Teleacras
I Sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula ringraziano la Protezione Civile del Libero Consorzio per la consegna di generi alimentari
Giuliana Micciché
Continueranno nei prossimi giorni le attività di sostegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento alle famiglie messe in ginocchio economicamente dall'emergenza Covid-19. Nuove richieste infatti sono arrivate da altri Comuni per la consegna di derrate alimentari, e in questo senso il Gruppo di Protezione Civile si è già attivato per consegnare le ultime donazioni effettuate dalla Fondazione Agireinsieme.
Al Libero Consorzio sono giunti i ringraziamenti, per via ufficiale, dei sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula, due dei comuni ai quali nei giorni scorsi è stato consegnato un certo quantitativo di beni di primi necessità. "Esprimo a nome mio e a nome di tutta l'Amministrazione, il più sentito ringraziamento per la donazione di derrate alimentari che avete inviato sulle nostre isole, facendo sì che molte famiglie colpite gravemente da questa emergenza abbiano avuto un piccolo sostegno. Un ringraziamento va anche alla Fondazione Agireinsieme e alla Associazione dei Dipendenti del Libero Consorzio "Palmisano", che hanno donato le derrate alimentari - ha scritto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello nella nota indirizzata al Commissario Straordinario dr. Di Pisa e alla Protezione Civile - In un momento così drammatico, ogni azione di solidarietà e di vicinanza ci fa sperare che uniti possiamo riuscire a vincere questa battaglia chiamata COVID".
Ringraziamento ufficiale anche da parte del Sindaco di Lucca Sicula, Salvatore Dazzo, che a nome della comunità amministrata ha espresso gratitudine "per il generoso e
cortese pensiero rivolto alle persone del Comune che rappresento in questo momento di particolare difficoltà".
Agrigentonotizie
Avviata la sanificazione degli automezzi del Libero consorzio
Avviata dal servizio di "Protezione e Prevenzione" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento la sanificazione degli automezzi utilizzati giornalmente dal personale dell'Ente in queste settimane di emergenza da Covid-19. Questa attività è stata attivata d'intesa con il segretario generale Caterina Moricca e con il commissario straordinario Alberto Girolamo Di Pisa.
Oggi sono stati sanificati dalla ditta incaricata, direttamente nella sede di Via Acrone ad Agrigento, gli automezzi e una tenda della Protezione civile, i mezzi della Manutenzione e tre mezzi del settore Infrastrutture stradali. Entro le ore pomeridiane saranno sanificati gli altri automezzi del settore Infrastrutture e quelli della Polizia Provinciale. L'attività, svolta dalla ditta Aga Servizi s.r.l., richiede almeno dieci minuti per ogni automezzo che potrà essere riutilizzato dopo circa un'ora.
I numerosi mezzi pesanti del Libero Consorzio andranno sanificati direttamente sui luoghi di lavoro. Si tratta di un'attività necessaria ed obbligatoria per tutelare la sicurezza dei dipendenti e per garantire il contrasto ed il contenimento sul territorio della diffusione del virus.
Gli automezzi oggetto della sanificazione sono quelli utilizzati dal personale che continua a prestare il proprio lavoro direttamente nel territorio come la Polizia Provinciale, i dipendenti del settore Infrastrutture Stradali, la Protezione Civile e la Manutenzione.
Il resto del personale del Libero Consorzio di Agrigento, in seguito all'adozione da parte di appositi provvedimenti del Commissario Straordinario Di Pisa e del Segretario Generale dell'Ente per la gestione emergenza Covid-19, continua l'attività lavorativa in modalità di lavoro agile con esclusione di
quei servizi che prevedono il contatto diretto con il pubblico che sono attualmente sospesi.
Emergenza Covid, Lampedusa e Lucca Sicula ringraziano per le donazioni
Continueranno nei prossimi giorni le attività di sostegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento alle famiglie messe in ginocchio economicamente dall'emergenza Covid-19. Nuove richieste infatti sono arrivate da altri Comuni per la consegna di derrate alimentari, e in questo senso il Gruppo di Protezione Civile si è già attivato per consegnare le ultime donazioni effettuate dalla Fondazione Agireinsieme.
l Libero Consorzio sono giunti i ringraziamenti, per via ufficiale, dei sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula, due dei comuni ai quali nei giorni scorsi è stato consegnato un certo quantitativo di beni di primi necessità. "Esprimo a nome mio e a nome di tutta l'Amministrazione, il più sentito ringraziamento per la donazione di derrate alimentari che avete inviato sulle nostre isole, facendo sì che molte famiglie colpite gravemente da questa emergenza abbiano avuto un piccolo sostegno. Un ringraziamento va anche alla Fondazione Agireinsieme e alla Associazione dei Dipendenti delLibero Consorzio "Palmisano", che hanno donato le derrate alimentari - ha scritto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello nella nota indirizzata al Commissario Straordinario dr. Di Pisa e alla Protezione Civile - In un momento così drammatico, ogni azione di solidarietà e di vicinanza ci fa sperare che uniti possiamo riuscire a vincere questa battaglia chiamata COVID".
Ringraziamento ufficiale anche da parte del Sindaco di Lucca Sicula, Salvatore Dazzo, che a nome della comunità amministrata ha espresso gratitudine "per il generoso e cortese pensiero rivolto alle persone del Comune che rappresento in questo momento di particolare difficoltà".
Scrivolibero
I Sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula ringraziano la Protezione Civile del Libero Consorzio per la consegna di generi alimentari - ScrivoLibero.it
Continueranno nei prossimi giorni le attività di sostegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento alle famiglie messe in ginocchio economicamente dall'emergenza Covid-19.
Nuove richieste infatti sono arrivate da altri Comuni per la consegna di derrate alimentari, e in questo senso il Gruppo di Protezione Civile si è già attivato per consegnare le ultime donazioni effettuate dalla Fondazione Agireinsieme.
l Libero Consorzio sono giunti i ringraziamenti, per via ufficiale, dei sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula, due dei comuni ai quali nei giorni scorsi è stato consegnato un certo quantitativo di beni di primi necessità. "Esprimo a nome mio e a nome di tutta l'Amministrazione, il più sentito ringraziamento per la donazione di derrate alimentari che avete inviato sulle nostre isole, facendo sì che molte famiglie colpite gravemente da questa emergenza abbiano avuto un piccolo sostegno. Un ringraziamento va anche alla Fondazione Agireinsieme e alla Associazione dei Dipendenti del Libero Consorzio "Palmisano", che hanno donato le derrate alimentari - ha scritto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello nella nota indirizzata al Commissario Straordinario dr. Di Pisa e alla Protezione Civile - In un momento così drammatico, ogni azione di solidarietà e di vicinanza ci fa sperare che uniti possiamo riuscire a vincere questa battaglia chiamata COVID". Ringraziamento ufficiale anche da parte del Sindaco di Lucca Sicula, Salvatore Dazzo, che a nome della comunità amministrata ha espresso gratitudine "per il generoso e cortese pensiero rivolto alle persone del Comune che rappresento in questo momento di particolare difficoltà".
Regione Siciliana - Sito Ufficiale
CORONAVIRUS - L'aggiornamento nelle nove province della Sicilia
Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell'Isola, aggiornati alle ore 16 di oggi (lunedì 20 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16, 15, 10); Catania, 626 (100, 111, 71); Enna, 323 (175, 29, 25); Messina, 404 (128, 52, 41); Palermo, 348 (71, 45, 27); Ragusa, 57 (4, 6, 6); Siracusa, 98 (64, 68, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5).
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.
siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.
GrandangoloAgrigento
Covid-19, al via sanificazione mezzi del Libero Consorzio Comunale di Agrigento
di Redazione
Avviata dal servizio di "Protezione e Prevenzione" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento la sanificazione degli automezzi utilizzati giornalmente dal personale dell'Ente in queste settimane di emergenza da Covid-19. Questa attività è stata attivata d'intesa con il Segretario Generale dr.ssa Caterina Moricca e con il Commissario Straordinario dr. Alberto Girolamo Di Pisa. Oggi sono stati sanificati dalla ditta incaricata, direttamente nella sede di Via Acrone ad Agrigento, gli automezzi e una tenda della Protezione civile, i mezzi della Manutenzione e tre mezzi del settore Infrastrutture stradali. Entro le ore pomeridiane saranno sanificati gli altri automezzi del settore Infrastrutture e quelli della Polizia Provinciale. L'attività, svolta dalla ditta Aga Servizi s.r.l., richiede almeno dieci minuti per ogni automezzo che potrà essere riutilizzato dopo circa un'ora.
I numerosi mezzi pesanti del Libero Consorzio andranno sanificati direttamente sui luoghi di lavoro. Si tratta di un'attività necessaria ed obbligatoria per tutelare la sicurezza dei dipendenti e per garantire il contrasto ed il contenimento sul territorio della diffusione del virus.
Gli automezzi oggetto della sanificazione sono quelli utilizzati dal personale che continua a prestare il proprio lavoro direttamente nel territorio come la Polizia Provinciale, i dipendenti del settore Infrastrutture Stradali, la Protezione Civile e la Manutenzione. Il resto del personale del Libero Consorzio di Agrigento, in seguito all'adozione da parte di appositi provvedimenti del Commissario Straordinario Di Pisa e del Segretario Generale dell'Ente per la gestione emergenza Covid-19, continua l'attività lavorativa in modalità di lavoro agile con esclusione di quei servizi che prevedono il contatto diretto con il pubblico che sono attualmente sospesi.
Giornale di Sicilia
Nella proposta dell'assessore Messina pure la nautica da diporto
Turismo, pacchetti gratuiti per chi visita l'Isola
Sul tappeto anche la concessione di erogazioni a fondo perduto alla filiera
PALERMO
Il turismo spera nel rilancio e lo fa con una proposta choc dell'assessore regionale Manlio Messina: pacchetti gratuiti per i turisti che vogliono trascorrere le loro vacanze in Sicilia. «Il turismo è il settore che ha subito maggiori danni - dice Messina a Gds.it - serve un intervento importante per rilanciare tutto il settore». L'assessore mette la Sicilia in vetrina e dice: «Creeremo dei pacchetti che consentiranno ai turisti di venire gratuitamente nella nostra isola, con notti e biglietti gratuiti, visite ai musei e parchi archeologici, tutto gratis. Pacchetti che acquisterà la Regione direttamente dalla filiera del turismo». Una proposta che piace anche ad un settore particolare del turismo come quello della nautica da diporto. «Speriamo che la proposta di Messina possa includere non solo notti in albergo ma anche prenotazioni per i charter nautici», dicono Andrea Ciulla di Assonautica Palermo, ed Antonio Minissale, di ASCON, che hanno ieri discusso della problematica, in videocall, con l'assessore. Proprio la nautica infatti è stata colpita nel momento più importante della stagione che è quello che precede la messa in mare delle imbarcazioni da diporto. «Non si può pensare di recuperare in autunno perché siamo fortemente legati alla stagionalità», continua Ciulla. «Le chiediamo di consentire a migliaia di aziende e alle decine di migliaia di lavoratori dipendenti, di ritornare ad operare nei cantieri navali e nei depositi», scrivono il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e il presidente del consiglio comunale Giuseppe Guaiana in una lettera indirizzata al presidente della Regione dopo avere raccolto le pressanti richieste da parte degli operatori del settore della nautica del territorio. Due le misure proposte a Messina da attuare con la massima urgenza: la riattivazione immediata della filiera anticipando anche in Sicilia quando già fatto da altre Regione d'Italia quali Liguria e Lazio, al fine di consentire la consegna delle unità, la manutenzione ed il rimessaggio e l'avvio delle installazione delle strutture amovibili presso marina ed approdi nonché una road map certa per la nautica da diporto, consentendo ad armatori e diportisti di raggiungere i propri mezzi certamente potendo ben affermare che la barca in sé consenta tranquillamente l'isolamento. Quindi anche la concessione di erogazioni a fondo perduto al fine di sopperire alle perdite registrate dalla filiera e non più recuperabili e ciò avuto riguardo, ad esempio, al settore del charter nautico che ha registrato disdette per oltre l'80%. Si tratta, concludono Ciulla e Minissale «di misure urgenti ed immediate che consentirebbero una parziale limitazione delle enormi perdite già subite». Le associazioni della nautica hanno richiesto «l'attivazione di alcune importanti misure quali quelle legate alla diffusione di liquidità immediata a fondo perduto, stante l'impossibilità di recuperare gran parte degli introiti legati, appunto, al carattere stagionale, l'accelerazione della spesa dei fondi europei e l'immediata riprogrammazione di quelli non spesi e la monetizzazioned el credito d'imposta». (*AGIO*)
La Sicilia ha il record di guariti
Mai così pochi pazienti malati, ma il numero dei contagi è stabile
Protesta di bancari e operatori postali: noi esclusi dai test sierologici
Andrea D'Orazio
PALERMO
Nell'arco di 24 ore, in Sicilia mai così pochi pazienti tra gli attuali malati Covid da oltre due mesi: otto in tutta l'Isola, che fanno salire il totale a 2210, di cui 565 ricoverati - 39 in terapia intensiva - e 1645 in isolamento domiciliare. Ma mentre il nuovo bollettino dell'emergenza diffuso dalla Regione indica un record di persone guarite, l'incremento quotidiano dei casi si mantiene stabile. Dopo la scorsa domenica, su circa 1600 tamponi effettuati, 42 sono risultati positivi, portando il bilancio delle persone contagiate dall'inizio dei controlli a quota 2759, di cui 346 - 31 in più nell'ultima giornata - sono guarite e 203 decedute. Tra le due vittime registrate ieri, un uomo ricoverato al Covid Hospital di Partinico: il tredicesimo decesso tra gli ospiti della Rsa Villa delle Palme di Villafrati, zona rossa della Sicilia. Su scala provinciale, Catania resta l'area più colpita dal virus con 626 ammalati, seguita da Messina con 404, Palermo 348, Enna 323, Agrigento 129, Caltanissetta 113, Trapani 112, Siracusa 98, Ragusa 57. In zona iblea, sempre nella giornata di ieri, oltre a un primo caso accertato ad Acate, è risultato positivo un ospite della residenza per anziani e disabili Padre Pio di Vittoria. Nella struttura è scattato immediatamente il piano di contenimento, mentre l'ospite è stato trasferito all'ospedale Maggiore di Modica e l'Asp ragusana ha disposto novanta tamponi al personale e agli ospiti. Sono già risultati negativi, invece, i 61 esami effettuati su pazienti e dipendenti di Ortopedia al Cannizzaro di Catania. Lo screening era stato disposto dalla direzione a seguito del ricovero di una donna di 97 anni entrata nel reparto per una frattura e poi trovata positiva al virus. Sempre dal fronte sanitario, arrivano due novità riguardanti i dispositivi medici di protezione. Dopo l'ordine di mille visiere 3D già in parte consegnate, il Distretto Meccatronica ha ricevuto una nuova commessa dalla Protezione civile regionale: questa volta si tratta di un lotto di 150 mila mascherine chirurgiche lavabili, dunque non monouso, e le aziende del Distretto sono già al lavoro per la produzione del primo stock di 25 mila pezzi che sarà consegnato entro una settimana. Da Ragusa, invece, arriva «Drop», una mascherina di protezione, anche con visiera, riutilizzabile all'infinito. In attesa di certificazioni e validazioni sanitarie, il dispositivo, frutto della collaborazione fra il Centro di ricerca e sviluppo e la Cappello Group, sarà pronta per la produzione a fine maggio. Intanto, continua a suscitare polemica l'esclusione di alcune categorie di lavoratori dalla platea a cui verrà sottoposto il test sierologico per lo screening di massa del Coronavirus, stabilita di recente dalla Regione. Mentre le segreterie regionali di Slp Cisl, Failp Cisal, Confsal Comunicazione e Fnc Ugl Com chiedono l'inclusione dei lavoratori postali, «che sino a oggi hanno assicurato un presidio sociale in tutta la Sicilia rischiando il contagio per se stessi e i propri familiari ». E Fabi, First Cisl , Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin denunciano l'assenza del personale dei servizi bancari, assicurativi e finanziari. Sullo stesso argomento, il capogruppo Pd Giuseppe Lupo ha annunciato un'interrogazione parlamentare. (*ADO*)
Palermo. Sentenza della Corte dei Conti
Incarico extra, condannato dirigente regionale Antonio Lo Presti dovrà restituire 107 mila euro per la mansione illegittima
PALERMO
I giudici della Corte dei conti, presieduta da Guido Carlino, hanno condannato il dirigente della Regione Siciliana Antonio Lo Presti a risarcire l'ente di 107 mila euro per l'incarico aggiuntivo ritenuto illegittimo. Lo Presti era stato citato in giudizio dalla Procura regionale della Corte dei conti per danno erariale di 214 mila euro circa. I pubblici ministeri contabili proseguono le indagini sugli incarichi aggiuntivi dei dirigenti regionali. L'ufficio del procuratore Gianluca Albo aveva delegato gli accertamenti al Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Palermo, guidato da Gianluca Angelini. La legge prevede, nel caso dei dirigenti con incarico apicale, il principio di omni comprensività del trattamento economico. Non si possono avere, dunque, ulteriori retribuzioni. Nel caso di funzioni non apicali gli enti pubblici presso i quali i dirigenti regionali svolgono l'incarico «aggiuntivo» devono versare il 100% del compenso nelle casse della Regione siciliana. Quest'ultima liquida il 50% al dirigente e versa la metà rimanente in un apposito fondo. Non devono esserci pagamenti diretti fra ente e dirigente. Nel caso di Lo Presti sarebbe emerso un «insanabile conflitto di interessi» fra il suo incarico pubblico di dirigente regionale responsabile dell'Unità relazioni sindacali e contrattazione decentrata» e l'incarico di amministratore unico della Società servizi riabilitativi spa, che fino a qualche anno fa era partecipata dall'Asp di Messina che ha poi ceduto le quote. Lo Presti avrebbe omesso di comunicare alla Regione la privatizzazione della società. In questa maniera avrebbe continuato a percepire il doppio stipendio in violazione del principio secondo cui «non può esercitare il commercio, l'industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati». «L'autorizzazione ottenuta per l'assunzione di un incarico di amministratore unico di una società partecipata - scrivono i giudici nella sentenza - maggiormente dalla pubblica amministrazione non può continuarea ritenersi efficace anche nel caso di successiva privatizzazione della stessa, atteso il mutamento delle condizioni essenziali per la concessione dell'autorizzazione stessa. Sarebbe stato quindi onere del convenuto cessare immediatamente dall'incarico e informare l'amministrazione di appartenenza della diversa sopravvenuta situazione di fatto». Per i giudici il danno è quantificabile nel 50% delle retribuzioni corrisposte dall'amministrazione di appartenenza nel periodo di contestazione e quindi 107 mila euro.
Emergenza Coronavirus Il numero dei contagiati non aumenta
«Circoscritto il focolaio di Sciacca»
L'Asp ha acquisito l'esito dei 124 tamponi effettuati, i casi positivi restano 112
Il dato diffuso ieri indica 43 pazienti guariti: 45 persone ancora in quarantena
Concetta Rizzo
Il numero dei contagiati - per il quinto giorno consecutivo e con l'esito, acquisito dall'Asp di Agrigento, di 124 tamponi -resta fermo a 112. Il focolaio che, un mese fa, aveva messo in allarme Sciacca e dintorni è stato circoscritto e la situazione è, adesso, sotto controllo. Di fatto, è stato evitato che si creasse una «zona rossa». A tracciare quello che è un primo bilancio è stato, ieri, il commissario Alberto Firenze, incaricato dal governo Musumeci di integrare le strutture sanitarie di Sciacca e Ribera per affrontare l'emergenza Covid-19. Non si fermano, intanto, i controlli delle forze dell'ordine per garantire il rispetto delle prescrizioni di contenimento al rischio contagio e neanche gli interventi della polizia per riportare la calma fra ex coniugi che - in queste settimane di esasperazione dovuta alla pandemia - si «contendono» i figlioletti. Contagi fermi in provincia Agrigento e provincia - secondo quanto la Regione ha comunicato all'unità di crisi nazionale - resta ferma a 129 «attualmente positivi». Fermi a 112, invece, per l'Asp di Agrigento, i contagi. Gli esiti dei tamponi acquisiti sono stati 124 in 24 ore: si è passati dai 3.007 di domenica ai 3.131 di ieri. Sono aumentati, intanto, i guariti: domenica erano 32 e ieri risultavano invece essere 43. È diminuito il numero di persone poste in quarantena: domenica erano 55 e ieri 45.
Ospedali Sciacca e Ribera «Nei due nosocomi, indicati dalla Regione siciliana come area Covid per il distretto ospedaliero AG2, sono stati creati 20 posti letto nei locali dell'ex unità operativa di medicina. È stata anche realizzata una terapia intensiva a pressione negativa con percorsi, zone prefiltro/filtro e monta lettighe dedicato, per un numero massimo di 10 posti letto». A tracciare il bilancio, parlando di «lavoro complesso portato avanti in un clima a volte ostile ed esasperato da polemiche politiche », è stato il commissario Alberto Firenze. «Per i pazienti non Covid, attraverso il pronto soccorso generale, è stato creato l'accesso alle aeree di ginecologia ed ostetricia, pediatria, cardiologia con emodinamica, psichiatria, oncologia, urologia e chirurgia generale comprese le unità di ortopedia e otorinolaringoiatria - ha spiegato - . La terapia intensiva non Covid è stata strutturata in un blocco a parte con percorso pulito e senza commistione di areazione con le aree Covid. L'organizzazione che ci siamo dati mette al sicuro i pazienti perché non c'è possibilità di contatti». Il blocco operatorio di Ribera, in base al piano d'integrazione, fa da supporto a eventuali urgenze di altre branche chirurgiche presenti nel plesso di Sciacca in caso di pazienti affetti da Covid, fatta eccezione per le urgenze ginecologiche ed ostetriche, emodinamica Covid, individuate per decreto assessoriale all'ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento. Controlli e interventi Continuano a registrarsi - è da un mese che va avanti in questo modo e c'è un aumento del 50% di casi - discussioni e litigi tra ex coniugi per la gestione, in tempi di Covid- 19, dei figli. Gli ultimi alterchi - che hanno reso necessario l'intervento dei poliziotti della sezione Volanti - si sono verificati nel weekend. Teatro dei fatti due zone del quartiere del campo sportivo ad Agrigento. In entrambi gli episodi, i padri reclamavano di poter incontrare i figli così come disposto dal tribunale. Le ex mogli si rifiutavano invece di aprire la porta di casa per paura del contagio. La polizia provinciale, nell'ultima settimana, ha effettuato 647 controlli. Nessun verbale o illecito penale è stato accertato. (*CR*)
Il Sicilia.it
Coronavirus, i sindacati: "Occorre stabilizzare precari Asu in Sicilia"
di Redazione
indefinito futuro per i lavoratori delle Attività Socialmente Utili
"Nei mesi scorsi l'impegno, le dichiarazioni di disponibilità ad accogliere la nostra pressante richiesta, salvo scoprire adesso che nella legge di stabilità, appena presentata, non c'è alcun riscontro". Lo affermano Cgil e Funzione pubblica Cgil Sicilia che ritengono "occorra chiudere definitivamente la stagione del precariato" e che "l'emergenza coronavirus non può diventare il pretesto per rinviare la questione ad un indefinito futuro".
Il riferimento è ai lavoratori Asu, che da quasi 23 anni, dal 1997, "garantiscono in tutto il territorio, servizi presso Comuni, Asp, Musei, Aree Archeologiche e diversi enti regionali. E lo fanno per di più - affermano il segretario Generale della Cgil, Alfio Mannino, e il Segretario Generale della FP, Gaetano Agliozzo - senza contratto e senza contributi e con un sussidio di 595,93 euro mensili. Dare loro certezza e stabilizzarli riteniamo sia un dovere, una priorità non più procrastinabile. Noi riteniamo sia possibile farlo, lasciando del tutto invariato il costo che, anno dopo anno, la Regione ha fin qui garantito".
"E l'emendamento che proponiamo va proprio in questa direzione ed affronta tutti i problemi aperti nella categoria. Due, a nostro avviso - sottolineano i sindacati - le leve da azionare: l'incentivazione della fuoriuscita dal bacino con le stesse risorse utilizzate per il mantenimento nello stesso, da corrispondersi in rate annuali fino ad un massimo di 5 anni e, se di anni ne mancano meno al pensionamento, coprire solo la rimanente parte proporzionata al numero di anni; e la storicizzazione della spesa fino al 2038, per gli tutti enti pubblici che stabilizzano personale ASU, compresi quelli Regionali".
CANICATTIWEB
647 I CONTROLLI DELLA POLIZIA PROVINCIALE
NELL'ULTIMA SETTIMANA
Si mantiene
in linea con le scorse settimane il numero di controlli effettuati dalla
Polizia Provinciale a partire dal giorno 13 aprile, lunedì di Pasqua fino al 18
aprile. Sono stati 647 in totale i controlli effettuati dalle pattuglie della
Polizia Provinciale contro i 659 controlli effettuati la settimana precedente.
Nessun verbale o illecito penale è stato accertato durante i controlli, sulla
base della normativa emanata per l'emergenza Covid-19.
Un dato che
testimonia una buona propensione della cittadinanza a rispettare le norme sulla
limitazione degli spostamenti e sul distanziamento sociale con esclusione peri
casi di necessità, lavoro o motivi di salute.
Il
pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1
Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada
Panoramica Valle dei Templi nel giorno del lunedì di Pasqua. Verificate le
autocertificazioni di 118 conducenti senza che nessuna infrazione sia stata
accertata.
I controlli
effettuati con il coordinamento della Prefettura e della Questura, si sono
estesi a 18 comuni della provincia: Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona,
Comitini, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, San B. Platani,
Ravanusa, Campobello di Licata, Santa Margherita, Menfi, Realmonte, Siculiana,
Burgio, Villafranca, Castrofilippo, Naro, oltre alla città di Agrigento.
Quattro le
pattuglie utilizzate, giornalmente, per il servizio di vigilanza dalla Polizia
Provinciale Due le pattuglie in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle
14:00 alle ore 20:00. Qurantatre sono stati in totale i turni coperti dagli
agenti impegnati in servizio durante questo periodo.
Tali
attività restano operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori
decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana che,
peraltro, ieri ha emesso una nuova ordinanza che consente l'attività non
imprenditoriale necessaria per la conduzione di terreni agricoli e per la cura
degli animali finalizzata a sopperire alle esigenze alimentari ed ai lavori di
manutenzione per la prevenzione degli incendi.
La Polizia
provinciale contribuisce già da alcune settimane, su impulso del Commissario
Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, ai controlli
nella nostra provincia.
AGRIGENTONOTIZIE
DIREZIONE DELL'UFFICIO SCOLASTICO
REGIONALE, ZARBO UFFICIALMENTE TAGLIATO FUORI
L'ex provveditore di Agrigento era stato
designato a ricoprire il prestigioso incarico lo scorso agosto. La sua nomina è
però rimasta imbrigliata fra rimpalli con la Corte dei Conti e con
l'avvicendamento di tre ministri
Redazione
Raffaele
Zarbo, ex provveditore di Agrigento, era stato nominato direttore dell'ufficio
scolastico regionale lo scorso 9 agosto. Venne, allora, sottoscritto il
contratto al ministero e inviato alla Corte dei conti che però lo rimandò
indietro chiedendo prima una integrazione di documentazione, poi altri
chiarimenti. Il ministero dell'Istruzione, poi, ha ritirato tutti i
provvedimenti di conferimento di incarichi dirigenziali ed ha avviato una nuova
procedura di interpello. A metà dello scorso febbraio, Zarbo inviò una diffida
e mise in mora proprio il ministero. Adesso, per lui c'è ufficialmente un
"nulla di fatto". Perché il ministero ha scelto il nuovo direttore
dell'ufficio scolastico regionale. Si tratta di Stefano Suraniti, 41 anni,
originario di Troina nell'Ennese, provveditore da 5 anni di Torino. Sarà
Suraniti che, dunque, succederà a Maria Luisa Altomonte andata in pensione il
30 aprile dello scorso anno. Spetterà proprio al nuovo direttore regionale
nominare il responsabile della sede territoriale di Agrigento che Zarbo aveva lasciato
per il prestigioso incarico. La nomina di Zarbo è di fatto rimasta imbrigliata
tra rimpalli con la Corte dei Conti e con l'avvicendamento di tre ministri:
Marco Bussetti, Lorenzo Fioramonti e Lucia Azzolina.
CORONAVIRUS, LO STUDIO: "IN SICILIA
POSSIBILE RAGGIUNGERE CONTAGI ZERO A FINE APRILE"
Le proiezioni dell'Osservatorio nazionale
sulla salute nelle regioni Italiane sulle date plausibili da cui si inizieranno
ad azzerare i nuovi casi. A "liberarsi" prima dal Covid-19 sarebbero
la Basilicata e l'Umbria, ma subito dopo c'è il Sud
Redazione
La fine
dell'emergenza Covid-19 potrebbe avere tempistiche diverse nelle regioni a
seconda dei territori più o meno esposti all'epidemia: in Lombardia e Marche
l'assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in
Sicilia già a fine mese. Sono le proiezioni fatte dagli esperti
dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni Italiane, coordinato da
Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e docente ordinario di Igiene
all'Università Cattolica, e da Alessandro Solipaca, direttore scientifico
dell'Osservatorio.
Il
Coronavirus ha finora provocato oltre 22 mila e 700 decessi in Italia e
attualmente si contano circa 172 mila e 400 contagiati. "In questo momento
è quanto mai necessario fornire una valutazione sulla gradualità e l'evoluzione
dei contagi, al fine di dare il supporto necessario alle importanti scelte
politiche dei prossimi giorni", dice Solipaca.
"L'Osservatorio
ha effettuato un'analisi con l'obiettivo di individuare, non la data esatta, ma
la data prima della quale è poco verosimile attendersi l'azzeramento dei nuovi
contagi - spiega Solipaca - e si basa sui dati messi a disposizione
quotidianamente dalla Protezione civile dal 24 febbraio al 17 aprile".
Dall'Osservatorio spiegano che "i modelli statistici stimati per ogni
Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di
tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull'ammontare della popolazione esposta,
di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano
l'andamento dei nuovi casi osservati nel tempo".
Le
proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai decreti
del presidente del Consiglio dei ministri. Pertanto, "eventuali misure di
allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione
di persone che dovessero intervenire, renderebbero le proiezioni non più
verosimili. Infine, si sottolinea che la precisione delle proiezioni è legata
alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, è infatti noto che questi possono
essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi
effettuati".
Secondo le
proiezioni dell'Osservatorio a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero
la Basilicata e l'Umbria, le quali il 17 aprile contavano rispettivamente solo
1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il
contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo
contagio, non è lecito attendersi l'azzeramento dei nuovi casi prima del 28
giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti, per entrambe le regioni
il trend in diminuzione è particolarmente lento. Bolzano dovrebbe avvicinarsi
all'azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di
contagi osservati complessivamente è basso in valore assoluto (29 casi il 18
aprile), tuttavia il trend dei nuovi casi sta scendendo con particolare
lentezza. Nella Regione Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio. Nel Sud,
Sicilia in testa, l'azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire
tra la fine del mese di aprile e l'inizio di maggio.
Le
proiezioni effettuate evidenziano che l'epidemia si sta riducendo con estrema
lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta
"fase 2" dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da regione a
regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta
probabilità, potrebbe "riportare indietro le lancette della pandemia" e
vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati.
CORONAVIRUS: ALTRI 42 CONTAGI SULL'ISOLA,
AGRIGENTO È FERMA DA 5 GIORNI ED È BOOM DI GUARITI (31)
ALL'ASP SONO ARRIVATI, NELLE ULTIME 24 ORE,
I REFERTI TUTTI NEGATIVI DI 124 TAMPONI: GLI INFETTI RESTANO 112. QUANTI SI
SONO BUTTATI ALLE SPALLE L'INCUBO DEL COVID SONO PASSATI DA 32 DI DOMENICA AI
43 DI OGGI. E' DIMINUITO ANCHE IL NUMERO DI PERSONE POSTE IN QUARANTENA: DA 55
A 45
Ben 31
guariti, due persone in meno in terapia intensiva e un solo +8 nell'aumento
degli attuali positivi. Questo quanto emerge dal quadro giornaliero del 20
aprile fornito dalla Protezione civile regionale in merito all'emergenza
Coronavirus. Sui 1601 tamponi validati dai laboratori invece emergono altri 42
casi (2,6%): un tren che continua dunque a mantenersi costante. Dall'inizio dei
controlli, i tamponi effettuati sono stati 51.373 e quelli positivi arrivano a a 2.759. Sul
fronte degli attuali positivi invece l'alto numero di guariti, e - purtroppo -
i tre morti, portano il dato a crescere solo di otto unità. Sull'Isola quindi
restano contagiate 2.210 persone, perchè nel frattempo 346 sono guarite e 203
decedute. Invece 565 pazienti (+2) sono ricoverati - di cui 39 in terapia
intensiva (-2) - mentre 1.645 (+6) sono in isolamento domiciliare.
Il dato provinciale
Per il
quinto giorno consecutivo, Agrigento e provincia - secondo quanto la Regione ha
comunicato all'unità di crisi nazionale - resta ferma a 129 "attualmente
positivi". Un dato che appare essere ormai più che un semplice segnale di
speranza. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:
Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16,
15, 10); Catania, 626 (100, 111, 71); Enna, 323 (175, 29, 25); Messina, 404
(128, 52, 41); Palermo, 348 (71, 45, 27); Ragusa, 57 (4, 6, 6); Siracusa, 98
(64, 68, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5). Il fatto che questa provincia non
registri, per fortuna, nuovi contagi è stato confermato - restano 112 - in
serata anche dall'Asp di Agrigento. Sono arrivati, nelle ultime 24 ore, i
referti di 124 tamponi: si è passati dai 3.007 di domenica ai 3.131 di oggi
infatti. E tutti i test sono risultati essere, appunto, negativi. Sono
aumentati, intanto, i guariti: domenica erano 32 e oggi risultano invece essere
43. E' diminuito il numero di persone poste in quarantena: ieri erano 55 e oggi
sono 45. Sempre fermi a 4 i dimessi ospitati in strutture lowcare. Fra i
guariti c'è una persona di Canicattì e una di Raffadali. "Un altro
positivo guarito. Il terzo ha fatto due tamponi a distanza di 48 ore, il primo
è risultato negativo e il secondo lo sapremo tra domani o dopodomani - ha
detto, contento, il sindaco di Raffadali: Silvio Cuffaro - . Domani o
dopodomani festeggeremo il quota zero".
"In Sicilia possibile raggiungere
contagi zero a fine aprile"
La fine
dell'emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle
regioni a seconda dei territori più o meno esposti all'epidemia: in Lombardia e
Marche l'assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di
giugno, in Sicilia già a fine mese. Sono le proiezioni fatte dagli esperti
dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni Italiane, coordinato da
Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e docente ordinario di Igiene
all'Università Cattolica, e da Alessandro Solipaca, direttore scientifico
dell'Osservatorio.
Corsa sì, ma a pochi metri da casa
Non c'è
alcun reale via libera alla corsa: "Chi si allontana dalla propria abitazione,
cioè dal raggio di qualche centinaia di metri, rischia di essere multato",
chiarisce infatti l'assessore regionale allo Sport, Manlio Messina. In molti,
presi dall'entusiasmo, hanno dimenticato che proprio quando qualche settimana
fa venne introdotto per l'attività motoria il limite di stare "nelle vicinanze"
della propria casa, di fatto si smise di correre. L'assessore spiega che si
sarebbe voluto allentare di più "ma la Regione non può allargare oltre i limiti
vigenti a livello nazionale, mentre ha il potere di restringere". Se resta
impensabile dare l'ok agli sport di gruppo, si aprono invece spiragli per
tennis e padel, ma non a breve termine per il nuoto. Si lavora ad una nuova
ordinanza per i primi giorni di maggio.
Come leggere i numeri
I numeri
vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo
o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un
equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire
"come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il
dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva
epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto
è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.
Ovviamente è
molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico,
non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero
tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida
notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che
risulterebbe in salita di 300 casi.
Ecco perché il dato che più trae in inganno è
quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo
considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è
così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a
cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal
numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a
tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed
ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile
che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto
che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.
CORONAVIRUS, A MAGGIO SCUOLE CHIUSE PURE IN
SICILIA: "UN PROBLEMA FAR RISPETTARE DISTANZE"
La strada sembra tracciata: a settembre la
riapertura degli istituti. L'assessore Lagalla: "La Regione terrà conto
delle indicazioni ministeriali, adotteremo misure a noi più confacenti".
Il parere di uno dei "saggi" scelti da Musumeci: "Rischio medio
per le scuole, no classi-pollaio"
Di Daniele
Ditta
A maggio le
scuole non riapriranno, si andrà avanti con la didattica a distanza: questo è
l'orientamento del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. Per gli studenti
delle scuole di ogni ordine e grado l'appuntamento sui banchi è rinviato a
settembre. Anche in Sicilia. Lo scenario di ripresa dettato dal Coronavirus è
delineato nel decreto legge sulla Scuola, già pubblicato in Gazzetta ufficiale,
nella parte in cui prevede che "con una o più ordinanze del ministro
dell'Istruzione sono adottate misure volte alla definizione della data di
inizio delle lezioni per l'anno scolastico 2020-2021 d'intesa con la conferenza
Stato-Regioni".
L'assessore
all'Istruzione Roberto Lagalla afferma che la Regione terrà "chiaramente
conto delle indicazioni ministeriali". Prima però, annuncia:
"Attendiamo l'incontro tra gli assessori regionali d'Italia e il ministro
Azzolina, nell'ambito della conferenza Stato-Regioni: sulla base di questo e
del confronto con l'Ufficio scolastico regionale adotteremo le misure più
confacenti alle situazione della Sicilia".
"Nessuno
farà nulla se non in piena sicurezza" aggiunge il professor Cristoforo
Pomara, ordinario di Medicina legale, uno dei "saggi" chiamato dal
governatore Musumeci a far parte del comitato tecnico-scientifico per la
gestione dell'emergenza Coronavirus in Sicilia. "Abbiamo collocato la
scuola su un rischio medio - spiega Pomara in un'intervista al quotidiano La
Sicilia -. Ho paura di immaginare il ritorno in classi-pollaio. La mia
personale opinione è che si dovrebbe tornare alla scuola dei nostri nonni, con
15 o massimo 20 alunni".
L'orientamento
dei "saggi" è di fornire quelle evidenze scientifiche che possano
consentire al governo regionale di parametrare ogni decisione alla realtà
locale. Insomma, decidere cosa fare e come farlo. Nel caso della scuola, pur
essendo al competenza in capo allo Stato, è la Regione che stila il calendario
scolastico.
Quel che
oggi appare più probabile è che si possa tornare sui banchi di scuola fin dai
primi giorni di settembre, l'1 o il 2, ma solo per recuperare le materie in cui
gli studenti si sono mostrati carenti nell'anno scolastico in corso; mentre
dalla seconda metà del mese inizierebbero le lezioni del nuovo anno scolastico
(2020-2021). "Certamente - conclude Lagalla - si pone il tema del recupero
degli apprendimenti perduti, così come si pone il problema del modello
organizzativo da adottare per rispettare il distanziamento sociale all'interno
degli ambienti scolastici".
LA SICILIA
CORONAVIRUS, CRISI AFFITTI PER STUDENTI
FUORI SEDE: «NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE»
La Sicilia è
tra le regioni che prevedono fondi regionali per venire incontro ai soggetti più
deboli
"La
crisi sanitaria che travolge l'intero Paese da diverse settimane sta mettendo a
dura prova gli studenti fuori sede ed i relativi nuclei familiari che, senza
alcun sussidio, continuano a pagare i canoni d'affitto dei propri domicili
universitari". Lo afferma l'Unione degli Universitari che ha lanciato una
fotopetizione a cui hanno aderito centinaia di studenti per avere risposte
chiare su una esigenza non più rimandabile come il sostegno al pagamento degli
affitti. "Il messaggio è chiarissimo - spiega Enrico Gulluni, Coordinatore
Nazionale dell'Unione degli Universitari -. Non ce lo possiamo permettere. Non
possiamo rimanere indifferenti di fronte alle centinaia di richieste di aiuto
che ci stanno pervenendo dagli stessi studenti in questi giorni. Insieme al
Sunia, il sindacato degli inquilini, e alla CGIL abbiamo inviato una lettera al
governo e a tutti gli attori istituzionali affinché vengano discusse e previste
quanto prima forme di sussidio alle famiglie in difficoltà".
"Alcune
regioni, come il Lazio, la Sicilia e la Toscana, hanno già autonomamente
adottato disposizioni per stanziare appositi fondi regionali per venire
incontro ai soggetti più deboli, contribuendo a sostenere i canoni di locazione
per gli studenti fuori sede - continua Gulluni -. Le misure di sostegno
economico in questa difficile situazione sono fondamentali per garantire
l'accesso al diritto allo studio a tutti e a tutte, ma è necessario un
massiccio intervento nazionale per dare risposte a questa crisi."
"Un
sostegno economico agli affitti è stato richiesto anche dal Consiglio Nazionale
degli Studenti Universitari (CNSU) in un documento inviato al Ministero
dell'Università - aggiunge Sofia Giunta, Capogruppo dell'Unione degli
Universitari in CNSU - Inoltre, dieci giorni fa è stato approvato un ordine del
giorno nel Senato della Repubblica che apre alla possibilità di prevedere un
supporto economico (tramite contributo e/o detrazione fiscale) per alleggerire
l'impatto affitti sugli studenti universitari fuori sede." "Questi interventi
devono essere realizzati subito, non possiamo più aspettare, non ce lo possiamo
permettere - concludono Gulluni e Giunta - Questa crisi deve essere superata
insieme, senza lasciare indietro le fasce più deboli, garantendo il diritto
allo studio a tutte e tutti.''