Canicattiweb
Pubblicato l'aggiornamento dell'elenco di istituzioni ed associazioni della provincia di Agrigento
Pubblicato nel sito dell'ente l'elenco aggiornato delle istituzioni nazionali, regionali e provinciali ed associazioni operanti in provincia di Agrigento. Gli aggiornamenti riguardano le modifiche dei vertici di alcuni Enti pubblici tra cui la Giunta Regionale Siciliana e la nuova struttura organizzativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
L'elenco disponibile unicamente nel sito istituzionale, viene curato dall'ufficio stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Realizzato in formato pdf, contiene una serie di notizie su vertici, indirizzi e numeri telefonici di enti ed associazioni utili a cittadini ed istituzioni. Questo strumento di lavoro viene aggiornato dall'ufficio stampa in tempo reale.
I cittadini o le istituzioni interessate, possono visionare la pubblicazione alla pagina: http://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12224 del sito istituzionale dell'Ente, oppure cliccare nella home page del sito nella sezione servizi on line e poi "Elenco delle Autorità istituzionali".
Istituzioni e le Associazioni della nostra provincia sono invitate a trasmettere segnalazioni ed aggiornamenti per integrare la pubblicazione. Per tale scopo è possibile chiamare il numero verde 800 315555 o inviare una e-mail all'indirizzo ufficiostampaproag@yahoo.it. Le eventuali modifiche, compatibilmente con l'editing del formato, saranno compiute nel più breve tempo possibile dall'arrivo delle segnalazioni.
Risoluto
Si lavora per riaprire al transito la strada provinciale Sciacca - Caltabellotta
Continuano i lavori sulla strada provinciale 37 Sciacca - Caltabellotta, per riaprirla al transito, e in atto si sta effettuando il disgaggio dei massi che erano stati catalogati e contrassegnati come pericolanti.
"Un intervento importante - sottolineano dal Comune di Caltabellotta - e la necessità di chiudere questo tratto di strada per eliminare un pericolo incombente. I lavori procedono celermente e si auspica che quanto prima si possa tornare a percorrere quella che per i caltabellottesi risulta essere un'arteria indispensabile".
Per l'esecuzione di questi lavori è stata finanziata una perizia da parte della Protezione Civile, un intervento da 200 mila euro, per il quale è arrivata l'autorizzazione della Regione. Il progetto è del Libero Consorzio di Agrigento.
La strada è chiusa al transito ormai da qualche mese per il distacco di un grosso masso ed altri detriti dal costone roccioso che sovrasta la carreggiata ad alcuni chilometri dal centro montano.
AGRIGENTOOGGI
BOOM DI NUOVI CONTAGI DA COVID, MA LA GENTE CONTINUA A NON CAPIRE: ASSEMBRAMENTI E MULTE
Lo scorso fine settimana nel centro di Agrigento, e in alcune zone periferiche della città, tanta persone in strada, molte delle quali, hanno dimenticato il Covid-19, e le regole più basilari di Dpcm e ordinanze. Segnalati, sia sabato, che domenica, assembramenti.Nei due giorni di chiusura, festivo e prefestivo, del Centro commerciale di Villaseta, coppie e famiglie intere hanno affollato i grandi esercizi commerciali di Villaggio Mosè. I più incoscienti giovani e giovanissimi. Comitive di ragazzi assembrate dalle parti di Porta di Ponte, al viale della Vittoria, e a San Leone, ma raduni di giovani sono stati segnalati a Monserrato-Villaseta, Fontanelle e nella zona del Campo sportivo. Qualcuno si è rivolto al centralino di emergenza 112, e a quello della polizia Municipale.Sul fronte delle attività delle forze dell'ordine, controllate oltre mille persone, e passate al setaccio diverse centinaia di esercizi commerciali, nell'intero territorio della provincia di Agrigento. Non sono mancate le violazioni delle regole imposte dal Governo per contenere l'emergenza sanitaria (assembramenti, mancato uso mascherina e mancato rispetto del coprifuoco).A tracciare un bilancio dei controlli effettuati nel fine settimana è stata la Prefettura di Agrigento. Nel dettaglio sono 1.054 le persone controllate da polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza. Complessivamente elevate 21 sanzioni. Le attività commerciali ispezionate, invece, sono state 467, ed è stata elevata una multa, che ha comportato anche la chiusura di un negozio per la durata di 5 giorni.
SCRIVOLIBERO
COVID, ALTRI DUE COMUNI SICILIANI DIVENTANO "ZONA ROSSA": C'È ANCHE RAVANUSA
I Comuni di Ravanusa, in provincia di Agrigento, e di Santa Flavia, nel Palermitano, diventeranno "zona rossa". Il provvedimento è stato preso dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, d'intesa con l'assessore alla Salute Ruggero Razza, sulla base delle relazioni delle Asp competenti e sentiti i sindaci delle amministrazioni coinvolte. La diffusione del coronavirus nei due Comuni rende necessarie nuove misure ai fini della tutela della salute pubblica.La "zona rossa" nei Comuni di Ravanusa e Santa Flavia scatterà da mercoledì 13 gennaio e sarà in vigore sino a domenica 31 gennaio.Contestualmente, è stata decisa la proroga di un'altra "zona rossa" attualmente in vigore, quella di Capizzi, in provincia di Messina. Con la nuova ordinanza, appena firmata, i divieti in vigore già dal 3 gennaio vengono estesi sino alla giornata di lunedì 25 gennaio."Ringrazio - ha affermato il Sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo - il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l'assessore regionale alla sanità Ruggero Razza per la risposta tempestiva alla nostra istanza formalizzata questa mattina e l'on. Giusy Savarino per la fattiva collaborazione. Da adesso massimo rigore e lavoriamo insieme per ritornare alla normalità".Ecco le nuove regole per la "zona rossa" in vigore dal 13 gennaio:divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici e/o privati, da parte di ogni soggetto ivi presente, fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e/o motivi di salute.-Rimane consentito il transito, in entrata ed in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l'allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante;-divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e/o privato ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l'acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità imprevisto e non procrastinabile o per usufruire di servizi o attività non sospese;- sospensione di tutte le attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado;-sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;-sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità-rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari orari di lavoro.-Nelle giornate festive è vietato l'esercizio di ogni attività commerciale, ad eccezione di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.-Rimane sempre consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento.
SICILIA24H
COVID-19, AD AGRIGENTO SONO 121 I POSITIVI. IL SINDACO MICCICHÈ: "RISCHIAMO LA ZONA ROSSA"
Continua a peggiorare ogni giorno di più la situazione dei contagi nella nostra città. Oggi il bollettino dell'Asp registra 121 casi di agrigentini positivi al Covid-19. Di questi cinque sono ricoverati in ospedale, uno dei quali in rianimazione. Due sono in Hotel Covid e 114 in trattamento domiciliare. Una cifra record che ci sta facendo seriamente preoccupare. La vicina Ravanusa, che ne ha 106, ha appena chiesto e ottenuto di essere dichiarata zona rossa per evitare il diffondere del virus."Ma se la situazione anche qui da noi dovessero peggiorare ulteriormente - dice il sindaco Franco Miccichè - allora anche noi potremmo essere costretti a diventare zona rossa. Per questo continuo a dire ai miei concittadini a non abbassare la guardia. Per questo parlo ai giovani invitandoli a tornare a casa. A non rischiare la vita loro e dei loro cari. E per questo ho chiesto al prefetto e alle forze dell'ordine d'intensificare i controlli. Ma il prossimo week end, nei luoghi della cosiddetta movida, non ci sarò più a invitarli a tornare a casa, ma le forze dell'ordine che procederanno con multe e denunce. Evitiamo conseguenze solo per la voglia di stare fuori o di tenere la mascherina abbassata. Evitiamo le uscite, i contatti, teniamo le mascherine ben indossate e laviamoci spesso le mani. Mostriamoci intelligenti e coscenziosi".
CANICATTIWEB
ARMAO: " IN CAMPO MISURE PER PORTARE LA SICILIA FUORI DALLA TEMPESTA PANDEMICA"
Notizie in occasione della presentazione alla stampa dei dati economici aggiornati, il Vicepresidente ed assessore all'Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, ha effettuato un'analisi della situazione economica 2020 e delle prospettive per il 2021 con particolare riferimento alla situazione di credito e debito a livello regionale.Nel corso del 2020, le eccezionali ondate di contagio provocata dalla pandemia da coronavirus hanno avuto effetti disastrosi sull'economia mondiale e le misure di contrasto adottate dai vari governi hanno avuto conseguenze gravose sulle economie locali.In base agli ultimi dati economici disponibili, sono stati stimati i costi del blocco dei comparti coinvolti nel lockdown delle imprese siciliane. Nell'Isola, la chiusura ha riguardato il 44,2% delle unità locali, il 37,1% degli addetti e il 32,8% del fatturato sul totale delle attività economiche rilevate (percentuali minori rispetto all'Italia). Il minor danno arrecato all'isola dal lockdown, rispetto al trend nazionale, secondo questa simulazione, è dovuto alla minore presenza del settore manifatturiero, non va tuttavia dimenticato l'effetto delle limitazioni sul turismo che ha visto in Sicilia in un calo di presenze del 35,2% sul 2019.Per quanto riguarda lo scenario economico atteso, le previsioni che sono formulate nella NaDEFR assumendo le ipotesi contenute nella NaDEF dello Stato, si basano sull'assunto che la distribuzione di uno o più vaccini si compia entro metà 2021 e sia tale da consentire al Governo di allentare del tutto o quasi le misure restrittive. In questo contesto, grazie all'avvio dei programmi di investimenti pubblici, il recupero dell'economia dovrebbe quindi riprendere slancio nel corso del 2021, dando anche luogo ad un significativo effetto di trascinamento sul 2022. Per l'economia siciliana, tali previsioni delineano una maggiore flessione nel 2020 (-8,1%) e una ripresa nel successivo periodo, su cui si eserciterebbe, comunque, seppure con risultati inferiori, l'effetto delle politiche espansive nazionali e regionali e degli investimenti pubblici.Per quanto inerente la situazione del credito, necessario alle imprese per la produzione ed alle famiglie per il consumo, l'Osservatorio regionale del credito rappresenta la forte diminuzione degli sportelli bancari in Sicilia nel quadriennio 2017-2020 che sono passati da 1471 a 1197 (-18,63%) e la minore presenza di presidi bancari nelle aree marginali dell'isola.Le Banche con sede fuori dalla Sicilia sono pertanto attualmente in numero nettamente maggiore rispetto a quelle siciliane e maggiormente concentrate nelle aree polarizzanti dell'isola, 337 nell'area di Palermo e 269 nell'area di Catania.La tendenza in espansione dei depositi, in corso nel 2019 ed accentuatasi nel primo semestre 2020, riflette la contrazione dei consumi e l'esigenza di accumulazione di liquidità da parte delle imprese, innescata dal diffondersi della pandemia. Nel territorio regionale è stata confermata, tuttavia, un'incidenza percentuale delle sofferenze sugli impieghi più elevata della media italiana, con un valore del 6,5 % rispetto al 4% nazionale ma soprattutto in considerazione degli impieghi di 8 volte superiore a quella nazionale nonostante un più rilevante incremento dei depositi. Il valore delle operazioni finanziate dal Fondo di Garanzia dimostra ulteriormente lo squilibrio tra nord e sud e le misure finanziarie di contrasto alla crisi, previste già prima dell'estate hanno favorito il centro nord proprio per le caratteristiche imposte dal governo. Uno squilibrio appesantito dai maggior costi per la Sicilia derivanti dalla condizione di insularità che, di per sé, costa ai siciliani 6,5 miliardi di euro all'anno ovvero una cifra paragonabile agli effetti prodotti dalla pandemia nell'anno in corso.Sul fronte dei Mutui e Prestiti Obbligazionari a carico del Bilancio regionale si registrano gli effetti positivi delle politiche messe in campo dal Governo Musumeci sin dal suo insediamento. Non sono infatti stati accesi ulteriori mutui, ad eccezione di un mutuo di modestissima entità per le Piscine Molinelli di Sciacca, ed il valore del debito regionale è ulteriormente sceso nel 2020 al di sotto dei 7 miliardi di euro (erano oltre 8 miliardi nel 2017)."L'economia della nostra regione - ha dichiarato il vicepresidente ed assessore all'Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao - già gravata dall'irrisolto divario territoriale nazionale e dagli effetti della condizione di insularità si è appesantita ulteriormente a causa dalla grave crisi economica determinata dalla pandemia. E' oggi necessario un clima di collaborazione tra le migliori risorse siciliane... Da parte sua il Governo Musumeci sta mettendo in campo ogni misura possibile al fine di portare la Sicilia fuori dalla 'tempesta pandemica' e di recuperare il notevole gap che la caduta degli investimenti pubblici ha creato negli anni e grazie anche all'avvio dei programmi di investimenti pubblici, il recupero dell'economia riprenderà slancio nel corso del 2021".
NUCLEARE, ALT DALLA SICILIA: REGIONE ISTITUISCE COMITATO TECNICO
Il governo della Regione siciliano, convocato dal presidente Musumeci in seduta straordinaria, prende una "posizione chiara e netta" sulla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per i siti che dovrebbero ospitare i depositi di scorie nucleari. In Sicilia da Roma ne hanno previsti quattro. La Giunta di governo ha istituito un Gruppo di lavoro, con la Cts, coinvolgendo le quattro Università dell'isola ed i Comuni interessati. Il gruppo, presieduto dell'assessore all'Ambiente Toto Cordaro e coordinato da Aurelio Angelini, dovrà elaborare le motivazioni a sostegno della ferma contrarietà della Regione alle proposte della Carta nazionale, la cui scelta è stata giudicata "irragionevole e priva di fondamento" da parte del presidente della Regione.
Giornale di Sicilia
Scuola
Istituto Gallo, parte corso su «Trasporti e Logistica»
L'offerta formativa della città di Agrigento si arricchisce di un nuovo indirizzo di studio che ben si sposa col territorio agrigentino. All'interno dell'Istituto Gallo nasce infatti l'indirizzo Tecnico «Trasporti e Logistica» (ex Nautico). In un territorio ad alta vocazione marinara come quello agrigentino, dotato di un porticciolo turistico che vanta la presenza di centinaia di imbarcazioni, nonché di un porto nella vicina Porto Empedocle ospitante navi traghetto, mercantili, e navi crociere, tale indirizzo offre grandi possibilità nel settore specifico nautico. Il nuovo indirizzo consente la frequenza agli studenti e alle studentesse dei comuni viciniori, in quanto Agrigento è facilmente raggiungibile dai paesi limitrofi. La richiesta è stata supportata dai docenti e dalle famiglie, nonché dagli studenti e dalle studentesse in uscita dalla scuola media. Il nuovo percorso avvicina i giovani al mondo del lavoro, creando professionisti: ufficiali di coperta e di macchina a bordo di navi militari e mercantili e periti per il controllo del trasporto. Gli studenti e le studentesse acquisiranno competenze specifiche in attività: di vela, voga, nuoto, in corsi di patente nautica e sicurezza a bordo di navi e salvataggio. Nei percorsi delle competenze trasversali e l'orient amento saranno coinvolte le Capitanerie di Porto e le Associazioni ambientalistiche. (*DV*)
Consorzio Titano a favore dell'acqua pubblica
Gestione idrica, 7 comuni dicono «no» al commissario
Secondo i sindaci, il servizio va affidato in house
Paolo Picone
Il Comune di Menfi, di concerto con gli altri 7 Comuni richiedenti la gestione autonoma del Servizio idrico integrato, ha approvato una delibera di Giunta per conferire all'avvocato Girolamo Rubino l'incarico di accertare se il commissario regionale che sostituisce l'Assemblea idrica, possa, ai sensi di legge, imporre loro di consegnare reti e impianti alla costituenda Azienda Consortile, e nel caso, impugnare il decreto che ne stabilisce tempi e modi. «Fino ad oggi -spiegano in una nota i portavoce del coordinamento Titano per l'acqua pubblica - è concesso a tutti il diritto di tutelare i propri interessi, veri o presunti che siano. Ecco perché non ci vediamo nulla di anomalo nella richiesta degli 8 Comuni di voler gestire in autonomia il servizio e di verificare se anch'essi ricadono nella cerchia dei Comuni che da oggi sono chiamati alla consegna di reti, acquedotti e strutture all'Ati e quindi all'Azienda Speciale Consortile. Facciamo però notare che il diritto di tutelare i propri interessi non va garantito ad essi calpestando il diritto degli altri 35 ad avere un Gestore legalmente riconosciuto e concretamente funzionante ». Il problema è legato ai requisiti di legge. «Che questi enti non abbiano i requisiti di legge per ottenere i benefici dell'articolo 147 è ormai palese, altrimenti li avrebbero già ottenuti da tempo. L'unico modo per ottenerli è fare gli investimenti previsti nel Piano d'Ambito, che però (qui sta il problema), riguarda e programma gli investimenti per tutti i Comuni dell'ambito». I portavoce di Titano spiegano ancora: «Se per gli interessi degli 8 si mette a rischio la legittimità di un intero Piano d'Ambito che, così facendo, rischia di non superare l'esame delle autorità di controllo, si cagiona un enorme danno a tutti i 43 Comuni. Inoltre gli 8 potranno ottenere le somme necessarie al finanziamento delle opere solo previa approvazione di apposita delibera comunale che dichiari di cedere l'opera (un depuratore per esempio) al Gestore a fine lavori, così facendo perderebbero la legittmità ad aspirare alla gestione autonoma in quanto essa è tale quando integra tutti i segmenti del Servizio, non solo alcuni. Alcuni di questi Comuni hanno già prodotto tali delibere dichiarando di fatto di non voler più aspirare alla gestione autonoma, ma li ritroviamo protagonisti dell'iniziativa legale. Tutto questo non sarebbe accaduto se il commissario regionale avesse già sciolto il nodo articolo147 incaricando l'Arpa di effettuare i necessari e dovuti controlli sugli assetti fognari-depurativi di questi Comuni. (* PAPI*)