corriere.it
Smart working, le nuove regole (valide fino al 31 gennaio). Diritti e doveri del lavoro agile
Fino a febbraio «formula semplificata»Con la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 resteranno in vita anche tutte le regole dello Smart Working semplificato, in scadenza prima il 15 ottobre. Saranno dunque valide tutte le disposizioni emergenziali previste al momento. Da febbraio, invece, finirà la possibilità delle aziende di collocare i lavoratori in smart working in modo unilaterale e senza gli accordi individuali previsti dalla legge 81/2017. Le nuove attivazioni nel settore privato dovranno seguire le regole ordinarie, cioè prevedere un accordo firmato dai singoli lavoratori che fissi le modalità di esecuzione della prestazione fuori dai locali aziendali e di esercizio del potere direttivo del datore, gli strumenti da usare, i tempi di riposo e le misure per assicurare il diritto alla disconnessione.Lavoro agile per chi ha figli minori di 14 anni in quarantena.
Intanto, rimangono in vigore le regole sul lavoro agile per chi ha figli in quarantena minori di 14 anni. Il genitore lavoratore dipendente può svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di 14 anni, disposta dal Dipartimento di prevenzione della ASL territorialmente competente, a seguito di contatto verificatosi all'interno del plesso scolastico. Tuttavia, nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, uno dei genitori, alternativamente, può astenersi dal lavoro per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio. In quest'ultimo caso, per i periodi di congedo fruiti, è riconosciuta al genitore un'indennità pari al 50% della retribuzione. Si ricorda che questo beneficio, introdotto dal decreto-legge n. 111/2020, può essere riconosciuto, per periodi in ogni caso compresi entro il 31 dicembre 2020.Quali regole per dipendenti pubblici e laboratori disabili?La normativa vigente ha prorogato fino al prossimo 31 dicembre il lavoro agile per il 50% dei dipendenti della Pubblica Amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa. Nei confronti dei lavoratori disabili i datori di lavoro dopo il 15 ottobre possono stipulare degli accordi aziendali con le rappresentanze sindacali aziendali (RSA/RSU) o territoriali che regolamentino il ricorso allo smart working, prevedendo ad esempio priorità di accesso ai lavoratori con handicap o che assistano familiari in tali condizioni. Naturalmente, anche in presenza di accordo aziendale restano fermi gli obblighi di legge (accordo individuale scritto e invio dello stesso al Ministero del lavoro).Il lavoro agile dopo la pandemia«I numeri di casi di positività da Coronavirus hanno imposto uno slittamento al 31 dicembre dello stato di emergenza sanitaria e di conseguenza a una proroga delle regole semplificate per lo smart working spiega il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca Dopo sette mesi di smart-working emergenziale è necessario iniziare a ragionare su come promuovere il vero smart working, che finora hanno praticato molti pochi lavoratori. Ciò significa utilizzare il know-how acquisito in questi mesi al fine di innovare i processi e l'organizzazione del lavoro ripensando procedure, sistemi premiali, il rapporto tra tempi e risultati, e le stesse modalità del lavoro da casa, che dovrà inevitabilmente combinarsi con quello in presenza, in una modalità 'mista».Ma cosa succede dal 1 febbraio?
Se non avverranno ulteriori (al momento improbabili) proroghe, il 31 gennaio scadrà lo stato di emergenza sanitaria che giustifica lo smart working semplificato. Dopo di allora, serviranno accordi tra le parti per attivare il lavoro da remoto. Il datore di lavoro e il dipendente dovranno siglare un accordo che definisca la quantità di giorni a settimana in smart, gli strumenti consentiti, gli orari di disconnessione, il calcolo di eventuali straordinari e le esigenze di servizio. Tutte regole finora disattese nelle aziende che non hanno un accordo di lavoro agile preesistente alla pandemia. Dal 1 febbraio dunque le aziende che non avranno siglato accordi con i dipendenti non potranno più operare in regime di smart working. Ecco perché sarebbe meglio muoversi con qualche mese di anticipo
ansa.it
Più smart working in P.A, verso 500.000 a casa Stime sindacali, platea per lavoro agile circa 600-700.000
Il Governo punta ad alzare l'asticella per la percentuale dei lavoratori della pubblica amministrazione con attività realizzabili da remoto dal 50% al 70%, un livello che potrebbe significare, secondo stime sindacali, mettere in smart working al massimo 500.000 persone. I sindacati continuano a chiedere di contrattualizzare il lavoro da remoto e di chiarire amministrazione per amministrazione, quali sono le attività che si possono fare da remoto e quelle che necessitano la presenza in ufficio. Ci sono comunque moltissime attività che non possono essere fatte da casa a partire da quelle che riguardano la scuola dato che la didattica a settembre è ripresa in presenza (salvo rotazioni al liceo con la didattica a distanza e i casi di alunni o professori positivi) e la sanità ma anche tutto il comparto della sicurezza. "Il Governo - afferma il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri - contrattualizzi lo smart working e favorisca il rientro dei lavoratori della Pubblica amministrazione al lavoro garantendo la sicurezza negli uffici": Il Governo su questo tema, aggiunge, "è superficiale" perché non affronta il vero tema che è quello di contrattualizzare lo smart working amministrazione per amministrazione. "Noi siamo perché i lavoratori rientrino tutti al lavoro, in piena sicurezza. I criteri della sicurezza devono essere quelli previsti per il lavoro privato". Su 3,2 milioni di lavoratori pubblici ci sono 1,2 milioni nell'istruzione e nella ricerca, mentre 648.000 sono impegnati nella sanità e oltre 500.000 sono le forze armate e gli altri dipendenti con un contratto di diritto pubblico, settori nei quali è difficile immaginare lo smart working se non in minima parte. In pratica possono essere messi in smart working i lavoratori delle funzioni centrali come quelli dei ministeri (circa 234.000) e una parte di quelli degli enti locali (circa 512.000 nel complesso) oltre a una parte residuale degli altri comparti. "Non si può fare una stima precisa - spiega il segretario nazionale della Fp-Cgil Florindo Oliviero - ma credo che non oltre 400-500.000 possano essere messi in smart. Chiediamo comunque un'interlocuzione per decidere quali sono le attività che si possono ricondurre allo smart working". Poi dobbiamo chiarirci se parliamo di teste o di attività perché ci può essere il caso del lavoratore che può fare una parte del lavoro in ufficio e un'altra a casa, andando sul posto di lavoro solo alcuni giorni alla settimana". "Bisogna passare dallo smart working dell'emergenza -dice il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga - ad una disciplina del lavoro agile che rientri a pieno titolo tra le materie di contrattazione" "Il mondo sta cambiando rapidamente - ha affermato la ministra della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone commentando le dichiarazioni della presidente della Bce, Christine Lagarde sul fatto che solo il 10% dei lavoratori in smart working ha bisogno di tornare in ufficio - e noi dobbiamo farci interpreti e saper governare la rivoluzione, non subirla. Ci riusciremo se agiremo senza paraocchi, valutando opportunità e problemi con attenzione, sfruttando le prime e risolvendo i secondi. Il futuro è nelle nostre mani".
gds.it
Via libera definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge Agosto.
Il provvedimento è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 265 voti a favore, 180 contrari e due astenuti.Venticinque miliardi per dare una spinta all'economia e cercare di non soccombere all'emergenza Covid: il decreto legge agosto incassa il via libero definitivo del Parlamento dopo aver ottenuto il voto di fiducia alla Camera con 294 sì e 217 voti contrari (due soli gli astenuti).Blindato l'iter a Montecitorio, che non ha toccato palla nel merito, il provvedimento è stato ampliato nel corso dell'esame in Senato, dove si è deciso di semplificare il superbonus. A garantire lo sveltimento delle procedure, la scelta di consentire ai condomini di adottare le delibere con una maggioranza di un terzo dei millesimi dell'edificio. Ma nel dl c'è spazio anche per il congedo più facile per i genitori con i figli in quarantena e per altre misure in favore dello smart working, in particolare per i lavoratori 'fragilì. La parte del leone, nel decreto agosto, la fanno ancora una volta gli strumenti di sostegno al reddito, dalla Cig Covid alle nuove indennità, che assorbono, insieme alle misure per incentivare il lavoro, circa 12 miliardi. E un'altra fetta cospicua va a Comuni, Province, Regioni, che ricevono altri 5 miliardi per far fronte ai servizi nonostante le casse vuote e in prospettiva se ne vedono liberare altrettanti per riaprire i cantieri, dalle strade alle scuole. Per la riapertura degli istituti scolastici è stata stanziato circa un miliardo e anche la sanità ha di nuovo una sua piccola parte, sia con i fondi (circa mezzo miliardo) per ridurre le liste di attesa, sia con quasi 400 milioni a disposizione del commissario per finanziare vaccini italiani contro il Coronavirus.Altra voce 'pesante' il nuovo intervento sulle tasse, che vale in tutto circa 6 miliardi: il rinvio ad aprile dell'acconto di novembre per gli autonomi (soggetti Isa e forfetari) vale 2,2 miliardi, il resto va alla rateizzazione lunga dei pagamenti delle scadenze sospese durante il lockdown. Chi non ha pagato tasse, ritenute e contributi a marzo, aprile e maggio, non sarà più obbligato a saldare tutto entro la fine dell'anno, ma potrà optare per il saldo della metà del dovuto entro dicembre e il resto in altre 24 rate mensili. Le attività legate a cultura e turismo, peraltro, non dovranno nemmeno pagare la seconda rata dell'Imu (per cinema e teatri saltano anche i pagamenti del 2021 e del 2022) e i tavolini all'aperto si potranno continuare a tenere fino a fine anno senza dover pagare Tosap e Cosap per l'occupazione del suolo pubblico. E fino al 15 ottobre incassano l'esenzione anche gli ambulanti.Per i ristoranti di tutta Italia si aggiunge il contributo a fondo perduto per gli acquisti di materie prime 100% made in Italy che parte da 2.500 euro, mentre quelli dei centri storici di 29 città d'arte ad alta vocazione turistica potranno optare per l'altro contributo che parte da un minimo di 1000 euro e può arrivare a un massimo di 150mila. Il contributo vale anche per taxi e Ncc che potranno ricevere fino a 600 euro ulteriori grazie al bonus viaggio. A loro volta tutti questi soggetti, insieme a tutte le altre attività produttive, hanno potuto continuare a utilizzare la Cig Covid, legata al blocco dei licenziamenti, per ulteriori 18 settimane o in alternativa godere di uno sconto sui contributi per i dipendenti fatti rientrare al lavoro, che diventa di 6 mesi per le nuove assunzioni. Per tutti i cittadini, infine, le rate delle cartelle restano sospese solo ancora per pochi giorni (fino a metà ottobre) mentre da dicembre, pagando con carte e bancomat, si cominceranno ad accumulare punti che daranno diritto al cashback.
QUOTIDIANO DI SICILIA
AGRIGENTO, SOSTEGNO DEGLI IMPRENDITORI DEL FUTURO
Sottoscritto un accordo per supportare i giovani nello sviluppo delle loro idee progettuali. Chiarimenti su importi erogabili, documentazione necessaria, tempi e modalità del prestito
AGRIGENTO - Nuove opportunità per i giovani tra i 18 e i 29 anni, grazie a un accordo sottoscritto fra il Libero Consorzio comunale e l'Ente nazionale per il microcredito. I ragazzi e le ragazze tra 18 e 29 anni, che non studiano e non lavorano ma che hanno una idea imprenditoriale, possono adesso approfittarne per usufruire, a costo zero, della formazione necessaria a trasformare l'idea in progetto e successivamente ottenere il sostegno economico dalle banche convenzionate.
Il Libero Consorzio comunale di Agrigento ha infatti sottoscritto un Atto d'impegno con l'Ente Nazionale per il microcredito, a favore dei ragazzi e delle ragazze della provincia che hanno un'idea imprenditoriale e non sanno come svilupparla. Recandosi presso uno dei sette sportelli informativi di Agrigento, Canicattì, Licata, Bivona, Cammarata, Sciacca e Ribera, si potranno chiedere tutte le informazioni sugli importi erogabili, la documentazione necessaria, i tempi e i modi per la restituzione del prestito. Inoltre, chiamando il numero verde 800/236837, si potranno conoscere i giorni e gli orari per dialogare con i dipendenti del Libero Consorzio con qualifica di operatore di sportello Ente nazionale microcredito di tutti gli sportelli informativi.
L'ex Provincia "informa, sostiene e promuove i programmi di finanziamento offerti dall'Ente nazionale per il microcredito"
Quest'ultimo, è un ente pubblico non economico che esercita importanti funzioni in materia di microcredito e microfinanza, a livello nazionale e internazionale. In particolare si occupa di promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio degli strumenti microfinanziari promossi dall'Unione europea e delle attività microfinanziarie realizzate a valere sui fondi comunitari; del monitoraggio e valutazione delle iniziative italiane di microcredito e micro finanza e infine di promozione e sostegno dei programmi di microcredito e microfinanza destinati allo sviluppo economico e sociale del Paese, nonché ai Paesi in via di sviluppo e alle economie in transizione.
Gli Uffici relazione con il pubblico offrono l'assistenza necessaria per illustrare le varie tipologie e modalità di finanziamento e inoltre possono inserire la richiesta nel portale web dell'Ente nazionale microcredito.
AGRIGENTONOTIZIE
VERSO NUOVE REGOLE ANTI COVID, MUSUMECI: "TROVARE EQUILIBRIO TRA SALUTE E VITA SOCIALE"
Il governatore tra i partecipanti alla riunione della cabina di regia con il Governo nazionale sul nuovo Dpcm: "Servono regole chiare e controlli costanti". Ha poi sottolineato "il diritto delle Regioni a muovere con misure autonome"
Redazione
In corso la cabina di regia con il governo nazionale sul nuovo Dpcm, cui seguirà la mia ordinanza. Assieme ai colleghi Bonaccini (presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni ndr) e Fontana (presidente Regione Lombardia ndr) abbiamo rappresentato le Regioni italiane e condiviso lo schema generale proposto. Ma abbiamo chiesto interventi ragionati e coerenti con il contesto epidemiologico. In modo particolare servono regole chiare e controlli costanti da parte delle forze dell'ordine. Vogliamo che si mantenga il giusto equilibrio tra diritto alla salute e diritto a una quasi normale vita sociale". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri è atteso nelle prossime ore e nasce dall'esigenza di porre un freno ai contagi, aumentati di giorno in giorno.
"Ci sono, poi, differenze per le esigenze economiche tra nord e sud dell'Italia - aggiunge - Anche di questo si deve tenere conto, ritenendo comunque importante il diritto delle Regioni a muovere con misure autonome".
GRANDANGOLO
STOP A FESTE, GITE SCOLASTICHE E LOCALI CHIUSI A MEZZANOTTE: FIRMATO IL NUOVO DECRETO
Divieto di feste private al chiuso o all'aperto e "forte raccomandazione" a evitare di ricevere in casa, per feste, cene o altre occasioni, più di sei familiari o amici con cui non si conviva. E' la novità principale del nuovo dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Roberto Speranza, che sarà in vigore per i prossimi trenta giorni. Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi, quindi potranno continuare a servire i clienti solo i locali che abbiano tavoli, al chiuso o all'aperto. Torna poi il divieto di gite scolastiche e anche lo stop al calcetto e agli altri sport di contatto svolti a livello amatoriale.
Ecco le principali novità, contenute nell'ultima bozza:
MASCHERINE - L'articolo 1 del dpcm stabilisce che "e' fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con se' dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande". Dall'obbligo e' escluso chi fa attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilita' incompatibili con l'uso della mascherina. Viene inoltre "fortemente raccomandato" l'utilizzo dei dispositivi "anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi".
FESTE - Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, all'aperto o al chiuso, mentre sono permesse fiere e congressi. La novità, rispetto ai precedenti dpcm, e' che sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all'aperto. Restano consentite, con le regole fissate dai protocolli già in vigore, le cerimonie civili o religiose come i matrimoni. Le feste conseguenti alle cerimonie possono invece svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti. Nelle abitazioni private e' "comunque fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi" in numero "superiore a 6".
GITE SCOLASTICHE - Il dpcm interviene anche sulle gite degli studenti. "Sono sospesi - si legge nella bozza - i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, nonché le attività di tirocinio".
MOVIDA - La stretta riguarda bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie. "Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo". Resta consentita la "ristorazione con consegna a domicilio" e la "ristorazione con asporto" ma "con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21".
CINEMA E CONCERTI - Resta per gli spettacoli il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all'aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l'altro e di assegnazione dei posti a sedere. Sono sospesi gli eventi che implichino assembramenti se non e' possibile mantenere le distanze. Le regioni e le province autonome possono stabilire, d'intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi. Sono comunque fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.
STADI - Per le competizioni sportive e' consentita la presenza di pubblico, "con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori" all'aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all'ingresso. Le regioni e le province autonome, in relazione all'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d'intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all'aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.
SPORT - Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del dpcm, "da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".
LIVESICILIA
CONTE ANNUNCIA: "SE LA CURVA RISALE, LOCKDOWN CIRCOSCRITTI"
Cosa ha detto il premier ai giornalisti che gli hanno posto la domanda sulla chiusura.
di Redazione
Ci sarà un nuovo lockdown generalizzato? L'ipotesi è esclusa dal presidente del Consiglio in persona che oggi, in visita a Taranto, ha parlato. "Escluderei lockdown e lo dico a ragion veduta", ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti. "Se la curva dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti". Una posizione dunque che dovrebbe avere detto la parola definitiva sull'argomento. Una posizione sovrapponibile è stata espressa dal ministro della Salute, Roberto Speranza ospite da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa' su Rai3. Il ministro ha annunciato "Un cambio di marcia con interventi puntuali su alcune aree più a rischio per rimettere la curva sotto controllo e per non assumere misure più dure, e giocare d'anticipo".
CANICATTIWEB
FORMAZIONE E CONTRASTO ALLA POVERTÀ CON I FONDI EUROPEI, LA PROPOSTA DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI
"Formazione del personale e contrasto a vecchie e nuove povertà aggravate dalla crisi sanitaria dovuta al coronavirus". Sono le priorità individuate dall'Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, nell'utilizzo delle risorse europee del Po Fse 2014-2020.
L'associazione, presieduta da Matteo Cocchiara, ha partecipato al Tavolo del partenariato che ha svolto un esame dell'attività svolta durante il periodo di emergenza Covid, ragionando sulla riprogrammazione degli interventi da finanziare in quest'ultimo periodo del ciclo di programmazione. "Il fondo sociale deve puntare al supporto degli enti locali nel processo di formazione del personale stabilizzato e deve cercare di intervenire in contrasto a nuove e vecchie povertà, che sono nate o si sono aggravate con l'emergenza sanitaria - ha affermato Cocchiara -. Il coinvolgimento del partenariato economico-sociale nelle scelte strategiche che si andranno a determinare con il governo - ha concluso il presidente dell'Asael - è strategico per centrare l'obiettivo di dare risposte concrete ai bisogni della Sicilia".
Nelle scorse settimane l'associazione degli amministratori locali aveva sottolineato che lo stato della finanza locale in Sicilia è in una pessima condizione di salute. dopo le deduzioni formulate alla sezione di Controllo della Corte dei conti in occasione della relazione approvata dai giudici contabili. Per quanto riguarda le Città metropolitane e i Liberi consorzi l'Asael "condivide" le considerazioni formulate dalla Corte in merito "al troppo oneroso contributo di finanza pubblica" e sottolinea come, in Sicilia, gli accordi Stato-Regione sul sostegno alle ex Province "non siano ancora giunti a risultati soddisfacenti". In quest'ottica, secondo l'associazione, servono "nuove iniziative" da parte della Regione Siciliana.
Asael è d'accordo con la Corte dei conti anche sul fronte dei Comuni: "Condividiamo la consapevolezza che i giudici mostrano di fronte al tema dei trasferimenti regionali - spiega Cocchiara - che ormai appaiono sempre più insufficienti a coprire il costo dei servizi essenziali che i Comuni erogano". Sul tema dei trasferimenti, inoltre, l'Asael da tempo suggerisce una revisione delle modalità di assegnazione delle somme agli enti locali invocando l'introduzione del "sistema dei costi e fabbisogni standard" al fine anche di "introdurre nuovi parametri".