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Rassegna stampa dal 12 al 14 aprile 2020

12 e  13 aprile 2020

Siciliareporter

Agrigento, subito dopo Pasqua previsti gli interventi sulla S.P. 30
RedazioneSiciliaReporter

Individuati dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento gli interventi urgenti per migliorare la transitabilità lungo la S.P. n. 30 Cattolica Eraclea - Rovine di Eraclea Minoa, dove al km 9 si è verificata una frana che ha provocato una voragine che ha interessato tutto l'area della corsia di marcia in direzione Eraclea Minoa.
Al momento il movimento franoso, causato da un'infiltrazione d'acqua, si è arrestato consentendo il transito nel senso unico alternato con una limitazione della velocità di trenta km orari. Il tratto stradale, in ogni caso, è oggetto di un costante monitoraggio da parte del personale stradale del Libero Consorzio.
Dopo i sopralluoghi dell'Ing. Filippo Napoli e del Geologo Roberto Bonfiglio in costante contatto con l'Ing. Michelangelo Di Carlo, sono stati programmati i primi interventi per migliorare la viabilità. Questi lavori inizieranno subito dopo le festività della Pasqua attraverso il consolidamento del corpo stradale che permetterà la regolare percorrenza della S.P. 30.
I lavori saranno realizzati grazie alla immediata disponibilità di fondi già impegnati dal Settore Infrastrutture Stradali per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali mediante un accordo quadro.

Agrigento, ulteriori iniziative di Protezione Civile del Libero Consorzio nell'emergenza Covid-19
In piena emergenza Covid-19 continua l'attività dell'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Ad ulteriore sostegno del presidio "San Giovanni di Dio" di Agrigento, e su richiesta della direzione sanitaria, il Gruppo, coordinato dal funzionario responsabile dr. Marzio Tuttolomondo, ha allestito un'altra tenda all'interno dello stesso ospedale a supporto del servizio 118. La tenda è stata messa a disposizione dall'Associazione Giubbe d'Italia di Aragona, iscritta al registro provinciale delle associazioni di volontariato di protezione civile.
Il Libero Consorzio ringrazia invece l'Associazione Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta, che ieri, tramite i suoi volontari, si è messa immediatamente a disposizione per consegnare un notebook ad uno studente disabile di Raffadali che frequenta l'Istituto "Foderà" di Agrigento in modo da garantirgli la continuità didattica con gli insegnanti che hanno già avviato le lezioni a distanza.
Il notebook è stato affidato dalla dirigenza dello stesso istituto, che a sua volta ha ringraziato il Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Agrigento dr. Girolamo Alberto Di Pisa e l'Ufficio di Protezione Civile per avere autorizzato il prelievo del notebook dall'istituto e la successiva consegna in comodato d'uso allo studente tramite i volontari delle Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta.

Siciliatv

Agrigento, distribuzione beni di prima necessità dell'associazione Paolo Palmisano

SICILIATV.ORG
L'associazione "Paolo Palmisano" dei dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha acquistato generi alimentari di prima necessità da distribuire alle famiglie bisognose dei comuni della provincia di Agrigento.
I generi di prima necessità sono stati consegnanti alla Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, guidata da Marzio Tuttolomondo, che si è subito attivata per la distribuzione dei beni nei vari comuni della provincia.
L'Associazione "Paolo Palmisano" ogni anno destina gran parte delle quote sociali versate dai dipendenti in attività di beneficenza e di aiuto ai bisognosi.

Ilpoliedronotizie

Consegnato un notebook a uno studente disabile di Raffadali

Il Libero Consorzio ringrazia l'Associazione Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta, che ieri, tramite i suoi volontari, si è messa immediatamente a disposizione per consegnare un notebook ad uno studente disabile di Raffadali che frequenta l'Istituto "Foderà" di Agrigento in modo da garantirgli la continuità didattica con gli insegnanti che hanno già avviato le lezioni a distanza.
Il notebook è stato affidato dalla dirigenza dello stesso istituto, che a sua volta ha ringraziato il Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Agrigento dr. Girolamo Alberto Di Pisa e l'Ufficio di Protezione Civile per avere autorizzato il prelievo del notebook dall'istituto e la successiva consegna in comodato d'uso allo studente, tramite i volontari delle Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta.

Giornale di Sicilia

Solidarietà, mobilitazione a tutto tondo

Non soltanto l'uovo di Pasqua in dono, ma anche vedere sulle proprie teste l'elicottero della polizia con i piloti che si sbracciavano per salutarli. Momenti magici per i piccini della comunità alloggio "La coccinella e il volo" di Aragona. A portare le uova di cioccolata, donate dal questore Rosa Maria Iraci e da tutti i poliziotti della Questura, sono stati gli agenti delle Volanti, dirigente: commissario capo Francesco Sammartino in testa. Ma la sorpresa più grande, per i piccoli, è stato proprio quell'elicottero. Sempre la polizia ha aderito al carrello sospeso del Comune di Agrigento, donando generi alimentali che sono stati distribuiti - a chi ne aveva bisogno - già ieri. «Ringrazio di cuore il questore Rosa Maria Iraci e tutte le donne ed uomini della Polizia - ha detto il sindaco Lillo Firetto - I soci e gli amici del circolo Arci Agàpe, con la partecipazione del circolo John Belushi, hanno invece donato materiale sanitario al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale San Giovanni di Dio. L'emergenza Covid-19 ha reso necessario che il reparto si attivasse per predisporre un'area dove accogliere eventuali donne positive o sospette. «Abbiamo ritenuto utile donare del materiale sanitario a sostegno della maternità - ha detto il presidente Angela Galvano - per contribuire a far lavorare i nostri operatori sanitari in un clima il più possibile sereno con l'utilizzo di tute, camici, guanti, mascherine Ffp2». Giornata intensa di lavoro per lo staff della Protezione civile del Libero consorzio che ha effettuato diverse consegne di beni di prima necessità destinati alle famiglie in difficoltà economica. A mobilitarsi è stata la fondazione Agireinsieme che li aveva ricevuti da alcuni cittadini nell'ambito del progetto We support each other e a questi si sono aggiunti i beni acquistati - per 2 mila euro - dall'associazione  dei dipendenti dello stesso Libero consorzio «Paolo Palmisano». Ulteriori consegne sono previste a partire da martedì, mentre Agireinsieme ha comunicato di avere ulteriori disponibilità di beni. (*CR*)

14 Aprile 2020

Giornale di Sicilia

Le misure in arrivo con la legge finanziaria
Regione, per l'emergenza stanziati fondi europei per un miliardo e mezzo
Duecento milioni ad artigiani e cooperative, trecento ai Comuni, 400 per i piccoli prestiti
Giacinto Pipitone

Scritta venerdì notte, la Finanziaria di emergenza non ha però ancora un testo ufficiale. E si attende anche l'annuncio della formale approvazione da parte del governo. Segnale che la giunta Musumeci ha raggiunto l'accordo sulle mosse da compiere ma è ancora impegnata nella soluzione degli ultimi problemi sulla copertura delle misure per aiutare imprese e famiglie nella cosiddetta fase 2 della lotta al Coronavirus. La riunione di tre giorni fa è stata interrotta a tarda notte per un lieve malore che ha colpito l'assessore all'Economia, Gaetano Armao. Poco prima era stato definito un testo di 21 articoli che stanzia un miliardo e mezzo di fondi europei per assegnare 200 milioni di aiuti ad artigiani e cooperative, 250 milioni alle famiglie indigenti, 300 milioni ai Comuni per coprire i mancati introiti fiscali, 100 milioni al mondo della scuola e della formazione e 50 milioni alle partecipate regionali. Altri 400 milioni sono destinati a erogare piccoli e piccolissimi prestiti (anche da 5 mila o 15 mila euro) ai lavoratori autonomi e imprenditori finiti in crisi. Ma su tutto questo aleggia adesso lo spettro dell'accordo con lo Stato per lo svincolo dei fondi europei. Bruxelles ha dato un generale via libera all'uso dei contributi comunitari ma serve ancora un accordo con lo Stato definire le procedure e i limiti di utilizzo di soldi che erano destinati a ben altre spese. Un incontro coni ministriRoberto Gualtieri (Economia) e Francesco Boccia (Affari regionali) è fissato per domani. Da questo vertice Musumeci e Armao attendono il via libera allo svincolo dei fondi e dunque alla manovra di emergenza. Nell'attesa all'Ars tutto resta sospeso. Il Parlamento attende il testo ufficiale della manovra per domani: la commissione Bilancio dovrebbe iniziare a esaminarlo per dare il proprio via libera entro venerdì e consentire così il voto in aula a partire dalla settimana successiva. Ma per il Pdci sono molti dubbi che questo calendario possa essere rispettato: «Me lo auguro ma dubito che entro questa settimana potremo avere una versione ufficiale della manovra», ha detto il capogruppo Giuseppe Lupo. I dubbi - non solo del Pd e dei sindacati - riguardano però anche la reale possibilità che la giunta possa usare fondi europei per concedere prestiti a cittadini che - secondo quanto scritto nelle bozze - non sarebbero neanche chiamati a offrire garanzie. E tuttavia il centrodestra si dice certo che questa è l'unica strada per aiutare chi ha perso tutto in questo mese di lockdown.
Nell'attesa l'assessore Armao sta provando a sbloccare i pagamenti arretrati a tutti gli imprenditori che hanno assicurato forniture, che hanno completato lavori pubblici o che si sono aggiudicati bandi comunitari. Nei giorni scorsi era stata Sicindustria a lanciare l'allarme sui ritardi in pagamenti che risalgono in alcuni casi anche a fine 2019. Poi c'era stato un appello pubblico di 60 imprenditori che attendono circa 30 milioni per un bando la cui graduatoria è stata emessa parecchi mesi fa. Per questo motivo Armao ha scritto a tutti i dirigenti generali della Regione chiedendo di «velocizzare le procedure affinché si possa procedere con la tempestività che la pandemia impone a fornire una iniezione di liquidità alle imprese». Armao ha chiesto che «con la massima sollecitudine si provveda a liquidazioni e compensazioni scongiurando ritardi». L'assessore ha anche avvertito i dirigenti che «per eventuali disfunzioni rilevate si procederà all'adozione di determinazioni consequenziali». Basterà per accelerare i pagamenti? Si vedrà nei prossimi giorni. Intanto, il testo della Finanziaria che la giunta sta elaborando prevede di aumentare il fondo destinato ai premi di rendimento e posizioni dei dirigenti regionali: un effetto provocato dall'abrogazione dell'articolo 13 comma 4 della legge 3 del 2016 che a sua volta introduceva un taglio di 1,8 milioni a questo fondo. Lo stesso articolo della bozza di Finanziaria stanzia 30 mila euro per bandire i nuovi concorsi alla Regione.

Inizia oggi il dopo Caputo
S'insedia il prefetto Cocciufa
È un'esperta di temi legati all'immigrazione
S'insedia oggi -al palazzo del Governo di piazza Aldo Moro - il nuovo prefetto di Agrigento: Maria Rita Cocciufa, originaria di Lentini, nominata nel 2007 cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica italiana e ufficiale Omri. Si tratta di un prefetto che ha grande competenza in materia di immigrazione. Così come esperto in immigrazione e in enti locali era il suo predecessore. Cocciufa prenderà, infatti, il posto che, per 2 anni e 2 mesi, è stato di Dario Caputo che è da una settimana è a capo della Prefettura di Varese. Con l'insediamento del prefetto Cocciufa, Agrigento e la sua provincia saranno sempre più all'insegna del «rosa». È donna infatti anche il vicario del prefetto, il capo di Gabinetto e il segretario particolare del prefetto, così come il questore e il capo di Gabinetto della Questura. Il prefetto Maria Rita Cocciufa, dopo essere stato - alla Prefettura di Cuneo - funzionario responsabile di unità organica del servizio depenalizzazione, preposto alla trattazione dei ricorsi in materia di polizia amministrativa, alla Prefettura di Siracusa - dal 1991 al 1994- ha prestato servizio all'ufficio di Gabinetto e dal 1994 al 2001 ha svolto l'incarico di vicecapo di Gabinetto. Fino al 2010 ha svolto l'incarico di capo di Gabinetto. Cocciufa è stata anche presidente della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Dal 2011 al 2017, alla Prefettura di Ragusa, ha svolto l'incarico di viceprefetto vicario; dal 18 ottobre 2013 e fino al 17 ottobre 2014 ha svolto l'incarico di dirigente dell'area I "ordine e sicurezza pubblica", a titolo di reggenza. Dall'aprile del 2017 ha svolto l'incarico di viceprefetto vicario - coordinatore e poi, dal primo maggio al 31 luglio 2018, ha svolto l'incarico di capo dell'ufficio di staff dell'ufficio del rappresentante dello Stato, a titolo di reggenza. Fra gli alcuni degli altri incarichi svolti, alla Prefettura di Siracusa, è stata preposta alla trattazione delle problematiche attinenti i rifiuti speciali nella regione Sicilia ed è stata incaricata dell'attuazione degli interventi del «Piano di risanamento ambientale»; è stato coordinatore gruppo di lavoro della Prefettura di Ragusa per la predisposizione dello schema di piano particolareggiato per le misure di sicurezza portuale; presidente della commissione di gara per assicurare i servizi di accoglienza ai migranti richiedenti protezione internazionale. (*CR*)


12 aprile
 CANICATTIWEB  
AGRIGENTO, TENDA PRE TRIAGE SPOSTATA SUL PIAZZALE DELL'OSPEDALE

 L'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha effettuato  lo spostamento della tenda montata nei giorni scorsi all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Il personale dell'Ufficio di Protezione Civile,  coordinato dal funzionario responsabile dr. Marzio Tuttolomondo, ha completato in tempi brevissimi il montaggio della tenda (messa a disposizione dall'Associazione Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta) sul piazzale dell'ospedale in corrispondenza dell'ingresso principale. Si tratta di una struttura d'appoggio al presidio sanitario per l'effettuazione dei tamponi, per il prelievo dei campioni biologici e la diagnosi del coronavirus. Un'operazione richiesta dalla direzione sanitaria del San Giovanni di Dio e prontamente recepita e autorizzata dal commissario straordinario del Libero Consorzio dr. Girolamo Alberto Di Pisa. Lo spostamento si è reso necessario per una miglior gestione del supporto alle eventuali operazioni di effettuazione dei tamponi stessi.

  13 aprile  

LA SICILIA  
CORONAVIRUS, MUSUMECI FIRMA NUOVA ORDINANZA: ECCO COSA È CONSENTITO DA OGGI

 La Regione siciliana recepisce e integra il Dpcm del 10 aprile prorogando le misure restrittive già in vigore PALERMO  - Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha emanato una nuova ordinanza che entrerà in vigore dalla mezzanotte di oggi fino al 3 maggio e che di fatto proroga in Sicilia misure più restrittive recependo le disposizioni previste dall'ultimo Dpcm sull'emergenza coronavirus, come ad esempio la riapertura di cartolibrerie, librerie e e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Il Governatore conferma poi la chiusura dei negozi di generi alimentari la domenica e nei giorni festivi (come avvenuto per Pasqua e pasquetta), il divieto di attività motoria e di passeggiate con i figli anche nei pressi della propria abitazione e ribadisce l'obbligo soft della mascherina. Il divieto domenicale e festivo si applica anche ai servizi di consegna a domicilio, fatta eccezione per i farmaci, per i prodotti editoriali e per i combustibili per uso domestico e per riscaldamento «Negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari, anche all'aperto - si legge nell'ordinanza -, gli operatori sono tenuti all'uso di mascherina, all'utilizzo di guanti monouso o, in alternativa, al frequente lavaggio delle mani con detergente disinfettante». Le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, sono limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare. Nell'ultimo Dpmc di Conte, quello del 10 aprile, il governo ha deciso di ampliare anche la lista delle attività produttive consentite e dunque ha inserito: l'uso delle aree forestali e la silvicoltura; la fabbricazione dei computer; la cura e la manutenzione del paesaggio; le opere idrauliche, il commercio all'ingrosso di carta e cartone. Recependo in toto il Dpcm, queste attività saranno consentite anche in Sicilia.  

AGRIGENTONOTIZIE  
CRONACA CORONAVIRUS, CONTAGI PER RESIDENTI: AGRIGENTO È PENULTIMA IN ITALIA
Si registrano appena tre casi ogni 10 mila residenti. Sono questi i risultati di un'analisi compiuta dall'ufficio comunicazione dell'Unsic, associazione datoriale, sulla penetrazione del Covid-19 nelle regioni e nelle province italiane Redazione Sono questi i risultati di un'analisi compiuta dall'ufficio comunicazione dell'Unsic, associazione datoriale, sulla penetrazione del Covid-19 nelle regioni e nelle province italiane in percentuale al numero dei residenti. Un lavoro che permette di far emergere alcuni elementi utili che possono contribuire alle analisi sulla diffusione del virus nel nostro Paese. Su base provinciale si accentuano le differenze tra Nord e Sud Italia. Agli ultimi posti della classifica troviamo province sarde e siciliane: il Sud Sardegna, Oristano e Ragusa all'ultimo posto; Agrigento, come detto, insieme a Palermo, Nuoro, Siracusa e Trapani al penultimo. "Dati che forse alimentano le ipotesi che oltre al peso indubbio della mobilità e dell'aggregazione, possa influire anche un collegamento tra il virus e le condizioni climatiche e ambientali", osservano dall'Unsic. Spulciando i dati emerge un altro fattore: non è la Lombardia, ma la Valle d'Aosta la regione italiana con il più alto tasso di contagiati in base al numero dei residenti. Ha 70 contagiati ogni 10 mila abitanti. Dopo la Lombardia, a quota 56, spicca il Trentino-Alto Adige a quota 45, terzo posto. Ciò conferma il peso che ha avuto il turismo montano, specie di provenienza lombarda, nella diffusione del virus nelle località sciistiche delle due regioni a statuto autonomo. Da una parte ci sono regioni, soprattutto nel Centronord, che presentano marcate differenze tra province. In Lombardia si va dai 127 contagiati per 10mila residenti di Cremona rispetto ai 18 di Varese; in Emilia-Romagna dai 106 di Piacenza ai 16 di Ferrara; in Friuli-Venezia Giulia dai 36 di Trieste ai 9 di Gorizia; nella Marche dai 58 di Pesaro-Urbino agli 11 di Ascoli Piceno. In altre, i dati sono abbastanza omogenei. Salvo qualche singolarità, in tutto il Mezzogiorno. Ma anche in Toscana, dove ad eccezione di Massa Carrara (quota 41), Arezzo, Grosseto, Pisa, Pistoia, Prato e Siena viaggiano tra quota 12 e 15, con Lucca e Firenze un po' più in alto e Livorno più in basso. Stesso fenomeno in Umbria (Perugia e Terni entrambe intorno a quota 14) e in Calabria, la regione meno contagiata insieme alla Sicilia (con medie sotto ai cinque contagiati ogni 10mila residenti), dove solo Crotone è più avanti alle altre province. Un elemento che si conferma è dunque la netta frattura tra Nord e Sud. Sappiamo già, analizzando i numeri dei contagiati, che la Lombardia da sola ne conta oltre un terzo del totale nazionale, seguita da Emilia-Romagna e Piemonte, che nei giorni scorsi ha oltrepassato il Veneto in questa triste classifica. Queste quattro regioni registrano oltre due terzi di tutti i contagiati a livello nazionale. La loro distanza dal Mezzogiorno si conferma anche rapportando il dato ai residenti: se la popolosa Lombardia ha 56 contagiati ogni 10mila residenti, l'Emilia-Romagna 43, il Piemonte 35 e il Veneto 27, le regioni meno contagiate presentano numero diametralmente opposti: meno di cinque per Calabria e Sicilia, la Basilicata a quota 5,5, la Campania è intorno ai sei, la Puglia a sette, il Molise a otto. Indicazioni utili anche nell'analisi provinciale. Rispetto alle "simboliche" Bergamo e Brescia, rispettivamente al quarto e quinto posto di questa speciale classifica dei contagi rapportati al numero dei residenti, è Cremona la provincia dove il virus ha colpito la maggior parte degli abitanti, seguita da Piacenza e Lodi. Nelle altre tre posizioni non c'è la Lombardia, ma Aosta (sesta), Reggio Emilia (settima) e Pesaro-Urbino (ottava). Quindi Mantova e Parma. Rispetto al dato regionale, il virus sta colpendo duro anche a Imperia e Massa Carrara (diciassettesimo e diciottesimo posto), mentre a guidare il centrosud è Pescara (trentanovesima), con Enna "anomalia" siciliana al cinquantesimo posto. In Sardegna Sassari stacca nettamente le altre province

  LIVESICILIA  
CORONAVIRUS SICILIA, NUMERI INCORAGGIANTI COME SI PREPARA LA FASE DUE  di Salvo Toscano

Il trend dei contagi da Coronavirus in Sicilia continua a essere incoraggiante. E se da questa settimana a livello nazionale ci sarà un primo leggero allentamento della stretta delle misure di contenimento, la Sicilia guarda come il resto d'Italia alla data del 4 maggio sperando che sia quella della fine del lockdown. In vista di quell'appuntamento, ci si muove con il mix di misure utilizzate fin qui: isolamento per chi arriva da fuori regione, incremento dei tamponi (con la possibilità da qui a breve di screening per gruppi omogenei), avvio di un tracciamento tramite tecnologia (come la app utilizzata da quanti rientrano in Sicilia). Il trend di questi giorni Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti solo 1.213 tamponi, ma era la domenica di Pasqua. Nei giorni precedenti c'è stata una sensibile accelerazione dei tamponi eseguiti. Si è proceduto al ritmo di più di duemila tamponi al giorno (contro una media ben più "lenta" delle scorse settimane di circa 1.300 al giorno). Fra il 20 marzo e il 5 aprile i tamponi eseguiti erano stati 8.090, fra il 6 e il 12 aprile 14.194. Ma a fronte di un quasi raddoppio dei tamponi, il numero dei positivi è diminuito, 422 contro 534 nelle due settimane sopra indicate. Insomma, le misure di contenimento hanno funzionato, il contagio ha rallentato. Un numero non indifferente di casi si è registrato in due focolai quello del Maria Eleonora Hospital e quello di una Rsa nel Siracusano, che si aggiungono a quello dell'Oasi di Troina. Sono diminuiti in questa settimana sia gli ospedalizzati sia i pazienti in terapia intensiva. Il numero dei decessi nelle ultime tre settimane è rimasto stabile ma in leggero decremento nell'ultima, mentre è sensibilmente aumentato quello delle guarigioni (119 nell'ultima settimana contro le 39 a testa nelle due settimane precedenti). Le particolarità della Sicilia Rispetto al resto d'Italia, in Sicilia da domani resteranno alcune peculiarità, cioè delle misure di contenimento più stringenti. Resta l'obbligo di quarantena di 14 giorni per chi entra in regione, resta il divieto di entrare e uscire dall'Isola se non per comprovate esigenze lavorative, resta anche la limitazione di un'uscita al giorno per membro del nucleo familiare per fare la spesa. Al momento resta anche in vigore l'altra restrizione tutta siciliana del divieto di apertura domenicale dei market, ma il governo potrebbe rivedere la norma, oggetto di critiche. Al momento il divieto dell'apertura domenicale è stato rinnovato insieme agli altri più stringenti rispetto alle orme nazionali (qui l'articolo). Le richieste a Roma In vista della fase due, la Regione vuole avviare delle azioni di screening per categoria. Si dovrebbe cominciare con gli anziani, con tamponi a tappeto nelle Rsa. Inoltre, sempre in vista della riapertura, si sta sperimentando ormai da diversi giorni la app Sicilia Si Cura con cui si monitora chi è tornato dal Nord (30mila le persone registrate). La giunta Musumeci ha avanzato due richieste importanti al governo nazionale. La prima è quella di permettere una riapertura dei cantieri edili senza aspettare il 4 maggio. Si tratterebbe di un allentamento delle restrizioni vitale per un inizio di ripresa dell'economia. La seconda è quella di attivarsi per trovare soluzioni per far fare la quarantena ai migranti che arrivano in questi giorni (le buone condizioni del mare favoriscono gli sbarchi). La giunta regionale ha individuato una nave privata che potrebbe essere utilizzata a questo fine. Pare che finalmente sia arrivato un cenno di risposta da Palazzo Chigi.  
CORONAVIRUS I RICERCATORI: "FASE 2 CON TEST MOLECOLARI E GEOLOCALIZZAZIONE"

L'appello di 150 studiosi: "Urgente una campionatura rappresentativa della popolazione" Identificare precocemente le persone positive al nuovo coronavirus con test molecolari e sierologici di massa, obbligo per tutta la popolazione che abbia contatti con il pubblico di indossare mascherine filtranti e protettive e utilizzo dei dati elettronici per tracciamento e geolocalizzazione fino al termine dell'emergenza: è quanto il mondo scientifico chiede al governo nell'appello di 150 ricercatori. Tra i firmatari il fisico Alberto Aloisio dell'università Federico II di Napoli, Ida Nicotra, dell' Autorità nazionale anticorruzione (Anac), il presidente Consiglio Universitario Nazionale (Cun) Antonio Vicino, il presidente dell'Istituto Nazionale Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) Nicola Casagli, Giuseppe Valditara già capo dipartimento della Ricerca del ministero per l'Istruzione, Università e Ricerca, il coordinatore area Intelligenza Artificiale per il Piano Nazionale della Ricerca Pierluigi Contucci, il genetista Paolo Gasparini dell'università di Trieste, il cardiochirurgo Gino Gerosa dell'università di Padova. Nell'appello i ricercatori chiedono che "si realizzi urgentemente una campionatura rappresentativa della popolazione per comprendere la reale estensione del contagio e la letalità del virus" e la "progressiva adozione di misure alternative all'isolamento domiciliare generalizzato, all'interno di una chiara strategia di contenimento della diffusione del virus" e " in particolare il ricorso al tracciamento puntuale del contagio". Chiedono inoltre "l'identificazione precoce dei positivi con indagini molecolari e sierologiche di massa, "l'avvio di una produzione su larga scala del materiale necessario per le indagini molecolari e sierologiche" e l'obbligo per tutta la popolazione che abbia contatti con il pubblico di indossare mascherine filtranti e protettive". L'appello sollecita inoltre "la sospensione - ai sensi e nel rispetto degli articoli 9, comma 2 e 23 del GDPR e del Considerando n. 73 del GDPR-, fino al termine della emergenza, con apposito decreto legge, del diritto alla privacy e della limitazione all'utilizzo dei dati elettronici allo esclusivo fine della adozione delle misure necessarie al tracciamento, alla eventuale geolocalizzazione, a rilevazioni epidemiologiche, e alla ricerca. Contestuale previsione della distruzione dei dati così raccolti al termine dell'emergenza fissato per legge". Si chiede inoltre "l'indicazione di tempi certi a partire dai quali i diritti costituzionali alla libertà di movimento, di riunione e di libera iniziativa privata vengano ristabiliti garantendo condizioni di sicurezza per lavoratori e cittadini" e infine "la condivisione e la pubblicizzazione del piano di governo per il contenimento dell'epidemia e la gestione della fase 2 con modalità tali da rendere aperto il confronto con tutta la comunità scientifica nazionale".  

14 APRILE  

GdSonline  
L'EMERGENZA CORONAVIRUS RIPARTONO OGGI LIBRERIE E NEGOZI PER BIMBI, ENTRO IL MESE ANCHE MODA E AUTO: "ANDREMO AL MARE"

Riaprono oggi, anche se non in tutte le regioni, librerie e negozi di abbigliamento per bambini. Ma il governo sta già valutando quali attività far ripartire entro la fine del mese. Fra queste la moda, il settore delle auto e anche la metallurgia. Il lavoro della task force di esperti guidata da Vittorio Colao questa settimana entra nel vivo del lavoro per studiare modelli e soluzioni per la "fase 2" di convivenza col virus, a partire da una spinta all'uso di tecnologie e di app sul modello di quelle sperimentate in paesi come la Corea. Ma il tempo corre e ci sono settori, come la moda, che premono per riaprire e non rischiare di perdere segmenti di mercato. Si valutano così sblocchi mirati, che il premier Giuseppe Conte in assoluto non ha escluso. Ma nel governo i "rigoristi" - anche in risposta ad alcune 'liste', smentite categoricamente, che circolano tra gli amministratori locali e che indicano date 'certe' per le aperture' della Fase 2 e Fase 3 - frenano: si vedrà solo dopo aver aggiornato i protocolli di sicurezza. Per le scuole, come ipotizzato dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, appare ogni giorno più probabile che se ne riparli a settembre. Per il calcio, se gli allenamenti potranno ripartire il 4 maggio, la Figc ipotizza di poter far giocare a porte chiuse la seria A il 31 maggio, ma frenano il comitato tecnico scientifico e alcuni presidenti come Urbano Cairo ("E' impossibile"). Inizia a emergere anche il "dossier estate", con il timore di spiagge chiuse e turismo ancora bloccato. Ma il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi assicura che "andremo al mare", con misure per il distanziamento in spiaggia e a favore del "turismo di prossimità". Ancor prima di andare in vacanza, però, bisognerà capire come tornare a lavorare. A partire dai rischi che potrebbero sorgere nell'ora di punta, se tutti torneranno a prendere insieme metro e autobus: ecco perché la ministra Paola De Micheli ipotizza un mix di smart working e di orari flessibili, a partire dagli uffici pubblici, per scaglionare gli ingressi al lavoro. E insieme l'uso di tecnologie che permettano di contare e quindi di limitare gli accessi ai bus, magari stabilendo come criterio che i passeggeri siano seduti e non occupino tutti i posti. Gli esperti della task force, dopo un primo incontro sabato, torneranno a riunirsi in videoconferenza probabilmente alla presenza del premier, per iniziare a entrare nel merito, magari organizzandosi in gruppi di lavoro. Il compito è proporre modelli per la ripresa delle relazioni sociali, oltre che per il lavoro: "Non trascureremo i più fragili che oggi vivono ancora più disagio. E dopo la fase di ripartenza, dovremo offrire una visione nuova al Paese", dice Filomena Maggino, a capo della Cabina di Regia Benessere Italia e membro della task force. Tra i temi centrali ci sono modelli da applicare ai diversi tipi di lavoro ma soprattutto c'è l'idea di usare le tecnologie e i dati che arrivano dalle reti digitali, sia per monitorare i contagi che per organizzare le ripartenze per aree geografiche ed età. L'orizzonte per dare le prime risposte è quello del 3 maggio, nuova data fissata da Conte per il lockdown. Prima di allora però potrebbero arrivare, con un aggiornamento della lista delle attività consentite da parte del ministro dello Sviluppo economico, nuove riaperture. Si valuta in particolare la parte del "made in Italy" che rischia di essere più danneggiata, come la moda. Ma anche automotive e metallurgia. Nei prossimi giorni sul tema si confronteranno governo, sindacati e imprese. Ma anche con le Regioni, che continuano a muoversi in ordine sparso. Promette di riaprirsi anche il confronto nella maggioranza tra chi, come Matteo Renzi, preme per una ripartenza sprint, e chi Roberto Speranza invita ancora alla prudenza.    

AGRIGENTONOTIZIE  

 CASE DI CAMPAGNA DESERTE, MA ANCHE AUTO CHE TENTANO LA FUGA E UN PESCATORE SORPRESO ALLA DIGA

Il rastrellamento delle forze dell'ordine, per Pasqua e Pasquetta, non ha avuto forse precedenti nella storia dell'Agrigentino: in azione anche i droni. Più di un centinaio complessivamente le sanzioni elevate Redazione Strade deserte, seconde case - di campagna e di mare - rimaste vacanti e un rastrellamento di forze dell'ordine che non ha avuto forse precedenti nella storia dell'Agrigentino. Da Sciacca a Licata, dove in entrambe le città la polizia municipale ha operato anche con l'utilizzo dei droni, passando per Porto Empedocle, Agrigento, Palma di Montechiaro, Canicattì e l'area della montagna, tanto per Pasqua - ma soprattutto ieri, Pasquetta, - in giro non c'erano che centinaia e centinaia di pattuglie. A fare la loro, determinante, parte anche tutte le stazioni dei carabinieri che si sono occupate e preoccupate di setacciare le zone, anche le più internate, di campagna. Nessuno degli agrigentini s'è spostato. Chi è stato pizzicato da polizia, carabinieri e vigili urbani è stato trovato per strada, a bordo di auto. Solo la polizia municipale di Licata - coordinata dal comandante Giovanna Incorvaia - nella giornata di ieri ha elevato 28 sanzioni. Tutte a carico di gente che era fuori casa senza un provato stato di necessità. Sempre a Licata c'è stato anche chi, credendo di farla franca, non s'è fermato all'Alt. Ma ha sbagliato perché è stato appunto inseguito, braccato e bloccato. Quattro poi sono stati sanzionati perché non solo erano a zonzo, ma anche senza cintura di sicurezza allacciata. Paradossale quanto è accaduto a Naro - e reso noto dal sindaco Maria Grazia Brandara - dove una persona è stata beccata mentre era intenta a pescare alla diga di Naro. Soddisfatti i carabinieri delle piccole stazioni, come quella di Racalmuto ad esempio. I controlli a raffica, ieri sono stati concentrati nelle zone di campagna visto che si temeva una grande fuga per la classica scampagnata di Pasquetta, hanno fatto riscontrare - ai militari dell'Arma - che le seconde case, anche quelle più addentrate nelle zone rurali, sono rimaste deserte. I racalmutesi, così come molti altri residenti dei piccoli Comuni, hanno risposto in maniera ossequiosa alle restrizioni imposte per provare a contenere il rischio contagio da Coronavirus.     

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