Giornale di Sicilia
È la versione aggiornata dell'ex Nautico
Al liceo Gallo nasce l'indirizzo tecnico Trasporti e Logistica
Agrigento si arricchisce di un nuovo indirizzo di studio. All'interno del liceo Gallo nasce l'indirizzo tecnico Trasporti e Logistica (ex Nautico), in un territorio ad alta vocazione marinara dove il porticciolo turistico vanta la presenza di centinaia di imbarcazioni, nonché di un porto e della vicina Porto Empedocle, che ospita traghetti, mercantili e navi crociere. «Il nuovo percorso - dicono all'istituto Gallo - avvicina i giovani al mondo del lavoro, creando professionisti: ufficiali di coperta e di macchina a bordo di navi militari e mercantili e periti per il controllo del trasporto. I liceali acquisiranno competenze specifiche in attività di vela, voga, nuoto, in corsi di patente nautica e sicurezza a bordo di navi e salvataggio». Nei percorsi delle competenze trasversali e l'orient amento saranno coinvolte le Capitanerie, le associazioni ambientalistiche e le strutture ospitanti del mondo nautico. Le iscrizioni sono già state aperte. «Il nuovo indirizzo tecnico nautico - dice ancora la nota della scuola guidata da Girolama Casà - darà la possibilità agli studenti di rimanere nella propria città, con maggiori possibilità occupazionali in un territorio a vocazione specifica». (*GP *)
9 gennaio qdS
AUA, TUTTI I DATI DEL LIBERO CONSORZIO DI AGRIGENTO
Aua, tutti i dati del Libero Consorzio di Agrigento
L'Ente intermedio ha diffuso i numeri dei provvedimenti emessi nel corso del 2020 per quella che è considerata una delle più delicate attività svolte dal Settore Ambiente
Anche nel 2020, e nonostante l'emergenza Covid-19 con conseguente attività svolta parzialmente in modalità smart working, il Libero Consorzio comunale ha definito numerosi procedimenti per il rilascio dell'Autorizzazione unica ambientale (Aua), una delle più delicate attività portate avanti dal Settore Ambiente ai sensi del Dlgs n. 152/2006 (e successive modifiche e integrazioni) e del Dpr n. 59/2013. Si tratta di due decreti che disciplinano il riordino, coordinamento e integrazione delle norme per la tutela ambientale, attribuendo un ruolo determinante alle ex Province, e la semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia ambientale con l'emanazione dell'Aua. Nel 2020 sono stati definiti 82 procedimenti che hanno riguardato il rilascio del titolo abilitativo (autorizzazioni allo scarico dei reflui, alle emissioni in atmosfera, comunicazione dell'impatto acustico e altre ancora).
"Ricordiamo che l'Aua - hanno sottolineato dall'Ente intermedio - è un passaggio fondamentale per verificare la regolarità degli impianti per i quali viene richiesto questo titolo, a sua volta necessario per l'avvio di attività produttive. L'Aua sostituisce infatti sette titoli abilitativi (che in precedenza andavano richiesti separatamente), semplificando notevolmente gli adempimenti delle imprese per conseguire i titoli ambientali previsti dalla normativa. Ha la durata di 15 anni e deve essere richiesto al Libero Consorzio Comunale di Agrigento per via telematica tramite lo Sportello unico per le attività produttive dei Comuni nei quali insiste o insisterà l'impresa che ha fatto richiesta".
Nel corso dell'ultimo trimestre sono state avviate dal Libero Consorzio anche le procedure per la Convocazione della Conferenza di servizi decisoria in forma semplificata e in modalità asincrona. Una procedura intrapresa nei casi di provvedimenti di Aua particolarmente complessi o in caso di richiesta di più titoli abilitativi, e avviata grazie alla collaborazione con il Ced del Libero Consorzio, individuando le modalità telematiche per l'ottimizzazione dell'esame della documentazione da parte degli Enti coinvolti. "Lo svolgimento di questa importante attività in modalità lavoro agile - hanno sottolineato dal Libero Consorzio - non ha assolutamente pregiudicato i risultati, grazie anche all'adozione di vari strumenti di comunicazione giornaliera tra i funzionari del gruppo Aua e quelli degli altri Enti"."Ricordiamo - hanno aggiunto dall'Ente - che è possibile consultare sulla home page istituzionale www.provincia.agrigento.it il menu del Gruppo Aua, aggiornato con riferimenti normativi, modulistica e contatti del personale in organico che emette i provvedimenti, normalmente rilasciati alle imprese operanti sull'intero territorio provinciale nei più svariati settori produttivi (trasformazione dei prodotti agricoli, caseari e ittici, frantoi e oleifici, stabilimenti enologici, frantumazione di inerti, strutture turistiche e alberghi, varie attività artigianali, depositi di carburanti, e altre ancora)".
SICILIAONPRESS
ISTITUTO GALLO DI AGRIGENTO: AMPLIAMENTO DELL' OFFERTA FORMATIVA CON L'INDIRIZZO TECNICO "TRASPORTI E LOGISTICA"
NUOVO INDIRIZZO TECNICO ALL'ISTITUTO N. GALLO CHE LASCIA PRESAGIRE "APPRODI" NEL MONDO DEL LAVORO
di Lilia Alba
L'Istituto Professionale Servizi Commerciali Enogastronomici e Ospitalità Alberghiera Nicolò Gallo arricchisce la propria offerta formativa con un nuovo indirizzo di studi, che si articola in 5 anni, vocato a creare figure professionali che non troveranno difficoltà ad inserirsi nel modo del lavoro in un territorio, come quello agrigentino, ad alta vocazione marinara.
Si tratta dell'indirizzo Tecnico "trasporti e Logistica" (ex Nautico) che- come si legge nella nota stampa a firma del dirigente scolastico, dott.ssa Girolama Casà- "offre grandi possibilità nel settore specifico nautico, in un territorio, come quello agrigentino, ad alta vocazione marinara, dotato di un porticciolo turistico che vanta la presenza di centinaia di imbarcazioni, nonché di un porto nella vicina Porto Empedocle ospitante navi traghetto, mercantili, e navi crociere ...
Il nuovo percorso - aggiunge il dirigente scolastico- avvicina i giovani al mondo del lavoro, creando professionisti: ufficiali di coperta e di macchina a bordo di navi militari e mercantili e periti per il controllo del trasporto. Gli studenti e le studentesse acquisiranno competenze specifiche in attività: di vela, voga, nuoto, in corsi di patente nautica e sicurezza a bordo di navi e salvataggio. Nei percorsi delle competenze trasversali e l'orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) saranno coinvolte le Capitanerie di Porto e le Associazioni ambientalistiche, strutture ospitanti del mondo nautico.
"Scandagliando" il nuovo corso di studi, in entrambe le articolazioni: Conduzione e costruzione del mezzo navale, si articola complessivamente in 5 anni e si conclude con l'Esame di Stato per il conseguimento del Diploma.
Dopo aver frequentato il biennio comune e aver acquisito maggiore consapevolezza delle proprie attitudini, l'allievo accingendosi a frequentare il triennio di specializzazione è chiamato a scegliere fra le due opzioni offerte dall'Istituto: CONDUZIONE DEL MEZZO NAVALE O COSTRUZIONE DEL MEZZO NAVALE.
L'Istituto Tecnico Nautico ha lo scopo di preparare le figure professionali più altamente qualificate che dovranno svolgere il loro lavoro sulle navi mercantili o all'interno dei cantieri navali.
Nell'articolazione "Conduzione del mezzo navale", vengono acquisite e approfondite le competenze relative alle modalità di conduzione dei mezzi navali e all'organizzazione del viaggio attraverso le tecnologie e i metodi più moderni.
Dopo il conseguimento del diploma, lo studente potrà avviarsi alle seguenti carriere:
Ufficiale della Marina Mercantile
Responsabile di gestione dell'impresa marittima
Inoltre potrà aspirare alla carriera militare attraverso l'ingresso in Accademia Militare (previo superamento di un concorso pubblico), ed ancora potere insegnare come Insegnante Tecnico Pratico (I.T.P.) nelle scuole secondarie di II grado.
Oppure, si potranno costruire solide basi per proseguire negli studi universitari.
L'articolazione "Costruzione del mezzo navale" dà competenze approfondite relative alla costruzione e la manutenzione del mezzo navale e l'acquisizione delle professionalità nel campo delle certificazioni d'idoneità all'impiego dei mezzi medesimi.
Per quanto concerne la relativa carriera: I Costruttori Navali non fanno parte del personale navigante ma operano a terra, nei cantieri navali o negli studi di design e progettazione, sia in qualità di dipendenti che di liberi professionisti
Come è facilmente comprensibile essi progettano, disegnano e seguono la realizzazione e la costruzione delle navi, esattamente come un geometra progetta e segue i lavori di costruzione di una casa.
Inoltre, altro sbocco è l'insegnamento: il diplomato può insegnare come Insegnante Tecnico Pratico (I.T.P.) nelle scuole secondarie di II grado.
Le iscrizioni per l'anno scolastico 2020/2021 al nuovo indirizzo di studio sono attualmente aperte.
Il nuovo indirizzo tecnico nautico, ha dunque tutte le potenzialità per offrire la possibilità agli studenti del nostro territorio non solo di rimanere nella propria città ma, soprattutto, di avere maggiori possibilità occupazionali in un territorio naturalmente vocato alla specificità del percorso.
10 gennaio
SICILIAONPRESS
SERVIZIO IDRICO - LA BATTAGLIA PER L'AUTONOMIA DI ALCUNI COMUNI METTE A RISCHIO I FINANZIAMENTI DI TUTTI
Il 5 gennaio scorso il Comune di Menfi, di concerto con gli altri 7 Comuni richiedenti la gestione autonoma del SII, approva una delibera di Giunta per conferire all'avv. Girolamo Rubino l'incarico di accertare se la Commissaria regionale possa, ai sensi di legge, imporre loro di consegnare reti e impianti alla costituenda Azienda Consortile, e nel caso, impugnare il decreto n.590 che ne stabilisce tempi e modi.
Fino ad oggi è concesso a tutti il diritto di tutelare i propri interessi, veri o presunti che siano. Ecco perché non ci vediamo nulla di anomalo nella richiesta degli 8 Comuni di voler gestire in autonomia il SII e di verificare se anch'essi ricadono nella cerchia dei Comuni che da oggi sono chiamati alla consegna di reti, acquedotti e strutture all'Ati e quindi all'Azienda Speciale Consortile. Facciamo però notare che il diritto di tutelare i propri interessi non va garantito ad essi calpestando il diritto degli altri 35 ad avere un Gestore legalmente riconosciuto e concretamente funzionante.
Che costoro non abbiano i requisiti di legge per ottenere i benefici dell'art.147 è ormai palese, altrimenti li avrebbero già ottenuti da tempo. L'unico modo per ottenerli è fare gli investimenti previsti nel Piano d'Ambito, che però (qui sta il problema), riguarda e programma gli investimenti per tutti i Comuni dell'ambito. Se per gli interessi degli 8 si mette a rischio la legittimità di un intero Piano d'Ambito che, così facendo, rischia di non superare l'esame delle autorità di controllo, si cagiona un'enorme danno a tutti i 43 Comuni. Inoltre gli 8 potranno ottenere le somme necessarie al finanziamento delle opere solo previa approvazione di apposita delibera comunale che dichiari di cedere l'opera (un depuratore per esempio) al Gestore a fine lavori, così facendo perderebbero la legittimità ad aspirare alla gestione autonoma in quanto essa è tale quando INTEGRA tutti i segmenti del Servizio, non solo alcuni. Alcuni di questi Comuni hanno già prodotto tali delibere dichiarando di fatto di non voler più aspirare alla gestione autonoma, come mai allora li ritroviamo protagonisti dell'iniziativa legale menzionata prima? Si vuole per caso LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA?
Tutto questo non sarebbe accaduto se la Commissaria avesse già sciolto definitivamente la questione "art.147" incaricando L'Arpa di effettuare i necessari e dovuti controlli sugli assetti fognari-depurativi di questi Comuni, come impone l'art.90 della legge regionale n°6 del 3 giugno 2001, per certificare che vengano gestiti nel rispetto delle norme vigenti, senza inquinare e senza compromettere in maniera negativa il corpo recettore, come impone l'art.147 comma 2 bis, del Dlgv 152/06. I requisiti vanno posseduti al momento della nascita del nuovo soggetto gestore e non a fine 2021, o peggio a fine 2022 come stabilisce il nuovo Piano d'ambito. Come mai questi 8 comuni hanno ottenuto ILLEGITTIMAMENTE la proroga di altri 2 anni per la verifica dei requisiti necessari alla gestione autonoma?
Ci aspettiamo adesso che la Regione (tramite la Commissaria ad acta) faccia rispettare e tutelare i diritti dei cittadini dei 35 Comuni rimanenti e porti a termine, senza ulteriori proroghe o indugi, il proprio mandato nel rispetto delle norme e dei diritti di ognuno.
11 gennaio
AGRIGENTONOTIZIE
CONTAGI COVID-19 IN AUMENTO, SICILIA A RISCHIO ZONA ROSSA DAL 15 GENNAIO
Con le nuove norme alcune aree potrebbero finire nella stretta già a partire dalla prossima settimana. Ma tutto dipenderà dai numeri del prossimo report dell'Iss
Redazione
Sono Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia le tre regioni che potrebbero approdare zona rossa con l'entrata in vigore della norma che prevede l'approdo in zona rossa se l'incidenza settimanale dei positivi supera la soglia di 250 ogni centomila abitanti. Ma a rischio c'è anche la Sicilia insieme a Friuli-Venezia Giulia, Marche e la provincia autonoma di Bolzano. La Sicilia al momento è zona arancione. E lo sarà fino al 15 gennaio. Già venerdì, subito dopo la decisione del ministro Speranza, Musumeci si era affrettato a sottolineare: "Avevo chiesto zona rossa, introdurremo misure più restrittive".
Il nuovo Dpcm e/o il decreto legge che il governo dovrebbe varare entro il 15 gennaio (e che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 16) dovrebbe avere al suo interno un nuovo parametro per portare le regioni nelle aree a maggiori restrizioni oltre all'indice di contagio Rt superiore a 1 per la zona arancione e a 1,25 per la zona rossa: quello dell'incidenza dei casi ogni centomila abitanti. E questo parametro, secondo le ultime informazioni, dovrebbe portare automaticamente (quindi senza ulteriore valutazione della Cabina di Regia Benessere Italia) le regioni in zona rossa. In base ai numeri dell'incidenza settimanale, oltre i duecento casi (e quindi vicini alla soglia di 250) ci sono Veneto (che si trova oltre la soglia), Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e provincia autonoma di Bolzano. L'incidenza bisettimanale dei casi è oltre o vicina alla soglia in Sicilia e altre regioni.
La prima candidata a finire in zona rossa, visto che è molto difficile che il report #35 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero, previsto per giovedì 14 gennaio abbia numeri quasi dimezzati rispetto all'ultimo, è quindi il Veneto. Ci sono però anche altre regioni a rischio zona rossa. E questo perché il monitoraggio della Cabina di regia di venerdì scorso prendeva in considerazione l'incidenza calcolata nella settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio, ma spulciando i dati aggiornati al 9 gennaio a rischio, ci sono le Marche e la Sicilia oltre alla provincia di Trento. Il periodo che però verrebbe preso in considerazione nel report dell'Iss sarebbe dal 4 al 10 gennaio. Per questo non è possibile dire con sicurezza chi sarà in zona rossa a partire dopo il 15.
E c'è da dire che mentre un incontro tra gli enti locali per illustrare la novità è in programma lunedì (con Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali, e Roberto Speranza, responsabile della Salute), c'è perplessità fra le Regioni. Insieme ai ristori, quella delle regole per definire le restrizioni sarà uno dei punti più delicati al centro del tavolo. L'automatismo del numero dei casi per 100 mila abitanti, è il ragionamento che si sta facendo in queste ore fra amministratori e dirigenti sanitari, potrebbe finire per penalizzare le regioni che fanno il maggior numero di tamponi ed essere una sorta di disincentivo al contact tracing, ovvero fare meno tamponi, per trovare meno casi, per non finire in zona rossa. E non terrebbe conto, inoltre, della diversa organizzazione delle strutture ospedaliere sui vari territori.
CANICATTIWEB
IN SICILIA SCATTA LA 'ZONA ARANCIONE': REGOLE PER SPOSTAMENTI, SCUOLE E NEGOZI
Scatta la zona arancione per le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. L'ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza per le cinque regioni entra in vigore oggi e scade formalmente il 15 gennaio, giorno di scadenza del Dpcm vigente. Con il nuovo Dpcm saranno valutate eventuali proroghe.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato un'ordinanza che prevede ulteriori misure restrittive oltre a quelle già incluse nella "zona arancione".
In particolare: per chi arriva in Sicilia c'è l'obbligo della registrazione al sito www.siciliacoronavirus.it e l'obbligo di tampone; nei comuni spostamenti consentiti tranne dalle 22 alle 5 mentre fuori comune solo per motivi di lavoro, necessità e salute.
Gli istituti superiori e le università faranno didattica a distanza al 100% fino al 30 gennaio, mentre le scuole elementari e medie fino al 16 gennaio. Rimangono in presenza per i nidi e le scuole dell'infanzia. Nei negozi dovrà essere esposto il cartello con gli ingressi massimi consentiti e si dovrà comunicare all'Asp il numero di clienti ospitabili. Si dovrà utilizzare il contapersone nei centri commerciali e si effettueranno tamponi volontari in modalità drive in a favore dei dipendenti. Ristoranti aperti solo per asporto dalle 5 alle 22.