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Rassegna stampa del 19 e 20 aprile 2020

19 arprile 2020

GrandangoloAgrigento

La Fondazione "Agireinsieme" dona generi alla Protezione Civile per le famiglie bisognose
Un nuovo quantitativo di generi alimentari a lunga conservazione è stato consegnato questa mattina dal responsabile della Fondazione "Agireinsieme" al Gruppo di Protezione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Un ulteriore gesto di solidarietà che permetterà allo staff della Protezione civile di destinare questi beni ai Comuni che ne hanno già fatto richiesta per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Nei prossimi giorni saranno effettuate le consegne.  
Per l'occasione lo staff di Protezione Civile coordinato dal funzionario dr. Marzio Tuttolomondo ha rivolto un sentito ringraziamento alla Fondazione "Agireinsieme" e all'Associazione dei Dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio per aver contribuito con le loro donazioni ad alleviare le sofferenze economiche di molte famiglie della provincia, e ai volontari delle associazioni di protezione civile che si sono prodigati per permettere la distribuzione dei beni di prima necessità ai vari Centri Operativi Comunali.Rimane attivo il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 dell'Ufficio di Protezione Civile, al quale possono rivolgersi tutti coloro che vorranno effettuare le ulteriori, auspicate donazioni (solo beni di prima necessità, sopratutto prodotti alimentari non deperibili).

Giornale di Sicilia

E ora scatta l'allerta usura
Concetta Rizzo

AGRIGENTO
L'emergenza Covid-19, che non è solo sanitaria ma anche socio-economica, potrebbe tradursi in un'opportunità per le organizzazioni criminali che mirano ad allargare gli interessi illeciti. Cittadini e imprenditori rischiano, di fatto, di cadere nel tranello dell'usura. A richiamare l'attenzione delle forze dell'ordine e delle istituzioni - durante quello che è stato il suo primo comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - è stato il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa: «Vengano intercettati per tempo e, se possibile anche anticipati, eventuali possibili segnali di disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riferimento alle esigenze di operatori economici e famiglie in crisi, ai quali occorre continuare a garantire l'accesso al credito legale, anche allo scopo di prevenire l'odioso fenomeno dell'usura». La riunione - alla quale hanno partecipato in modalità telematica il questore, il comandante provinciale  dei carabinieri, quello della Guardia di finanza, il dirigente della locale Dia, i rappresentanti del Libero Consorzio e il sindaco di Agrigento - ha costituito l'occasione per delineare, nella attuale fase di gestione dell'emergenza Covid, strategie condivise per la tenuta, all'insegna della legalità, del sistema. Il prefetto, insediatosi lo scorso martedì, ha sottolineato la necessità, anche in chiave preventiva, di un monitoraggio costante sull'Agrigentino sui fenomeni di disagio sociale ed economico connessi all'emergenza Covid-19. I rappresentanti del Libero consorzio e il sindaco di Agrigento sono stati invitati a segnalare «eventuali situazioni di criticità emergenti allo scopo di venire incontro ai bisogni delle categorie più deboli, nelle pieghe dei quali potrebbero annidarsi perniciose opportunità per le organizzazioni criminali e per l'espansione degli interessi illeciti». «All'esito di un primo monitoraggio, si provvederà ad informare il Gabinetto del ministro sulle situazioni rilevate», ha spiegato il neo prefetto di Agrigento. Appena pochi giorni prima, nel momento del suo insediamento, il prefetto Cocciufa s'era detto disponibile a «costruire dei percorsi e venire incontro alle persone che sono in difficoltà. Grande disponibilità da parte mia e dell'istituzione che rappresento, vicinanza vera alla collettività, con gli strumenti che abbiamo a disposizione». (*CR*)

L'appello degli amministratori locali per ridare linfa al «settore più colpito dal virus»
I Comuni al governo: piano straordinario per il turismo
Maurizio D'Incanto
ROMA
Un Piano Marshall - il disegno politico-economico che permise all'Europa di risollevarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale con una iniezione di liquidità da miliardi di dollari - forse no, ma il turismo italiano, se vorrà ripartire dalle secche in cui lo ha costretto l'emergenza coronavirus, avrà bisogno, quanto meno, di un «Piano straordinario» da parte del governo. Ne sono convinti i vertici dell'Anci, l'associazione che raggruppa i Comuni italiani e che, proprio all'esecutivo, chiede l'adozione di un progetto, in tempi rapidi, per un comparto cruciale dell'economia nazionale che vale, assieme alla cultura, il 15 per cento del Pil. In un Paese come l'Italia - che con 94 milioni di viaggiatori stranieri nel 2019 è risultato il quinto più visitato al mondo - lo strascico dell'infezione sul versante turistico rischia di essere pesantissimo: «Il Covid-19 - scrivono i primi cittadini in una lettera firmata dal presidente Antonio Decaro, sindaco di Bari, e dal delegato al Turismo, Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, indirizzata ai ministri Franceschini, Gualtieri e Boccia - avrà un impatto enorme sul turismo italiano. Le prospettive per milioni di lavoratori e imprese non sono delle riduzioni in percentuale di reddito e fatturato, ma sono un presente e un futuro da cifra zero». Per questo, argomentano, quello che serve «al più presto è un Piano straordinario». D'altronde, proprio il turismo è l'ambito economico «più colpito - scandiscono Decaro e Gnassi - perché è l'unico settore che non importa merci ma viaggiatori, persone. E sono le persone ad essere colpite dal virus e dalla pandemia: le relazioni, le persone, gli spostamenti, sono quanto di più profondo il virus colpisce e limita». E di fronte a una «vera e propria industria strategica», proseguono i primi cittadini italiani, occorre che venga varato un piano d'azione di ampio respiro che «al di là dei condivisibili provvedimenti a favore dei lavoratori e delle imprese » già messi in campo dal governo «consenta di individuare le condizioni concrete per il sostegno» del comparto, visto che la «mancanza di un qualsivoglia articolo o provvedimento dedicato al sostegno del settore nel decreto Cura Italia può essere comprensibile solo con la predisposizione di provvedimenti per l'industria del turismo, la più colpita, ora e in futuro, dalla pandemia». Provvedimenti mirati, indicano dall'Anci, a partire, dal «Bonus vacanza», così da «stimolare la domanda interna» per arrivare, «al sostegno dei lavoratori stagionali, alla necessità di individuare forme di sostegno al credito e alla liquidità per le imprese del settore, fino all'individuazione e al sostegno di nuove modalità e organizzazione dei servizi, in relazione alla necessità di garantire qualità e sicurezza ai turisti». In attesa di un Piano straordinario, i sindaci si esprimono poi a favore dell'istituzione del tavolo di crisi per il turismo «a cui l'Anci - dicono - non mancherà di dare il suo contributo, anche a partire da un lavoro di approfondimento e di messa a punto di proposte concrete che stiamo portando avanti all'interno delle nostre commissioni Turismo e Cultura».

Libero consorzio
Diversamente abili, studio on line assicurato

Piena disponibilità a collaborare con le istituzioni scolastiche per seguire a distanza gli studenti con disabilità dei licei che già hanno fruito dei servizi specialistici da parte del Libero consorzio, è stata comunicata dal dirigente Amelia Scibetta del settore Solidarietà sociale e Politiche della famiglia ai dirigenti scolastici nell'Agrigentino. L'iniziativa è stata avviata dal commissario straordinario dell'ente, Girolamo Alberto Di Pisa. «Il Libero consorzio - come si legge nella nota - a proposito dell'inclusione degli studenti disabili alle attività didattiche online, nell'interesse dei soggetti più deboli, ha ritenuto di dare la disponibilità per seguire a distanza gli studenti disabili, purché in presenza delle strumentalità tecniche necessarie, qualora i dirigenti scolastici lo reputassero utile, malgrado tale attività non rientri nelle competenze dell'ente. Il Libero consorzio, come funzione delegata dalla Regione, garantisce il servizio riguardante l'assistenza cosiddetta "specialistica" agli Studenti con grave handicap fisico, psichico o sensoriale delle scuole medie superiori della provincia, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione ed eccezionalmente quello igienico sanitario nelle scuole di competenza dell'Ente». Questo servizio, a causa dell'emergenza Covid-19, ha fornito prima della sospensione dell'attività scolastica, l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale a circa 200 famiglie. (* PAPI*)

Sicilia24h

Protezione Civile: donati altri generi alimentari dalla Fondazione "Agireinsieme" per le famiglie bisognose.
Un nuovo quantitativo di generi alimentari a lunga conservazione è stato consegnato questa mattina dal responsabile della Fondazione "Agireinsieme" al Gruppo di Protezione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Un ulteriore gesto di solidarietà che permetterà allo staff della Protezione civile di destinare questi beni ai Comuni che ne hanno già fatto richiesta per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Nei prossimi giorni saranno effettuate le consegne.
Per l'occasione lo staff di Protezione Civile coordinato dal funzionario dr. Marzio Tuttolomondo ha rivolto un sentito ringraziamento alla Fondazione "Agireinsieme" e all'Associazione dei Dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio per aver contribuito con le loro donazioni ad alleviare le sofferenze economiche di molte famiglie della provincia, e ai volontari delle associazioni di protezione civile che si sono prodigati per permettere la distribuzione dei beni di prima necessità ai vari Centri Operativi Comunali.
Rimane attivo il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 dell'Ufficio di Protezione Civile, al quale possono rivolgersi tutti coloro che vorranno effettuare le ulteriori, auspicate donazioni (solo beni di prima necessità, sopratutto prodotti alimentari non deperibili).

CorriereAgrigentino

Consegnato dalla Protezione Civile materiale scolastico alla casa circondariale "Di Lorenzo" - Corriere Agrigentino
Continua su diversi fronti l'attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento nell'emergenza Covid-19. Stamani infatti, su richiesta del dirigente scolastico dell'I.P.S.S. per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera "Gaspare Ambrosini" di Favara, il personale dell'Ufficio di Protezione Civile ha ritirato dall'istituto il materiale scolastico da consegnare agli studenti dell'istituto ristretti nella casa circondariale "Pasquale Di Lorenzo" di contrada Petrusa. Lo staff coordinato dal funzionario responsabile dr. Marzio Tuttolomondo ha successivamente consegnato il materiale alla sede distaccata dell'Istituto all'interno della stessa casa circondariale.
Una  nota di ringraziamento è stata inviata al Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio dalla dirigente dell'Istituto Ambrosini, dott.ssa Milena Siracusa, che ha sottolineato la serietà e tempestività della risposta da parte del Gruppo. "Garantire l'attività didattica agli studenti ristretti del nostro Istituto - ha scritto la dirigente - rappresenta, in queste situazioni, a maggior ragione un dovere istituzionale per la Repubblica, per garantire l'esercizio di un diritto costituzionalmente assicurato per i nostri corsisti ristretti. In piena emergenza occasioni come questa sono la testimonianza che nel momento del bisogno il nostro Paese manifesta le sue migliori qualità in solidarietà ed unità d'azione".

LAMPEDUSA
Il Libero consorzio invia derrate alimentari

Anche l'isola di Lampedusa, in piena emergenza coronavirus, avrà il sostegno del Libero consorzio di Agrigento. Ieri il personale dell'ufficio di Protezione civile ha caricato su un mezzo inviato dal Comune di Lampedusa una notevole quantità di beni di prima necessità, esaurendo di fatto le scorte di generi alimentari che si erano accumulate nei giorni scorsi per effetto delle donazioni della Fondazione Agireinsieme, dell'Associazione dei dipendenti «Paolo Palmisano» dello stesso Libero consorzio e anche di alcuni donatori che si sono aggiunti grazie alle segnalazioni della stessa ex Provincia e che hanno voluto rimanere anonimi. (* PAPI*)

EX PROVINCIA
Si ferma l'attività del gruppo Contratti

Si ferma l'attività dell'ufficio Gare del Libero consorzio provinciale. Il gruppo Contratti ha rinviato lo svolgimento delle procedure di aggiudicazione di alcune gare. Rinviata, a data da destinarsi, la riapertura della gara per i lavori di manutenzione straordinaria per l'eliminazione delle condizioni di pericolo e messa in sicurezza delle strade provinciali. L'importo complessivo dell'appalto è di 1.360.000 euro. Stessa procedura di rinvio è stata adottata per la tornata di due gare per servizi di ingegneria relativi agli interventi di adeguamento antisismico impiantistico e funzionale nel Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento e nell'istituto Foderà di Agrigento. (* PAPI*)

Teleacras

Emergenza Covid: il Prefetto di Agrigento incontra il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica

Giuliana Micciché
Si è svolto ieri, il primo incontro del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, in carica dal 14 aprile.
"La riunione - alla quale hanno partecipato in modalità telematica il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Dirigente della locale Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia, i rappresentanti del Libero Consorzio Comunale e il Sindaco di Agrigento - ha costituito l'occasione per delineare, nella attuale fase di gestione dell'emergenza e delle possibili ricadute negative sulla generale tenuta del sistema, strategie condivise sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il Prefetto, nel richiamare il contenuto della recente Direttiva del Ministro dell'Interno dello scorso 10 aprile e della successiva Circolare del Gabinetto del Ministro del 14 aprile, ha sottolineato la necessità, anche in chiave preventiva, di un monitoraggio costante, anche in questa provincia, sui fenomeni di disagio sociale ed economico connessi all'emergenza in corso, evidenziando il ruolo imprescindibile a presidio della legalità riconosciuto alle Forze dell'Ordine e agli Enti Locali. Il Prefetto di Agrigento, nel fare riferimento alle numerose comunicazioni preventive di prosecuzione delle attività produttive pervenute in Prefettura - ai sensi dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo e del 10 aprile - ed alla istruzione delle relative pratiche da parte di questo Ufficio, ha evidenziato il ruolo peculiare che la richiamata Circolare del Gabinetto del Ministro del 14 aprile scorso riconosce sul punto alla Guardia di Finanza, nella attuazione di specifici controlli e riscontri, anche eventualmente a mezzo di disamine documentali e rilevamenti presso le sedi aziendali, allo scopo di accertare la veridicità del contenuto delle comunicazioni prodotte. In tal senso è stata rappresentata a tutti i partecipanti al Comitato la necessità di intercettare per tempo, e se possibile anche di anticipare, eventuali possibili segnali di disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riferimento alle esigenze di operatori economici e famiglie in crisi, ai quali occorre continuare a garantire l'accesso al credito legale, anche allo scopo di prevenire l'odioso fenomeno dell'usura. I rappresentanti del Libero Consorzio e il Sindaco di Agrigento sono stati invitati a segnalare eventuali situazioni di criticità emergenti, sulla scorta di quanto già evidenziato dal Prefetto ai Sindaci della provincia nella videoconferenza tenuta nella giornata di ieri, anche allo scopo di venire incontro ai bisogni delle categorie più deboli, nelle pieghe dei quali potrebbero annidarsi perniciose opportunità per le organizzazioni criminali e per l'espansione degli interessi illeciti. All'esito di un primo monitoraggio, si provvederà ad informare il Gabinetto del Ministro sulle situazioni rilevate."

Scrivolibero

Agrigento, inizia l'attività del nuovo Prefetto Cocciufa: primo Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica - ScrivoLibero.it

Si è svolta in data odierna la prima riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, insediatasi il 14 aprile.
La riunione - alla quale hanno partecipato in modalità telematica il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Dirigente della locale Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia, i rappresentanti del Libero Consorzio Comunale e il Sindaco di Agrigento - ha costituito l'occasione per delineare, nella attuale fase di gestione dell'emergenza e delle possibili ricadute negative sulla generale tenuta del sistema, strategie condivise sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Il Prefetto, nel richiamare il contenuto della recente Direttiva del Ministro dell'Interno dello scorso 10 aprile e della successiva Circolare del Gabinetto del Ministro del 14 aprile, ha sottolineato la necessità, anche in chiave preventiva, di un monitoraggio costante, anche in questa provincia, sui fenomeni di disagio sociale ed economico connessi all'emergenza in corso, evidenziando il ruolo imprescindibile a presidio della legalità riconosciuto alle Forze dell'Ordine e agli Enti Locali.
Il Prefetto di Agrigento, nel fare riferimento alle numerose comunicazioni preventive di prosecuzione delle attività produttive pervenute in Prefettura - ai sensi dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo e del 10 aprile - ed alla istruzione delle relative pratiche da parte di questo Ufficio, ha evidenziato il ruolo peculiare che la richiamata Circolare del Gabinetto del Ministro del 14 aprile scorso riconosce sul punto alla Guardia di Finanza, nella attuazione di specifici controlli e riscontri, anche eventualmente a mezzo di disamine documentali e rilevamenti presso le sedi aziendali, allo scopo di accertare la veridicità del contenuto delle comunicazioni prodotte.
In tal senso è stata rappresentata a tutti i partecipanti al Comitato la necessità di intercettare per tempo, e se possibile anche di anticipare, eventuali possibili segnali di disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riferimento alle esigenze di operatori economici e famiglie in crisi, ai quali occorre continuare a garantire l'accesso al credito legale, anche allo scopo di prevenire l'odioso fenomeno dell'usura.
I rappresentanti del Libero Consorzio e il Sindaco di Agrigento sono stati invitati a segnalare eventuali situazioni di criticità emergenti, sulla scorta di quanto già evidenziato dal Prefetto ai Sindaci della provincia nella videoconferenza tenuta nella giornata di ieri, anche allo scopo di venire incontro ai bisogni delle categorie più deboli, nelle pieghe dei quali potrebbero annidarsi perniciose opportunità per le organizzazioni criminali e per l'espansione degli interessi illeciti.
All'esito di un primo monitoraggio, si provvederà ad informare il Gabinetto del Ministro sulle situazioni rilevate.

20 aprile 2020

Teleacras

Emergenza Covid-19: 647 i controlli della Polizia Provinciale nel corso dell'ultima settimana nell'agrigentino

Giuliana Micciché
"Si mantiene in linea con le scorse settimane il numero di controlli effettuati dalla Polizia Provinciale a partire dal giorno 13 aprile, lunedì di Pasqua fino al 18 aprile. Sono stati 647 in totale i controlli effettuati dalle pattuglie della Polizia Provinciale contro i 659 controlli effettuati la settimana precedente. Nessun verbale o illecito penale è stato accertato durante i controlli, sulla base della normativa emanata per l'emergenza Covid-19. Un dato che testimonia una buona propensione della cittadinanza a rispettare le norme sulla limitazione degli spostamenti e sul distanziamento sociale con esclusione peri casi di necessità, lavoro o motivi di salute.
Il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi nel giorno del lunedì di Pasqua. Verificate le autocertificazioni di 118 conducenti senza che nessuna infrazione sia stata accertata.
I controlli effettuati con il coordinamento della Prefettura e della Questura, si sono estesi a 18 comuni della provincia: Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona, Comitini, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, San B. Platani, Ravanusa, Campobello di Licata, Santa Margherita, Menfi, Realmonte, Siculiana, Burgio, Villafranca, Castrofilippo, Naro, oltre alla città di Agrigento.
Quattro le pattuglie utilizzate, giornalmente, per il servizio di vigilanza dalla Polizia Provinciale Due le pattuglie in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00.
Qurantatre sono stati in totale i turni coperti dagli agenti impegnati in servizio durante questo periodo. Tali attività restano operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana che, peraltro, ieri ha emesso una nuova ordinanza che consente l'attività non imprenditoriale necessaria per la conduzione di terreni agricoli e per la cura degli animali finalizzata a sopperire alle esigenze alimentari ed ai lavori di  manutenzione per la prevenzione degli incendi. La Polizia provinciale contribuisce già da alcune settimane, su impulso del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, ai controlli nella nostra provincia."

GrandangloAgrigento

Agrigento, 647 i controlli della Polizia Provinciale nell'ultima settimana

Si mantiene in linea con le scorse settimane il numero di controlli effettuati dalla Polizia Provinciale a partire dal giorno 13 aprile, lunedì di Pasqua fino al 18 aprile. Sono stati 647 in totale i controlli effettuati dalle pattuglie della Polizia Provinciale contro i 659 controlli effettuati la settimana precedente. Nessun verbale o illecito penale è stato accertato durante i controlli, sulla base della normativa emanata per l'emergenza Covid-19.
Un dato che testimonia una buona propensione della cittadinanza a rispettare le norme sulla limitazione degli spostamenti e sul distanziamento sociale con esclusione peri casi di necessità, lavoro o motivi di salute.
Il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi nel giorno del lunedì di Pasqua. Verificate le autocertificazioni di 118 conducenti senza che nessuna infrazione sia stata accertata.
I controlli effettuati con il coordinamento della Prefettura e della Questura, si sono estesi a 18 comuni della provincia: Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona, Comitini, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, San B. Platani, Ravanusa, Campobello di Licata, Santa Margherita, Menfi, Realmonte, Siculiana, Burgio, Villafranca, Castrofilippo, Naro, oltre alla città di Agrigento.
Quattro le pattuglie utilizzate, giornalmente, per il servizio di vigilanza dalla Polizia Provinciale Due le pattuglie in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00. Qurantatre sono stati in totale i turni coperti dagli agenti impegnati in servizio durante questo periodo.
Tali attività restano operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana che, peraltro, ieri ha emesso una nuova ordinanza che consente l'attività non imprenditoriale necessaria per la conduzione di terreni agricoli e per la cura degli animali finalizzata a sopperire alle esigenze alimentari ed ai lavori di manutenzione per la prevenzione degli incendi.
La Polizia provinciale contribuisce già da alcune settimane, su impulso del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, ai controlli nella nostra provincia.

Giornale di Sicilia


Il bilancio: in maggioranza gli italiani si sono dimostrati disciplinati
Occhio ai ponti festivi verso la «fase 2»
Aumentano controlli e multe ai furbetti

In un giorno quasi 9 mila denunciati su 260 mila identificati
Massimo Nesticò
ROMA
Sorvegliati dall'alto dai droni, braccati in spiaggia dai quad, gli italiani si sono adeguati - in larghissimamaggioranza - ai divieti  di spostamento imposti per frenare la diffusione del Coronavirus. Dall'11 marzo i trasgressori si attestano infatti intorno al 3,8% dei controllati. In attesa della «fase 2», al Viminale si guarda ora ai Ponti del 25 aprile e dell'1 maggio per verificare la tenuta delle prescrizioni. Tenendo conto che il picco delle denunce (oltre 16mila) si è avuto a Pasquetta. E dopo il 3 maggio non ci sarà il «liberi tutti», considerando che il distanziamento sociale sarà ancora una necessità, ma una revisione delle misure che porterà probabilmente all'ennesima versione del modulo per l'autocertificazione a disposizione dei cittadini, con i nuovi limiti imposti ai movimenti. Solo nella giornata di sabato i denunciati sono stati 8.800 (su 257.227 controllati), in lieve aumento rispetto agli 8.200 di venerdì. A conferma che sono sempre i festivi i giorni in cui è più difficile resistere alla tentazione di uscire di casa. In 8.742 (su 257.227 controllati )sono stati sanzionati per spostamenti non legittimi, 57 per false dichiarazioni e 26 per violata quarantena. Mentre le verifiche nei confronti di 92.264 esercizi commerciali ha portato a 151 titolari denunciati 35 attività chiuse. Complessivamente, dall'11 marzo sono state fermate dalle forze dell'ordine (con il concorso di militari e polizia locale) 8.617.602 le persone. I denunciati si aggirano intorno a 327mila, pari al 3,8% del totale. A Pasquetta, quando si è registrato il maggior numero di trasgressori, la quota è quasi raddoppiata (6,6%). Il dato sui sanzionati indica comunque che il messaggio «io resto a casa» è passato e gli italiani sono stati nel complesso molto disciplinati.
La stessa ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha lodato la «grande prova di maturità e di responsabilità» dimostrata dai cittadini. Ora l'obiettivo è tener duro fino al fatidico 3 maggio, evitando «sbrachi» nei prossimi due Ponti di primavera. Come già per il lungo weekend pasquale, per il 25 aprile e l'1 maggio i controlli saranno rafforzati, con un'attenzione particolare alle strade verso i litorali ed agli spostamenti nelle seconde case. Poi sarà tempo di «fase 2». Nel frattempo, la cronaca continua a segnalare casi curiosi, come quello del runner aggredito nel Padovano perchè correva con il proprio cane senza indossare la mascherina come da prescrizione regionale. La lite sarebbe iniziata prima con insulti da parte di un uomo e dal figlio che si trovavano sul ciglio della strada. Lo sportivo è quindi tornato indietro per affrontarli ed avrebbe ricevuto un pugno dal più giovane. Per il governatore veneto Luca Zaia l'a ggressione «è da condannare, ma è deplorevole anche chi esce senza mascherina». A Trieste la polizia ha sanzionato 28 persone che stavano celebrando la Pasqua ortodossa in Chiesa incuranti delle disposizioni anti-assembramento. La denuncia - dopo una soffiata da parte dei vicini - è scattata anche per i due celebranti. I fedeli - poco meno di trenta - si erano ritrovati nella chiesa di via dell'Istria messa a disposizione dalla Diocesi di Trieste, non avendo la comunità rumena un tempio dove poter celebrare le proprie funzioni religiose. Alcuni vicini però hanno notato l'assembramento e hanno allertato la polizia che è intervenuta anche con agenti della Digos. Inutili le proteste dei praticanti il rito ortodosso che poi hanno subito identificazione ed elevazione delle relative contravvenzioni senza battere ciglio neanche al rimprovero finale.

Incubo Coronavirus
Nessun nuovo contagio registrato in provincia, in 55 in quarantena

Concetta Rizzo
Non è arrivato l'esito di nessun tampone: 3.007 erano i test refertati sabato e tanti sono rimasti anche nella giornata di ieri. Inevitabilmente, Agrigento e provincia sono rimaste dunque ferme a 112 contagiati da Covid-19. È, però, il quarto giorno consecutivo che il «tetto» dei contagi -per questa provincia - resta, secondo il report fornito dall'Asp, cristallizzato. Fermi anche -sono 32 -i guariti e le persone -sono 55-poste in quarantena. Sul report dell'azienda sanitaria provinciale di Agrigento anche il numero dei degenti in strutture ospedaliere siciliane è fermo ad 11. In realtà però - almeno per la voce «ricoveri» - non è così. Perché il realmontino sessantenne che era risultato positivo al Coronavirus nella giornata di giovedì scorso è stato ricoverato all'unità operativa complessa di Malattie infettive dell'ospedale «Sant'Elia» di Caltanissetta. A renderlo noto è stata la direzione generale dell'Asp Nissena. L'uomo aveva subito un delicato intervento chirurgico in una struttura sanitaria fuori provincia. Una clinica dove si è sviluppato un focolaio. Prima d'essere dimesso, gli era stato fatto untampone che era risultato negativo. Poi ha avuto qualche giorno di febbre e gli è stato rifatto il test che è risultato positivo. Nella serata di sabato, il sessantenne di Realmonte è stato trasferito al «Sant'Elia». Intanto -e anche questo è inevitabile - si pensa e si programma la cosiddetta «ripartenza». Ieri, dopo che il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato un'ordinanza che allenta leggermente le misure di contenimento al rischio contagio, le forze dell'ordine sono state impegnate a verificare se le Il realmontino risultato positivo è stato trasferito a Caltanissetta nuove regole venissero o meno rispettate. Non è stata riscontrata alcuna criticità, né sul lungomare Falcone-Borsellino di San Leone dove in tanti sono tornati a fare jogging, né fra quanti, in auto, si sono spostati per andare in campagna per andare ad occuparsi dell'orto. «La ripartenza sia lenta e condizionata a un sistema di regole che consenta il controllo dell'epidemia con i test e con il distanziamento sociale; il tracciamento dei positivi e la rilevazione digitale di immuni e non contagiati -ha lanciato l'appello, ieri, il sindaco Lillo Firetto - . Abbiamo affrontato il tema della ripartenza e continueremo a farlo perché, allarmati dai danni socio-economici, tutti dobbiamo concentrare le nostre energie per essere pronti alle sfide di un'economia che inevitabilmente sarà diversa. Ma è impensabile che tutto possa tornare come prima. Intanto spero che il controllo dell'epidemia prosegua con rigore.
Spero anche che la Regione adotti criteri che consentano - ha aggiunto Firetto - di proseguire il monitoraggio e il tracciamento degli arrivi nell'isola. Mi auguro che il Governo nazionale abbia la regia di questa ripresa e indichi tempi, modi e differenziazioni tra aree regionali. Ad Agrigento con ordinanza urgente indicheremo le regole da seguire per l'utilizzo dei parchi giochi o dei marciapiedi, dei piazzali antistanti alcuni esercizi commerciali per consentire la fruizione o il consumo di alimenti e bevande. La ripartenza sia graduale, lenta. Il nemico è ancora in agguato». «Non solo parole. La ripresa deve essere coordinata e concordata - hanno detto ieri i rappresentanti dell'economia turistica Vittorio Messina per la Confesercenti, Francesco Picarella per la Confcommercio e Federalberghi, Francesco Di Natale per la Cna, Antonio Siracusa per Sicindustria, Paolo Pullara per AssoHotel, Emanuele Farruggia per il Consorzio turistico, Domenico Vecchio per l'associazione Tante Case Tante Idee, Giovanni Lopez
per l'associazione AgrigentoExtra, Carmelo Cantone per l'associazione Abba, Liliana Magro per l'associazione Guide turistiche di Agrigento e Fabrizio La Gaipa per il Distretto turistico» . (*CR*)

Malgradotutto

Emergenza Covid. Donati generi alimentari alle famiglie bisognose

Agrigento, sono stati consegnati questa mattina dal responsabile della Fondazione "Agireinsieme" al Gruppo di Protezione del Libero Consorzio Comunale
Staff delle Protezione Civile e della Fondazione "Agireinsieme"
"Un nuovo quantitativo di generi alimentari a lunga conservazione è stato consegnato questa mattina dal responsabile della Fondazione "Agireinsieme" al Gruppo di Protezione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento". Nel darne notizia il Libero Consorzio spiega: "Un ulteriore gesto di solidarietà che permetterà allo staff della Protezione civile di destinare questi beni ai Comuni che ne hanno già fatto richiesta per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Nei prossimi giorni saranno effettuate le consegne. Per l'occasione lo staff di Protezione Civile coordinato dal funzionario dr. Marzio Tuttolomondo ha rivolto un sentito ringraziamento alla Fondazione "Agireinsieme" e all'Associazione dei Dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio per aver contribuito con le loro donazioni ad alleviare le sofferenze economiche di molte famiglie della provincia, e ai volontari delle associazioni di protezione civile che si sono prodigati per permettere la distribuzione dei beni di prima necessità ai vari Centri Operativi Comunali". "Rimane attivo - si legge inoltre nella nota dell'Ente - il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 dell'Ufficio di Protezione Civile, al quale possono rivolgersi tutti coloro che vorranno effettuare le ulteriori, auspicate donazioni (solo beni di prima necessità, sopratutto prodotti alimentari non deperibili)".


GdSonline


CABINA DI REGIACORONAVIRUS, LE REGIONI AL GOVERNO:"LINEE GUIDA NAZIONALI MA AUTONOMIA"
«Adottarelinee guida nazionali lasciando autonomia alle Regioni per contemplare lesingole specificità regionali in ordine agli aspetti relativi ai datigeografici, economici e sociali». Questa la principale delle quattro richiestesollecitate dalle Regioni nel corso della cabina di Regia con il governo e glienti locali.Nelle lororichieste le regioni sollecitano tra l'altro «di valutare obbligo per tutta lapopolazione dei dpi, anche prevedendone la diffusione presso la grandedistribuzione organizzata, anche per calmierare i prezzi».Inoltre sisottolinea la necessità di «graduare la riapertura delle attività lavorative edei servizi delle città e riorganizzare la mobilità della popolazione,prevedendo l'adeguamento del trasporto pubblico locale».Si avanzaanche la richiesta di «prevedere la possibilità di riapertura, anche dal 27aprile dei cantieri edili, in particolare quelli all'aperto e di alcune filiereproduttive maggiormente esposte alla concorrenza internazionale». Attenzionenelle richieste anche ai ragazzi e bambini con la «verifica di soluzioni per lacura dei bambini in considerazione della chiusura di scuole, nidi e centriestivi» con la possibilità di concordare col Miur  "progetti specifici per la riaperturadelle scuole da definire in netto anticipo rispetto alle date che verrannofissate».In serata èintervenuto anche il premier Conte. Nella cabina di regia, ha scritto suFacebook, "anche i rappresentanti dei governi locali hanno espressoadesione al disegno" del governo di "un piano nazionale" con"linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere,ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttiveattualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi latutela della salute e le esigenze della produzione".


LIVESICILIA


ISTRUZIONECOMMISSARI TUTTI INTERNII NUOVI ESAMI DI MATURITÀ
Solo il presidente esterno. La ministraAzzolina: "Prova seria"ROMA - Lamaturità d'emergenza avrà una commissione di docenti interni col solopresidente esterno. Una decisione, annunciata già dal Ministero dell'Istruzionema arrivata oggi con l'atto formale, che sostanzia il pensiero del ministroLucia Azzolina: l'esame di Stato sarà serio ma terrà conto delle difficoltàdella situazione. Si va dunque delineando ogni giorno meglio la fisionomia delnuovo esame di maturità 2020 che impegnerà quasi 50 mila studenti e che verràricordato come quello che è stato profondamente modificato a causadell'emergenza Covid.La ministraoggi ha firmato una ordinanza attuativa del decreto legge del 6 aprile scorsoche prevede che le commissioni d'esame quest'anno saranno formate da 6commissari interni e dal presidente esterno. Un cambiamento radicale rispettoallo scorso anno quando in ogni commissione d'esame c'erano quattro membriesterni, ovvero estranei e del tutto sconosciuti agli studenti, incluso ilpresidente, e tre interni. "Gli studenti avranno un esame serio, vero, masaranno valutati da chi ne conosce il percorso scolastico. Dobbiamo tenereconto di questo anno particolare", ha spiegato la titolare del dicasterodi viale Trastevere. L'esame di Stato - essendo ormai chiaro, anche se non c'è ancoral'ufficialità, che non si ritornerà a scuola fino alla fine dell'anno - saràsoltanto orale, un orale più 'robusto e corposo' è stato sempre detto daAzzolina e dalla viceministra Anna Ascani, che racchiuderà tutto il programmascolastico. E' ancora da stabilire - saranno successive ordinanze a dirlo -come si farà questo esame orale, se in presenza o 'da remoto' ma la ministra hafatto intendere che preferisce la modalità 'dal vivo'. E' ipotizzabile quindiche i ragazzi affronteranno il colloquio nella loro sede d'esame, concommissari che siederanno distanziati tra loro. Un maggiore distanziamentorispetto al passato sarà assicurato anche tra maturando e commissione e solouno o due persone potranno probabilmente assistere alla prova. Tuttavia la modalitàa distanza entra anche nella maturità: l'ordinanza della ministra Azzolinaprevede infatti che "ciascun consiglio di classe designa i commissarianche riunendosi con modalità a distanza". La formula piace ai presididell'Anp. "Garantisce - dicono - data l'eccezionalità della situazione,una valutazione finale più aderente ai risultati conseguiti e all'impegnodimostrato dagli studenti". Lo scorso anno una percentuale altissima distudenti, il 99,7% rispetto al 99,6% dell'anno precedente, si diplomarono eaumentò anche il numero dei diplomati con lode mentre diminuirono quelli con ivoti più bassi. Gli ammessi in terza media lo scorso anno furono il 98,2%(erano stati il 98,3% l'anno precedente). :Quest'anno l'Esame di Terza Mediasarà costituito solo dalla tesina, mentre le prove scritte sono abolite​.Intanto con l'appello #PrimaLaScuola, oltre 1000 tra educatori, docenti,pediatri e genitori, chiedono alla ministra di progettare l'attività didatticain presenza "almeno a settembre e anche prima per i più piccoli".Bisogna "bilanciare -dicono- il diritto alla salute con tutti gli altridiritti fondamentali, fra i quali quello all'istruzione, pianificare il primapossibile gli accorgimenti per la riapertura di tutte le scuole e fornire una informazionetempestiva sul lavoro di programmazione che il governo sta svolgendo sultema".


CORONAVIRUSJOGGING, DOMICILI E CAMPAGNENUOVA ORDINANZA DI MUSUMECI
Il governatore allenta un po' le misurerestrittive: "Lo avevo promesso".PALERMO -
Sipuo' fare jogging vicino casa, i disabili possono fare una breve passeggiataaccompagnati sempre vicino all'abitazione, ritornano le consegne a domiciliodei generi alimentari la domenica e nei festivi, si potrà curare l'orto e farela manutenzione delle campagne soprattutto per attivare misure contro gliincendi, i titolari degli stabilimenti balneari possono cominciare a prepararela stagione estiva sistemando le cabine e pulendo gli arenili. Sono le misuremeno restrittive stabilite nella nuova ordinanza del presidente della Regionesiciliana, Nello Musumeci, nell'ambito del contrasto al coronavirus. Rimaneinvariata l' ordinanza che blinda l'accesso alla Sicilia. "Per ora è beneche si vada avanti cosi. Ci sarà una corsa in piu' per attraversare lo Strettodi Messina", ha detto Musumeci."Homantenuto la promessa che avevo fatto ai siciliani di una leggera e gradualeapertura - dice Musumeci - Un atto di fiducia verso i siciliani che hannomostrato grande senso di responsabilità, tranne uno sparuta pattugliad'incoscienti, un popolo che ha sorpreso per questa lezione di civismo".


LA SICILIA


C'È IL CORONAVIRUS, MA IN REGIONE SI TORNAA PARLARE DI RIMPASTO DI GIUNTA
di Redazione
Riunione di maggioranza alla quale hapartecipato anche la Lega che aspira all'assessorato ai Beni cutlurali. Inbilico Bandiera e Armao e la rappresentanza dell'UdcPALERMO -L'avanzare della primavera porterà alla fase due dell'emergenza Covid,all'approvazione della finanziaria regionale (entro la fine di aprile, quandoscadrà il termine per l'esercizio provvisorio) ma anche ad un rimpastodell'esecutivo.Discussionein piedi già dalla fine dello scorso anno con la Lega pronta ad entrare inGiunta ma che la situazione legata al Coronavirus ha momentaneamente congelato.Venerdì scorso, nel corso di una riunione di maggioranza alla quale hanno anchepartecipato esponenti della Lega, il presidente della Regione, Nello Musumeci,ha ribadito la disponibilità ad un ingresso in giunta degli uomini delCarroccio. Pure di fronte alle urgenze ed alle emergenza attualmente in corso,i rumors sul chi entra e chi esce dal governo sono già partiti. O forse non sisono mai fermati.Per la Legapotrebbe esserci disponibile la pedina dell'Assessorato ai Beni culturali,gestito ad interim dallo stesso Musumeci dopo la scomparsa nel marzo delloscorso anno dell'assessore Sebastiano Tusa, morto in un tragico incidente aereoin Etiopia.L'ingressodella Lega, poi, potrebbe rappresentare anche la scintilla per una revisionepiù profonda dell'intera compagine di governo «in maniera tale da rispecchiarele forze presenti in Assemblea», dicono fonti della maggioranza presenti allariunione di venerdì. In particolare sarebbero in bilico due assessori di ForzaItalia: Edi Bandiera, titolare dell'agricoltura; ma anche lo stesso vicepresidenteGaetano Armao.«Bisognacapire se troveranno qualcuno capace di sostituirlo», dicono da ambienti diForza Italia, «vedremo cosa accadrà». Nel mirino anche la rappresentanzadell'Udc in giunta, considerata troppo «numerosa» rispetto alle forze presentiin Parlamento ed anche rispetto alle posizioni di alcuni esponenti delloscudocrociato rispetto all'operato dell'esecutivo.Musumeci nonha mai nascosto la possibilità di rivedere la sua Giunta, specie dopo avereraggiunto metà mandato e nel corso della riunione sembra avere confermatol'operazione rimpasto da realizzare dopo la sessione di bilancio. Forza Italiachiede spazio per rappresentanti del trapanese e dell'agrigentino «che sonostati scarsamente rappresentati nell'esecutivo», dicono altri fonti azzurre,«sicuramente i nuovi assessori non verranno da Catania, da Palermo o daMessina».Per alcuniil rimpasto potrebbe avvenire anche a maggio, subito dopo l'avvio della"Fase 2" dopo l'emergenza Coronavirus. Per altri, invece, siprospettano tempi un pò più lunghi: ovvero in estate e quindi a giugno-luglio.La politica ricomincia a parlare di poltrone: anche questo un piccolo segno diritorno alla normalità.  19 aprile -domenica GdSonline CORONAVIRUSLa prefettura di Agrigento contro l'usura:"Le imprese hanno bisogno di liquidità"«Venganointercettati per tempo e, se possibile anche anticipati, eventuali possibilisegnali di disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolareriferimento alle esigenze di operatori economici e famiglie in crisi, ai qualioccorre continuare a garantire l'accesso al credito legale, anche allo scopo diprevenire l'odioso fenomeno dell'usura».A chiederlo,durante la seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezzapubblica, è stato il neo prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. Ilprefetto, insediatosi lo scorso martedì, ha sottolineato la necessità, anche inchiave preventiva, di un monitoraggio costante sull'Agrigentino sui fenomeni didisagio sociale ed economico connessi all'emergenza Covid-19.


LA SICILIA


IL DUELLO "BELLICO"CONTE-MUSUMECI SULLE RESTRIZIONI IN VIGORE NELL'ISOLA
Nelconfronto Governo-Regioni, un siparietto tra il premier (che"minaccia" di espugnare la Sicilia) e il governatore siciliano cheribadisce l'alt sui trasportiIl duello"bellico" Conte-Musumeci sulle restrizioni in vigore nell'IsolaCatania -Ormai è el clasico delle cabine di regia sul coronavirus. Quasi come se fosseun gioco delle parti, oltre che un modo per allentare la tensione, nel quale iprotagonisti - Giuseppe Conte e Nello Musumeci - sembrano persino complici. Ecosì nella videoconferenza di ieri sera va in scena l'ennesimo siparietto.Succede quando il governatore (accanto a lui, a Palermo l'inseparabile RuggeroRazza), con un certo tono di fierezza comunica al premier che «la Sicilia, allaluce dei positivi riscontri epidemiologici sulla strategia di contenimento, hadeciso di allineare alcune prescrizioni» all'ultimo decreto nazionale. Lacarota prima del bastone: «Ma con lo stesso spirito di leale collaborazione -incalza Musumeci - chiediamo al governo di prorogare, almeno fino al prossimo 3maggio, le restrizioni sugli ingressi nell'Isola» con aerei, navi e treni, maanche dallo Stretto. E Conte, con un malizioso sorriso, gli risponde: «Presidente,apprezzo lo spirito con cui difende la sua terra. Ma, prima o poi, verremo giùa espugnarla...». Un assist perfetto per l'ironia bellica del CollonNello: «Enoi saremo pronti ad accogliervi. L'attenderò schierando il Corpo forestale aMessina!». E, col sottofondo delle risatine di altri protagonisti collegati(compreso un esponente dem del Nord) il presidente del Consiglio chiosa:«Allora, caro Musumeci, noi attaccheremo dal cielo, con gli aerei». La boutadefinale. E, racconta chi sbirciava i volti dei "videocollegati", «persino laRaggi l'ha capita».Il duettoConte-Musumeci dà anche il senso dello spirito, definito «collaborativo,nonostante tutto», con cui Palazzo Chigi e le Regioni si confrontano sulcomplicato tema della "fase 2". Conte, da parte sua, ha le idee chiare:riapertura dal 4 maggio di aziende e uffici, con una forte dose di smartworking, orari scaglionati e autobus a ingresso limitato; un primo parzialeallentamento del lockdown, con spostamenti di lavoratori e riapertura dei parchi,ma senza un'apertura indiscriminata di bar e negozi. L'idea è permettere atutte di ripartire, con protocolli e misure di sicurezza, dal 4 maggio, e poipian piano allentare le limitazioni per i cittadini: i lavoratori, con fasceorarie spalmate per evitare affollamenti, potranno spostarsi, i bambinipotranno tornare nei parchi. Ma potrebbero esserci regole più severe per glianziani. E maggiori tutele per i più deboli. Si potrà andare a fare jogging dasoli ma è difficile, viste le contrarietà nel governo, che i bar e ristorantiriaprano già il 4: se ne potrebbe riparlare più avanti.Perciò ilconfronto di ieri è delicato. E così, parlando a governatori e sindaci, Conte(con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza e il sottosegretarioRiccardo Fraccaro) prova a stoppare fughe in avanti: «Non ci saranno riaperture- chiarisce - prima del 4 maggio». Perché, sostengono dal governo, non si puòriaprire «senza che tenga la rete sanitaria» delle Regioni, anche attraversoCovid Hospital e centri per la quarantena, o si rischia un ritorno delcontagio. Il premier torna a chiedere collaborazione: basta fughe in avanti,basta annunci e pressing per riaperture accelerate. Se la "fase 2" sarà, comedice il ministro del Sud, Peppe Provenzano, non un ritorno alla normalità ma«una lunga transizione», è su linee guida nazionali che vuole lavorare ilgoverno.Ma è chiaroche i territori sono il punto di caduta decisivo. E il terreno, per Conte, èaccidentato. Dal Veneto Luca Zaia chiede di «allentare subito tutto», mentreVincenzo De Luca ribadisce che c'è «la quarantena per chi arriva in Campania dazone a rischio». Tra le ipotesi per una riapertura a step ci sono anchemacroaree di rischio, "zone rosse" e stop agli spostamenti tra le regioni. Mac'è chi come Giovanni Toti (Liguria) definisce la chiusura delle regioni«incompatibile con la ripresa economica». Ed è in effetti su linee nazionali eun riavvio graduale del motore che ragiona il governo. Ma specificità peralcune aree potrebbero esserci e dipenderà anche da quanto le Regioni sonopronte ad assicurare la tenuta sul piano sanitario per accompagnare laripartenza. E la Sicilia, rassicurano da Palazzo d'Orléans, rientrerebbe fra ibattistrada della riapertura, «sia per i dati sui contagi, sia per la consistenzadel piano Covid».Musumeci,assieme ai colleghi Bonaccini e Fontana, spinge sulla ripartenza di edilizia ecostruzioni, con un documento in cui si chiede espressamente che le filiereripartano dal 27 aprile. Sarebbero a favore nel governo non solo i renziani, maanche Provenzano. Fra le altre richieste della Sicilia anche una «corsia rapidaper i fondi dell'articolo 20 sull'edilizia sanitaria». Un accordoRagione-Mef-Salute che nell'Isola sbloccherebbe 1,3 miliardi per interventiimportanti (come il nuovo ospedale di Siracusa), sul quale lavorano in sintoniaSperanza e Razza. E sempre in tema di cantieri, il governatore sollecita aPalazzo Chigi anche «procedure particolari, a partire dai commissariamenti» perspendere in Sicilia altri 500 milioni negli edifici scolastici, «approfittandoanche della lunga chiusura». Un altro iter che potrebbe sbloccarsi. Magariprima che l'Isola venga invasa dalle truppe dello "sblockdown" di Conte.MarioBarresi


COVID, IACOBELLO: «IL "LIBERITUTTI" È RISCHIO CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI»
di GiuseppeBonaccorsi
Il primario di Malattie infettive delCannizzaro di Catania dice la sua sulla ripartenza dopo il 4 maggio, suggerendoanche scelte da fare per il turismoCatania -Inutile, pericolosa e preoccupante la contrapposizione tra gli esperti e ilmondo della politica. Rischiosa anche la divergenza tra i presidenti diRegione. Per il primario di Malattie infettive del Cannizzaro, CarmeloIacobello, va evitata assolutamente la confusione che potrebbe comprometteretutto l'iter per l'apertura della "fase due". «Questa dissociazione - spiega -non la capisco. Se decido di affidarmi agli esperti, o mi ci affido oppure nonme ne può fregar di meno e vado avanti... Ma a questo punto perché nominarli?».Lei cosa pensa della "fase 2"?«Faccioparte del gruppo dei prudenti. Credo che bisogna stare molto attenti ed evitarefughe in avanti. L'atteggiamento del "liberi tutti" è molto pericoloso come sivede in Giappone. E l'eventualità di ricominciare daccapo con i contagi è unrischio che non possiamo permetterci».Ma cosa bisognerebbe fare?«Avere unaidea più precisa della situazione attuale e di quella generale dell'epidemia.Noi abbiamo numeri che al momento sono insufficienti per capire la realecircolazione del virus. Non abbiamo ancora una mappatura totale dei portatoricronici e degli asintomatici e dei guariti ma ancora positivi. Ora, non avendouna idea precisa di come si è distribuito il virus nella popolazione, certeaccelerazioni potrebbero diventare molto pericolose».Cosa pensa del Nord che intende riaprirepresto e della Campania che a questo punto è pronta a chiudersi a tutti?«Sono scelteche possono non avere alcuna logica e che dimostrano il totale fallimento dellaparcellizzazione sanitaria e decisionale delle varie Regioni. Bisognava,invece, avere una regia nazionale unica con qualche possibile discrezionalitàda parte dei governatori. Invece ho l'impressione che stiamo andando verso unatteggiamento del tutto caotico che non aiuta a fare prima chiarezza e a risolvereil problema di un eventuale ritorno dell'epidemia».C'è anche il problema dell'estate el'ipotesi dell'Oms di un ritorno del Covid in autunno... La Sicilia, che neifatti sarebbe una regione ancora piuttosto "vergine" rispetto all'aggressionedel virus, potrebbe essere tra le aree maggiormente a rischio?«Certo, sedovessimo avere la seconda ondata, un abbassamento della guardia potrebbe faraccadere anche questo scenario, ma è difficile prevederlo. Ricordo che ilcontroesodo verso il Sud per fortuna non ha determinato una fortissimadiffusione del virus... Come si vede tutte le previsioni che si fanno nel campodell'epidemiologia poi alla fine si rivelano molto difficili. È chiaro,comunque, che un atteggiamento prudente mette al riparo da questi scenari. Perquesto in merito a una possibile apertura verso una stagione balneare a tuttocampo mi permetto di consigliare a chi deve prendere decisioni che tutto ciònon sarà più possibile almeno per quest'anno. Andare al mare anche se all'ariaaperta rappresenta sempre un pericolo perché le spiagge sono luoghi diaggregazione anche se il virus è molto vulnerabile ai raggi ultravioletti».Ma se un lombardo volesse fare le vacanze inSicilia potrebbe venire o no?«Io miorienterei verso un federalismo turistico. Per quest'anno disporrei questo. Ilbuonsenso dovrebbe essere in questo momento preminente. La Sicilia ovviamenteha interesse acché ci sia una ripresa turistica, ma probabilmente bisogneràaccontentarsi di un turismo locale. Ognuno faccia le vacanze nella propriaregione e così saremo tutti più sicuri. Poi una volta sconfitto i coronavirustutto tornerà come prima».Non c'è niente che si può fare?«Sedovessimo avere a giugno nella nostra isola, per una decina di giorniconsecutivi, zero contagi, allora forse potremmo prevedere a luglio-agosto unaripresa della stagione con disposizioni meno stringenti...».Ma soltanto da noi?«Allo statosì, perché non tutte le regioni potrebbero avere nello stesso nostro periodogli stessi dati. In prevalenza in tutte le regioni del Sud potremmo raggiungerepresto questo traguardo, ma da quello che intuisco non in tutte. La Puglia adesempio sta avendo un incremento dei casi. In questo caso il consiglio è cheognuno preveda una ripresa turistica solo a casa propria perché se siaccettasse, al contrario, l'arrivo di cittadini provenienti da una regione cheancora ha un alto numero di contagi, il rischio sarebbe di importare unpotenziale pericolo e una possibile riattivazione dell'epidemia».Allora secondo lei la Regione dovrà averemassima accortezza nelle scelte di apertura e di gestione della stagionebalneare?«Maassolutamente sì!».


AGRIGENTONOTIZIE
CronacaL'OMS: CERTA UNA SECONDA ONDATA DIEPIDEMIA, L'ASP CERCA UN DIRIGENTE DI MALATTIE INFETTIVE
L'attuale fase critica dell'emergenzasembra essere al punto di svolta: i contagi sono fermi da 3 giorni inprovincia. Ma l'azienda sanitaria provinciale continua a correre ai ripari ecerca il coordinatore delle già create unità speciali di continuitàassistenzialeRedazioneNonostanteil numero dei contagi resti fermo, non fa invece lo stesso l'Asp di Agrigento.Il direttore generale, facente funzioni, Alessandro Mazzara, ha fatto diramareinfatti un avviso interno per l'individuazione di un dirigente medico inpossesso della specializzazione in Malattie infettive. Dirigente medico chedovrà coordinare le già create unità speciali di continuità assistenziale. Sitratta di medici che si occupano dei pazienti positivi al Covid-19 ma che, perfortuna, non hanno bisogno di ricovero in ospedale.Il dirigentemedico viene cercato all'interno dell'azienda. Gli interessati dovrannomanifestare disponibilità entro 5 giorni. "In presenza di più candidature, lestesse saranno oggetto di valutazione sulla base dei criteri di valutazione deititoli per la formulazione di graduatorie per incarichi e supplenze" - hascritto il dr. Mazzara.Se la fasecritica dell'emergenza sembra essere al punto di svolta, durante la fase 2 chepotrebbe iniziare già a maggio, non sarà il caso di rilassarci. Il coronaviruscontinuerà a circolare fino a quando non ci sarà un vaccino, nel frattempo saràimportante trovare un protocollo per le cure. Anche perché una seconda ondatadi epidemia in autunno, più che una ipotesi "è una certezza" diceWalter Ricciardi, rappresentante italiano nell'executive boarddell'Organizzazione mondiale della sanità e consulente del governo perl'emergenza Covid-19."Fino aquando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccolifocolai epidemici che andranno contenuti - dice a ilcaffeonline.it - Quelloautunnale e invernale, come nel caso dell'influenza, è il periodo in cui unacombinazione di eventi climatici, comportamentali, immunologici fa si che ilvirus possa riemergere. Per questo è molto importante non accelerare leriaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avantirischiamo di subirla prima dell'estate". LIVESICILIA L'EMERGENZAIL 4 MAGGIO RIAPERTURA PER ATTIVITÀ A BASSORISCHIODALL'INIZIO IN SICILIA 315 GUARITI, 200MORTICoronavirus,fine graduale del lockdown con ripresa delle attività produttive il 4 maggio.Nella cabina di regia "anche i rappresentanti dei governi locali, chehanno espresso adesione al disegno" del governo di "un pianonazionale" con "linee guida omogenee per tutte le Regioni". Loha annunciato ieri sera il premier Conte, precisando che "sul fronte dellemisure di tutela della salute, il Governo lavora per implementare i Covidhospital, l'assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologichee i test per rendere sempre più efficiente prevenzione e controllo delcontagio".In Siciliaarriva intanto una nuova ordinanza del presidente Nello Musumeci: restano invigore le quattro zone rosse, con delle novità. Per agevolare i lavoratori pendolarisullo Stretto di Messina viene introdotto un "visto" ed è consentital'uscita del proprio comune per la conduzione di terreni agricoli e per la curadegli animali. L'uscita è consentita una sola volta al giorno e a un solocomponente del nucleo familiare, ovvero a un soggetto delegato. È inoltreautorizzata l'attività di manutenzione di aree verdi e naturali, pubbliche eprivate. Le attività sono consentite solo nei giorni feriali. Nei Comuni diAgira, Salemi, Troina e Villafrati resta in vigore la "zona rossa",ma sarà consentito il transito in entrata e per garantire le attivitànecessarie alla cura e all'allevamento degli animali, nonché per le attività,imprenditoriali e non, in quanto connesse al ciclo biologico delle piante,anche per il sostentamento familiare.Jogging, domicili e campagne, ecco cosacambiaL'ordinanzadispone la chiusura al pubblico di tutti gli esercizi commerciali attualmenteautorizzati nei giorni domenicali e del 25 aprile e del primo maggio. È fattaeccezione per le farmacie e per le edicole. È, tuttavia, consentito, anche neifestivi, il servizio di consegna a domicilio dei prodotti alimentari e deicombustibili per uso domestico e per riscaldamento. I lavoratori pendolari cheattraversano lo Stretto di Messina dovranno compilare un modulo (allegatoall'ordinanza) e trasmetterlo al dipartimento regionale della Protezione civileper avere il "visto" di autorizzazione. Esso dovrà essere esibitoall'atto dell'imbarco al personale addetto al controllo per rendere più agevoleil transito dei pendolari. I relativi controlli saranno previsti dalla primacorsa del 22 aprile. Restano in vigore le disposizioni relative al controllosanitario agli approdi della Rada San Francesco, della Stazione Marittima e diTremestieri. Restano invariate le disposizioni di obbligo di quarantena pertutti coloro che arrivano in Sicilia e per i soggetti positivi in stato diisolamento domiciliare.


CORONAVIRUS"ECCO CHI POTRÀ RIAPRIRE IL 4MAGGIO"
LA RELAZIONE DEGLI ESPERTI
"Alla luce degli incoraggianti dati delcontenimento della pandemia nel territorio regionale, visti i tassi dioccupazione dei posti ospedalieri e della capacità ricettiva dell'intera Reteospedaliera siciliana delle terapie intensive, alla verifica dell'adeguatacapacità di monitoraggio, inclusa la capacità di effettuare test diagnostici suvasta scala per individuare e monitorare la diffusione del virus, combinata altracciamento dei contatti e a valutazione dell'efficienza e della efficacia delsistema di monitoraggio e gestione territoriale (Usca/Mmg/Pls/118) è plausibileprevedere che la graduale riapertura possa ragionevolmente partire dalla datadel 4 maggio con le attività a più basso rischio". Lo scrive il Comitatotecnico scientifico per l'emergenza Coronavirus in Sicilia nel parere che hatrasmesso al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, al termine diun inteso confronto durato oltre 48 ore. Del Comitato, coordinato da AntonioCandela, fanno parte: Luigi Aprea (igiene e sanità pubblica), Bruno Cacopardo(malattie infettive e tropicali), Salvatore Corrao (medicina interna),Francesco Dieli (immunologia), Agostino Massimo Geraci (medicina e chirurgiad'urgenza), Antonello Giarratano (rianimazione e terapia intensiva), Gioè SantiMauro (ranimazione e terapia intensiva), Cristoforo Pomara (medicina legale),Nicola Scichilone (pneumologia), Stefania Stefani (microbiologia), FrancescoVitale (virologia) e Toti Amato, (presidente Ordine dei medici). Il documentoredatto dagli esperti siciliani è stato da subito condiviso dal governatoresiciliano con il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini enel corso della videoconferenza con la 'Cabina di regia nazionale' presiedutadal premier Giuseppe Conte, è stato inviato a Palazzo Chigi.I componentidel Cts della Sicilia, per potere decidere le tempistiche di riapertura delleattività economiche e produttive, sono partiti dall'analisi dei criteriindicati nella Tabella di marcia comune europea verso la revoca delle misure dicontenimento della Covid-19 in relazione alla risposta che il sistema regionaleè stato capace di dare sino a ora alla diffusione dell'infezione percomprendere se ci siano presupposti scientifici per giustificare un momento diallentamento delle misure restrittive. Il primo, di carattere epidemiologico,fa riferimento alla riduzione/stabilizzazione nel tempo del numero di nuovipositivi, dei ricoveri in ospedale e dei pazienti in terapia intensiva. Ilsecondo è rappresentato dalla sufficiente capacità dei sistemi sanitarisiciliani in termini di capacità ricettiva e gestionale del carico di pazienti,mentre il terzo si riferisce a un'adeguata capacità di monitoraggio su vastascala. In merito alla fase di lockdown e alla necessità della ripresaproduttiva anche nel nostro territorio, gli esperti, nello specifico, segnalanol'opportunità di un rafforzamento delle misure di distanziamento sociale ericonoscono "che non tutte le attività lavorative espongono lavoratori e utentiallo stesso rischio di contagio, ma che esso dipenda dal tipo di attivitàsvolta, dal relativo ambiente di lavoro e dalla necessità/possibilità dicontatto con soggetti potenzialmente Covid-positivi".Nellarelazione stilata dagli esperti emerge in modo evidente come i dispositivi diprotezione individuale diventeranno indumenti comuni nella vita di ciascuno.Semmai cambierà la tipologia a seconda delle professioni e delle condottequotidiane. E' ovvio che l'approvvigionamento dovrà essere costante anche perle settimane a venire, così viene incoraggiata l'azione condotta da diverseaziende siciliane impegnate in una nuova avventura produttiva. A tal propositoil Cts scrive: "E' facile comprendere che per rispondere a tale richiesta ènecessario il consolidamento da parte di Università e centri di ricercaregionali, in tempi brevissimi, di un processo di certificazione dell'idoneitàdei materiali possibilmente idonei alla creazione di mascherine da mettere adisposizione di tutte le imprese che ne facciano richiesta al fine diriconvertire i loro processi produttivi, nell'ottica di una distribuzionecapillare sul territorio di tali dispositivi di prevenzione del contagio". IlComitato tecnico-scientifico regionale ha fatto proprie le indicazioni fornitedall'Osha e riprese dall'Aidii (Associazione italiana degli igienistiindustriali) e ha così individuato precise categorie di rischio corrispondentia fasce di lavoratori, valutandole in quattro livelli: basso, medio, alto emolto alto.Aquest'ultima appartengono prevalentemente medici e altro personale sanitario"con un elevato potenziale per esposizione a fonti note o sospette di Covid-19durante specifiche procedure mediche, post-mortem o di laboratorio", a esempiochi si occupa dell'intubazione o di procedure che possono comportarel'induzione di tosse, broncoscopie, alcune procedure ed esami odontoiatrici,raccolta di campioni invasivi su pazienti Covid-19 noti o sospetti". Fra ilavori ad alto rischio di esposizione, oltre a medici, infermieri ed altrioperatori sanitari, ci sono anche coloro i quali sono impiegati nelleoperazioni di pulizia/sanificazione in presenza di pazienti Covid-19 noti osospetti negli ambienti ospedalieri, ma anche operai funebri coinvolti nellapreparazione (ad es. per sepoltura o cremazione) dei corpi delle persone positiveo sospette di Covid-19 al momento della loro morte. Sono a rischio diesposizione media, i lavoratori che possono avere un contatto frequente ostretto (cioè con distanza inferiore a un metro) con persone potenzialmentecontagiate, ma che non sono pazienti Covid-19 noti o sospetti.I lavoratoridi questa categoria possono essere soggetti a contatti frequenti con ilpubblico (ad es. addetti alle consegne di beni e merci, personale addetto allasicurezza o all'ordine pubblico, lavoratori in punti vendita al dettaglio oall'ingrosso, etc.) e con altri colleghi. Per il Cts della Sicilia "nei luoghidi lavoro in cui i lavoratori sono esposti a un rischio medio di esposizione, idatori di lavoro dovrebbero implementare dei controlli tecnici come installare barrierefisiche "anti-respiro", dove possibile. Ma anche controlli amministrativi:considerare strategie per ridurre al minimo il contatto faccia a faccia (adesempio comunicazione telefonica, telelavoro), così come "ogni datore di lavorodovrebbe scegliere la combinazione di Dpi che protegge i lavoratori in base alloro posto di lavoro. I Dpi per i lavoratori della categoria a medio rischio diesposizione variano in base alle mansioni lavorative, ai risultati dellavalutazione dei pericoli del datore di lavoro e ai tipi di esposizione che ilavoratori hanno sul lavoro".Sono a bassorischio di esposizione, infine, quanti sono impiegati in lavori che nonrichiedono il contatto con persone sospettate o note per essere infetti daCovid 19, né hanno frequenti contatti ravvicinati (distanza di almeno un metro)con il pubblico e con altri colleghi. Per questa categoria il Cts suggerisce"l'implementazione di una corretta igiene e pratiche di controllodell'infezione tra cui un corretto lavaggio delle mani (sia da parte deilavoratori, che degli utenti) tramite un luogo in cui lavarsi le mani (sesapone ed acqua corrente non sono prontamente disponibili, devono esserefornite soluzioni idroalcoliche, con alcol superiore del 60 per cento),incoraggiare un'adeguata etiquette respiratoria per tosse e starnuti,scoraggiare i lavoratori dall'utilizzo di postazioni e materiale di lavoroutilizzato dai colleghi. Sviluppare politiche e procedure per una prontaidentificazione ed isolamento delle persone malate tramite automonitoraggio deisintomi".Sulla basedi queste evidenze scientifiche, il governo regionale potrà dunque fare levasui punti di forza che hanno permesso di gestire la fase uno per puntare alsuccesso della fase due. Per gli esperti resta fondamentale, infine, assicurarela capacità di effettuare test diagnostici su vasta scala per individuare emonitorare la diffusione del virus e potenziamento dell'assistenzaterritoriale.


CANICATTIWEB STUDENTI DISABILI, IL LIBERO CONSORZIO DIAGRIGENTO COLLABORA CON LE SCUOLE
Scritto daRedazione Canicatti Web Notizie
Pienadisponibilità a collaborare con le Istituzioni Scolastiche per seguire adistanza gli studenti con disabilità degli Istituti Superiori che già hannofruito dei servizi specialistici da parte del Libero Consorzio, è statacomunicata dal dirigente Amelia Scibetta del Settore "Solidarietà Sociale ePolitiche della Famiglia" ai Dirigenti Scolastici della provincia di Agrigento.L'iniziativaè stata avviata, in sintonia con il Commissario Straordinario dell'EnteGirolamo Alberto Di Pisa, nonostante gli Enti Locali non siano tra i soggettidestinatari della nota del Dipartimento all'Istruzione del 17/03/2020.Il LiberoConsorzio, come si legge nella nota inviata dal Settore Solidarietà Sociale,a  proposito dell'inclusione deglistudenti disabili alle attività didattiche online, nell'interesse dei soggettipiù deboli, ha ritenuto di dare la disponibilità del Libero Consorzio alseguimento a distanza di detti studenti, purché in presenza  delle strumentalità tecniche necessarie,qualora i Dirigenti Scolastici lo reputassero utile. Tale attività saràconcordata con i Dirigenti Scolastici, malgrado tale attività non rientri nellecompetenza dell'Ente.Il LiberoConsorzio, come funzione delegata dalla Regione, garantisce il servizioriguardante l'assistenza cosiddetta "specialistica" agli studenti con gravehandicap fisico, psichico o sensoriale delle scuole medie superiori dellaprovincia, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione ed eccezionalmentequello igienico sanitario nelle scuole di competenza dell'Ente.Questoservizio, a causa dell'emergenza Covid-19, ha fornito prima della sospensionedell'attività scolastica, l'assistenza per l'autonomia e la comunicazionepersonale a circa 200 famiglie che nei mesi scorsi avevano presentato regolareistanza per consentire ai loro figli la regolare frequenza scolastica.Taleassistenza, per legge, viene erogata attraverso gli Enti del terzo settore giàiscritti nei relativi albi regionali, autorizzati allo svolgimento dei serviziin favore degli alunni portatori di handicap.


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ISTRUZIONEMATURITÀ 2020, AZZOLINA: "AUSPICO CHEL'ESAME ORALE SI SVOLGA DI PRESENZA"«Ho lettol'appello di Paolo Giordano sul Corriere della Sera: chiede di svolgere l'oraledegli Esami di Stato in presenza. Come docente conosco bene il peso specificoche questa prova ha nella vita dei nostri ragazzi. Mi sono battuta findall'inizio dell'emergenza per salvaguardare gli Esami. L'Italia infatti è trai Paesi, in Europa, che hanno deciso di mantenerli e di non annullarli. Ancheper questo, come ho già detto ieri, auspico davvero che ci sia la possibilità,come anche tanti ragazzi ci stanno chiedendo, di svolgere almeno l'orale inpresenza. Ovviamente nelle giuste condizioni di sicurezza per la salute ditutti». Lo ribadisce la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in un post sufb a proposito degli esami di maturità che consisteranno quest'anno in un solocolloquio orale, se non si rientrerà a scuola - come quasi certo, manca solol'ufficialità - entro il 18 maggio. Altrimenti si svolgeranno sia le due provescritte previste, che l'esame orale.


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GLI AIUTIPARTONO OGGI I PRIMI PRESTITI ALLE IMPRESE,MA NEL PROSSIMO DECRETO ANCHE INDENNIZZI A FONDO PERDUTO
Al via oggila maxi-operazione liquidità messa in campo dal governo per dare ossigeno alleimprese in crisi per l'emergenza coronavirus. Le banche, protagoniste in primalinea nella concessione dei prestiti, assicurano che i soldi potranno arrivarenelle casse degli imprenditori praticamente subito, anche nel giro di unagiornata.I PRIMIPRESTITI. Nell'immediato si potranno concedere gli importi sotto i 25.000 eurogarantiti al 100% dal Fondo Pmi. Per quelli che prevedono la garanzia di Sace,ci vorrà invece più tempo, perché si attende ancora, ha spiegato il presidentedell'Abi, Antonio Patuelli, la piattaforma informatica sulla quale gestire ledomande. La piattaforma sarebbe in realtà pronta, in attesa solo di un accordosul manuale operativo che fornisca chiarimenti su tutte le procedure che lebanche dovranno utilizzare per interfacciarsi con le imprese alle condizionigenerali imposte per la garanzia.In banca, haspiegato il numero uno dell'associazione, si va in questa fase solo perappuntamento, quindi non ci saranno assembramenti. Se le domande saranno tuttea posto, corredate delle relative carte richieste dal decreto, la liquiditàpotrà essere elargita "in giornata". Sempre che non ci siano intoppiinformatici come quello che ha colpito ad esempio il sito dell'Inps nel primogiorno di avvio delle domande per il bonus autonomi.I tassi diinteresse sui prestiti, ricorda Intesa Sanpaolo, dovranno essere sotto il 2% ela banca, smentendo alcune notizie diffuse online su maxi interessi di oltrel'8%, assicura che nelle sue filiali sarà applicata una significativa riduzionerispetto a quanto previsto.GLIINDENNIZZI. Il valore del decreto aprile potrebbe arrivare fino a 75 miliardi,Il doppio se non il triplo del Cura Italia. Il ministro dello Sviluppoeconomico, Stefano Patuanelli, è il fautore di una delle misure che, assicura,ne saranno il cuore: gli indennizzi a fondo perduto alle piccole e medieimprese messe in ginocchio dal lockdown. Si sta studiando anche come compensarei crediti e i debiti della Pa che gli industriali vorrebbero nel decreto ma che- ha spiegato il ministro - "stiamo studiando i dettagli perrealizzarla".In un facciaa faccia a Che tempo che fa con il presidente designato di Confindustria, CarloBonomi, il primo tra un esponente di governo e il prossimo numero uno degliindustriali, il ministro ha fatto il punto sulla situazione"drammatica" dell'economia del Paese, flagellato dal coronavirus, eha assicurato che sulla ripartenza si sta lavorando con il massimo senso diresponsabilità, nella consapevolezza che "anche il tema economico puòportare a problemi sociali e di sicurezza". Per questo va affrontato conla stessa attenzione dell'emergenza sanitaria, ha spiegato Patuanelli,trovandosi sostanzialmente sulla stessa linea di Bonomi.Patuanelliipotizza aperture mirate su settori e anche su singole regioni in particolare"nelle zone con un numero inferiore di persone positive è più facilevalutare la catena dei contatti". Ma Bonomia incalza: le aperture sono unpunto su cui l'Italia è in ritardo, lamenta, e su cui sarebbe forse stato utilesentire all'interno della task force guidata da Vittorio Colao anche la voce dialmeno un imprenditore, visto che soprattutto di imprese si parla. "Stosentendo molti colleghi, sono smarriti e impauriti, con i nostri collaboratoristiamo veramente soffrendo e sappiamo che molti non riapriranno più", hascandito Bonomi che lanciando il suo allarme ha anche presentato una richiesta,totalmente condivisa da Patuanelli. Lo Stato, ha spiegato, deve pagare i propridebiti alle imprese "o per lo meno bisogna dare la possibilità alleaziende di compensare con crediti".

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