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Rassegna stampa dell'8 aprile 2020

Gds.it

Coronavirus, ultimi ritocchi all'ordinanza di Musumeci: a Pasquetta in Sicilia stop di tutte le attività e più controlli
Due fascicoli sul tavolo del presidente della Regione. Il primo, come scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola, è la bozza di una ordinanza che introdurrà nuove restrizioni a partire dalla giornata di Pasquetta e una intensificazione dei controlli, il secondo è la manovra finanziaria approvata ieri sera dalla giunta e che dovrà avviare la fase della ripresa.
La nuova ordinanza contro l'emergenza doveva essere pubblicata ieri ma il governo regionale si sta concedendo un ulteriore momento di riflessione vista l'importanza delle misure. Musumeci, infatti, sta studiando una intensificazione dei controlli, da coordinare con i prefetti, ma anche un blocco di qualsiasi attività comprese le consegne a domicilio di cibi per la giornata di Pasquetta. E ieri anche i panifici hanno annunciato che resteranno chiusi sia domenica che lunedì per scoraggiare le scampagnate.
Una stretta nel momento più cruciale, con i dati sul contagio e i ricoveri che iniziano a confortare. Pasquetta sarà dunque un test fondamentale per la tenuta della Sicilia nella guerra al coronavirus.
Intanto, il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè invita tutte le forze politiche a rasserenare i toni. "Mi preme sottolineare - dice - che l'intervento del governo regionale e la stretta imposta con le varie ordinanze, fin dal primo momento dell'emergenza, dal presidente della Regione, Nello Musumeci, sono stati immediati e notevoli.
Comprendo altresì la preoccupazione del sindaco di Messina, Cateno De Luca per gli spostamenti delle persone: la lotta intransigente che sta conducendo, per invitare i cittadini a stare a casa e per cercare di ridurre gli arrivi a Messina, ha l'obiettivo di evitare il diffondersi del Covid-19".

Coronavirus, uno studio americano: "La pandemia in Sicilia? Finirà il 22 aprile"

La fine della pandemia in Sicilia, con «zero decessi», è prevista per il 22 aprile prossimo, «salvo un allentamento delle misure di distanziamento sociale o un rimbalzo dei contagiati».
Lo afferma l'Institute for Health Metrics and Evaluation(IHME), organizzazione indipendente della School of Medicine dell'Università di Washington, che fornisce i dati alla Casa Bianca e sulla base dei quali il 30 marzo scorso il presidente americano, Donald Trump, estese le raccomandazioni e le restrizioni sanitarie fino alla fine di aprile. Il totale dei decessi registrati in Sicilia sarà di 205 morti al 4 agosto 2020.
Da notare che la proiezione dello stesso Ihme indicava una previsione di 139 decessi per oggi 7 aprile, in un range 129-155. L'aggiornamento alle 17 della Regione Siciliana indica una cifra di 125 morti, due in più rispetto a ieri.

Giornale di Sicilia

Ipotesi di nuove restrizioni. Ma la Cna: consentite le consegne a domicilio
Pasquetta, la giunta verso lo stop di tutte le attività

Ultimi ritocchi alla manovra
Armao prevede tre pacchetti: per le imprese, per le famiglie e per gli operatori del turismo
Giacinto Pipitone
PALERMO
Al termine di una delle giornate più convulse da quando è iniziata l'emergenza Coronavirus sul tavolo del presidente
Musumeci sono rimasti due corposi fascicoli: il primo è la bozza di una ordinanza che introdurrà nuove restrizioni a partire dalla giornata di pasquetta e una intensificazione dei controlli, il secondo è la manovra finanziaria che negli auspici del governo avvierà la fase della ripresa. La nuova ordinanza emergenziale doveva essere pubblicata ieri ma le norme hanno suggerito un supplemento di attenzione. Musumeci sta studiando una intensificazione dei controlli, da coordinare con i prefetti. E starebbe anche pensando di bloccare proprio per la giornata di pasquetta qualsiasi attività, perfino quella delle consegne a domicilio di cibi. E ciò malgrado le associazioni di categoria, la Cna in primis, siano da giorni in pressing per ottenere deroghe alle norme già in vigore «e consentire così alle attività di produzione di cibo da asporto di svolgere il servizio a domicilio anche a Pasqua». L'ordinanza allo studio potrebbe prevedere anche l'obbligo di indossare la mascherina almeno nei supermercati. Si vedrà oggi. Quando verranno  sciolti anche i dubbi sulla Finanziaria. Una manovra da almeno un miliardo e mezzo, che potrebbe crescere fino a 2 miliardi che il governo vorrebbe inviare all'Ars entro la fine di questa settimana. Non è stata una discussione agile a Palazzo d'Orleans. La riunione, iniziata intorno alle 11,30, si è protratta fino alle 21. Ed è stato evidente il braccio di ferro fra assessori e partiti per inserire pacchetti di norme che possano dare ristoro alle categorie di riferimento. Un tira e molla che potrebbe andare avanti nelle prossime ore costringendo ad allargare un testo che conta già decine di articoli che verrebbero finanziati con fondi europei ancora da sbloccare e con i risparmi frutto di un accordo con lo Stato ancora da siglare: l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, punta a evitare versamenti alle casse nazionali che, fra rate di mutui e contributi al risanamento del bilancio, valgono 1,4 miliardi. Nella manovra che sta prendendo forma ci sono 3 pacchetti. Quello sul lavoro e le imprese è il più corposo. Prevede misure che ricalcano quelle varate da Conte e che verrebbero però estese alla realtà imprenditoriale e sociale della Sicilia. E così-per dirla con le parole dell'assessore -saranno previsti aiuti anche per chi finora ha lavorato in nero, per i venditoriambulanti, per imprese che non sono in regola con i pagamenti dei vecchi prestiti e così via. Le misure per le imprese dovrebbero essere quelle principali. Ci saranno finanziamenti agevolati. È certo che ci sarà la sospensione dei canoni demaniali per gli stabilimenti balneari. Così come il rinvio di alcune scadenze fiscali per tutti gli altri imprenditori. E poi ancora fondi che permetteranno di incentivare il credito di imposta e l'abbattimento del costo del lavoro per le aziende di ogni settore. L'abbattimento del costo del lavoro non avverrebbe solo in favore dei neoassunti, come normalmente si fa, ma verrebbe esteso a tutto il personale delle aziende colpite dalla crisi. C'è poi un fondo da 300 milioni che verrà dato ai Comuni per compensare i mancati introiti fiscali di questa fase. La bozza di manovra che arriva sul tavolo della giunta prevede anche la sospensione dei canoni per chi vive in case popolari e un contributo per l'affitto a tutte le famiglie a basso reddito che non sfruttano immobili degli Iacp. Il pacchetto turismo prevede una formula per consentire a teatri, associazioni di spettacolo e musicali, società sportive di incassare ugualmente i contributi che la Regione stanzia ogni anno per il sostegno alle attività. E ciò malgrado, ovviamente, le attività  non si stiano svolgendo. Il fondo per lo spettacolo (Furs) viene raddoppiato e raggiunge i 10 milioni. L'assessore Manlio Messina ha poi proposto una serie di incentivi a chi sceglierà la Sicilia come metà turistica che prevedono formule di bonus per i turisti: una riguardava la possibilità di finanziare notti extra in albergo.

Dopo due anni e 2 mesi di servizio nella città dei templi
Il Prefetto Caputo va a Varese, al suo posto Maria Rita Cocciufa

«Tornerò per salutare una comunità che mi ha dimostrato grande affetto», le ultime parole prima di partire per Roma
Ieri pomeriggio, con destinazione Roma, ha lasciato Agrigento. Lo ha fatto in punta di piedi, esattamente per come 2 anni e 2 mesi fa era arrivato, ma di gran fretta. Questa mattina prenderà servizio e sarà il prefetto di Varese. «Tornerò per salutare una città e una provincia che mi ha dimostrato tanto affetto - ha detto, ieri pomeriggio, mentre era in macchina con destinazione aeroporto di Palermo, l'ormai ex prefetto di Agrigento: Dario Caputo - . C'è tanto di bello e di buono in questa terra e anch'io vi sono affezionato ». Al posto di Dario Caputo - martedì - si insedierà il prefetto Maria Rita Cocciufa, originaria di Lentini, nominata nel 2007 cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e ufficiale O.M.R.I.. Con il suo arrivo l'Agrigentino sarà una provincia quasi del tutto «rosa». Perché, adesso, anche il prefetto sarà una donna, così come lo sono il vicario del prefetto, il capo di Gabinetto e il segretario particolare del prefetto. È donna anche il questore e il capo di Gabinetto della Questura. Il prefetto Maria Rita Cocciufa, dopo essere stato - alla Prefettura di Cuneo - funzionario responsabile di unità organica del servizio depenalizzazione, preposto alla trattazione dei ricorsi in materia di polizia amministrativa; alla Prefettura di Siracusa - dal 1991 al 1994- ha prestato servizio all'ufficio di Gabinetto e dal 1994 al 2001 ha svolto l'incarico di vicecapo di Gabinetto. Fino al 2010 ha svolto l'incarico di capo di Gabinetto. Cocciufa è stata anche presidente della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Dal 2011 al 2017, alla Prefettura di Ragusa, ha svolto l'incarico di viceprefetto vicario; dal 18 ottobre 2013 e fino al 17 ottobre 2014 ha svolto l'incarico di dirigente dell'area I «ordine e sicurezza pubblica», a titolo di reggenza. Dall'aprile del 2017 ha svolto l'incarico di viceprefetto vicario coordinatore e poi, dal primo maggio al 31 luglio 2018, ha svolto l'incarico di capo dell'ufficio di staff dell'ufficio del rappresentante dello Stato, a titolo di reggenza. Il prefetto Dario Caputo, ad Agrigento, s'era insediato nel 2018. Raccoglieva l'eredità del predecessore, Nicola Diomede, praticamente «agrigentino » perché è stato, seppur con qualche parentesi, dal 1991 al 2018 in città. Caputo non s'aspettava neanche di doverlo fare visto che sembrava essere destinato ad un altro incarico. In 2 anni e 2 mesi, il prefetto Caputo non soltanto ha scoperto Agrigento e gli agrigentini - pregi e difetti -, ma s'è calato nella realtà e s'è cimentato in una interminabile serie di problematiche: dall'immigrazione alle crisi economiche, con difficoltà di pagamenti, dei Comuni. Per i più, Caputo rimarrà come il prefetto che ha firmato, nel novembre del 2018, l'interdittiva antimafia ed ha commissariato Girgenti Acque. Caputo - senza mai risparmiare energie - ha però superbamente incarnato l'essere »istituzione della porta accanto»: sempre pronto ad accogliere, ad ascoltare, a mediare. Un prefetto che, in ogni mossa, ha messo in luce l'uomo. Anche quando, asciugando le lacrime di chi chiedeva aiuto, s'è mobilitato per provare a trovare una soluzione che salvasse la vita di una donna. Perché il prefetto Dario Caputo, sempre distante dalle luci della ribalta, s'è mobilitato per la giornalista- insegnante Loredana Guida. Un prefetto che, in silenzio, s'è premurato e preoccupato di associazioni - nate per aiutare chi è in difficoltà - che, all'improvviso, si sono ritrovate in ginocchio. Caputo ha saputo pacificare o almeno, con il cuore, ci ha provato su tutti i fronti. Storditi, increduli - anche perché questo è il tempo del caos Coronavirus - tutti o quasi i sindaci della provincia, ma anche il Cartello sociale che è composto dai confederali e dall'Arcidiocesi: «È stato guida sicura, abile tessitore delle relazioni sociali, vero servitore dello Stato, autorità che ha operato sempre con un profilo di grande umanità e di vicinanza alle fasce più deboli». «La città lo abbraccia - ha detto Lillo Firetto - nell'auspicio di vederlo ritornare da vero amico di Agrigento». (*CR*)

Agrigentonotizie

Borse di studio, nuovo termine di pagamento: ecco cosa cambia
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie
Nuovo termine per il pagamento delle borse di studio assegnate agli studenti degli Istituti Superiori per l'anno scolastico 2018/2019 per le attuali misure di contenimento epidemiologico, dovute all'emergenza Covid-19. Le somme disponibili presso qualsiasi ufficio postale verranno liquidate dalle Poste Italiane fino al 30 giugno 2020. La decisione è stata comunicata dall'Assessorato Regionale dell'Istruzione e della formazione professionale per dare più tempo agli studenti beneficiari, accompagnati da un genitore nel caso di minore età, di recarsi presso gli uffici postali a riscuotere la somma.
Le borse di studio assegnate dal Ministero dell'Istruzione hanno un importo variabile in base alla Regione dove risiede lo studente. Per la Regione Siciliana l'entità della borsa di studio è stata fissata in € 210,60. Il Libero Consorzio comunale di Agrigento predispone annualmente gli elenchi  che riguardano gli studenti delle Scuole Medie Superiori della provincia che poi inoltra alla Regione. Nominativi che vengono inviati dalle singole istituzioni scolastiche al Libero Consorzio.
Gli studenti potranno recarsi presso qualsiasi ufficio postale per poter ritirare l'importo assegnato muniti degli appositi documenti, carta identità e codice fiscale, non scaduti ed in corso di validità. Nel caso lo studente sia maggiorenne potrà recarsi presso l'ufficio postale da solo, qualora lo studente sia minorenne sarà invece necessaria la presenza di un genitore munito anch'esso dei rispettivi documenti di riconoscimento. Inoltre è necessario, nel caso di minorenne, che il genitore sottoscriva davanti all'impiegato delle poste una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Non sono ammesse deleghe in favore di altri soggetti per la riscossione del contributo economico

Province d'Italia

Mutui Province Comuni: sottoscritto accordo ABI ANCI UPI - Unione Province d'Italia

ABI, ANCI e UPI hanno sottoscritto un Accordo per la sospensione per un anno della quota capitale dei mutui dei Comuni e delle Province. I Comuni e le Province potranno chiedere alle banche, che aderiranno all'Accordo, la sospensione per un anno della quota capitale delle rate dei finanziamenti che scadono nel corso del 2020. In questo modo i Comuni e le Province potranno disporre di liquidità aggiuntiva per sostenere le maggiori spese conseguenti agli effetti indotti dalla diffusione del COVID-19.
L'Associazione Bancaria Italiana, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani e l'Unione Province d'Italia hanno, infatti, sottoscritto nella giornata odierna l'Accordo che prevede, tra l'altro,
- la possibile sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui in essere in scadenza nel 2020, per un periodo di sospensione di 12 mesi,
- che non siano modificate le condizioni economiche previste contrattualmente (il tasso di interesse al quale viene realizzata l'operazione di sospensione è quello originariamente previsto nel contratto e le banche aderenti non applicheranno alcuna commissione all'operazione di sospensione),
- che gli interessi maturati nel periodo di sospensione siano corrisposti alla banca alle scadenze contrattualmente previste,
- che al termine del periodo di sospensione, la banca estenda la durata del piano di ammortamento originario di 12 (dodici) mesi.
L'Accordo si applica ai Comuni, alle Province e agli altri enti locali che intendono aderire: città metropolitane, comunità montane, unioni di comuni e consorzi fra enti locali.
Nell'Accordo è previsto che le banche possano applicare misure di maggior favore per gli enti locali rispetto a quelle previste nell'Accordo stesso.
redattore: Redazione ABI ANCI UPI

Edilizia scolastica: causa emergenza sanitaria prorogate scadenze dal MIUR - Unione Province d'Italia

Per dare risposte alle Province, la cui attività è limitata dalle misure di conteniento dell'epidemia di Coronavirus attuate dal Governo, su richiesta dell'UPI  il MIUR ha concesso la proroga di alcune scadenze nel settore dell'edilizia scolastica.
In particolare è stata spostata al 31 ottobre 2020  la scadenza per il Fondo Comma 140 Province e Città Metropolitane (DM 607/2017).
Prorogati anche i termini per l'aggiudicazione degli interventi MUTUI BEI 2018 (DM 87/2019):
30 settembre 2020 per progetti esecutivi
31 dicembre 2020 per studi fattibilità e progetti definitivi
28 febbraio 2021 per nuove costruzioni.
I decreti di proroga, firmati dal Ministro, sono ora in registrazione alla Corte dei Conti.
In allegato, il riepilogo delle scadenze pubblicato sul sito del MIUR
Redattore: Claudia  Giovannini

GrandangoloAgrigento

Borse studio 2018/2019: somme liquidate fino al 30 giugno

Nuovo termine per il pagamento delle borse di studio assegnate agli studenti degli Istituti Superiori per l'anno scolastico 2018/2019 per le attuali misure di contenimento epidemiologico, dovute all'emergenza Covid-19. Le somme disponibili presso qualsiasi ufficio postale verranno liquidate dalle Poste Italiane fino al 30 giugno 2020, rispetto al termine inizialmente fissato al 31 marzo. La decisione è stata comunicata dall'Assessorato Regionale dell'Istruzione e della formazione professionale per dare più tempo agli studenti beneficiari, accompagnati da un genitore nel caso di minore età, di recarsi presso gli uffici postali a riscuotere la somma. La proroga vale, ha spiegato l'Assessore Regionale Roberto Lagalla, per quanti, fra i 22mila studenti beneficiari in Sicilia, non avessero ancora avuto modo di ritirare la somma, ci sarà quindi tempo sino alla fine di giugno
Le borse di studio assegnate dal Ministero dell'Istruzione hanno un importo variabile in base alla Regione dove risiede lo studente. Per la Regione Siciliana l'entità della borsa di studio è stata fissata in € 210,60. Il Libero Consorzio comunale di Agrigento predispone annualmente gli elenchi  che riguardano gli studenti delle Scuole Medie Superiori della provincia che poi inoltra alla Regione. Nominativi che vengono inviati dalle singole istituzioni scolastiche al Libero Consorzio.
Gli studenti potranno recarsi presso qualsiasi ufficio postale per poter ritirare l'importo assegnato muniti degli appositi documenti, carta identità e codice fiscale, non scaduti ed in corso di validità. Nel caso lo studente sia maggiorenne potrà recarsi presso l'ufficio postale da solo, qualora lo studente sia minorenne sarà invece necessaria la presenza di un genitore munito anch'esso dei rispettivi documenti di riconoscimento. Inoltre è necessario, nel caso di minorenne, che il genitore sottoscriva davanti all'impiegato delle poste una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Non sono ammesse deleghe in favore di altri soggetti per la riscossione del contributo economico.

SiciliaTV

Emergenza Covid-19: Oltre trecento controlli effettuati dalla Polizia Provinciale nei comuni della provincia di Agrigento - TV SICILIA 24

Oltre trecento controlli durante i primi giorni di pattugliamento del territorio da parte dalla Polizia Provinciale, impegnata nella vigilanza del territorio per il rispetto delle disposizioni previste dai decreti del Governo in seguito all'emergenza Covid-19.
Elevati anche tre verbali di contestazione di 533 euro cadauno per violazioni delle norme che prevedono l'utilizzo del veicolo solo per un comprovato stato di necessità o per lo svolgimento di attività lavorative.
La Polizia Provinciale è stata impegnata ad Agrigento e nei comuni medio piccoli della provincia dove la presenza delle forze di polizia e della polizia municipale è più carente numericamente. Garantita giornalmente la presenza di due pattuglie in orario antimeridiano e due pattuglie dalle 14:00 alle 20:00.
La disponibilità della Polizia Provinciale per presidiare il territorio di alcuni comuni della provincia di Agrigento era stata comunicata dal Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale Dott. Alberto Girolamo Di Pisa attraverso una nota ufficiale inviata al Prefetto di Agrigento e al Questore di Agrigento, nonché ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Il Commissario straordinario Di Pisa ha sollecitato il Comandante della Polizia Provinciale ad intensificare l'attività di controllo del territorio per scoraggiare le uscite senza valido motivo per ridurre i casi di diffusione del virus Covid-19, nella necessità di verificare l'osservanza dei decreti del Governo e l'Ordinanza del Presidente della Regione.
Il corpo di Polizia Provinciale sta operando su disposizione della Prefettura e della Questura di Agrigento che coordinano gli interventi nel territorio provinciale.

Solidarietà, iniziative della Protezione Civile del Libero Consorzio

La Protezione Civile del Libero Consorzio è scesa in campo per aiutare le famiglie bisognose.
Grazie al contributo dato dalla fondazione "AGireinsieme" con il progetto "We support each other", sono stati messi a disposizione dell' Ufficio di Protezione Civile beni di prima necessità e alimenti per chi ne ha bisogno.
Il progetto ha avuto un riscontro positivo sul territorio. Diverse aziende hanno aderito al progetto e anche alcuni privati cittadini hanno dato la loro disponibilità.
Tutti possono contribuire a questa iniziativa di solidarietà contattando il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 per donare esclusivamente beni di prima necessità e derrate alimentari che la Protezione Civile consegnerà ai Centri Operativi Comunali (COC).
Saranno poi distribuiti sul territorio tramite le diverse associazioni di volontariato.

AGRIGENTONOTIZIE


CRONACAIN CAMPAGNA O AL MARE PER PASQUETTA? LAPREFETTURA È PRONTA A BLINDARE LA PROVINCIA: È ANCORA ALLARME COVID-19
Caputo: "Il rischio contagio è ancoraalto. Stiamo predisponendo controlli massicci per evitare che la gente sisposti. Chi lo farà se ne assumerà la responsabilità e non parlo soltanto dellasanzione amministrativa che può arrivare anche fino a 3 mila euro, ma pensoanche a denunce penali"ConcettaRizzoA Pasqua, masoprattutto a Pasquetta, l'Agrigentino sarà blindato. E' ad un maxischieramento di uomini e mezzi - distribuiti tanto nella città capoluogo quantonei Comuni della provincia - che il prefetto Dario Caputo sta lavorando.Verranno coinvolte tutte le forze dell'ordine - la pianificazione, ieri,risultava essere ancora in corso - che dovranno presidiare ingressi ed uscitedelle città, ma anche le spiagge. Tutti gli arenili della provincia. C'è ancoragente che, irresponsabilmente, viene trovata a zonzo. Agrigentini che, davantia polizia, carabinieri e vigili urbani, provano ad accampare scuse egiustificazioni talvolta veramente inverosimili. Si tratta di circa un 10, almassimo 20, per cento della popolazione.Leavvisaglie per l'imminente Pasqua, ma soprattutto Pasquetta, non sono perniente buone. Pare - sono già arrivate più segnalazioni, anche da parte deisindaci che sono le sentinelle sul territorio, - che famiglie, ma anchegiovanissimi, si stiano già organizzando. Verosimilmente confidano di nonessere visti, né pizzicati, specie recandosi in addentrate zone di campagna.Troppepersone per strada a dire addio a Lorena, Procura apre un'indagine conoscitiva"Dopo quantoè accaduto a Favara (troppa gente s'è radunata per strada per dare l'addio allastudentessa Lorena Quaranta uccisa dal fidanzato a Furci Siculo ndr.), dopo chetanta gente ha messo a repentaglio la salute pubblica - ha spiegato ieri ilprefetto di Agrigento, Dario Caputo, - abbiamo i sentori che Pasqua e Pasquettapossano trasformarsi in occasione di incontri fra familiari o fra amici. Non è possibile,non è cambiato nulla - ha tuonato il prefetto - . Il rischio contagio è ancoraalto. Stiamo predisponendo, coinvolgendo tutte le forze dell'ordine presentisul territorio, controlli massicci per evitare che la gente vada in campagna onelle seconde case o che si spostino in spiaggia. Chi lo farà se ne assumerà laresponsabilità e non parlo soltanto della sanzione amministrativa che puòarrivare anche fino a 3 mila euro, ma penso anche a denunce penali".I massiccicontrolli - anche se tutto ieri era appunto ancora in corso di pianificazione -dovrebbero prendere il via in occasione del prossimo week end, proprio perevitare trasferte anticipate e ipoteticamente insospettabili. E' possibile - maverrà definito tutto nelle prossime ore - che in campo venga schierata anche laForestale che monitorerà proprio le zone di campagna più nascoste. Se gliinviti a rispettare le misure di contenimento del Covid-19, fatti fino ad ora,non dovessero essere bastati si passerà al "pugno duro". Ieri sembrava proprioche non vi fosse altra alternativa per evitare spostamenti immotivati chepotrebbero determinare linee di contagio tra gli agrigentini. 

DALL'INTERDITTIVA ANTIMAFIA A GIRGENTIACQUE ALLO SLANCIO PER I DEBOLI: CAPUTO È STATO IL PREFETTO DELLA PACIFICAZIONE

Senza mai risparmiare energie, hasuperbamente incarnato l'essere "istituzione della porta accanto":sempre pronto ad accogliere, ad ascoltare, a mediare. Diplomatico e d'altoprofilo, in ogni mossa, ha messo in luce l'uomoConcettaRizzoRaccoglierel'eredità di un prefetto "agrigentino" perché tale - dopo esserestato, seppur con qualche parentesi, dal 1991 al 2018 in città - potevaconsiderarsi il suo predecessore, Nicola Diomede, non deve essere stato affattofacile. Non s'aspettava neanche di doverlo fare visto che sembrava esseredestinato ad un altro incarico. In due anni e due mesi, il prefetto DarioCaputo non soltanto ha scoperto Agrigento e gli agrigentini - pregi e difetti-, ma s'è calato pienamente nella realtà e s'è cimentato in una interminabileserie di problematiche: dall'immigrazione alle crisi economiche, con difficoltàdi pagamenti, dei Comuni. Ultime - solo in ordine di tempo - quelle scaturitedall'emergenza sanitaria determinata dal Coronavirus e dalla necessità delmantenimento dell'ordine pubblico.Per i più,però, Caputo rimarrà come il prefetto che ha firmato, nel novembre del 2018,l'interdittiva antimafia e che ha commissariato Girgenti Acque.Il prefettoDario Caputo lascia Agrigento, arriva Maria Rita Cocciufa: è la provinciaall'insegna del "rosa" Il suotrasferimento a Varese - reso noto nella serata di ieri - ha provocatostordimento. Sono stati tanti, ieri sera fino a tardi, i sindaci che cercavano,increduli, di capire la ratio della scelta. "Proprio adesso? Propriodurante l'emergenza Coronavirus?", "Agrigento aveva ancora bisogno dilui, magari per qualche altro anno": questi alcuni degli interrogativi odei sospiri di ieri sera. Perché in tempo di incertezza e confusione - quellodel Coronavirus - il prefetto, un volto già conosciuto, altro non è che unsicuro punto di riferimento e di appiglio. Caputo -senza mai risparmiare energie - ha superbamente incarnato l'essere"istituzione della porta accanto": sempre pronto ad accogliere, adascoltare, a mediare. Diplomatico e d'alto profilo, ma istituzione vicina,disponibile. Un prefetto che, in ogni mossa, ha sempre messo in luce l'uomo.Anche quando, asciugando le lacrime di chi chiedeva aiuto, s'è immediatamentemobilitato per provare a trovare una soluzione che salvasse la vita di unadonna. Perché il prefetto Dario Caputo, sempre distante dalle luci dellaribalta, s'è mobilitato per la giornalista-insegnante Loredana Guida.Verosimilmente - visto il caso di malaria e le condizioni cliniche disperate -lo avrebbe fatto qualunque altro prefetto. Ma non con quel trasporto e conquella determinazione che hanno avuto il "sapore" dell'affetto perchi stava soffrendo. Un prefetto che, sempre in silenzio, s'è premurato epreoccupato di associazioni - nate per aiutare chi è in difficoltà - che,all'improvviso, si sono ritrovate in ginocchio. Caputo - in questi 2 anni e 2mesi - ha saputo pacificare o almeno, con il cuore, ci ha provato su tutti ifronti.Oggi è tempodi rammarico, ma anche di esternazione di una grande stima perché - come scriveCartello sociale - "è stato guida sicura, abile tessitore delle relazionisociali, vero servitore dello Stato, autorità che ha (appunto) operato semprecon un profilo di grande umanità e di vicinanza alle fasce più deboli dellapopolazione. Su diversi fronti si è distinto per le sue capacità di coordinarele forze dell'ordine con risultati notevoli nella lotta alla mafia e allacriminalità organizzata, sul terreno delle diverse forme di illegalità, sullagestione del fenomeno immigratorio, sulle questioni relative allo sviluppoeconomico e in un quotidiano impegno al fianco delle municipalità" - hannoaggiunto dal Cartello sociale. 

SCRIVOLIBERO


SICILIA, CORONAVIRUS: "DATA DI RINVIO DELLEELEZIONI AMMINISTRATIVE GIÀ PROGRAMMATA PER IL 14 GIUGNO, CON EVENTUALEBALLOTTAGGIO IL 28 GIUGNO APPARE DIFFICILE"

Sulloslittamento delle elezioni per il rinnovo dei Consigli Comunali in Sicilia,programmate per il 24 maggio, e poi rinviate al 14 giugno in conseguenza delprotrarsi dell'emergenza connessa alla diffusione del COVID - 19, intervengonoi deputati regionali: Luisa Lantieri, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso,Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara.I cinqueparlamentari sostengono che - la data di rinvio delle elezioni amministrativegià programmata per il 14 giugno, con eventuale ballottaggio il 28 giugno,appare difficilmente praticabile. Il perdurare dello stato di diffusione dellepatologie da COVID-19, con gli ultimi orientamenti palesati dalla ProtezioneCivile secondo cui ancora si dovrà permanere a casa per molte settimane,ribadendo la necessità, di avere comportamenti rigorosissimi anche inconsiderazione del fatto che il corona virus cambierà il nostro approccio aicontatti umani interpersonali, sono tutte circostanze che rendono opportuno farulteriormente slittare in avanti la calendarizzata data per le elezionicomunali in Sicilia atteso che, il buon senso dovrebbe indurre a modalità etempi ancor più ragionevoli in coerenza con le misure di protezione e di salutepubblica adottate nei giorni scorsi. A tal proposito avevamo, già, presentato unamozione all'ordine del giorno dell'assemblea regionale, lo scorso 18 marzo, incui chiedevamo al Governo regionale di impegnarsi a "valutare, previoconcertazione con il Governo nazionale, un ulteriore rinvio delle elezioniamministrative che interessavano i comuni siciliani al fine di evitare gliassembramenti elettorali".Pertanto,-evidenziano i deputati- che se pur vero che il Governatore della RegioneSicilia Nello Musumeci, di intesa con l' Assessore alle Autonomie LocaliBernardette Grasso, aderendo alla richiesta degli stessi aveva spostato la datadelle elezioni programmate al 14 giugno, è altrettanto vero che il permaneredella situazione di pericolo per la pubblica salute impone un ulteriorerivisitazione del calendario elettorale.Infatti-concludono i cinque parlamentari - l'ulteriore spostamento della data per ilrinnovo dei Consigli comunali in Sicilia permetterà di organizzare con maggioretranquillità la tutela della salute pubblica e la riorganizzazione politicadopo lo stop imposto.Ciò evidentementeper l'esigenza di evitare rischi di diffusione di contagio e tutelandol'interesse primario della collettività al diritto della salutecostituzionalmente garantito.

LA SICILIA


CORONAVIRUS: I CONTAGI IN CALO NON FRENANOMUSUMECI, SICILIA BLINDATA FINO AL 1° MAGGIO?di MarioBarresi

Per mantenere il trend positivo dallaRegione Siciliana è in arrivo una nuova ordinanza con controlli più rigidiCATANIA - InSicilia i numeri dei contagi e dei ricoveri per Covid-19 sono in calo da tregiorni, così il governo Musumeci,  stalavorando a una nuova ordinanza con misure e controlli più rigidi in vistadelle festività pasquali. L'obiettivo è una stretta difensiva proprio in unafase di calo delle contaminazioni. E dunquearriva l'ennesima stretta di Musumeci. Con l'ultima ordinanza tutti iprecedenti divieti vengono prorogati al 13 aprile. Con una precisazione: tuttigli esercizi commerciali debbono restare chiusi la domenica e nei giornifestivi, a eccezione di farmacie di turno e edicole. La prossima settimana,dunque, si preannuncia un lungo "ponte" con le saracinesche chiuse a Pasqua ePasquetta. E, con l'aria che tira, l'orientamento di Palazzo d'Orléans sembraquello di applicare le stesse misure in occasione dei "rossi" del 25 Aprile edel Primo Maggio.«Unadecisione saggia e un segnale di responsabilità», per i segretari di FilcamsCgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che ringraziano il governatore «a nome dimigliaia di lavoratrici e lavoratori del commercio», che non saranno piùcostretti a «recarsi al lavoro nel giorno di Pasquetta, in piena emergenzasanitaria significava», senza «un immotivato sacrificio che avrebbe giovatoesclusivamente a coloro che, incuranti del rispetto delle ordinanze, avrebberoavuto la scusa per uscire da casa pur non dovendo acquistare alcun benenecessario».Ma c'è chivorrebbe una "finestra" aperta per le festività pasquali. «Consentirealle attività di produzione di cibo da asporto di svolgere il servizio adomicilio anche nella giornata di domenica, solennità di Pasqua». Lo chiede CnaAgroalimentare Sicilia al presidente della Regione e all'assessore alleAttività Produttive, Mimmo Turano. «Ci sembra opportuno e doveroso avanzarequesta proposta - affermano dall'associazione - per potere ridare un poco diossigeno ai titolari o gestori di ristoranti, gastronomie, pizzerie,focaccerie, rosticcerie che, al pari di altri operatori economici, stannovivendo una profonda crisi legata agli effetti devastanti generati dallapandemia. Fermo restando la salvaguardia della sicurezza pubblica, che restal'obiettivo primario, tutto dovrà essere articolato nella piena osservanzadelle misure restrittive previste nelle disposizioni governative. Dunque,servizio garantito esclusivamente con modalità a domicilio, così come avvieneregolarmente durante i giorni feriali, tranne per la domenica in riferimento alterritorio regionale. Ed è proprio su questo specifico aspetto che chiediamo alGovernatore Musumeci di intervenire, di applicare una deroga alla propriaordinanza. Dovrà fare una eccezione limitatamente al 12 aprile, in occasionedella festa di Pasqua, per permettere appunto agli operatori del settore dilavorare. In questo modo - dalla Cna - si raggiungerebbe un duplice obiettivo:favorire la permanenza a casa della popolazione, evitando possibiliassembramenti nei pressi dei punti vendita, e consentire ad artigiani ecommercianti del comparto di vendere i loro prodotti e garantirsi unprovvidenziale ristoro economico in questa drammatica fase emergenziale».Resta sultavolo la questione "pieni poteri". Venerdì sera se n'è parlato anche nellavideoconferenza di Giuseppe Conte con i governatori. Il siparietto fra premiere presidente della Regione, in parte svelato da La Sicilia, è gustoso. «Sì,presidente Musumeci, ho capito: lei è garbato, io sono garbato pure. Siamotutti garbati...», è stata la chiosa del premier all'ennesimo pressing per «piùcontrolli sul territorio». Conte ascolta lo sfogo dell'interlocutore siciliano,ma l'inquadratura tradisce un certo smanettare sul cellulare. Che gli siaarrivato in tempo reale l'assist per gelare Musumeci? «Girerò la segnalazioneal ministro Lamorgese sul rafforzamento dei controlli. Ma da qui a chiedere,come ha fatto lei, pieni poteri per guidare polizia e forze dell'ordine inSicilia, ce ne passa...».Tutto ciò facapire in che contesto dovrà svolgersi la partita Palermo-Roma. «Presidente, ionon chiedo "pieni poteri", ma l'applicazione del nostro Statuto», ha ribaditoMusumeci a Conte, ostentando il «garbo istituzionale» di cui sopra. Ora, alnetto delle strategie di marketing politico e delle affinità ideologiche, iltema (tecnico) è l'attuazione dell'articolo 31. Che non avrà bisogno dipassaggi all'Ars né alle Camere. Ma di un testo approvato in ConferenzaStato-Regione e poi di un decreto legislativo del governo con la firma finaledel Colle.Una bozza,dalla Sicilia, è partita in allegato alla delibera della giunta regionale. Unsolo articolo di quattro commi in cui, considerato che lo Statuto è precedentealla Costituzione, non si può certo ipotizzare un Musumeci in versione"OrbaNello da Militello" con i «pieni poteri» di salviniana memoria, il cheporta pure male. E infatti lo "schema di decreto legislativo" prevede che, incaso di stati di calamità o d'emergenza, il governatore possa avvalersi dipolizia ed esercito «di concerto» con i ministri dell'Interno e della Difesa. ,«fermo restando la titolarità dei poteri di ciascuno», dovranno soltanto«collaborare lealmente nell'esercizio delle rispettive competenze e funzioni».Tutto qui, anche se la strada - per trasformare la bozza in una legge - sarà insalita. In Conferenza Stato-Regione oggi finirebbe con un inutile pareggio per2-2, vista la composizione: Antonino Ilacqua e Filippo Marciante di nominaromana; Enrico La Loggia e Felice Giuffrè indicati da Musumeci. «Ci vorrà uncompromesso, magari quando la pandemia sarà già alle spalle», confidano inSicilia. 

REGIONE, DAL GOVERNO MUSUMECI OK ALBILANCIO DI "GUERRA"

 I documenti trasmessi alla Presidenzadell'Ars per l'avvio dell'iter parlamentareLa giuntaMusumeci ha approvato bilancio e legge di stabilità. Per finanziare le misureil governo punta all'impiego del contributo che è destinato al risanamentodella finanza pubblica, che è pari a poco più di un miliardo di euro. Previstiinterventi a sostegno delle famiglie disagiate, per le imprese, gli artigiani,la scuola, per il finanziamento della cassa integrazione, per il trasportopubblico locale. I documenti saranno trasmessi alla Presidenza dell'Ars perl'avvio dell'iter parlamentare. CORONAVIRUS IN SICILIA: NON SOLORESTRIZIONI, ANCHE PRIME MOSSE DELLA FASE 2DI MARIO BARRESICATANIA -No, «non si può mollare proprio adesso». Ieri sera, nella "war room" delgoverno regionale, tutti sullo stesso tavolo, s'affastellano dati e proiezioni,bozze di norme e dossier. Le cifre del bollettino ufficiale della Protezionecivile (ma soprattutto altre, fornite da fonti sanitarie) sarebberoun'irresistibile tentazione all'ottimismo. Ma Nello Musumeci e Ruggero Razza sonod'accordo soprattutto su un punto: «I riscontri della strategia di contenimentonon devono farci arretrare di un millimetro sulla linea dura». Certo, leprevisioni di uno studio dell'Università di Palermo - arrivato anche algovernatore e all'assessore alla Salute - sono confortanti: la Sicilia dovrebbeessere la prima regione d'Italia a uscire dal tunnel. Entro il 15 aprile sidovrebbe avere una media di nuovi positivi «trascurabile», di 10 casi in più algiorno.Il report èdi tipo matematico (lo realizza il Dipartimento di scienze economiche,aziendali e statistiche), ma fondato su tutti i dati sanitari regionali.L'analisi, come riporta il sito di Repubblica, ipotizza che «tra mercoledì esabato il numero medio di nuovi contagiati al giorno dovrebbe scendere a 20 esi dovrebbe arrivare a 10 entro tra l'8 e il 15 aprile». Peserà senz'altro lavariabile del numero di tamponi effettuati in Sicilia (dal record negativo di718, il 29 marzo, s'è risaliti: 2.008 domenica, 1.560 ieri): più se ne fanno epiù positivi si scoprono. Ma la condizione decisiva per rendere attendibile laprevisione statistica è «se si continueranno a rispettare le restrizioni».Per questo èpresto per parlare di una vera e propria "fase 2" in Sicilia. C'è ancora dacompletare, entro venerdì prossimo, la mappa dei Covid-Hospital e dei postidedicati (e attrezzati) in terapia intensiva. Ma non per questo non si devepensare a un nuovo scenario di contenimento. Ieri, fino a notte inoltrata,l'assessore Razza ha limato la circolare in cui, fra l'altro, si dà il vialibera definitivo ai tamponi rapidi e alle analisi al sangue. Un provvedimento,che oggi dovrebbe diventare ufficiale, utile anche a tamponare (è proprio ilcaso di dirlo) la carenza dei reagenti che ingolfa la macchina dei test. Con unpericoloso effetto collaterale sui controlli di chi è rientrato dal Nord e hal'obbligo, secondo un'ordinanza di Musumeci, di fare il tampone. Un parere delcomitato tecnico-scientifico, che Razza ritiene «comunque superato da nuovielementi scientifici e normativi», autorizza chi ha finito le due settimane diquarantena a poter uscire anche senza sapere se è positivo o no.Cosa devonofare le Asp? In assenza di un atto firmato dall'assessore - che annunciaappunto «un allineamento della strategia ai nuovi 11 test autorizzati dall'Iss»- la linea che prevale è di compromesso: i tamponi vanno fatti (e subito) a chiha mostrato sintomi durante la quarantena, mentre chi è in buona salute puòaspettare. E interrompere l'autoisolamento, ma su esplicita richiestadell'interessato, che - come consiglia il comitato dei saggi - dovrà firmare unmodulo di consenso informato in cui si assume la responsabilità della"libertà".Il quadrodei dati sulla salute dei rientrati dal Nord apre un altro tema oggetto dellacircolare alla firma di Razza. Che pensa a un'estensione dell'app "SiciliaSiCura" (scaricata da poco meno della metà dei 42mila rientrati), conl'autorizzazione a fornire la posizione geolocalizzata. La Protezione civile«curerà l'invio di ulteriori comunicazioni a tutti i cittadini che si sonoregistrati» nella piattaforma siciliacoronavirus.it, invitandoli ad aderire a"Sicilia SiCura". E, per chi - anziani, soprattutto - non ha uno smartphone onon è in grado di scaricare l'app, subentrerà la rete di continuità clinicaassistenziale (in collaborazione con i medici di base) «affinché venganoattivati i diversi profili di monitoraggio».Chiamatelopure un Grande fratello sanitario. Ma sarà l'alleato hi-tech con cui la Regionegestirà l'emergenza. Partendo dal modello già sperimentato con chi ha aderitoal programma. Tutti gli "autoisolati" devono rispondere a domande tipo «comestai ora?» o «con chi sei entrato in contatto?». E vengono profilati (elocalizzati in tempo reale in una mappa dell'Isola) in quattro "stati" didiversi colori: verde (chi non presenta sintomi e non è stato esposto a rischidi contagio), giallo (senza sintomi, pur essendo stato esposto), rosso (consintomi, ma senza esposizione) e viola (chi ha sintomi ed è stato esposto). Unsistema per avere «un quadro reale dei cluster dei potenziali contagiati», che,riflettono in assessorato, potrebbe essere esteso a tutti i cittadinisiciliani. Sempre su base volontaria, s'intende. Quando, si spera primapossibile, la priorità non sarà più la disponibilità di posti in rianimazione,potrebbe diventare questa una delle strategie della "fase 2". Tutti, o quasi,un po' più spiati. Ma, forse, più sicuri. 

LIVESICILIA

CORONAVIRUS E TECNOLOGIATRA DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA PRIVACY

Il Consiglio dei ministri cerca diindividuare il sistema digitale meno invasivo dei nostri diritti"Lafinalità è quella di rendere compatibili i valori del convivere democratico edel diritto alla riservatezza personale con l'esigenza di una lotta digitale alcoronavirus. All'innovazione tecnologica sono affidate anche le nostre speranzedi poter presto uscire presto da casa.Sono diversele proposte tecniche all'esame del Consiglio dei ministri. Una sembra esserequella che raccoglie i maggiori consensi degli esperti e che arrecherebbeminori sacrifici ai nostri diritti.Ecco cosaprevede. Occorre innanzi tutto precisare che sarà comunque indispensabileaumentare il numero dei tamponi e delle indagini diagnostiche.Saràpossibile scaricare sui nostri telefonini una apposita ed innovativa app. Aquesta app verrà attribuito un codice che identificherà il singolo telefoninoma non il nome del proprietario del telefonino stesso. L'app consentirà diregistrare, tramite il sistema bluetooth, in cloud tutti i telefonini con cuiil singolo dispositivo mobile viene in contatto.Quando ilsistema sanitario viene a conoscenza di un soggetto infetto dovrà comunicare ildato al server centrale che gestisce l'app. Il dato sarà immediatamentedistrutto ma il server invierà a tutti i telefonini che hanno avuto contatticon il "telefonino" infettato un avviso informandoli del pericolo che corrono echiedendogli di sottoporsi ai controlli.Il sistemasembra ben congegnato. Rimangono, ovviamente, i soliti interrogativi: chicontrollerà il server centrale che gestisce la nuova app? Siamo certi che lasegnalazione delle strutture sanitarie verranno effettivamente e subitodistrutte? Chi ci garantisce che i dati relativi agli "incontri" del nostrotelefonino non saranno in futuro utilizzati per altri scopi? Ma sonointerrogativi che si intersecano con quelli più complessi e generali e chepossono essere così riassunti: è possibile garantire il diritto alla privacy inun mondo futuro dove i dati digitali verranno gestiti da intelligenzeartificiali il cui controllo sfugge ad ogni verifica democratica?Di questomagari ci occuperemo prossimamente, ma intanto lo sforzo che sta compiendo ilConsiglio dei ministri di individuare il sistema digitale contro il coronavirusmeno invasivo e meno lesivo dei nostri diritti mi sembra degno dirispetto".  

Elezioni a giugno? Difficile" Rinvio chiesto da 5deputati

CORONAVIRUS"ELEZIONI A GIUGNO? DIFFICILE"RINVIO CHIESTO DA 5 DEPUTATI

Le amministrative già spostate a giugno.PALERMO -Sullo slittamento delle elezioni per il rinnovo dei Consigli Comunali inSicilia, programmate per il 24 maggio, e poi rinviate al 14 giugno inconseguenza del protrarsi dell'emergenza connessa alla diffusione del COVID -19 , intervengono i deputati regionali: Luisa Lantieri, Giuseppe Compagnone,Giuseppe Gennuso, Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara.I cinqueparlamentari sostengono che -la data dirinvio delle elezioni amministrative già programmata per il 14 giugno, coneventuale ballottaggio il 28 giugno, appare difficilmente praticabile. Ilperdurare dello stato di diffusione delle patologie da COVID-19, con gli ultimiorientamenti palesati dalla Protezione Civile secondo cui ancora si dovràpermanere a casa per molte settimane, ribadendo la necessità, di averecomportamenti rigorosissimi anche in considerazione del fatto che ilcoronavirus cambierà il nostro approccio ai contatti umani interpersonali, sonotutte circostanze che rendono opportuno far ulteriormente slittare in avanti lacalendarizzata data per le elezioni comunali in Sicilia atteso che, il buonsenso dovrebbe indurre a modalità e tempi ancor più ragionevoli in coerenza conle misure di protezione e di salute pubblica adottate nei giorni scorsi. A talproposito avevamo, già, presentato una mozione all'ordine del giornodell'assemblea regionale, lo scorso 18 marzo, in cui chiedevamo al Governoregionale di impegnarsi a "valutare, previo concertazione con il Governonazionale, un ulteriore rinvio delle elezioni amministrative che interessavanoi comuni siciliani al fine di evitare gli assembramenti elettorali"."Pertanto,-evidenziano i deputati- che se pur vero che il Governatore della RegioneSicilia Nello Musumeci, di intesa con l' Assessore alle Autonomie LocaliBernardette Grasso, aderendo alla richiesta degli stessi aveva spostato la datadelle elezioni programmate al 14 giugno, è altrettanto vero che il permaneredella situazione di pericolo per la pubblica salute impone un ulteriorerivisitazione del calendario elettorale. Infatti - concludono i cinqueparlamentari - l'ulteriore spostamento della data per il rinnovo dei Consiglicomunali in Sicilia permetterà di organizzare con maggiore tranquillità la tuteladella salute pubblica e la riorganizzazione politica dopo lo stop imposto. Ciòevidentemente per l'esigenza di evitare rischi di diffusione di contagio etutelando l'interesse primario della collettività al diritto della salutecostituzionalmente garantito".      


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