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Rassegna stampa del 7 aprile 2020

SICILIAONPRESS

OLTRE TRECENTO CONTROLLI EFFETTUATI DALLA POLIZIA PROVINCIALE NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO PER L'EMERGENZA COVID 19
Oltre trecento controlli durante i primi giorni di pattugliamento del territorio da parte dalla Polizia Provinciale, impegnata nella vigilanza del territorio per il rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Governo in seguito all'emergenza Covid 19. Elevati anche tre verbali di contestazione di 533 euro cadauno per violazioni delle norme che prevedono l'utilizzo del veicolo solo per un comprovato stato di necessità o per lo svolgimento di attività lavorative.
La Polizia Provinciale è stata impegnata ad Agrigento e nei comuni medio piccoli della provincia dove la presenza delle forze di polizia e della polizia municipale è più carente numericamente. Garantita giornalmente la presenza di due pattuglie in orario antimeridiano e due pattuglie dalle 14:00 alle 20:00.
La disponibilità della Polizia Provinciale per presidiare il territorio di alcuni comuni della provincia di Agrigento era stata comunicata dal Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale Dott. Alberto Girolamo Di Pisa attraverso una nota ufficiale inviata al Prefetto di Agrigento e al Questore di Agrigento, nonché ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Il Commissario straordinario Di Pisa ha sollecitato il Comandante della Polizia Provinciale ad intensificare l'attività di controllo del territorio per scoraggiare le uscite senza valido motivo per ridurre i casi di diffusione del virus Covid-19, nella necessità di verificare l'osservanza dei decreti del Governo e l'Ordinanza del Presidente della Regione.
Il corpo di Polizia Provinciale sta operando su disposizione della Prefettura e della Questura di Agrigento che coordinano gli interventi nel territorio provinciale.

LA SICILIA

SCUOLA, TUTTI PROMOSSI E PER LA MATURITÀ ESAME ONLINE ORALE
Di Redazione
Approvato il decreto che prevede due possibili scenari a seconda se si tornerà o meno in classe il 18 maggio
Scuola, tutti promossi e per la Maturità esame online orale

ROMA - Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legge sulla scuola. Il decreto legge prevede - come già anticipato dalla bozza circolata nelle ultime ore - due ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si torni fino a settembre.
Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, per la maturità ci sarà una prova nazionale di italiano e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna. Se invece non si tornasse a scuola ci sarà un'unica prova orale anche telematica. Nell'ipotesi in cui non si tornerà in aula entro il 18 maggio niente esame di terza media e solo valutazione dei prof.

GDS online


CORONAVIRUS, CONTE: "SUBITO 400 MILIARDI ALLE IMPRESE E TASSE SOSPESE AD APRILE E MAGGIO"

Liquidità per salvare le imprese. Una potenza di fuoco, ha definito il premier Conte il decreto firmato dal governo e annunciato nel corso di una conferenza stampa in diretta Facebook.
In arrivo 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l'export si sommano ai 350 già previsti, con l'arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi. Il rafforzamento del golden power, lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili. Il rinvio all'autunno di elezioni regionali e comunali. La chiusura dei tribunali fino al 3 maggio. Ecco le misure che compongono il nuovo "decretone" varato oggi dal governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.
"Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell'export. E' una potenza di fuoco", assicura in serata il premier Giuseppe Conte assicurando gli italiani che "quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera e che presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici".
IL DECRETO
Prestiti per professionisti, negozianti e imprenditori: tutte le misure varate dal governo
Conte, dopo un Consiglio dei ministri fiume, spiega poi, insieme al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e al titolare del Mise, Stefano Patuanelli, i nuovi interventi per dare credito alle società in affanno: è l'atto primo di una settimana cruciale per costruire la "fase 2" di convivenza col virus e la graduale ripresa delle attività. Un provvedimento "poderoso" accompagnato da un altro decreto - molto atteso dagli italiani - per salvare l'anno scolastico nel caso, non remoto, che le scuole restino chiuse anche dopo il 18 maggio: niente esame di terza media, maturità telematica solo orale, nelle altre classi tutti promossi.
E' assai travagliato il varo delle nuove misure che dura quasi 12 ore, in un susseguirsi di riunioni, liti e mediazioni.
Sono le 9 quando Conte convoca i capi delegazione con il ministro Gualtieri e il sottosegretario Riccardo Fraccaro. Due nodi, su tutti, dividono la maggioranza e riguardano entrambi il tema della liquidità alle imprese. Sulle garanzie Italia viva, senza arrivare a porre veti, mantiene costante il suo pressing perché siano per tutti al 100% - ma la normativa Ue lo consente fino agli 800mila euro - in modo da velocizzare le pratiche in banca. Ma la tensione si alza e la discussione si attorciglia soprattutto sul ruolo che avrà Sace nel prestare quelle garanzie. Gualtieri vorrebbe dare al ministero dell'Economia il potere di indirizzo su Sace, anche se la società continuerà a far capo a Cassa depositi e prestiti. Il M5s si oppone e Luigi Di Maio pretende che alla Farnesina resti una competenza sul ruolo che Sace eserciterà nel sostegno all'export e alla internazionalizzazione delle imprese.
Il Consiglio dei ministri inizia intorno alle 12 e, non senza discussioni, approva il decreto sulla scuola, che si accompagna all'assunzione di 4500 professori per sostituire quelli andati in pensione su quota 100. Ma visto che sul decreto per la liquidità alle imprese un'intesa non c'è, il Cdm viene sospeso e per riprendere alle 19. Solo nel pomeriggio, dopo un altro vertice, viene annunciata un'intesa: la Farnesina conserva un ruolo e per il 2020 dovrebbero arrivare 50 miliardi di garanzie per l'export, più 200 miliardi nel 2021 per nuovi investimenti.
Quanto ai 200 miliardi di garanzie per permettere alle imprese di ottenere prestiti in banca, saranno vincolati agli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all'estero. Le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% per gli autonomi e le piccole imprese che chiedano fino a 25mila euro, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800.000 euro, del 90% fino a 5 milioni.
Arrivano fondi anche per il commissario Domenico Arcuri, per reperire mascherine e altri strumenti sanitari. E il 'decretone' prevede una serie di nuove misure, dal rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi, agli sgravi al 50% per l'acquisto di mascherine. Dopo Pasqua arriverà poi un nuovo decreto da oltre 35 miliardi a sostegno a lavoratori e famiglie. Ma intanto, a partire dall'iniezione di liquidità, si ragiona di come far ripartire il motore economico del Paese.
Conte martedì pomeriggio vedrà il comitato tecnico scientifico per iniziare a ragionare di graduali e parziali riaperture di attività fin dal 14 aprile. Potrebbe nei prossimi giorni prendere forma la "cabina di regia" con enti locali e parti sociali tanto caldeggiata dal Pd, anche se poco gradita al M5s. In quella cabina di regia, mentre proseguono le tensioni tra Conte e il lombardo Attilio Fontana, potrebbe entrare il governatore del Veneto Luca Zaia. E' il tentativo, secondo alcuni, di parlare alla parte più moderata del centrodestra. Un tentativo per ora fallito al tavolo sulle misure economiche con i partiti: Lega, Fi e Fdi lamentano scarso ascolto del governo, andranno avanti coi loro emendamenti al decreto Cura Italia.
C'è tempo anche per una conferma: a Pasqua gli italiani devono rimanere tutti a casa. "Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità. Pasqua significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto", si augura il premier.

CONSIGLIO DEI MINISTRI

Esami di maturità orali e on line se non si rientra a scuola, a settembre si riparte l'1: approvato il decreto
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sulla scuola. Tanti i punti, dai prossimi esami alle assunzioni dei docenti, ai concorsi fino alla data del prossimo anno scolastico che sarà l'1 o il 2 settembre.
Vengono confermate alcune delle anticipazioni dei giorni scorsi: sono due gli scenari previsti, a seconda che riprendano le lezioni in presenza, oppure, come è più probabile, gli studenti per quest'anno non tornino più in classe. In via eccezionale quest'anno tutti gli alunni saranno ammessi all'anno successivo, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre, ma come ha più volte detto la ministra Azzolina non ci sarà "nessun 6 politico": infatti i ragazzi saranno valutati con voti finali corrispondenti all'impegno dimostrato durante l'anno e nella didattica a distanza.
La data spartiacque è quella del 18 maggio: nel caso si tornasse in classe entro questa data, e si avessero quindi quattro settimane di lezione, l'esame di maturità verrebbe assimilato alla prova che conosciamo, ma con qualche differenza. Il 17 giugno si parte con il tema di italiano, una prova nazionale uguale per tutti. La seconda prova scritta invece "non sarà a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinchè sia aderente alle attività didattiche svolte nel corso dell'anno scolastico".
Il decreto stabilisce che le commissioni di esame siano composte dai professori interni e da un presidente esterno. Toccherà quindi ai prof interni, che conoscono bene la classe e il programma svolto, scegliere l'argomento della seconda prova scritta. A fine giugno si parte con la prova orale.
L'ipotesi più probabile però è che l'attività didattica in classe non possa riprendere entro il 18 maggio per ragioni sanitarie. In questo caso i maturandi salteranno entrambi gli esami scritti, italiano e seconda prova. La valutazione finale verrà affidata a un esame orale, "un unico colloquio, spiega la bozza, articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio, per garantirne la completezza e la congruità della valutazione". L'esame resterà comunque 'serio', ha assicurato la ministra Azzolina.
Salteranno anche gli esami di terza media. Prevista, si legge nella bozza "la sostituzione dell'esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione che tiene conto altresì di un elaborato del candidato". Per gli alunni che hanno lacune formative, è prevista la possibilità "dell'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all'anno scolastico 2019-2020 nel corso dell'anno scolastico successivo, a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attività didattica ordinaria". La didattica online diventa obbligatoria e gli scrutini saranno online.
E' confermato che il prossimo anno scolastico, in classe o in modalità online, comincerà all'inizio di settembre, si ipotizza il primo o il due settembre ma qui ci sarebbe il problema supplenti (circa 200mila), visto che sarà quasi impossibile svolgere quest'estate i concorsi per i docenti.
Via libera in Consiglio dei Ministri alle assunzioni chieste dal Ministero dell'Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell'estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno voluta dalla Ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.
Il decreto poi prevede che fermi restando «i limiti e le restrizioni» sullo svolgimento di tutte le prove stabilite dalle procedure concorsuali, durante lo stato di emergenza, il Ministero dell'istruzione può bandire i concorsi per l'assunzione di personale docente ed educativo per i quali possegga possiede le necessarie autorizzazioni.
Un altro punto riguarda la sospensione delle procedure concorsuali e degli esami di abilitazione per l'accesso alle professioni vigilate dal Ministero della giustizia, comprese le misure compensative per il riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite all'estero.

LIVESICILIA

CORONAVIRUS
"Ripresa delle attività? Forse nella seconda metà di maggio"

Una graduale ripresa delle attività in Italia non prima della seconda metà di maggio, sempre che si riesca a evitare la comparsa di nuovi focolai: sono i tempi indicati dall'infettivologo Massimo Galli, dell'Ospedale Sacco e dell'Università Statale di Milano in un'intervista a Tv2000. Secondo l'infettivologo "programmare è necessario, ma aprire troppo presto sarebbe un errore madornale". Per Galli "è veramente importante cominciare a capire quante persone, avendo già contratto l'infezione e sono guarite, possono tornare alle loro normali attività proprio perché non è verosimile che possano essere reinfettate dal virus in tempi brevi". Quanto alle attività produttive, "andrà fatta una programmazione per non intasare le disponibilità diagnostiche e per poter scaglionare nel tempo la possibilità di ripresa. Ci saranno molti che non hanno contratto l'infezione che dovranno continuare a mantenere distanze e mascherina per riprendere eventualmente il lavoro".
Secondo l'infettivologo "se tutto andasse come sembra volere andare dovremmo ragionare per una graduale ripresa nella seconda metà di maggio", ha osservato Galli, che considera "altamente probabile" che le misure restrittive "debbano andare oltre il 13 aprile. Mi piacerebbe dire il contrario ma sono settimane che sono convinto che queste misure finiranno per andare oltre. Quando vedremo la luce? Tutto dipende dalla capacità di non avere altri focolai nel Paese oltre la Lombardia. Questo è fondamentale perché se ci ritrovassimo un'altra situazione lombarda ricominceremmo tutto da capo". Poiché è "praticamente impossibile" fare il tampone a tutta la popolazione, Galli ritiene che la ripresa dovrebbe avvenire a scaglioni a partire "dalle funzioni vitali per determinate attività economiche e di servizio che devono essere riprese il più presto possibile. Bisognerà procedere per gradi prima con il test rapido e a conferma con l'utilizzo del tampone". (ANSA).

AGRIGENTOOGGI

MARIA RITA COCCIUFA È IL NUOVO PREFETTO DI AGRIGENTO

Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, lascia Agrigento. E' stato trasferito a Varese. Al suo posto arriva una donna: il prefetto Maria Rita Cocciufa, originaria di Lentini, in provincia di Siracusa.
Il suo ultimo incarico è stato quello di vice-prefetto vicario di Potenza. Laureata in giurisprudenza ha ricoperto diversi ruoli prima di divenire, di fatto, il nuovo Prefetto della Città dei Templi: è stata funzionaria della Prefettura di Cuneo prima e capo di gabinetto poi; vice prefetto a Ragusa fino al 2017 prima di passare a Potenza. Adesso la promozione a Prefetto.
L'attuale responsabile del Governo provinciale Dario Caputo era arrivato ad Agrigento, nel gennaio del 2018, al posto del prefetto Nicola Diomede, all'epoca collocato a "disposizione", per una nota vicenda giudiziaria.
Per la provincia di Agrigento si tratta del secondo prefetto donna, dopo l'esperienza di Francesca Ferrandino, era il 2010, che allora prese il posto di Umberto Postiglione.

SCRIVOLIBERO

EMERGENZA CORONAVIRUS: OLTRE 300 CONTROLLI DELLA POLIZIA PROVINCIALE IN PROVINCIA DI AGRIGENTO

By Redazione Scrivo Libero  
Oltre trecento controlli durante i primi giorni di pattugliamento del territorio da parte dalla Polizia Provinciale, impegnata nella vigilanza del territorio per il rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Governo in seguito all'emergenza Covid 19.
Elevati anche tre verbali di contestazione di 533 euro cadauno per violazioni delle norme che prevedono l'utilizzo del veicolo solo per un comprovato stato di necessità o per lo svolgimento di attività lavorative.
La Polizia Provinciale è stata impegnata ad Agrigento e nei comuni medio piccoli della provincia dove la presenza delle forze di polizia e della polizia municipale è più carente numericamente. Garantita giornalmente la presenza di due pattuglie in orario antimeridiano e due pattuglie dalle 14:00 alle 20:00.
La disponibilità della Polizia Provinciale per presidiare il territorio di alcuni comuni della provincia di Agrigento era stata comunicata dal Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale Dott. Alberto Girolamo Di Pisa attraverso una nota ufficiale inviata al Prefetto di Agrigento e al Questore di Agrigento, nonché ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Il Commissario straordinario Di Pisa ha sollecitato il Comandante della Polizia Provinciale ad intensificare l'attività di controllo del territorio per scoraggiare le uscite senza valido motivo per ridurre i casi di diffusione del virus Covid-19, nella necessità di verificare l'osservanza dei decreti del Governo e l'Ordinanza del Presidente della Regione.
Il corpo di Polizia Provinciale sta operando su disposizione della Prefettura e della Questura di Agrigento che coordinano gli interventi nel territorio provinciale.
 
Agrigentonotizie

Il prefetto Dario Caputo lascia Agrigento, arriva Maria Rita Cocciufa: è la provincia all'insegna del "rosa"

Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, lascia Agrigento. E' stato trasferito a Varese. Al suo posto arriverà il prefetto Maria Rita Cocciufa, originaria di Lentini, nominata - nel 2007 - cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e ufficiale O.M.R.I.. Un prefetto che ha una grande competenza in materia di immigrazione. 
Agrigento e la sua provincia sono all'insegna del rosa. Perché, adesso, anche il prefetto sarà una donna, così come lo sono il vicario del prefetto e il segretario particolare del prefetto. E' donna anche il questore e il capo di Gabinetto della Questura.
Era il 26 gennaio del 2018 quando Dario Caputo si presentava alla città. Caputo raccoglieva l'eredità del prefetto Nicola Diomede che dopo l'avviso di proroga delle indagini preliminari, fattogli notificare dalla Procura della Repubblica di Agrigento nell'ambito dell'inchiesta sul "sistema" Girgenti Acque, era stato rimosso e collocato "a disposizione" dal ministero dell'Interno. Il prefetto Caputo era destinato altrove, ad un altro incarico. Venne però - un po' a sorpresa per lo stesso Caputo - collocato su Agrigento, realtà che non conosceva bene ma che ha imparato a conoscere. Esperto di immigrazione ed enti locali, Caputo ha - in questi anni - garantito grande disponibilità al dialogo e al confronto.
Il prefetto Maria Rita Cocciufa, dopo essere stato - alla Prefettura di Cuneo - funzionario responsabile di unità organica del servizio depenalizzazione, preposto alla trattazione dei ricorsi in materia di polizia amministrativa, alla Prefettura di Siracusa - dal 1991 al 1994- ha prestato servizio all'ufficio di Gabinetto e dal 1994 al 2001 ha svolto l'incarico di vicecapo di Gabinetto. Fino al 2010 ha svolto l'incarico di capo di Gabinetto. Cocciufa è stata anche presidente della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Dal 2011 al 2017, alla Prefettura di Ragusa, ha svolto l'incarico di viceprefetto vicario;  dal 18 ottobre 2013 e fino al 17 ottobre 2014 ha svolto l'incarico di dirigente dell'area I "ordine e sicurezza pubblica", a titolo di reggenza. Dall'aprile del 2017 ha svolto l'incarico di viceprefetto vicario - coordinatore e poi, dal primo maggio al 31 luglio 2018, ha svolto l'incarico di capo dell'ufficio di staff dell'ufficio del rappresentante dello Stato, a titolo di reggenza. Fra gli alcuni degli altri incarichi svolti, alla Prefettura di Siracusa, è stata preposta alla trattazione delle problematiche attinenti i rifiuti speciali nella regione Sicilia ed è stata incaricata dell'attuazione degli interventi del "Piano di risanamento ambientale"; è stato coordinatore gruppo di lavoro della Prefettura di Ragusa per la predisposizione dello schema di piano particolareggiato per le misure di sicurezza portuale; presidente della commissione di gara per assicurare i servizi di accoglienza ai migranti richiedenti protezione internazionale.

Coronavirus, lotta ai "furbetti delle uscite": in campo anche la polizia provinciale

Oltre trecento controlli durante i primi giorni di pattugliamento del territorio da parte dalla polizia provinciale, impegnata nella vigilanza del territorio per il rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Governo in seguito all'emergenza Covid 19.
Elevati anche tre verbali di contestazione di 533 euro ciascuno per violazioni delle norme che prevedono l'utilizzo del veicolo solo per un comprovato stato di necessità o per lo svolgimento di attività lavorative.
"La polizia provinciale - spiega una nota dell'ente - è stata impegnata ad Agrigento e nei comuni medio piccoli della provincia dove la presenza delle forze di polizia e della polizia municipale è più carente numericamente. Garantita giornalmente la presenza di due pattuglie in orario antimeridiano e due pattuglie dalle 14 alle 20".
Il commissario straordinario Alberto Di Pisa ha sollecitato il comandante della polizia provinciale ad intensificare l'attività di controllo del territorio per scoraggiare le uscite senza valido motivo.

Giornale di Sicilia

Fisco, prestiti, liquidità ai negozi
E c'è la difesa del made in Italy

Silvia Gasparetto
ROMA
Ossigeno a grandi e piccole imprese e a tutte le attività costrette a chiudere per contenere l'epidemia da Coronavirus:il governo mette in campo una nuova serie di misure che vanno dall'estensione delle garanzie per garantire liquidità alle aziende ma anche ai negozi, ai professionisti e a tutte le partite Iva, fino al nuovo stop delle scadenze fiscali per sostenere il tessuto produttivo. E per difendere il made in Italy da eventuali mire straniere estende la protezione del Golden power. Arriva un nuovo stop per la giustizia. Il Consiglio dei ministri a deciso la proroga della sospensione di tutti i processi, che sarebbe dovuta terminare il 15 aprile, secondo quanto stabilito dal decreto Cura Italia. Il nuovo termine è l'11 maggio.
Liquidità per 750 miliardi
Il pacchetto delle garanzie per le imprese, come hanno spiegato i ministeri dell'Economia e dello Sviluppo economico, si divide in due grandi capitoli: il rafforzamento del Fondo di garanzia per le Pmi, cui potranno accedere le imprese fino a 499 dipendenti e l'intervento di Sace per la copertura dei prestiti alle grandi imprese. Per professionisti, negozianti, autonomi e piccoli imprenditori le banche potranno erogare subito i prestiti fino a 25mila euro praticamente in automatico, senza aspettare l'ok del Fondo. Questi saranno garantiti al 100% e senza controlli preventivi sul merito del credito. Per i prestiti fino a 800mila euro ci sarà sempre copertura al 100%, con il 90% garantito dallo Stato e la controgaranzia del 10% dei Confidi, tenendo conto della situazione finanziaria pre-crisi e non dell'andamento degli ultimi mesi, segnati dalle difficoltà dell'emergenza. Per le richieste di liquidità fino a 5 milioni invece la garanzia sarà al 90%, sempre senza valutazione andamentale. Per le altre imprese la garanzia arriverà da Sace, che resta a Cassa depositi e prestiti, ma non sarà più soggetta «all'attività di direzione e coordinamento» di Cdp. Sarà il Mef a ricoprire ruolo di indirizzo e coordinamento. che resta se potrà arrivare al 90% senza limiti di fatturato. Le garanzie di Sace, come quelli per le Pmi, si applicheranno su prestiti che andranno restituiti al massimo in 6 anni, con tassi quasi zero. le nuove garanzie, sempre attraverso Sace, andranno anche a sostegno delle esportazioni, liberando già quest'anno 50 miliardi cui si aggiungeranno nel 2021 200 miliardi per nuovi investimenti. In tutto, sommando anche gli interventi del Cura Italia, si libereranno fondi freschi per 750 miliardi. Oltre a garantire alle imprese l'accesso al credito, il governo estende, come annunciato, i poteri speciali per proteggere le attività italiane: vengono aggiunti i settori sanitario e alimentare, ma anche il settore bancario e assicurativo. In più potrà essere esteso anche alle piccole e medie imprese, scatterà d'ufficio anche su operazioni non notificate e sarà applicato anche alle operazioni all'interno dell'Ue. Il rafforzamento del Golden power sarà accompagnato da norme per abbassare le soglie le comunicazioni alla Consob, soglie recentemente ridotte dall'autorità di Borsa che le ha portate all'1% (dal3%)per le società grandi e al 3% (dal 5%) per le Pmi, ma solo per tre mesi.
Aiuti anche dal Fisco
Sempre per le imprese nel decreto spuntano anche misure per preparare le aziende alla «fase 2», come l'estensione del credito d'imposta al 50% per la sanificazione degli ambienti di lavoro anche a mascherine e protezioni e arriva anche un nuovo mini-pacchetto per la sanità - con più fondi agli ospedali Covid e la spinta alla donazione di farmaci in via di sperimentazione o per uso compassionevole. Approvata anche la proroga a inizio maggio delle chiusure dei tribunali e il rinvio delle scadenze elettorali. Per sostenere le attività di aziende e autonomi arriva anche una nuova sospensione delle tasse, che «congela» quasi 10 miliardi. È previsto un uovo stop ai versamenti di Iva e ritenute anche per aprile e  maggio esteso a tutte le attività che abbiano subito perdite a marzo del 33% (entro i 50 milioni di ricavi) o del 50% (sopra i 50 milioni). Prevista anche una proroga di altri due mesi dello stop al versamento delle ritenute per autonomi e partite Iva con giro d'affari entro i 400mila euro. In più in sede di dichiarazione dei redditi chi fa l'autoliquidazione potrà versare  acconti ridotti in base alle previsioni dell'andamento reale dei propri conti nel 2020, senza incorrere sanzioni o multe se paga almeno l'80% di quanto poi sarà effettivamente dovuto. Il fisco tende la mano anche ai cittadini: non servirà infatti andare dal commercialista o al Caaf a consegnare la delega per la dichiarazione precompilata. Basta stamparla, firmarla e mandare la foto al professionista o, in alternativa, un video o un messaggio di posta elettronica. Mentre per chi ha acquistato la prima casa con obbligo di rivendere un altro immobile sono congelati fino a fine anno i termini (massimo 18 mesi per chi ha venduto prima di 5 anni con obbligo di acquisto di un altro entro 18 mesi e trasferire la residenza sempre entro 18 mesi) per concludere le operazione e accedere al bonus.


Controlli per sanzionare chi vìola le restrizioni, nel week-end 25 sanzioni: in campo anche le pattuglie della polizia provinciale
Giocavano a tennis in un impianto pubblico, due multe da 500 euro

Stavano giocando a tennis. Praticamente, come se nulla fosse, racchette alla mano, due quarantenni agrigentini sono stati sorpresi - all'interno di un impianto sportivo - mentre si stavano cimentando in un match. A nulla sono naturalmente valsi i loro tentativi di spiegazione e giustificazione. Qualsiasi forma di attività fisica e sportiva è stata categoricamente vietata da decreti ed ordinanze firmate con lo scopo di provare a contenere il rischio contagio da Coronavirus. La batosta - per ogni tennista - è stata decisamente importante: sanzione da 500 euro. I controlli non s'arrestano e, purtroppo, continuano anche a produrre risultati. Durante l'appena trascorso week end, il rastrellamento dei carabinieri ha fatto scattare ben 25 sanzioni: dal minimo tabellare di 300 euro fino a 500 euro appunto. In giro, con giustificazioni talvolta veramente ridicole, sono stati sorpresi in tanti. Sono, di fatto, coloro che - nonostante il trascorrere dei giorni e degli appelli lanciati dagli amministratori - non si rassegnano, non accettano di stare in casa. Verosimilmente si reputano «furbetti». In realtà, incappano nei controlli delle forze dell'ordine e vengono, appunto, sanzionati. Anche la polizia provinciale sta effettuando -in tutti i Comuni della provincia di Agrigento - una raffica di controlli. Fino ad ieri, gli agenti ne avevano fatto più di 300. Anche la Provinciale è, infatti, impegnata nella vigilanza del territorio per il rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Governo in seguito all'emergenza Covid-19. Tre i verbali - con contestazione da 533 euro cadauno - elevati per le violazioni delle norme che prevedono l'utilizzo del veicolo solo per un comprovato stato di necessità o per lo svolgimento di attività lavorative. La polizia provinciale è stata impegnata ad Agrigento e nei Comuni medio piccoli della provincia dove la presenza delle forze di polizia e della polizia municipale è più carente numericamente. Garantita giornalmente -è stato reso noto, ieri, dal Libero consorzio - la presenza di due pattuglie in orario antimeridiano e  due pattuglie dalle 14 alle 20. La disponibilità della polizia provinciale  per presidiare il territorio di alcuni Comuni della provincia era stata comunicata dal commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Alberto Girolamo Di Pisa, attraverso una nota ufficiale inviata al prefetto Dario Caputo e al questore Rosa Maria Iraci, nonché ai comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza. Il commissario straordinario ha sollecitato il comandante della Provinciale ad intensificare i controlli per scoraggiare le uscite senza valido motivo per ridurre i casi di diffusione del virus Covid-19. (*CR*)

Ati, dopo una lunga battaglia portata avanti dai sindaci
Comuni ribelli, in otto gestiranno il servizio idrico

L'hanno spuntata. Non tutti, ma 8 dei 16 Comuni «ribelli» dell'Agrigentino si sono visti riconoscere ieri, dall'Ati, - ed è un fatto storico per 'intera provincia - la sussistenza dei requisiti della gestione autonoma del servizio idrico. Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Cianciana, Menfi, Santa Margherita Belice e Santo Stefano Quisquina d'ora in avanti potranno, in piena autonomia, gestire le proprie risorse idriche. Stando a quanto emerge, sarebbero stati privilegiati - in questo riconoscimento dell'Ati - i Comuni che hanno, in modo più o meno diretto, delle risorse idriche proprie.
Dopo un decennio e passa di lotte, rivendicazioni e dispute giudiziarie è stato scritto un passaggio storico. I Comuni «ribelli» - così etichettati perché si sono sempre rifiutati di consegnare le reti idriche a Girgenti Acque - ce l'hanno fatta. «Il risultato è stato ottenuto dopo un lungo e difficoltoso iter preparatorio che disponeva la possibilità per i Comuni, già gestori di fatto del servizio, ricadenti in aerea naturali protette, con sorgenti idriche di qualità, e in grado di realizzare una gestione efficace, efficiente ed economica, di provvedere alla gestione autonoma e diretta - ha ricostruito il sindaco di Santo Stefano Quisquina Francesco Cacciatore - . Oggi è sicuramente un giorno storico per la comunità stefanese». L'amministrazione comunale di Santo Stefano Quisquina ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto che costituiva uno dei punti cardine del proprio programma. «Un traguardo che intendiamo doverosamente condividere con quanti in passato hanno creduto nella rivendicazione, le amministrazioni che hanno preceduto l'attuale: Presti e Leto Barone, e in modo particolare con i cittadini e il comitato civico per la difesa della risorse idriche - ha aggiunto il primo cittadino - . Per dare giusto rilievo al riconoscimento e alle sue positive ricadute per i cittadini, avremmo voluto condividere con tutta la comunità una manifestazione pubblica, cosa che rientra nei nostri propositi. Per il momento, invitiamo i cittadini a recepire e festeggiare, anche nell'attuale e drammatica congiuntura, questo straordinario risultato». I sindaci dei Comuni «ribelli», più volte, lanciando una sorta di richiamo, avevano espresso fiducia affinché i rappresentanti istituzionali acquisissero consapevolezza sul fatto "che i Comuni non consegnatari hanno sempre rispettato la legge." I sindaci dei Comuni "ribelli" hanno dunque sempre riaffermato «con convinzione il corretto percorso tecnico-amministrativo seguito, percorso fatto seguendo le varie norme in materia che si sono succedute nel tempo e la bontà delle azioni intraprese a tutela dell'acqua pubblica e delle comunità rappresentate. (*CR* )

Canicattiweb

Libero Consorzio Agrigento: Emergenza Covid-19, gare d'appalto rinviate
Il gruppo Contratti - ufficio Gare del settore Urp, Comunicazione, Attività negoziale, Polizia Provinciale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha rinviato lo svolgimento delle procedure di aggiudicazione di alcune gare in programma nelle ultime settimane in seguito all'emergenza Covid-19.
Gli ultimi rinvii in ordine di tempo riguardano gli interventi di adeguamento antisismico impiantistico e funzionale del Liceo Classico Fazello di Sciacca, cui era previsto l'inizio la fase di verifica delle offerte presentate con la prima seduta della Commissione di gara.
Rinviata, sempre a data da destinarsi, la riapertura in seduta pubblica fissata per il giorno 30/03/2020 alle ore 09:00, della gara per i lavori di manutenzione straordinaria per l'eliminazione delle condizioni di pericolo e messa in sicurezza delle strade provinciale: S.P.15a, S.P.15b, S.P.60 e S.P.38, anno 2019/2020. L'importo complessivo dell'appalto è di 1.360.000,00 euro, compresi oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.
Stessa procedura di rinvio è stata adottata, sia per la nomina della Commissione di Gara che della prima seduta pubblica, per la tornata di 2 gare per servizi di ingegneria relativi agli interventi di adeguamento antisismico impiantistico e funzionale nel Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento e gli interventi di adeguamento antisismico impiantistico e funzionale nell'I.I.S.S. "Foderà" di Agrigento.. Per i servizi di progettazione del Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento è previsto un importo a base di affidamento di €. 608.947,19, mentre per la progettazione degli interventi di adeguamento antisismico e impiantistico l'I.I.S.S. "Foderà" di Agrigento l'importo a base di affidamento previsto e di €. 115.411,56.  Per verificare i rinvii o per ulteriori informazioni è possibile consultare il "Portale Gare", inserito nella home page del sito istituzionale dell'Ente www.provincia.agrigento.it oppure l'albo pretorio online.

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