Agrigentonotizie.it
Depurazione, che disastro: oltre trentamila euro di multe a Comuni e Girgenti Acque
Depurazione dei reflui fognari ad Agrigento e provincia, continuano a piovere sanzioni per migliaia di euro.Il Libero consorzio nei giorni scorsi ha infatti firmato richieste di pagamento per oltre 30mila euro nei confronti del gestore del servizio idrico, la Girgenti Acque, e alcuni sindaci. Non possiamo essere più specifici perchè l'ex Provincia, per un qualche motivo che non comprendiamo, omette ogni indicazione sugli amministratori pro tempore sanzionati."Ad ogni modo le richieste di pagamento sono complessivamente 5, per un totale di oltre 30mila euro, con due sanzioni da 10.500 euro ciascuna connesse ad impianti di depurazione trovati sprovvisti delle autorizzazioni allo scarico e, quel che è più grave, i cui reflui sono risultati ben oltre i limiti previsti dalla norma. I controlli furono realizzati nel 2016 dall'Arpa.Come ci siamo già chiesti in altre occasioni, qual è oggi lo stato di salute della depurazione in provincia? La risposta purtroppo non la conosciamo. Certo è che investimenti sulle infrastrutture del comparto della depurazione sono fermi ormai da tempo."
Istituti di Libero consorzio, in arrivo un milione di euro: soldi dal ministero dell'Istruzione
L'avviso per gli interventi di adeguamento e di adattamento in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19 era stato pubblicato lo scorso 24 giugno
Il ministero per l'Istruzione, in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ha stanziato un milione di euro destinato al Libero consorzio comunale di Agrigento per l'adeguamento e l'adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche di proprietà o gestite dall'Ente. La notizia dell'assegnazione delle somme è stata pubblicata sul portale del Ministero dell'Istruzione. La finalità del Ministero è quella di realizzare piccoli interventi di adattamento e di adeguamento degli spazi e degli ambienti scolastici e delle aule didattiche degli edifici pubblici adibiti ad uso didattico censiti nell'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica. L'avviso per gli interventi di adeguamento e di adattamento in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19 era stato pubblicato lo scorso 24 giugno. La somma di un milione di euro è stata assegnata sulla base del numero degli alunni per ogni provincia che frequenteranno il prossimo anno scolastico. Il Libero consorzio comunale di Agrigento tramite il settore Edilizia Scolastica gestisce quarantasei istituti scolastici superiori con una popolazione di oltre ventuno mila alunni. Il Libero Consorzio provvederà, una volta assegnate le somme, ad acquistare una fornitura di banchi singoli per garantire il distanziamento all'interno delle aule scolastiche degli istituti superiori della provincia di Agrigento.
Corriere Agrigentino
Un milione di euro per l'adeguamento scuole competenza Libero Consorzio di Agrigento
Corriere Agrigentino
Il ministero per l'Istruzione, in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ha stanziato un milione di euro destinato al Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'adeguamento e l'adattamento
funzionale degli spazi e delle aule didattiche di proprietà o gestite dall'Ente. La notizia dell'assegnazione delle somme è stata pubblicata sul portale del Ministero dell'Istruzione. La finalità del Ministero è quella di realizzare piccoli interventi di adattamento e di adeguamento degli spazi e degli ambienti scolastici e delle aule didattiche degli edifici pubblici adibiti ad uso didattico censiti nell'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica. L'avviso per gli interventi di adeguamento e di adattamento in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19 era stato pubblicato lo scorso 24 giugno. La somma di un milione di euro è stata assegnata sulla base del numero degli alunni per ogni provincia che frequenteranno il prossimo anno scolastico. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento tramite il settore Edilizia Scolastica gestisce quarantasei istituti scolastici superiori con una popolazione di oltre ventuno mila alunni. Il Libero Consorzio provvederà, una volta assegnate le somme, ad acquistare una fornitura di banchi singoli per garantire il distanziamento all'interno delle aule scolastiche degli Istituti Superiori della provincia di Agrigento.
GrandangoloAgrigento
Adeguamento scuole nuovo anno scolastico, 160mila euro al Comune di Licata
Il ministero per l'Istruzione, in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ha stanziato un milione di euro destinato al Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'adeguamento e l'adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche di proprietà o gestite dall'Ente. La notizia dell'assegnazione delle somme è stata pubblicata sul portale del Ministero dell'Istruzione.
La somma di un milione di euro è stata assegnata sulla base del numero degli alunni per ogni provincia che frequenteranno il prossimo anno scolastico. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento tramite il settore Edilizia Scolastica gestisce quarantasei istituti scolastici superiori con una popolazione di oltre ventuno mila alunni.
Il Libero Consorzio provvederà, una volta assegnate le somme, ad acquistare una fornitura di banchi singoli per garantire il distanziamento all'interno delle aule scolastiche degli Istituti Superiori della provincia di Agrigento.
Già assegnato al Comune di Licata un finanziamento di .160.000,00 ."L'Amministrazione - spiega l'assessore Callea - al fine di riaprire le scuole in sicurezza, nel rispetto delle linee guida redatte dal MIUR assieme a Regioni ed Enti locali, sta già lavorando anche per dare supporto ai dirigenti scolastici per organizzare gli spazi interni ed esterni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, con l'importante supporto della polizia municipale ".
Ilsole24ore
PUBBLICO IMPIEGO E SMART WORKINGFuga dalla Pubblica amministrazione: nel 2021 ci saranno più pensionati che dipendentiI dati arrivano dalla ricerca annuale sul lavoro pubblico realizzata da Forum Pa.
Negli ultimi due anni la Pubblica amministrazione italiana ha perso circa 190mila dipendenti. E l'esodo è destinato a continuare perché la corsia di l'uscita è affollata e fluida mentre quella di entrata continua a essere rallentata dai tempi necessari a chiudere i concorsi. Con il risultato che l'anno prossimo potrebbe vedere il superamento dei pensionati pubblici sui dipendenti, che si stanno incrociando in questi mesi intorno a quota 3 milioni.I fattori critici
I numeri emergono dalla ricerca annuale sul lavoro pubblico realizzata da Forum Pa, il Forum della Pubblica amministrazione che quest'anno si svolge interamente online per ragionare sulla «Resilienza digitale»: tema non semplice per una Pa invecchiata dalla lunga fase delle assunzioni contingentate, con un'età media di 50,7 anni che sale a 54 nell'amministrazione centrale, con 540mila persone che hanno superato i 62 anni e 198mila che hanno già totalizzato 38 anni di anzianità, e impoverita da scelte di spending review non proprio strategiche come il taglio del 41% in dieci anni delle spese per la formazione dei dipendenti.L'impatto dello Smart Working
È un'amministrazione in queste condizioni a dover affrontare il cambio di scenario prodotto dallo Smart Working, che l'emendamento appena approvato al decreto legge 34/2020 (vedi il Sole 24 Ore di domenica 5 luglio) rilancia in modo strutturale con l'obiettivo di riservarlo quest'anno al 50% dei dipendenti impiegati nelle attività in cui la presenza non è indispensabile per salire poi al 60%. Il correttivo, targato M5S e costruito alla Funzione pubblica guidata dalla ministra Cinque Stelle Fabiana Dadone, ha inevitabilmente acceso la polemica politica. Il segretario della Lega Salvini, concentrandosi sulla proroga al 31 dicembre della regola nata in emergenza che concede il lavoro agile senza obbligo di intesa formalizzata, ha parlato di «atto irrispettoso verso i lavoratori del privato e gli autonomi». La ministra ha risposto per le rime chiedendo di «abbracciare forte chi non concepisce il senso di una rivoluzione collettiva».Verifiche effettive sull'attività
Battibecchi a parte, la questione è seria. La stessa Dadone, intervenendo al Forum, ha precisato che i numeri scritti nella nuova norma vanno intesi come obiettivi e non come «una percentuale fissa per tutti», perché l'articolazione del lavoro agile va «calata sulla diversa natura delle varie amministrazioni, e anche sul diverso livello di digitalizzazione». In ogni caso per passare dal telelavoro d'emergenza di questi mesi a un effettivo Smart Working diffuso servono investimenti in tecnologia e verifiche effettive sull'attività: la norma inserita nel decretone anticrisi torna a chiedere «verifiche periodiche dei risultati conseguiti anche in termini di qualità dei servizi erogati», ma fin qui tutte le regole simili o uguali che l'hanno preceduta sono rimaste quasi sempre pure petizioni di principio.Dove i conti non tornano.
Ma a svuotarsi, oltre agli uffici, ci sono appunto gli organici, a un ritmo che non riesce a essere compensato né dai concorsi né dalle regole, come quelle per Comuni e Regioni, che hanno cancellato il vecchio turn over introducendo parametri rivelatisi però ancora più rigidi. Questo equilibrio già parecchio precario è stato rotto dal successo che «Quota 100» ha mietuto soprattutto negli uffici pubblici: nel 2019 sono saliti su questo treno 90mila persone, altre 83mila sono attese quest'anno intensificando la passione dei dipendenti pubblici per l'uscita anticipata: nella Pa il pensionamento per raggiunti limiti di età arriva solo nel 13,8% dei casi, contro il 20% del privato e il 28% fra i lavoratori autonomi. E i conti di Quota 100, non tornano nemmeno sul piano economico: perché il bilancio consolidato della Pa ha risparmiato 1,4 miliardi in stipendi, ma ha visto crescere di 3 miliardi i trasferimenti previdenziali.
SICILIAONPRESS
UN MILIONE DI EURO PER L'ADEGUAMENTO DELLE AULE DEGLI ISTITUTI DI COMPETENZA DEL LIBERO CONSORZIO
"Occorrono misure straordinarie per fare ripartire il mondo della scuola"
Il ministero per l'Istruzione, in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ha stanziato un milione di euro destinato al Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'adeguamento e l'adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche di proprietà o gestite dall'Ente. La notizia dell'assegnazione delle somme è stata pubblicata sul portale del Ministero dell'Istruzione.
La finalità del Ministero è quella di realizzare piccoli interventi di adattamento e di adeguamento degli spazi e degli ambienti scolastici e delle aule didattiche degli edifici pubblici adibiti ad uso didattico censiti nell'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica.
L'avviso per gli interventi di adeguamento e di adattamento in conseguenza dell'emergenza sanitaria da COVID-19 era stato pubblicato lo scorso 24 giugno.
La somma di un milione di euro è stata assegnata sulla base del numero degli alunni per ogni provincia che frequenteranno il prossimo anno scolastico. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento tramite il settore Edilizia Scolastica gestisce quarantasei istituti scolastici superiori con una popolazione di oltre ventuno mila alunni.
Il Libero Consorzio provvederà, una volta assegnate le somme, ad acquistare una fornitura di banchi singoli per garantire il distanziamento all'interno delle aule scolastiche degli Istituti Superiori della provincia di Agrigento.
LIVESICILIA
"AI PRESIDI DICO: NON SIETE SOLI
LA SICILIA STA LAVORANDO BENE"
Intervista alla ministra Lucia Azzolina dopo la visita in Sicilia.
"Che emozione tornare a sedermi al mio banco".
di Salvo Toscano
Una due giorni siciliana si è chiusa ieri per Lucia Azzolina. Tappe a Palermo e nel suo Sud Est. E in entrambe le circostanze, la visita del ministro dell'Istruzione a una scuola vandalizzata. Un segnale di vicinanza dello Stato in uno dei momenti più difficili per la scuola italiana, con le aule vuote da fine febbraio per l'emergenza Covid. "Ai dirigenti scolastici voglio dire che non sono soli, il tavolo regionale in Sicilia sta lavorando molto bene", ribadisce a Livesicilia la ministra siracusana parlando della sfida della riapertura di settembre, dopo la triste chiusura del lockdown e le preoccupazioni emerse dal mondo della scuola. Azzolina annuncia nuovi interventi anche sul fronte della sicurezza e dell'edilizia scolastica.
Ministro, due visite in due giorni in scuole siciliane prese di mira dai raid. Cosa state facendo per aumentare la sicurezza e prevenire questi episodi?
"Prima a Palermo e poi a Vittoria ho voluto lanciare lo stesso messaggio: non abbandoneremo mai le scuole. In certi contesti più difficili rappresentano un presidio di legalità, sono spesso lo strumento che può aiutare i ragazzi a non perdersi. Offendere la scuola significa offendere lo Stato, non lo permetteremo. Ho portato la mia solidarietà ai dirigenti scolastici, ma anche soluzioni concrete. Abbiamo stilato un primo elenco di dieci scuole che saranno dotate di videocamere di sorveglianza. Non solo: ho annunciato proprio due giorni fa lo stanziamento di 236 milioni di euro per un kit scuola. Significa che le scuole a settembre compreranno libri di testo, zaino e strumenti digitali a circa 750 mila ragazzi di famiglie in difficoltà economica - e molti sono qui al Sud. Anche questo è un modo per combattere la dispersione scolastica".
Sicurezza vuol dire anche edilizia scolastica. Lo stato di salute delle scuole siciliane qual è? E quali interventi possono migliorarlo?
"In questi mesi, anche in piena emergenza, abbiamo continuato a stanziare risorse per permettere ai dirigenti scolastici di avere a disposizione il necessario per avviare lavori di messi in sicurezza delle loro scuole. Ricordo i 330 milioni di euro di risorse PON per edilizia scolastica da affidare agli enti locali (di cui 30 per la Sicilia, una percentuale importante). Lo scorso 3 luglio ho firmato il decreto per lo stanziamento di 855 milioni per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria per le scuole secondarie di secondo grado. Il punto debole è il buon utilizzo delle risorse. Per questo, nel decreto scuola abbiamo inserito anche una norma, chiesta dagli Enti locali, per dare ai sindaci poteri commissariali e velocizzare i lavori".
Cosa emerge dal confronto con i dirigenti? C'è la possibilità di riavviare in piena sicurezza la scuola a settembre?
"La ripresa di settembre rappresenta una sfida sicuramente complessa. Ma l'ottimo risultato degli esami di maturità, che sono stati una prova importante della ripartenza e della ripresa delle attività didattiche in presenza, deve darci forza e fiducia. Ai dirigenti scolastici voglio dire che non sono soli, il tavolo regionale in Sicilia sta lavorando molto bene. Ho trovato grande disponibilità, anche oltre il colore delle forze politiche. È lo spirito giusto perché la scuola è un tema di tutti: lavoriamo e collaboriamo, e remiamo tutti dalla stessa parte".
La Sicilia potrà mai sperare di avere percentuali di tempo pieno a scuola che si avvicinano a quelle del Nord o resteranno sempre due Italie in questo senso?
"Il tema esiste e va affrontato ma anche in termini culturali e sociali. Al Sud c'è meno richiesta di tempo pieno perché spesso le donne, purtroppo, non lavorano. Dobbiamo favorire l'occupazione, al contempo, promuovere una scuola che sia sempre più aperta, in termini di orari e di relazioni con il territorio. Un centro civico che sia punto di riferimento per la comunità che ci vive intorno".
Ha voluto visitare anche la sua scuola a Floridia. Cosa vuole dire ai giovani siciliani che hanno oggi l'età che lei aveva allora? E soprattutto, cosa si può fare per dare loro un futuro nella loro terra senza dovere migrare, com'è successo a lei?
"Ho avuto modo di dirlo più volte in questi giorni: lavoro per fare in modo che i ragazzi e le ragazze possano scegliere liberamente di restare in Sicilia. A differenza mia, che ho dovuto lasciare la mia terra per lavoro. Tornare nella mia scuola è stato emozionante. Mi sono seduta al banco del mio ultimo anno, ho abbracciato la docente che mi ha diplomato e ho voluto visitare la biblioteca. Per me, soprattutto quando le lezioni d'estate finivano, la biblioteca della scuola era un rifugio e una risorsa perché a casa mia c'erano pochi libri. Ieri ho ringraziato tutti e ho voluto ribadire che la scuola deve essere ascensore sociale".
QdS.it
DEFR 2021-23, L'ASSESSORE ARMAO, "CI ASPETTANO TEMPI DURI"
Raffaella Pessina
Dalla pandemia batosta senza precedenti: nel 2020 il Pil siciliano a -7,8%. Sul Dl Semplificazioni, "Il no al Ponte è segno di contraddizioni. La crisi non si affronta con sussidi e incentivi minimi, ma con gli investimenti"
PALERMO - L'assessore all'Economia della Regione siciliana non usa mezzi termini: "Abbiamo davanti tempi duri e difficili dove ci vuole competenza e sintesi di misure e di interventi". L'amara verità è emersa ieri nel corso della presentazione del Defr 2021-2023.
Nel documento, le previsioni per il 2020 del prodotto interno lordo siciliano sono tutt'altro che rosee. Il calo stimato sarà del 7,8%, una batosta per un tessuto economico come quello dell'Isola, già contraddistinto da una particolare fragilità. Per il 2019, invece, la previsione parla di un -0,1%.
"Il Defr - ha spiegato Armao - analizza una situazione economica complessa senza precedenti dalla seconda guerra mondiale, non solo in Sicilia ma in Italia e Europa. Certo in Sicilia la situazione è di gran lunga più grave. Evidenziamo alcune tendenze, sia nel breve che nel medio termine, che sono pesanti per l'economia siciliana e quindi bisogna fare molto sia in termini di interventi immediati, come quelli previsti nella legge di stabilità, sia in termini di investimenti significativi da parte dello Stato in Sicilia e nel sud perché senza non si può ripartire".
Armao ha parlato anche delle misure messe in campo dal Governo nazionale e dei "pericolosi" effetti che potrebbero derivare da una politica assistenzialista: "Il Paese - ha proseguito - non riparte mandando al Sud gli effetti positivi del nord. Il Paese riparte se si fanno investimenti proprio nel Sud altrimenti il divario si aggraverà. Allo Stato chiediamo investimenti in infrastrutture, porti, aeroporti. La gravissima crisi che sta attanagliando la Sicilia non si può affrontare, né tanto meno superare, con incentivi minimi o peggio ancora con sussidi. Serve un grande piano di investimenti".
Molto critico Armao anche sul piano delle opere presentato dal governo nazionale e sul Dl Semplificazioni, fresco di approvazione in Consiglio dei ministri: "Così non è immaginabile una ripresa delSud. Se si accelerano le opere che sono già in corso o che sono solo allo stato degli studi di fattibilità non andiamo molto avanti", ha chiosato.
"Ci vuole un piano straordinario - ha aggiunto - Che manchi il Ponte è un fatto evidente delle contraddizioni che restano sopite nelle questioni di governo ma che invece restano del tutto attuali, tanto che i governatori lo hanno reclamato come priorità assoluta per il Sud".
A detta di Armao, anche il decreto Cura Italia non interviene in maniera incisiva sul Mezzogiorno: "L'Italia - ha spiegato in conferenza stampa - è un Paese diviso e il Cura Italia interviene in maniera uguale al Nord e al Sud ma con effetti molto diversi. La Cura all'Italia è stata fatta in modo omogeneo nel Paese come se il Paese non fosse diviso . è come se un medico avesse in cura due gemelli e ne visitasse solo uno perché la cura decisa per uno va bene anche per l'altro. Così è avvenuto. Con la legge di Stabilità abbiamo adottato dei meccanismi di correzione".
A testimonianza della doppia velocità con cui il Cura Italia sta funzionando, gli uffici dell'assessorato regionale all'economia hanno fornito le tabelle pubblicate da "Il Quotidiano del Sud" nel quale si fa il computo delle operazioni effettuate a valere del Fondo di Garanzia in Italia. Su un totale di 783.144 operazioni (dato aggiornato al 6 luglio) in Sicilia ne sono state realizzate 47.429 per un importo di 2 miliardi e 30 milioni su un totale complessivo di 47 miliardi. La Sicilia è la terza regione del Mezzogiorno dopo Campania (56.651 operazioni) e Puglia (49.584). Numeri e cifre diverse per le regioni del Nord con la Lombardia che ha realizzato 142.545 operazioni per 11,2 miliardi, il Veneto 67 mila operazioni per 5,3 miliardi, la Toscana 63.924 per 3,5 miliardi di euro. Non diversa, invece, la situazione per le operazioni fino a 30 mila euro.
Su un totale di 685.513 operazioni in Sicilia ne sono state realizzate 41.428 per un totale di 805 milioni su 13,6 miliardi nazionali. In Lombardia sono state 122.275 le operazioni realizzate per 2,5 miliardi di euro in Emilia Romagna 65.580 per 1,3 miliardi e in Veneto 55.064 per 1,1 miliardi di euro.
"è evidente che esiste una Italia a due velocità", ha concluso l'assessore all'Economia Armao, "e che si è voluto dare la stessa cura per due parti della nazione che hanno esigenze diverse".
CANICATTIWEB
AL VIA LA BONIFICA SU STRADE PROVINCIALI
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha già avviato il servizio di rimozione dei rifiuti su tutto il territorio provinciale. Primo step di questo importante servizio effettuato dal Settore Ambiente l'azione sulle discariche abusive precedentemente sottoposte a sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. Il cronoprogramma prevede la rimozione dei rifiuti lungo la SP n. 68 Lido Azzurro-Realmonte-Capo Rossello e nelle aree adiacenti, quindi si passerà alle seguenti strade individuate dall'Ufficio di Risanamento Ambientale (RUP e Direttore dei Lavori Giovanni Alletto, geometra contabile Armando Spaziani, assistente ai lavori Antonio Sciarratta): SP n. 7 Licata-Riesi;,SP, n. 10 Campobello-Fiume Salso, Sp n. 46 (da SP Naro-Campobello a SS 123 c.da Durrà), SP n. 62 Licata-Butera, Sp, n. 63 SS 115-quadrivio Tre Fontane, Sp n. 67 Licata-Torre di Gaffe, , Sp n. 72 (Licata-Valle del Grillo nei suoi vari tratti).
Saranno sottoposte a bonifica anche le ex consortili SPC n. 55 (dalla SP n. 10 alla SS n. 644), SPC n. 66 (da SP 10 a Fiiume Salso), SPC n. 69 (da SPC 68-c.da Conca-Penninello), SPC n. 73 (da SS 122 a SP Serradifalco-Montedoro) e la ex regionale SPR n. 64 (Campobello di Licata - Quota 284 - SS 123). I territori interessati ricadono nei comuni di Realmonte, Campobello di Licata, Naro, Licata e Ravanusa. Ultimata la zona est si procederà alla bonifica delle strade e delle parti di territorio comprese nei comparti centro-nord e ovest.
Agrigentooggi.it
Un milione di euro per l'adeguamento scuole competenza Libero Consorzio di Agrigento
Il ministero per l'Istruzione, in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ha stanziato un milione di euro destinato al Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'adeguamento e l'adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche di proprietà o gestite dall'Ente. La notizia dell'assegnazione delle somme è stata pubblicata sul portale del Ministero dell'Istruzione.La finalità del Ministero è quella di realizzare piccoli interventi di adattamento e di adeguamento degli spazi e degli ambienti scolastici e delle aule didattiche degli edifici pubblici adibiti ad uso didattico censiti nell'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica.
L'avviso per gli interventi di adeguamento e di adattamento in conseguenza dell'emergenza sanitaria da Covid-19 era stato pubblicato lo scorso 24 giugno.La somma di un milione di euro è stata assegnata sulla base del numero degli alunni per ogni provincia che frequenteranno il prossimo anno scolastico. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento tramite il settore Edilizia Scolastica gestisce quarantasei istituti scolastici superiori con una popolazione di oltre ventuno mila alunni.Il Libero Consorzio provvederà, una volta assegnate le somme, ad acquistare una fornitura di banchi singoli per garantire il distanziamento all'interno delle aule scolastiche degli Istituti Superiori della provincia di Agrigento.
Money.it
Smart working PA: ecco come cambierà dal 2021
Smart working PA: cambierà dal 2021 il lavoro agile come lo stiamo conoscendo con l'emergenza COVID-19. Come lo spiega la ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, tenendo conto dell'emendamento al decreto Rilancio n.34/2020 approvato dalla Commissione Bilancio della Camera che modifica con aggiunte quanto già previsto dal testo in vigore dal 19 maggio.Non solo delle novità sono previste per lo smart working nella PA anche dal decreto Semplificazioni per il quale c'è il via libera della maggioranza "salvo intese".Il nuovo emendamento a firma 5 Stelle pone un'integrazione all'articolo 263 del dl Rilancio e sancisce in merito allo smart working nella PA la creazione del POLA (Piano organizzativo del lavoro agile).Se lo smart working nella PA al 50% durerà fino al 31 dicembre 2020, con il POLA questo potrà arrivare fino al 60% da gennaio 2021.Lo smart working nella PA cambia dal 2021 e per capire come basta leggere il testo dell'emendamento al dl Rilancio. Il nuovo emendamento va a modificare l'articolo 263 Disposizioni in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile del dl Rilancio e il comma 1 è sostituito dal seguente:
"Al fine di assicurare la continuità dell'azione amministrativa e la celere conclusione dei procedimenti, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, adeguano l'operatività di tutti gli uffici pubblici alle esigenze dei cittadini e delle imprese connesse al graduale riavvio delle attività produttive e commerciali. A tal fine, fino al 31 dicembre 2020, in deroga alle misure di cui all'articolo 87, comma 1, lettera a), e comma 3, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l'erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell'orario di lavoro , rivedendone l'articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l'utenza, applicando il lavoro agile, con le misure semplificate di cui al comma 1, lettera b), del medesimo articolo 87, al 50 per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità. In considerazione dell'evolversi della situazione epidemiologica, con uno o più decreti del Ministro per la pubblica amministrazione possono essere stabilite modalità organizzative e fissati criteri e princìpi in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile, anche prevedendo il conseguimento di precisi obiettivi quantitativi e qualitativi. Alla data del 15 settembre 2020, l'articolo 87, comma 1, lettera a), del citato decreto-legge n. 18 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 2020 cessa di avere effetto."Viene aggiunto il comma 4 bis che modifica l'articolo 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124 dove al comma 1 le parole da: "e, anche al fine" fino a: "forme associative" sono sostituite dalle seguenti:"Entro il 31 dicembre di ciascun anno, le amministrazioni pubbliche redigono, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), quale sezione del documento di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. Il Piano individua le modalità attuative del lavoro agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, che almeno il 60 percento dei dipendenti possa avvalersene, garantendo che gli stessi non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera, e definisce, altresì, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi, nonché della qualità dei servizi erogati, anche coinvolgendo i cittadini, sia individualmente, sia nelle loro forme associative. In caso di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica ad almeno il 30 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano."
Grazie al Piano, come ha annunciato anche la ministra Dadone sulla sua pagina Facebook definendolo una rivoluzione, lo smart working nella PA come abbiamo visto viene prorogato fino al 31 dicembre 2020 per il 50% dei dipendenti che svolgono delle attività che possono essere eseguite tranquillamente da remoto, mentre con il POLA dal 1° gennaio 2020 la percentuale salirà al 60%.
Giornale di Sicilia
LIBERO CONSORZIO
Incentivi europei per lo sviluppo rurale
È stato pubblicato dal Libero consorzio comunale di Agrigento l'avviso del bando 2020 relativo alla sottomisura per il sostegno agli investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati dalle calamità naturali del programma di sviluppo rurale della Regione Sicilia - Psr Sicilia 2014-2020. Il bando 2020, nello specifico, mette a disposizione una nuova linea di finanziamento per gli agricoltori che hanno subito danni di grave entità in impianti arborei a destinazione produttiva danneggiati da avversità fitosanitarie, specificate nel bando stesso. (* PAPI*)
Disagi a Calamonaci, Lucca Sicula, Ribera, Villafranca e in due quartieri del capoluogo
Acquedotto del Casale in tilt, in 4 comuni è razionamento
Ancora guasti nella rete di approvvigionamento della zona montana. Altra interruzione lungo la condotta del Voltano.
Ancora guasti idrici: penuria d'acqua anche nella zona montana dell'Agrigentino. La gestione commissariale del servizio idrico Ati Ag9 ha reso noto che la società di sovrambito, Siciliacque Spa, ha informato dell'interruzione dell'esercizio dell'acquedotto Casale per l'esecuzione di un intervento di manutenzione. Pertanto, sarà interrotta la fornitura idrica ai serbatoi comunali dei seguenti comuni: Villafranca Sicula, Lucca Sicula e Calamonaci. Per lo stesso motivo sarà ridotta la fornitura idrica al serbatoio Scirinda del comune di Ribera. «Consequenzialmente - spiega la società idrica - potrebbero verificarsi limitazioni e slittamenti sulla turnazione idrica prevista in questi comuni. La distribuzione tornerà regolare, non appena Siciliacque avrà ultimato l'intervento manutentivo e sarà ripristinata la fornitura idrica, normalizzandosi nel rispetto dei necessari tempi tecnici». Ieri, invece era stata trovata una interruzione lungo la condotta idrica del Voltano e tre Comuni (tra cui le due frazioni della città di Agrigento e cioè Giardina Gallotti e Montaperto) sono rimasti a secco. Gli altri due centri rimasti senza una goccia d'acqua sono invece Joppolo Giancaxio e Raffadali. Il guasto è stato riscontrato lungo la strada provinciale 19, in prossimità del bivio di Santa Elisabetta. Dall'inizio dell'estate quasi tutti i Comuni agrigentini hanno sofferto la sete. Tra una interruzione, un guasto o la mancata fornitura elettrica, soprattutto le città servite dal Voltano e dal Tre Sorgenti hanno patito la sete. Tant'è che il sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara aveva preso una dura posizione intimando al Tre Sorgenti di provvedere in qualsiasi modo o maniera all'approvvigionamento idrico nella città da lei amministrata. Intanto, domani è prevista l'esecuzione di una manutenzione programmata di aggiornamento dei sistemi informativi di Girgenti acque. Per tale motivo rimarrà aperto soltanto lo sportello centrale, ubicato nella zona industriale di Agrigento-Aragona (viale Mediterraneo) seppur con una operatività limitata, considerato il momentaneo fermo dei sistemi informativi che non consentirà lo svolgimento di tutte le ordinarie attività amministrative. Anche la piattaforma telematica Servizi on Line, presente sul sito aziendale, non sarà fruibile a causa della manutenzione telematica, mentre tutte le altre opzioni presenti sul sito aziendale saranno regolarmente fruibili. «Gli utenti -spiega Girgenti acque - potranno comunque comunicare con il gestore per il tramite del centralino aziendale che sarà attivo ma con limitata operatività». La gestione commissariale di Girgenti acque ha fatto presente che si potranno verificare alcuni disservizi per gli utenti. (* PAPI*)
LIBERO CONSORZIO
Incentivi europei per lo sviluppo rurale
È stato pubblicato dal Libero consorzio comunale di Agrigento l'avviso del bando 2020 relativo alla sottomisura per il sostegno agli investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati dalle calamità naturali del programma di sviluppo rurale della Regione Sicilia - Psr Sicilia 2014-2020. Il bando 2020, nello specifico, mette a disposizione una nuova linea di finanziamento per gli agricoltori che hanno subito danni di grave entità in impianti arborei a destinazione produttiva danneggiati da avversità fitosanitarie, specificate nel bando stesso. (* PAPI*)