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rassegna stampa del 24, 25 e 26 ottobre 2020

Sabato 24

AGRIGENTONOTIZIE

Cronaca
CONTAGI DA COVID AL LICEO "POLITI", I VIGILI DEL FUOCO SI MOBILITANO PER LA SANIFICAZIONE
Il nucleo Nbcr ha proceduto a rimettere in sicurezza l'istituto scolastico che è stato temporaneamente chiuso dal neo sindaco Franco Micciché
Redazione
Mentre il numero dei contagiati che gravitano, in un modo o nell'altro, attorno al liceo "Politi" di Agrigento continuano ad aumentare (appena ieri il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, ha riferito del caso della studentessa del liceo risultata positiva), il nucleo Nbcr dei vigili del fuoco si è mobilitato per sanificare l'istituto scolastico per consentire a studenti, docenti e personale scolastico di poter rientrare fra aule ed uffici. Mercoledì scorso, quale primo atto del suo insediamento a sindaco, Franco Miccichè ha disposto la chiusura del liceo Politi. L'istituto superiore resterà chiuso fino al 4 novembre. Questo è accaduto dopo che degli alunni e una docente del liceo di Agrigento sono risultati positivi al coronavirus.Il nucleo Nbcr dei vigili del fuoco è stato "capitanato" dall'ingegnere Capraro, dal caporeparto Lorenzano e dal vigile Di Caro. Importante, anzi fondamentale per garantire sicurezza e ridare tranquillità alle famiglie, l'intervento di sanificazione realizzato dai pompieri. Ad esprimere gratitudine, plaudendo alla meritoria iniziativa svolta, è stata Uil vigili del fuoco di Agrigento.   

SCRIVOLIBERO
FONDI PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE, CIMINO (M5S): "LA PROVINCIA DI AGRIGENTO RICEVERÀ QUASI 9 MILIONI DI EURO"
By Redazione Scrivo Libero   
"Abbiamo stanziato più di 84 milioni per la sicurezza delle nostre scuole". Il deputato del Movimento 5 Stelle, Rosalba Cimino, componente della commissione Cultura e istruzione annuncia il finanziamento indirizzato all'edilizia scolastica dopo la firma del decreto da parte della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina per la sicurezza degli studi. "Abbiamo fatto presente - dichiara Cimino - al ministero la situazione delle scuole siciliane che in tema di sicurezza presentano numerose falle. La provincia di Agrigento riceverà quasi 9 milioni di euro, per garantire la sicurezza dei nostri studenti. Il diritto allo studio - aggiunge - comincia garantendo ai giovani della nostra regione delle strutture stabili e idonee a essere delle strutture scolastiche".
I finanziamenti fanno parte del più grande progetto che prevede 855 milioni per l'intera nazione. "Adesso il compito degli enti locali è quello di comunicare gli interventi da finanziare e presentare i progetti".

Domenica 25

AGRIGENTONOTIZIE

Politica
CONTE FIRMA IL NUOVO DPCM, BAR E RISTORANTI CHIUSI ALLE 18: SUPERATA L'ORDINANZA DI MUSUMECI
Ecco tutte le nuove misure restrittive anti Covid in vigore da lunedì 26 ottobre in Italia. Saranno valide per un mese, fino al 24 novembre. Quale sarà il reale effetto sul contenimento del contagio? Attesa per la conferenza stampa del premier
Redazione
Il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo Dpcm che introduce, a partire da domani e fino al 24 novembre, una nuova stretta per contrastare la diffusione del Coronavirus. La misura più importante riguarda bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, che dovranno chiudere alle 18. Un provvedimento più restrittivo rispetto all'ordinanza emanata dal governatore Musumeci - di fatto e di diritto ora superata - che invece consentiva le attività di ristorazione dalle 5 alle 23. Confermato il coprifuoco alle 23 in tutto il territorio regionale.
Locali pubblici
In base al Dpcm dunque rimane fissata alle 18 la chiusura dei locali pubblici. La domenica e i giorni festivi bar e ristoranti potranno dunque rimanere aperti. Su questo ha pesato il parere del Comitato tecnico scientifico: secondo gli esperti, infatti, "l'apertura domenicale dei ristoranti può essere utile per limitare le riunioni familiari". L'esecutivo ha previsto anche delle indennità per i settori colpiti dalle nuove misure anti Covid. Le risorse messe a disposizione di chi è costretto a tirare giù le saracinesche ammontano a 2 miliardi di euro, che potrebbero essere inseriti in un decreto già la prossima settimana. "Il consumo al tavolo - si legge nel Dpcm - è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".
Scuola
Per quanto riguarda la scuola, il Dpcm di Conte è meno drastico. Sì alla didattica a distanza alle superiori, "ma per una quota pari almeno al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9". La Regione aveva invece imposto il 100%. Asili nido, scuole dell'infanzia, elementari e medie resteranno tutte in presenza.
Bus e metropolitane
"È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi".
Piscine e palestre
"Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento".
Spettacoli e giochi
"Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico nei cinema, nei teatri, nelle sale da concerto. Al chiuso e all'aperto. Restano chiuse le discoteche e le sale da ballo. Vietate le feste, al chiuso e all'aperto, anche dopo matrimoni e comunioni. Stop a sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò. Ancora aperti i musei".
Manifestazioni pubbliche
"Lo svolgimento delle è consentito soltanto in forma statica e con rigide modalità di contenimento. Le piazze dei centri urbani, di fronte alla presenza di una folla non distanziata, possono essere chiuse dalla questura dalle ore 21 garantendo l'accesso ai negozi e alle abitazioni private".
Feste private
E' fortemente raccomandato non ricevere a casa persone diverse dai conviventi. Se arrivano esterni "per ragioni di lavoro o urgenze", è "fortemente raccomandata la mascherina anche nelle abitazioni private".

Lunedì 26

QUOTIDIANO DI SICILIA

PROVIENE DAI FRANTOI IL COLORE VIOLA CHE UCCIDE I FIUMI. EPPURE I SOTTOPRODOTTI DELL'OLIO SONO ORO
Giuseppe Lazzaro Danzuso
Proviene dai frantoi il colore viola che uccide i fiumi. Eppure i sottoprodotti dell'olio sono oro
L'appello del presidente di MareAmico Lombardo, "l'acqua di vegetazione duecento volte più inquinante di quella fognante, bande di spugna per eliminarla". L'attenta vigilanza dell'Arpa: Infantino, "fa saltare i depuratori", Abbate, "fenomeno più esteso in Sicilia occidentale". Catania (Apo), "l'innovazione tra utilizzo agronomico, pellet e biogas". Samperi (Afo) e le sanze vergini. Il Frantoio Consoli di Adrano, i mangimi e il miracolo dell'acqua di oliva. Il ruolo della Regione e dell'Università. La Bionap e la nutriceutica. L'olivicoltura Siciliana in cifre.
La denuncia dell'associazione ambientalista MareAmico di Agrigento riguarda un segmento, quello dei frantoi, del sistema di produzione dell'olio d'oliva, vanto dell'Italia e perno della Dieta mediterranea Patrimonio Unesco ma anche emblema dell'agricoltura "green".
"Alcuni imprenditori disonesti - spiega Claudio Lombardo, presidente dell'Associazione ambientalista - sversano nei corsi d'acqua le acque derivanti dalla lavorazione delle olive, che sono duecento volte più inquinanti di quelle fognanti".
 "Da anni - aggiunge - monitoriamo i fiumi dell'Agrigentino che, nei mesi di ottobre e novembre, si tingono di viola. Ma in tutta la Sicilia Occidentale l'immissione criminale di queste acque, gravemente inquinanti, nei corsi d'acqua, sottrae loro ossigeno e distrugge l'intero ecosistema. Nei prossimi giorni proveremo a eliminarla con delle bande di spugna di nuova tecnologia".


Corriere della sera

Smart working per privati e PA, ospiti a casa: ecco cosa cambia con il nuovo Dpcm

Più smart working, sospesi i convegni
Incentivare lo smart working e le ferie, sanificare gli uffici, tenersi a distanza e con la mascherina. Sono le raccomandazioni per il mondo del lavoro. Nel settore pubblico è stato stabilito che «le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni». La stessa regola «è fortemente raccomandata per le riunioni private».
Smart Working
La quota del 50 per cento di dipendenti pubblici in smart working è stata già fissata con un provvedimento firmato il 20 ottobre dalla ministra del Lavoro Fabiana Dadone. Ma il decreto sollecita le amministrazioni più avanti «per capacità organizzativa e tecnologica» ad assicurare «percentuali più elevate possibili di lavoro agile, garantendo comunque l'accesso, la qualità e l'effettività dei servizi ai cittadini e alle imprese».
Nel Dpcmsi raccomanda che le attività professionali «siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile; siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva; siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo restando l'obbligo di utilizzare dispositivi di protezione; siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro».

Corriere.it


COSA SUCCEDE SE UN VOSTRO DIPENDENTE SI BECCA IL COVID-19 IN AZIENDA? INTANTO IL CONTAGIO SUL LUOGO DI LAVORO VIENE CONSIDERATO UN INFORTUNIO E, DUNQUE, MERITEVOLE DI RICEVERE LA COPERTURA ASSICURATIVA INAIL - NON SOLO: LE NORME VIGENTI NON ESCLUDONO LA RESPONSABILITÀ PENALE DEL DATORE DI LAVORO CHE, IN CASO DI DECESSO, RISCHIA UN PROCESSO PER LESIONI O OMICIDIO COLPOSO.

Stando all'ultimo report Inail, a fine settembre le denunce di contagio sul lavoro da Covid-19 hanno superato le 54.000 unità (54.128) con un aumento di 1.919 denunce rispetto a fine agosto di cui 1.127 relative a infezioni avvenute in settembre e le altre 792 nei mesi precedenti, per effetto del consolidamento dei dati. Questi dati riaprono il dibattito sulla necessità di uno scudo penale per i datori di lavoro adempienti, rispetto al tema delle misure di prevenzione.«Le norme vigenti, anche quelle ultimamente introdotte, non escludono la responsabilità penale del datore di lavoro, che vedrà riconosciuto il proprio comportamento lecito solo alla fine del relativo procedimento», commenta Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. «Le incertezze esistenti, su dove come e da chi avvenga il contagio, creano una situazione di grande disagio tra gli imprenditori. Ed è un problema non da poco. Per questo è urgente, considerando l'impennata dei contagi a cui stiamo assistendo, avviare una riflessione con le parti sociali per arrivare a una norma».Rischi e interpretazioni dubbie della normativa. L'equiparazione fatta dall'articolo 42 del D.L. n. 18/2020 tra infortunio sul lavoro e contagio da Covid-19, meritevole di ricevere la copertura assicurativa Inail, potrebbe portare al coinvolgimento dell'imprenditore sul piano penale per i reati di lesioni o di omicidio colposo, nel caso di decesso. E questo anche nel caso che la responsabilità del datore di lavoro non sia oggettiva, ma abbia adempiuto a tutto quanto previsto da norme e regolamenti. Infatti, restano ancora molti i punti critici; tra questi, ad esempio, la verifica che il contagio sia effettivamente avvenuto in occasione di lavoro, considerando che il lungo periodo di incubazione del virus non permette di avere certezza sul luogo e sulla causa del contagio. 
Così come di escludere con sufficiente certezza l'esistenza di altre cause di contagio. Senza poi contare i casi dei soggetti asintomatici. Il tutto al netto di cause civili per risarcimento danni. Forse andrebbe studiata una soluzione per mettere al riparo dai rischi gli imprenditori che sono stati ligi al protocollo. Soprattutto gli uomini e si abbassa l'etàI casi mortali per contagio da Covid-19 sono pari a circa 1/3 del totale dei decessi denunciati all'Inail dall'inizio dell'anno. Ad essere colpiti sono soprattutto gli uomini (84,0%) e nelle fasce 50-64 anni (69,9%) e over 64 anni (19,4%), con un'età media dei deceduti di 59 anni. In quasi nove casi su 10 (89,3%) si tratta di lavoratori italiani, mentre tra gli stranieri le comunità più colpite sono quelle peruviana (17,6&), rumena (14,7%) e albanese (11,8%). Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale denunciate, il rapporto tra i generi si inverte - circa sette contagiati su 10 (70,7%) sono donne - e l'età media scende a 47 anni. Nord sotto tiro. Dall'analisi territoriale il Nord resta sotto tiro. Entrando nello specifico emerge che più della metà delle denunce presentate all'Istituto (55,1%) ricade nel Nord-Ovest, seguito da Nord-Est (24,4%), Centro (11,9%), Sud (6,2%) e Isole (2,4%). Concentrando l'analisi esclusivamente sui casi mortali, la percentuale del Nord-Ovest sale al 56,7%, mentre il Sud, con il 16,0% dei decessi, precede il Nord-Est (13,8%), il Centro (11,6%) e le Isole (1,9%).La Lombardia si conferma la regione più colpita, con il 35,2% dei contagi denunciati e il 41,7% dei casi mortali. Tra le province, invece, il primato negativo spetta a quella di Milano, con il 10.8% del totale delle infezioni sul lavoro denunciate, seguita da Torino (7,8%), Brescia (5,4%) e Bergamo (4,6%). Si riducono i contagi delle professioni sanitarieSe la categoria dei tecnici della salute - con il 39,2% delle infezioni denunciate, oltre l'83% delle quali relative a infermieri, e il 9,5% dei casi mortali - si conferma la più colpita, seguita dagli operatori socio-sanitari (20,6%), dai medici (10,1%), dagli operatori socio-assistenziali (8,9%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari, dopo il lockdown l'incidenza delle professioni sanitarie sul totale dei contagi da Covid-19 si è progressivamente ridotta. Guardando invece le attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, cliniche, residenze per anziani e disabili) con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi codificati precede l'amministrazione pubblica (Asl e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono l'8,9% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.

Gds.it
Coronavirus, l'ufficio scolastico regionale: "La Dad non può partire subito". Lagalla lo censura

L'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia contesta la decisione del governo di adottare la didattica a distanza per le scuole secondarie. L'Usr, attraverso una nota, fa sapere di aver convocato urgentemente lo scorso 23 ottobre il tavolo regionale previsto dal Piano Scuola, che ne prevede la consultazione. Al tavolo hanno partecipato la Consulta degli Studenti, associazione dei genitori rappresentati dal Forags, dirigenti scolastici e Organizzazioni Sindacali ed è emerso quasi all'unanimità che la scuola non poteva essere penalizzata per i mancati interventi sul trasporto pubblico."È stato evidenziato che l'Ufficio Scolastico regionale per la Sicilia ha acquisito e inviato nel mese di luglio i dati sugli studenti pendolari all'Assessorato ai trasporti - sta scritto nella nota -, al fine di porre in essere gli interventi di competenza. Inoltre è stato anticipato il rischio che gli studenti si sarebbero comunque incontrati in domicilio privato, senza che nessuno potesse vigilare sul distanziamento e utilizzo delle mascherine, come invece avviene a scuola. Non risultava essere presente nessuno della Regione Siciliana, salvo un rappresentante dell'Assessorato all'istruzione che non conosceva i contenuti delle decisioni assunte"."Dalla lettura dell'ordinanza della Regione Siciliana - continua la nota - emerge come la sospensione delle attività in presenza per oltre 240.000 studentesse e studenti siciliani della scuola secondaria di II grado è legata esclusivamente a ragioni connesse ai trasporti pubblici. Infatti allo stato attuale risultano in Sicilia 600 studenti positivi al Covid-19, su oltre 700.000 alunni. La decisione di sospendere le attività didattiche in presenza penalizza anche gli studenti con disabilità, più deboli e a rischio dispersione scolastica. Inoltre non permette lo svolgimento delle attività laboratoriali previste soprattutto dai Tecnici e Professionali. In generale risulta essere incisa l'autonomia scolastica e la flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche, che già alternavano per il II grado attività in presenza e a distanza"."Infine, il breve preavviso non consentirà alle istituzioni scolastiche di intervenire tempestivamente e di organizzarsi - conclude - al fine di rendere fruibile immediatamente per tutti gli studenti la didattica a distanza".Puntuale arriva la replica dell'assessore regionale all'istruzione Roberto Lagalla: "Venendo a conoscenza del comunicato diffuso dall'Ufficio scolastico regionale, non può che richiamarsi l'estensore al rispetto delle prerogative del decisore politico regionale e censurare comportamenti contrastanti con il principio di leale collaborazione istituzionale. Premessa, dunque, l'irritualità delle dichiarazioni di cui trattasi - continua -, deve rilevarsi come l'ordinanza del Presidente Musumeci, assunta per esigenze di tutela della salute pubblica, preveda la temporanea chiusura delle scuole superiori ed il ricorso sostitutivo alla didattica a distanza quale conseguenza delle vincolanti indicazioni formulate dal Comitato Tecnico Scientifico regionale, a seguito del critico innalzamento della capacità diffusiva e dei contagi da Covid-19"."Fermo restando l'intendimento del governo regionale di ripristinare, appena possibile, la regolare attività didattica in presenza anche presso gli istituti superiori - aggiunge - si ha difficoltà a comprendere la dichiarata incapacità dell'USR di far fronte, da subito, alla didattica a distanza, visto che il valoroso corpo docente della Sicilia ha già affrontato con successo, nel recente passato, tale modalità di insegnamento, peraltro parzialmente praticata anche in questo inizio di anno scolastico presso gli stessi istituti superiori. Nè può ignorarsi che l'opzione DAD è esplicitamente contemplata in DPCM e pronunciamenti ufficiali del Governo Conte. Per tutto quanto precede, mi dichiaro certo che il direttore dell'USR saprà, da ora in poi, meglio valutare la differenza tra responsabilità e decisioni di governo, assunte nel superiore e più generale interesse della salute pubblica, ed azione amministrativa che si auspica coerente e leale, soprattutto in un momento di particolare e generale difficoltà".

Quifinanza.it
Coronavirus, aumentano i contagi sui posti di lavoro: chi si infetta di piùL'Inail pubblica il nono report sui contagi di Covid-19 negli ambienti di lavoro

Coronavirus, aumentano i contagi sui posti di lavoro: i settori più colpitiI settori più colpiti sono innanzitutto quello della sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili, con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi. Segue l'amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità - Asl - e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono l'8,9% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei casi mortali.Tra le altre attività coinvolte, anche se in misura minore, ci sono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.Prendendo in esame l'aspetto della diffusione geografica, più della metà delle segnalazioni inviate all'Inail riguarda nel Nord-Ovest per il 55%, seguito dal Nord-Est (24,4%),  dal Centro (11,9%), Sud (6,2%) e Isole (2,4%).Tornano a crescere i contagi sul posto di lavoro: il report InailDopo il rallentamento registrato alla fine del lockdown, nel mese di settembre sono tornati a crescere i positivi da coronavirus negli ambienti di lavoro: sono 1.919 i contagi rilevati dall'Inail rispetto al monitoraggio del 31 agosto, 792 dei quali avvenuti nei mesi precedenti e confermati nell'ultimo report.Il calo dei positivi nei luoghi di lavoro da maggio in poi, a seguito del picco di marzo-aprile, è stato provocato soprattutto dal periodo delle ferie estive goduto da molti professionisti. Ma con il ritorno alle proprie occupazioni i casi erano destinati ad aumentare.Alla data del 30 settembre sono in totale 54.128 i casi di Covid-19 resi noti dall'Istituto, pari al 17,2% rispetto al complesso dei contagi nazionali comunicati dall'Istituto superiore di sanità (Iss), concentrati soprattutto nei mesi di marzo (51,2%) e aprile (33,8%).Nella rilevazione del mese scorso risultano 16 in più le morti per coronavirus, che raggiungono quota 319 legati ad ambienti di lavoro. I decessi sono concentrati soprattutto tra gli uomini per l'84% dei casi e nelle fasce 50-64 anni (69,9%) e over 64 anni (19,4%), con un'età media dei deceduti di 59 anni. Per nove casi su 10 si tratta di lavoratori di nazionalità italiana.

altalex.com
PUBBLICO IMPIEGOPa, smart working "semplificato" prorogato al 31 dicembre

Il provvedimento che introduce e regola il Lavoro Agile nel nostro ordinamento è la Legge n. 81/2017: il legislatore, con l'obiettivo di rispondere alla necessità di conciliare i tempi di vita e di lavoro, ha introdotto questa nuova modalità di svolgimento del lavoro subordinato, meno focalizzata sul tempo impiegato al lavoro e con l'obiettivo di raggiungere il risultato. Se fino a qualche tempo fa era scelto in minima parte dalle aziende Italiane, con l'avvento della pandemia mondiale si è dovuto fare di "virtù-necessità".Pochi giorni fa il Ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha firmato il Decreto Ministeriale 19 ottobre 2020 (testo in calce) che regola il Lavoro Agile per la P.A. fino al 31 dicembre 2020. Una grande novità è che per la prima volta nella storia dello Smart Working, tale espletamento dell'attività lavorativa, si definisce come la "modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa". Fino alla fine dell'anno (modalità semplificata) non è nemmeno richiesto l'accordo previsto normalmente ai sensi dell'art.19 Legge n. 81/2017, tuttavia l'assenza di tale scritto non comporta una perdita di "garanzie" per i lavoratori pubblici in quanto è lo stesso Dm in questione ad esplicitare quanto normalmente è determinato nell'accordo individuale: come viene esplicitato il potere direttivo; individuazione del tempo di riposo ed off-line; gli strumenti utilizzati dal lavoratore.Analizziamo come il Decreto Ministeriale affronta questi tre punti.È l'art. 6 del Dm a rideterminare lo "spazio" al potere direttivo del datore di Lavoro. Al nuovo modo di svolgimento dell'attività lavorativa consegue un adeguamento dei sistemi di monitoraggio e valutazione connessi al raggiungimento dei risultati ed ai metodi organizzativi.In relazione alla normativa in tema di Orario di Lavoro, l'art. 5 definisce la possibilità di determinare fasce di "contattabilità" diverse dal normale tempo della prestazione, in ogni caso devono essere garantiti i tempi di riposo e di disconnessione. Le amministrazioni si impegnano a fornire i dispositivi informatici e digitali utili.Tuttavia già dal quadrimestre precedente Sul Portale Lavoro pubblico (Monitoraggio Lavoro Agile) è presente il questionario di Monitoraggio del lavoro agile con cui il capo del dipartimento della funzione pubblica ha richiesto alle amministrazioni pubbliche una raccolta dati utile al miglioramento ed alla diffusione del lavoro agile nel pubblico impiego.Il dipendente pubblico in Smart-working svolge sia attività ordinaria, sia attività progettuali "straordinarie" ma sempre nel rispetto della strumentazione e senza ulteriori aggravi.Pertanto, si presta nel Dm ampio spazio alla determinazione del ruolo del Dirigente e delle modalità organizzative che deve mettere in atto, le quali possono essere riassunte come segue: il dirigente deve prediligere per almeno il 50% il lavoro agile al lavoro in presenza; deve predisporre il lavoro agile per il lavoratori fragili; deve organizzare una rotazione dei dipendenti che prestano attività fuori ed all'interno dei locali di lavoro tenendo conto anche della situazione famigliare dei singoli, dei tempi e dei mezzi di percorrenza per raggiungere la sede di lavoro.In generale si dice, le amministrazioni devono assicurare le percentuali più alte possibili di lavoro agile, anche le riunioni devono essere svolte On-line salvo sussistenti e motivate ragioni che implicano lo svolgimento in presenza.Sono destinatarie di queste norme le amministrazioni pubbliche previste al comma 2 dell'art. 1 D.Lgs. n. 165/2001:"si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti i del Servizio sanitarionazionale etc".

today.it
Lo smart working al 75% nella pubblica amministrazione (e nel privato?)


Comitato Tecnico Scientifico (Cts) al termine della riunione di ieri ha chiesto al governo di portare la quota di smart working nella pubblica amministrazione e nel settore privato al 75%. Nel nuovo Dpcm in arrivo per stasera, 18 ottobre, l'esecutivo dovrebbe recepire il suggerimento che riguarda i dipendenti pubblici, ma potrà essere adottato anche nel settore privato con accordi mirati.Lo smart working al 75% nella pubblica amministrazione (e nel privato?)Il Cts ha espresso parere favorevole e anche i governatori hanno espresso il proprio consenso. Il Cts raccomanda "la coerenza della limitazione già prevista dalle norme vigenti relativa al numero massimo di persone che possono condividere il medesimo tavolo all'interno dei locali di ristorazione. Assoluta esigenza di tempestiva diagnosi, monitoraggio ed efficace tracciamento dei contatti attraverso il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, mediante azioni di reclutamento attivo potenziando i sistemi diagnostici (es. drive-in)". Un rafforzamento della medicina del territorio, eventualmente con il supporto del sistema nazionale di protezione civile".Ma soprattutto sul tavolo del governo c'è l'incentivazione dello smart working "sia nell'ambito del settore pubblico che in quello privato" e la "limitazione temporanea alla fruizione di eventi a grande aggregazione di pubblico (es. congressi, fiere, ecc.) ed altri assembramenti di persone spontanei o comunque organizzati". E anche la "limitazione temporanea alla fruizione di eventi a grande aggregazione di pubblico (es. congressi, fiere, ecc.) ed altri assembramenti di persone spontanei o comunque organizzati". Infine, le scuole: "Nelle attuali condizioni epidemiologiche il CTS suggerisce di considerare l'adozione di orari scaglionati per l'ingresso in presenza degli studenti universitari e delle scuole di secondo grado". Nella riunione il Comitato Tecnico Scientifico ha analizzato i nuovi indicatori epidemiologici e la valutazione di aspetti connessi alla prevenzione del contagio dal virus SARS-CoV-2 attraverso l'adozione di ulteriori interventi miranti al controllo dell'epidemia. Il CTS rimarca l'attuale incertezza relativa agli aspetti epidemiologici correlata alla circolazione e alla trasmissione del virus, pur nella consapevolezza che, attualmente, i focolai sono principalmente all'interno delle famiglie.Il CTS, in applicazione del documento condiviso con le Regioni sulla strategia di contrasto al virus SARS-CoV-2, sottolinea la temporaneità delle raccomandazioni fornite" al termine della riunione "in coerenza con i possibili risultati positivi derivanti dalle azioni proposte e ricorda di considerare che il Paese si trova all'inizio della stagione autunno- invernale, rendendo potenzialmente più difficile la gestione dei pazienti affetti da Covid-19. Il CTS sottolinea l'esigenza di elevare al massimo l'attenzione sul rigoroso rispetto delle misure di prevenzione e confida sulla corretta attuazione delle valutazioni" espresse al termine della riunione di ieri."

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