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rassegna stampa del 3 novembre 2020

Giornale di Sicilia

«Tre Sorgenti» informa i cittadini
Crisi idrica, riprende erogazione in 4 centri

Si tratta di Castrofilippo, Naro, Grotte e Racalmuto alle prese con molti disagi
Torna ad affluire acqua nei serbatoi comunali di Naro, Castrofilippo, Grotte e Racalmuto, serviti dal consorzio «Tre Sorgenti» di Canicattì ed alle prese con continue interruzioni. La gestione commissariale del servizio idrico integrato, ex Girgenti acque, facendo seguito alle precedenti  comunicazioni sulle problematiche legate alla fornitura idrica nei 4 Comuni ha reso noto ieri che è stato possibile ripristinare parzialmente  la distribuzione idrica. La società ha immesso nell'acquedotto consortile una portata di 50 litri al secondo (+30 l/s rispetto a quella già consegnata), in conformità alle limitazioni imposte dal Consorzio. «Le portate che vengono, tutt'ora, fornite ai comuni - spiega la società idrica - risultano le seguenti: Racalmuto: 15 l/s; Grotte: 15 l/s; Castrofilippo: 7 l/s; Naro (sollevamento Idrico «Margio Vitale»): 15 l/s; con ripetute problematiche legate all'irrego -  lare funzionamento della pompa di  sollevamento a causa di portata inferiore alla capacità minima della stessa». La gestio ne commissariale del servizio idrico, attraverso il commissario Gervasio Venuti ha inoltre specificato che: «Tenuto conto che questa fornitura idrica è notevolmente ridotta rispetto a quella necessaria per garantire un tempestivo recupero e, quindi, la normalizzazione della distribuzione idrica nei comuni interessati, ha provveduto a diffidare il Consorzio Tre Sorgenti a garantire l'immissione dell'ordinaria portata necessaria per l'approvvigionamento dei comuni, da anni ordinariamente pari a 80 litri al secondo». Il sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara, nei giorni scorsi aveva chiesto un immediato intervento affinché  sia ripristinata e garantita per sempre la fornitura di acqua ai comuni in atto serviti dal Tre sorgenti che mostra tutta la sua vulnerabilità e la sua incapacità a garantire ai cittadini  dei 4 Comuni l'acqua cui hanno diritto. «Dopo ogni ripristino - spiega il sindaco - i turni di erogazione vanno oltre i 10 giorni, e la gente che ha solo modesti recipienti di riserva, non ha come approvvig onarsi. Non si può chiedere ai cittadini di osservare le regole quando viene loro negato il diritto all'acqua». (* PAPI*)

Agrigentonotizie

Depuratore con valori fuori norma, maxi multa per gestore e Comune

Il provvedimento è stato firmato dal Libero consorzio, si tratta dell'ennesima sanzione elevata in provincia
Redazione
Depuratore malfunzionante, condotta sottomarina mai costruita e niente autorizzazioni: arriva maxi multa per gestore del servizio idrico e Comune di Licata.
L'ordinanza è stata firmata dai giorni scorsi dal Libero consorzio di Agrigento (si tratta dell'ennesimo provvedimento di questo tipo, con un totale di decine di migliaia di euro di multe applicate, in larga parte non ancora pagate), che chiede il pagamento in solido al privato e al sindaco pro-tempore di una maxi sanzione da 10.500 euro.
Si tratta, come avvenuto più volte in passato, di quasi sempre le stesse contestazioni: innanzitutto il "mancato rinnovo dell'autorizzazione allo scarico ampiamente scaduta", l'inosservanza "delle prescrizioni indicate nel provvedimento di autorizzazione emesso dall'Arta ( mancata realizzazione della condotta sottomarina)" e il superamento dei limiti imposti per gli scarichi per quanto riguarda il valore di "azoto ammoniacale" presente.
Come avvenuto in passato con altre sanzioni, ogni riferimento ai soggetti coinvolti o al Comune interessato è stato censurato, o quasi, il che resta un comportamento curioso, stante che si tratta di un gestore di un servizio pubblico (Girgenti Acque) e un ente pubblico, cioè un Municipio. Solo la "dimenticanza" del funzionario che ha pubblicato l'atto di coprire il riferimento a Licata ci ha consentito di individuare il terrtiorio in cui la vicenda si è svolta.

Scrivolibero

Ultima settimana per proporre eventuali modifiche del piano di prevenzione della corruzione e della trasparenza del Libero Consorzio - ScrivoLibero.it

Ultima settimana per Associazioni di consumatori e cittadini per presentare le proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione e della Trasparenza, denominato P.T.P.C.T. approvato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il piano si riferisce al triennio 2021/2023. Il termine previsto è fissato entro le ore 12:00 del 9 novembre. Le eventuali proposte di modifica al piano saranno valutate entro il 31 gennaio del 2021. Tutta la documentazione e il modulo di presentazione delle osservazioni sono visionabili nella sezione "In evidenza" della home page del sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it.
Il Piano triennale in vigore era stato approvato dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio Alberto Girolamo Di Pisa su proposta del Segretario Generale Caterina Moricca. Nelle scorse settimane il Libero Consorzio ha provveduto anche ad approvare gli obiettivi strategici biennali per quanto concerne la prevenzione della corruzione e la trasparenza ai fini della redazione dei "Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza" per il triennio 2021/2023.
Le possibili osservazioni o proposte di modifica al Piano, predisposte da cittadini o dalle Associazioni di consumatori, potranno essere consegnate direttamente alla Segreteria del Libero Consorzio comunale di Agrigento o inviate ai seguenti indirizzi di posta elettronica: g.cani@provincia.agrigento.it e i.iannuzzo@provincia.agrigento.it, oppure utilizzando la posta certificata del Libero Consorzio Comunale di Agrigento: protocollo@pec.provincia.agrigento.it.

Grandangoloagrigento

Lago Gorgo inquinato, Mareamico: "Frantoio scarica acque di vegetazione"

di Redazione
"Questa è la condizione del laghetto Gorgo, che si trova nel territorio di Montallegro/Cattolica ed è visibile dalla SS 115.In questi giorni appare di colore scuro, probabilmente perchè qualche frantoio vi ha versato le sue acque di vegetazione, provenienti dalla molitura delle olive. Acque 200 volte più inquinanti delle fogne!". La denuncia arriva dall'associazione ambientalista Mareamico.


PROGETTO EDUCAZIONE ALLO SPAZIO, SELEZIONATA LA SCUOLA "ODIERNA" DI PALMA DI MONTECHIARO
di Redazione
L' istituto superiore "Odierna" di Palma di Montechiaro è stato selezionata per partecipare ad una nuova iniziativa promossa dalla DGEFID del Ministero dell'Istruzione nell'ambito del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale). Tre ragazze e tre ragazzi dell' Istituto, diretto da Annalia Todaro, parteciperanno allo Space Hack, il primo hackathon nazionale della scuola sull' educazione allo spazio. Dieci Regioni, dieci Team, sessanta studenti italiani si sfideranno in un progetto che vede come attori principali scuola, spazio e discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica).
Il team dell'odierna è composto da Valerio Bellia, Sofia Castellino, Giusy Manganello, Gabriele Mannarà, Marisa Romano, Roberto Rumè
"Sono sempre più contenta di quello che hanno fatto i miei alunni e i miei docenti in questi anni in merito alle iniziative del PNSD - afferma Annalia Todaro - il fatto che la scelta sia ricaduta ancora su di noi è motivo di grande orgoglio ".
"Ancora un'occasione di crescita per i nostri alunni - afferma Carmelo Ferrara,  docente referente del progetto - l'Odierna crede nelle attività promosse dal Ministero dell' Istruzione inerenti il PNSD e soprattutto crede che la didattica deve adeguarsi alle nuove necessità e bisogni della generazione Z. Bisogna preparare i nostri alunni alle nuove sfide della vita e la scuola, con la nuova didattica innovativa,  ha un ruolo importantissimo in questo processo".

LIVESICILIA

MUSUMECI E IL NUOVO DPCM: "LA BATTAGLIA AL VIRUS SI COMBATTE TUTTI UNITI"
"Misure omogenee per l'intero territorio"

di Redazione
PALERMO - "Ancora una volta il richiamo del presidente della Repubblica costituisce l'unica voce da seguire per superare steccati geografici e ideologici. Il confronto di oggi con il governo nazionale conferma la necessità di mantenere saldo il principio della leale collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella gestione della crisi". Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. "In particolare - prosegue - abbiamo ribadito l'opportunità di poter valutare preventivamente il testo del nuovo Dpcm per comprendere meglio quali oneri verranno posti a carico delle Regioni. Siamo in linea con il criterio generale che vede l'adozione di misure omogenee per l'intero territorio nazionale, ma occorre comprendere da subito come aggiornare e rendere più evidenti i parametri per le chiusure localizzate e i margini di manovra che eventualmente verranno assegnati alle Regioni. Su questo la Sicilia ha fornito il proprio contributo di idee che mi auguro possa essere valutato positivamente. Se infatti - aggiunge - come leggo da alcune indiscrezioni di stampa, spetterà alla Regione adottare misure contenitive, sarà fondamentale costruire un filtro di condivisione dei livelli di emergenza con i ministri della Salute, dell'Economia e dell'Interno per avere precise garanzie a sostegno dei territori in lockdown. Dobbiamo stare tutti dalla stessa parte per vincere la partita più difficile che la storia recente ha assegnato alla classe dirigente della Nazione".


BLOGSICILIA

SICILIA A RISCHIO SEMI LOCKDOWN, CON NUOVO DPCM REGIONE IN 'SCENARIO 3' NELLA LOTTA AL COVID19
di Manlio Viola

Coprifuoco a partire dalle 21 in tutto il Paese senza distinzioni fra regioni, stop alla mobilità interregionale se non sia motivata da urgenze o da motivi di lavoro o di salute e poi una serie di altre misure da modulare in funzione dell'andamento del contagio nei vari territori.
Prende forma il nuovo dpcm che potrebbe vedere la luce domani. L'Italia sarà divisa in tre aree in base alla curva epidemiologica. Aree anche non contigue fra loro. Su base nazionale si prevedono interventi in vari settori. Resta ferma la riduzione di riempimento al 50% dei mezzi di trasporto come deciso dal precedente dpcm, aumenta la didattica a distanza a scuola che potrebbe essere applicata a partire dalla seconda media lasciano in presenza solo scuola dell'infanzia elementari e primo anno di medie. Chiusura dei corner di scommesse giochi e lotterie nei bar e nelle tabaccherie, chiusura dei centri commerciali nel fine settimana; chiusura di musei e stop a mostre e iniziative culturali. Su questo punto è già polemica con l'assessore regionale dei beni culturali in Sicilia, il leghista alberto Samonà al quale rispondono grillini locali.
Tutto questo si aggiunge alla chiusura già disposta di cinema teatri sale bingo e palestre. Alle regioni resta la facoltà di disporre misure più stringenti ma non di allargare le maglie.
Alle misure nazionali si affiancheranno interventi mirati a livello locale. Dunque l'Italia sarà divisa in 3 zone: "si stabiliscono dei criteri - spiegano fonti di governo - che fanno scattare un automatismo; a determinati scenari, corrispondono determinate misure." Nella prima fascia ci saranno le Regioni considerate a "rischio più alto", dunque quelle dove la situazione è compatibile a quella ipotizzata nello 'scenario 4' del documento dell'Iss: un Rt sopra l'1,5 e una "trasmissibilità non controllata" del Covid. Con i dati attuali ci finirebbero il Piemonte, la Lombardia - entrambi con Rt sopra il 2 - e la Calabria ma la situazione potrebbe cambiare: nelle prossime ore saranno disponibili i dati aggiornati del monitoraggio, con il Cts che si riunirà per analizzarli in modo da consegnare al governo la 'fotografia' più attuale della situazione epidemiologica in Italia. E' questa' la fascia in cui sono previste le misure più restrittive: dai lockdown locali a livello provinciale per almeno 3 settimane alla limitazione della mobilità individuale fino alla chiusura dell'intera Regione ad eccezione delle attività essenziali. In questa fascia si è già posta, autonomamente, la provincia di Bolzano: dopo aver lasciato aperti bar e ristoranti in contrasto con il Dpcm del 24 ottobre, ora ha annunciato un lockdown di 3 settimane
In seconda fascia ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo 'scenario 3', con un Rt tra 1,25 e 1,5 e una "trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo". In questa fascia c'è la Sicilia che nell'ultimo report disponibile denunciava un indice rt di 1,42
In questo caso sono previsti interventi "lievemente meno restrittivi" ha detto il premier. Quali? Chiusura di attività, limitazioni alla mobilità in comuni e province, chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica.  Provvedimenti che vanno assunti dalle Regioni che, però, vogliono leggerlo questo dpcm prima che venga adottato. Vogliono chiarezza di compiti e responsabilità.
Nell'ultima fascia, la terza, finiranno invece tutte le Regioni che hanno un indice di rischio compatibile con lo 'scenario 2', dove l'Rt è tra l'1 e l'1,25. Stando all'ultimo monitoraggio disponibile, in questa fascia oggi ricadrebbero solo la Basilicata (1.04) e la Sardegna (1.12).

QDS

VIABILITÀ, SESSANTA MILIONI DI EURO DISPONIBILI PER LA SICILIA
redazione web

Il viceministro Cancelleri, "aggiudicate sei delle dodici gare d'appalto, per la metà della cifra totale, per risanare strade e autostrade nella nostra regione". E questo con un meccanismo innovativo che consente di agire immediatamente
Aggiudicate le prime sei gare d'appalto, su un totale di dodici previste, per il risanamento strutturale di opere che riguardano la rete stradale e autostradale siciliana.
Un ulteriore investimento che si va ad aggiungere a quelli effettuati o già programmati.
 "Un'importante boccata d'ossigeno per la rete stradale della mia Sicilia - ha commentato il vice ministro Giancarlo Cancelleri - , ottenuto grazie alla collaborazione tra le istituzioni e a vantaggio dei cittadini".
"Grazie a questi affidamenti, di durata quadriennale - ha sottolineato l'esponente del Movimento cinque stelle -, verrà garantita la possibilità di eseguire i lavori sulle strade e sulle autostrade dell'isola in modo rapido e tempestivo, cioè nel momento in cui si manifesta la necessità, senza così dovere espletare una gara d'appalto per ogni singolo intervento".
"Una procedura - ha aggiunto il Viceministro - studiata e messa in atto per consentire un notevole risparmio di tempo e una maggiore efficienza della rete viaria".
Ogni gara prevede un investimento complessivo di cinque milioni di euro.
Con l'espletamento delle ulteriori sei gare d'appalto, i milioni per il risanamento strutturale di opere sulla rete stradale e autostradale siciliana saranno complessivamente sessanta.

IL FATTO QUOTIDIANO

SCUOLA
NUOVO DPCM, VERSO LA CONFERMA DELLE LEZIONI IN PRESENZA PER ELEMENTARI E MEDIE. DIDATTICA A DISTANZA PER TUTTE LE SCUOLE SUPERIORI
di Alex Corlazzoli

La scuola secondaria di primo grado è salva. L'ipotesi, uscita da palazzo Chigi domenica notte e circolata per tutta la giornata tra Montecitorio e Madama, di fare lezioni online anche in seconda e terza media è scemata con il calar del sole. Nelle ultime ore da più fonti della maggioranza e da viale Trastevere è arrivata la conferma che le medie continueranno ad essere in presenza.
I ragazzi e gli insegnanti del primo ciclo, nelle Regioni che non hanno già applicato ordinanze più ristrettive (Puglia e Campania), andranno ancora in classe. Almeno finché la curva dei contagi non aumenterà ancora. Tutto resta condizionato all'assegnazione delle tre diverse fasce di rischio nei vari territori, che potrebbero portare a misure più dure a macchia di leopardo anche per la primaria e le medie.
Una vittoria per la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina che nel week-end nelle riunioni a palazzo Chigi ha difeso a spada tratta le lezioni in presenza preoccupata per la dispersione scolastica che la didattica digitale integrata (il nuovo nome della dad) potrebbe portare in molte zone del Paese.
Ma a cantar vittoria sono anche i genitori e gli insegnanti: i primi temevano di dover restare a casa dal lavoro per assistere i figli e i secondi prevedevano già una complicata organizzazione scolastica per riuscire a fare lezione in parte online e in parte in presenza. Perplessità quest'ultima condivisa anche da qualche dirigente degli uffici scolastici regionali e da molti presidi. Ma a convincere Conte, salvo cambi all'ultimo minuto, a non inserire la dicitura "secondaria di primo grado" dal dpcm è stato sicuramente il pressing all'interno della maggioranza durante la presentazione al Parlamento.
Il Movimento 5 stelle ha sostenuto la ministra e con loro si è schierata anche Italia Viva. Alla fine anche dalle fila del Partito democratico sono arrivati diversi appelli a tenere aperta la scuola tanto che in serata in molti hanno manifestato soddisfazione per il risultato. "E' una buona notizia, un segno di civiltà e attenzioni alle future generazioni", ha detto Luigi Gallo, deputato dei 5 stelle già presidente della Commissione Cultura della Camera.
Cambia la musica per gli studenti delle scuole superiori. E' ormai certo, nonostante il confronto politico sia ancora in atto, che tutte le Regioni faranno didattica a distanza al 100%. La certezza che questi ragazzi possono restare a casa da soli senza i genitori e il problema dei trasporti, ha convinto il governo ad adottare la linea già intrapresa da Campania, Puglia, Sicilia, Piemonte, Lombardia e Umbria. Dopo che il Governo aveva scelto il 18 ottobre scorso di fare didattica a distanza almeno per il 75% della popolazione scolastica ora si passa alla soluzione più drastica.
Ma cosa cambierà rispetto alla didattica a distanza della scorsa primavera? Innanzitutto gli insegnanti non saranno più collegati dalle loro case. Chi di loro potrà connettersi dalla scuola dovrà andare in aula. Se, invece, l'istituto avrà dei problemi di Rete, i presidi potranno consentire ai professori di fare storia, geografia, matematica dalle loro abitazioni. Altra novità: se con il precedente lockdown non era obbligatorio segnare assenze e presenze sul registro ora gli insegnanti lo dovranno fare. Infine nei mesi scorsi le scuole hanno preparato un "Piano per la didattica digitale integrata" dove sono previste le ore che si dovranno fare. Alle superiori si dovranno assicurare almeno venti ore settimanali di didattica in modalità sincrona con l'intero gruppo classe, con possibilità di prevedere ulteriori attività in piccolo gruppo e proposte in modalità asincrona secondo le metodologie ritenute più idonee. Da domani, intanto, anche le Marche chiuderanno le scuole di ogni ordine grado e l'Umbria manderà a casa i ragazzi delle medie.



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