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Rassegna stampa del 19 agosto 2020

italpress

smartworking. Tavolo con i sindacati per migliorarlo.

"I nuovi strumenti dovranno essere universali e strettamente legati ai percorsi di formazione e politiche attive, con la condizionalità che avrà un ruolo determinante". Lo dice in un'intervista al Sole 24 Ore la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, parlando della riforma degli ammortizzatori sociali.
"Il 24 settembre incontrerò le parti sociali per migliorare lo smart working - aggiunge -, visto che le regole semplificate e la deroga all'accordo individuale sono strettamente legati allo stato d'emergenza (valgono quindi fino al 15 ottobre). Mi aspetto una spinta da parte della contrattazione collettiva per contemperare sicurezza e produttività. In tale ottica un ruolo centrale andrà riconosciuto al diritto alla disconnessione, che guardi soprattutto alle donne lavoratrici".
Per la ripartenza la Catalfo pensa anche a "un piano di incentivi e investimenti per facilitare la transizione tecnologica delle nostre imprese. La spinta sulle competenze, a cominciare dai percorsi Stem. Il sostegno a imprese e lavoratori. Tra le misure in vista del Recovery Fund, c'è l'empowerment femminile. E sì, manterremo l'impegno a ridurre il costo del lavoro: è un obiettivo imprescindibile dell'azione di governo".


trend on line.it
Smart working, partono le nuove regole. I diritti dei lavoratoriDI PIERPAOLO MOLINENGO

Fino a febbraio 2020 lo smart working era un perfetto sconosciuto in Italia: oggi i lavoratori lo conoscono bene. E anche il Governo, che vuole provvedere a dare nuove regole al lavoro agile. Sì perché questo sistema di organizzazione dei compiti aziendali, figlio della necessità, potrebbe continuare ad essere adottato anche in futuro. Sicuramente, però, per il bene di tutti è tempo di regolamentare temi, modi e contratti. In altre parole è necessario mettere delle regole. A spiegarlo è Nunzia CatalfoMinistro del Lavoro, che ha spiegato che il prossimo 24 settembre incontrerà le parti sociali per migliorare lo smart working, dato che la semplificazione adottata in questi mesi è figlia dello stato d'emergenza. Tra l'altro la Catalfo ha sottolineato che si aspetta una spinta da parte della contrattazione collettiva per contemperare sicurezza e produttività.Smart working: più regole e più diritti!Nunzia Catalfo ritiene che ruolo centrale debba essere riconosciuto alla disconnessione, che deve essere garantito soprattutto alle donne lavoratrici. Secondo alcune stime, si prevede che almeno il 50% dei lavoratori che durante in lockdown siano stati in smart working continuino con questa modalità di collaborazione. Proprio per questo, secondo la Catalfo, la revisione della disciplina del lavoro agile:va collegata all'interno di un più ampio e sistematico piano di incentivi e investimenti per facilitare la transizione tecnologica delle nostre imprese e del nostro tessuto produttivo. In tal senso, la leva fiscale è certamente uno dei primi strumenti da mettere in campo.Nel mondo del lavoro in Italia lo smart working, molto probabilmente, non perderà la sua importanza, indipendentemente dalla pandemia. Tra le misure che il Governo ha intenzione di mettere in atto in vista del recovery fund ci sarà l'empowerment femminile, con misure come la programmazione di incentivi alle assunzioni, la creazione di percorsi formativi fondati sull'acquisizione di nuove competenze.Smart working e gossipOk, va bene. Tutti quanti abbiamo scoperto lo smart working, tutti quanti ne apprezziamo l'utilità e la comodità. Siamo liberi, come lavoratori, di organizzare la nostra giornata. Non siamo costretti a star fermi delle ore in mezzo al traffico con la nostra automobile. Ma lo smart working ha qualche lato oscuro: qualcosa a cui è necessario prestare attenzione?Probabilmente quello che andrà a mancare a molti lavoratori è la cosiddetta pausa caffè.  Un must, che ha anche lo scopo di alleviare lo stress ed alleggerire la fatica, ma molto utile per suggellare le amicizie e fare un po' di pettegolezzi. Lavorare a distanza sta cambiando un po' il mondo della comunicazione interpersonale in azienda, facendo passare in secondo piano tutti quei linguaggi che alimentano le relazioni interpersonali. Vengono esaltate unicamente le comunicazioni di servizio, che hanno lo scopo di raggiungere un determinato obiettivo.Lo smart working ridefinisce le relazioni organizzative rendendole più essenziali - spiega Andrea Castiello D'Antonio, psicologo del lavoro e consulente aziendale -. Da un lato c'è meno tempo perso perché agli appuntamenti virtuali su Zoom o Teams si presentano tutti puntuali; dall'altro vengono chiamate solo le persone importanti alle riunioni. C'è quindi un maggior rispetto del tempo, ma eliminando i gossip e i rumors aziendali vengono meno il calore e i riti delle relazioni. Tutte cose molto importanti anche ai fini lavorativi.

Giornaledisicilia


Scuole verso la riapertura. Sileri: se un ragazzo è infetto chiude la scuola

  La riapertura della scuola potrebbe avvenire in modo diverso in alcuni territori a seconda dell'andamento dell'indice Rt: due settimane prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, il 29 agosto, infatti, il Comitato tecnico scientifico si riunirà per analizzare gli indici epidemiologici con un bilancio regione per regione sulla curva dei contagi. E a quel punto si potrà valutare se in alcune specifiche zone sarà necessario continuare con la didattica a distanza, anche se l'obiettivo del Governo è sempre quello della ripresa in presenza. Intanto, oggi lo stesso Cts tornerà a riunirsi - l'ultimo incontro una settimana fa - per fare un nuovo punto sulle misure da adottare in vista del 14 settembre, data di inizio delle lezioni. Tra i temi sul tavolo l'uso delle mascherine, i casi di eventuali positivi che dovessero manifestarsi a scuola e gli spostamenti degli studenti e del personale della scuola sui mezzi pubblici. E su questo il ministro Azzolina ha scritto alle regioni perché facciano la loro parte. Tuttavia «al solo scopo di garantire l'avvio dell'anno scolastico», laddove «non sia possibile garantire nello svolgimento delle attività scolastiche il distanziamento fisico» sarà possibile svolgere le lezioni utilizzando la mascherina. Si tratterà di casi eccezionali, da adeguare nel più breve tempo possibile. Intanto, l'Iss sta mettendo a punto un protocollo per la gestione di eventuali casi sospetti nelle scuole che va incontro anche alla richiesta dei presidi di rivedere la responsabilità penale che allo stato ricade su di loro: è prevista u n'Aula per l'isolamento, un referente Covid e c'è l'ipotesi di test rapidi per l'immediata verifica del contagio. «Nel caso in una classe qualcuno risultasse positivo al Coronavirus, dovranno essere fatti i controlli a tutti. Potrebbe scattare una chiusura temporanea, ma poi la scuola riapre», ha detto il viceministro Pierpaolo Sileri.  


Le candidature a sindaco
Puntano al governo cittadino: è la sfida di tre donne
Domenico Vecchio
Sfida tra donne ad Agrigento. Il Movimento 5 Stelle punta tutto su Marcella Carlisi. Dopo mesi e mesi di incertezze, di trattative su nomi,
di riunioni e incontri, in tempi di lockdown anche online, il Movimento ha scelto la consigliera comunale Marcella Carlisi come candidata sindaco di Agrigento. Una scelta condivisa dal deputato nazionale Michele Sodano. «Oltre ai 5 anni di coraggiosa presenza a Palazzo dei Giganti - Dopo mesi di incertezze i 5Stelle scelgono la consigliera Marcella Carlisiammette Sodano - come unica forza di opposizione, la nostra offerta
politica si arricchisce di una lista di candidati al consiglio comunale competenti e motivati per la riqualificazione della città. Il 4 e il 5 ottobre Agrigento sceglie i propri amministratori e l'occasione non può tradursi nell'ennesimo ritorno allo status quo, ma al contrario deve decretare l'inaugurazione di un nuovo corso per il nostro capoluogo di Provincia dove sia protagonista la visione e non la propaganda, l'efficienza nelle spese e non lo spreco di denaro pubblico, il bene comune e non l'abuso di potere». Al giovanissimo parlamentare, hanno fatto eco le parole della stessa Carlisi.La mia è una candidatura in continuità con quanto fatto in questi anni, proprio per questo sarò in lista come consigliere comunale per sottolineare che il mio lavoro ci sarà, sempre con umiltà, per questa città in caso di elezione. Miriamo a cambiare il sistema. È il sentire di tutti che questa Città vada ripulita».
Le altre due donne in corsa per Palazzo dei Giganti sono Angela Galvano, a capo di due liste civiche e Daniela Catalano, candidatura condivisa tra Lega e Fratelli d'Italia. Quanti però si aspettato ad una campagna elettorale urlata sul modello di Giorgia Meloni e Matteo Salvini al momento però sono rimasti delusi. I temi per alzare la voce in città non mancano, dai centri di accoglienza per migranti che proliferano in città, alla questione sbarchi e quarantena, la Catalano però al momento è in fase di organizzazione.
Torna a parlare di un tema assai caro al M5S invece la Carlisi. «In consiglio comunale non arriva la proposta di delibera sulla gestione pubblica dell'acqua, con i pareri dei dirigenti. In compenso arriva il commissariamento dell'ATI ma la colpa è dei Comuni, di chi ha temporeggiato e di chi non approva. Ne abbiamo parlato con i capigruppo a maggio ma ancora non è all'ordine del giorno del consiglio comunale, oberato da debiti fuori bilancio. Le proposte di delibera su TARIe cimitero da me protocollate, ormai anni fa, restano sempre in fondo: arriveranno mai a votazione? I Consigli comunali - conclude in una nota la Carlisi - sono disertati dalla maggioranza dei consiglieri, si è perso il conto delle sedute finite prima di cominciare per mancanza di numero legale. Chi è che comanda sui dirigenti che dovrebbero redigere proposta nei modi dovuti e dare i pareri? La domanda retorica è della Carlisi. Gli altri candidati a primo cittadino sono il sindaco uscente Calogero Firetto a capo di 4 liste civiche, Franco Miccichè con due liste civiche e Marco Zambuto con i simboli di UDC, diventerà bellissima e Forza Italia. (DV) 

Licata
Si eliminano gli allacci abusivi E Licata resta senza acqua

 La società idrica garantisce il regolare approvvigionamento delle utenze "Cannavecchia", ospedale, fontanelle pubbliche La crisi idrica non risparmia la città di Licata e l'emergenza si fa sentire, considerato che attualmente ci sono il doppio dei residenti che vi soggiornano per le vacanze. E con le temperature che superano i 37 gradi è un vero problema. Tra l'altro non si tratta di guasti ma di interventi per eliminare alcuni allacci abusivi lungo la condotta. La Gestione commissariale del servizio idrico integrato, Ati Ag9 - Girgenti acque, ha reso noto ieri mattina che la società di sovrambito, Siciliacque Spa ha informato, per le vie brevi, che al fine di intervenire per l'eliminazione di alcuni allacci idrici abusivi rinvenuti, ha interrotto l'esercizio dell'a cq u e d ot - to "Favara di Burgio" nel tratto Palma-Licata, e, quindi, ha ridotto la fornitura idrica ai serbatoi "Sant'Angelo Alto e Basso", nel comune di Licata, alimentati dallo stesso acquedotto. «Pertanto - spiega Girgenti acque - non sarà possibile effettuare la turnazione idrica con questi serbatoi. La società idrica sta continuando a garantire il regolare approvvigionamento delle utenze sensibili come idrante "C a n n ave c - c h i a", ospedale, fontanelle pubbliche di via Palma e la zona pompata servita dal serbatoio "Gagliano". E conclude: «La turnazione idrica tornerà regolare non appena Siciliacque, ultimati gli interventi, normalizzerà la fornitura idrica ai serbatoi e comunque nel rispetto dei necessari tempi tecnici». Nei giorni scorsi era stato il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino a denunciare furti d'acqua lungo la condotta. «In questi ultimi due mesi - ha spiegato Castellino - si sono verificate tutta una serie di circostanze che hanno mandato in tilt la distribuzione. Abbiamo cominciato con l'Enel che per lavori propri ha staccato l'energia elettrica per due tre volte e, di conseguenza anche Siciliacque ha dovuto sospendere l'e ro - gazione, con il risultato di 50 litri al secondo andati perduti che in estate si fanno sentire eccome. Poi le diverse rotture lungo la condotta del Consorzio Tre Sorgenti, che ha acuito, ulteriormente, la criticità nella distribuzione. Le rotture sono state riparate anche a suon di record dai tecnici del Tre Sorgenti, ma una volta fatto ciò, non appena ho chiamato Siciliacque - aggiunge il sindaco di Palma - per chiedere una portata maggiore, al fine di superare la crisi, mi sono sentito rispondere che si perdono circa 70-100 litri al secondo a causa proprio di rotture che sarebbero provocate. Inoltre, ci siamo accorti che, magicamente, nel corso della notte, l'acqua che veniva incanalata per servire le case dei palmesi, scompariva. A quel punto, abbiamo installato delle telecamere, e come per incanto, l'acqua non è più scomparsa. Di tutto ciò, ho messo al corrente le forze dell'ordine - conclude Castellino - ed ho avvisato anche il Prefetto». ( * PA P I *)


Acqua pubblica ad Agrigento: c'è chi non vuole  

Acqua pubblica: ad Agrigento c'è chi non la vuole. Lo denuncia il portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque stelle, Marcella Carlisi. «Sulla gestione pubblica dell'acqua, in Consiglio comunale non è arrivata - spiega - la proposta di delibera con i pareri dei dirigenti. In compenso arriva il commissariamento dell'Ati, ma la colpa è dei Comuni, di chi ha temporeggiato e di chi non approva». Carlisi espone quella che a suo modo di vedere è una triste verità: «I Consigli comunali sono disertati dalla maggioranza dei consiglieri». E si pone delle domande: «A chi appartiene la volontà di non creare la società speciale consortile? Chi dovrebbe essere "commissariato " per avere l'acqua pubblica?» ( * PA PI * )

SCRIVOLIBERO
Formazione Professionale: Dalla Regione 136 Milioni Per L'"Avviso 8"
«Si sblocca finalmente, dopo oltre tre anni, la graduatoria relativa all'Avviso 8 della Formazione professionale. Un bando che mette in campo 136 milioni di euro, finanziando 176 enti siciliani, con il coinvolgimento di migliaia di lavoratori. E' stato un lungo ed estenuante contenzioso, dopo il primo ricorso amministrativo che risale al 2017, a seguito di molti errori presenti nel bando predisposto dal precedente governo nel 2016. Era un impegno che avevamo preso e lo stiamo mantenendo». 
Lo dichiara il governatore Nello Musumeci, annunciando la pubblicazione sul portale istituzionale della Regione Siciliana della nuova graduatoria, adeguata ai criteri contenuti nell'ordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa, da parte del dipartimento della Formazione professionale, guidato da Patrizia Valenti. I giudici amministrativi avevano messo in discussione i punteggi relativi a due criteri: uno riguardava il numero dei corsi conclusi rispetto a quelli finanziati, l'altro quello degli allievi formati in proporzione agli iscritti.
Dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione, gli enti di formazione avranno 30 giorni di tempo per trasferire sulla piattaforma dedicata la progettazione esecutiva relativa ai percorsi formativi. Conclusa questa fase, l'amministrazione regionale potrà procedere alla predisposizione del decreto d'impegno. L'Avviso permetterà così di rendere disponibili 136 milioni di euro, che potranno essere finalmente utilizzati per avviare nuovi percorsi di formazione professionale. In aggiunta, al termine della seduta del governo regionale, il presidente Musumeci, dopo un complesso iter amministrativo, ha autorizzato la liquidazione dei 15 milioni di euro del Fondo di garanzia per la formazione professionale, inserendolo tra gli interventi prioritari per l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione.
«Al momento del mio insediamento - dichiara l'assessore Roberto Lagalla - a causa dello stallo creato dal blocco dell'Avviso 8, l'intero sistema della Formazione professionale era completamente fermo, con evidenti e notevoli danni per i lavoratori e per gli enti coinvolti. Grazie a un lungo e sinergico lavoro con tutte le parti coinvolte e grazie al supporto del presidente Musumeci, siamo riusciti a riavviare l'intero comparto attraverso nuove proposte formative e modificandone il funzionamento già con l'Avviso 2, pubblicato nel 2018, per mezzo del quale è stato possibile rimettere in moto la "macchina", con conseguenti opportunità occupazionali. Abbiamo riformulato, secondo i criteri stabiliti dal Cga, la graduatoria grazie alla quale sarà possibile attivare ulteriori percorsi formativi rivolti a una platea di circa 10 mila studenti e soprattutto riassorbire un'ulteriore quota di lavoratori non ancora impegnati nel sistema».

AGRIGENTONOTIZIE

GENIO CIVILE, FINITO IL MONITORAGGIO DI 137 PONTI: RILEVATE PIÙ CRITICITÀ
A condurlo sono stati dei liberi professionisti per conto della Regione, ad occuparsi delle procedure è stato il Genio Civile
Redazione 
Si è conclusa la massiccia campagna di monitoraggio delle condizioni di sicurezza della rete stradale provinciale condotta dal Genio Civile di Agrigento su tutta la Provincia per la viabilità del Libero consorzio di Agrigento. Le attività sono state condotte da liberi professionisti incaricati dalla Regione su 137 ponti. 
"L'obiettivo - afferma il capo del Genio Civile di Agrigento Rino La Mendola - è quello di verificare eventuali criticità che possano compromettere l'efficienza strutturale dei nostri ponti e pertanto la pubblica incolumità. A tale scopo, grazie alle risorse stanziate dal Presidente Musumeci e dall'assessore al ramo Falcone, abbiamo potuto affidare l'incarico ad un gruppo di liberi professionisti, che hanno già eseguito gli accertamenti del caso e valutato l'efficienza strutturale di 137 ponti, compilando apposite schede, che abbiamo inoltrato al Libero Consorzio dei Comuni agrigentini, quale soggetto proprietario della rete stradale, affinché possa adottare ogni provvedimento ritenuto utile per garantire la pubblica incolumità e programmare gli interventi necessari per assicurare l'efficienza strutturale dei ponti e quindi la sicurezza della rete infrastrutturale della provincia di Agrigento, in relazione ai dati rilevati dai professionisti incaricati".
Il Genio civile avrebbe rilevato alcune criticità e trasmesso le stesse al Libero Consorzio.
Rimangono gli ultimi 19 ponti da verificare, per i quali si aspetta l'avvio delle procedure, da parte della struttura centrale dell'Assessorato Regionale Infrastrutture e Trasporti.
Sarebbe opportuno - conclude La Mendola - che anche lo Stato, sulla base delle linee guida recentemente varate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, avviasse prima possibile un analogo monitoraggio sui ponti che ricadono sulle strade statali, nella consapevolezza che le infrastrutture strategiche fanno parte soprattutto della rete stradale nazionale".

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