Scrivolibero
Agrigento, la Polizia Provinciale ha effettuato 659 controlli durante l'ultima settimana
Sono stati 659 i controlli effettuati dalla Polizia Provinciale la scorsa settimana incluso il giorno di Pasqua, nell'ambito dell'attività di vigilanza e pattugliamento con i mezzi dell'Ente, finalizzati a prevenire le violazioni da parte di soggetti non legittimati ad uscire di casa, delle norme in materia di contenimento della pandemia da Covid-19.
Nel solo giorno di Pasqua il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi. Verificate le autocertificazioni di 74 conducenti ed elevato un solo verbale per violazione del Decreto Legge n. 19/2020.
In totale sono state quattro le pattuglie auto-montate, al giorno, utilizzate per l'attività di vigilanza della Polizia Provinciale. Due in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00. I controlli hanno riguardato tredici dei quaranta-tre comuni della provincia: Agrigento, in particolare sulle S.P. n.1 e n. 4, Sant'Angelo Muxaro, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, Cianciana, Alessandra della Rocca, Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago.
Tali attività rimarranno pienamente operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana, allo scopo di assicurare l'osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all'interno dello stesso Comune e tra località differenti, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni diverse da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze.
La Polizia provinciale, seguendo le direttive del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, contribuisce già da alcune settimane, con propri uomini e mezzi, ai controlli disposti dalla Questura di Agrigento. Nella settimana fino al 5 aprile scorso, i controlli erano stati oltre cinquecento ed erano state elevate diverse sanzioni dell'importo di 533 euro.
Agrigento, si insedia il prefetto Cocciufa: "Sarò a lavoro per le categorie più deboli" - ScrivoLibero.it
"Sono molto felice di essere in questa provincia e soprattutto essere in Sicilia, terra che conosco bene. Sono contenta di poter lavorare per questo popolo".
Si presenta così il nuovo prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa che stamani si è insediata ufficialmente alla Prefettura di Agrigento.
Tanti i problemi di una provincia che, su tutte soffre l'atavica situazione dell'immigrazione. Un tema che il neo prefetto conosce bene ma che non rappresenta l'unico serio problema da affrontare.
"Questa - sottolinea il neo Prefetto - è una provincia che non è solo sinonimo di Lampedusa; ha tante criticità ed elementi di tensione che vanno in qualche modo gestite e accompagnate. Mi farebbe piacere di occuparmi non solo di immigrazione, ma anche di altro come ad esempio delle categorie più deboli".
"Agrigento avrà bisogno di tutto il nostro supporto e sostegno soprattutto quando usciremo da questa situazione".
Il prefetto ha voluto, soprattutto, lanciare un messaggio di vicinanza vera verso le persone che vivono una situazione di difficoltà. Tanta voglia di fare per costruire percorsi concreti per venire incontro ai soggetti più deboli soprattutto con le criticità che l'intera Nazione sta vivendo con l'emergenza Coronavirus.
Il primo atto che farò? "Stamani ho incontrato i vertici delle Forze di Polizia della provincia. Se non si comincia a conoscere il territorio con le varie problematiche non si può pensare di risolvere i problemi. Primo atto? Purtroppo si vive di emergenze, pertanto non si possono fare previsioni, vediamo domattina cosa ci riserva la giornata".
Il prefetto Cocciufa prende il posto dopo il trasferimento del prefetto Dario Caputo a Varese.
Agrigentonotizie
La Protezione civile consegna generi alimentari: ecco tutti i Comuni serviti
E' proseguita anche oggi, alla ripresa dell'attività lavorativa, la consegna di derrate alimentari da parte dello staff della Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ai Centri operativi Comunali, da destinare alle famiglie in difficoltà economica. Stamani due mezzi del Libero Consorzio hanno effettuato consegne ai Comuni di Alessandria della Rocca, Cammarata, Campobello di Licata, Lucca Sicula, Naro, Racalmuto, Ribera e Santa Margherita Belice, con la collaborazione di volontari di associazioni di protezione civile e grazie alle donazioni della Fondazione "Agireinsieme" e dell'Associazione dei Dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio.
Un'altra consegna di beni di prima necessità sarà effettuata al Comune di Lampedusa, ed ovviamente anche a tutti quei Comuni che ne faranno ulteriore richiesta. Notevole l'impegno in questi giorni del personale di Protezione Civile per far fronte alle numerose richieste e segnalazioni di famiglie in grave difficoltà a causa di un'emergenza che ha toccato duramente tutti i settori della nostra economia. Rimane valido l'invito lanciato nei giorni scorsi dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr. Di Pisa a tutti quei cittadini in grado di supportare ulteriormente questa distribuzione di beni di prima necessità e per rafforzare la solidarietà nei confronti di quanti si trovano in gravissima difficoltà.
Si ricorda il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 dell'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio, al quale si possono rivolgere tutti coloro che vorranno effettuare ulteriori donazioni (solo beni di prima necessità e derrate non deperibili).
Lotta ai "furbetti" delle uscite per il ponte di Pasqua, in campo anche la polizia provinciale: i numeri del controllo
Sono stati 659 i controlli effettuati dalla polizia provinciale la scorsa settimana incluso il giorno di Pasqua, nell'ambito dell'attività di vigilanza e pattugliamento con i mezzi dell'ente ,finalizzati a sanzionare la violazione delle materia di contenimento della pandemia da Covid-19.
Nel solo giorno di Pasqua il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali 1 Quadrivio Spinasanta (strada statale 118), Villaseta (statale 115) e la Panoramica Valle dei Templi. Sono state verificate le autocertificazioni di 74 conducenti ed elevato un solo verbale per violazione del Decreto Legge.
In totale sono state quattro le pattuglie auto-montate, al giorno, utilizzate per l'attività di vigilanza. Due in servizio dalle ore 8 alle 14 e due dalle 14 alle 20. I controlli hanno riguardato tredici dei quarantatre comuni della provincia: Agrigento, Sant'Angelo Muxaro, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, Cianciana, Alessandra della Rocca, Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belice e Montevago.
La scorsa settimane, secondo quanto riferisce l'ente, i controlli erano stati oltre cinquecento ed erano state elevate diverse sanzioni dell'importo di 533 euro.
Smartworking negli enti locali: tra problemi organizzativi e personale senza una mansione
Si chiama "Smart working", "lavoro agile" in italiano, e ormai è sulla bocca di tutti. E' una forma di attività che si svolge da casa, una forma che oggi è divenuta irrinunciabile per garantire la riduzione della diffusione del contagio da Covid-19, sia per le aziende private che per gli enti pubblici.
Ma, materialmente, all'interno di un Comune come si riesce praticamente a realizzare lo "smart working"? Spesso, ci spiegano dei dipendenti, con difficoltà. Complesso è, lavorando dalla distanza, coordinare le attività svolte da tutti, o garantire una serie di risultati se, magari, un lavoratore non padroneggia perfettamente gli strumenti digitali.
Ma non è tutto qui. Perché al momento tutti quei lavoratori che si occupavano ad esempio di servizi di front office, o di guardiania (portieri, custodi, guide), o ancora che svolgevano la funzione di autisti eccetera, dopo aver già preso le ferie e i riposi (come previsto dalla norma), è oggi a casa senza svolgere alcuna mansione. Sia chiaro, in un momento di scelte straordinarie nessuno può obiettare, stante che l'interesse primario non può che rimanere la salute dei lavoratori. Certo è però che, alla lunga, gli enti dovranno iniziare a fare i conti con questa nuova organizzazione. Alcuni, come fanno ad esempio al Libero Consorzio, stanno approfittando di queste settimane per far formare il personale.
Risoluto.it
Libero Consorzio Comunale di Agrigento: prosegue la distribuzione di beni di prima necessità ai Comuni.
Risoluto Redazione
E' proseguita anche oggi, alla ripresa dell'attività lavorativa, la consegna di derrate alimentari, da parte dello staff della Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ai Centri operativi Comunali, da destinare alle famiglie in difficoltà economica.
Questa mattina due mezzi del Libero Consorzio hanno effettuato consegne presso i Comuni di Alessandria della Rocca, Cammarata, Campobello di Licata, Lucca Sicula, Naro, Racalmuto, Ribera e Santa Margherita Belice, con la collaborazione di volontari di associazioni di protezione civile e grazie alle donazioni della Fondazione "Agireinsieme" e dell'Associazione dei Dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio.
Un'altra consegna di beni di prima necessità sarà effettuata al Comune di Lampedusa e, ovviamente, anche a tutti quei Comuni che ne faranno ulteriore richiesta. Notevole l'impegno in questi giorni del personale di Protezione Civile per far fronte alle numerose richieste e segnalazioni di famiglie in grave difficoltà, a causa di un'emergenza che ha toccato duramente tutti i settori dell' economia. Rimane valido l'invito lanciato nei giorni scorsi dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio, Girolamo Di Pisa, a tutti quei cittadini in grado di supportare ulteriormente questa distribuzione di beni di prima necessità e per rafforzare la solidarietà nei confronti di quanti si trovano in gravissima difficoltà.
Si ricorda il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 dell'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio, al quale si possono rivolgere tutti coloro che vorranno effettuare ulteriori donazioni (solo beni di prima necessità e derrate non deperibili).
Siciliatv
Agrigento, il Prefetto Cocciufa in videoconferenza: "Sono vicina alla gente..."
Angela Sorce
È terminata intorno alle 13.30 la videoconferenza con la stampa agrigentina del nuovo prefetto, Maria Rita Cocciufa, che da oggi si è ufficialmente insediato al Palazzo del Governo di p.zza Aldo Moro.
Per la dott.ssa Cocciufa si tratta della prima nomina a prefetto, ma ha già tante esperienze alle spalle. È siciliana, originaria di Lentini, e questo certamente ci fa ben sperare sul fatto che conosce bene il territorio siciliano e le diverse problematiche.
Durante l'incontro si è mostrata assolutamente disponibile a collaborare. Ha sottolineato l'importanza della stampa e del delicato compito che essa ha nel divulgare le notizie. "Credo nel ruolo della stampa -ci ha detto- e per questo avrete la mia disponibilità e le porte aperte".
Ha subito chiesto di voler inoltrare ai cittadini un messaggio vero, di vicinanza soprattutto alle fasce più deboli. "Nessun messaggio retorico, né di circostanza - ha affermato- , ma voglio mandare un messaggio di vicinanza vera alla gente. Non abbiamo soluzioni miracolose ma tanta voglia di lavorare per attenzionare le fasce più deboli".
Ha già avuto modo di conoscere alcune delle problematiche del territorio e incontrato le Forze di polizia. Sicuramente per lei saranno ore impegnative le prossime; oltre alle normali problematiche si aggiungono purtroppo quelle del Covid-19.
Si è detta comunque felice di essere ritornata nella sua terra, la Sicilia, dopo tre anni di servizio fuori dalla Trinacria. Spera di "poter dare un fattivo contributo per la gestione delle problematiche che sono tante" -ha detto- e che "con un buon lavoro di squadra si possono raggiungere importanti risultati".
Insomma, il nuovo prefetto di Agrigento ci è piaciuto, si è dimostrato sensibile e pronto ad ascoltare le esigenze del territorio. A lei vanno ovviamente gli auguri di buon lavoro da parte nostra. Con l'insediamento del prefetto Cocciufa, la provincia di Agrigento si tinge sempre più di "rosa". È donna infatti anche il vicario del prefetto, il capo di Gabinetto e il segretario particolare del prefetto, così come il questore e il capo di Gabinetto della Questura.
Agrigentooggi
Coronavirus, in giro per Pasqua e Pasquetta: multate oltre 100 persone - AgrigentoOggi
Tra i giorni di Pasqua e Pasquetta, oltre cento persone sono state multate di 300, ma anche di 500 euro, per violazione dei decreti del Governo per contenere il contagio del Coronavirus. I pochi trasgressori non l'hanno fatta franca.
Nei due giorni di festa Agrigento è stata una giornata "fantasma". Lo stesso i centri vicini di Favara e Porto Empedocle. Deserte anche le località balneari. Quello che si temeva alla vigilia delle festività, per fortuna non si è verificato. Niente assembramenti in giro, né in case di campagna e villini. Tutto questo grazie ad una Pasqua e Pasquetta "blindate".
Ha funzionato l'imponente dispiegamento di forze messo in campo, sotto il coordinamento della Prefettura di Agrigento, con decine di pattuglie attivate da carabinieri, Guardia di finanza, polizia di Stato, polizia Locale e polizia Provinciale, che si sono avvalse anche dall'alto di un elicottero della polizia.
Ilpiacenza.it
«Poliziotti provinciali esclusi dalle disposizioni sulle spese di degenza per cause di servizio»
"Doveri di serie A, ma senza diritti di serie B". E' questa la sintesi di un appello urgente inviato oggi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese dall'Associazione Italiana Agenti ed Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP). L'associazione professionale degli agenti di polizia locale delle province e delle città metropolitane (circa 1800 operatori in tutta Italia), ricorda come, su disposizione dei prefetti, sia attualmente consistente l'apporto di questo personale per concorrere al rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale e per il rispetto delle vigenti regole sulla mobilità dei cittadini»
«Il problema evidenziato - spiegano - risiede in una svista, ancora insanata, contenuta del c.d. "Decreto sicurezza" del 2017. Agli agenti di polizia municipale erano stati estesi alcuni benefici in materia di equo indennizzo e spese di degenza, già in precedenza attribuiti ai poliziotti statali delle forze dell'ordine (CC,GDF, Polizia di Stato). In pratica, nel caso, ad esempio, di ferimento in servizio, solo gli agenti di polizia locale di Province e Città Metropolitane restano esclusi da questo istituto giuridico, con una discriminazione palesemente incostituzionale. Il tema si ripropone oggi in fase di emergenza Covid-19: le pattuglie di polizia provinciale utilizzate sulla rete viaria secondaria e nelle aree extra-urbane, come nel caso dei posti di blocco, sono esposte ai medesimi rischi degli altri operatori di polizia, ma con tutele giuridiche e previdenziali ingiustamente minori. Per l'AIPP l'attività parlamentare di conversione dei vari decreti-legge governativi in materia di emergenza coronavirus deve essere l'occasione per una tempestiva abolizione di questa assurda sperequazione».
GrandangoloAgrigento
Coronavirus, polizia provinciale: 659 controlli nell'ultima settimana
di Redazione
Sono stati 659 i controlli effettuati dalla Polizia Provinciale la scorsa settimana incluso il giorno di Pasqua, nell'ambito dell'attività di vigilanza e pattugliamento con i mezzi dell'Ente, finalizzati a prevenire le violazioni da parte di soggetti non legittimati ad uscire di casa, delle norme in materia di contenimento della pandemia da Covid-19.
Nel solo giorno di Pasqua il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi. Verificate le autocertificazioni di 74 conducenti ed elevato un solo verbale per violazione del Decreto Legge n. 19/2020.
In totale sono state quattro le pattuglie auto-montate, al giorno, utilizzate per l'attività di vigilanza della Polizia Provinciale. Due in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00. I controlli hanno riguardato tredici dei quaranta-tre comuni della provincia: Agrigento, in particolare sulle S.P. n.1 e n. 4, Sant'Angelo Muxaro, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, Cianciana, Alessandra della Rocca, Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago.
Tali attività rimarranno pienamente operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana, allo scopo di assicurare l'osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all'interno dello stesso Comune e tra località differenti, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni diverse da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze.
La Polizia provinciale, seguendo le direttive del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, contribuisce già da alcune settimane, con propri uomini e mezzi, ai controlli disposti dalla Questura di Agrigento. Nella settimana fino al 5 aprile scorso, i controlli erano stati oltre cinquecento ed erano state elevate diverse sanzioni dell'importo di 533 euro.
Coronavirus, nell'Agrigentino multate oltre cento persone fra Pasqua e Pasquetta - Corriere Agrigentino
E' andato tutto bene oggi ad Agrigento, così come nei centri vicini di Canicattì, Favara e Porto Empedocle, e nel resto della provincia. La stragrande maggioranza delle persone in giro aveva una valida motivazione. Gli altri (i "furbetti") sono stati fermati e multati.
Tra i giorni di Pasqua e Pasquetta, oltre cento persone sono state multate di 300, ma anche di 500 euro, per violazione dei decreti del Governo per contenere il contagio del Coronavirus.
Gli agrigentini si sono comportati benissimo rispettando le regole, e sono rimasti a casa. Strade deserte un po' ovunque.
Ha funzionato l'imponente dispiegamento di forze messo in campo, sotto il coordinamento della Prefettura di Agrigento, con decine di pattuglie attivate da carabinieri, Guardia di finanza, polizia di Stato, polizia Locale e polizia Provinciale, che si sono avvalse anche dall'alto di un elicottero della polizia.
LA SICILIA
CORONAVIRUS, RIPRESA LA DISTRIBUZIONE DI DERRATE ALIMENTARI PER I BISOGNOSI
di Gaetano Ravanà
La Protezione civile agrigentina, stamani, ha raggiunto diversi comuni della provincia per consegnare i pacchi ai sindaci
E' proseguita anche oggi, alla ripresa dell'attività lavorativa, la consegna di derrate alimentari da parte dello staff della Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ai Centri operativi Comunali, da destinare alle famiglie in difficoltà economica. Stamani due mezzi del Libero Consorzio hanno effettuato consegne ai Comuni di Alessandria della Rocca, Cammarata, Campobello di Licata, Lucca Sicula, Naro, Racalmuto, Ribera e Santa Margherita Belice, con la collaborazione di volontari di associazioni di protezione civile e grazie alle donazioni della Fondazione "Agireinsieme" e dell'Associazione dei Dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio.
Un'altra consegna di beni di prima necessità sarà effettuata al Comune di Lampedusa, ed ovviamente anche a tutti quei Comuni che ne faranno ulteriore richiesta. Notevole l'impegno in questi giorni del personale di Protezione Civile per far fronte alle numerose richieste e segnalazioni di famiglie in grave difficoltà a causa di un'emergenza che ha toccato duramente tutti i settori della nostra economia. Rimane valido l'invito lanciato nei giorni scorsi dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr. Di Pisa a tutti quei cittadini in grado di supportare ulteriormente questa distribuzione di beni di prima necessità e per rafforzare la solidarietà nei confronti di quanti si trovano in gravissima difficoltà.
"COME TORNARE ALLA VITA QUOTIDIANA"?
MUSUMECI SCRIVE A COMITATO SCIENTIFICO
di Redazione
Il presidente della Regione Siciliana ha inviato una lettera al Comitato Tecnico Scientifico per l'emergenza Covid-19 in Sicilia
Palermo - «Quali strategie adottare per il graduale ritorno ad una più normale vita quotidiana». Lo chiede il presidente della Regione Nello Musumeci, in una lettera inviata al Comitato tecnico-scientifico per l'emergenza Covid-19 in Sicilia, sollecitando un parere in ordine agli scenari progressivi di fine lockdown nell'Isola. Nel documento, il governatore richiama la "Cabina di regia" varata dal governo nazionale di cui lui lo stesso fa parte. Musumeci sottolinea quanto «sia indispensabile accompagnare scelte e proposte con una preventiva valutazione di ordine tecnico-scientifico» proprio per avere «una interlocuzione consapevole con lo Stato».
Il presidente della Regione riconosce che la scelta, da dove ripartire e in quali tempi, non è facile, per questo è «necessario, direi forse indispensabile, che essa sia accompagnata da una strategia sostenuta da basi scientifiche e che individui una gradualità capace di tenere in considerazione il diritto di ciascun cittadino e di ciascun lavoratore, alla sicurezza sotto il profilo sanitario». Secondo l'assessore alla Salute Ruggero Razza «è necessario avere già uno sguardo proiettato al futuro che sia supportato da evidenze scientifiche. In questo momento, per usare una metafora automobilistica, è come se fosse entrata in pista una safety-car. Siamo tutti desiderosi di ripartire, o meglio ricominciare, ma dobbiamo capire come e quando, ma soprattutto farci trovare preparati. Tuttavia, oggi più che mai, ricordo che è fondamentale continuare a rispettare le regole».
PIÙ SMART WORKING, DOPPI TURNI AL LAVORO, BUS LIMITATI: COME SARÀ LA "FASE 2"
di Serenella Mattera
Il lavoro della task force di esperti guidata da Vittorio Colao questa settimana entra nel vivo del lavoro per studiare modelli e soluzioni per la ripartenza
ROMA - Far ripartire entro la fine di aprile la moda, l'automotive e anche la metallurgia. Ecco il nuovo dossier sul tavolo del governo, mentre riaprono i battenti - non in tutte le Regioni - librerie e negozi di abbigliamento per bambini. Il lavoro della task force di esperti guidata da Vittorio Colao questa settimana entra nel vivo del lavoro per studiare modelli e soluzioni per la «fase 2» di convivenza col virus, a partire da una spinta all'uso di tecnologie e di app sul modello di quelle sperimentate in paesi come la Corea. Ma il tempo corre e ci sono settori, come la moda, che premono per riaprire e non rischiare di perdere segmenti di mercato. Si valutano così sblocchi mirati, che il premier Giuseppe Conte in assoluto non ha escluso. Ma nel governo i «rigoristi» - anche in risposta ad alcune "liste", smentite categoricamente, che circolano tra gli amministratori locali e che indicano date "certe" per le aperture della Fase 2 e Fase 3 - frenano: si vedrà solo dopo aver aggiornato i protocolli di sicurezza.
Per le scuole, come ipotizzato dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, appare ogni giorno più probabile che se ne riparli a settembre. Per il calcio, se gli allenamenti potranno ripartire il 4 maggio, la Figc ipotizza di poter far giocare a porte chiuse la seria A il 31 maggio, ma frenano il comitato tecnico scientifico e alcuni presidenti come Urbano Cairo («è impossibile»). Inizia a emergere anche il «dossier estate», con il timore di spiagge chiuse e turismo ancora bloccato. Ma il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi assicura che «andremo al mare», con misure per il distanziamento in spiaggia e a favore del «turismo di prossimità».
Ancor prima di andare in vacanza, però, bisognerà capire come tornare a lavorare. A partire dai rischi che potrebbero sorgere nell'ora di punta, se tutti torneranno a prendere insieme i mezzi pubblici: ecco perché la ministra Paola De Micheli ipotizza un mix di smart working e di orari flessibili, a partire dagli uffici pubblici, per scaglionare gli ingressi al lavoro. E insieme l'uso di tecnologie che permettano di contare e quindi di limitare gli accessi ai bus, magari stabilendo come criterio che i passeggeri siano seduti e non occupino tutti i posti.
Tema ancor più spinoso è la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ecco perché il governo potrebbe tornare a riunire sindacati e imprese per aggiornare i protocolli elaborati a marzo, anche alla luce di modelli ideati da realtà come Fca, con turni rimodulati e fornitura di due mascherine per turno. Ma è sotto gli occhi di tutti il problema tuttora esistente nel reperire mascherine e guanti.
Sono anche questi i nodi che dovrà aiutare a sciogliere la task force di 17 esperti guidata da Colao e che relaziona direttamente a Conte. Dopo un primo incontro sabato, torneranno a riunirsi in videoconferenza oggi, probabilmente alla presenza del premier, per iniziare a entrare nel merito, magari organizzandosi in gruppi di lavoro. Il compito è proporre modelli per la ripresa delle relazioni sociali, oltre che per il lavoro: «Non trascureremo i più fragili che oggi vivono ancora più disagio. E dopo la fase di ripartenza, dovremo offrire una visione nuova al Paese», dice Filomena Maggino, a capo della Cabina di Regia Benessere Italia e membro della task force.
Tra i temi centrali ci sono modelli da applicare ai diversi tipi di lavoro ma soprattutto c'è l'idea di usare le tecnologie e i dati che arrivano dalle reti digitali, sia per monitorare i contagi che per organizzare le ripartenze per aree geografiche ed età.
L'orizzonte per dare le prime risposte è quello del 3 maggio, nuova data fissata da Conte per il lockdown. Prima di allora però potrebbero arrivare, con un aggiornamento della lista delle attività consentite da parte del ministro dello Sviluppo economico, nuove riaperture. Si valuta in particolare la parte del «made in Italy» che rischia di essere più danneggiata, come la moda. Ma anche automotive e metallurgia. Nei prossimi giorni sul tema si confronteranno governo, sindacati e imprese. Ma anche con le Regioni, che continuano a muoversi in ordine sparso. Promette di riaprirsi anche il confronto nella maggioranza tra chi, come Matteo Renzi, preme per una ripartenza sprint, e chi Roberto Speranza invita ancora alla prudenza.
GdSonline
ESTATE IN SICILIA
AL MARE A FINE GIUGNO, MA I LIDI CHIEDONO L'OK PER I LAVORI: LA REGIONE SOSPENDE IL CANONE PER I GESTORI
Si andrà al mare. La Regione ancora non si sbilancia nei tempi, ma la prospettiva delle associazioni di categoria è che si possa cominciare tra metà giugno e metà luglio. Nel frattempo, però, come scrive Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia in edicola, chiedono di avere l'autorizzazione per fare quei lavori di manutenzione necessari all'eventuale ripresa dell'attività nel più breve tempo possibile.
«Anche la nostra speranza è che si possa ripartire al più presto - spiega l'assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro - e infatti stiamo valutando assieme al comitato scientifico di concedere l'avvio delle opere di manutenzione all'interno degli stabilimenti balneari. A questa decisione, come a tutte le altre che riguarderanno i settori imprenditoriali, sta lavorando il presidente Musumeci e sarà oggetto di una prossima ordinanza che servirà per ridare slancio alla nostra economia».
Intanto il canone demaniale che i proprietari dei lidi devono pagare «è stato sospeso - sottolinea l'assessore - ma adesso l'impegno è che il Governo nazionale possa esonerare del tutto i gestori dal pagamento».
SICILIAONPRESS
SI È INSEDIATA QUESTA MATTINA IL NUOVO PREFETTO DI AGRIGENTO MARIA RITA COCCIUFA
"Sono molto felice di essere in questa provincia, da siciliana lavorare per la mia terra e la mia gente è un motivo di grande orgoglio, credetemi non è una frase fatta".
di Giuseppe Moscato
Sono state queste le prime parole pronunciate da Maria Rita Cocciufa, il nuovo prefetto di Agrigento, insediatasi questa mattina ai vertici dell'Ufficio territoriale del Governo della Città dei Templi.
Il nuovo Prefetto ha voluto incontrare e salutare la stampa agrigentina in una video-conferenza l'unica opportunità di "incontro" per l'emergenza Coronavirus. Originaria di Lentini in provincia di Siracusa, la Prefetto Maria Rita Cocciufa dopo essere entrata nei ruoli dell'Amministrazione civile dell'Interno ha ricoperto ruoli a Cuneo, Siracusa, Ragusa e Potenza.
Dopo i primi incontri istituzionali con i rappresentati provinciali delle forze dell'Ordine la dottoressa Maria Rita Cocciufa, tramite la stampa ha voluto salutare la popolazione, iniziando dalle fasce più deboli di una provincia, che a causa delle sue ataviche problematiche, sta vivendo con più sofferenza questo drammatico momento. "Il Prefetto è e sarà sempre vicino alla popolazione le porte della Prefettura sono sempre aperte e con il contributo di tutti ci metteremo a lavoro per trovare soluzioni alle problematiche di questa terra".
Il nuovo Prefetto ha accennato, stimolata dai numerosi giornalisti presenti in videoconferenza, ad alcuni problemi sempre attuali nella nostra provincia; l'immigrazione, con la protesta di alcuni sindaci, e naturalmente l'emergenza COVID-19.
LA POLIZIA PROVINCIALE HA EFFETTUATO 659 CONTROLLI DURANTE L'ULTIMA SETTIMANA
La Polizia Provinciale partecipa alle attività di controllo nei comuni della provincia di Agrigento
Sono stati 659 i controlli effettuati dalla Polizia Provinciale la scorsa settimana incluso il giorno di Pasqua, nell'ambito dell'attività di vigilanza e pattugliamento con i mezzi dell'Ente, finalizzati a prevenire le violazioni da parte di soggetti non legittimati ad uscire di casa, delle norme in materia di contenimento della pandemia da Covid-19.
Nel solo giorno di Pasqua il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi. Verificate le autocertificazioni di 74 conducenti ed elevato un solo verbale per violazione del Decreto Legge n. 19/2020.
In totale sono state quattro le pattuglie auto-montate, al giorno, utilizzate per l'attività di vigilanza della Polizia Provinciale. Due in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00. I controlli hanno riguardato tredici dei quaranta-tre comuni della provincia: Agrigento, in particolare sulle S.P. n.1 e n. 4, Sant'Angelo Muxaro, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, Cianciana, Alessandra della Rocca, Sambuca di Sicilia, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago.
Tali attività rimarranno pienamente operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana, allo scopo di assicurare l'osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all'interno dello stesso Comune e tra località differenti, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni diverse da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze.
La Polizia provinciale, seguendo le direttive del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, contribuisce già da alcune settimane, con propri uomini e mezzi, ai controlli disposti dalla Questura di Agrigento. Nella settimana fino al 5 aprile scorso, i controlli erano stati oltre cinquecento ed erano state elevate diverse sanzioni dell'importo di 533 euro.
LIVESICILIA
CORONAVIRUS
LAVORO, SCUOLA, MARE
COME CAMBIERÀ LA NOSTRA VITA
Il conto alla rovescia per l'allentamento delle misure di contenimento da Coronavirus è partito. Ma gli italiani hanno ormai messo a fuoco che questo non comporterà un ritorno alla normalità. E che per un pezzo, almeno fino a quando non ci sarà un vaccino o per lo meno una terapia efficace, le nostre abitudini quotidiane saranno modificate.
Il lavoro
Probabilmente dal 4 maggio si potrà tornare al lavoro. Ma c'è da aspettarsi che molti proseguiranno con lo smart working. Nei primi mesi di ripartenza il lavoro da casa potrebbe essere reso bbligatorio nelle grandi aziende, quelle che superano un certo numero di dipendenti per sede. Al di sotto di quella soglia, che ancora è da fissare, resterebbe facoltativo, ma l'azienda non potrebbe rifiutarlo se lo richiede il dipendente (che abbia mansioni e il suo ruolo siano compatibili con il lavoro a distanza). Questa secondo un'anticipazione del Corriere della sera sarà una delle raccomandazioni della task force governativa guidata da Vittorio Colao.
La spiaggia
Mare? Sì, ci andremo, ha assicurato ieri il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi, dopo che qualche esperto si era detto scettico sulla possibilità che si potesse fare il bagno quest'estate al tempo del Covid-19. Cime si farà? Bisognerà rapidamente attrezzare i lidi. Sicuramente sarà ridotta la loro capienza. S si comincia a pensare agli ombrelloni e al distanziamento: una spiaggia da 200 ombrelloni potrebbe ad esempio ridursi a 70-80. Mascherine e guanti potrebbero richieste per il bar del lido, dove bisognerà fare la coda distanziati, come oggi si fa agli ingressi dei supermercati. Il box di plexiglass proposto in Romagna? Chissà.
La vita sociale
La vita sociale risentirà delle restrizioni che si imporranno per tenere il più lento possibile il ritmo dei contagi, che inevitabilmente proseguiranno. Difficile che si riparta con eventi che raccolgono grandi moltitudini (come i concerti negli stadi). Al cinema e teatro bisognerà garantire la distanza sociale. E così anche nei ristoranti e nei bar, che probabilmente non riapriranno da subito. Quanto al calcio, il mondo del pallone sta cercando di elaborare un piano per fare ripartire i campionati a fine maggio, ma ci sono diverse perplessità al riguardo. Complicato pensare a una ripartenza del turismo internazionale ma potrebbe ripartire quello di prossimità: insomma, per i siciliani vacanze in Sicilia (e c'è l'imbarazzo della scelta).
A scuola
E la scuola? Riprenderà a settembre, ma come? Per farlo in sicurezza occorreranno investimenti costosi. Servono tre miliardi, secondo il sottosegretario De Cristofaro citato da Repubblica. L'idea è quella di un mix di didattica a distanza e a scuola. Bisognerà anzi tutto dotare di una connessione e di un tablet gli alunni. In Trentino si parla di "doppio turno tecnologico settimanale" che prevede metà classe in aula a scuola e metà a casa a seguire lezioni a distanza. E probabilmente i ragazzi dovranno usare la mascherina, anche se sul punto ci sono molti scetticismi.
CORONAVIRUS
QUEI 650 MILIONI PER IL BILANCIO
LA REGIONE CERCA L'INTESA CON ROMA
PALERMO - L'attesa è tutta per il confronto col Mef: per mettere in sicurezza il bilancio servono al governo Musumeci 650 milioni di euro. Risorse che potrebbero essere recuperate dalla massa finanziaria, pari a 1 miliardo di euro, che la Sicilia deve allo Stato come contributo al risanamento della finanza pubblica. L'incontro in video-conferenza per affrontare il tema potrebbe esserci domani; il governo Musumeci nei giorni scorsi, tramite l'assessore all'Economia Gaetano Armao, ma anche con una lettera al premier Conte, ha chiesto di potere utilizzare l'intero contributo o almeno 700 milioni per sostenere la manovra finanziaria. Senza quei fondi per il governo sarà un problema serio.
"Ci sono delle ipotesi, vedremo: intanto aspettiamo cosa uscirà fuori dal confronto col Mef", dice il presidente della commissione Bilancio dell'Ars, Riccardo Savona. L'obiettivo comunque è quello di evitare la catastrofe, vale a dire tagliare 650 milioni per potere chiudere il bilancio, proprio nel pieno di una pesante crisi economica a causa dell'emergenza Covid-19 con lo Svimez che ha stimato in 2,1 miliardi le risorse andate in fumo nell'isola solo nel mese di marzo. I tempi per governo Musumeci sono molto stretti: il bilancio deve essere approvato dall'Assemblea siciliana entro il 30 aprile, data di scadenza dell'esercizio provvisorio. E finora all'Ars non sono arrivati i documenti contabili e finanziari approvati dalla giunta Musumeci.
Giornale di Sicilia
Provvedimenti economici, un tavolo con Roma per congelare vecchi prestiti
Finanziaria e regole per riaprire, la Regione prepara la Fase due
Musumeci e Razza hanno chiesto al comitato scientifico istruzioni per allentare i divieti. La risposta tra qualche giorno
Giacinto Pipitone
PALERMO
Anche se sotto traccia, la fase 2 potrebbe essere iniziata ieri. Con una nota ufficiale il presidente e l'assessore alla Salute hanno chiesto al comitato tecnico scientifico di iniziare a individuare procedure e tempi per «riaprire » il sistema Sicilia. E nel frattempo oggi con Roma si lavora per il varo della Finanziaria per la ripartenza economica. Si gioca su due fronti in questi giorni. Musumeci e Razza hanno chiesto al comitato guidato da Antonino Candela e di cui fanno parte medici di varie branche di dare le istruzioni scientifiche per allentare i divieti. Razza attende di conoscere da quali settori e in che tempi si potrà riprendere la normale attività. Il tutto in vista del 4 maggio, quando sarà Romaa dettare delle prime indicazioni: «È indispensabile accompagnare scelte e proposte con una preventiva valutazione tecnico-scientifica proprio per avere una interlocuzione con lo Stato », si legge nella lettera. La mossa lascia prevedere che la Sicilia potrebbe muoversi autonomamente scostandosi delle regole nazionali, anche se solo in parte, come è avvenuto finora. I dubbi riguardano non tanto scuole e attività ricreative (ultimi a riaprire) maaziende e negozi. E c'è poi da capire come potrà essere autorizzata l'apertura dei lidi: quali precauzioni mediche imporre sulle spiagge? La risposta è attesa a giorni. Ma già la lettera è il segnale che per la prima volta dopo sei settimane di lockdown si guarda oltre l'emergenza. Allo stesso modo Musumeci e l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, avranno oggi un incontro con il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia per capire come assicurare la copertura alle varie misure inserite in Finanziaria. Sul tavolo soprattutto la possibilità per la Regione di rinviare alcuni versamenti allo Stato e le rate di vecchi prestiti: una partita che vale almeno 650 milioni. Una cifra che per Nicola Scaglione della Cisal «sarebbe comunque insufficiente per rimettere in moto l'economia » . Poi si dovrà sciogliere anche il nodo dell'uso dei fondi europei: la manovra che la giunta vorrebbe portare all'Ars già in questi giorni prevede un miliardo e mezzo di contributi comunitari da dirottare sul finanziamento di prestiti ad aziende e partite Ive. E poi sono previsti 250 milioni di aiuti alle famiglie e 300 milioni ai Comuni. Ma ieri negli uffici della Regione è circolata una recente sentenza della Corte Costituzionale,pubblicata il 10 aprile, che pur giudicando su una controversia del 2018 introduce in principio che rischia di tarpare le ali al governo anche in questa fase. La vicenda è quella dei 650 milioni che il governo pretendeva dallo Stato: li avrebbe trattenuti dalle accise per finanziare la sanità e la copertura del buco di bilancio a fronte del fatto che nel 2006 proprio lo Stato aveva ridotto unilateralmente i trasferimenti per gli ospedali. Nel 2018 la Finanziaria regionale ha previsto di utilizzare questi soldi prima ancora di un accordo con Roma. E sulla base di questo presupposto la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima quella norma: «Non si possono iscrivere in bilancio somme sulla cui esistenza non vi è ragionevole affidamento» è il principio ribadito dalla Consulta che ieri ha messo in allarme vari dirigenti regionali. Seppure con le dovute distinzioni, anche venerdì la giunta ha «calato» nella Finanziaria risorse europee di cui non è ancora stata completata la procedura di svincolo dai vecchi piani. Motivo per cui Alfio Mannino, segretario della Cgil, chiede che il governo si confronti e si dice preoccupato per «la copertura incerta del miliardo e mezzo di investimenti». A preoccupare la Cgil è anche il ruolo attribuito all'Irfis: «Si rischia il depotenziamento delle azioni visto che non si è ancora approdati a una visione complessiva delle funzioni di Irfis, Crias e Ircac e rimane incompiuto il processo di fusione ». A spingere il governo è invece la Uil: «Al di là di una valutazione di merito sulla manovra di cui ancora non abbiamo piena contezza, è condivisibile l'istanza di recuperare 1 miliardo e mezzo di risorse europee da spendere in tempi brevi per rilanciare la nostra economia» ha detto il segretario Claudio Barone. E anche l'Anci, guidata da Leoluca Orlando, ritiene che da Roma debba arrivare un via libera per la Regione: «Sollecitiamo la piena attenzione del governo nazionale alle richieste avanzate dalla Regione circa la rimodulazione di procedure e tempi assolutamente indispensabile per rispondere adeguatamente alle esigenze di utilizzo delle risorse europee».
Il report dell'ultima settimana del direttore di Patologia clinica di tutti gli ospedali dell'Azienda sanitaria provinciale
«Su 100 tamponi solo 2 positivi di gente non ospedalizzata»
Friscia: «La situazione non giustifica uno stato di allarmismo generalizzato»
«Nell'ultima settimana solo 2 tamponi sui 100 processati in ambito provinciale sono risultati positivi». Il messaggio, rassicurante per l'Agri -
gentino, arriva dal direttore delle unità operative di Patologia Clinica dell'Asp Giuseppe Friscia. «La settimana scorsa la nostra azienda si è dotata di un laboratorio molecolare del Covid 19 - dice Friscia - e abbiamo in atto un sistema operativo che è stato via via validato secondo le prescrizioni regionali e che consente di emettere un referto in maniera assai più rapida rispetto al passato, da 2 ore e mezza a 3 ore dall'arrivo in laboratorio. Questo consente di dare una risposta diagnostica nel momento in cui c'è un sospetto legato a una possibile infezione da Covid. Consente di liberare percorsi e mandare una persona in quarantena con tutte le precauzioni del caso e di approntare percorsi terapeutici specifici. E poi si possono tranquillizzare operatori e familiari. Il laboratorio al momento è attivo all'ospedale di Agrigento. Sulla base di una richiesta di due analizzatori ne è stato mandato uno. Attendiamo il secondo per Sciacca. L'operatività al momento è soddisfacente - anche se il laboratorio è ad Agrigento. Noi siamo in grado di fornire le risposte diagnostiche e operative». Per Friscia sulla base dell'attività che si sta svolgendo e dei risultati emersi a livello provinciale «La situazione non giustifica uno stato di allarmismo generalizzato. C'è una situazione che è tenuta in maniera ottimale sotto controllo. La situazione provinciale non può indurre allarme o ansie ingiustificate. Il rispetto delle norme è l'unico modo per contenere quest'epidemia di Covid 19». Ieri il commissario per l'emergenza Covid negli ospedali di Sciacca e Ribera, Alberto Firenze, ha sottolineato, per il Giovanni Paolo II di Sciacca, che « L'ospedale ha un'area no-Covid funzionante, separata da tutto il resto, con ricovero che può avvenire in area medica e in area chirurgica. E'vero che l'Asp di Agrigento ha strutturato protocolli d'intesa con strutture private, ma qualora necessiti. Nell'ospedale di Sciacca, però, ci si può ricoverare sia per problematiche di natura medica che chirurgica. Non è stato sospeso nulla». L'ex sottosegretario alla Sanità Nenè Mangiacavallo, in una lettera aperta, scrive che «Già il mese scorso, a fronte della già manifesta impossibilità di ricoverare presso l'unità operativa di Medicina dell'ospedale di Sciacca, la dirigenza dell'ospedale di Ribera aveva dato la piena disponibilità a ricoverare pazienti provenienti da quell'ospedale e che l'ospedale di Ribera è dotato di un servizio di Radiologia perfettamente funzionante con idonea strumentazione». (*GP*)
VIABILITÀ PROVINCIALE
Sono iniziati i lavori sulla Cattolica-Minoa
Sono iniziati ieri i lavori per il ripristino della funzionalità della provinciale 30 Cattolica Eraclea - Rovine di Eraclea Minoa, dove al chilometro 9 si è verificata una frana che ha provocato una voragine che ha interessato la corsia di marcia in direzione Eraclea Minoa. I tecnici del settore Infrastrutture stradali del Libero consorzio hanno individuato gli interventi urgenti per migliorare la transitabilità lungo la strada. Al momento il movimento franoso, causato da un'infiltrazione d'acqua, si è arrestato consentendo il transito nel senso unico alternato con una limitazione della velocità di 30 km orari. (* PAPI*)
LIBERO CONSORZIO
Affidato il servizio rifiuti nelle strade della provincia
Confermato nell'appalto l'impresa che si occupa del recupero dei rifiuti nel territorio e lungo le strade di competenza del Libero consorzio. La gara aveva un dell'importo a base d'asta di 330.000 euro per due anni (compresi oneri per la sicurezza pari a 9.900 euro non soggetti a ribasso). Ad aggiudicarsela la ditta Mediterranea servizi di Ignazio Sbalanca, con sede a Racalmuto. La impresa ha offerto un ribasso pari al 67,21% rispetto all'offerta. Si tratta della stessa impresa che aveva già effettuato tale servizio nel precedente appalto. (* PAPI*)
Libero consorzio. Il sindaco di Lucca Sicula prende in consegna i viveri portati dalla Protezione civile, che ieri ha consegnato generi alimentari anche ad Alessandria della Rocca, Cammarata, Campobello, Naro, Racalmuto, Ribera e Santa Margherita Belice