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Rassegna stampa del 2 e 3 giugno 2020

2 giugno 2020

GrandangoloAgrigento


Agrigento, tricolori Al Palazzo del Libero Consorzio
Anche quest'anno, nonostante il particolare momento storico legato alla pandemia per il Covid-19, il Libero Consorzio comunale di Agrigento, grazie alla collaborazione della Prefettura di Agrigento e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ha esposto due lunghi festoni con i colori della bandiera italiana ed una coccarda tricolore ad adornare il prospetto principale del palazzo che ospita oltre agli uffici dell'ex Provincia, anche la Prefettura di Agrigento.
In questo modo, il Libero Consorzio vuole ricordare l'anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo che, per gli italiani rappresenta una delle feste istituzionali più importanti del nostro Paese. Questa data rappresenta, di fatto, la fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia e l'inizio del periodo di transizione che porterà alla nascita della Repubblica Italiana il
2 giugno 1946 e all'emanazione della sua Costituzione.

Scivolibero

Riprende la gara dei servizi di pulizia dei locali del Libero Consorzio di Agrigento - ScrivoLibero.it

Continuano le procedure di aggiudicazione delle gare del gruppo Contratti - ufficio Gare del settore "Attività negoziale" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento rinviate per l'emergenza Covid-19.
L'Ente aveva dovuto rinviare l'esame di numerose gare già in fase di verifica della documentazione per la chiusura al pubblico degli uffici.
Il giorno 5 giugno 2020 alle ore 9.30, nella sede di Via Acrone si procederà alla riapertura delle operazioni di gara relative all'appalto tramite Mepa per l'appalto dei servizi di pulizia dei locali pubblici del Libero consorzio comunale di Agrigento per la durata di un anno. La seduta di gara avverrà in modalità riservata, esclusivamente per la valutazione delle offerte tecniche. L'importo previsto a base d'asta è di 130.000 euro.
Per verificare i rinvii, la riaperture delle procedure di gare o per ulteriori informazioni sulle gare bandite dal Libero Consorzio è possibile consultare il "Portale Gare", inserito nella home page del sito istituzionale dell'Ente www.provincia.agrigento.it, oppure l'albo pretorio online.

Riaperta la Strada provinciale 22: da oggi, dopo tre anni sarà più semplice raggiungere Casteltermini - ScrivoLibero.it

E' tornata percorribile da questa mattina, la Strada Provinciale n. 22 Stazione Campofranco (SS189) - Cozzo Disi - Casteltermini, che dal febbraio del 2017 era stata ufficialmente chiusa al traffico dal km 1+050 al km 2+430 a seguito del distacco di un grosso masso di circa 30 metri cubi e di materiale roccioso venuti giù da un costone roccioso sovrastante la strada.
In quella circostanza, oltre al danno diretto riportato dalla carreggiata, il sopralluogo eseguito dai tecnici e dai cantonieri del Libero Consorzio, aveva evidenziato la concreta possibilità di ulteriori distacchi dal costone, con gravissimi rischi per la sicurezza di quanti percorrono quotidianamente questa strada di collegamento tra il comprensorio di Casteltermini e la Strada Statale 189 Agrigento-Palermo.
Da qui, la decisione di chiudere la strada per evitare rischi alle centinaia di autoveicoli che ogni giorno percorrevano l'importante arteria di collegamento con Casteltermini e con tutte le aziende e le attività imprenditoriali presenti nella zona. Stamattina, nel corso di una cerimonia ufficiale, la Provinciale 22 è stata restituita alla collettività dopo i lavori realizzati grazie ad un finanziamento regionale di circa 800 mila euro.
Presenti, fra gli altri, il Commissario straordinario del Comune di Casteltermini Giuseppe Garofalo, il direttore dei lavori ing. Michelangelo Di Carlo, il geologo Roberto Bonfiglio, il Rup Gerlando Spirio, il geom. Giuseppe Mattaliano, il vice comandante della Polizia provinciale Salvatore Lombardo e il dirigente del settore Infrastrutture del Libero Consorzio Ignazio Gennaro. Gli interventi hanno previsto, la sistemazione del complesso roccioso tramite opportuni scavi, con risagomatura di nuovi profili, la realizzazione di terrazzamenti collegati da scarpate con opportuna inclinazione, la predisposizione di una trincea paramassi e il ripristino della barriera di protezione esistente.

Siciliareporter

Agrigento, aggiudicata gara per la manutenzione degli edifici scolastici del Libero Consorzio

RedazioneSiciliaReporter
L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato la prima della tornata di tre gare relativa all'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per lavori di manutenzione straordinaria degli immobili scolastici in proprietà al Libero Consorzio.
La gara, espletata su piattaforma telematica, è stata aggiudicata provvisoriamente all'impresa G.O.M. EDILGENERAL SRL (avvalente) - SAN MICHELE COSTRUZIONI (ausiliaria) con sede a Favara (AG), che ha offerto il ribasso del 21,178%, sui prezzi unitari per un importo contrattuale di 295.557,03 (oneri di sicurezza non soggetti a ribasso per 20.318,95 euro). Seconda in graduatoria l'impresa F.G. APPALTI DI G. MARIA PIRRONE di Agrigento (ribasso del 21,012%). Alla gara hanno preso parte 216 imprese.
Si tratta di lavori finanziati con fondi di bilancio del Libero Consorzio. L'aggiudicazione definitiva sarà possibile dopo la verifica tecnica dei requisiti dell'impresa aggiudicataria e di quella che segue in graduatoria, mentre gli interventi di manutenzione dovranno essere eseguiti in 365 giorni consecutivi e continui dalla data del verbale di consegna dei lavori.


Giornale di Sicilia

Era stata chiusa per una frana
Viabilità provinciale, dopo oltre tre anni riapre la strada «122»

Dopo oltre tre lunghi anni, Casteltermini torna ad essere un po' più vicina. È tornata percorribile -ed è stata riaperta ieri mattina - la stradaprovinciale 22 che collega la stazione di Campofranco, la statale 189, Cozzo Disi e Casteltermini. Dopo il distacco di un grosso masso di circa 30 metri cubi, rocce e detriti - tutto finito sulla carreggiata - la provinciale venne chiusa alla circolazione stradale. Era febbraio del 2017. Oltre al danno diretto riportato dalla carreggiata, il sopralluogo eseguito dai tecnici e dai cantonieri del Libero consorzio aveva evidenziato la concreta possibilità di ulteriori distacchi dal costone, con gravissimi rischi per la sicurezza di quanti percorrono quotidianamente la strada di collegamento tra il comprensorio di Casteltermini e la statale 189 Agrigento-Palermo. Ecco quindi che venne presa la decisione di sbarrare la strada per evitare rischi ai tanti, centinaia e centinaia, di autoveicoli che ogni giorno utilizzavano l'arteria tanto per salire o scendere da Casteltermini o per raggiungere le aziende e le attività imprenditoriali presenti nella zona. Ieri mattina, nel corso di una cerimonia ufficiale, la provinciale 22 è stata restituita alla collettività dopo i lavori realizzati grazie ad un finanziamento regionale di circa 800 mila euro. Presenti, fra gli altri, il commissario straordinario del Comune di Casteltermini Giuseppe Garofalo, il direttore dei lavori Michelangelo Di Carlo, il geologo Roberto Bonfiglio, il rup Gerlando Spirio, Giuseppe Mattaliano, il vice comandante della polizia provinciale Salvatore Lombardo e il dirigente del settore Infrastrutture del Libero consorzio Ignazio Gennaro. Gli interventi - secondo quanto è stato reso noto dal Libero consorzio comunale di Agrigento - hanno previsto, la sistemazione del complesso roccioso tramite opportuni scavi, con risagomatura di nuovi profili, la realizzazione di terrazzamenti collegati da scarpate con opportuna inclinazione, la predisposizione di una trincea paramassi e il ripristino della barriera di protezione esistente. I lavori di messa in sicurezza della strada provinciale 22 vennero aggiudicati nel marzo del 2019. Nell'aprile 2017, dal sopralluogo - effettuato dai geotecnici di Catania, inviati a Casteltermini dalla Protezione civile regionale - era emerso che «il costone è in condizioni precarie, c'è una irregolare discontinuità che può favorire il collasso di ulteriori porzioni di pendice rocciosa». Nel corso del tempo, emergenze si sono registrate - a causa delle forti piogge - anche sulla strada provinciale 21 che era stata invasa da fango e detriti, determinando notevoli disagi. I rappresentanti dell'allora amministrazione comunale protestarono in maniera accorata parlando di "vergogna nazionale." Sindaco e assessore, allora in carica, vennero ricevuti anche dall'allora prefetto di Agrigento Dario Caputo.

Il 5 giugno si procederà alla valutazione delle varie offerte pervenute
Ex Provincia, pulizia dei locali
Venerdì la seduta di gara

Paolo Picone
Continuano le procedure di aggiudicazione delle gare del gruppo Contratti - ufficio Gare del settore «Attività negoziale» del Libero Consorzio Comunale di Agrigento rinviate per l'emergenza Covid-19. L'Ente aveva dovuto rinviare l'esame di numerose gare già in fase di verifica della documentazione per la chiusura al pubblico degli uffici. Il prossimo 5 giugno 2020 alle ore 9 e 30, nella sede di Via Acrone si procederà alla riapertura delle operazioni di gara relative all'appalto tramite Mepa per l'appalto dei servizi di pulizia dei locali pubblici del Libero consorzio comunale di Agrigento per la durata di un anno. La seduta di gara avverrà in modalità riservata, esclusivamente per la valutazione delle offerte tecniche. L'importo previsto a base d'asta è di 130.000 euro.
Per verificare i rinvii, la riapertura delle procedure di gare o per ulteriori informazioni sulle gare bandite dal Libero Consorzio è possibile consultare il «Portale Gare», inserito nella home page del sito istituzionale dell'Ente www.provincia.agrigento.it, oppure l'albo pretorio online. (* PAPI*)

La Sicilia

Ex Province, ennesima proroga per i commissari

di Redazione
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha prolungato il loro mandato sino al 31 gennaio 2021.
PALERMO - Ennesima proroga dei Commissari delle ex province siciliane. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha prorogato il loro mandato sino al 31 gennaio 2021.
Restano al proprio posto pertanto Girolamo Di Pisa (Agrigento), Duilio Alongi (Caltanissetta), Girolamo Di Fazio (Enna), Salvatore Piazza (Ragusa), Domenico Percolla (Siracusa) e Raimondo Cerami (Trapani), nonché Salvatore Currao (Consiglio metropolitano di Palermo), Francesca Paola Gargano (Consiglio metropolitano di Catania) e Santi Trovato (Consiglio metropolitano Messina).
Le elezioni per i nuovi organi delle ex Province sono previste 60 giorni dopo l'elezione dei sindaci e dei consigli comunali dopo la tornata elettorale autunnale prevista in una domenica (ancora da scegliere) tra il 15 settembre e il 15 novembre 2020.

E' morto Vittorio Alfieri, era stato componente dell'Ufficio stampa della Provincia
Aveva 72 anni ed aveva collaborato anche con La Sicilia e il Giornale di Sicilia
E' morto all'età di 72 anni il giornalista Vittorio Alfieri dopo una lunga malattia. Per anni è stato componente dell'ufficio stampa della provincia regionale di Agrigento. Negli ultimi anni nella sua attività giornalistica si è dedicato ai temi della scuola ed ha collaborato col Giornale di Sicilia, ma prima aveva anche scritto sul quotidiano catanese La Sicilia e su l'Amico del popolo e Radio Concordia. E' stato anche componente del direttivo del gruppo uffici stampa dell'associazione siciliana della stampa. E si era dedicato molto all'attività di volontariato a favore della Lega italiana per la lotta ai tumori.

Gds.it


Lutto nel giornalismo, morto ad Agrigento Vittorio Alfieri: ha collaborato con il Giornale di Sicilia
Lutto nel giornalismo siciliano. È morto dopo una lunga malattia, all'età di 72 anni, il giornalista Vittorio Alfieri. Per anni è stato componente dell'ufficio stampa della provincia regionale di Agrigento.
Negli ultimi anni nella sua attività giornalistica si è dedicato ai temi della scuola ed ha collaborato col Giornale di Sicilia, ma prima aveva anche scritto per il quotidiano catanese 'La Sicilia' e su l'Amico del Popolo e Radio Concordia.
È stato anche componente del direttivo del gruppo uffici stampa dell'associazione siciliana della stampa. E si era dedicato molto all'attività di volontariato a favore della Lega italiana per la lotta ai tumori.

SICILIAONPRESS
FASE 2, MUSUMECI: MOBILITÀ TRA REGIONI E STOP ALLA QUARANTENA
Via libera alla mobilità tra Regioni e stop alla quarantena anche in Sicilia. Lo stabiliscono, appena firmati, un decreto ministeriale e una ordinanza del presidente della Regione Siciliana. Il ministro per le Infrastrutture, di intesa col ministro per la Salute, ha provveduto a regolamentare la mobilità su tutto il territorio nazionale e i controlli sanitari nei porti e aeroporti. Con la sua ordinanza, Musumeci ha confermato la apertura della stagione balneare a partire dal prossimo 6 giugno; ha dato disco verde a tutte le attività già autorizzate, ma soprattutto ha posto fine alla quarantena obbligatoria per quanti fanno rientro in Sicilia a partire da domani (3 giugno), per i quali permarrà la sorveglianza sanitaria e l'obbligo di avvisare il medico di famiglia in caso di insorgenza di sintomi riconducibili al Covid-19.
Sono alcune delle misure più importanti contenute nell'ordinanza del governatore della Sicilia, che di fatto allenta in maniera significativa le restrizioni previste per contenere il Coronavirus, senza tralasciare l'importanza dei controlli e della registrazione sui portali dedicati per tutti coloro che fanno rientro nell'Isola.
"Ci uniformiamo alle direttive nazionali - ha detto Musumeci - non senza rivendicare la specificità di alcune misure regionali. Che sono importanti anzitutto per dare serenità a quanti arrivano nell'Isola. Il sistema sanitario deve essere il motore della ripartenza, ma abbiamo il compito di infondere sicurezza e serenità ai cittadini, senza dimenticare l'epidemia, ma provando a rimettere in moto le attività produttive e turistiche".
In Sicilia, quindi, il via libera agli spostamenti infra ed interregionali si accompagna a precise regole che saranno contenute nel progetto SiciliaSiCura, che verrà presentato, a Palazzo Orleans, domani alle ore 11.30, dal presidente Musumeci con Guido Bertolaso e alla presenza degli assessori Manlio Messina, Ruggero Razza e Mimmo Turano. Poco prima il governatore incontrerà, nella Sala Alessi, le associazioni di categoria perché, ha chiarito, "la Regione vuole essere un supporto concreto e non un limite. Vogliamo dare competitività al nostro sistema e sicurezza nei comportamenti collettivi e individuali".
L'ordinanza pubblicata oggi, inoltre, contiene novità per chi lavora in Sicilia e deve muoversi sul territorio nazionale (e viceversa): anche se non è più obbligatoria la quarantena, restano alti i controlli da parte dei dipartimenti di Prevenzione delle Asp territoriali.
Fra le novità, anche il via libera da domani a piscine e strutture termali che erogano i cosiddetti Lea (Livelli essenziali di assistenza). Consentite pure le lezioni pratiche delle autoscuole e per il conseguimento delle patenti nautiche. Confermato anche il riavvio dell'attività di catering, a partire dal prossimo 8 giugno.
Ovviamente, permangono gli obblighi di osservanza delle misure di contenimento del contagio, come ad esempio la disponibilità della mascherina, che ogni cittadino dovrà tenere sempre con sé ed usare quando viene meno il distanziamento interpersonale.
Per quanto riguarda i Centri commerciali e i supermercati, l'apertura nei giorni festivi sarà regolamentata, entro sabato 6 giugno, in base alle indicazioni che organizzazioni datoriali e sindacali, già attivate, forniranno al dipartimento regionale delle Attività produttive.


LIVESICILIA

LE PAROLE DEL CAPO DELLO STATO
L'APPELLO DEL PRESIDENTE MATTARELLA: "INACCETTABILE DIVIDERSI ADESSO".

di Roberto Puglisi
Il monito in occasione del 2 giugno. L'appello all'unità che eviti lacerazioni.
Se c'è una luce in questo Paese sprofondato nel buio, con le sue paure e la sua crisi, è la parola chiara di chi sa quanto sia difficile, ma essenziale, trasformare il dolore in speranza. Anche oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha indicato una strada allo sgomento e agli ostacoli.
"Il 2 giugno si celebra l'anniversario della nascita della nostra Repubblica - ecco alcune tra le sue parole -. Lo faremo in una atmosfera in cui proviamo nello stesso tempo sentimenti di incertezza e motivi di speranza. Stretti tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio. Di una stagione nuova, nella quale sia possibile uscire al più presto da questa sorta di incubo globale". Una riflessione semplice, ma profonda.
"Accanto al dolore per le perdite e per le sofferenze patite avvertiamo, giorno dopo giorno, una crescente volontà di ripresa e di rinascita, civile ed economica". Come per il sorgere della Repubblica, nel 1946, serve oggi "un nuovo inizio. Superando divisioni che avevano lacerato il Paese. Forze politiche, che erano divise, distanti e contrapposte su molti punti, trovavano il modo di collaborare nella redazione della nostra Costituzione, convergendo nella condivisione di valori e principi su cui fondare la nostra democrazia". Non si tratta di frasi comunque ben fatte. Ma dell'esperienza di chi ha sofferto prove crudeli in prima persona e mette a disposizione una ricchezza che è essenzialmente umana.
E ancora: "Siamo tutti chiamati a un impegno comune contro un gravissimo pericolo che ha investito la nostra Italia sul piano della salute, economico e sociale. Le sofferenze provocate dalla malattia non vanno brandite gli uni contro gli altri. Questo sentimento profondo, che avverto nei nostri concittadini, esige rispetto, serietà, rigore, senso della misura e attaccamento alle istituzioni. E lo richiede a tutti, tanto più a chi ha maggiori responsabilità. Non soltanto a livello politico".
"Ora sarebbe inaccettabile e imperdonabile disperdere questo patrimonio, fatto del sacrificio, del dolore, della speranza e del bisogno di fiducia che c'è nella nostra gente. Ce lo chiede, anzitutto, il ricordo dei medici, degli infermieri, degli operatori caduti vittime del virus nelle settimane passate. Sono convinto che insieme ce la faremo. Che il legame che ci tiene uniti sarà più forte delle tensioni e delle difficoltà".
Questo l'appello, questo il monito. Questo il discorso alla Nazione, dai giardini del Quirinale, di un grande presidente. I ragionieri che lucrano consensi sulla rabbia, ancora una volta, sono stati messi all'angolo da chi sa costruire una strada.

AGRIGENTONOTIZIE

CRONACA / CASTELTERMINI
CASTELTERMINI NON È PIÙ COSÌ LONTANA, RIAPRE LA STRADA PROVINCIALE 22
Per ripristinare il danno sono serviti 800mila euro. A sbarrare la strada, nel 2017, fu un grosso masso di 30 metri
Redazione
Casteltermini non è più così lontana. Questa mattina, è torntata percorribile, la strada provinciale 22. (Stazione Campofranco (SS189) - Cozzo Disi - Casteltermini. Il tratto stradale, nel 2017, fu reso impraticabile a causa di un grosso masso di circa 30 metri  venuto giù da un costone roccioso sovrastante la strada.  Libero consorzio, dopo svariati sopralluoghi, aveva evidenziato la possibilità di ulteriori crolli. Per questo, la strada, fu chiusa. 
Dopo anni di lavori, questa mattina, nel corso di una cerimonia ufficiale, la provinciale 22 è stata restituita alla collettività dopo le opere realizzati grazie ad un finanziamento regionale di circa 800 mila euro. Presenti, fra gli altri, il Commissario straordinario del Comune di Casteltermini Giuseppe Garofalo, il direttore dei lavori ingegnere Michelangelo Di Carlo, il geologo Roberto Bonfiglio, il Rup Gerlando Spirio, il geometra Giuseppe Mattaliano, il vice comandante della polizia provinciale Salvatore Lombardo e il dirigente del settore Infrastrutture del Libero Consorzio Ignazio Gennaro.
"Gli interventi -  fanno sapere da Libero consorzio - hanno previsto, la sistemazione del complesso roccioso tramite opportuni scavi, con risagomatura di nuovi profili, la realizzazione di terrazzamenti collegati da scarpate con opportuna inclinazione, la predisposizione di una trincea paramassi e il ripristino della barriera di protezione esistente"


LIVESICILIA

LA FASE 2
PIANO DI SICUREZZA IN ARRIVO
LO HA COORDINATO BERTOLASO

Il piano sanitario in Sicilia sarà presentato oggi dall'ex capo della Protezione civile e Musumeci
Sarà presentato oggi, mercoledì 3 giugno, il Protocollo di sicurezza sanitario che la Regione Siciliana applicherà nell'Isola durante la stagione estiva. Saranno presenti il governatore Nello Musumeci e il coordinatore del progetto Guido Bertolaso. Saranno presenti anche gli assessori regionali alla Salute, Ruggero Razza, e al Turismo, Manlio Messina. Nelle prossime ore arriverà anche l'ordinanza a cui il governatore sta lavorando e che prevederà la riapertura della Sicilia da domani e non più dall'8 giugno come indica il documento attualmente in vigore.
"Dal 5 giugno sarà attiva l'App Sicilia Sicura per chi arriva in Sicilia - ha detto Musumeci - che sarà facoltativa e permetterà a chi arriva nell'Isola di poter essere assistito dal personale medico dell'Unità sanitaria turistica in caso di bisogno non ci saranno limitazioni negli ingressi, soltanto i controlli col termoscanner. Tutti coloro che vanno in giro devono rispettare le regole - ha detto il presidente - perché non è gioco, abbiamo pianto migliaia di persone e ci troviamo ancora in un contesto di massima attenzione. Tutti abbiamo l'obbligo di rispettare le norme, poi l'esuberanza giovanile può essere capita e compresa, ma io sono convinto che passeremo le vacanze con cautela, ma in un clima di relax".

ILSICILIA.IT

Segreti e non misteri
L'ARTICOLO DI ALBERTO DI PISA

Cosa Nostra e 'Ndrangheta 'cedono' alla mafia nigeriana prostituzione e tratta di esseri umani
di Alberto Di Pisa
La cronaca di qualche anno fa ha dato ampio spazio al grave fatto di sangue verificatosi a Macerata dove una ragazza, Pamela Mastropietro, attirata in una casa da un gruppo di spacciatori nigeriani, è stata uccisa e fatta a pezzi con una perizia che, come è stato osservato, avrebbe richiesto ad un anatomo patologo dieci ore di lavoro e l'impiego, per la macabra operazione, degli strumenti propri di una sala autoptica.
Il criminologo Meluzzi, ma non soltanto lui, traendo spunto da questo grave fatto di cronaca, ha ricondotto tale evento a fatti che, nella prassi della mafia nigeriana, sono tutt'altro che rari quali il cannibalismo rituale. Il fatto che tra i resti sezionati della ragazza non siano stati rinvenuti il cuore e il fegato, afferma sempre il Meluzzi, induce a ritenere che questi organi siano stati mangiati, cosa non infrequente in alcuni ristoranti specializzati di Benin. Il cuore della vittima, sarebbe per il mafioso nigeriano, uno strumento per acquisire forza, potere coraggio e ciò conformemente alla pratiche cannibaliche rituali proprie di alcune sette nigeriane i cui adepti arriverebbero da noi con i barconi.
A prescindere dalla fondatezza o meno delle affermazioni del Meluzzi, non vi è dubbio che oggi una particolare attenzione deve essere posta alla mafia nigeriana che ha in Italia il monopolio dello sfruttamento della prostituzione minorile, dello sfruttamento dell'accattonaggio e dello spaccio degli stupefacenti al minuto, attività che vengono tollerate da Cosa Nostra e dalla n'drangheta che lasciano spesso ai nigeriani il controllo di tali attività illecite.
Proprio di recente, una indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha portato all'arresto di 20 persone consentendo di porre in luce l'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere di stampo mafioso, denominata "Black Axe", un sodalizio definito comunemente "nigerian cult", caratterizzato da estrema pericolosità e da metodi violenti, costituitosi in Nigeria nel 1997 e poi diffusosi in tutto il mondo e anche in Italia. Sentenze pronunciate da Tribunali italiani, infatti, hanno ricondotto tale sodalizio ad una vera e propria associazione di stampo mafioso, secondo quanto previsto dall'art. 416 bis del nostro codice penale.
Secondo quanto riferito da un affiliato, che ha deciso di collaborare con la Procura di Palermo, il sodalizio di cui trattasi, analogamente a quanto avviene in Cosa Nostra, avrebbe dei particolari riti di affiliazione ed una struttura organizzativa di tipo gerarchico caratterizzata da un capo assoluto nigeriano e da altri organi aventi competenze nei vari settori come quello finanziario, quello punitivo, quello del controllo della sicurezza delle riunioni e quello della direzione militare. Colui il quale intende entrare a far parte del sodalizio viene sottoposto ad una sorta di apprendistato e sottoposto ad un vero e proprio pestaggio che serve a testare la capacità del nuovo affiliato di affrontare con coraggio e fermezza la sofferenza. Soltanto se questa prova viene superata, il capo assoluto ne dichiarerà la affiliazione.
Il magistrato napoletano Giuseppe Borrelli ha svelato i terribili retroscena che precedono l'ingresso nella setta nella quale si entra con un rito animista bevendo pozioni di sangue e gin acqua e tapioca. Una volta entrati nella setta non è più possibile uscirne pena la morte e da quel momento l'affiliato sarà obbligato a spacciare, clonare carte di credito, uccidere, prostituirsi se è una donna.
Secondo quanto riportato dal mensile della comunità nigeriana in Italia, "Echo News" i membri di queste "sette" sono ladri ricercati in Nigeria, assassini, magnaccia, ricettatori e persone che in qualche modo, hanno un conto aperto con la giustizia. In media sono uomini giovani, senza un domicilio stabile, che si spostano operando in diverse cellule del "culto" di appartenenza, nelle città in cui sono insediate.
La mafia nigeriana è inoltre caratterizzata da culti segreti e riti voodoo. Scrive Giuseppe Carrisi nel libro "La fabbrica delle prostitute : " Un ruolo di primo piano nello sfruttamento della prostituzione lo giocano i cosiddetti "culti segreti" nigeriani. Si tratta di associazioni di natura mafioso-massonica, le "confraternite"con un alto tasso di omertosità interna e un fideismo superstizioso racchiuso nelle pratiche del vodoo e nei riti iniziatici tribali. Gli affiliati, che hanno l'obbligo di versare delle quote periodiche, devono obbedienza incondizionata ai capi ed accettarne l'ampia discrezionalità nelle decisioni delle sanzioni , dai pestaggi alle frustate, fino alle aggressioni a colpi di machete"
Come si è detto, una delle attività della mafia nigeriana è quella dello sfruttamento dell'accattonaggio. Si tratta di un vero e proprio impero dell'elemosina e la mafia nigeriana sfrutta il senso di pietà e di umanità che spesso ci induce a dare qualche centesimo all'emarginato africano che staziona davanti un negozio, un supermercato, una chiesa. L'arrivo in Italia, sui gommoni, di questi clandestini, (che arrivano a Lampedusa e si inseriscono nei centri di accoglienza) poi destinati all'accattonaggio, viene gestito da un boss del traffico, chiamato Don, che vive in una villa a Benin City e che ha creato una organizzazione che si sta estendendo a Brescia, Torino, Castelvolturno, Palermo e Milano.
La denominazione del sodalizio "Ascia Nera" deriva dal fatto che colui il quale dovesse rivelare questo traffico, verrebbe aggredito con un'ascia ed ucciso. A capo di ogni famiglia dell'Ascia Nera vi è una donna, una ex prostituta chiamata "Maman" mentre gli affiliati vengono chiamati "boys". La Maman è in collegamento con il capo assoluto, il Don, che come si è detto vive in Nigeria a Benin.
Ha raccontato uno studente clandestino, venuto con un gommone, che certi ragazzi nigeriani per pagarsi il viaggio ingeriscono ovuli con la droga e che nel caso di un ragazzo morto annegato, i Boys nigeriani, avevano squartato il cadavere per estrarne la droga disperdendo poi il corpo fatto a pezzi sulla spiaggia di Lampedusa. Impressionante l'analogia con quanto accaduto alla ragazza di Macerata. Sempre secondo il suddetto clandestino la Maman è circondata dai Maman boys, le sue guardie del corpo, e che queste Maman, che in Italia si trovano a Torino, a Castelvolturno e a Piazzale Certosa vicino alla caserma Montella, sono oggetto di una venerazione quasi sacerdotale e gestiscono oltre che l'accattonaggio il traffico della prostituzione. Colui il quale fa accattonaggio per conto dell'organizzazione, è controllato da un accompagnatore che lo sorveglia al quale versa il provento dell'elemosina elargita dai passanti che, inconsapevoli, ritengono doveroso aiutare i rifugiati ed accoglierli. Ma questi giovani scappano veramente dalla guerra?
Secondo il citato magistrato napoletano, risulta dalle dichiarazioni acquisite da parte di soggetti interni all'associazione, che una parte dei proventi illeciti conseguiti dalle varie cellule vengono poi trasmessi in un paese africano ad un'unica persona.
Come riferito da Abubakar, agente della dogana nigeriana, gli uomini e le donne reclutati per le attività illecite, quali accattonaggio, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, vengono prelevati dalla popolazione rurale migratoria, gli emarginati delle città e gli abitanti dei sobborghi. Il trasporto della cocaina nei voli commerciali, nazionali ed internazionali, costituisce per loro una delle poche alternative alla miseria permettendo alti guadagni e un confortevole stile di vita.
La maggior parte dei corrieri della droga viene fornita da villaggi poverissimi dell'Amazzonia colombiana, boliviana del Perù, da centinaia di angoli sperduti nelle foreste della Giamaica, del Belize, del Suriname. Ebbene la mafia Nigeriana, per ciò che riguarda il traffico di droga, immagazzina la roba e organizza i trasporti umani verso l'Europa.
La mafia nigeriana ha assunto una posizione di rilievo nell'ambito della criminalità organizzata e in particolare nel traffico di cocaina che attualmente estende il suo raggio di azione in numerosi Paesi quali : Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Romania, Inghilterra. Austria, Stati Uniti, Croazia, Slovenia. Repubblica Ceca, Ungheria, Ucraina, Polonia e Russia. Anche in Italia tale traffico, gestito dalla mafia nigeriana, è particolarmente presente a Napoli e nell'hinterland romano. In numerose citta italiane peraltro, la mafia nigeriana è presente soprattutto con lo sfruttamento della prostituzione delle proprie connazionali, così dicasi per le città di Torino, Milano, Trieste, Udine, Padova, Rovigo, Rimini, Ancona, l'Aquila, Perugia. Una minore diffusione del fenomeno si riscontra in Calabria e Sicilia il che probabilmente è dovuto a uno stretto controllo del territorio operato dalla mafia e dalle altre organizzazioni criminali presenti.
Sono stati accertati anche dei collegamenti tra la mafia nigeriana presente in Italia e il terrorismo islamico. Di tali contatti ha parlato un giovane del Ghana il quale ha deciso di collaborare con l'autorità giudiziaria riferendo quanto a sua conoscenza sulla mafia nigeriana di cui aveva fatto parte. Come si legge nel libro di Roberto Mirabile "La Mano nera sulla città" ha dichiarato tale giovane : "Facevo anche io parte della mafia nigeriana, ma facevo piccole cose per loro per sopravvivere. Questa storia comincia nove mesi fa, quando grazie ad un amico che sapevo essere un informatore dei carabinieri, sono andato in caserma e poi davanti ad un magistrato, a raccontare tutto : dei clan Eye e di come un terrorista, che un tempo è stato mio amico, ha cercato di usarmi per venire in Italia a fare dei sopralluoghi per l'Isis, pensando di trovare appoggi proprio tra gli esponenti della mafia nigeriana".
Il giovane ghanese era stato contattato dal terrorista islamico, divenuto soldato dell'Isis e da lui conosciuto quando entrambi, fuggiti dai rispettivi paesi, si erano rifugiati in Libia. Questi gli aveva detto che doveva fare delle foto e preparare del materiale sulle principali città italiane e in particolare su Roma e Milano e che a tal fine sarebbe venuto in Italia. Si era informato della mafia nigeriana, gli aveva chiesto di aiutarlo, aiuto che il giovane aveva rifiutato decidendo, anche per evitare rappresaglie nei suoi confronti, di contattare il suo amico informatore e iniziare a collaborare con le autorità italiane.
Il traffico di sostanze stupefacenti, la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione sono quindi le attività principali dei gruppi criminali nigeriani e del centro Africa presenti in Italia. Né va trascurato, come risulta dall'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, come gruppi nigeriani siano attivi nel trasporto verso il nord Europa -via Ventimiglia - di profughi e clandestini provenienti dalla Siria, dall'Egitto, dal Sudan e dall'Eritrea, in Sicilia, Calabria e Campania .
Per quanto riguarda poi i rapporti con le organizzazioni criminali tradizionali, Mafia, N'drangheta, Camorra, si legge nelle suddetta relazione che : gli altri gruppi di matrice etnica, operano tendenzialmente con il beneplacito delle mafie storiche mentre in altre zone dimostrano una maggiore autonomia che sfocia in forme di collaborazione quasi alla pari. E si legge ancora nella relazione come. forte resti la capacità di interagire con le organizzazioni di riferimento nei Paesi di origine e con cartelli multinazionali, dei quali rappresentano, nella maggior parte dei casi "delle cellule operative distaccate, funzionali alla realizzazione degli illeciti"
I gruppi criminali nigeriani costituiscono pertanto una organizzazione criminale non meno pericolosa delle organizzazioni criminali tradizionali, gruppi che come emerge dalla relazione della Direzione investigativa antimafia continuano a "distinguersi per le modalità particolarmente aggressive" con le quali portano avanti le proprie attività illecite. Aggiungono gli analisti della Dia, come il gruppo più forte e pericoloso sia il "Black Axe" (l'Ascia nera) "il cui vincolo associativo viene esaltato da una forte componente mistico-religiosa". Forse in tale componente potrebbe andare ricercato il movente dell'orribile fine riservata a Pamela Mastropietro il cui corpo è stato, ad opera di alcuni nigeriani ora indiziati di omicidio vilipendio ed occultamento di cadavere, sezionato e rinchiuso in due trolley abbandonati in un fosso nelle campagne del maceratese

SICILIA24H

MORTE COLLEGA ALFIERI, L'INTERVENTO DELL'ASSOSTAMPA
I funerali di Vittorio Alfieri saranno celebrati domani, mercoledì 3 giugno, ad Agrigento, nella Basilica dell'Immacolata, alle ore 16. Ed a seguito della morte del giornalista, interviene l'Assostampa di Agrigento, così: "Se ne va una figura importante del giornalismo agrigentino, nostro amico e collega. Un giornalista serio, professionale, dalla schiena dritta che ha dato lustro al giornalismo agrigentino e siciliano. Un pezzo della storia dell'informazione: ha lavorato in radio, carta stampata e infine nell'ufficio stampa dell'ex Provincia regionale di Agrigento dimostrando sempre, anche in un territorio molto difficile, come si possa dare il proprio fondamentale contributo alla società. Vittorio, fino all'ultimo, ha dimostrato un viscerale attaccamento alla professione e all'Assostampa a cui era iscritto da decenni, della quale era parte importantissima. Per anni è stato "chioccia" di tanti giovani cronisti che si avvicinavano alla professione giornalistica. Famosissimi i suoi aneddoti su viaggi in moto da un punto all'altro della provincia per seguire eventi di cronaca nera o di natura politica. Il suo sorriso, la sua serietà, i suoi consigli e la sua professionalità mancheranno a tutti i giornalisti agrigentini e siciliani. L'Assostampa è vicina col cuore alla moglie e al figlio e li abbraccia con quello stesso trasporto che aveva Vittorio quando qualcuno di noi aveva la fortuna di incontrarlo".

AGRIGENTONOTIZIE

CRONACA
GIORNALISMO IN LUTTO: È MORTO IL CRONISTA-GALANTUOMO VITTORIO ALFIERI
Ha lavorato all'ufficio stampa dell'ex Provincia regionale di Agrigento ed ha collaborato con tutti i quotidiani. Con impegno e determinazione si è mobilitato e speso anche per la Lega italiana per la lotta ai tumori.
Redazione
Amava, visceralmente, il giornalismo. Sigaretta in bocca, taccuino nella giacca, è sempre stato pronto ad occuparsi di ogni argomento. Incline alla battuta e sornione, quotidianamente provava - uomo dalla grande disponibilità e generosità - ad aiutare gli altri. Non soltanto i colleghi giornalisti, ma tutti coloro che incontrava lungo il suo percorso di vita. Perché Vittorio Alfieri è stato un autentico giornalista-galantuomo. Ma anche e soprattutto un uomo innamorato della famiglia: la moglie Maria e il figlio Riccardo - per come sempre ripeteva - erano i "fari che illuminavano l'esistenza".
Vittorio Alfieri, 72 anni, è venuto a mancare, stamattina, dopo una lunga malattia; malattia che ha affrontato con grande forza e determinazione. Ad essere addolorato, oggi, è l'intero mondo del giornalismo agrigentino. Quel mondo dove Vittorio è stato onnipresente. Negli ultimi anni, privilegiando il settore "scuola" (ma s'era occupato di sport, di "bianca" in generale e di "nera"), ha collaborato con la redazione di Agrigento del Giornale di Siciliia, ma prima aveva anche collaborato con il quotidiano La Sicilia e con l'Amico del popolo oltre che con Radio Concordia. Una vera e propria colonna portante del giornalismo - aveva iniziato alla fine degli anni Sessanta (iscritto all'albo nel 1972) - fatto all'antica maniera: con serietà, lealtà, disponibilità, pazienza e con una immancabile "vena" critica. 
Negli ultimi anni, prima ancora che andasse in pensione dall'ufficio stampa dell'ex Provincia regionale e prima della malattia, Vittorio Alfieri - giornalista dal grande cuore - si era speso anche per la Lega italiana per la lotta ai tumori. 
Vittorio, quale dipendete pubblico dell'allora Provincia regionale di Agrigento, fu in forza all'ufficio stampa dal 1986, quasi interrottamente fino al suo pensionamento avvenuto il 1 marzo del 2014. Ha realizzato, fino al suo pensionamento, la rivista "Agrigento: Nuove Ipotesi" curando sia la parte giornalistica che la parte grafica. E' stato, per anni, insegnante di religione e di educazione fisica. E' stato trasferito, per un breve periodo, all'istituto tecnico Foderà di Agrigento. Iscritto al sindacato dei giornalisti, ha lavorato all'interno del Gus (Gruppo uffici stampa) Siciliano lottando per anni per la difesa del contratto giornalistico che gli è stato riconosciuto dalla Corte d'appello. Aveva una grande passione per i viaggi ed era un camperista convinto. 

AGRIGENTOOGGI

MOBILITÀ TRA REGIONI E STOP ALLA QUARANTENA, MUSUMECI APRE LA SICILIA: ECCO L'ORDINANZA
Via libera alla mobilità tra Regioni e stop alla quarantena anche in Sicilia. Lo stabiliscono, appena firmati, un decreto ministeriale e una ordinanza del presidente della regione Sicilia.
Il ministro per le Infrastrutture, di intesa col ministro per la Salute, ha provveduto a regolamentare la mobilità su tutto il territorio nazionale e i controlli sanitari nei porti e aeroporti.
Con la sua ordinanza, Musumeci ha confermato la apertura della stagione balneare a partire dal prossimo 6 giugno; ha dato disco verde a tutte le attività già autorizzate, ma soprattutto ha posto fine alla quarantena obbligatoria per quanti fanno rientro in Sicilia a partire da domani (3 giugno), per i quali permarrà la sorveglianza sanitaria e l'obbligo di avvisare il medico di famiglia in caso di insorgenza di sintomi riconducibili al Covid-19. 
Sono alcune delle misure più importanti contenute nell'ordinanza del governatore della Sicilia, che di fatto allenta in maniera significativa le restrizioni previste per contenere il Coronavirus, senza tralasciare l'importanza dei controlli e della registrazione sui portali dedicati per tutti coloro che fanno rientro nell'Isola.
"Ci uniformiamo alle direttive nazionali - ha detto Musumeci - non senza rivendicare la specificità di alcune misure regionali. Che sono importanti anzitutto per dare serenità a quanti arrivano nell'Isola. Il sistema sanitario deve essere il motore della ripartenza, ma abbiamo il compito di infondere sicurezza e serenità ai cittadini, senza dimenticare l'epidemia, ma provando a rimettere in moto le attività produttive e turistiche".
In Sicilia, quindi, il via libera agli spostamenti infra ed interregionali si accompagna a precise regole che saranno contenute nel progetto SICILIASiCura, che verrà presentato, a Palazzo Orleans, domani alle ore 11.30, dal presidente Musumeci con Guido Bertolaso e alla presenza degli assessori Manlio Messina, Ruggero Razza e Mimmo Turano.
Poco prima il governatore incontrerà, nella Sala Alessi, le associazioni di categoria perché, ha chiarito, "la Regione vuole essere un supporto concreto e non un limite. Vogliamo dare competitività al nostro sistema e sicurezza nei comportamenti collettivi e individuali".
L'ordinanza pubblicata oggi, inoltre, contiene novità per chi lavora in Sicilia e deve muoversi sul territorio nazionale (e viceversa): anche se non è più obbligatoria la quarantena, restano alti i controlli da parte dei dipartimenti di Prevenzione delle Asp territoriali.Fra le novità, anche il via libera da domani a piscine e strutture termali che erogano i cosiddetti Lea (Livelli essenziali di assistenza). Consentite pure le lezioni pratiche delle autoscuole e per il conseguimento delle patenti nautiche. Confermato anche il riavvio dell'attività di catering, a partire dal prossimo 8 giugno.
Ovviamente, permangono gli obblighi di osservanza delle misure di contenimento del contagio, come ad esempio la disponibilità della mascherina, che ogni cittadino dovrà tenere sempre con sé ed usare quando viene meno il distanziamento interpersonale.Per quanto riguarda i Centri commerciali e i supermercati, l'apertura nei giorni festivi sarà regolamentata, entro sabato 6 giugno, in base alle indicazioni che organizzazioni datoriali e sindacali, già attivate, forniranno al dipartimento regionale delle Attività produttive.

3 giugno

SCRIVOLIBERO


LIBERO CONSORZIO: COSTITUITO IL PRIMO COMITATO "I LUOGHI DEL CUORE", SI TRATTA DEI "SOSTENITORI" DELL'OFFICINA DELLE TRADIZIONI POPOLARI DI AGRIGENTO
By Redazione Scrivo Libero  
Volta alto in classifica ed il Libero Consorzio Comunale di Agrigento costituisce, primo in provincia, un comitato per sostenerne la candidatura.
Stiamo parlano dell' "Officina delle Tradizioni Popolari", lo spazio espositivo ideato dall'ex Provincia in collaborazione con il Comune di Agrigento, candidato alla decima edizione de "I luoghi del Cuore", il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare indetto dal Fondo Ambiente Italiano (per votare è semplice, basta collegarsi al sito www.fondoambiente.it)Compito del comitato, denominato "Sostegno per la valorizzazione dell'Officina delle Tradizioni Popolari", è quello di promuovere il Luogo e scalare, così, la classifica che vede posizionato il sito in ottima posizione. Un trend in costante crescita.
In questo modo, inoltre, si possono scaricare i materiali personalizzati necessari alla raccolta voti e rimanere aggiornato sugli sviluppi della classifica e, successivamente, a traguardo raggiunto, sulle fasi del progetto.
L' "Officina delle Tradizioni Popolari" è una struttura permanente che espone reperti della cultura popolare, figurativa e dell'artigianato artistico siciliano tra il XVI e il XX secolo.
Scopo fondamentale dell'Officina è quello di recuperare e rendere fruibile al pubblico attrezzi del lavoro dei campi e del mare, pezzi d'artigianato artistico ed oggetti d'uso, come sculture lignee devozionali, pezzi di carretto siciliano, cartelloni dell'opera dei pupi, che costituiscono una testimonianza preziosissima della vita e della cultura popolare siciliana.
Gli oggetti esposti sono opere capaci di suscitare grande emozione nell'osservare la passione e la dedizioni degli agrigentini che riassumono aspetti peculiari ed originali della ricchissima cultura popolare siciliana.
Il Museo si articola in un unico ed interessante ambienti, in Piazza Aldo Moro, all'interno della Villetta Casesa, all'ingresso della principale "Porta Atenea" di Girgenti.
L'Officina è un museo delle tradizioni popolari che, in sezioni diverse, custodisce attrezzi di lavoro dei contadini, dei pescatori, degli artigiani e l'esposizione di alcuni costumi della tradizione folkloristica agrigentina.
Una sezione è, anche, dedicata agli strumenti musicali etnici siciliani e della cultura popolare internazionale.
Lo spazio, inoltre, è impreziosito da un teatrino dell'Opera dei Pupi, secolare tradizione culturale dell'Isola, tramandata da generazioni: L'Opera dei Pupi è patrimonio immateriale dell'UNESCO.
L'Officina delle Tradizioni Popolari, è stata intitolata dal Comune di Agrigento alla memoria di Gigi Casesa, indimenticabile cultore delle tradizioni popolari e ambasciatore del folklore siciliano nel mondo.
Il museo, sulla scia delle secolari tradizioni popolari dell'Isola, è anche un laboratorio didattico per le scuole ed una valida attrazione turistica culturale da offrire ai visitatori della città di Agrigento.
L'Officina è incardinata all'interno dell'Ecomuseo istituito dal Libero Consorzio, il primo in Sicilia costituito esclusivamente da un Ente pubblico. Il termine indica un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione.

Giornale di Sicilia


Per 50 anni aveva raccontato la nostra provincia, le condoglianze del Giornale di Sicilia
Addio a Vittorio Alfieri, cronista dal grande cuore

Concetta Rizzo
Ha incarnato, nei suoi 50 anni di professione, il giornalismo fatto bene: quello fatto con serietà, lealtà, pazienza, spirito di sacrificio, dedizione. Quello fatto con viscerale amore. Ma anche una indispensabile «vena» critica. Agrigento, ieri, ha perso uno dei suoi pilastri dell'informazione. Dopo una lunga malattia -che ha affrontato con forza e dedizione - è venuto a mancare Vittorio Alfieri, 72 anni, cronista- galantuomo. Incline alla battuta e sornione, quotidianamente provava - uomo dalla grande disponibilità e generosità - ad aiutare gli altri. Non soltanto i colleghi giornalisti, ma tutti coloro che incontrava lungo il suo percorso di vita. Perché Vittorio Alfieri aveva un gran cuore e una disponibilità infinita. Ma è stato anche e soprattutto un uomo innamorato della famiglia: della moglie Maria e del figlio Riccardo. Ripeteva sempre che erano i «fari che illuminavano la sua esistenza». Ad essere addolorato, l'intero mondo del giornalismo agrigentino. Quel mondo dove Vittorio è stato onnipresente. Negli ultimi anni, privilegiando il settore «scuola» (ma s'era occupato di sport, di «bianca» in generale e di «nera»), ha collaborato con la redazione di Agrigento del Giornale di Sicilia fino all'ultimo, ma prima aveva anche collaborato con il quotidiano La Sicilia e con l'Amico del popolo oltre che con Radio Concordia. Vittorio, quale dipendete pubblico dell'allora Provincia regionale di Agrigento, fu in forza all'ufficio stampa dal 1986 quasi interrottamente fino al suo pensionamento avvenuto il 1 marzo del 2014. Ha realizzato, fino al suo pensionamento, la rivista «Agrigento: Nuove Ipotesi» curando sia la parte giornalistica che la parte grafica. «Un giornalista serio, professionale, dalla schiena dritta che ha dato lustro al giornalismo agrigentino e siciliano » -hanno scritto, ieri, dalla segreteria provinciale dell'Assostampa - . «Vittorio, fino all'ultimo, ha dimostrato un viscerale attaccamento alla professione e all'Assostampaa cui era iscritto da decenni, della quale era parte importantissima. Per anni è stato "chioccia" - dal grande cuore - di tanti giovani cronisti. Famosissimi i suoi aneddoti su viaggi i nmoto da un punto all'altro della provincia per seguire eventi di cronaca. Aneddoti che ci faranno ricordare una fase pionieristica del giornalismo agrigentino- ha aggiunto l'Assostampa che esprime vicinanza alla moglie e al figlio - . Ma Vittorio si era adeguato alle nuove tecnologie e anche in quel caso era diventato un punto di riferimento». I funerali si terranno alle 16 alla basilica dell'Immacolata di Agrigento. (La proprietà, la direzione, i colleghi e tutti i lavoratori del Giornale di Sicilia rivolgono sentite condoglianze alla moglie e al figlio di Vittorio e a tutta la famiglia Alfieri)

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