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rassegna stampa del 22 dicembre 2020

Agrigentonotizie

Sospensione conguaglio tariffario, il presidente del centro studi "De Gasperi" scrive al sindaco Valenti
Centro studi "De Gasperi"

Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie
Oggi, con istanza inviata via Pec al Presidente dell'Ati di Agrigento Avv. Francesca Valenti, e per conoscenza ai tutti i sindaci del Consiglio direttivo Ati, e a tutti i Sindaci dell'Assemblea territoriale idrica di Agrigento, nonché alla Gestione commissariale di Girgenti acque, a seguito dell'invio in questi giorni a tutti gli utenti del servizio idrico nel territorio del Libero Consorzio di Agrigento, delle bollette idriche da parte della Gestione commissariale della Girgenti acque, contenenti un conguaglio tariffario, in forza della delibera dell'ATI di Agrigento n. 3 dell'8 giugno 2020, che ha stabilito un adeguamento tariffario retroattivo, con decorrenza dal 1° gennaio 2018, abbiamo chiesto al Presidente dell'Ati di provvedere con urgenza alla convocazione dell'Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento per provvedere all'immediato annullamento della delibera dell'ATI n. 3 dell'8 giugno 2020, perché la suddetta delibera è stata assunta in:
1) Violazione dell'art. 9, comma 6° dello Statuto dell'Ati idrica e dell'art. 3 lettera c) della legge regionale n. 19 dell'11 agosto 2015- Disciplina in materia di risorse idriche-. Infatti, la delibera n. 3/2020, avendo per oggetto l'adeguamento retroattivo delle tariffe del servizio idrico integrato, è una delibera per la cui approvazione, per il combinato disposto dell'art. 9, comma 6° dello Statuto dell'Ati e dell'art. 3 lettera c) della legge regionale n. 19 dell'11 agosto 2015, era necessario il voto favorevole dei Comuni che rappresentino la maggioranza delle quote di rappresentanza e la maggioranza numerica dei comuni aventi diritto al voto.
In concreto, poiché l'Ati idrica di Agrigento è composta da 43 Comuni, aventi un numero complessivo di 69 quote di rappresentanza, la delibera n. 3/2020 avente per oggetto l'adeguamento retroattivo delle tariffe poteva essere approvata solo con il consenso di almeno 22 Comuni aventi un numero di almeno 35 quote complessive a favore. Invece la suddetta delibera è stata approvata con il voto favorevole di appena 17 Comuni su 43 e di 32 quote a favore contro il minimo di 35 necessari. Pertanto la delibera dell'ATI n 3/2020 è illegittima e va subito annullata, non solo per la violazione del principio democratico (solo un numero di Comuni al di sotto della metà dei Comuni facenti parte dell'ATI e rappresentativi di una popolazione inferiore alla metà dell'intera ATI ha deliberato questo adeguamento retroattivo delle Tariffe) ma per il motivo di illegittimità evidenziato di invalido inizio dell'assemblea e di invalida approvazione, stante la mancanza delle maggioranze necessarie, sia di quella per quote che di quela relativa al numero complessivo dei Comuni facenti parte dell'ATI.
2) Violazione del principio di irretroattività dei corrispettivi tariffari in materia di servizio idrico integrato. Il principio di irretroattività dei corrispettivi tariffari anche con specifico riferimento alle tariffe del servizio idrico, è un principio ormai consolidato in giurisprudenza, quale espressione dell'esigenza di garantire la certezza dei rapporti giuridici, oltreché del principio di legalità. A tal proposito, si evidenzia, solo per citare una delle sentenze in materia, che il Consiglio di Stato, sez. VI, decisione 09/09/2008 n° 4301) si è espresso in merito alla illegittimità degli aumenti retroattivi applicati alla tariffa idrica. In particolare, per la giurisprudenza amministrativa "E' perciò corretto raccordare l'obbligo di contribuzione per utilizzo delle risorse idriche a partire dalla data di pubblicazione della delibera sul nuovo regime tariffario, restando esclusa la possibilità di riferirsi a qualunque periodo precedente". Ulteriore limite alla retroattività delle tariffe idriche discende dalla regola di irretroattività delle leggi dettata dall'art. 11 delle disposizioni sulla legge in generale.
Detta regola può ricevere deroga per effetto di una disposizione di legge pari ordinata e non in sede di esercizio del potere regolamentare che è fonte normativa gerarchicamente subordinata. Pertanto, solo in presenza di una norma di legge che a ciò abiliti gli atti e regolamenti amministrativi possono avere efficacia retroattiva. In concreto, né la legge regionale sulla disciplina delle risorse idriche n. 19/2015 né il decreto legislativo n. 152/2006, legge nazionale in materia, né altra legge prevedono la possibilità per l'Autorità d'ambito idrico di disporre adeguamenti retroattivi della tariffa del servizio idrico, e per completezza neppure l'Autorità di regolazione per Energia, Reti ed Ambiente (ARERA) ha previsto nella sua deliberazione n. 665/201/R/IDR, o in altri suoi provvedimenti l'obbligo delle Ati di adeguare le tariffe rispetto ad annualità precedenti rispetto all'anno di adozione del provvedimento tariffario. In conclusione, quindi la delibera dell'Ati n, 3 dell'8 giugno 2020 presenta diversi profili di illegittimità, con danno a tutti gli utenti del servizio idrico di tutti i Comuni facenti parte del Libero Consorzio di Agrigento, e pertanto se ne chiede l'immediato annullamento e comunque l'annullamento entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione dell' istanza inviata e regolarmente ricevuta via Pec oggi.
In conclusione, si evidenzia che le notizie su una presunta sospensione di tali conguagli tariffari sono al momento espressione di una presunta volontà politica che non si è tradotta in alcun atto concreto, ma noi diciamo a tal proposito una cosa molto chiara:  La sospensione dei conguagli tariffari, che finora non è stata comunque disposta ma solo promessa, non basta. a fronte di una delibera gravemente illegittima, occorre l'immediato annuallamento.

Giornale di Sicilia

I lavoratori della Girgenti in assemblea
Sistema idrico integrato, vertice a Palazzo d'Orleans

Oggi, a palazzo d'Orleans, si terrà un incontro sulle problematiche del sistema idrico integrato della provincia di Agrigento. Per domani, nelle prime 4 ore di servizio, è stata indetta una nuova assemblea sindacale dei lavoratori di Girgenti Acque e Hydortecne. Si tornerà - così come è stato fatto ieri -a discutere del piano di ambito di prossima approvazione e della salvaguardia dei posti di lavoro. I segretari di Cgil, Cisl e Uil, ieri, intanto, hanno scritto a tutti i sindaci dell'Agrigen - tino, ai commissari delle due società e al presidente dell'Ati Francesca Valenti. "Il piano d'ambito presentato dalla società incaricata non   fornisce un quadro aggiornato della reale situazione del servizio idrico integrato, in quanto pare redatto sulla scorta di informazioni ed indicazioni desunte dall'Ati, invece che dai veri soggetti competenti e cioè i commissari straordinari nominati dal prefetto di Agrigento che gestiscono il servizio - hanno scritto le sigle sindacali - . Il piano d'ambito non tiene conto che  a gestione del servizio idrico integrato da oltre due anni è pubblica, gestita da manager incaricati dal prefetto. Il modello organizzativo previsto nel piano prevede l'impiego di 205 dipendenti, ma non è chiaro se tale dimensione si riferisce a tutto l'ambito o solamente al perimetro dei Comuni gestiti dalla ex Girgenti Acque, così come non sono chiare - proseguono i segretari dei confederali - le motivazione che rinviano di anni la consegna degli impianti dei Comuni non consegnatari (tra l'altro Comuni muniti di autonomia idrica). Il costo del personale contemplato dal piano d'ambito fa riferimento ai dati relativi al 2012".  (*CR*)  

Risoluto.it
Piano d'ambito dell'Ati non adeguato alla reale situazione del Servizio idrico integrato della Provincia, l'urlo dei sindacati.
Risoluto Redazione

"Il piano d'Ambito presentato dalla società incaricata non fornisce un quadro aggiornato della reale situazione del Servizio Idrico Integrato della Provincia di Agrigento, in quanto pare redatto sulla scorta di informazioni ed indicazioni desunte dall'ATI (presidente, direttivo, sindaci?), invece che dai veri soggetti competenti e cioè i Commissari Straordinari nominati dal Prefetto di Agrigento che gestiscono il servizio". Lo scrivono i sindacati in risposta a quanto precisato dall'Ati in un comunicato stampa di oggi con cui escludeva esuberi o licenziamenti del personale. "Il Piano d'Ambito (e l'ATI e i sindaci) non tiene conto che la gestione del servizio idrico integrato da oltre due anni è pubblica, gestita da manager incaricati dal Prefetto, secondo regole pubblicistiche nell'interesse delle collettività ed assolutamente estranee a logiche di profitto ed a interessi privati. Ebbene, i Commissari Prefettizi hanno segnalato, rappresentato e certificato all'A.T.I. il disequilibrio economico e finanziario del servizio e quali sono le criticità dell'ambito e quali sono le cause dei maggiori costi che gravano sul servizio e fra questi non ci sono certo il numero dei dipendenti ed il costo del personale
Il Piano d'Ambito presentato sembra avere ignorato quanto rappresentato dai Commissari, in quanto prevede costi in misura inferiore a quelli effettivi per svariati milioni di Euro. Cosa che lo
rende assolutamente irrealistico.
Nel merito:
* il Piano d'Ambito del S.I.I. prevede la cessione del ramo di azienda di "Girgenti Acque" del servizio idrico integrato, ma nel piano tariffario collegato non è previsto alcun rimborso delle passività maturate dall'ex gestore, che ammontano ad oltre 90 milioni di euro. Tale circostanza, ovviamente, espone i comuni ad enormi rischi finanziari, in quanto, in assenza di specifiche chiare, tali passività saranno poste a carico dei bilanci comunali;
* il modello organizzativo previsto nel piano prevede l'impiego di 205 dipendenti, ma non è chiaro se tale dimensione si riferisce a tutto l'ambito o solamente al perimetro dei comuni gestiti dalla ex Girgenti Acque, così come non sono chiare le motivazione che rinviano di anni la consegna degli impianti dei comuni non consegnatari (tra l'altro comuni muniti di autonomia idrica). Con riferimento all'ultimo aspetto, anche in relazione all'esperienza passata che ha visto, nonostante gli obblighi di legge, il persistere di comuni non consegnatari, sarebbe auspicabile che prima di avviare la nuova forma di Gestione tutti i comuni provvedano alla consegna delle reti e degli impianti, evitando, in tal modo, differimenti temporali che possono creare ulteriori elementi di criticità e circoscrivere ai soli 27 comuni oggi consegnatari il rischio finanziario derivante dalle passività di cui al punto precedente;
* il costo del personale contemplato dal Piano d'Ambito fa riferimento ai dati relativi al 2012, come si evince chiaramente da quanto scritto a pag. 257 "i Costi del personale sono pari a quelli indicati dal gestore uscente nella prima raccolta dati incrementati in applicazione della RQSII. Non si tiene però conto dell'ulteriore incremento avvenuto con la proposta tariffaria 2016/7". Dunque non si tiene conto di quanto approvato nella tariffa vigente con la conseguenza di retrodatare di 10 anni il livello del servizio idrico integrato, periodo nel quale non era in vigore la carta dei servizi dell'A.T.I. di Agrigento e la Delibera AREA 655/2015 (Regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono).
* le carenze del modello organizzativo ed il decadimento del livello di servizio proposto dal Piano d'Ambito indubbiamente provocheranno un notevole aumento della morosità, favorita anche dalla impossibilità di eseguire un adeguato controllo del territorio in conseguenza della notevole riduzione di personale prevista dal Piano d'Ambito. Ciò provocherà, ovviamente, una sensibile diminuzione degli incassi rispetto a quelli previsti nel Piano d'Ambito, che sembrano, invece, frutto di stime molto ottimistiche e, di conseguenza, l'ingenerarsi di ulteriori esposizioni debitorie a carico dei bilanci comunali.
* nel piano tariffario allegato al Piano d'Ambito è previsto un importo di circa 10 milioni di euro per l'acquisto di acqua dal gestore di sovrambito. Tale somma è decisamente sottostimata, considerato che la media degli ultimi 2 anni è di oltre 13 milioni di euro, riferito solo ai 27 comuni gestiti dalla ex Girgenti Acque.
* il Piano d'Ambito prevede uno squilibrio finanziario già nel primo anno di gestione. Infatti, a pagina 258 prevede che "ai fini della predisposizione del presente PEF sono stati individuati i "fabbisogni finanziari" annuali derivanti dallo sbilanciamento dei flussi di cassa di ciascuna annualità, ipotizzandoli coperti con mutui bancari." Dunque, già a partire dal primo anno e per gli anni successivi, il Piano d'Ambito contempla l'accensione di mutui (inevitabilmente a carico dei comuni) per fare fronte non ad investimenti, bensì alla spesa corrente. Dunque, di fatto:
* il Piano d'Ambito prevede la pubblicizzazione del debito di Girgenti Acque (che passerebbe a carico dei comuni), ma al contempo, nel piano tariffario non è prevista la modalità di rimborso di tale debito.
* il Piano d'Ambito abbassa il livello del servizio offerto agli utenti, considerato che riporta il livello del costo dei dipendenti al 2011.
* il Piano d'Ambito non garantisce l'equilibrio economico e finanziario del servizio, visto che già dal 2021 prevede l'accensione di un mutuo per sopperire allo squilibrio finanziario (entrate-uscite) contemplato dal piano stesso; squilibrio che sarà aggravato dal maggiore acquisto di acqua da Siciliacque (l'importo previsto dal piano d'ambito è sottostimato) e dal probabile aumento della morosità. Il Piano d'Ambito, oltre le preoccupanti previsioni sopra elencate, non affronta le vere criticità del S.I.I. nella provincia di Agrigento, che sono: 1) La necessità di acquistare acqua dalla società di sovrambito (Siciliacque); 2) La precarietà delle reti di distribuzione che fanno disperdere oltre la metà dell'acqua immessa. Per il primo punto servono scelte politiche, importanti e semplici nello stesso tempo: basterebbe, ridefinire le competenze del "sovrambito" e l'attribuzione delle fonti favorendo l'utilizzo di quelle disponibili in provincia e non utilizzate. Per il secondo punto devono farsi gli investimenti per rifare le reti. In quanto al personale, argomento di nostro ovvio interesse, i Commissari prefettizi meritoriamente hanno redatto una "pianta organica" necessaria per la gestione del servizio che prevede un fabbisogno di personale di oltre 360 unità per i soli 27 comuni in  gestione, a fronte delle 203 previste dal Piano d'Ambito presentato dalla società incaricata. Diversamente dalla società incaricata che ha previsto un modello organizzativo standard, che forse potrebbe andare bene a Bologna o a Milano, i Commissari Prefettizi hanno elaborato la
pianta organica in maniera scientifica analizzando l'effettivo fabbisogno di personale dell'ambito (solo dei 27 comuni) che gestiscono da due anni. Non possono esserci dubbi su quale delle due (degli incaricati del Piano o dei Commissari) sia la pianta organica attendibile, sia per la fonte sia per il modo con cui è stata elaborata. Il Piano d'Ambito e l'ATI non hanno tenuto conto che il personale oggi in forza è di circa 306 unità, in quanto tutti i dipendenti della controllata Hydortecne sono stati formalmente "distaccati" dai Commissari prefettizi alla gestione del S.I.I. e che gli stessi Commissari prefettizi ritengono tale numero insufficiente per la gestione del servizio. Oggi una cosa è assolutamente certa: con 203 lavoratori il servizio non può reggere neanche un giorno. Se 100 lavoratori si fermano tutta l'azienda in tutti i settori si blocca. E' evidente che esiste più che la possibilità, la certezza di un decadimento della qualità del servizio, che seppur non ha raggiunto ancora livelli ottimali auspicati, garantisce oggi un standard di efficienza notevolmente migliore rispetto alla condizione precedente all'affidamento della gestione a Girgenti Acque. Rappresentiamo pertanto, il profondo sentimento di sconforto e preoccupazione di tutti i lavoratori dell'attuale Gestione Commissariale Prefettizia del Servizio Idrico Integrato, nella misura in cui viene a mancare, nonostante le rassicurazioni ricevute nel tempo, l'impegno di poter rendere effettivo ed esigibile il principio di tutela e garanzia degli attuali livelli occupazionali e degli effetti e dei danni che si potrà causare alla popolazione della provincia. Infine, tenuto conto delle norme relative al passaggio del personale impegnato nella gestione del S.I.I. contenute nel Testo Unico Ambientale e il diritto acquisito anche dal personale attualmente in forza alla Hydortecne Gestione Commissariale di transitare nella Girgenti Acque sua controllante, per le attività distintive svolte nel tempo e certificate dai Responsabili di questa, onde evitare violenti contrapposizioni, problemi sociali e non ultimo il ricorso ad azioni legali, le scriventi OO.SS. invitano a chiarire e sancire in modo formale, con piena assunzione di volontà e responsabilità nel Piano d'Ambito il passaggio delle maestranze di Girgenti Acque e Hydortecne alla Società Consortile di prossima creazione. Oggi, con istanza inviata via Pec al Presidente dell'Ati di Agrigento Francesca Valenti, e per conoscenza ai tutti i sindaci del Consiglio direttivo Ati, e a tutti i Sindaci dell'Assemblea territoriale idrica di Agrigento, nonché alla Gestione commissariale di Girgenti acque, a seguito dell'invio in questi giorni a tutti gli utenti del servizio idrico nel territorio del Libero Consorzio di Agrigento, delle bollette idriche da parte della Gestione commissariale della Girgenti acque, contenenti un conguaglio tariffario, in forza della delibera dell'ATI di Agrigento n. 3 dell'8 giugno 2020, che ha stabilito un adeguamento tariffario retroattivo, con decorrenza dal 1° gennaio 2018, anche l'associazione De Gasperi interviene con una nota con la quale annuncia di aver chiesto al Presidente dell'Ati di provvedere con urgenza alla convocazione dell'Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento per provvedere all'immediato annullamento della delibera dell'ATI n. 3 dell'8 giugno 2020, perché la suddetta delibera è stata assunta in : 1) Violazione dell'art. 9, comma 6° dello Statuto dell'Ati idrica e dell'art. 3 lettera c) della legge regionale n. 19 dell'11 agosto 2015- Disciplina in materia di risorse idriche-. Infatti, la delibera n. 3/2020, avendo per oggetto l'adeguamento retroattivo
delle tariffe del servizio idrico integrato, è una delibera per la cui approvazione, per il combinato disposto dell'art. 9, comma 6° dello Statuto dell'Ati e dell'art. 3 lettera c) della legge regionale n. 19 dell'11 agosto 2015, era necessario il voto favorevole dei Comuni che rappresentino la maggioranza delle quote di rappresentanza e la maggioranza numerica dei comuni".

Canicattiweb

Al via nuovi interventi di manutenzione sulle Strade Provinciali

Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento interverrà su alcune strade provinciali per migliorare la sicurezza dei tracciati.
Con determinazione dirigenziale del settore  Urp, Comunicazione, Attività negoziale, Polizia provinciale e Infrastrutture Stradali è stato infatti approvato il progetto esecutivo riguardante l'accordo quadro per i lavori di manutenzione straordinaria delle Strade Provinciali n. 4 Panoramica Valle dei Templi, n. 27 Realmonte-Capo Rossello, n. 28 Montallegro alla SP Siculiana-Raffadali, n. 68 Realmonte-Punta Grande-Capo Rossello e n. 75 Siculiana-Montallegro.
Si tratta di un progetto elaborato dallo staff tecnico del Settore Infrastrutture Stradali e finanziato con fondi del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (linea di finanziamento relativa al biennio 2019/2020). I lavori impegneranno complessivamente oltre 252 mila euro, compresi 6.018,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, e riguarderanno varie tipologie di interventi, dalla rimozione di frane alla risagomatura e bitumazione di alcuni tratti dei vari percorsi. Saranno attivate in tempi brevi le procedure di gara per individuare l'impresa che dovrà eseguire questi lavori, che rientrano nel quadro più ampio della programmazione del Libero Consorzio di Agrigento finalizzata al miglioramento delle condizioni generali della rete viaria di sua competenza.

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