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Rassegna stampa del 22 aprile 2020

Giornale di Sicilia

Gli aiuti dei volontari della Protezione civile sono puntuali ma occorre che siano anche incessanti
Appello del Libero consorzio per sostenere le famiglie in crisi
I sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula ringraziano per il sostengo ricevuto
Paolo Picone
Continueranno nei prossimi giorni le attività di sostegno del Libero consorzio di Agrigento alle famiglie messe in ginocchio economicamente dall'emergenza Covid-19. Nuove richieste infatti sono arrivate da altri comuni per la consegna di derrate alimentari e in questo senso il gruppo di Protezione civile si è già attivato per consegnare le ultime donazioni effettuate dalla Fondazione Agireinsieme. Lo staff di Protezione civile coordinato dal funzionario, Marzio Tuttolomondo ha rivolto un sentito ringraziamento alla Fondazione Agireinsieme e all'Associazione deidipendenti «Paolo Palmisano» del Libero consorzio per aver contribuito con le loro donazioni ad alleviare le sofferenze economiche di molte famiglie della provincia. Al Libero consorzio sono giunti, invece i ringraziamenti, per via ufficiale, dei sindaci di Lampedusa e Lucca Sicula, due dei comuni ai quali nei giorni scorsi è stato consegnato un certo quantitativo di beni di primanecessità. «Esprimo anomemio e a nome di tutta l'amministrazione, il più sentito ringraziamento per la donazione di derrate alimentari che avete inviato sulle nostre isole - ha scritto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello - facendo sì che molte famiglie colpite gravemente da questa emergenza abbiano avuto un piccolo sostegno». Ringraziamento ufficiale anche da parte del sindaco di Lucca Sicula, Salvatore Dazzo, che a nome della comunità amministrata ha espresso gratitudine «per il generoso e cortese pensiero rivolto alle persone del Comune che rappresento in questo momento di particolare difficoltà». Rimane attivo il numero telefonico per le emergenze: 3336141869 dell'ufficio di Protezione civile, al quale possono rivolgersi tutti coloro che vorranno effettuare ulteriori donazioni. (* PAPI*)

Nel portale di Agea tutte le indicazioni
Sviluppo dell'agriturismo, differita la data del bando

C'è tempo fino al 29 giugno per partecipare al bando legato agli investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra agricole nei settori del commercio, artigianale, turistico, dei servizi e dell'innovazione con riferimento ai fondi del Programma di sviluppo rurale, che prevede una dotazione finanziaria di 700 milioni del Gal Sicilia Centro Meridionale. Potranno beneficiare imprenditori agricoli e coadiuvanti familiari, che diversificano la loro attività attraverso l'avvio di servizio extra agricolo, persone fisiche, micro e piccole imprese. L'obiettivo è quello di sostenere investimenti per le attività di B&b, servizi turistici, servizi ricreativi, di intrattenimento, servizi per l'integrazione sociale in genere, servizi di manutenzione ambientale, per la fruizione di aree naturali quali Natura 2000, Parchi o Riserve, favorendo sia la creazione dinuovi posti di lavoro, sia la erogazione di servizi finalizzati al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali nei territori rurali di diversi comuni analiticamente individuati nel bando e tra i quali figura la città di Licata. Le domande di partecipazione al bando, che è integralmente pubblicato all'albo pretorio on line del Comune di Licata, potranno essere caricate sul portale di Agea. Oltre all'avviso dei termini di presentazione delle domande di partecipazione sono stati pubblicati anche il bando completo e la scheda, nella quale sono sinteticamente elencati le finalità e gli obiettivi, i beneficiari e i vari interventi ammissibili  per le imprese extra agricole nei settori turistico e dei servizi e dell'innovazione tecnologica. I beneficiari dell'operazione sono: gli agricoltori (imprenditori agricoli) ed i coadiuvanti familiari, che diversificano la loro attività attraverso l'avvio di attività extra-agricola; le persone fisiche; le microimprese e le piccole imprese. (* PAPI*)

PROTEZIONE CIVILE
Allerta maltempo, oggi codice «giallo»
La Protezione civile regionale segnata per oggi e sino alla mezzanotte, l'allerta meteo con codice «giallo» per le zone E e D, che fanno parte della provincia agrigentina. Il Libero consorzio di Agrigento nel comunicare che il personale della Protezione civile è in allerta per eventuali segnalazioni di criticità invita i cittadini alla massima prudenza nel percorrere e solo per effettive necessità, le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, i cui tracciati possono presentare condizioni di pericolo legate alla pioggia (formazione di fanghiglia e detriti sulle carreggiate).

Province d'Italia

Terzo settore: Venerdì UPI alla Cabina di Regia convocata da Conte. De Pascale "Appello alle Associazioni: fateci avere richieste" - Unione Province d'Italia
Ci sarà anche l'Unione delle Province d'Italia nella Cabina di Regia sul Terzo settore  convocata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per venerdì prossimo per verificare l'impatto dell'emergenza Coranavirus sulle Associazioni di Volontariato e indivuare gli strumenti per il raccordo tra Pubblica Amministrazione importante. Un occasione importante per iniziare a dare risposte ad un settore vitale del Paese: per questo il Presidente dell'UPI  Michele de Pascale ha lanciato oggi un appello alle Associazioni: "Venerdì prossimo parteciperò in rappresentanza delle Province alla Conferenza del Terzo Settore convocata dal Presidente Conte. Le Associazioni del volontariato stanno affrontando questa emergenza sanitaria senza risparmiarsi, come sempre, ma la crisi sta colpendo anche loro, al pari di famiglie e imprese.Vorremmo che a questo tavolo si affrontassero le questioni più urgenti che riguardano il Terzo settore per trovare le risposte necesserarie.Per questo, per essere sicuri di fare le domande giuste, chiediamo alle associazioni di volontariato: aiutateci ad aiutarvi. Inviateci le vostre richieste, le proposte, le necessità e noi le porteremo al tavolo. Scriveteci subito a info@upinet.it".

Siciliaonpress

Iniziati gli interventi definitivi sulla S.P. 30 Cattolica Eraclea - Rovine di Eraclea Minoa - Sicilia ON Press

Dopo l'apertura della bretella per aggirare la frana sulla S.P. 30 al km 9, i tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento l'ing. Filippo Napoli e il geologo Roberto Bonfiglio, hanno effettuato oggi un nuovo sopralluogo nel cantiere per esaminare il fronte dello scavo preparato dall'impresa, in corrispondenza della frana.
Dopo un approfondito controllo i due tecnici del settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio hanno potuto valutare la larghezza della frana impartendo all'impresa esecutrice la CO.GE.MA.LA. s.r.l. le indicazioni tecniche necessarie per riparare il tratto franato.
L'intervento prevede la creazione e la posa di gabbionate di contenimento e il riempimento da effettuare per la risoluzione del problema. A questo punto l'impresa dovrà reperire i materiali necessari ed iniziare immediatamente l'ultima fase dei lavori per ripristinare il tracciato.
L'attivazione della bretella, inoltre, consentendo il regolare traffico veicolare permette all'impresa di effettuare i lavori in sicurezza senza ostacolare la circolazione.

Regione Siciliana - Sito Ufficiale

CORONAVIRUS - L'aggiornamento nelle nove province della Sicilia
Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell'Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (martedì 21 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16, 15, 10); Catania, 664 (99, 114, 73); Enna, 319 (172, 33, 25); Messina, 412 (123, 59, 42); Palermo, 349 (70, 46, 27); Ragusa, 58 (4, 6, 6); Siracusa, 103 (60, 77, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5).
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

Agrigentonotizie

Frana sulla provinciale "Eraclea Minoa", sopralluogo dei tecnici del Libero consorzio
Dopo l'apertura della bretella per aggirare la frana sulla provinciale 30 "Eraclea Minoa" al km 9, i tecnici del settore Infrastrutture stradali del Libero consorzio comunale di Agrigento, l'ingegnere Filippo Napoli e il geologo Roberto Bonfiglio, hanno effettuato oggi un nuovo sopralluogo nel cantiere per esaminare il fronte dello scavo preparato dall'impresa, in corrispondenza della frana.
"L'intervento - spiega l'ufficio stampa dell'ente - prevede la creazione e la posa di gabbionate di contenimento e il riempimento da effettuare per la risoluzione del problema. A questo punto l'impresa dovrà reperire i materiali necessari ed iniziare immediatamente l'ultima fase dei lavori per ripristinare il tracciato. L'attivazione della bretella, inoltre, consentendo il regolare traffico veicolare permette all'impresa di effettuare i lavori in sicurezza senza ostacolare la circolazione".

Il maltempo non concede tregua: nuova giornata d'allerta gialla
Il tempo instabile non abbandona Agrigento. Anche per domani, fino alla mezzanotte, la Protezione civile regionale ha diramato una nuova - sarà la seconda in altrettanti giorni - allerta "gialla". Continuano ad essere previste forti piogge e temporali.
Tornano temporali e forti raffiche di vento: è allerta meteo "gialla"
La Protezione civile comunale monitorerà le zone più a rischio idrogeologico ed invita - ha reso noto il sindaco di Agrigento Lillo Firetto - la cittadinanza ad essere prudente e a stare lontani dai corsi d'acqua.
Il Libero consorzio di Agrigento ha reso noto che il personale del gruppo Protezione civile è a disposizione per eventuali segnalazioni di problemi o criticità connesse alle condizioni meteo avverse, con precipitazioni da sparse a diffuse su tutta la provincia. Per i recapiti telefonici è possibile consultare il sito internet del Libero Consorzio www.provincia.agrigento.it. "Si invitano, inoltre, i cittadini alla massima prudenza nel percorrere, e solo per effettive necessità, le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, i cui tracciati possono presentare condizioni di pericolo legate agli eventi di pioggia (in particolare la formazione di fanghiglia e detriti sulle carreggiate). Prudenza - scrivono dall'ex Provincia regionale - anche in prossimità di ponticelli e attraversamenti in prossimità di corsi d'acqua".

Siciliareporter

Agrigento, l'operato della polizia in provincia: 647 controlli nel corso dell'ultima settimana

Si mantiene in linea con le scorse settimane il numero di controlli effettuati dalla Polizia Provinciale a partire dal giorno 13 aprile, lunedì di Pasqua fino al 18 aprile.
Sono stati 647 in totale i controlli effettuati dalle pattuglie della Polizia Provinciale contro i 659 controlli effettuati la settimana precedente. Nessun verbale o illecito penale è stato accertato durante i controlli, sulla base della normativa emanata per l'emergenza Covid-19.
Un dato che testimonia una buona propensione della cittadinanza a rispettare le norme sulla limitazione degli spostamenti e sul distanziamento sociale con esclusione peri casi di necessità, lavoro o motivi di salute.
Il pattugliamento di vigilanza fissa ha riguardato le strade provinciali Sp. n.1 Quadrivio Spinasanta (SS118) - Villaseta (SS115) e la S.p. n. 4 Strada Panoramica Valle dei Templi nel giorno del lunedì di Pasqua. Verificate le autocertificazioni di 118 conducenti senza che nessuna infrazione sia stata accertata.
I controlli effettuati con il coordinamento della Prefettura e della Questura, si sono estesi a 18 comuni della provincia: Raffadali, Joppolo Giancaxio, Aragona, Comitini, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, San B. Platani, Ravanusa, Campobello di Licata, Santa Margherita, Menfi, Realmonte, Siculiana, Burgio, Villafranca, Castrofilippo, Naro, oltre alla città di Agrigento.
Quattro le pattuglie utilizzate, giornalmente, per il servizio di vigilanza dalla Polizia Provinciale Due le pattuglie in servizio dalle ore 8:00 alle 14:00 e due dalle 14:00 alle ore 20:00. Qurantatre sono stati in totale i turni coperti dagli agenti impegnati in servizio durante questo periodo.
Tali attività restano operative almeno fino al 3 maggio in attesa di ulteriori decisioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione Siciliana che, peraltro, ieri ha emesso una nuova ordinanza che consente l'attività non imprenditoriale necessaria per la conduzione di terreni agricoli e per la cura degli animali finalizzata a sopperire alle esigenze alimentari ed ai lavori di manutenzione per la prevenzione degli incendi.
La Polizia provinciale contribuisce già da alcune settimane, su impulso del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, ai controlli nella nostra provincia.

Scrivolibero

Iniziati gli interventi definitivi sul tracciato della S.P. 30 Cattolica Eraclea - Rovine di Eraclea Minoa al Km 9 - ScrivoLibero.it
Dopo l'apertura della bretella per aggirare la frana sulla S.P. 30 al km 9, i tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento l'ing. Filippo Napoli e il geologo Roberto Bonfiglio, hanno effettuato oggi un nuovo sopralluogo nel cantiere per esaminare il fronte dello scavo preparato dall'impresa, in corrispondenza della frana.
Dopo un approfondito controllo i due tecnici del settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio hanno potuto valutare la larghezza della frana impartendo all'impresa esecutrice la CO.GE.MA.LA. s.r.l. le indicazioni tecniche necessarie per riparare il tratto franato.
L'intervento prevede la creazione e la posa di gabbionate di contenimento e il riempimento da effettuare per la risoluzione del problema. A questo punto l'impresa dovrà reperire i materiali necessari ed iniziare immediatamente l'ultima fase dei lavori per ripristinare il tracciato.
L'attivazione della bretella, inoltre, consentendo il regolare traffico veicolare permette all'impresa di effettuare i lavori in sicurezza senza ostacolare la circolazione.

Gds

Pronto il dossier della Task force sulle riaperture, pressing per riavviare edilizia e manifattura il 27 aprile
La Task force ha chiuso il documento sulle riaperture. Il gruppo guidato da Vittorio Colao ha completato il lavoro su una prima proposta al governo su come impostare la "fase 2" dell'emergenza Coronavirus. A quanto si apprende, del documento si è discusso nella riunione di oltre quattro ore che si è svolta ieri sera, alla presenza anche di rappresentanti del comitato tecnico scientifico. Nel documento ci sarebbero indicazioni sulle attività produttive che possono ripartire per prime, e anche in anticipo,perché a basso rischio.
Fonti del comitato spiegano che nel testo non sarebbero indicate date e che una decisione al riguardo spetterà al premier Giuseppe Conte e al governo ma prosegue ancora in queste ore il pressing di Regioni, imprese e parte della maggioranza, per riavviare già dal 27 aprile settori come la manifattura, l'edilizia e alcuni comparti della filiera alimentare ancora chiusi.
Il dossier della task force, che ha al centro i nodi del trasporto pubblico e delle modalità delle riaperture, dovrebbe essere consegnato oggi al premier, ma c'è massimo riserbo sui contenuti, che potrebbero essere discussi dai commissari con il premier in una riunione non prima di venerdì.
Il governo pensa a un piano "omogeneo" in tutta Italia, dal 4 maggio, per riaprire le attività produttive e per regolare il trasporto pubblico. E un primo, parziale, allentamento delle regole che hanno tenuto milioni di italiani dentro casa, fermo restando che bisognerà indossare la mascherina e tenere il distanziamento "finché non ci sarà una cura o un vaccino".
Il premier Giuseppe Conte presenterà entro la fine di questa settimana il programma per la "fase 2" che annuncia "molto complessa". Prima vedrà enti locali e parti sociali. Con un'idea di partenza: le linee guida, come chiedono i governatori del Nord, saranno nazionali, ma saranno possibili norme più restrittive a livello locale nelle aree "rosse" in cui l'indice di contagio metta a rischio la tenuta del sistema sanitario.
Fondamentali saranno i dati sulla curva del contagio: la soglia nascerà dall'incrocio di indice di contagio e recettività degli ospedali nei singoli territori. Se si supererà quella soglia, scatteranno nuove chiusure, anche limitate a singole aree. Insomma, sintetizza una fonte di governo, "ci saranno linee guida comuni, classificazioni di rischio lavoro per lavoro e prescrizioni chiare su cosa fare ma poi tutto dipenderà dalla capacità delle Regioni di aver costruito la cintura di sicurezza, dai Covid Hospital ai centri per i positivi asintomatici".
Non è ancora deciso se le restrizioni per le aree "rosse" scatteranno in automatico, se le scelte spetteranno alle Regioni, che se ne assumerebbero la responsabilità, o al governo. Potrebbero esserci aggiornamenti del piano ogni 15 giorni. Di sicuro più andrà giù il contagio e terrà il sistema sanitario, più ci si avvicinerà alla normalità, più saliranno i contagi più aumenteranno le restrizioni.

Strada in salita per la Finanziaria, all'Ars una pioggia di emendamenti
Appare ancora in salita la strada che dovrebbe condurre all'approvazione della Finanziaria. L'appello del governatore Nello Musumeci di blindare il testo, così da approvare subito il pacchetto da 1,5 miliardi per imprese e famiglie, è rimasto in parte inascoltato e già al primo giorno di esame nelle commissioni è arrivata una pioggia di emendamenti. Emendamenti che arrivano anche dalla maggioranza, come Forza Itala che ne ha presentato alcuni. Segnale che l'Ars, come riporta Giacinto Pipitone in un articolo sul Giornale di Sicilia, non accetta di votare a scatola chiusa la proposta elaborata da Musumeci e dall'assessore all'Economia, Gaetano Armao. Il fronte più caldo resta quello dei sindaci. In una riunione, ieri, l'Anci Sicilia, guidata da Leoluca Orlando, ha definito inaccettabile che i fondi dei Comuni dipendano «da risorse da chiedere al governo nazionale, in sede di intesa non ancora raggiunta». La Regione - riporta ancora il Giornale di Sicilia in edicola - non ha ancora avuto dallo Stato le risposte attese: l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha chiesto di poter trattenere il miliardo che la Sicilia versa per contribuire al risanamento del bilancio nazionale.

GRANDANGOLO  
INIZIATI GLI INTERVENTI DEFINITIVI SULLA S.P. 30 CATTOLICA-ERACLEA MINOA

Iniziati gli interventi definitivi sulla S.P. 30 Cattolica-Eraclea Minoa Dopo l'apertura della bretella per aggirare la frana sulla S.P. 30 al km 9,  i tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento l'ing. Filippo Napoli e il geologo Roberto Bonfiglio, hanno effettuato oggi un nuovo sopralluogo nel cantiere per esaminare il fronte dello scavo preparato dall'impresa, in corrispondenza della frana. Dopo un approfondito controllo i due tecnici del settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio hanno potuto valutare la larghezza della frana impartendo all'impresa esecutrice la CO.GE.MA.LA. s.r.l. le indicazioni tecniche necessarie per riparare il tratto franato. L'intervento prevede la creazione e la posa di gabbionate di contenimento e il riempimento da effettuare per la risoluzione del problema. A questo punto l'impresa dovrà reperire i materiali necessari ed iniziare immediatamente l'ultima fase dei lavori per ripristinare il tracciato. L'attivazione della bretella, inoltre, consentendo il regolare traffico veicolare permette all'impresa di effettuare i lavori in sicurezza senza ostacolare la circolazione.                                                              

LIVESICILIA  
CORONAVIRUS MANOVRA, ALL'ARS PRIME MODIFICHE PIÙ SOLDI A COMUNI E 'ZONE ROSSE' di Salvo Toscano

Finanziaria all'esame delle commissioni. La Regione spera nello sblocco di altre somme PALERMO - La finanziaria regionale ha cominciato a muovere i suoi primi passi all'Ars. Le commissioni di merito sono al lavoro per esaminare il testo, che arriverà in Aula la settimana prossima per essere approvato entro il 30 aprile quando scadrà l'esercizio provvisorio. Ieri sono stati approvati alcuni emendamenti al testo presentato dal governo. "La commissione Affari istituzionali ha approvato un emendamento Pd alla finanziaria regionale che incrementa da 200 a 300 milioni di euro il Fondo perequativo destinato ai Comuni siciliani per compensare le minori entrate derivanti dalla gravissima emergenza Coronavirus", hanno annunciato il capogruppo dem Giuseppe Lupo e il parlamentare Antonello Cracolici, componenti della commissione Affari istituzionali dell'Ars. Un altro emendamento approvato destina due milioni di euro ai Comuni di Agira, Salemi, Troina e Villafrati, cioè le così detta "zone rosse", un "segno tangibile dell'attenzione della politica nei confronti dei territori", ha commentato Baldo Gucciardi, parlamentare del Pd e primo firmatario dell'emendamento. In commissione Attività produttive è passato l'emendamento che prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro per le imprese siciliane che si convertono alle produzioni Covid19 (ad esempio aziende tessili che producono mascherine). "Un sostegno concreto", lo ha definito il vicepresidente della commissione Michele Catanzaro. L'Udc ha presentato un pacchetto di emendamenti da 400 milioni con Figuccia e Lo Giudice per interventi in favore di formazione, turismo, forestali ed ex Pip. Resta sempre aperta la partita con Roma per liberare altre risorse che la Regione potrebbe impiegare per varare misure anticicliche che fronteggino il tracollo del Pil determinato dal lockdown. Da una parte c'è il contributo al risanamento della finanza pubblica, circa un miliardo, che il governo regionale spera di recuperare, e poi c'è la rateizzazione del rientro dal disavanzo, spalmata in dieci anni: in commissione paritetica c'è stata una prima apertura sulla possibilità che la prima rata del piano di rientro sia versata dalla Sicilia non nel 2020 ma nel 2021, e questo libererebbe altri 400 milioni circa. Ma ci vorranno provvedimenti del governo e quindi, anche in caso di soluzione positiva, su queste somme non si potrà contare in sede di approvazione dei documenti contabili ad aprile. Intanto, serpeggia il timore che a Roma possa maturare un nuovo scippo di risorse al Mezzogiorno. " Un documento stilato dai tecnici del Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica (Dipe), ha 'suggerito' di poter sfruttare il momento difficile per togliere al Meridione risorse per investimenti, vincolate per legge. Non vorremmo che l'infelice esempio di quanto fece il governo Berlusconi nel 2010 come reazione alla crisi economica venisse riproposto e con lo stesso risultato: togliere al sud per dare al nord". Così i parlamentari siciliani del M5S lanciano l'allarme sulla proposta "tecnica" di riprogrammazione ed eliminazione del vincolo territoriale (80% al Sud e 20% al centro-nord) dei Fondi di Coesione e Sviluppo, e la messa in pausa della clausola del 34% che dovrebbe destinare alle regioni meridionali una quota di investimenti ben definita. "Come Movimento 5 Stelle non permetteremo che questa azione possa essere portata a compimento - dicono i parlamentari siciliani pentastellati -. È illogica e non rispettosa dei veri bisogni ed interessi del Paese. Siamo felici che già il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Turco, e il Ministro per il Sud, Provenzano, abbiano puntualizzato che quel documento è solo una bozza non ancora sottoposta al vaglio della politica. È bene ribadire la linea del M5s: nessuna penalizzazione per il meridione". Oggi, intanto, la Regione dovrebbe trasmettere all'Inps una prima tranche di decreti per la cassa integrazione in deroga, che attendono 137mila lavoratori in Sicilia. Lo ha annunciato ieri l'assessore al Lavoro Scavone. Il premier Giuseppe Conte ieri al Senato ha annunciato per i prossimi giorni un nuovo decreto economico da 50 miliardi a sostegno di famiglie e imprese. Nella Nota sulla congiuntura di aprile dell'Ufficio parlamentare di bilancio si stima un crollo del Pil di 15 punti percentuali nel primo semestre di quest'anno in Italia.                                                                                            

LA SICILIA  
MASCHERINE E DISTANZA SOCIALE FINO AL VACCINO: UNICA VIA PER LA FASE 2 di Serenella Mattera

Il premier Giuseppe Conte presenterà entro la fine di questa settimana il programma per la ripartenza che annuncia «molto complessa» Mascherine e distanza sociale fino al vaccino: unica via per la fase 2 ROMA - Un piano «omogeneo» in tutta Italia, dal 4 maggio, per riaprire le attività produttive e per regolare il trasporto pubblico. E un primo, parziale, allentamento delle regole che hanno tenuto milioni di italiani dentro casa, fermo restando che bisognerà indossare la mascherina e tenere il distanziamento «finché non ci sarà una cura o un vaccino». Il premier Giuseppe Conte presenterà entro la fine di questa settimana il programma per la «fase 2» che annuncia «molto complessa». A ore la task force guidata da Vittorio Colao e il comitato tecnico scientifico consegneranno al governo il risultato del loro lavoro, che sarà la base per ogni decisione. Poi il premier vedrà enti locali e parti sociali. Con un'idea di partenza: le linee guida, come chiedono i governatori del Nord, saranno nazionali, ma saranno possibili norme più restrittive a livello locale nelle aree «rosse» in cui l'indice di contagio metta a rischio la tenuta del sistema sanitario. Conte interviene su Facebook poco dopo le sette del mattino, per placare l'impazienza di cittadini, imprenditori e Regioni che premono per riaperture dal 27 aprile. «Piacerebbe anche a me poter dire: riapriamo tutto, subito. Ma sarebbe irresponsabile», scrive. «Non permetterò mai che si creino divisioni tra Nord, Sud, Centro e Isole», assicura per rassicurare chi, come Luca Zaia, da giorni denuncia un tentativo di isolare le regioni del nord. E anche in Aula al Senato e alla Camera, nel pomeriggio, di fronte a parlamentari leghisti battaglieri, parla di regole "omogenee». Ma è vero che, scrive sui social, si dovrà tenere conto «delle peculiarità territoriali», perché il sistema di trasporto in Basilicata non è quello della Lombardia e la capacità degli ospedali di reggere l'urto del contagio non è uguale ovunque. Perciò, spiega, si lavora a un piano sanitario su quattro assi: distanziamento sociale e mascherine; potenziamento di servizi di prevenzione e rsa; Covid Hospital; tamponi e test sierologici; teleassistenza e mappatura dei contagi con un'app che non sarà obbligatoria. Fondamentali saranno i dati sulla curva del contagio: la soglia nascerà dall'incrocio di indice di contagio e recettività degli ospedali nei singoli territori. Se si supererà quella soglia, scatteranno nuove chiusure, anche limitate a singole aree. Insomma, sintetizza una fonte di governo, «ci saranno linee guida comuni, classificazioni di rischio lavoro per lavoro e prescrizioni chiare su cosa fare ma poi tutto dipenderà dalla capacità delle Regioni di aver costruito la cintura di sicurezza, dai Covid Hospital ai centri per i positivi asintomatici». Non è ancora deciso se le restrizioni per le aree "rosse» scatteranno in automatico, se le scelte spetteranno alle Regioni, che se ne assumerebbero la responsabilità, o al governo. Potrebbero esserci aggiornamenti del piano ogni 15 giorni. Di sicuro più andrà giù il contagio e terrà il sistema sanitario, più ci si avvicinerà alla normalità, più saliranno i contagi più aumenteranno le restrizioni. Le soluzioni in concreto per le riaperture sono affidate agli esperti: una nuova riunione della task force di Colao con alcuni esponenti del comitato tecnico scientifico si tiene in serata, per consegnare entro mercoledì a Conte un documento. Poi entro venerdì dovrebbe riunirsi la cabina di regia con gli enti locali. Dovrebbero restare limiti agli spostamenti tra le Regioni ma l'allentamento per i cittadini potrebbe riguardare la possibilità di recarsi nelle seconde case, di andare al parco e a trovare parenti e a correre da soli anche lontano da casa. Quanto alle attività produttive, ci sarà una forte spinta allo smart working e regole per gli uffici, con l'indicazione di evitare le riunioni e distanziare le postazioni. Snodo cruciale è il trasporto: bisogna evitare le ore di punta. Perciò si studiano non solo meccanismi di limitazione dei posti sui mezzi pubblici, con la possibilità di viaggiare solo seduti e distanziamento alle fermate, ma anche il modo di incentivare altri mezzi di trasporto, come le bici, e di allungare gli orari di uffici e negozi, magari anche al weekend. Quanto ai bar e ristoranti, potrebbe esserci un primo via libera ai ristoranti per fare asporto ma è difficile che il 4 maggio si "riapra".                                                                                              

CORONAVIRUS, NEL NUOVO DECRETO DA 50 MILIARDI IL REDDITO DI EMERGENZA FINO A 800 EURO di Silvia Gasparetto

I provvedimenti in vista per aiutare famiglie e imprese e tamponare i danni economici dell'emergenza sanitaria ROMA - Un nuovo decreto da almeno 50 miliardi per aiutare famiglie e imprese e tamponare i danni economici del Coronavirus, che per l'Italia comporteranno un crollo del Pil «mai visto nella storia della Repubblica», come indica l'Ufficio parlamentare di Bilancio che vede, nel primo semestre, un calo verticale del 15%. Le stime ufficiali del governo dovrebbero arrivare domani sul tavolo del Consiglio dei ministri, ancora non formalmente convocato ma chiamato a varare il Def e anche la nuova richiesta di scostamento dagli obiettivi di deficit, che terrà conto sia della gelata dell'economia sia delle nuove risorse necessarie per sanità, ammortizzatori per dipendenti e autonomi, famiglie, enti locali e ristori per le attività chiuse per l'emergenza. Il nuovo quadro macroeconomico dovrebbe vedere una crescita del Pil a fine anno rientrare attorno a -8% (un pò meglio del -9,1% stimato dal Fmi), dopo lo «shock senza precedenti» dei primi sei mesi dell'anno, caratterizzati da «fortissimi costi economici» e per alcuni settori, «turismo e ristorazione, commercio al dettaglio, trasporti e logistica» attività ridotte "fino a quasi annullarsi» come sottolinea l'authority sui conti pubblici che vede una possibilità di ripresa a partire dal terzo trimestre dell'anno a patto che si ricomincino ad aprire le attività e «non ci siano nuove ondate dell'epidemia nei prossimi mesi». Con il Pil in caduta libera anche l'indebitamento salirà ben oltre il 3%, arrivando probabilmente a sfiorare la doppia cifra se si considera anche la necessità di circa 3 punti di Pil per finanziare i nuovi sostegni all'economia. Il governo è pronto a chiedere uno «scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo» ha detto il premier Giuseppe Conte in Parlamento, spiegando che non sarà «inferiore a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi». L'elenco delle misure da mettere in campo per evitare che la crisi sanitaria si trasformi per molte categorie in una crisi economica irreversibile si fa di giorno in giorno più lungo. Di sicuro saranno rifinanziati (con 15 miliardi) gli ammortizzatori sociali e il bonus per autonomi, partite Iva e stagionali che passerà da 600 a 800 euro. Dovrebbe essere rifinanziato anche il fondo per i professionisti iscritti alle casse (mancano attualmente una cinquantina di milioni per coprire tutte le domande), sanando l'esclusione per chi è iscritto a più enti. In arrivo anche «l'ampliamento dei congedi parentali per i genitori con figli e una indennità per i lavoratori domestici (colf e badanti)» assicura il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che conferma anche il nuovo Reddito di emergenza (2-3 miliardi) che salirà in base al nucleo familiare, in una forchetta tra 400 e 800 euro. Per aiutare chi è in difficoltà con l'affitto dovrebbero arrivare nuovi fondi così come nuove risorse dovrebbero andare ai buoni spesa. Per chi ha figli potrebbe arrivare anche un bonus ad hoc, sponsorizzato dal ministro Elena Bonetti che rilancia anche la proposta di Iv di un voucher da 500 euro per le vacanze in Italia, misura allo studio anche del ministro Dario Franceschini, che ha annunciato un pacchetto ad hoc per sostenere cultura e turismo. Per le imprese danneggiate dalla crisi dovrebbe prendere forma anche il fondo annunciato dal ministro dello Sviluppo economico per i ristori diretti, che si dovrebbero affiancare a una estensione del credito d'imposta per gli affitti commerciali, ora limitati al solo mese di marzo per negozi e botteghe, e anche a un sostegno sulle bollette (si è ipotizzato un intervento da 10 miliardi). Sempre il Mise è al lavoro anche su incentivi per la connettività e sui prezzi calmierati per le mascherine (sulle quali potrebbe essere applicata l'Iva agevolata). Infine nel decretone, che sta slittando sempre più verso l'inizio di maggio (lo scostamento sarà votato dalle Camere il 29 aprile), troveranno posto ulteriori finanziamenti per la sanità, in particolare per l'assunzione di infermieri, e un pacchetto da 3 miliardi e mezzo per gli enti locali.        

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MINISTRO DELL'ISTRUZIONE CORONAVIRUS, AZZOLINA: "AL VIA IL COMITATO DI ESPERTI PER IL PIANO SCUOLA"

Il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha istituito presso il ministero un Comitato di esperti che avrà il compito di formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all'emergenza sanitaria in atto, ma anche guardando al miglioramento del sistema di Istruzione nazionale. Il Comitato potrà formulare proposte sull'avvio del prossimo anno scolastico, l'edilizia scolastica, l'innovazione digitale, il reclutamento del personale, il rilancio della qualità del servizio scolastico e altro. Il Comitato è composto da 18 esperti e coordinato dal professor Patrizio Bianchi, ordinario di Economia e Politica industriale presso l'Università di Ferrara. "Abbiamo voluto questo tavolo di lavoro - spiega la Azzolina - per mettere a punto il nostro Piano per il mondo dell'Istruzione. Risponderemo rapidamente a tutti i dubbi e le istanze che ci stanno arrivando, in particolare dalle famiglie. Come Paese abbiamo fatto sforzi importanti in queste settimane per rispondere all'emergenza sanitaria, grandi sacrifici che non possono essere vanificati. Ma, al contempo, dobbiamo cominciare a guardare oltre. E vogliamo farlo da subito". "Lo faremo insieme al gruppo che abbiamo costituito oggi - prosegue il ministro -, dove ci sono profili che vengono dal mondo della scuola, del digitale, della ricerca, della sanità, dagli atenei e che saranno di supporto. Chiederemo loro di formulare proposte che poi vaglieremo con attenzione. Lavoreremo anche guardando al dopo, al futuro della scuola che è, necessariamente, il futuro dell'Italia. Abbiamo l'occasione, ora che tutti parlano di scuola e avvertono ancora di più la sua importanza, di intervenire per migliorare ulteriormente il sistema di Istruzione".                                                          

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  COVID-19 E AUTISMO, DI NOLFO: "NON ABBANDONIAMO LE FAMIGLIE"
"In Italia, un bambino su 77 presenta il disturbo dello spettro autistico. La sospensione delle terapie riabilitative, della frequenza scolastica, delle varie attività di sostegno didattico e psicologico, ha causato inevitabilmente una condizione di drammatico isolamento nei soggetti affetti da tale disturbo", cosi la coordinatrice Provinciale Forza Italia Giovani Agrigento Lilly Di Nolfo. "Un isolamento nell'isolamento. Le restrizioni - legittime-  disposte per fronteggiare la diffusione del covid-19 e la conseguente interruzione dei percorsi educativi, hanno fatto ricadere l'intero carico assistenziale sulle sole spalle delle famiglie, che devono fronteggiare la difficile gestione di una delicata routine quotidiana.La disabilità dello spettro autistico non permette la corretta esecuzione della didattica a distanza che, purtroppo,  risulta in questi casi difficilmente fruibile e rischia di compromettere o addirittura vanificare i risultati raggiunti dai bambini o ragazzi che seguono le attività riabilitative.E' bene rammentare che l'estremo disagio dovuto al repentino cambiamento ambientale ed abitudinale può favorire l'incremento di condotte aggressive verso sé stessi e gli altri e, in alcuni casi, l'insorgere di  disturbi psichiatrici. Dall'emergenza covid-19 derivano importanti ricadute sociali e preciso dovere istituzionale è quello di volgere una concreta tutela nei confronti di tutti quei soggetti maggiormente vulnerabili. Auspico, conclude Di Nolfo, che le istituzioni socio-sanitarie possano attuare immediati e tempestivi provvedimenti al fine di garantire le prestazioni presso i centri di riabilitazione o, in alternativa, assistenza domiciliare individualizzata così da riprendere le consuete attività e prevenire la comparsa di emergenze comportamentali".   


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