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rassegna stampa del 25 marzo 2020

Agrigentonotizie

Coronavirus, Cisl Fp: "Troppi uffici non applicano lo smart working, la Prefettura intervenga"

Applicazione dello "smart working", il "lavoro agile", negli uffici pubblici, la Cisl Fp chiede al prefetto di Agrigento Dario Caputo di assumere le iniziative necessarie affinché le Amministrazioni "richiamino i loro dirigenti ad un'applicazione corretta delle norme in discussione, senza ottuse interpretazioni".
A firmare una lunga nota indirizzata appunto al rappresentante del Governo è il segretario generale della Cisl Fp per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito, la quale ha inoltre scritto a tutti i comuni, al Libero consorzio, agli uffici regionali, a quelli del Ministero della giustizia, del tesoro e dell'istruzione, oltre che all'Agenzia delle entrate, delle Dogane, all'Inps, all'Inail e all'Aci.
Nel documento si evidenzia come, nonostante il dilagare del Coronavirus anche in provincia di Agrigento, "molte Amministrazioni, ed in particolare i loro dirigenti, operanti come datori di lavoro, hanno insistito in atteggiamenti ottusamente burocratici, nell'attuare disposizioni normative di emergenza fuori dal comune, perdendo di vista il fine prioritario di tali norme che è la salvaguardia della salute pubblica costretta all'angolo da un virus violento, pericoloso ed a forte carattere diffusivo. Non è stato a loro chiaro - continua Russo Introito - che il lavoro agile è qualificato come ordinaria modalità di espletamento dell'obbligazione per tutti i lavoratori, tranne quelli che siano tenuti a svolgere funzioni essenziali che richiedano la presenza in ufficio".
Nel dettaglio secondo il segretario Russo Introito "sono ancora tanti i dirigenti che applicano i maniera errata e forzatamente burocratica il lavoro agile, continuando a chiedere ai lavoratori di recarsi nelle sedi, senza avere prima individuato le attività indifferibili o, qualificando come tali, attività che non lo sono affatto".
In particolare, ad oggi, non si ritiene "servizio indifferibile quello reso dai vari uffici del Libero consorzio dei Comuni - in particolare gli Urp - uffici chiusi al pubblico (quale pubblico poi, in questo periodo?) ma presidiati da dipendenti che dovrebbero starsene a casa, da dove potrebbero agevolmente svolgere un miglior servizio. E ancora - continua -presso molti uffici comunali, regionali e finanche ministeriali, si ritiene di dovere mantenere in ufficio una o più unità per lo svolgimento di attività che non sono 'indifferibili e che (non) richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell'emergenza' come recita l'art. 87 del d.l. 18/2020. Né è conforme alla modalità di svolgimento del lavoro agile che i dirigenti chiedano che la prestazione lavorativa venga effettuata con le stesse regole del lavoro in sede, con orario d'ufficio e nessuna elasticità. Le norme sul lavoro agile sono semplici, facili da comprendere e basterebbe leggerle".
Nel caso di dipendenti che per mancanza di attrezzature informatiche o per la specifica professionalità esercitata o esercitabile, non possono svolgere lavoro agile, dice la norma, dopo avere fruito di ferie arretrate e quant'altro, potranno invece essere esentati dal servizio, senza penalizzazioni retributive.
"In un'ottica di collaborazione e condivisione che in questi momenti obbligano tutte le forze in campo, istituzionali e sociali, ad essere unite per l'obiettivo comune della sicurezza e della salute pubblica - conclude Russo Introito -, siamo a completa disposizione per qualsiasi chiarimento. Non si tratta, come vorrebbe far intendere qualcuno, di permettere ai dipendenti pubblici di stare a casa a non far nulla, ma quanto piuttosto cercare di scongiurare ogni concreta occasione di diffusione del contagio, garantendo comunque nel contempo i servizi ai cittadini, che, così, sarebbero incentivati a rimanere a casa".

grandangolo.it

Coronavirus, Cisl Fp: "Troppi uffici non applicano smart working, intervenga Prefettura"

Applicazione dello "smart working", il "lavoro agile" negli uffici pubblici, la Cisl Fp chiede al prefetto di Agrigento Dario Caputo di assumere le iniziative necessarie affinché le Amministrazioni "richiamino i loro dirigenti ad un'applicazione corretta delle norme in discussione, senza ottuse interpretazioni".A firmare una lunga nota indirizzata appunto al rappresentante del Governo è il segretario generale della Cisl Fp per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito, la quale ha inoltre scritto a tutti i comuni, al Libero consorzio, agli uffici regionali, a quelli del Ministero della giustizia, del tesoro e dell'istruzione, oltre che all'Agenzia delle entrate, delle Dogane, all'Inps, all'Inail e all'Aci.Nel documento si evidenzia come, nonostante il dilagare del Coronavirus anche in provincia di Agrigento, "molte Amministrazioni, ed in particolare i loro dirigenti, operanti come datori di lavoro, hanno insistito in atteggiamenti ottusamente burocratici, nell'attuare disposizioni normative di emergenza fuori dal comune, perdendo di vista il fine prioritario di tali norme che è la salvaguardia della salute pubblica costretta all'angolo da un virus violento, pericoloso ed a forte carattere diffusivo. Non è stato a loro chiaro - continua Russo Introito - che il lavoro agile è qualificato come ordinaria modalità di espletamento dell'obbligazione per tutti i lavoratori, tranne quelli che siano tenuti a svolgere funzioni essenziali che richiedano la presenza in ufficio".Nel dettaglio secondo il segretario Russo Introito "sono ancora tanti i dirigenti che applicano i maniera errata e forzatamente burocratica il lavoro agile, continuando a chiedere ai lavoratori di recarsi nelle sedi, senza avere prima individuato le attività indifferibili o, qualificando come tali, attività che non lo sono affatto".In particolare, ad oggi, non si ritiene "servizio indifferibile quello reso dai vari uffici del Libero consorzio dei Comuni, uffici chiusi al pubblico (quale pubblico poi in questo periodo?) ma presidiati da dipendenti che dovrebbero starsene a casa, da dove potrebbero agevolmente svolgere un miglior servizio. E ancora - continua -presso molti uffici comunali, regionali e finanche ministeriali, si ritiene di dovere mantenere in ufficio una o più unità per lo svolgimento di attività che non sono 'indifferibili e che (non) richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell'emergenza' come recita l'art. 87 del d.l. 18/2020. Né èconforme alla modalità di svolgimento del lavoro agile che i dirigenti chiedano che la prestazione lavorativa venga effettuata con le stesse regole del lavoro in sede, con orario d'ufficio e nessuna elasticità. Le norme sul lavoro agile sono semplici, facili da comprendere e basterebbe leggerle".Nel caso di dipendenti che per mancanza di attrezzature informatiche o per la specifica professionalità esercitata o esercitabile, non possono svolgere lavoro agile, dice la norma, dopo avere fruito di ferie arretrate e quant'altro, potranno invece essere esentati dal servizio, senza penalizzazioni retributive."In un'ottica di collaborazione e condivisione che in questi momenti obbligano tutte le forze in campo, istituzionali e sociali, ad essere unite per l'obiettivo comune della sicurezza e della salute pubblica - conclude Russo Introito -, siamo a completa disposizione per qualsiasi chiarimento. Non si tratta, come vorrebbe far intendere qualcuno, di permettere ai dipendenti pubblici di stare a casa a non far nulla, ma quanto piuttosto cercare di scongiurare ogni concreta occasione di diffusione del contagio, garantendo comunque nel contempo i servizi ai cittadini, che, così, sarebbero incentivati a rimanere a casa".

gds.it

Lettera della Funzione pubblica al prefetto per il rispetto delle regole negli uffici pubblici
«Lavoro agile», la Cisl: «Gli enti risultano inadempienti»


Applicazione dello smart working,il «lavoro agile», negli uffici pubblici.La Cisl Fp ha chiesto al prefetto diAgrigento, Dario Caputo, di assumere le iniziative necessarie affinché leamministrazioni «richiamino i lorodirigenti ad un'applicazione corretta delle norme senza ottuse interpretazioni». A firmare una lunga nota indirizzata appunto al rappresentante del Governo è il segretario generale della Cisl Fp, per le provincedi Agrigento, Caltanissetta ed Enna,Floriana Russo Introito che ha inoltre scritto a tutti i comuni, al Liberoconsorzio, agli uffici regionali, aquelli del ministero della Giustizia,del Tesoro e dell'Istruzione, oltreche all'Agenzia delle entrate, delleDogane, all'Inps, all'Inail e all'Ac i .Nel documento si evidenzia come,nonostante il dilagare del Coronavirus anche in provincia di Agrigento«molte amministrazioni, ed in particolare i loro dirigenti, operanti come datori di lavoro, hanno insistitoin atteggiamenti ottusamente burocratici, nell'attuare disposizioninormative di emergenza fuori dalcomune, perdendo di vista il fineprioritario di tali norme «Che -spiega Floriana Russo Introito - è la salvaguardia della salute pubblica costretta all'angolo da un virus pericoloso ed a forte carattere diffusivo.Non è stato a loro chiaro che il lavoroagile è qualificato come ordinariamodalità di espletamento dell'obbligazione per tutti i lavoratori,tranne quelli che siano tenuti a svolgere funzioni essenziali che richiedano la presenza in ufficio». Secondo il segretario Floriana Russo Introito: «Sono ancora tanti i dirigentiche applicano i maniera errata e forzatamente burocratica il lavoro agile, continuando a chiedere ai lavoratori di recarsi nelle sedi, senza avereprima individuato le attività indifferibili o, qualificando come tali, attività che non lo sono affatto». Ad oggi, non si ritiene «servizio indifferibile quello reso dai vari uffici del Libero consorzio dei Comuni - soprattutto gli Urp - uffici chiusi al pubblico (quale pubblico poi, in questo periodo?) ma presidiati da dipendentiche dovrebbero starsene a casa. E ancora in molti uffici comunali, regionali e ministeriali si ritiene di doveremantenere in ufficio una o più unitàper lo svolgimento di attività chenon sono 'indifferibili e che (non) richiedono la presenza sul luogo di lavoro. Non è conforme alla modalitàdi svolgimento del lavoro agile che idirigenti chiedano che la prestazione lavorativa venga effettuata con lestesse regole del lavoro in sede, conorario d'ufficio e nessuna elasticità.Nel caso di dipendenti che per mancanza di attrezzature informaticheo per la specifica professionalitàesercitata non possono svolgere lavoro agile, dice la norma, dopo averefruito di ferie arretrate potranno invece essere esentati dal servizio, senza penalizzazioni retributive». ( *C R* )

AgrigentoNotizie

Borse di studio 2019/2020, rinviato il termine per la presentazione delle domande

La Regione Siciliana ha prorogato il termine per la trasmissione, da parte degli Enti Locali, degli elenchi delle borse di studio 2019/2020 per le famiglie degli studenti e delle studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie che avevano presentato un'apposita istanza presso le scuole di appartenenza.
L'Assessorato Regionale dell'istruzione e della formazione professionale ha comunicato alle città metropolitane e ai Liberi Consorzi che gli elenchi degli studenti beneficiari potranno essere trasmessi, al momento, entro il 10 maggio 2020, in considerazione della drammatica situazione di emergenza sanitaria dovuta al Covid 19.
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, non appena avrà avuto le comunicazioni dal competente Assessorato Regionale dell'Istruzione e della formazione professionale, provvederà ad informare gli aventi diritto sulle modalità e i tempi di riscossione delle borse di studio attraverso il sito internet www.provincia.agrigento.it. Il bando per le borse di studio era destinato a quelle famiglie degli alunni della scuola dell'obbligo e superiore, statale e paritaria con un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore ad € 10.632,94, per contribuire alle spese sostenute per l'istruzione dei propri figli per l'anno scolastico 2019/2020.

GrandangoloAgrigento

Agrigento, domani (oggi) allerta gialla: Protezione Civile attiva numero per le emergenze

Il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato l'avviso di rischio meteo-idrogeologico e idraulico valido fino alle ore 24 di domani 25 marzo attivando un livello di allerta meteo Giallo per rovesci e temporali.
La Protezione Civile di Agrigento raccomanda ai cittadini di prestare attenzione.
Il Gruppo Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento ha attivato il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 per tutte le segnalazioni di criticità da parte dei cittadini. Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile prevede dalle prime ore di domani 25 marzo, e per le successive 24-36 ore, condizioni meteo avverse con precipitazioni da sparse a diffuse anche a carattere di rovescio o temporale, con frequente attività elettrica e forti raffiche di vento dai quadranti nord orientali.    Non saranno invece attivate la sala operativa di Protezione Civile del Libero Consorzio e le associazioni di Volontariato solitamente coinvolte in queste occasioni, in quanto non sono ancora disponibili i dispositivi di sicurezza (in particolare le mascherine) per gli operatori,  previsti per l'emergenza Covid-19. In ogni caso il personale dell'Ufficio di Protezione Civile sarà raggiungibile al numero telefonico per le emergenze già evidenziato.Pur considerando i limiti imposti dal DPCM del 22 marzo 2020 per gli spostamenti dei cittadini da un comune all'altro, il Libero Consorzio raccomanda sempre a quanti, per motivi di lavoro o per emergenze, sono costretti a mettersi in viaggio di prestare la massima attenzione sull'intera rete viaria provinciale in caso di maltempo per l'elevato pericolo rappresentato da eventuali presenze di fango o detriti sulle carreggiate dei vari tracciati.

Giornale di Sicilia

Potenziati i controlli sulle strade
Quasi 110 mila «furbetti» denunciati

La stretta del governo è motivata anche dal numero elevato di denunciati: 10mila ieri, 107mila complessivamente dall'entrata in vigore delle misure per contenere la diffusione del virus. Il bollettino quotidiano dei controlli delle forze dell'ordine (2 milioni i cittadini fermati per verifiche dall'11 marzo e un milione gli esercizi commerciali visitati) continua dunque ad attestarsi sui diecimila «disubbidienti» individuati: alla stragrande maggioranza è stata contestata la violazione dell'articolo 650 del Codice penale (Inottemperanza a ordine dell'Autorità); c'è poi una quota più bassa di persone beccate a dichiarare il falso nel famoso modulo per l'autocertificazione che l'altro ieri è stato nuovamente cambiato. Si vedrà se la stretta di ieri con l'introduzione di multe salate produrrà un calo del numero dei trasgressori. Intanto la Polizia ha potenziato i controlli su strade ed autostrade, «prevalentemente lungo la direttrice Nord-Sud, a partire dalla Lombardia». Ed il Viminale ha inviato una nuova circolare ai prefetti, investendoli del compito di valutare la sospensione dell'attività delle aziende che non hanno i requisiti per rimanere operative dopo le restrizioni dell'ultimo decreto.

Il bilancio nell'Isola. Ieri altri due vittime, erano anziani già malati
Crescono i focolai, i positivi sono già 800

Preoccupano i 25 casi all'Oasi di Troina: la Regione invia un commissario
Andrea D'Orazio
A un mese dal primo caso di Covid 19 registrato in Sicilia, quello della turista bergamasca in visita a Palermo, sfiora il tetto degli 800 ammalati il cammino del virus nell'Isola, con un allungo di 118 pazienti in più rispetto a lunedì scorso, fotografato alle 12 di ieri mattina - l'ora in cui la Regione, quotidianamente, aggiorna il bollettino dell'emergenza - ma di certo già superato nel pomeriggio. Per l'esattezza, secondo i dati regionali, la curva epidemica nel giro di 24 ore è balzata da 681 a 799 pazienti, con la metà dei nuovi casi concentrata nella (nuova) zona rossa di Villafrati dopo il focolaio scoppiato nella Residenza sanitaria del paese, mentre dall'inizio dei controlli sono in tutto 846 le persone risultate positive, di cui 27 guarite e 20 decedute. Ma già qualche ora dopo la diffusione del bollettino, è salito a 21 il totale delle vittime correlabili all'infezione, con il secondo ammalato morto a Caltanissetta: un medico di Riesi, 69 anni, ricoverato sabato scorso al reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sant'Elia. Tra gli ultimi decessi, il primo avvenuto a Messina: una donna di 97 anni, intubata al Policlinico per una insufficienza respiratoria, contagiata nella casa di riposo cittadina dove era ospite da  tempo - la stessa struttura posta in isolamento per una ventina di casi positivi accertati. Al Garibaldi di Catania, invece, si è spento il giornalista Lillo Venezia, storico attivista della sinistra radicale in Sicilia, tra i fondatori del settimanale satirico «Il Male» e tra i redattori della rivista «I Siciliani» fondata da Pippo Fava.
Secondo il bollettino della Regione, negli ospedali dell'Isola risultano ricoverati 337 pazienti di cui 67 in terapia intensiva: 123 a Catania, 70 a Messina, 45 a Palermo, 29 a Enna, 24 a Siracusa, 18 a Caltanissetta, 16 a Trapani, 11 a Ragusa e uno ad Agrigento, mentre 462 pazienti sono in isolamento domiciliare. Su scala provinciale, la zona etnea resta quella con il maggior numero di contagiati (272), seguita non più da Messina (133) ma nuovamente da Palermo, che con i casi di Villafrati sale a quota 158 pazienti. Subito dopo viene Enna, che in un solo giorno è balzata da 38 a 55 ammalati, perlomeno fino alle 12 di ieri, perché nel pomeriggio i positivi al virus nell'Ircss Oasi Maria Santissima di Troina, focolaio epidemico della provincia, erano già saliti a 25, tanto che l'assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, «per contrastare l'eventuale dilagare del contagio» nella struttura, ha nominato Giuseppe Murolo commissario per l'emergenza sanitaria. Ma il virus avanza anche a Siracusa, raggiungendo i 48 casi, nonché a Trapani e Agrigento  (43) e nel Nisseno (39).
Nell'Agrigentino c'è un primo caso a Serradifalco, confermato ieri dal sindaco Leonardo Burgio, mentre nel Ragusano si registra un nuovo contagio che ha già suscitato polemiche: quello di una modicana rientrata da Pavia, dove si trovava in quarantena. A segnalare l'accaduto è stato il primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate, sottolineando che la donna «ha preso due aerei da Milano a Roma, e a Catania ha preso un taxi che l'ha portata fin qui. Nessuno l'ha controllata, nessuno si è accorto che aveva la febbre. Eppure era malata», ed ora si trova in degenza all'ospedale Maggiore. Sempre a Ragusa, un'infermiera caposala dello stesso nosocomio risulta indagata per epidemia colposa. L'indagine mira a chiarire se la donna, risultata positiva al virus, avesse o meno manifestato sintomi sospetti mentre ancora era in servizio nel laboratorio di analisi, poi chiuso per sanificazione. Dal fronte sanitario, però, arriva anche qualche buona notizia. Mentre Razza ricorda che i posti letto in terapia intensiva sono più di 200 di cui 60 occupati, e che si sta lavorando per creare «nel più breve tempo possibile oltre 500 posti», al Sant'Antonio Abate di Trapani fanno sapere che «il Paziente 1», il sessantenne di Marsala ricoverato i primi di marzo dopo il rientro dal Nord Italia, «non è più in ventilazione meccanica e ha ripreso a respirare in modo autonomo». Restando in zona, l'Asp trapanese comunica invece che, da ieri, è in condizione di eseguire i tamponi per la diagnosi del Coronavirus direttamente sul territorio, grazie al laboratorio dell'ospedale di Marsala, così da «elaborare la mappa dei focolai locali» e realizzare un «monitoraggio dell'epidemia in tempi più stretti». Non si ferma, intanto, la gara di solidarietà per contrastare il contagio. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, rispondendo alle due lettere inviate dal presidente dell'Oasi di Troina, don Silvio Rotondo, ha fatto dono all'istituto di 500 mascherine a quattro strati, oltre a informare personalmente il Santo Padre dell'emergenza sanitaria che sta coinvolgendo la struttura, mentre il Credito Etneo ha donato al Cannizzaro di Catania un ecografo di ultima generazione, dedicato alle cure dei pazienti Covid 19 ricoverati in terapia intensiva.
(*ADO*)(* LASPA*)(* RISE*)
Hanno collaborato Laura Spanò e Rita Serra

Regionali, scintille sul lavoro a casa
La Grasso ai sindacati: solo pochi casi
PALERMO

Il braccio di ferro fra sindacati e Regione sullo smart working ha visto andare in scena ieri un altro
match. Sia i confederali che gli autonomi hanno lamentato il fatto che negli uffici pubblici si continui a non applicare totalmente il decreto di Conte che indica di privilegiare il lavoro da casa. Ma l'assessore regionale alla Funzione pubblica non ci sta e precisa che solo «in pochi casi per cui è indispensabile la presenza in ufficio è stata negata questa possibilità».
Cobas-Codir, Sadirs, Dirsi e Ugl hanno inviato una diffida «ai dirigenti delle amministrazioni regionali, degli enti regionali e delle società collegate». Gli autonomi lamentano che nei Centri per l'impiego e negli ispettorati del lavoro - di competenza dell'assessorato al Lavoro - non viene rispettato il diritto a lavorare da casa. E lo stesso accadrebbe alla Protezione Civile.
Sulla stessa linea si sono mossi ieri Cgil, Cisl e Uil che hanno annunciato «l'avvio di azioni giudiziarie nei confronti di quelle amministrazioni che non stanno tutelando i lavoratori dal rischio del contagio del Covid-19». Per Gaetano Agliozzo, Paolo Montera, Enzo Tango e Alfonso Farruggia «è vero che ci sono dirigenti che hanno reagito tempestivamente e positivamente nell'applicazione delle misure di contenimento del Coronavirus, ma in Sicilia si riscontrano ancora tanti ritardi o, nei casi peggiori, assenza totale di provvedimenti ». Anche Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Cisal e Csa-Cisal hann segnalato ieri che «quella che impone di ricorrere al lavoro da casa resta una disposizione largamente inapplicata in ogni provincia e a ogni livello».
Ma la Grasso ricorda di aver inviato precise direttive a tutti i dipartimenti ricordando di incentivare il lavoro da casa. E aggiunge, l'assessore, che «solo negli assessorati Economia e Sanità, per ovvi motivi, ci sono uffici in cui si lavora ancora in ufficio. Ma ciò accade per garantire servizi essenziali e comunque facendo ruotare il personale in servizio». L'assessore ha inviato ieri a tutti i dipartimenti una nuova direttiva. E sindacati ricordano che «qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile i dirigenti dovranno utilizzare tutte le forme contrattualmente previste di assenza giustificata e retribuita dal lavoro ovvero esentare il personale dipendente dal servizio. In questo caso il periodo di esenzione dal servizio costituirà servizio prestato a tutti gli effetti di legge e l'amministrazione non corrispondera+ l'indennità sostitutiva di mensa ove prevista».
Gia. Pi.

AGRIGENTONOTIZIE

PIOGGIA E RAFFICHE DI VENTO, IN CITTÀ È ANCORA ALLERTA METEO "GIALLA"
LA PRIMAVERA, MAI COME ADESSO, TARDA AD ARRIVARE.

Le giornate di sole sembrano un lontano ricordo
Redazione
Freddo, pioggia e maltempo: l'Agrigento è pronto a vivere un'altra giornata uggiosa. Nuova allerta meteo "gialla", diramata da parte della Protezione civile. L'avviso di rischio meteo-idrogeologico e idraulico è valido fino alle ore 24 di domani 25 marzo.
In città è previsto un imponente calo delle temperature. Pioggia, vento e mari molto mossi: per una primavera, che mai come adesso, tarda ad arrivare.  Le belle giornate sembrano già essere un lontano ricordo.   La Protezione Civile comunale, dicono dal Comune, " accomanda ai cittadini di prestare attenzione"
Sciacca
Il sindaco Francesca Valenti ha diramato un avviso di allerta meteo alla popolazione, a seguito del bollettino del dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana.  A partire dalla mezzanotte e fino alle 24 di domani mercoledì 25 marzo, sono previste nel territorio di Sciacca condizioni meteorologiche con criticità "arancione per "temporli".
Ribera
Il sindaco avvisa la popolazione, residente del Comune di Ribera, di adottare ogni e più opportuno mezzo di protezione dai fenomeni di allagamento che potrebbero verificarsi in concomitanza delle precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale previste dalle ore 00.00 fino alle ore 24,00 del 25 marzo 2020.
Libero Consorzio
In seguito all'avviso dal dipartimento regionale della Protezione civile (Centro Funzionale Decentrato Multirischio Integrato) che ha segnalato per domani, 25 marzo, l'allerta meteo con codice Giallo per la zona E ed  Arancione per la zona D, entrambe comprese nella nostra provincia, il Gruppo Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento ha attivato il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 per tutte le segnalazioni di criticità da parte dei cittadini. Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile prevede dalle prime ore di domani 25 marzo, e per le successive 24-36 ore, condizioni meteo avverse con precipitazioni da sparse a diffuse anche a carattere di rovescio o temporale, con frequente attività elettrica e forti raffiche di vento dai quadranti nord orientali. Non saranno invece attivate la sala operativa di Protezione Civile del
Libero Consorzio e le associazioni di Volontariato solitamente coinvolte in queste occasioni, in quanto non sono ancora disponibili i dispositivi di sicurezza (in particolare le mascherine) per gli operatori,  previsti per l'emergenza Covid-19. In ogni caso il personale dell'Ufficio di Protezione Civile sarà raggiungibile al numero telefonico per le emergenze già evidenziato. Pur considerando i limiti imposti dal DPCM del 22 marzo 2020 per gli spostamenti dei cittadini da un comune all'altro, il Libero Consorzio raccomanda sempre a quanti, per motivi di lavoro o per emergenze, sono costretti a mettersi in viaggio di prestare la massima attenzione sull'intera rete viaria provinciale in caso di maltempo per l'elevato pericolo rappresentato da eventuali presenze di fango o detriti sulle carreggiate dei vari tracciati.

LIVESICILIA

CORONAVIRUS, GIORNI CRUCIALI PER LA SICILIA E IL SUD
 di Roberto Puglisi
L'appello di Mattarella. Questo è il momento di essere ancora più responsabili.

Timidi segnali di speranza, anche se il più resta da fare sul Coronavirus. Per il secondo giorno consecutivo, ieri, i numeri della Protezione Civile hanno rappresentato un'Italia in cui calano sia l'incremento dei malati che quello delle vittime. Sono ancora, in assoluto, cifre da brivido. Ma arretrano. E per la prima volta dall'inizio dell'emergenza, in Lombardia - come ha annunciato uno stanchissimo ma felice assessore Gallera - i ricoveri ospedalieri sono in diminuzione.
Sono dati che allargano un po' l'orizzonte, anche se siamo lontani soltanto dall'intravvedere la fine di questo passaggio storico tremendo.
Ora sotto i riflettori c'è il Sud e, ovviamente, la Sicilia. Come ha ricordato, sempre ieri, il professore Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss: "Il nostro grande sforzo è evitare che le curve di crescita del virus viste nelle regioni del Nord  si ripetano al Sud. La scommessa di queste misure e del nostro paese è evitare che si riproducano le curve al Sud".
Bisogna vedere quanto peseranno i rientri e quanto i comportamenti delle persone. Qualcuno denuncia che ci sia ancora troppa gente per strada e che le prescrizioni non vengono rispettate del tutto, anche se, come accade in Sicilia, auspicabilmente molto rigide. Ma questi sono davvero giorni cruciali ed è indispensabile che ognuno si comporti con il massimo senso della responsabilità.
L'incoraggiamento all'unità e alla coscienza arriva dall'alto.  "L'eccidio delle Ardeatine ha costituito una delle pagine più dolorose della storia recente del nostro Paese. I valori del rispetto della vita e della solidarietà che ci sorreggono in questo periodo, segnato da una grave emergenza sanitaria, rafforzano il dovere di rendere omaggio a quei morti innocenti". Così ammonisce il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota per il 76° anniversario della strage nazista. "La stessa unità - ricorda il Capo dello Stato - che ci è richiesta, oggi, in un momento difficile per l'intera comunità".

SCRIVOLIBERO

ALLERTA METEO NELL'AGRIGENTINO: PROTEZIONE CIVILE DEL LIBERO CONSORZIO ATTIVA NUMERO PER LE EMERGENZE

By Redazione Scrivo Libero
In seguito all'avviso dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile (Centro Funzionale Decentrato Multirischio Integrato) che ha segnalato per oggi, 25 marzo, l'allerta meteo con codice Giallo per la zona E ed Arancione per la zona D, entrambe comprese nella nostra provincia, il Gruppo Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento ha attivato il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 per tutte le segnalazioni di criticità da parte dei cittadini. Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile prevede dalle prime ore di oggi 25 marzo, e per le successive 24-36 ore, condizioni meteo avverse con precipitazioni da sparse a diffuse anche a carattere di rovescio o temporale, con frequente attività elettrica e forti raffiche di vento dai quadranti nord orientali.
Non saranno invece attivate la sala operativa di Protezione Civile del Libero Consorzio e le associazioni di Volontariato solitamente coinvolte in queste occasioni, in quanto non sono ancora disponibili i dispositivi di sicurezza (in particolare le mascherine) per gli operatori, previsti per l'emergenza Covid-19. In ogni caso il personale dell'Ufficio di Protezione Civile sarà raggiungibile al numero telefonico per le emergenze già evidenziato.
Pur considerando i limiti imposti dal DPCM del 22 marzo 2020 per gli spostamenti dei cittadini da un comune all'altro, il Libero Consorzio raccomanda sempre a quanti, per motivi di lavoro o per emergenze, sono costretti a mettersi in viaggio di prestare la massima attenzione sull'intera rete viaria provinciale in caso di maltempo per l'elevato pericolo rappresentato da eventuali presenze di fango o detriti sulle carreggiate dei vari tracciati.

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