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Rassegna stampa del 9, 10 e 11 maggio 2020

9 maggio 2020

Provinced'Italia

Covid19, Elezioni Province: audizione UPI Camera dei Deputati - Unione Province d'Italia
"Le Province in scadenza nel 2020 vadano al voto in un giorno unico dopo le amministrative"
Lo slittamento dello svolgimento delle elezioni comunali al mese di ottobre 2020 impatta anche sulle elezioni degli organi di governo delle Province che sono in scadenza nel 2020. Lo hanno chiesto il Presidente di UPI Michele de Pascale e il Presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma, nell'audizione sul decreto-legge di rinvio delle elezioni regionali e amministrative all'esame alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati.
"Le elezioni delle Province - hanno ricordato i rappresentanti UPI - secondo quanto previsto dalla Legge Delrio, sono di secondo livello: gli organi delle Province, Presidente e Consiglio provinciale, sono composti ed eletti da Sindaci e Consiglieri comunali. Gli amministratori locali, sindaci e consiglieri comunali, rappresentano quindi l'elettorato attivo e l'elettorato passivo dell'ente provinciale.
Nel periodo tra il mese di agosto e il mese di dicembre sono in scadenza i mandati di 8 Presidenti di Provincia e 25 Consigli provinciali perché la rappresentatività territoriale sia almeno formalmente garantita, c'è bisogno che il voto avvenga dopo che le elezioni comunali sono state completate.
Per questi motivi, l'UPI nell'iter di conversione del decreto-legge chiede che sia prevista una norma che consenta di far slittare le elezioni di tutti gli organi di governo delle Province in scadenza nel 2020 a 90 giorni  dopo le elezioni comunali. Sarebbe importante che questa data fosse unica per tutte le elezioni provinciali: un election day "

Concorsi PA, l'UPI scrive alla Ministra Dadone - Unione Province d'Italia

De Pascale "Urgenti indicazioni su modalità per riavviare i concorsi"
"Con la fase2 diventa urgente per le Province portare a termine le procedure concorsuali avviate prima dell'emergenza sanitaria. Dobbiamo potere assumere al più presto quel personale specialistico - ingegneri, geometri, tecnici informatici -  che nei prossimi mesi saranno essenziali per permettere alle Province di riprendere con nuovo slancio la progettazione e la programmazione degli investimenti. Servono indicazioni per riavviare la macchina dei concorsi, prima del 18 maggio".
Lo scrive il Presidente dell'UPI Michele de Pascale in una lettera inviata alla Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone.
"Dobbiamo riorganizzare le nostre strutture amministrative - scrive de Pascale alla Ministra-  anche per riempire i vuoti che derivano dal lungo blocco delle assunzioni nelle Province e dal prepensionamento anticipato del personale, per far fronte alle esigenze di una rapida ripartenza delle attività economiche in condizioni di sicurezza. Nel periodo di sospensione dei concorsi stabilito dal decreto Cura Italia abbiamo comunque cercato di portare avanti tutte le procedure consentite, per accelerare l'assunzione di nuove professionalità nelle Province. Ora serve un intervento urgente affinché, a partire dal prossimo 18 maggio, le Province e tutte le pubbliche amministrazioni possano portare a conclusione le procedure concorsuali avviate e programmare nuove assunzioni. Per questo c'è bisogno di sapere per tempo e  già da ora, le modalità che si intende adottare per lo svolgimento delle prove concorsuali, che ci auguriamo saranno previste nelle forme semplificate in deroga alla normativa vigente,  come annunciato dal Governo".

Agrigentonotizie

"Il rumore era prodotto dai clienti", archiviato procedimento contro locale della movida
Gioacchino Schicchi
Era stato sanzionato dalla polizia municipale perché gli era stato contestato il superamento dei limiti previsti di emissioni sonore. Adesso però il procedimento, aperto nel lontano 2015 a carico di un commerciante agrigentino, titolare di un locale nella zona della "movida" del centro città, è stato definitivamente archiviato.
A firmare il provvedimento è stato il Libero consorzio di Agrigento, al quale erano arrivati gli incartamenti dal Municipio dopo che gli agenti, nell'aprile del 2015, avevano effettuato insieme agli operatori dell'Arpa dei rilievi fonometrici che hanno rilevato un superamento delle soglie di rumore previste. Rumore che "immesso in ambiente abitativo, non è accettabile per il superamento del limite differenziale notturno" e che era prodotto, si rilevò già all'epoca, "dagli avventori del locale che si accalcano di fronte al locale stesso e nella vicina via".
Accusa che il locale ha respinto, evidenziando appunto che "i rumori sono stati provocati dai presunti avventori presenti all'esterno del locale ossia nella piazza adiacente e non da una fonte acustica situata all'interno del locale medesimo" e quindi, di fatto, non aveva alcuna responsabilità specifica.
Una linea difensiva che è stata accolta dal Libero consorzio, secondo il quale "appaiono giuridicamente fondate e degne di accoglimento in quanto dal verbale di accesso eseguito dai tecnici dell'Arpa si rileva espressamente che il rumore principale è dovuto ai clienti che sostano fuori dal locale e quindi, nessuna responsabilità può essere addebitata al locale".

Canicattiweb

Pubblicato l'aggiornamento dell'elenco di istituzioni ed associazioni della provincia di Agrigento
Pubblicato nel sito del Libero Consorzio Comunale di Agrigento l'elenco aggiornato delle istituzioni ed associazioni operanti in provincia di Agrigento. Gli aggiornamenti riguardano le modifiche, avvenute in questo periodo di emergenza Covid-19, dei vertici di alcuni Enti pubblici, Forze di Polizia e Associazioni varie della provincia.
L'elenco disponibile unicamente nel sito istituzionale, curato dall'ufficio stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Realizzato in formato pdf, contiene una serie di notizie su vertici, indirizzi e numeri telefonici di enti ed associazioni utili a cittadini ed istituzioni.
Questo strumento di lavoro è aggiornato dall'ufficio stampa del Libero Consorzio in tempo reale.
Gli interessati, cittadini o istituzioni, possono visionare la pubblicazione alla pagina: http://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12224 del sito istituzionale dell'Ente, oppure cliccare nella home page del sito nella sezione servizi on line e poi "Elenco delle Autorità istituzionali".
L'Ufficio stampa sollecita le Istituzioni e le Associazioni interessate della nostra provincia a trasmettere segnalazioni ed aggiornamenti per integrare la pubblicazione o per un eventuale inserimento nelle categorie presenti nell'elenco. A tale questo scopo è possibile chiamare il numero verde 800 315555 o inviare una e-mail all'indirizzo  HYPERLINK "mailto:ufficiostampaproag@yahoo.it"ufficiostampaproag@yahoo.it. Le eventuali modifiche, compatibilmente con l'editing del formato, saranno compiute nel più breve tempo possibile dall'arrivo delle segnalazioni.

Giornale di Sicilia

Naro-Campobello e Cammarata-Santo Stefano di Quisquina
Due arterie provinciali più sicure

Due strade provinciali si rifaranno il look. E saranno spesi quasi un milione di euro per la sistemazione dei tracciati. Con due decreti del dirigente generale dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e Trasporti sono stati finanziati importanti
interventi di manutenzione straordinaria su due strade  provinciali. Gli interventi, su progetti esecutivi elaborati dai tecnici del settore Infrastrutture stradali, riguardano i lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per il ripristino della regolare transitabilità sulla strada provinciale 12 Naro- Campobello di Licata, per un importo di 300 mila euro (emesso dall'assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità e dei Trasporti - Servizio 9 Infrastrutture viarie), e i lavori di intervento urgente per movimento franoso sulla provinciale 24 nel tratto Cammarata-Santo Stefano di Quisquina (località Filici), per un importo di 600 mila euro. Tali interventi, per la verità, erano programmati da tempo, ma solo adesso sono state rese disponibili le risorse finanziarie grazie all'impegno profuso dal Libero consorzio di Agrigento che ha fatto in modo da accelerare al massimo l'iter. Tali interventi consentiranno il miglioramento delle condizioni di sicurezza di queste importanti vie di collegamento, sulle quali era stata già posta l'attenzione con diversi progetti finanziati e appaltati o in fase di aggiudicazione. In particolare la strada provinciale 12 necessita di un intervento urgente visto che in più tratti l'asfalto è disconnesso e si sono registrati smottamenti del terreno che causano un dislivello del fondo stradale. Le condizioni di pericolo, dunque, sono molto elevate e l'ente che ha la competenza sulle strade interne, cioè l'ex Provincia, sta cercando in questo modo di mettere in sicurezza l'arteria stradale che attraverso le zone di campagna, collega Naro a Campobello di Licata. (* PAPI*)

Incarichi al Libero consorzio
Scelto il nuovo responsabile per la viabilità della Zona Est

Nuovo incarico per il funzionario tecnico del Libero consorzio comunale di Agrigento, Michelangelo Di Carlo. Con disposizione dirigenziale, il funzionario, già responsabile del settore Infrastrutture stradali dell'ex Provincia regionale, è stato anche nominato responsabile del Gruppo X Viabilità zona Est. Michelangelo Di Carlo sostituisce Gerlando Spirio, assegnato in via esclusiva, con disposizione del segretario-direttore, Caterina Moricca, al settore Affari generali e Patrimonio. «La rete stradale zona Est - scrive l'ente in una nota - riveste un ruolo particolarmente nevralgico nel territorio provinciale, in quanto collega alla rete statale comuni particolarmente importanti per popolazione. Le numerose arterie viarie, inoltre, costituiscono diretti collegamenti fra strade provinciali, riconosciute necessarie per la valorizzazione di importanti attività agricole e commerciali che insistono nella zona». Tra i comuni che si affacciano nella zona Est, ci sono quelli di Canicattì, Licata, Palma di Montechiaro,Campobello di Licata e Ravanusa. (* PAPI*)

LAVORI PUBBLICI
Libero consorzio, progetti esecutivi senza «esterni»

Il Settore tecnico del Libero consorzio comunale di Agrigento conferma per il 2020, la Certificazione del sistema qualità  Uni En Iso 9001, a conclusione di rigorose attività di valutazione da parte della Kiwa leader del settore. La certificazione consente di effettuare le verifiche ai progetti esecutivi senza affidare l'incarico a professionisti esterni, con un notevole risparmio per il bilancio dell'ente. (* PAPI*)

10 maggio

Agrigentonotizie

Non c'è pace per i depuratori della provincia: continuano a piovere multe

Ormai se ne é quasi perso il conto. Il numero dei provvedimenti con cui il Libero consorzio di Agrigento chiede, periodicamente, alla Girgenti Acque o a singoli Comuni della provincia di pagare sanzioni per impianti di depurazioni rivelatisi essere non perfettamente in regola cresce praticamente a vista d'occhio. Quasi ogni settimana l'Ente sforna due o tre richieste per il versamento di migliaia e migliaia di euro che sono l'esito di controlli condotti negli anni passati da Arpa  e corpi di polizia sugli impianti negli anni passati.
Controlli che permisero di accertare irregolarità più o meno grandi: dall'assenza dell'autorizzazione allo scarico (mai rinnovate dalla Regione e risalenti in alcuni casi ad un decennio prima) al superamento dei limiti imposti in termini di inquinanti presenti nell'acqua in uscita.
Depuratori fuori regola e scarichi oltre i parametri: nel 2019 oltre 60mila euro di sanzioni
Tutte violazioni accertate alla legge 152 del 2006 e, soprattutto, tutte violazioni che portano con sé una significativa multa tra i 3 e i 30mila euro. Gli ultimi due casi vedono coinvolti il gestore del servizio idrico (per quanto il nome sia omissato, il gestore è unico in provincia) a cui è stato contestato che un impianto di depurazione era sprovvisto dei pozzetti di ispezione - un grande classico - e sversava liquami dalla qualità diciamo discutibile facendo scattare una sanzione da 4500 euro.
Contestazioni praticamente identiche mosse alla società e ad un Comune (anche questa volta i riferimenti sono omissati) così come identica è la multa elevata che però, è giusto precisarlo, non è detto sia stata pagata stante che l'accusato ha comunque diritto a difendersi contestando la richiesta.
La domanda che ci si pone è però: e adesso quali sono le condizioni di questi depuratori? A rilanciare l'interrogativo erano stati, nei giorni scorsi, i componenti del comitato "Intercopa", i quali evidenziarono come lo sversamento nei fiumi (e quindi nel mare) di reflui non perfettamente depurati porta con sè potenziali rischi per la salute. Un appello caduto nel vuoto, così come gli interrogativi di coloro che attendono di comprendere se su quei depuratori la gestione commissariale (o la Regione che teoricamente ne gestisce diversi per conto della Procura, stante che molti impianti sono sotto sequestro) sono stati effettuati o meno gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. O se, tra qualche anno, arriveranno nuove multe.

Il Consorzio universitario ha un nuovo presidente: è Nené Mangiacavallo
Redazione 10 maggio 2020 16:00

Se ne era parlato insistentemente nei mesi scorsi ma, alla fine, lo spoill system regionale aveva rinviato tutto, in attesa di nuovi equilibri per l'azzoppatissima maggioranza Musumeciana. Invece alla fine Nenè Mangiacavallo, già deputato nazionale e sottosegretario alla sanità, sarà il nuovo presidente del Cua "Empedocle" di Agrigento, incarico che, ai sensi del nuovo statuto del Consorzio universitario spetta appunto alla Regione.
L'indiscrezione nel gennaio 2019: Nené Mangiacavallo nuovo presidente del Cupa
Era gennaio quando il nome di Mangiacavallo venne anticipato per la prima volta da Agrigentonotizie, ma quell'ipotesi tardò a trovare concretezza proprio per questioni di equilibrio politico. Nel frattempo il nuovo Ecua è stato guidato da un facente funzioni, Giovanni Di Maida (che oggi rimane vicepresidente) e il resto del Consiglio è stato nominato da Comune, Camera di Commercio e Unipa ed era appunto in attesa della nomina del presidente.
Mangiacavallo dovrebbe insediarsi nelle prossime settimane ad anno accademico iniziato nonostante la "sedazione" dovuta alle misure per contenere il Covid-19. Adesso la nomina dovrà comunque passare per l'approvazione definitiva alla prima commissione Ars. Dopodiché passeranno dal momento in cui arriva la comunicazione 15 giorni per la convocazione dell'assemblea dei soci.
La prima a complimentarsi è stata la deputata regionale Giusi Savarino. "Voglio augurare buon lavoro al nuovo presiedente del Consorzio universitario di Agrigento, Nenè Mangiacavallo. Sono certa che con la sua esperienza, sensibilità e lungimiranza, porterà il Consorzio Universitario a tagliare nuovi e ambiziosi traguardi".
"Siamo particolarmente soddisfatti della nomina dell'amico Nenè Mangiacavallo a presidente del Consorzio Universitario di Agrigento - commentano invece i consiglieri comunali di Ribera Emanuele Li Voti e Claudia Lupo -. Siamo certi che Nenè svolgerà il prestigioso incarico con la consueta competenza e il massimo impegno, contribuendo ad una eccellente formazione, organizzazione e innovazione dell'ateneo".

Siciliareporter

Agrigento, prosegue la consegna di beni di prima necessità nei comuni della provincia ad opera della Protezione Civile
RedazioneSiciliaReporter

Proseguono gli interventi della Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per consegnare beni di prima necessità ai comuni e da destinare alle famiglie bisognose di aiuto.
Nell'ultima giornata di lavoro lo staff coordinato dal funzionario responsabile dr. Marzio Tuttolomondo ha effettuato consegne di generi alimentari nei comuni di Menfi, Sciacca e Burgio, continuando così l'attività di sostegno ai Centri Operativi Comunali dei comuni che avevano già fatto richiesta.
I generi alimentari non deperibili sono stati acquistati dal Libero Consorzio grazie alla donazione del Comando Provinciale dei Carabinieri, che ha raccolto una somma per aiutare le numerose famiglie in difficoltà economica a causa dell'emergenza Covid-19.
In questa drammatica fase il Libero Consorzio sta producendo il massimo sforzo per alleviare la sofferenza di quanti, in seguito al lockdown ordinato dai Governi nazionale e regionale, hanno visto praticamente azzerate le normali entrate delle loro attività economiche, con gravi ripercussioni sul proprio tenore di vita.

Repubblica Palermo

Regione, Musumeci convoca vertice di maggioranza e sblocca nomine Iacp e Parchi

Martedì il governatore vedrà i responsabili dei partiti: al centro dell'incontro rimpasto e norme da portare all'Ars. Intanto la giunta completa alcune caselle del sottogoverno. L'ex sottosegretario Mangiacavallo guiderà il consorzio universitario di Agrigento. Pd: "Isola in crisi, presidente pensa a poltrone"
di ANTONIO FRASCHILLA
Da domani inizia una settimana chiave per il proseguo della legislatura e del governo Musumeci. Dopo il varo della Finanziaria, e le forti tensioni tra i partiti del centrodestra, con tanto di caccia al deputato e la Lega che ne ha perso già uno andato nell'Udc, il presidente della Regione convoca per martedì un vertice di maggioranza. Al centro della discussione ci sarà il rimpasto, che a meno di sorprese di fatto non ci sarà per le forti tensioni in tutti i partiti. L'unica eccezione sarà l'ingresso della Lega alla quale Musumeci offre i Beni culturali.
Forza Italia, che chiedeva con il rimpasto, adesso sembra in difficoltà: non a caso il coordinatore Gianfranco Micciche chiedendo di "azzerare tutto per poi fare il rimpasto" sembra lanciare la palla in tribuna sapendo che Musumeci non accetterebbe mai una soluzione del genere. Miccichè chiedeva prima il rimpasto per far uscire dalla giunta innanzitutto Gaetano Armao e dare spazio ad esponenti forzisti di alcune province non rappresentate in giunta. Ma a sorpresa Armao è stato blindato dal capo assoluto di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ha chiesto direttamente a Musumeci di non cambiare questo nome. A questo punto considerando il peso di Marco Falcone e Bernadette Grasso l'unico forzista che potrebbe lasciare è Edy Bandiera, entrato in quota Stefania Prestiacomo salvo poi essere disconosciuto dall'ex ministra che non ha gradito alcune sue scelte. Proprio Bandiera in queste ore ha ricevuto il sostegno di sindacati, associazioni di categoria e anche delle sorelle Napoli. Anche negli altri partiti al momento non c'è molta voglia di rimpasto, perché magari poi si dovrebbe contare la rappresentanza vera all'Ars rispetto al numero di assessori. Non a caso dall'Udc mettono le mani avanti: "Se rimpasto dovesse esserci, sbaglia chi pensa alla logica dei numeri e dei rapporti di forza. L'Udc è stato il primo partito che ha indicato Musumeci alla presidenza della Regione ed è saldamente ancorato al progetto riformista che il governo regionale sta portando avanti grazie anche all'impegno ed all'efficacia dei nostri assessori Turano e Pierobon. Sono certa, per come conosco l'uomo e il politico, che Musumeci, forte dei suoi valori e principi inossidabili, non è soggetto che si lascia tirar la giacca, nè tantomeno un presidente che ceda a diktat", dice Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all'Assemblea regionale siciliana.
Comunque domani si riunità il comitato politico di Forza Italia e martedì ci sarà il vertice di maggioranza con Musumeci e non sono escluse sorprese.
Intanto per rassenerare gli animi nella maggioranza Musumeci nell'ultima giunta ha riproposto le nomine, ferme da un anno, in Iacp e Parchi. Di fatto riproponendo molti dei nomi bocciati in commissione Affari istituzionali: ma questa volta il governatore ha in mano un parere legale che chiarisce che il parere della commissione è solo consultivo. Ritorna quindi il nome di Carlo Caputo, ex sindaco di Belpasso, alla guida del parco dell'Etna. Al parco dell'Alcantara va l'ex deputato Giuseppe Arena, in quota Fratelli d'Italia. Al parco delle Madonie va Angelo Merlino, agronomo messinese. Al parco dei Nebrodi va un fedelissimo della Grasso, Domenico Barbuzza, che oltre ad essere componenti del gabinetto della stessa Grasso è anche consigliere a Sant'Agata di Militello.
Ribadite le nomine anche negli Iacp, con piccole variazioni pro Lega. Ad esempio allo Iacp di Ragusa, territorio di Nino Minardo appena passato da Forza Italia al partito di Salvini, va Girolamo Carpentieri. Allo Iacp di Catania va Angelo Sicali, componente dello staff di Musumeci. A Messina va Carlo Mazzù, già vicepresidente dell'Istituto, ad Acireale Mauro Scaccianoce, a Siracusa Mariaelisa Mancarella a Enna Francesco Vitale e a Caltanissetta Michelangelo Agrò. Non risolto il nodo di Palermo e Trapani che rimangono commissariati.
Nei consorzi univeristari, ad Agrigento nominato l'ex sottosegretario Nené Mangiacavallo, a Caltanissetta va Walter Tesauro presidente della Camera penale Nissena.
Critiche dal Pd. "Mentre la Sicilia è in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica, Musumeci pensa a nominare i vertici di Iacp, Enti Parco e Consorzi Universitari: evidentemente la priorità del governo regionale non è difendere il lavoro dei siciliani o superare gli inaccettabili ritardi nell'erogazione della cassa integrazione, ma sfornare poltrone di sottogoverno", dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD allArs.


11 maggio 2020

Siciliareporter

Agrigento, riaprono i cantieri sulle strade provinciali grazie all'avvio della fase 2 da Covid-19
RedazioneSiciliaReporter

Da oggi possono riprendere le attività dei cantieri degli appalti dei lavori pubblici previsti nella cosiddetta 'fase 2' dell'emergenza covid-19 e preannunciate nel Dpcm del Presidente del Consiglio Conte e dall'ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
Si tratta dei lavori che il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha appaltato in questi mesi grazie all'intensa attività di progettazione del settore Infrastrutture Stradali e al lavoro incessante dell'Ufficio Gare e Appalti che ha consentito di attivare numerosi cantieri in tutta la provincia di Agrigento per decine di milioni di euro. Una ripresa che consentirà anche un miglioramento del tessuto economico.
Il primo cantiere a riaprire è quello relativo ai lavori di manutenzione e miglioramento della rete viaria secondaria per una maggiore accessibilità alle aree interne e la sua messa in sicurezza della dorsale: Menfi - Montevago - S. Margherita Belice - Sambuca di Sicilia - Sciacca - Caltabellotta", finanziato con fondi del Patto per lo Sviluppo della Sicilia.
L'appalto, gestito in modalità telematica, era stato aggiudicato all'impresa CO.MIN. SRL di Mussomeli (CL) per un importo netto di 1.208.696,50 euro e i lavori erano iniziati già da alcuni mesi. Le strade interessate a questo importante progetto di miglioramento della viabilità interna sono le Strade Provinciali n. 79, n. 39, n. 43, n. 48 e la SPC (ex consortile) n. 6, anche se gran parte degli interventi sarà concentrata sulla SP n. 79 Sciacca-Menfi, per la quale di recente è stato aggiudicato un altro appalto per la rimozione di alcune frane ed altre situazioni di pericolo.
Il progetto prevede la sistemazione di tutti i tratti danneggiati, la rimozione di alcune situazioni di pericolo, il rifacimento e la bitumazione del manto stradale, nonché il miglioramento della segnaletica orizzontale e verticale. Gli altri cantieri riprenderanno nei prossimi giorni una volta completato l'iter per riaprire i cantieri.

Meridionenews

Covid-19, ddl per gestire gli appalti con i poteri speciali. Proposta di Sammartino sostenuta da Pd e centrodestra.
Simone Olivelli

Il Covid-19 come il ponte Morandi. Nonostante la crescita dei contagi in Sicilia resti contenuta, con una decina o poco di più di nuovi casi al giorno, il coronavirus va trattato come una calamità. Non solo da un punto di vista sanitario. È questa la base di partenza di un disegno di legge che oggi verrà esaminato in commissione Affari istituzionali all'Ars. Primo firmatario Luca Sammartino, ma poi sottoscritto dai capigruppo di Forza Italia, Italia Viva, Diventerà Bellissima, Fratelli d'Italia, Lega, Udc e Pd, il testo era stato presentato come aggiuntivo alla finanziaria regionale e poi stralciato. A rinviarne la trattazione, ma con la promessa che sarebbe stato il primo pensiero post-finanziaria, è stato il presidente dell'Assemblea Gianfranco Miccichè, che nei giorni scorsi non ha mancato di sottolinearne le potenzialità intravedendo in essa uno strumento per raggiungere quella sburocratizzazione che non ha mai nascosto di desiderare. «In Sicilia si pagano tangenti per fare le cose che si possono fare», aveva detto, a novembre, il commissario forzista dal palco di Etna19. Il convegno che era servito a ricompattare il centrodestra.
Nonostante non parli di tamponi, test sierologici e mascherine, il ddl fa in più di un caso riferimento al Covid. E a quella crisi economica che andrebbe affrontata, stando al Sammartino pensiero, allentando le maglie della burocrazia. A partire dai tempi per chiudere i procedimenti in mano a Regione, ex Province e Comuni e attribuendo poteri speciali a una serie di soggetti a cui spetterà premere sull'acceleratore per realizzare infrastrutture di interesse strategico già finanziate, mettere in sicurezza edifici scolastici pubblici, riqualificare immobili di proprietà delle aziende sanitarie. A beneficiare di tali poteri sarebbero sindaci (metropolitani e non), presidenti dei Liberi consorzi e manager della sanità.
All'Ars questa mattina sono attesi tre docenti di diritto amministrativo e due di diritto costituzionale. L'audizione sarà l'occasione anche per fare ritrovare attorno allo stesso tavolo Sammartino e Nello Musumeci, dopo l'aspro scontro a sala d'Ercole durante la discussione della finanziaria. Con tanto di riferimenti a palazzi di giustizia e indole fasciste. Chi invece si è già espresso sul ddl è il Servizio studi dell'Assemblea regionale siciliana, con una relazione in cui, in poche pagine, vengono messi in rilievo i punti critici del testo così come concepito.
In merito al dimezzamento dei tempi dei procedimenti amministrativi, su cui già l'anno scorso l'Ars era intervenuta riducendo i termini previsti a livello nazionale, i consulenti ricordano che la «semplificazione va bilanciata con gli altri interessi in gioco», fra i quali la tutela dell'ambiente, dei beni culturali e della salute. Tutti aspetti, sottolineano, «non sacrificabili in nome dell'esigenza di semplificazione». Nella relazione si dice poi che «sebbene la proposta dichiari di collocarsi nella fase emergenziale dovuta al Covid-19, essa non restringe né dal punto di vista temporale né come oggetto il proprio ambito applicativo, configurandosi piuttosto come una norma a regime». Un dimezzamento tout court, viene definito.
Il ddl prevede anche l'introduzione dell'obbligo di presentare «esclusivamente a mezzo di canali telematici» le domande per i fondi extraregionali. Sul punto i consulenti - e il pensiero corre ai passati sfaceli alla Regione in tema di informatizzazione - si limitano a suggerire un confronto con gli uffici per valutare «l'applicabilità concreta della norma» ed evitare così «l'insorgere di problemi in fase di attuazione». La Sicilia post-Covid dovrebbe passare anche per un uso maggiore delle autocertificazioni: non più per spiegare perché si esce di casa, ma per accelerare la liquidazione dei pagamenti e avviare le istruttorie dei procedimenti. Tra ciò che si dichiarerebbe con la propria penna ci sono anche la bontà del casellario giudiziario e l'assenza di procedimenti penali a proprio carico.
Il passaggio più importante, però, arriva alla fine. Al comma 5 si parla della nomina dei commissari. Sindaci e direttori generali dovranno usare «poteri sostitutivi per risolvere situazioni o eventi ostativi alla realizzazione delle opere». Un margine d'azione che, richiamando la normativa in tema di Protezione civile, toccherebbe anche gli affidamenti dei lavori pubblici. In altre parole, la gestione degli appalti, in nome del Covid-19, potrebbe avvenire fuori dai confini previsti dal codice degli appalti. Nel ddl si esplicita che i commissari, «entro il termine inderogabile di 12 mesi dalla conclusione dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 e comunque entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge», potranno muoversi in deroga alla legge «nei limiti generali indicati dall'ordinamento comunitario». E ciò parrebbe riguardare anche la possibilità di ricorrere agli affidamenti diretti.
Una proposta, questa, che non convince il Servizio studi dell'Ars. «Desta perplessità la deroga alla normativa nazionale e regionale sugli appalti e il richiamo all'applicazione diretta della normativa comunitaria - si legge nella relazione -. Com'è noto, infatti, la potestà legislativa regionale è rigorosamente delimitata dalla normativa nazionale e diverse volte la Corte Costituzionale ha censurato per violazione della concorrenza le norme regionali». Un caso, in tal senso, lo si è avuto nel 2016, con il bollo di incostituzionalità alla legge con cui l'Ars, l'anno precedente, aveva modificato le procedure di gara. E potrebbe non essere l'ultimo: l'anno scorso, infatti, il governo nazionale ha impugnato un'altra norma che interveniva a modificare le regole del gioco in tema di aggiudicazione degli appalti.
C'è da chiedersi quindi se, alla fine, l'emergenza Covid-19 potrà essere davvero equiparata a quella seguita al crollo del ponte a Genova. Per i consulenti dell'Ars no, a meno di un intervento da Roma. «Per la ricostruzione del ponte Morandi - ricordano i consulenti dell'Assemblea - è stata prevista una deroga alla normativa ordinaria vigente». A disporla, però, è stato lo Stato, non una Regione.


AGRIGENTONOTIZIE
FASE 2, ANCHE I B&B POSSONO RIAPRIRE MA CON RESTRIZIONI

Covid-19 e "fase 2", B&B e strutture ricettive tornano al lavoro: autorizzata la riapertura
Il Governo ha accolto le richieste degli operatori del settore che dovranno però rispettare le regole di prevenzione del rischio contagio
Di Giuseppe Caruana
"Gli alberghi, i bed and breakfast e le altre strutture ricettive possono proseguire la propria attività, ma esclusivamente per le persone autorizzate a spostarsi secondo le previsioni normative e sempre nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie e della distanza interpersonale, evitando comunque di causare assembramenti negli spazi comuni o in prossimità degli accessi". Così Carmelo Cantone, presidente dell'associazione Bed and breakfast Agrigento, annuncia la ripresa delle attività nelle strutture ricettive che sono state autorizzate dal Governo. 
L'operatore turistico, precisa anche alcuni aspetti sulla linea di controllo sugli ospiti, che devono adottare i gestori delle strutture: "Non compete alla struttura turistico ricettiva - spiega Cantone - la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone. Tale compito è demandato alle autorità di pubblica sicurezza".

MALGRADOTUTTO
STUDENTESSA DEL "TOSCANINI" VINCE IL PRIMO PREMIO AL "SAN PETERSBURG INTERNATIONAL PIANO COMPETITION"
E' Giuliana Arcidiacono e parteciperà alla fase finale che si terrà a San Pietroburgo nel 2021
Giuliana Arcidiacono, studentessa dell'Istituto Musicale "Toscanini" di Ribera, ha conquistato il Primo Premio al "St. Petersburg International Piano Competition", Romantic Music Category, e si è aggiudicata la partecipazione alla fase finale che si terrà a San Pietroburgo nel 2021 e nella quale competerà con altri vincitori di 12 città di tutto il mondo.
Giuliana, allieva al "Toscanini" di Mariangela Longo, si è perfezionata con Edita Stankeviciute e Giulio Potenza presso la prestigiosa Windsor Piano Academy partner Erasmus dell'Istituto, e attualmente, al Toscanini, frequenta il Corso Accademico di Secondo Livello di Musica da Camera


10 maggio - domenica

SICILIA REPORTER
AGRIGENTO, DALL'ARGENTINA SCRIVE ALL'EX PROVINCIA PER RITROVARE IL BANDOLO DEI SENTIMENTI FAMILIARI

Una storia che sembra rubata alle pagine del libro "Cuore" di Edmondo De Amicis.
Come nel racconto "Dagli Appennini alle Ande", infatti, una famiglia argentina, partita diversi decenni addietro dalla Sicilia, cerca di ripercorrere il filo del proprio passato per ritrovare il bandolo dei sentimenti familiari.
Siamo nel 1881, Marco, il protagonista del racconto di De Amicis, da Genova va in America a cercare la madre.
Nell'era social media, invece, Laura, la protagonista di questa vicenda a lieto fine, si rivolge alla pagina Facebook del Libero Consorzio Comunale, "Urp informa Agrigento", per ritrovare le proprie radici: " Sono argentina - scrive - e cerco un certificato di nascita.
Chiedo il vostro aiuto, sarò eternamente grata", si legge, tra le altre cose, nel lungo e commovente post.
L'Ufficio Relazioni con il Pubblico, infatti, è una struttura di raccordo tra il cittadino e l'Amministrazione istituita al fine di agevolarne i rapporti ed in particolare per fornire informazioni all'utenza.
La richiesta d'aiuto dell'utente italo -argentino viene immediatamente accolta dal personale dell'Urp.
Così, dall'ex Provincia giunge tempestiva la risposta; infatti, dopo le accurate ricerche e le prime utili risposte, l'utente viene dirottato al Comune di Agrigento per gli ulteriori adempimenti di competenza degli uffici comunali.
L'ufficio, infatti, ha tra i suoi compiti istituzionali, quello di rispondere alle richieste dei cittadini, fornendo una informazione di carattere generale. Qualora non fosse possibile rispondere direttamente, l'U.R.P. provvede ad inoltrare la richiesta di informazioni all'ufficio competente, dandone comunicazione all'interessato.
Laura, che nel frattempo ha trovato le risposte che cercava, scrive, infine, sulla pagina Urp Informa Agrigento, per ringraziare ed elogiare l'operato del URP: "Grazie per aver risposto alla mia domanda, in questi tempi difficili per l'Italia e per il mondo", sottolinea, infine, l'utente soddisfatto.
Non è la prima volta che l'URP del Libero Consorzio evade una richiesta pervenuta sui social da emigrati italiani che cercano di ricomporre il proprio albero genealogico, come a significare che, a dispetto del tempo passato, il racconto di De Amicis mantiene sempre un'imprevedibile attualità.
Infine, una curiosità: "Dagli Appennini alle Ande", è il racconto del mese di maggio del libro "Cuore" e, per pura casualità, anche la richiesta di Laura è pervenuta all'ex Provincia proprio in questi primi giorni di maggio.




SICILIA24H
IN EVIDENZACOVID 19, MUSUMECI: "RIPARTENZE? ROMA DIA LE LINEE GUIDA ALLE REGIONI"«In una pandemia che non conosce confini, il fattore Autonomia - di cui sono un difensore - può giocare fino a un certo punto. E aggiungo che è apprezzabile il lavoro comune fatto dal governo e dai presidenti di Regione di tutte le parti politiche con quelli di centro-destra in ampia maggioranza».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in un'intervista al Messaggero.
«Penso - ha proseguito Musumeci - che il governo dovrebbe egli stesso dare linee guida alle Regioni, rispettando ovviamente i criteri scientifici di contenimento dell'epidemia. Entro queste linee le Regioni dovrebbero svolgere un proprio ruolo adattando le regole nazionali alle realtà della propria Sanità».
Riguardo alla situazione epidemiologica nazionale e siciliana, il governatore ha aggiunto «il mio primo pensiero è quello di dire ai siciliani, nell'interesse della loro salute e della loro economia, di non rovinare il risultato che hanno ottenuto nelle scorse settimane durante le quali si sono comportati bene e hanno smentito pregiudizi sul loro individualismo. Dobbiamo stare attenti perché la paura sembra finita. Invece il virus è in agguato».
«Capisco lo stato d'animo di alcuni miei colleghi - ha evidenziato il presidente - ma dev'essere Roma a dare più' flessibilità alle Regioni, considerando che nel Sud la situazione sanitaria ed economica è' diversa da quella del Nord-Ovest».
In merito ai viaggi interregionali, Musumeci ha sottolineato che spetta «al Governo decidere. Io sarò chiamato a fornire un parere e proporrò il primo giugno. Io avrei aperto i parrucchieri dal 4 maggio. Ma sul piano sanitario è Roma che deve assumersi la responsabilità delle linee-guida da fornire alle Regioni. L' epidemia non è finita e non intendo accreditare liberi tutti».

BLOG SICILIA
MUSUMECI FRENA LA RIPARTENZA, "GOVERNO DIA LINEE GUIDA MA NOI ASPETTIAMO ALMENO UN'ALTRA SETTIMANA"di Manlio Viola  "In una pandemia che non conosce confini, il fattore Autonomia può giocare fino a un certo punto. Penso che il governo dovrebbe egli stesso dare linee guida alle Regioni, rispettando ovviamente i criteri scientifici di contenimento dell'epidemia. Entro queste linee le Regioni dovrebbero svolgere un proprio ruolo adattando le regole nazionali alle realtà della propria Sanità".
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in un'intervista al Messaggero si mostra nuovamente prudente sulla ripartenza. "Io avrei aperto i parrucchieri dal 4 maggio. Ma sul piano sanitario è Roma che deve assumersi la responsabilità delle linee-guida da fornire alle Regioni. L'epidemia non è finita e non intendo accreditare liberi tutti", dice Musumeci.
"Capisco lo stato d'animo di alcuni miei colleghi ma dev'essere Roma a dare più flessibilità alle Regioni, considerando che nel Sud la situazione sanitaria ed economica è diversa da quella del Nord Ovest". Sugli spostamenti tra Regioni, "spetta al governo decidere. Io sarò chiamato a fornire un parere e proporrò il primo giugno", conclude il governatore.
E proprio per questo continua il pressing delle Regioni sul governo in vista del 18 maggio, data del bilancio sul contagio in Fase2 dopo le due settimane di riapertura light delle attività commerciali e di libertà di movimento 'scongelate' il 4 maggio.
I governatori più 'aperturisti' - il veneto Zaia, il ligure Toti, e il friulano Fedriga - mordono il freno, sempre più insofferenti a lacci e paletti. Dal 18 pretendono di essere loro a decidere cosa e come riaprire senza accettare più condizioni da Roma. Più ecumenico e prudente, dunque, Musumeci ma anche lui vorrebbe dare il via libera anche a barbieri e parrucchieri dal 18 e al turismo dal  1  giugno. Ma tutti trovano l'altolà del ministro Boccia.
"Se il presidente del Consiglio vuole un consiglio, io farei un bel Dpcm con un articolo solo: 'si delegano le Regioni, a fronte della presentazione di un piano, alle riaperture'. Punto. Finito l'articolo", sintetizza il leghista Zaia che chiede "linee guida ragionevoli" per ristoranti e negozi. E si pone, così, alla guida di chi vuole aprire pur avendo, nella sua regione, una delle situazioni più preoccupanti d'Italia e una delle gestioni dell'epidemia meno chiare. A stretto giro, vista la 'fronda' crescente, arriva il richiamo all'ordine del ministro degli Affari regionali.
"Ritengo imprescindibile che le ordinanze delle Regioni - sottolinea Boccia - prevedano, espressamente, il rispetto dei protocolli per la sicurezza dei lavoratori che saranno individuati con apposite linee guida definite dal Comitato tecnico scientifico e dall'Inail".
In una lettera ai governatori, Boccia - con i dati che contano 300 lavoratori contagiati dal Covid ogni giorno - chiede "assicurazione che non verranno disposte aperture in assenza" dei protocolli.
La Sicilia pressa per riaprire ma non mette in campo fughe in avanti. Musumeci si dice pressato tanto dagli 'aperturisti' quanto da chi è terrorizzato e vorrebbe continuare a tenere tutto chiuso e fa i chiusuristi ci sono anche sindaci come Leoluca Orlando


LIVESICILIA
REGIONEIACP, PARCHI, CONSORZI UNIVERSITARISOTTOGOVERNO, RAFFICA DI NOMINEdi Salvo ToscanoLa giunta riempie una grande quantità di caselle. I nomi
Una grande tornata di nomine di sottogoverno quella decisa questa settimana dalla giunta regionale di governo. Nominati tra l'altro i vertici degli Istituti autonomi Case popolari, degli enti parco, dei consorzi universitari. Un'infornata massiccia di nomine che ha accontentato le diverse anime della coalizione (Lega inclusa) e che potrebbe essere una delle ultimissime della giunta, se davvero si avvicina come sembra il rimpasto che rimescolerà la composizione della squadra di Musumeci.
I vertici degli Iacp
Nominati i vertici di sette Iacp su dieci. A Catania il presidente è Angelo Sicali, già vicepresidente della Provincia di Catania e componente dell'ufficio gabinetto di Musumeci. Ad Acireale Mauro Scaccianoce, Acireale, presidente della fondazione dell'Ordine degli ingegneri di Catania. A Ragusa nominato Girolamo Carpentieri, imprenditore ed editore, vicino alla Lega. A Siracusa Mariaelisa Mancarella, vicina ai Popolari, Michelangelo Agrò a Caltanissetta, a Enna l'ingegnere Vitale, a Messina l'avvocato Mazzù, proposto da Forza Italia. I vertici di Palermo, Trapani e Agrigento restano da nominare.
Presidenti parchi
Si bloccano anche le nomine dei presidenti degli enti parco che avevano avuto vicissitudini assai travagliate. L'Ars aveva stoppato il governo, con grande disappunto di Nello Musumeci, circa un anno fa. Il nome della discordia era quello di Carlo Caputo, già sindaco di Belpasso, che il governatore ora ripropone, nominandolo alla presidenza del Parco dell'Etna. Nel frattempo la giustizia amministrativa ha detto che il parere delle commissioni deve essere tecnico e non politico e il governatore è pronto a ripetere il braccio d ferro. Al Parco dei Nebrodi va Domenico Barbuzza, commercialista, dell'ufficio di gabinetto di Bernardette Grasso. Al Parco dell'Alcantara nominato Giuseppe Arena, già deputato regionale e vicesindaco Catania con trascorsi in Forza Italia, Mpa, precedenti simpatie leghiste, ora in Fratelli d'Italia. Al Parco delle Madonie nominato l'agronomo Angelo Merlino.
Consorzi universitari
Tra le nomine ai consorzi universitari decise dalla giunta, c'è il consorzio universitario di Agrigento, con il ritorno sulla scena di Nenè Mangiacavallo, già sottosegretario di Stato ai tempi del partito di Lamberto Dini. Al consorzio universitario di Caltanissetta va l'avvocato Walter Tesauro, già presidente della camera penale.

CORONAVIRUS"NUOVA FASE DAL 18 MAGGIO CON DIFFERENZIAZIONE TERRITORIALE"Riapertura di molte attività in vista
"Dal 18 ci sarà una nuova fase, che porterà a una differenziazione territoriale", dice il ministro Francesco Boccia al Tg2. "Noi stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale dal 18 maggio - aggiunge -: potranno riaprire gran parte delle attività economiche", ma "non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza".

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