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rassegna stampa del 3 marzo 2020

Siciliareporter

Agrigento, Il Libero Consorzio su Coronavirus: nessun allarmismo ma consapevole gestione della crisi

Da sempre gli eventi imprevisti come terremoti, guerre, atti terroristici, crisi economiche ed epidemie hanno visto come vittima il settore turistico, che per primo soffre per il blocco della mobilità che tali eventi producono.
Ma mai, come nel caso della progressiva epidemia di covid 1,9 si stanno temendo i possibili danni, già in atto in tutti i settori economici e della filiera turistica, a partire da quello ricettivo. L'osservatorio provinciale del turismo precisa che solo nel mese di febbraio i dati, seppure meno completi del passato, rilevano solo nella città di Agrigento circa il 35% di perdita delle presenze rispetto all'anno passato, che arrivano al 45% se si confrontano i dati dell'ultima decade del mese in corrispondenza dell'avvio dell'epidemia in Italia. Dati allarmanti, ma che rischiano di peggiorare se non si svolge una consapevole azione di contrasto che coinvolga autorità ed imprenditori del settore. L'avvio della stagione è compromessa solo parzialmente per la mancata realizzazione del festival internazionale del folclore. Tuttavia il danno maggiore è generato dalla scarsa conoscenza del fenomeno, anche da parte della scienza più avanzata, che genera paura ed azioni irragionevoli che possono solo peggiorare la situazione.
E' prioritario per la Sicilia e la provincia di Agrigento scongiurare in tutti i modi che il virus diventi un'epidemia nella nostra isola. Tale infausto fenomeno, oltre agli imprevedibili danni sociali e sanitari, pregiudicherebbe non soltanto la stagione primaverile, ma anche quella estiva con danni forse irreparabili al nostro già debole settore turistico.
Il Libero Consorzio di Agrigento è impegnato in vario modo per collaborare affinchè ciò non si verifichi e si possa tornare al più presto alla normalità, ma vanno moderate le critiche isolate di qualche imprenditore che, sottovalutando il fenomeno, chiede che comunque si svolgano tutte le attività promozionali necessarie per sostenere il settore come se nulla stia succedendo. E' prioritario invece bloccare il rischi di contagio, nella speranza che l'arrivo della stagione calda, ormai vicina, blocchi il diffondersi della malattia e consenta di recuperare la stagione estiva che è quella più redditizia per il settore. E' tuttavia innegabile che lo stato di crisi del settore vada affrontato con decisione. Molte strutture ricettive tardano l'apertura e sospendono l'assunzione di numerosi dipendenti con grave sofferenza per tutti. In questi casi, come già suggerito per eventi similari nel passato, occorre concentrarsi sulle azioni di comunicazione, che devono tendere a rassicurare il mercato, e sulle azioni di compensazione che le associazioni di categoria si impegnano a contrattare con le autorità regionali e nazionali. Sarà impegno dell'Ente, anche in questa fase di crisi dell'istituzione, di informare costantemente sull'evoluzione del fenomeno e sostenere il settore nelle azioni di compensazione da richiedere alle autorità competenti.

Agrigentonotizie

Crisi del turismo, Libero consorzio: "Perso il 35% delle prenotazioni, ma niente panico"

L'ex Provincia evidenzia inoltre come sia "prioritario bloccare il rischi di contagio"
Psicosi Covid 19, il taglio delle prenotazioni fin qui riscontrate nelle strutture ricettive provinciali è del 35%, ma il Libero consorzio di Agrigento invita alla calma.
"L'avvio della stagione  - dice una nota del Libero consorzio - è compromessa solo parzialmente per la mancata realizzazione del festival internazionale del folclore. Tuttavia il danno maggiore è generato dalla scarsa conoscenza del fenomeno, anche da parte della scienza più avanzata, che genera paura ed azioni irragionevoli che possono solo peggiorare la situazione. E' prioritario - continuano dall'ente di area vasta - per la Sicilia e la provincia di Agrigento scongiurare in tutti i modi che il virus diventi un'epidemia nella nostra isola. Tale infausto fenomeno, oltre agli imprevedibili danni sociali e sanitari, pregiudicherebbe non soltanto la stagione primaverile, ma anche quella estiva con danni forse irreparabili al nostro già debole settore turistico". L'ente si dice "impegnato in vario modo" per limitare i danni, e invita alla moderazione "qualche imprenditore che, sottovalutando il fenomeno, chiede che comunque si svolgano tutte le attività promozionali necessarie per sostenere il settore come se nulla stia succedendo". Il Libero consorzio evidenzia infatti come sia "prioritario bloccare il rischi di contagio, nella speranza che l'arrivo della stagione calda, ormai vicina, blocchi il diffondersi della malattia e consenta di recuperare la stagione estiva che è quella più redditizia per il settore".

Borse di studio 2018/2019, in pagamento entro fine mese
Le somme disponibili per il pagamento presso qualsiasi ufficio postale relative alle borse di studio assegnate agli studenti per l'anno scolastico 2018/2019 verranno liquidate dalle Poste Italiane entro il 31 marzo 2020. Si tratta di una proroga della scadenza originaria prevista per il 31 gennaio.
Gli studenti beneficiari, per conoscere le modalità di riscossione delle borse di studio, dovranno rivolgersi, esclusivamente, agli Istituti scolastici di appartenenza che metteranno anche a disposizione una copia della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà da presentare a Poste Italiane per coloro che esercitano la potestà genitoriale, nella eventualità di studente minorenne. Per la Regione Siciliana l'entità della borsa di studio è stata fissata in 210,60 euro. Gli studenti potranno recarsi presso qualsiasi ufficio postale per poter ritirare l'importo assegnato muniti degli appositi documenti, carta identità e codice fiscale, non scaduti ed in corso di validità.
Nel caso lo studente sia maggiorenne potrà recarsi presso l'ufficio postale da solo. Qualora lo studente sia minorenne sarà invece necessaria la presenza di un genitore munito anch'esso dei rispettivi documenti di riconoscimento. Inoltre è necessario, nel caso di studente minorenne, che il genitore sottoscriva una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà davanti all'impiegato delle poste. Non sono ammesse deleghe a favore di altri soggetti per la riscossione del contributo economico.

Corriere Agrigentino

Libero Consorzio:entro il 31 Marzo il pagamento delle borse di studio del Ministero per l'anno 2018/2019 

Le somme disponibili per il pagamento presso qualsiasi ufficio postale relative alle borse di studio assegnate agli studenti per l'anno scolastico 2018/2019 verranno liquidate dalle Poste Italiane entro il 31 marzo 2020. Si tratta di una proroga della scadenza originaria prevista per il 31 gennaio.
Gli studenti beneficiari, per conoscere le modalità di riscossione delle borse di studio, dovranno rivolgersi, esclusivamente, agli Istituti scolastici di appartenenza che metteranno anche a disposizione una copia della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà da presentare a Poste Italiane per coloro che esercitano la potestà genitoriale, nella eventualità di studente minorenne. Per la Regione Siciliana l'entità della borsa di studio è stata fissata in 210,60 euro. Gli studenti potranno recarsi presso qualsiasi ufficio postale per poter ritirare l'importo assegnato muniti degli appositi documenti, carta identità e codice fiscale, non scaduti ed in corso di validità.
Nel caso lo studente sia maggiorenne potrà recarsi presso l'ufficio postale da solo. Qualora lo studente sia minorenne sarà invece necessaria la presenza di un genitore munito anch'esso dei rispettivi documenti di riconoscimento. Inoltre è necessario, nel caso di studente minorenne, che il genitore sottoscriva una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà davanti all'impiegato delle poste. Non sono ammesse deleghe a favore di altri soggetti per la riscossione del contributo economico.

Telemontekronio

Coronavirus, il settore turistico agrigentino chiede sostegno

Maria Genuardi
Il settore turistico lancia un grido d'allarme in provincia di Agrigento a seguito delle tante disdette già arrivate per l'emergenza Coronavirus. Anche le imprese locali chiedono misure di sostegno al governo per una stagione turistica che già si prospetta drammatica e i cui effetti si sono già visti con l'annullamento del Carnevale a Sciacca e della Sagra del Mandorlo ad Agrigento.
Una delegazione di Italia Viva ha incontrato su iniziativa del saccense Nuccio Cusumano, l'assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano al quale è stata manifestata la preoccupazione per la grave crisi in cui versano tutte le attività produttive ed in particolare con riferimento ai settori della ristorazione, dei bar, dei pub, enoteche, del settore ricettivo, del trasporto e del comparto agroalimentare. È stato chiesto all'assessore, di porre e far porre in essere provvedimenti dal governo nazionale che tutelino il comparto già nella riunione in programma domani alla Farnesina tra gli assessori regionali alle attività produttive e i ministri Di Maio e Gualtieri.La delegazione di Italia Viva ha fatto presente la grave crisi a Sciacca, appesantita dalla chiusura delle Terme e ora anche dal mancato svolgimento del Carnevale e dagli effetti dell'allarme Coronavirus.
La crisi del comparto turistico agrigentino è stata al centro ieri di una riunione promossa da Confcommercio, Cna
Confesercenti e Consorzio Turistico Valle dei Templi con i parlamentari regionali e nazionali del territorio.
Presenti i deputati dell'Ars: Michele Catanzaro, Carmelo Pullara, Giovanni Di Caro e Giusy Savarino, e quelli nazionali Michele Sodano, Filippo Perconti e Alessandro Pagano.
"Estendere la sospensione dei pagamenti e attivare interventi con misure compensative alle imprese che operano oltre i confini ricadenti nelle attuali aree cosiddette rosse, ugualmente danneggiate dagli effetti provocati dal rischio contagio Coronavirus". E' stata questa la principale richiesta avanzata dalle organizzazioni di categoria. Albergatori, titolari di b&b, agenzie di viaggio, tour operator e del segmento del trasporto con persone hanno sottolineato, con estrema sofferenza, le gravi difficoltà economiche legate alle stagioni turistiche, primavera-estate, ormai seriamente compromesse. Nel corso dei lavori è stato anche proposto, per provare ad invertire la tendenza rispetto ad un pesante danno inferto all'immagine del territorio agrigentino, un piano di comunicazione a livello nazionale ed internazionale per evidenziare la sicurezza e la qualità dell'offerta turistica, oltre ad una serie di misure di sostegno, in ambito comunale, da sottoporre all'attenzione delle istituzioni locali. La necessità di un ritorno alla normalità è stato il filo conduttore dell'assemblea degli operatori del settore del turismo, unitamente alla richiesta di valutare, fatte salve le necessarie condizioni di salvaguardia della salute pubblica, la possibilità di riaccendere i motori della macchina per la celebrazione del Mandorlo in Fiore, così come di altre manifestazione di richiamo come il Carnevale di Sciacca.
A tal proposito, però, il commissario del Libero Consorzio di Agrigento ritiene che la priorità, al momento, sia quella di scongiurare in tutti i modi che il virus diventi un'epidemia nella nostra isola perchè, oltre agli imprevedibili danni sociali e sanitari, pregiudicherebbe non soltanto la stagione primaverile, ma anche quella estiva.
I dati dell'osservatorio provinciale del turismo evidenziano come già nel mese di febbraio e solo nella città di Agrigento ci sia circa il 35% di perdita delle presenze rispetto all'anno passato, che arrivano al 45% se si confrontano i dati dell'ultima decade del mese in corrispondenza dell'avvio dell'epidemia in Italia. Per il commissario dell'ex provincia di Agrigento è innegabile che lo stato di crisi del settore vada affrontato con decisione, ma è prioritario bloccare il rischi di contagio, nella speranza che l'arrivo della stagione calda blocchi il diffondersi della malattia e consenta di recuperare la stagione estiva che è quella più redditizia per il settore.

Giornale di Sicilia

Parco archeologico aggiudica i lavori
La fontana Bonamorone
Via alla riqualificazione

Sarà inoltre messa in sicurezza l'area pedonale
Il passo determinante è stato mosso. L'impresa che dovrà occuparsi dei lavori che consentiranno di mettere in sicurezza il traffico pedonale, nel tratto di competenza comunale, e di riqualificare l'area della fontana Bonamorone è stata trovata. Sarà la "Burgio Vito" di Canicatt ì. Il Parco archeologico e paesaggistico  Valle dei Templi ha, provvisoriamente, aggiudicato i lavori all'impresa che ha offerto un ribasso d'asta del 19,13 per cento. L'aggiudicazione è avvenuta per complessivi 283.360 euro. In un unico lotto, verrà dato corso ai lavori di completamento del progetto di messa in sicurezza del traffico pedonale e si realizzerà la riqualificazione di tutta l'area della fontana Bonamorone. La durata dell'appalto sarà di sei mesi, a decorrere dalla data della consegna effettiva dei lavori. Verranno, dopo anni e anni d'attesa, sistemati i marciapiedi, la pavimentazione e perfino la scarpata e verrà anche collocata una ringhiera. Per realizzare la messa in sicurezza della scarpata verrà utilizzata la pietra naturale locale e i conci di calcarenite, sempre locale. Stesse scelte sono state fatte per i marciapiedi che avranno però una cordonata in pietra lavica. Prevista anche la collocazione di una ringhiera. La porzione comunale di strada e marciapiedi, che si aggiunge a quella di competenza provinciale, è in condizioni di fortissimo degrado. Verranno, dunque, dopo anni e anni d'attesa, sistemati i marciapiedi, la pavimentazione e perfino la scarpata e verrà anche collocata una ringhiera. Per realizzare la messa in sicurezza della scarpata verrà utilizzata la pietra naturale locale e i conci di calcarenite, sempre locale. Stesse scelte sono state fatte per i marciapiedi che avranno però una cordonata in pietra lavica. La porzione comunale di strada e marciapiedi, che si aggiunge a quella di competenza provinciale, è in condizioni di fortissimo degrado. E non soltanto per il fatto che dalla fontana Bonamorone continua a sgorgare acqua potabile, ma anche perché proprio da quell'area, in primavera, estate ed autunno transitano quotidianamente centinaia e centinaia di turisti. (*CR*)


LA SICILIA
LA PROVINCIA SI SVUOTA DAI TURISTIPSICOSI CORONAVIRUS.

Nella sola città capoluogo perso fino al 45% delle presenzePsicosi Coronavirus, il settore turistico nella sola città di Agrigento ha segnato nell'ultima decade un calo delle prenotazioni di oltre 40 punti percentuali rispetto allo scorso anno. A dare questi numeri assolutamente preoccupanti è l'osservatorio turistico del Libero consorzio, il quale precisa che "solo nel mese di febbraio i dati, seppure meno completi del passato, rilevano solo nel capoluogo circa il 35% di perdita delle presenze rispetto all'anno passato, che arrivano al 45% se si confrontano i dati dell'ultima decade del mese in corrispondenza dell'avvio dell'epidemia in Italia".E se l'ente di area vasta invita ad evitare di allargare la psicosi, alimentando le paure dei viaggiatori, è chi di turismo vive che si prepara ad affrontare una crisi potenzialmente senza precedenti. Questo lavorando su una doppia linea, cioè di breve e di medio-lungo periodo al fine di mettere in cantiere immediatamente misure di sostegno economiche. A darci un'idea è l'amministratore del Distretto Turistico "Valle dei Templi" Fabrizio La Gaipa, che torna a ribadire quelle che sono le richieste al momento avanzate dal comparto e già sottolineate nell'incontro svoltosi sabato scorso, come la rinegoziazione dei mutui e delle imposte per l'anno in corso."Tutte misure - dice - che dovranno essere attuate nell'immediato, senza alcun rinvio. Tre, quattro mesi potrebbero già essere troppi per evitare conseguenze gravi al tessuto imprenditoriale".Del resto la cancellazione delle prenotazioni registrate in questi giorni a causa della "psicosi Coronavirus" potrebbero essere la cima di un iceberg molto più grande."Accusato il colpo degli annullamenti del periodo del Mandorlo in fiore - spiega La Gaipa - adesso guardiamo con preoccupazione ai prossimi week end, a partire da quello di Pasqua. Quello probabilmente sarà il primo banco di prova per comprendere il trend. Certo è che ci vorrà probabilmente tempo prima che la clientela turistica torni a guardare all'Italia e alla Sicilia come destinazione".In tal senso l'idea sarebbe quella di iniziare ad investire in termini di comunicazione."Stiamo valutando delle possibilità per cercare di invertire il trend - dice La Gaipa - per quanto bisogna precisare che una parte dell'utenza non ha paura del contagio, ma piuttosto del rischio di trovarsi bloccato in quarantena a causa di un caso sospetto".GIOACCHINO SCHICCHI

ROAD MAP PER LA SCALA DEI TURCHISARA' RECINTATA E VIDEOSORVEGLIATA

Vigilare e proteggere la Scala dei Turchi facendo rispettare, innanzi tutto, l'area oggi sottoposta a sequestro e contestualmente quella chiusa perché pericolosi e, forse, solo una volta chiarite le questioni intorno alla proprietà effettiva delle aree, pensare all'effettiva messa in sicurezza del bene e ad un potenziale progetto di frizione dello stesso.Il percorso, tuttavia, è tracciato e salvo improvvisi passi indietro potrà dare un'effettiva visione futura della gestione della scogliera.Per discuterne ieri mattina, al Comune di Realmonte, intorno ad un tavolo si sono seduti il sindaco Lillo Zicari, l'assessore al Territorio Salvatore Cordaro, il presidente della commissione Ambiente Giusi Savarino, il capo della Protezione civile della presidenza della Regione Calogero Foti, il comandante della Capitaneria di Porto Empedocle, Gennaro Fusco (delegato dal procuratore Luigi Pa-tronaggio all'esecuzione del decreto di sequestro), oltre al dirigente regionale della Struttura territoriale dell'ambiente di Agrigento-Caltanissetta e al soprintendente ai Beni culturali di Agrigento, nominati custodi nel provvedimento giudiziario emesso nei giorni scorsi.Pochi ma chiari i punti individuati in questa "fase uno" della vicenda. Innanzitutto l'area sottoposta a sequestro (che non coincide esattamente con quella già inibita con ordinanza nei mesi scorsi) sarà recintata in modo meno "provvisorio" di quello attuale attraverso un intervento della Protezione civile. Poi si procederà alla possibile installazione di telecamere a circuito chiuso che consentano divigilare in modo costante sull'area di cui, si è già stabilito, si farà comunque carico il corpo forestale della Regione. Fino ad oggi a tentare di vigilare sulla Scala dei Turchi era stato il Comune di Realmonte, con pochissimi mezzi a disposizione. Contestualmente a queste misure, che sono di tutela, si aggiungerà l'installazione di un'apposita cartellonistica per avvistare i visitatori del rischio e del divieto, mentre a livello burocratico si ragionerà praticamente sull'eventuale ampliamento dell'area di demanio regionale. Tutto, ovviamente,in attesa che si possa capire concretamente come evolverà il sequestro messo in atto dalla Procura.Di fruizione e prospettive di eliminazione del rischio connesso al distacco di materiale dalla parte sommitale della Scala, al momento, non ha ancora parlato nessuno, e, in una situazione come quella attuale, non potrebbe essere diversamente.GIOACCHINO SCHICCHI

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