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rassegna stampa del 18 marzo 2021

GrandangoloAgrigento

Migliorare edifici scolastici nella provincia di Agrigento, al via le istanze

di Redazione
Entro il 19 marzo si potranno inviare le istanze per partecipare alla gara per migliorare le condizioni degli edifici scolastici del gruppo 4 di proprietà dell'Ente. La gara riguarda l'indagine di mercato relativa allaprocedura negoziata per l'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione straordinaria dell'I.I.S.S. "Foderà-Brunelleschi" di Agrigento, l'I.P.S.E.O.A. del "N. Gallo" di Agrigento, dell'I.I.S.S. "Pirandello" di Bivona, dell'Istituto Magistrale "Saetta - Livatino" di Ravanusa e l'I.I.S.S. "M.T. di Calcutta" di S. Stefano Quisquina.
​Gli operatori economici che intendono manifestare il proprio interesse a partecipare alla procedura negoziata dovranno far pervenire entro le ore 12:00 del 19 marzo 2021, l'apposito modulo predisposto dal Libero Consorzio. Il documento è scaricabile nel Portale Appalti del sito www.provincia.agrigento.it.
​Il progetto esecutivo redatto dal settore Edilizia Scolastica prevede la spesa massima di 286.370,45 euro per interventi straordinari. Sono richiesti lavori edili di qualsiasi natura finalizzati al ripristino della funzionalità e usabilità degli edifici; lavori di sistemazione infissi interni - esterni; lavori di impiantistica; pronto intervento inteso  ad eliminare situazioni di pericolo e/o di mancata sicurezza.
​Per una descrizione dei lavori richiesti occorre consultare la home page del sito del Libero Consorziowww.provincia.agrigento.it, nella sezione gare ed appalti.
​ L'esame delle manifestazioni di interesse e l'eventuale sorteggio sarà effettuato in seduta pubblica, tramite la Piattaforma Telematica Maggioli, il giorno 22 marzo 2021 alle ore 09:00 presso la sala Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Via Acrone 27 ad Agrigento.
​L'appalto sarà aggiudicato secondo il criterio del minor prezzo, secondo le previsioni del D. Lgs. n. 50/2016. Ulteriori informazioni potranno essere richieste alle sedi Urp del Libero Consorzio oppure chiamando i numeri verdi 800315555 o 800 236 837.

Corriere d Sciacca

Menfi, bimbo morto nell'incidente, chiesta l'archiviazione. Opposizione dei familiari

MENFI. Il prossimo venerdì, 19 marzo, al Tribunale di Sciacca, è fissata l'udienza del processo nel quale sono indagati funzionari dell'ex Provincia regionale per l'ipotesi di responsabilità nell'incidente nel quale perse la vita il piccolo Marco Castelli, di 7 anni. L'incidente avvenne il 15 agosto 2018 ed ebbe come teatro la strada provinciale 50, arteria in prossimità di Menfi  all'incrocio con la nota località balneare Lido Fiori.
Drammatico incidente la cui morte del bimbo fu causata dalla pressione sul corpicino del piccolo Marco di un tubo di ferro Innocenti penetrato nell'abitacolo dell'autovettura a bordo della quale, oltre al piccolo Marco, c'erano i familiari. Il tubo era stato collocato a mò di recinzione per delimitare un ponticello. L'auto si scontrò con un'altra auto ad un incrocio, terminando la corsa contro la palizzata in ferro.
Le indagini si sono concluse con la richiesta del rinvio a giudizio del conducente della Ford Mondeo, del Comune (per la segnaletica stradale) e dell'ex amministrazione provinciale, proprietaria della strada.
L'udienza, fissata per dopodomani, riporta il Giornale di Sicilia di oggi con un articolo firmato da Francesca Capizzi, servirà per la discussione dell'opposizione presentata dalla famiglia Castelli alla richiesta di archiviazione per quanto riguarda la posizione processuale dei funzionari dell'ex Provincia regionale chiamati in causa nel processo per la morte di Marco.
I genitori del piccolo Marco, Gualtiero e Antonella "oltre a presentare per mezzo dei due legali l' opposizione alla richiesta di archiviazione, si dicono indignati e frustrati di fronte a tale possibilità", riporta il Gds, aggiungendo che i genitori non hanno gradito "la risposta del comune di Menfi, fatta pervenire attraverso i legali, con la quale nega ogni responsabilità dell'incidente sostenendo che la strada in cui è avvenuto l'incidente non è del Comune".

Agrigentonotizie

Morte del piccolo Marco Castelli, via all'udienza davanti al Gup

Il comune di Menfi, tramite i suoi legali, ha negato ogni responsabilità sull'accaduto. Intanto cresce la rabbia da parte dei familiari del piccolino
Redazione
Nel 2018 moriva il piccolo Marco Castelli. Il piccino perse la vita il 15 agosto a causa di un incidente stradale avvenuto tra Menfi e Sciacca. Il piccolo morì per un tubo di ferro utilizzato come recinzione.
L'incidente di Ferragosto ha provocato, dunque, la morte del piccolino. Secondo quanto fatto sapere dal Giornale di Sicilia il gup, in un'udienza fissata venerdì, deciderà il da farsi. Occhi puntati su dei ex funzionari della provincia, persone chiamate in causa per la morte del piccolo Marco. Il Comune nega ogni responsabilità su quanto accaduto. La rabbia dei familiari del piccolo non si placa.  Spetterà al Gup, nell'udienza di venerdì, ascoltare tutte le parti coinvolte.


SCRIVOLIBERO

LIBERO CONSORZIO AGRIGENTO, ISTANZE PER I LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI DEL GRUPPO 4

By Redazione Scrivo Libero
Entro il 19 marzo si potranno inviare le istanze per partecipare alla gara per migliorare le condizioni degli edifici scolastici del gruppo 4 di proprietà dell'Ente. La gara riguarda l'indagine di mercato relativa alla procedura negoziata per l'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione straordinaria dell'I.I.S.S. "Foderà-Brunelleschi" di Agrigento, l'I.P.S.E.O.A. del "N. Gallo" di Agrigento, dell'I.I.S.S. "Pirandello" di Bivona, dell'Istituto Magistrale "Saetta - Livatino" di Ravanusa e l'I.I.S.S. "M.T. di Calcutta" di S. Stefano Quisquina. Gli operatori economici che intendono manifestare il proprio interesse a partecipare alla procedura negoziata dovranno far pervenire entro le ore 12:00 del 19 marzo 2021, l'apposito modulo predisposto dal Libero Consorzio. Il documento è scaricabile nel Portale Appalti del sito www.provincia.agrigento.it.
Il progetto esecutivo redatto dal settore Edilizia Scolastica prevede la spesa massima di 286.370,45 euro per interventi straordinari. Sono richiesti lavori edili di qualsiasi natura finalizzati al ripristino della funzionalità e usabilità degli edifici; lavori di sistemazione infissi interni - esterni; lavori di impiantistica; pronto intervento inteso ad eliminare situazioni di pericolo e/o di mancata sicurezza. Per una descrizione dei lavori richiesti occorre consultare la home page del sito del Libero Consorzio www.provincia.agrigento.it, nella sezione gare ed appalti.
L'esame delle manifestazioni di interesse e l'eventuale sorteggio sarà effettuato in seduta pubblica, tramite la Piattaforma Telematica Maggioli, il giorno 22 marzo 2021 alle ore 09:00 presso la sala Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Via Acrone 27 ad Agrigento. L'appalto sarà aggiudicato secondo il criterio del minor prezzo, secondo le previsioni del D. Lgs. n. 50/2016. Ulteriori informazioni potranno essere richieste alle sedi Urp del Libero Consorzio oppure chiamando i numeri verdi 800315555 o 800 236 837.


LIVESICILIA

Pubblica Amministrazione
RECOVERY, AL SUD SARANNO ASSUNTI 2.800 TECNICI

L'annuncio d Brunetta e Carfagna.
di redazione
ROMA - "La procedura per assumere 2.800 tecnici al Sud partirà il 25 marzo, dopo il via libera finale della Conferenza Unificata. Tra il bando e la graduatoria finale i tempi saranno al massimo di tre mesi: a luglio le amministrazioni meridionali avranno a disposizione competenze e nuove capacità per portare avanti al meglio il lavoro sul Recovery Plan. Comunicheremo tutti i dettagli il 25 marzo in una conferenza stampa". Lo annunciano la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, al termine di un incontro a Palazzo Vidoni.
C'è grande apprensione al Sud sull'utilizzo dei fondi del Recovery. Il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo ha lanciato l'allarme su come ala Sicilia rischiano di arrivare briciole. Analogo allarme è stato lanciato da sindaco di Messina Cateno De Luca. La mossa del governo centrale intende sostenere le amministrazioni del Mezzogiorno per utilizzare al meglio l'occasione dei fondi del Recovery.

QdS

CLIMATE CHANGE, CITTÀ SICILIANE NELL'OCCHIO DEL CICLONE
di Gabriele DAmico

Il 70% dei Comuni siciliani è a rischio di eventi estremi, eppure né la Regione né le Città metropolitane hanno adottato un Piano di azione organico. Intervista esclusiva a Sergio Castellari
Affrontare il cambiamento climatico, oggi non vuol dire più solamente cercare di diminuire le immissioni in atmosfera di gas serra, ma anche adattare i centri urbani agli eventi sempre più frequenti e intensi causati dal climate change. Perché anche con il raggiungimento degli obiettivi mondiali di riduzione della CO2, l'innalzamento delle temperature globali non finirà la sua corsa dall'oggi al domani. Lo si può già notare dagli eventi metereologici estremi (come piogge intense, trombe d'aria e raffiche di vento) che colpiscono il nostro Paese: dal 2010 al 2020 sono stati 9.082, secondo i dati dell'European severe weather database (Eswd); oltre 405 hanno colpito la Sicilia e di questi più della metà (circa 271) è avvenuta negli ultimi 5 anni, dal 2015 al 2020.
Ad essere più colpite sono le città, che subiscono anche gli effetti delle ondate di calore e della siccità. Fenomeni che nell'Isola hanno portato a rischio desertificazione il 70% del territorio. Oltre ad abbassare le emissioni di CO2 in atmosfera, quindi, è evidente che è altrettanto importante che le città italiane applichino strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, come del resto si fa già da diversi anni nel resto d'Europa.
Da questo punto di vista, i Comuni siciliani stanno facendo un pessimo lavoro. Il 70% dei paesi dell'Isola, secondo il rapporto Città Clima 2020 di Legambiente, é a rischio eventi estremi e "le amministrazioni ancora non sembrano aver posto le tematiche della prevenzione tra le priorità del loro lavoro". Non solo, le Città metropolitane hanno fatto poco e niente: nessuna ha approvato un Piano di azione per l'energia sostenibile e il clima (Paese), tutte hanno dei vecchi piani scaduti nel 2020 (i Paesi) che non hanno raggiunto gli obiettivi di riduzione delle emissioni prefissati.
Quella di dotare le città di piani di adattamento ai cambiamenti climatici è una direzione già ampiamente intrapresa dalla politica europea, ma non ancora percorsa fino in fondo da quella italiana. La prima iniziativa è stata intrapresa nel 2008, quando la Commissione europea ha lanciato il Patto dei sindaci, un'iniziativa che mette in rete le città che intendono avviare un insieme coordinato di iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici, impegnandosi a diminuire le loro emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 e ad elaborare un Paesc entro due anni.
Questo Patto è stato sottoscritto da ben 375 comuni siciliani su 391. Ad oggi, ad avere presentato la relazione di monitoraggio prevista, sono solo in 41 e quasi nessuno ha raggiunto gli obiettivi che si era impegnato a raggiungere. Successivamente, nel 2013, la stessa Commissione ha adottato la Strategia Ue di adattamento ai cambiamenti climatici, documento che è stato da poco aggiornato (il 24 febbraio scorso) per tenere conto degli sviluppi internazionali e degli impatti maggiori dei cambiamenti climatici.
A recepire il cambio di passo nella lotta ai cambiamenti climatici l'Italia ci mette un po' e nel 2015, con il Decreto direttoriale dell'allora ministero dell'Ambiente (oggi della Transizione ecologica) n. 86, è stata approvata la Snacc (Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici) che identifica nei piani d'azione nazionali, regionali e locali, il suo punto di forza.
La Snacc è sfociata successivamente nel Pnacc (Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici) che è stato redatto nel 2017 e da allora è fermo al ministero in attesa di approvazione (solo a fine febbraio 2021 è stata avviata la fase di scoping per la Valutazione ambientale strategica). Insomma, sono molte le pressioni sugli Enti locali affinché si dotino di Paese e di piani di adattamento, ma senza un obbligo di legge e senza un piano nazionale vero e proprio, le città si sono mosse in ordine sparso.
Nella lentezza generale si trovano delle eccellenze in Italia. Manco a dirlo, nessuna è siciliana. In Lombardia c'è Milano: una città invasa dal cemento, che si sta scaldando molto rapidamente e che deve anche fare i conti con le esondazioni del Seveso. Capiti i suoi problemi, il Comune di Milano ha deciso di mettere al centro di tutte le sue politiche il tema dell'adattamento ai cambiamenti climatici. Ad esempio, con il Ric (Indice di riduzione di impatto climatico) per le ristrutturazioni edilizie che è necessario per ottenere tutte le autorizzazioni e con il progetto Forestami che prevede la piantumazione di tre milioni alberi entro il 2030. Altra eccellenza del campo è la regione Lombardia, che già nel 2016 aveva approvato il Documento di azione regionale per l'adattamento al cambiamento climatico della Lombardia con il Dgr n.6028 del 19 dicembre.
In Sicilia la situazione è ben diversa. Infatti, i comuni dell'Isola, oltre a scontare l'assenza di un piano nazionale, devono fare anche i conti con l'assenza di una strategia regionale che individui ambiti prioritari su cui agire, come invece fa il modello lombardo.
L'unica norma che spinge i centri urbani siciliani a costruire dei piani di adattamento è il Ddg n. 908 del 26 ottobre 2018, il cui unico scopo è la ripartizione di risorse finanziarie, per ben 6.584.225,31 €, ai Comuni per la redazione del Paesc e l'assunzione di un energy manager. I contributi più grossi sono andati alle tre città metropolitane: Palermo, Catania e Messina, che hanno ricevuto rispettivamente 82.573,50 €, 46.339,60 € e 23.696,20 €. Nonostante lo stanziamento di queste somme, la Regione non obbliga i Comuni a presentare il documento ambientale entro una certa data, ma solamente ad inserire i dati di monitoraggio e quelli dell'inventario di base delle emissioni in un'apposita banca dati regionale, con l'impegno di aggiornarli per almeno due anni dall'erogazione del contributo.



Agrigentooggi

Zone rosse, si riunisce il comitato per l'ordine e la sicurezza. Il Prefetto: "rispettiamo le regole"

Continua l'attività delle Forze dell'Ordine impegnate nei servizi di vigilanza finalizzati al rispetto delle norme anticovid in tutto il territorio provinciale. A seguito dell'istituzione con ordinanze regionali di altre due zone rosse nei comuni di Palma di Montechiaro e Sciacca, oltre che in quello di Raffadali, sono stati previsti ulteriori e mirati servizi in quei territori al fine di attuare controlli capillari nelle strade di accesso e all'interno dei centri urbani dove la circolazione delle persone è fortemente limitata e la gran parte delle attività sono sospese. Per la pianificazione dei servizi il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, ha presieduto nella giornata di ieri e stamane due riunioni del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione, oltre che dei vertici provinciali delle forze di polizia, di rappresentanti del libero consorzio (ex provincia) e i Sindaci di Palma di Montechiaro e Sciacca. Il Prefetto ha chiesto un impegno straordinario in particolare alle polizie locali ed è stato anche concordato l'impiego di personale delle numerose associazioni di volontariato alcune anche di ex appartenenti alle forze di polizia da impiegare in servizi di supporto e collaborazione, oltre che di "orientamento" della popolazione. "Trattandosi di una fase particolarmente delicata della pandemia- ha detto
il prefetto di Agrigento- e auspicando una sollecita riattivazione a pieno ritmo della campagna vaccinale, occorre, ora più che mai, tenere comportamenti rigorosamente improntati ad un puntuale rispetto delle regole." Il Prefetto ha raccomandato ai due Sindaci dei comuni in "zona rossa" di intensificare la comunicazione ai cittadini perché le ulteriori limitazioni vengano percepite come misure necessarie per invertire la curva dei contagi.

Siciliaonpress

Istanze lavori di manutenzione straordinaria edifici scolastici gruppo 4 entro il 19 marzo

Entro il 19 marzo si potranno inviare le istanze per partecipare alla gara per migliorare le condizioni degli edifici scolastici del gruppo 4 di proprietà dell'Ente. La gara riguarda l'indagine di mercato relativa alla procedura negoziata per l'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione straordinaria dell'I.I.S.S. "Foderà-Brunelleschi" di Agrigento, l'I.P.S.E.O.A. del "N. Gallo" di Agrigento, dell'I.I.S.S. "Pirandello" di Bivona, dell'Istituto Magistrale "Saetta - Livatino" di Ravanusa e l'I.I.S.S. "M.T. di Calcutta" di S. Stefano Quisquina.
Gli operatori economici che intendono manifestare il proprio interesse a partecipare alla procedura negoziata dovranno far pervenire entro le ore 12:00 del 19 marzo 2021, l'apposito modulo predisposto dal Libero Consorzio. Il documento è scaricabile nel Portale Appalti del sito www.provincia.agrigento.it.
Il progetto esecutivo redatto dal settore Edilizia Scolastica prevede la spesa massima di 286.370,45 euro per interventi straordinari. Sono richiesti lavori edili di qualsiasi natura finalizzati al ripristino della funzionalità e usabilità degli edifici; lavori di sistemazione infissi interni - esterni; lavori di impiantistica; pronto intervento inteso  ad eliminare situazioni di pericolo e/o di mancata sicurezza.
Per una descrizione dei lavori richiesti occorre consultare la home page del sito del Libero Consorzio www.provincia.agrigento.it, nella sezione gare ed appalti.
L'esame delle manifestazioni di interesse e l'eventuale sorteggio sarà effettuato in seduta pubblica, tramite la Piattaforma Telematica Maggioli, il giorno 22 marzo 2021 alle ore 09:00 presso la sala Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento di Via Acrone 27 ad Agrigento.
L'appalto sarà aggiudicato secondo il criterio del minor prezzo, secondo le previsioni del D. Lgs. n. 50/2016. Ulteriori informazioni potranno essere richieste alle sedi Urp del Libero Consorzio oppure chiamando i numeri verdi 800315555 o 800 236 837.

Giornale di Sicilia

Completato l'intervento di bonifica Strade e piazzole della 640 tornano finalmente puliteTolti rifiuti di ogni genere anche quelli pericolosi

Paolo Picone
Dalle piazzole di sosta lungo la statale640 agli angoli di città, sacchetti di rifiuti vengono abbandonati per strada a formare delle vere e proprie discariche abusive. L'impresa  incaricata  del  servizio, ha  effettuato  le  operazioni  di  rimozione delle micro discariche in via Toniolo, piazza Ugo La Malfa, via Caruso Lanza,  via  degli  Svevi,  via  della  Pace, via San Leonardo, via Gioeni, discesa Madonna degli Angeli, via Plebis Rea e belvedere Don Bosco, piazza Seminario,  area San  Vincenzo ex  palazzo Lo Iacono,  via  Matteotti;  scalinata  Vassallo e via Bac Bac. Le  discariche  a  cielo  aperto  sono state sempre una spina nel fianco pergli  amministratori,  Ad  Agrigento,  a due passi dal centro abitato e precisa-mente sulla bretella del ponte Morandi e lungo la strada che conduce in via Dante  e  via  Santo  Stefano,  con  alle spalle  lo  sfondo  dei  Templi  si  può «ammirare» una vasta gamma di rifiuti: dai sanitari, ai materassi, dai cartoni per imballaggio al tetrapak. Ma ci sono anche mobili smontati e pure un divano,  pericolosamente   perpendicolare  alla  strada  dove  ogni  giorno transitano centinaia   di   veicoli.   Insomma, uno  «spettacolo» indecente, segnalato dai residenti della zona che si chiedono come mai, dopo un mese e mezzo, ancora non è stato disposto alcun intervento per la rimozione dei rifiuti  lasciati in  maniera indiscriminata  dagli  incivili  e per  la  successiva bonifica dei luoghi .Il Comune, assieme alle ditte che si occupano della raccolta dei rifiuti, anche ingombranti, hanno programma-to  diversi servizi  per rimuovere  queste discariche e fare in modo che non si ricreassero situazioni simili, causate dall'inciviltà di una sparuta minoranza  di  cittadini  agrigentini,  molti dei quali già in passato sono stati pesantemente multati. Anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento continua l'azione di bonifica del  territorio,  grazie  all'accordo quadro biennale con l'impresa Mediterranea  Servizi di  Ignazio Sbalanca, aggiudicataria dell'appalto perla rimozione dei  rifiuti, è impegnata nelle operazioni di risanamento ambientale,  attività  che  non  ha  subito rallentamenti  nemmeno  durante  le fasi più delicate dell'emergenza sanitaria.  In questi  giorni lo  staff tecnico del  Settore  Ambiente  composto  da: Giovanni Alletto (Responsabile unico del procedimento e Direzione dei La-vori) e dai geometri Antonio Sciarratta  (assistente  ai  lavori)  e  Armando Spaziani (contabilità) ha stilato il consuntivo   delle   operazioni   effettuate con  un  bilancio positivo  per  quanto riguarda la bonifica stessa ma indubbiamente preoccupante per l'enorme quantitativo di rifiuti, compresi quelli speciali e  pericolosi,    abbandonati ovunque.  Le zone  interessate  sono state soprattutto quelle adiacenti alle strade provinciali, le ex consortili e la ex  regionale  64.  In alcuni  casi  sono state bonificate aree  già sottoposte a sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. I quantitativi più rilevanti di ri-fiuti riguardano gli indifferenziati (oltre 92  tonnellate)  i rifiuti  da  demoli-zioni e lavori edilizi (oltre 759 tonnel-late), gli imballaggi misti (oltre 74 ton-nellate),  mentre  tra  quelli  speciali  e pericolosi spiccano le oltre 40 tonnellate  di amianto  messe in  sicurezza e avviate ai centri di stoccaggio autorizzati, e circa 80 tonnellate di guaine bi-tuminose, oltre ad altre tipologie di ri-fiuti   non   pericolosi.  Complessiva-mente oltre 1000 tonnellate di rifiuti, indice di una mancanza di sensibilità da parte di una frazione di cittadini sicuramente minoritaria  ma che  con  i suoi comportamenti finisce con l'incidere  sulla  qualità ambientale e sull'immagine del territorio. (* PAPI *)

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