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Rassegna stampa del 23 giugno 2020

GrandangoloAgrigento

La Galleria Tommaso Fazello di Sciacca apre al pubblico le sue sale espositive


Sabato 27 giugno 2020 alle ore 18.00, presso il Complesso monumentale Tommaso Fazello di Sciacca, saranno presentate alla città e aperte al pubblico le sale espositive della Galleria Fazello, che arricchiranno l'offerta della rete museale del territorio. All'evento presenzieranno L'Assessore dei Beni culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il Dirigente generale dei Dipartimento dei Beni culturali e Identità siciliana Sergio Alessandro e il sindaco di Sciacca Francesca Valenti. L'iniziativa è stata finanziata dall'Assessorato Beni culturali e Identità siciliana e curata dalla Soprintendenza di Agrigento diretta da Michele Benfari. L'apertura della Galleria Fazello costituisce un primo, importante passo verso la realizzazione del Museo regionale interdisciplinare di Sciacca negli imponenti spazi espositivi del Complesso Monumentale di Santa Margherita. La realizzazione del polo museale saccense fu fortemente voluta e promossa da Sebastiano Tusa al suo insediamento come Assessore dei Beni culturali e identità siciliana.
Il grande complesso monumentale è stato di recente acquisito dalla Regione Siciliana e la Soprintendenza di Agrigento sta elaborando il progetto di restauro, il piano scientifico e di allestimento del Museo. La Galleria Fazello è allestita in due sale dell'imponente complesso monumentale in stile gotico-catalano Tommaso Fazello, sede del Museo del Mare. La selezione delle opere esposte esemplifica alcuni importanti aspetti della storia dell'arte di Sciacca, abbracciando pittura, scultura e ceramica. Si tratta di opere d'arte mai esposte al pubblico, nelle quali si riconoscono la storia e l'identità culturale della città. La loro fruizione è stata possibile grazie alla collaborazione proficua tra le più importanti Istituzioni del territorio: la Soprintendenza di Agrigento, che ha curato gli aspetti scientifici e museografici; il Comune di Sciacca, proprietario del complesso monumentale Tommaso Fazello e degli spazi espositivi; il Liceo artistico Giuseppe Bonachia e il Libero consorzio comunale di Agrigento, attenti custodi da più di trent'anni di tre prestigiosi pannelli ceramici, tra cui il Fante con Alabarda, del 1608, autoritratto del grande maestro ceramista Giuseppe Bonachia detto il "Maxarato"; l'Arcidiocesi di Agrigento, ente prestatore della splendida Sacra Famiglia di Mariano Rossi e di una Madonna con Bambino in marmo, della fine del XV secolo; l'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, che ha reso fruibili al pubblico due dipinti della "scuola di Sciacca" appartenenti al complesso monumentale di Santa Margherita. Fondamentale è stato inoltre il contributo di alcune agenzie culturali e associazioni del territorio.
La sezione dedicata alla ceramica, espone, oltre ai tre splendidi pannelli maiolicati, le mattonelle figurate appartenenti al pavimento ceramico tardo-medievale, datato al 1496, della Chiesa di santa Margherita, opera dei maestri ceramisti Antonio Scoma e Pietro Francavilla. Nella sala delle ceramiche si può ammirare inoltre una importante collezione di albarelli, boccioni, cilindri, mattonelle, dai raffinati disegni e decorazioni, spesso figurati, e due targhe devozionali. I pezzi sono databili dal XVII al XIX secolo. Si tratta di opere di Sciacca e Burgio, botteghe ceramiche storicamente legate da stili e maestranze comuni.
La Galleria Fazello è aperta dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.30. Chiuso domenica e lunedì.
Sito web www.regione.sicilia.it/beniculturali

Sole24h.it

Smart working per i dipendenti pubblici verso la proroga a fine anno
di Marco Rogari e Gianni Trovati

La «regola» del lavoro agile per i dipendenti della Pubblica amministrazione avviata nelle fasi più buie dell'emergenza Coronavirus si allungherà ancora. La proroga dovrebbe arrivare in questi giorni all'interno dei correttivi al decretone anticrisi all'esame della Camera: la data è ancora da individuare, ma l'ipotesi più probabile guarda direttamente al 31 dicembre. Con il risultato che al netto del rischio di una seconda ondata epidemica la generalità della pubblica amministrazione sarebbe l'ultimo settore a ripartire a regime, ...

Regione Siciliana - Sito Ufficiale

Bankitalia, Armao: Sud più penalizzato, Roma dia aiuti adeguati
"Centronord e Centrosud stanno vivendo la crisi postpandemica in modo completamente diverso, com'era inevitabile che fosse, perché le due realtà economiche hanno connotati, strutture e morfologie totalmente diverse. Una cosa è chiudere un'azienda che produce ceramiche e che all'indomani della riapertura può ripartire, un'altra è riaprire un albergo dopo il lockdown. Purtroppo, adesso dobbiamo avere un approccio molto cauto, perché non possiamo prevedere quali saranno gli effetti nel prossimo inverno e cosa ci riserverà il futuro".
Così il vicepresidente della Regione siciliana e assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, intervenuto alla presentazione del report 2019 di Bankitalia sull'Economia siciliana e gli effetti post Covid.
"A livello centrale si è scelto di usare misure uguali per un Paese diviso. Le misure per l'accesso al credito hanno effetti assai limitati sull'economia siciliana, a causa dell'incidenza del sommerso e delle imprese che non possono accedervi; mentre sono più consistenti nell'economia del Centronord", ha detto Armao. "Un'altra considerazione va fatta sulla tenuta dei conti delle Regioni e dei Comuni meridionali, a fronte dello tsunami che ci sarà con la flessione delle entrate - ha proseguito -. Avremo un calo pesantissimo delle entrate, per cui se lo Stato non vi farà fronte, è evidente che ci saranno effetti negativi sulla qualità dei servizi alle persone e alle imprese. Abbiamo calcolato che, come Regioni, di fronte a 5 miliardi di euro di minori entrate, lo Stato nel Decreto Rilancio ne rende disponibili solo 1,5 miliardi. Mentre, a fronte dei 5 miliardi dei Comuni, lo Stato sta apprestando 3,5 miliardi di euro".
"Sono tre le direzioni su cui puntare per affrontare la crisi post pandemica: gli investimenti sul digitale, in infrastrutture e beni culturali, il sostegno alle imprese e alle famiglie mediante incentivi a fondo perduto e le riforme - ha sottolineato il vicepresidente -. Per quanto riguarda il digitale, la Sicilia è l'area più infrastrutturata del Centrosud Europa, ma il 44 per cento delle famiglie non dispone di tablet o pc, con il risultato che rischiamo di avere una straordinaria autostrada che non possiamo utilizzare pienamente. Al Governo statale, piuttosto che puntare su rottamazioni di auto ed occhiali, chiediamo di pensare ad agevolare l'acquisto di computer e tablet. Per quanto riguarda le riforme, la Sicilia si è dotata già lo scorso ano di una legge sulla semplificazione e la sburocratizzazione che i giuristi ritengono la più avanzata d'Italia e ora dobbiamo continuare su questa strada. Le altre due direzioni sono le infrastrutture e i beni culturali. Piuttosto che parlare di abbattimento Iva che in Sicilia avrebbe effetti limitati, è più importante investire nelle infrastrutture a partire dal Ponte di Messina, fino al completamento delle reti stradali, alla modernizzazione di porti ed aeroporti", ha concluso.

Risoluto

Arte a Sciacca, dal 27 giugno aprirà al pubblico la Galleria Tommaso Fazello

Veronica Gallo
Verranno aperte al pubblico sabato 27 giugno alle ore 18 le sale esposotive della Galleria Tommaso Fazello di Sciacca in cui verranno esposte pitture, sculture e ceramiche aventi come tema alcuni importanti aspetti della storia dell'arte saccense.
La loro fruizione è stata possibile grazie alla collaborazione proficua tra le più importanti Istituzioni del territorio: la Soprintendenza di Agrigento, che ha curato gli aspetti scientifici e museografici; il Comune di Sciacca, proprietario del complesso monumentale Tommaso Fazello e degli spazi espositivi; il Liceo artistico Giuseppe Bonachia e il Libero consorzio comunale di Agrigento,  custodi da più di trent'anni di tre prestigiosi pannelli ceramici, tra cui il Fante con Alabarda, del 1608, autoritratto del grande maestro ceramista Giuseppe Bonachia detto il "Maxarato"; l'Arcidiocesi di Agrigento, ente prestatore della splendida Sacra Famiglia di Mariano Rossi e di una Madonna con Bambino in marmo, della fine del XV secolo; l'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, che ha reso fruibili al pubblico due dipinti della "scuola di Sciacca" appartenenti al complesso monumentale di Santa Margherita. La sezione dedicata alla ceramica, espone, oltre ai tre splendidi pannelli maiolicati, le mattonelle figurate appartenenti al pavimento ceramico tardo-medievale, datato al 1496, della Chiesa di santa Margherita, opera dei maestri ceramisti Antonio Scoma e Pietro Francavilla,  e altre bellissime opere realizzate da maestri ceramisti di Sciacca e Burgio.
All'evento presenzieranno L'assessore dei Beni culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il Dirigente generale dei Dipartimento dei Beni culturali e Identità siciliana Sergio Alessandro e il sindaco di Sciacca Francesca Valenti. L'iniziativa è stata finanziata dall'Assessorato Beni culturali e Identità siciliana e curata dalla Soprintendenza di Agrigento diretta da Michele Benfari. L'apertura della Galleria Fazello costituisce un primo, importante passo verso la realizzazione del Museo regionale interdisciplinare di Sciacca negli imponenti spazi espositivi del Complesso Monumentale di Santa Margherita. La realizzazione del polo museale saccense fu fortemente voluta e promossa da Sebastiano Tusa.
La Galleria Fazello sarà aperta dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.30. Giorni di chiusuea la domenica e il lunedì.


Soldionline


Inail, smartworking svolto modello ibrido tra lavoro agile e telelavoro

smartworking
 Questa particolare modalità di esecuzione della prestazione lavorativa adottata per fronteggiare l'epidemia, per molte attività lavorative pubbliche e private, anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla legge, ha coinvolto una platea di lavoratori e di professionalità molto ampia, superando il vincolo della concessione della strumentazione tecnologica e informatica fornita dal datore di lavoro. Questa applicazione del lavoro a distanza, non esente da spunti critici già dai primi mesi di adozione, può essere adesso oggetto di riflessioni più approfondite per un ripensamento del lavoro in uno scenario nuovo, tenendo conto dei contesti produttivi e dello sviluppo tecnologico.
A sostenerlo è il Dipartimento innovazioni tecnologiche, sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell'Inail che, in coerenza con il Piano delle attività di ricerca dell'Istituto nell'ambito dedicato allo studio del legame tra nuove tecnologie, nuovi lavori e nuove modalità esecutive dell'occupazione, ha elaborato nelle settimane dell'emergenza un fact sheet sulla tematica.
Il documento è liberamente consultabile sul portale dell'Inail ed è rivolto principalmente ai lavoratori del settore pubblico e privato che svolgono attività compatibili con il lavoro agile, completo di tabelle e illustrazioni grafiche e corredato da riferimenti bibliografici e normativi essenziali.
Il lavoro agile, spiega il documento, è connotato da un approccio flessibile al lavoro, fondato su un rapporto fiduciario tra lavoratore e datore di lavoro. "Nell'ultimo decennio - scrivono gli autori della nota - la trasformazione digitale e tecnologica ha prodotto modi innovativi di comunicare e lavorare, che hanno consentito di superare rigidità presenti nei modelli organizzativi della società economica e industriale preesistente".
Per i ricercatori del Dit, l'adozione massiva del lavoro agile dal contesto di necessità imposto dall'emergenza, ha determinato l'applicazione di una modalità di lavoro a distanza che può essere definita come "una via di mezzo" fra il telelavoro e il lavoro agile, integrando i requisiti essenziali e tipici dei due modelli. Il documento riepiloga le caratteristiche di entrambi. Nel telelavoro, l'eterodirezione del datore di lavoro si manifesta nell' esecuzione della prestazione sotto direttiva con cadenza di tempi lavorativi. Il telelavoratore svolge la propria attività da una postazione fissa ed è tenuto a rispettare gli orari d'ufficio. Riguardo alla sicurezza, il datore di lavoro ne è responsabile e ai telelavoratori si applicano le medesime norme per i dipendenti in azienda o in ufficio. Il datore di lavoro deve informare e formare il lavoratore sulle fonti di rischio specifiche e generiche, adottando tutte le misure di prevenzione e protezione per ridurre i rischi professionali. Il ruolo dell'autonomia negoziale nel lavoro agile. Nel lavoro agile, "l'esercizio del potere di direzione e controllo del datore di lavoro è rimesso all'autonomia negoziale delle parti tramite l'accordo, dove si specificano le modalità di esternazione e gli eventuali comportamenti sanzionabili". In questa forma di lavoro, in sostanza, a differenza del telelavoro, "il potere datoriale si realizza attraverso l'organizzazione del lavoro 'anche per fasi, cicli e obiettivi', nella scelta della strumentazione e programmi informatici che permettono la connessione da remoto con la realtà interna aziendale, nei tempi di definizione del risultato, nello svolgimento dell'attività, secondo le finalità istituzionali pubbliche o private".
Il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza è assicurato tramite la consegna al dipendente agile e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di un'informativa scritta in cui sono individuati i rischi generali e quelli specifici connessi alla modalità di esecuzione del rapporto di lavoro. Al lavoratore in modalità agile, inoltre, viene riconosciuto il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche in dotazione, per evitare sovrapposizioni fra dimensione lavorativa e personale.
Il fact sheet passa in rassegna le principali criticità riscontrate in questo periodo con l'applicazione del lavoro agile in emergenza: sovrapposizione tra ambiente lavorativo e domestico; mancanza di una preparazione adeguata dei lavoratori alla visione complessiva dei rischi; difficoltà e, talora, impossibilità nel separare spazi personali e familiari con cicli e tempi di lavoro; interazione con fonti di pericolo più connaturate alla dimensione abitativa che a quella professionale. Questo può aver comportato una "pericolosa promiscuità tra vita lavorativa e personale, che spesso si traduce, come attestano le statistiche, in un elevato numero di infortuni domestici". La gestione del lavoro a distanza nel periodo della pandemia, tuttavia, ha anche rappresentato, per molti lavoratori, la possibilità per sperimentare forme di condivisione degli strumenti di lavoro assimilabili al "coworking tra individui responsabili della propria attività, autonomi, di diversa età, trasformando l'ambiente domestico-lavorativo in un maker space", un vero e proprio spazio del "fare". Oltre alla condivisione di spazi e dispositivi, si è verificata talora "quella delle competenze e conoscenze, resa possibile nella costante relazione tra individui che operano nello stesso contesto ma con diverse attività".
"Nel contesto emergenziale del Covid-19 - conclude il fact sheet - si sono verificati scenari inaspettati di adattamento del lavoro, in tempi brevissimi. Le soluzioni adottate hanno consentito il proseguimento di molte attività produttive e le tecnologie hanno permesso un adeguamento, nella contingenza, capace di superare alcuni limiti della normativa di riferimento". Per gli autori del documento di ricerca, "il lavoro agile che si è declinato in questo scenario emergenziale, rappresenta un'occasione di riflessione e futura sperimentazione, al fine di perfezionare ulteriormente il lavoro a distanza, con una particolare attenzione a uno sviluppo delle tecnologie integrate a quelle operative, per accompagnare la tutela del lavoratore".

Giornale di Sicilia

Investimento da 70 milioni per terminal e dragaggio
Porto Empedocle, fondi in arrivo

Concetta Rizzo
PORTO EMPEDOCLE
Investimenti per 70 milioni di euro. Fondi che rilanceranno, dandole anche un nuovo volto, l'area portuale e, di fatto, tutto il territorio circostante. Durante il tavolo tecnico, svoltosi ieri mattina al Municipio di Porto Empedocle, è stato illustrato il piano industriale - dell'autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale - del porto Empedoclino. La prima mossa è demolire la banchina Sciangula, il progetto è di 600 mila euro; la seconda: realizzare (il progetto è di 3 milioni di euro) il nuovo terminal passeggeri sulla banchina Nord, ma anche il nuovo terminal sul molo Crispi e la scogliera di protezione della darsena di Ponente. La terza mossa sarà quella di dragare il porto e il valore del progetto è di 30 milioni di euro. Il tavolo tecnico s'è tenuto alla presenza del vice ministro delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri; del prefetto Maria Rita Cocciufa; del presidente dell'Autorità di sistema portuale di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti; del direttore marittimo, Roberto Isidori, del comandante della Capitaneria Gennaro Fusco e del sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina. «Siamo felici che, dopo le necessarie demolizioni dei silos e delle strutture fatiscenti che squalificavano l'area, si presenti il progetto di costruzione della nuova stazione marittima, mentre è stata già definita la progettazione sia del molo crocieristico sia del dragaggio dei fondali - ha detto Monti - . Vogliamo trasformare un porto che oggi è dedicato al sale da un lato e ai traghetti con le Pelagie dall'altro, in un porto che sappia accogliere navi da crociera». «Ho preso oggi un impegno con il presidente Monti: quello di stringere una partnership per uscire - ha detto Cancelleri - dal guado autorizzativo e fare diventare questi lavori reali». (*CR*)

Sciacca, la galleria Fazello apre al pubblico le sue sale
Il soprintendente Benfari: «È il primo passo verso il museo interdisciplinare»

Beni culturali. Il soprintendente Michele Benfari La galleria Tommaso Fazello di Sciacca apre al pubblico le sue sale espositive. L'inaugurazione è in programma sabato 27 giugno, alle ore 18, presso il Complesso monumentale Tommaso Fazello di Sciacca, e ci sarà anche l'assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà. Interverranno il dirigente generale dei Dipartimento dei Beni culturali e Identità siciliana, Sergio Alessandro e il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti. L'iniziativa è stata finanziata dall'assessorato Beni culturali e Identità siciliana e curata dalla Soprintendenza di Agrigento diretta da Michele Benfari. «L'apertura della Galleria Fazello costituisce un primo, importante passo verso la realizzazione del Museo regionale interdisciplinare di Sciacca - dice il soprintendente Benfari - negli imponenti spazi espositivi del complesso monumentale di Santa Margherita. La realizzazione del polo museale saccense fu fortemente voluta e promossa da Sebastiano Tusa al suo insediamento come assessore dei Beni culturali e identità siciliana. Il grande complesso monumentale è stato di recente acquisito dalla Regione Siciliana e la Soprintendenza di Agrigento sta elaborando il progetto di restauro, il piano scientifico e di allestimento del Museo. La galleria Fazello è allestita in due sale dell'imponente complesso monumentale in stile got ico-catalano Tommaso Fazello, sede del Museo del Mare. La selezione delle opere esposte esemplifica alcuni importanti aspetti della storia dell'arte di Sciacca, abbracciando pittura, scultura e ceramica. Si tratta di opere d'arte mai esposte al pubblico, nelle quali si riconoscono la storia e l'identità culturale della città». La loro fruizione è stata possibile grazie alla collaborazione proficua tra le più importanti istituzioni del territorio: la Soprintendenza di Agrigento, che ha curato gli aspetti scientifici e museografici; il Comune di Sciacca, proprietario del complesso monumentale Tommaso Fazello e degli spazi espositivi; il liceo artistico Giuseppe Bonachia e il Libero consorzio comunale di Agrigento, attenti custodi da più di trent'anni di tre prestigiosi pannelli ceramici, tra cui il Fante con Alabarda (1608), autoritratto del maestro ceramista Giuseppe Bonachia detto il Maxarato; l'Arcidiocesi di Agrigento, ente prestatore della splendida Sacra famiglia di Mariano Rossi e di una Madonna con Bambino in marmo, della fine del XV secolo; l'Asp di Agrigento, che ha reso fruibili al pubblico due dipinti della «Scuola di Sciacca». (*GP *)

SCRIVOLIBERO
CULTURALA GALLERIA TOMMASO FAZELLO DI SCIACCA APRE AL PUBBLICO LE SUE SALE ESPOSITIVE 
Sabato 27 giugno 2020 alle ore 18.00, presso il Complesso monumentale Tommaso Fazello di Sciacca, saranno presentate alla città e aperte al pubblico le sale espositive della Galleria Fazello, che arricchiranno l'offerta della rete museale del territorio.
All'evento presenzieranno L'Assessore dei Beni culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il Dirigente generale dei Dipartimento dei Beni culturali e Identità siciliana Sergio Alessandro e il sindaco di Sciacca Francesca Valenti. L'iniziativa è stata finanziata dall'Assessorato Beni culturali e Identità siciliana e curata dalla Soprintendenza di Agrigento diretta da Michele Benfari. L'apertura della Galleria Fazello costituisce un primo, importante passo verso la realizzazione del Museo regionale interdisciplinare di Sciacca negli imponenti spazi espositivi del Complesso Monumentale di Santa Margherita. La realizzazione del polo museale saccense fu fortemente voluta e promossa da Sebastiano Tusa al suo insediamento come Assessore dei Beni culturali e identità siciliana. Il grande complesso monumentale è stato di recente acquisito dalla Regione Siciliana e la Soprintendenza di Agrigento sta elaborando il progetto di restauro, il piano scientifico e di allestimento del Museo. La Galleria Fazello è allestita in due sale dell'imponente complesso monumentale in stile gotico-catalano Tommaso Fazello, sede del Museo del Mare. La selezione delle opere esposte esemplifica alcuni importanti aspetti della storia dell'arte di Sciacca, abbracciando pittura, scultura e ceramica. Si tratta di opere d'arte mai esposte al pubblico, nelle quali si riconoscono la storia e l'identità culturale della città. La loro fruizione è stata possibile grazie alla collaborazione proficua tra le più importanti Istituzioni del territorio: la Soprintendenza di Agrigento, che ha curato gli aspetti scientifici e museografici; il Comune di Sciacca, proprietario del complesso monumentale Tommaso Fazello e degli spazi espositivi; il Liceo artistico Giuseppe Bonachia e il Libero consorzio comunale di Agrigento, attenti custodi da più di trent'anni di tre prestigiosi pannelli ceramici, tra cui il Fante con Alabarda, del 1608, autoritratto del grande maestro ceramista Giuseppe Bonachia detto il "Maxarato"; l'Arcidiocesi di Agrigento, ente prestatore della splendida Sacra Famiglia di Mariano Rossi e di una Madonna con Bambino in marmo, della fine del XV secolo; l'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, che ha reso fruibili al pubblico due dipinti della "scuola di Sciacca" appartenenti al complesso monumentale di Santa Margherita. Fondamentale è stato inoltre il contributo di alcune agenzie culturali e associazioni del territorio.
La sezione dedicata alla ceramica, espone, oltre ai tre splendidi pannelli maiolicati, le mattonelle figurate appartenenti al pavimento ceramico tardo-medievale, datato al 1496, della Chiesa di santa Margherita, opera dei maestri ceramisti Antonio Scoma e Pietro Francavilla. Nella sala delle ceramiche si può ammirare inoltre una importante collezione di albarelli, boccioni, cilindri, mattonelle, dai raffinati disegni e decorazioni, spesso figurati, e due targhe devozionali. I pezzi sono databili dal XVII al XIX secolo. Si tratta di opere di Sciacca e Burgio, botteghe ceramiche storicamente legate da stili e maestranze comuni.
La Galleria Fazello è aperta dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.00
e dalle 17.00 alle 19.30.
Chiuso domenica e lunedì.
Sito web www.regione.sicilia.it/beniculturali



LIVESICILIA

COMUNI, IMPRESE, LAVORO E FAMIGLIE
BANKITALIA: ECCO GLI EFFETTI DEL LOCKDOWN


PALERMO - Nel 2020 i Comuni siciliani risentiranno della perdita di gettito che si è determinata a causa del lockdown. L'analisi è contenuta nel report della Banca d'Italia sugli indici economici-finanziari della Sicilia nel 2019 e nel prime semestre del 2020. I bilanci dei comuni sono stati messi sotto pressione dagli effetti della pandemia, che ha inciso sulle maggiori spese necessarie per gli aiuti alle famiglie e le imprese a fronteggiare l'emergenza sanitaria. Tra le spese correnti, sono cresciuti gli acquisti di beni e servizi, mentre la spesa per il personale, che negli ultimi anni ha risentito dei vincoli normativi alle assunzioni, ha continuato a ridursi. A fronte di queste spese, i Comuni hanno ricevuto trasferimenti erariali e regionali. C'è stato anche un impatto negativo sul fronte delle entrate, che in larga parte hanno risentito del blocco delle attività economiche.
All'appello mancano l'imposta di soggiorno, l'imposta sulla pubblicità, l'Imu sulle strutture turistiche, alla Tosap, alla Tari per gli esercizi commerciali sospesi. "L'impatto non si è limitato alle entrate correnti, ma anche, in alcuni casi, all'entrate in conto capitale - ha detto Antonio Lo Nardo, uno dei redattori del report - Si pensi, per esempio, al blocco delle attività edilizie che ha comportato un calo di gettito degli oneri di urbanizzazione". Nel complesso la situazione finanziaria degli enti territoriali in Sicilia si connota per la presenza di elevati disavanzi dovuti prevalentemente agli accantonamenti per le anticipazioni ricevute in passato dallo Stato e alla presenza di elevati crediti di dubbia e difficile esazione. Un terzo della popolazione regionale risiede in Comuni in dissesto o che hanno adottato piani di riequilibrio finanziario.
Un'impresa su 4 a corto di liquidità
Dopo un mese di lockdown, il 25 per cento delle imprese siciliane rischiano di rimanere senza liquidità. Le difficoltà create dalla pandemia sul mercato del lavoro si riflettono sui redditi delle famiglie siciliane: il 22,3 per cento (9,9 per cento in Italia) dei siciliani vive in famiglie in cui non vi è un reddito da lavoro. La Sicilia, inoltre, è la regione con la più bassa incidenza di persone con competenze digitali avanzate. Sono altri aspetti che emergono dal report della Banca d'Italia "L'economia della Sicilia", presentato oggi, in cui sono stati illustrati i dati principali sulla congiuntura economica regionale, anche nel periodo della pandemia. Le chiusure delle attività, a seguito delle misure anti- covid, hanno avuto un forte impatto sulle imprese. La capacità di generare reddito si è così ridotta drasticamente a fronte di esborsi per costi non differibili, sostenuti dalle riserve finanziarie dell'imprenditore o da linee di credito. "In un contesto di incertezza circa l'evoluzione dell'emergenza sanitaria - è scritto nel report della Banca d'Italia - le imprese che stimano una riduzione della spesa per investimenti per il 2020 prevalgono nettamente su quelle che ne prefigurano un aumento. Tra i principali comparti di specializzazione regionale, quello turistico, che negli ultimi anni ha sostenuto la dinamica dei servizi, è uno dei più esposti alla crisi, anche in ragione della dipendenza dalla domanda estera e dei tempi necessari a ripristinare la fiducia dei viaggiatori, che amplificheranno le difficoltà delle imprese per la stagione estiva 2020". Tuttavia ci sono delle schiarite, perché emerge pure che il sistema produttivo si è trovato ad affrontare la crisi attuale in condizioni finanziarie più favorevoli rispetto al passato. (ANSA).

Il mercato rallenta
Nella prima parte del 2020 il mercato del lavoro ha risentito del progressivo rallentamento dell'attività economica e della sospensione di alcune attività non essenziali disposta per il contenimento della pandemia.
I dati amministrativi sulle comunicazioni obbligatorie evidenziano un forte calo delle assunzioni nei mesi di marzo e aprile. I livelli occupazionali nel 2019 sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente, su valori ampiamente inferiori a quelli osservati prima della crisi finanziaria. Nella prima parte del 2020 il mercato del lavoro ha risentito del progressivo rallentamento dell'attività economica e della sospensione di alcune attività non essenziali disposta per il contenimento della pandemia. Le ricadute dell'emergenza sanitaria sull'andamento dell'occupazione sono state mitigate dall'ampio ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG) - nei primi cinque mesi del 2020 per 45 milioni, contro i 36 milioni del 2012 - e dal blocco dei licenziamenti. Effetti rilevanti sull'occupazione potrebbero emergere nei prossimi mesi; in Sicilia la componente a tempo determinato era fortemente cresciuta negli ultimi anni e ha un'incidenza maggiore rispetto alla media nazionale. La divisioni analisi e ricerca economica della sede palermitana della Banca d'Italia, oltre ad analizzare il 2019, "ha ritenuto spostare in avanti lo studio degli indici economici-finanziari fino al semestre 2020, nel periodo della crisi pandemica - ha detto il direttore della sede palermitana della Banca d'Italia, Pietro Raffa - per osservare le conseguenze sulle attività di imprese ed enti".Le famiglie resistono
La crisi pandemica ha colpito la Sicilia in una fase di sostanziale stagnazione, come confermato dalle stime di Prometeia relative al 2019. "Alla fine del 2019, il quadro economico-finanziario delle imprese era migliore rispetto al 2011 - ha detto Francesco David, che ha redatto parte del documento assieme a Giuseppe Ciaccio (coordinatore), Cristina Demma, Antonio Lo Nardo e Patrizia Passiglia - perché era cresciuta la redditività, mentre il grado di indebitamento si era ridotto, consentendo alle imprese di avere maggiore disponibilità di liquidità nei propri bilanci". Sempre alla fine dello scorso anno, le imprese finanziariamente vulnerabili si erano ridotte di oltre il 10 per cento rispetto il 2011. Le misure di distanziamento sociale e la chiusura parziale delle attività nei mesi di marzo e aprile hanno avuto pesanti ripercussioni sull'attività economica nazionale e regionale. Secondo il report, nella prima parte del 2020 l'attività produttiva ha subito una contrazione significativa a causa del diffondersi della pandemia. Le imprese hanno fronteggiato un drastico calo della domanda interna, che ha determinato una marcata riduzione dei ricavi attesi, soprattutto nel comparto dei servizi privati non finanziari. Per quanto riguarda le famiglie, dal punto di vista finanziario risulterebbero più resistenti alla congiuntura sfavorevole rispetto ai precedenti episodi di crisi. Alla fine del primo trimestre del 2020 i depositi bancari, che rappresentano la parte prevalente del risparmio, sono ancora cresciuti mentre si è registrato un forte calo del valore dei titoli a custodia detenuti dai risparmiatori, per le tensioni sui mercati innescate dal diffondersi della pandemia. Rimane comunque una profonda debolezza delle famiglie: la disuguaglianza dei redditi da lavoro, aumentata a seguito delle precedenti crisi, rimane elevata a causa del persistere di una maggiore incidenza di nuclei attivi senza reddito da lavoro. A questa si accompagnano ampi divari rispetto al resto del Paese in ambito sociale e ambientale, non colmati negli ultimi dieci anni. La quota di famiglie in povertà assoluta è al 12 per cento, maggiore rispetto alla media italiana (7 per cento), rischia di aumentare ulteriormente a seguito degli impatti dell'emergenza sanitaria.

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