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Rassegna stampa del 24 luglio 2020

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Agrigento, assolto l'ex presidente di provincia D'Orsi: "Nessun danno all'erario"
Nessun danno all'erario alla provincia di Agrigento. L'ex presidente Eugenio D'Orsi è stato assolto dalla Corte dei Conti.
La vicenda risale al 2014, quando la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, aveva accolto parzialmente le istanze della Procura, condannando in primo grado l'ex Presidente della Provincia regionale (oggi "Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Agrigento"), Eugenio Benedetto D'Orsi, il vice segretario della Provincia, Ignazio Gennaro e la funzionaria Giuseppina Miccichè al pagamento, rispettivamente, di 24.127,72 euro, 11.224,74 euro e 837,33 euro, a titolo di risarcimento per varie partite di danno arrecate all'Ente, derivanti da presunti indebiti rimborsi di spese per cene e pranzi ed altre varie spese di rappresentanza che, secondo il Giudice di primo grado, non apparivano riconducibili ad attività istituzionali nè supportati da congrue motivazioni.
D'Orsi, Gennaro e Miccichè hanno effettuato ricorso contestando le statuizioni di condanna emesse a loro carico dal Giudice di primo grado ed evidenziando, tra l'altro, che i medesimi fatti contestati dalla Procura in sede di giudizio contabile costituivano oggetto anche di procedimenti penali, al tempo ancora pendenti con riferimento alle posizioni di D'Orsi e Gennaro; ragion per cui, il giudizio d'appello pendente dinanzi alla Corte dei Conti veniva sospeso in attesa della definizione, con sentenze passate in giudicato, dei procedimenti penali pendenti, consideratane l'essenziale rilevanza nell'ambito del giudizio di responsabilità amministrativa per danno erariale dinanzi al giudice contabile.
Una volta tutti definitivamente prosciolti in sede penale i legali di D'Orsi, Gennaro e Miccichè hanno ribadito la totale coincidenza tra i fatti materiali oggetto del complessivo e favorevole vaglio da parte del Giudice penale e quelli contestati dalla Procura della Corte dei Conti, ragion per cui le statuizioni di condanna al risarcimento dei danni in favore della ex Provincia regionale di Agrigento emesse in primo grado a carico degli appellanti dovevano essere integralmente riformate.
La sentenza penale aveva assolto tutti gli accusati "perchè i fatti non sussistono". Tanto che il Collegio Giudicante ha accolto gli appelli riuniti ed ha annullato le statuizioni di condanna rese in primo grado. Con la medesima pronuncia, inoltre, la Corte dei Conti ha condannato il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia regionale) di Agrigento al pagamento delle spese di difesa sostenute dagli appellanti per entrambi i gradi di giudizio e liquidate nelle misure di complessivi 2.500 euro, in favore di D'Orsi, 2 mila euro in favore di Gennaro, e 1.500 euro in favore di Miccichè, tutti da maggiorarsi degli accessori di legge.

Agrigentooggi

Colonnello Lopane nuovo comandante provinciale della Guardia di finanza - AgrigentoOggi

Ha avuto luogo il "passaggio di consegne" tra il colonnello Pietro Maggio ed il colonnello Rocco Lopane al Comando provinciale della Guardia di finanza di Agrigento, alla presenza del Comandante Regionale "Sicilia" della Guardia di finanza, generale Riccardo Rapanotti,
Il col. Pietro Maggio a distanza di 3 anni dal suo insediamento nel delicato contesto Agrigentino, lascia la città dei templi per assumere un nuovo incarico presso il Comando Interregionale dell'Italia Sud - Occidentale di Palermo; al suo posto il col. Rocco Lopane.
Il col. Maggio, prima di lasciare la sede di Agrigento, nel suo intervento ha espresso in primo luogo la propria gratitudine alla città che lo ha accolto ed ospitato per un periodo non breve ed intenso.
Un sincero ringraziamento ha rivolto all'Arcivescovo di Agrigento, al Prefetto, alla Magistratura, al Questore, al Comandante dell'Arma dei Carabinieri, Capitanerie di Porto, Polizia Penitenziaria, ai vertici delle altre Forze di Polizia.
Altro pensiero è stato rivolto alle Istituzioni Statali e Regionali presenti sul territorio, al Libero Consorzio Comunale, ai Sindaci ed alle Polizie Locali.
Altrettanta gratitudine è stata espressa per gli Organi di stampa ed informazione che hanno sempre sostenuto l'azione del Corpo nel suo impegno quotidiano sul territorio.
Il col. Maggio ha sottolineato che sono stati anni intensi che lo hanno arricchito sia sotto il profilo professionale che umano. Sono stati consolidati i rapporti tra il Corpo della Guardia di Finanza e l'autorità di Governo, l'Autorità Giudiziaria, le altre Forze dell'Ordine, con cui si è sempre fatto "squadra", per affrontare e superare le varie emergenze operative, prima fra tutti l'immigrazione clandestina.
Una riflessione è stata rivolta alle attività investigative che hanno visto in questi tre anni intensamente impegnati tutti i reparti del Comando Provinciale nei diversificati comparti operativi di specifica competenza del Corpo.
Le peculiari funzioni di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza si sono tradotte anche nel territorio agrigentino in una efficace azione di contrasto alle più insidiose, sleali, viziate ed illegali forme di inquinamento dell'economia.
È stata sottolineato l'impegno profuso nel contrasto al crimine economico, ai reati tributari, societari e fallimentari, nonché il contribuito alla lotta alla criminalità organizzata, ripetutamente colpita con sequestri e confische.
Negli ultimi mesi anche le Fiamme gialle agrigentine sono state chiamate a fornire il loro contributo nell'affrontare le problematiche connesse all'emergenza Covid19 con l'attenzione rivolta a contrastare e prevenire odiosi tentativi della criminalità comune ed organizzata di profittare della crisi economico sociale conseguente alle inevitabili misure di contenimento dell'epidemia.
Dopo il passaggio di consegne l'incarico di Comandante provinciale è stato assunto dal col. Rocco Lopane, proveniente dalla Dia di Trapani. L'Ufficiale, sposato con tre figli, originario della provincia di Bari, è laureato in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria; annovera nel suo curriculum vari incarichi si comando presso vario Reparti del Corpo.
Grazie a questi incarichi ha maturato una diversificata e articolata esperienza nei vari comparti di servizio del Corpo, spaziando dalle indagini di natura economica finanziaria all'accertamento del danno erariale fino alle più articolate investigazioni in materia di criminalità organizzata.
Oggi ha sottolineato il col. Lopane, la sfida più impegnativa che attende il Corpo anche in questo territorio è quello di assicurare le necessarie condizioni di sicurezza e legalità per consentire, dopo l'emergenza sanitaria del Covid-19 la ripresa di rilancio dei settori produttivi e dell'economia locale.

Livesicilia

D'Orsi assolto dalla Corte dei conti| "Nessun danno alla Provincia" - Live Sicilia

di Redazione
PALERMO - Nel 2014, la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, accogliendo parzialmente le istanze della Procura, aveva condannato in primo grado l'ex Presidente della Provincia regionale (oggi "Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Agrigento"), Eugenio Benedetto D'Orsi, il vice segretario della Provincia, Ignazio Gennaro e la funzionaria Giuseppina Miccichè al pagamento, rispettivamente, di 24.127,72 euro, 11.224,74 e 837,33, a titolo di risarcimento per varie partite di danno arrecate all'Ente, derivanti da presunti indebiti rimborsi di spese per cene e pranzi ed altre varie spese di rappresentanza che, secondo il Giudice di primo grado, non apparivano riconducibili ad attività istituzionali né supportati da congrue motivazioni.
Avverso la sentenza sono stati proposti distinti appelli da D'Orsi, con il patrocinio dell'Avv. Girolamo Rubino, dal vice segretario Gennaro e dalla funzionaria Miccichè, rispettivamente assistiti da Alessandro Dagnino e Antonino Gaziano, Il collegio giudicante, dopo le sentenze penali di proscioglimento degli imputati, ha accolto gli appelli riuniti ed ha annullato le statuizioni di condanna rese in primo grado. Con la medesima pronuncia, inoltre, la Corte dei Conti ha condannato il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia regionale) di Agrigento al pagamento delle spese di difesa sostenute dagli appellanti per entrambi i gradi di giudizio e liquidate nelle misure di complessivi:2.500 euro, in favore del prof. D'Orsi, 2.000 euro in favore del Gennaro, 1.500,00 euro , in favore della Miccichè. (ANSA)

Sicilia24h

"Spese pazze alla Provincia", D'Orsi assolto anche in sede contabile
La Corte dei Conti di Sicilia, in Appello, ha assolto l'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, e i funzionari Ignazio Gennaro e Giuseppina Micciché, dall'imputazione di aver provocato un danno all'Erario a seguito di alcune spese di rappresentanza sostenute da D'Orsi e autorizzate da Gennaro e Miccichè per le quali è già intervenuta l'assoluzione in sede penale. In particolare, in sede penale i giudici non hanno condiviso la tesi dell'accusa secondo cui gli acquisti oggetto dell'incriminazione non sarebbero rientrati tra le spese di rappresentanza. Adesso la tesi è stata condivisa e sancita in sede contabile.
I FATTI
Nel 2014, la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, accogliendo parzialmente le istanze della Procura, aveva condannato in primo grado l'ex Presidente della Provincia regionale (oggi "Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Agrigento"), prof.  Eugenio Benedetto D'Orsi, il vice segretario della Provincia, dott. Ignazio Gennaro e la funzionaria sig.ra Giuseppina Miccichè al pagamento, rispettivamente, di € 24.127,72, € 11.224,74 ed € 837,33, a titolo di risarcimento per varie partite di danno arrecate all'Ente, derivanti da presunti indebiti rimborsi di spese per cene e pranzi ed altre varie spese di rappresentanza che, secondo il Giudice di primo grado, non apparivano riconducibili ad attività istituzionali né supportati da congrue motivazioni.
Avverso la superiore sentenza, proponevano distinti appelli il prof. D'Orsi, con il patrocinio dell'Avv. Girolamo Rubino, il vice segretario Gennaro e la funzionaria Miccichè, rispettivamente assistiti dagli Avv.ti Alessandro Dagnino e Antonino Gaziano, contestando le statuizioni di condanna emesse a loro carico dal Giudice di primo grado ed evidenziando, tra l'altro, che i medesimi fatti contestati dalla Procura in sede di giudizio contabile costituivano oggetto anche di procedimenti penali, al tempo ancora pendenti con riferimento alle posizioni del prof. D'Orsi e del dott. Gennaro; ragion per cui, il giudizio d'appello pendente dinanzi alla Corte dei Conti veniva sospeso in attesa della definizione, con sentenze passate in giudicato, dei procedimenti penali pendenti, consideratane l'essenziale rilevanza nell'ambito del giudizio di responsabilità amministrativa per danno erariale dinanzi al giudice contabile.
Una volta tutti definitivamente prosciolti in sede penale con sentenze pienamente assolutorie, gli appellanti presentavano, allora, per il tramite dei rispettivi legali, rituale istanza di prosecuzione della trattazione dei giudizi contabili nel frattempo riuniti.
In particolare, i legali Rubino, Gaziano e Dagnino ribadivano la totale coincidenza tra i fatti materiali oggetto del complessivo e favorevole vaglio da parte del Giudice penale e quelli contestati dalla Procura della Corte dei Conti, ragion per cui le statuizioni di condanna al risarcimento dei danni in favore della ex Provincia regionale di Agrigento emesse in primo grado a carico degli appellanti dovevano essere integralmente riformate.
Il Collegio Giudicante, preso atto del tenore delle sentenze che avevano definitivamente prosciolto, "perché i fatti non sussistono", il D'Orsi, il Gennaro e la Miccichè da tutte le imputazioni loro contestate e concernenti i medesimi fatti materiali oggetto del giudizio di responsabilità amministrativa, in osservanza dell'art. 652 del c.p.p., disciplinante "l'efficacia della sentenza penale d'assoluzione nel giudizio civile od amministrativo per le restituzioni ed il risarcimento del danno", ha accolto gli appelli riuniti ed ha annullato le statuizioni di condanna rese in primo grado.
Con la medesima pronuncia, inoltre, la Corte dei Conti ha condannato il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia regionale) di Agrigento al pagamento delle spese di difesa sostenute dagli  appellanti per entrambi i gradi di giudizio e liquidate nelle misure di complessivi: € 2.500,00, in favore del prof. D'Orsi, € 2.000,00, in favore del Gennaro, € 1.500,00, in favore della Miccichè, tutti da maggiorarsi degli accessori di legge (spese generali, I.V.A. e C.P.A).

Corriere Agrigentino

Agrigento, il colonnello Lopane nuovo comandante provinciale della Guardia di finanza - Corriere Agrigentino
Ha avuto luogo il "passaggio di consegne" tra il colonnello Pietro Maggio ed il colonnello Rocco Lopane al Comando provinciale della Guardia di finanza di Agrigento, alla presenza del Comandante Regionale "Sicilia" della Guardia di finanza, generale Riccardo Rapanotti,
Il col. Pietro Maggio a distanza di 3 anni dal suo insediamento nel delicato contesto Agrigentino, lascia la città dei templi per assumere un nuovo incarico presso il Comando Interregionale dell'Italia Sud - Occidentale di Palermo; al suo posto il col. Rocco Lopane.
Il col. Maggio, prima di lasciare la sede di Agrigento, nel suo intervento ha espresso in primo luogo la propria gratitudine alla città che lo ha accolto ed ospitato per un periodo non breve ed intenso.
Un sincero ringraziamento ha rivolto all'Arcivescovo di Agrigento, al Prefetto, alla Magistratura, al Questore, al Comandante dell'Arma dei Carabinieri, Capitanerie di Porto, Polizia Penitenziaria, ai vertici delle altre Forze di Polizia.
Altro pensiero è stato rivolto alle Istituzioni Statali e Regionali presenti sul territorio, al Libero Consorzio Comunale, ai Sindaci ed alle Polizie Locali.
Altrettanta gratitudine è stata espressa per gli Organi di stampa ed informazione che hanno sempre sostenuto l'azione del Corpo nel suo impegno quotidiano sul territorio.
Il col. Maggio ha sottolineato che sono stati anni intensi che lo hanno arricchito sia sotto il profilo professionale che umano. Sono stati consolidati i rapporti tra il Corpo della Guardia di Finanza e l'autorità di Governo, l'Autorità Giudiziaria, le altre Forze dell'Ordine, con cui si è sempre fatto "squadra", per affrontare e superare le varie emergenze operative, prima fra tutti l'immigrazione clandestina.
Una riflessione è stata rivolta alle attività investigative che hanno visto in questi tre anni intensamente impegnati tutti i reparti del Comando Provinciale nei diversificati comparti operativi di specifica competenza del Corpo.
Le peculiari funzioni di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza si sono tradotte anche nel territorio agrigentino in una efficace azione di contrasto alle più insidiose, sleali, viziate ed illegali forme di inquinamento dell'economia.
È stata sottolineato l'impegno profuso nel contrasto al crimine economico, ai reati tributari, societari e fallimentari, nonché il contribuito alla lotta alla criminalità organizzata, ripetutamente colpita con sequestri e confische.
Negli ultimi mesi anche le Fiamme gialle agrigentine sono state chiamate a fornire il loro contributo nell'affrontare le problematiche connesse all'emergenza Covid19 con l'attenzione rivolta a contrastare e prevenire odiosi tentativi della criminalità comune ed organizzata di profittare della crisi economico sociale conseguente alle inevitabili misure di contenimento dell'epidemia.
Dopo il passaggio di consegne l'incarico di Comandante provinciale è stato assunto dal col. Rocco Lopane, proveniente dalla Dia di Trapani. L'Ufficiale, sposato con tre figli, originario della provincia di Bari, è laureato in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria; annovera nel suo curriculum vari incarichi si comando presso vario Reparti del Corpo.
Grazie a questi incarichi ha maturato una diversificata e articolata esperienza nei vari comparti di servizio del Corpo, spaziando dalle indagini di natura economica finanziaria all'accertamento del danno erariale fino alle più articolate investigazioni in materia di criminalità organizzata.
Oggi ha sottolineato il col. Lopane, la sfida più impegnativa che attende il Corpo anche in questo territorio è quello di assicurare le necessarie condizioni di sicurezza e legalità per consentire, dopo l'emergenza sanitaria del Covid-19 la ripresa di rilancio dei settori produttivi e dell'economia locale.

Qds

Nessun danno all'Erario, Corte conti assolve D'Orsi
Nel 2014, la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, accogliendo parzialmente le istanze della Procura, aveva condannato in primo grado l'ex Presidente della Provincia regionale (oggi "Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Agrigento"), Eugenio Benedetto D'Orsi, il vice segretario della Provincia, Ignazio Gennaro e la funzionaria Giuseppina Miccichè al pagamento, rispettivamente, di 24.127,72 euro, 11.224,74 e 837,33, a titolo di risarcimento per varie partite di danno arrecate all'Ente, derivanti da presunti indebiti rimborsi di spese per cene e pranzi ed altre varie spese di rappresentanza che, secondo il Giudice di primo grado, non apparivano riconducibili ad attività istituzionali né supportati da congrue motivazioni.
Avverso la sentenza sono stati proposti distinti appelli da D'Orsi, con il patrocinio dell'Avv. Girolamo Rubino, dal vice segretario Gennaro e dalla funzionaria Miccichè, rispettivamente assistiti da Alessandro Dagnino e Antonino Gaziano, Il collegio giudicante, dopo le sentenze penali di proscioglimento degli imputati, ha accolto gli appelli riuniti ed ha annullato le statuizioni di condanna rese in primo grado. Con la medesima pronuncia, inoltre, la Corte dei Conti ha condannato il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia regionale) di Agrigento al pagamento delle spese di difesa sostenute dagli appellanti per entrambi i gradi di giudizio e liquidate nelle misure di complessivi:2.500 euro, in favore del prof. D'Orsi, 2.000 euro in favore del Gennaro, 1.500,00 euro , in favore della Miccichè.

Siciliareporter

Agrigento, l'ex provincia candida l'Officina delle Tradizioni Popolari al censimento "I luoghi del Cuore" del FAI
RedazioneSiciliaReporter
Scopo fondamentale dell'Officina è quello di recuperare e rendere fruibile al pubblico attrezzi del lavoro dei campi e del mare, pezzi d'artigianato artistico ed oggetti d'uso, come sculture lignee devozionali, pezzi di carretto siciliano, cartelloni dell'opera dei pupi, che costituiscono una testimonianza preziosissima della vita e della cultura popolare siciliana.
Il Museo si articola in un unico ed interessante ambienti, in Piazza Aldo Moro, all'interno della Villetta Casesa, all'ingresso della principale "Porta Atenea" di Girgenti.


Giornale di Sicilia

«Tutte lecite le spese di rappresentanza», assolto Eugenio D'Orsi
Identico verdetto per l'ex vice segretario Gennaro e la funzionaria Miccichè
«I fatti dedotti nel presente giudizio di responsabilità amministrativa coincidono integralmente con quelli che sono stati oggetto dei procedimenti penali». Tradotto dalla fredda burocrazia giuridica significa che, essendo stati assolti nel processo penale, le condanne della Corte dei conti devono essere cancellate. L'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, l'ex vicedirettore generale dell'ente, Ignazio Gennaro e il funzionario Giuseppina Micciché, quindi, escono indenni anche dall'inchiesta contabile che ipotizzava rimborsi spese illegittimi, incarichi professionali «inutili» ed altre irregolarità nella gestione dell'ente. D'Orsi, il 13 febbraio 2014, era stato condannato a pagare 24.127 euro a titolo di «danno erariale ». Condanna pure per il vicedirettore generale dell'ente, Ignazio ennaro (11.224 euro). Ammontava a 837,33 euro, infine, il risarcimento dovuto dal funzionario Giuseppina Miccichè. Il processo per danno erariale scaturisce da una trasmissione di documenti da parte della Guardia di finanza che ipotizzava consistenti irregolarità gestionali. Innanzitutto il capitolo dei rimborsi spese per «pranzi di rappresentanza » di D'Orsi. Un altro filone riguardava le spese istituzionali «nei fatti - secondo il pm - prive di utilità». E poi l'affidamento di incarichi a professionisti esterni all'amministrazione «in contrasto con la normativa», l'acquisto di beni «in dispregio delle leggi» e «l'illecita appropriazione di beni dell'ente». Anche la famosa vicenda delle quaranta palme acquistate dall'ente che sarebbero finite nel giardino della casa di D'Orsi sono finite al centro del processo. Allo stesso modo l'ipotesi investigativa secondo cui l'agronomo della Provincia sarebbe stato «dirottato» per tre giorni nel giardino della villa si è trasformata in una contestazione. Tutte le vicende, però, nei vari processi penali in cui D'Orsi (difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari) e i funzionari sono stati imputati, si sono concluse con l'assoluzione e i giudici della sezione di appello della Corte dei conti (ai quali si sono rivolti i legali Girolamo Rubino, Antonino Gaziano, Salvatore Greco, Vincenzo Caponnetto e Alessandro Dagnino) hanno sostenuto di doverne «necessariamente tenere conto». (*GECA*)

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