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Rassegna stampa del 20 aprile 2021

gds.it
Nuovo decreto Draghi, proroga dello smart working e coprifuoco oltre le 22: cosa accadrà dal 26 aprile

Zona gialla nel mirino per 11 regioni italiane che attendono con ansia il nuovo decreto Draghi. Nelle prossime ore si riunirà il Comitato tecnico scientifico, poi ci sarà il confronto con le regioni, e mercoledì, o al più tardi giovedì, il Consiglio dei ministri per mettere nero su bianco il nuovo decreto che indicherà il calendario e le regole per le riaperture.
Proroga stato d'emergenza
Il decreto Draghi conterrà la proroga dello stato di emergenza. La scadenza è fissata per fine mese ma dovrebbe essere prorogata al prossimo 31 luglio.
Smart working
La proroga dello stato di emergenza fino al 31 luglio avrà conseguenze anche sulla durata dello smart working. Attualmente, infatti, la normativa sul lavoro agile emergenziale è in scadenza a fine aprile. Ma con lo stato di emergenza fino al 31 luglio, verrà certamente prorogata.Zona giallaIl governo conferma la road map annunciata dal premier Mario Draghi stoppando da un lato le pressioni che arrivano dal centrodestra per posticipare il coprifuoco e aprire in zona gialla anche i bar e i ristoranti al chiuso e dall'altro quelle di buona parte delle regioni che chiedono di rivedere la scelta di riportare tutti gli studenti in classe dal 26 se non si interverrà sui trasporti.

informazionefiscale.it
Rinnovo contratti pubblici, Aran e sindacati firmano l'accordo su comparti e aree.

Rinnovo contratti pubblici, un altro passo verso l'obiettivo è stato compiuto il 15 aprile 2021. È stata sottoscritta l'intesa da parte di Aran e sindacati sull'ipotesi del Contratto collettivo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree per il periodo contrattuale 2019-2021. Sulla scia del Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato il 10 marzo da Governo e organizzazioni sindacali, l'intesa con l'Aran sul CCNL costituisce di fatto l'atto di apertura della nuova stagione negoziale per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione. In questo senso si è infatti indirizzato il commento del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta:"Bene l'accordo tra Aran e sindacati su comparti e aree. Un altro tassello per spianare la strada ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego, strumento essenziale per l'innovazione e la qualificazione del lavoro pubblico". Non bisogna infatti dimenticare che il responsabile della Funzione pubblica da quando siede a Palazzo Vidoni punta alla chiusura rapida delle trattative per i rinnovi, con un'ipotesi di aumento di 107 euro medi mensili a regime per il triennio 2019-2021.Ma di seguito vediamo nel dettaglio gli elementi salienti dell'ipotesi di accordo. Rinnovo contratti pubblici 2021, intesa Aran-sindacati. Definita la cornice della contrattazione collettiva. L'accordo del 15 aprile 2021 sul rinnovo del contratto tra Aran e sindacati costituisce in pratica la cornice entro la quale si svolgerà la contrattazione collettiva. Tanto è vero che, come riporta una nota dell'Aran, esso "permette, non appena ricevuti gli atti di indirizzo, di avviare le trattative contrattuali 2019-2021".

Canicattiweb

Viabilità, aggiudicata gara per manutenzione straordinaria di tre strade Provinciali

Saranno avviati a breve i lavori di manutenzione straordinaria su tre strade di competenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Con determinazione del direttore del Settore Contratti e Gare è stata infatti aggiudicata la gara relativa agli interventi di manutenzione straordinaria ed eliminazione delle condizioni di pericolo sulle strade provinciali n. 40 Menfi-Porto Palo, n. 57 Ribera-Borgo Bonsignore e n. 69 Sambuca-Adragna, progetto elaborato dallo staff tecnico del Settore Infrastrutture Stradali.
La gara, gestita integralmente in modalità telematica, è stata aggiudicata all'impresa Edil Costruzioni Siciliana srl di Favara, che ha offerto il ribasso del 37,964% sull'importo soggetto a ribasso di 381.115,00, per un importo netto di 236.428,50 euro, a cui vanno aggiunti 8.765,65 euro per oneri di sicurezza (importo contrattuale complessivo  245.194,15 euro più Iva).
Il progetto prevede, tra gli altri, il rifacimento di tratti di cassonetto stradale esistente completamente dissestato, la realizzazione di gabbionate in vari punti dei tracciati, il rifacimento delle sedi stradali, la realizzazione di nuove barriere di protezione e la collocazione di segnaletica orizzontale e verticale.
Gli interventi programmati su queste tre strade rientrano nel quadro generale del miglioramento delle condizioni della viabilità interna, da sempre al centro dell'attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, il cui impegno ha consentito di ottenere numerosi finanziamenti per la manutenzione straordinaria di buona parte dei tracciati.

Sciacca, infopoint turistico a Porta Palermo
Verso l'apertura di un infopoint turistico a Porta Palermo, ingresso occidentale del centro storico cittadino. Il sindaco Francesca Valenti e l'assessore Sino Caracappa ne avevano parlato agli operatori del settore nel corso del tavolo tecnico sull'imposta di soggiorno. Oggi rendono noto che è stata predisposta la bozza di convenzione che sarà stipulata tra il Comune di Sciacca e il Libero Consorzio Comunale di Agrigento a cui saranno concessi i locali di Piazza Don Luigi Sturzo, al civico 2.
Il Libero Consorzio Comunale - è nell'accordo - trasferirà nei locali di Porta Palermo il proprio Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) con l'impegno di implementare i servizi già erogati con ulteriori servizi ritenuti indispensabili per il Comune di Sciacca come l'istituzione di un servizio di Infopoint per le informazioni e l'accoglienza turistica, l'inserimento di attività ed eventi della città di Sciacca sul portale turistico Livingagrigento.it e su tutti i canali social dell'Urp, la produzione e diffusione di materiale promozionale del territorio, l'apertura dell'ufficio in occasione dei grandi eventi di attrazione della città di Sciacca.

TeleradioSciacca

UNA DISCARICA LUNGO LA AGRIGENTO-CATTOLICA ERACLEA

Prosegue la bonifica del territorio da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che nei giorni scorsi ha effettuato un intervento di considerevole portata su un tratto della SPR ex regionale Agrigento-Cattolica Eraclea per la rimozione di una grossa discarica abusiva composta prevalentemente da inerti e da contenitori e altri materiali in amianto. La bonifica è stata effettuata dall'impresa Mediterranea Servizi, aggiudicataria dell'accordo quadro biennale per la rimozione dei rifiuti su tutto il territorio provinciale.
L'associazione ambientalista Mareamico di Agrigento, che nelle scorse settimane aveva segnalato la discarica, ha ringraziato il Settore Ambiente del Libero Consorzio per la tempestività e la professionalità con cui ha portato avanti questa operazione di bonifica, resa estremamente delicata dalla presenza di un materiale altamente inquinante e pericoloso come l'amianto, che continua purtroppo ad essere abbandonato un po' ovunque da cittadini privi di qualsiasi sensibilità ambientale. Solo nel 2020, infatti, il Libero Consorzio ne ha rimosso e messo in sicurezza oltre 40 tonnellate. L'attività di bonifica procede su tutte le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, nonché nelle aree adiacenti, ai sensi della normativa che assegna queste competenze alle ex Province (art. 160 della Legge Regionale n. 25/1993, e Decreto Legislativo 152/2006).


AGRIGENTONOTIZIE

Cronaca
Coronavirus, in Sicilia contagi in progressione: le riaperture si allontanano

Il quadro epidemiologico non è così stabile da consentire un allentamento delle misure secondo Lucia Bisceglia, fra due settimane nuovo presidente dell'associazione italiana di epidemiologia: "Al Sud si va verso un peggioramento, si prevedono settimane difficili".
Redazione
Mercoledì 21 o giovedì 22 saranno i giorni giusti per convocare il Consiglio dei ministri che varerà il decreto sulle riaperture dal 26 aprile. Ripristinando la zona gialla (ma "rafforzata") e le sue regole in tutto il paese. E dodici regioni (più le due province autonome di Trento e Bolzano) potrebbero entrare da subito nell'area a minori restrizioni. Non la Sicilia.
L'agenzia di stampa Ansa ha scritto che stando ai dati attuali, sono 11 - Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto - oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l'1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno 'scenario 1'. In zona arancione sarebbero invece Calabria e Sicilia mentre Basilicata, Campania e Toscana sono a rischio: hanno un Rt molto vicino a 1 e un'incidenza sopra 200. Niente da fare per Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta: hanno ancora numeri da rosso e per loro si parlerà di riaperture non prima di maggio.
Nel meridione ci sono Campania e Sicilia che vedono crescere i contagi del 19% e del 15% nell'ultima settimana, passando rispettivamente da 11.214 a 13.375 e da 7.831 a 9.032. Sul tavolo degli esperti del Cts ci saranno anche le linee guida delle Regioni per le riaperture. C'è il problema della riapertura dei ristoranti in zona arancione e rossa e quella delle palestre e delle piscine. Entrambe le ipotesi rischiano una bocciatura.
Sullo sfondo il quadro epidemiologico infatti non è così stabile da consentire un allentamento delle misure, secondo Lucia Bisceglia, fra due settimane nuovo presidente dell'associazione italiana di epidemiologia. "Al Sud si va verso un peggioramento, dal Lazio in giù si prevedono settimane difficili" ha spiegato Bisceglia che aggiunge: adesso Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna hanno l'Rt sopra 1 e questo significa che i contagi sono in progressione. L'incidenza generale è scesa ma siamo sempre a 160 casi ogni 100 mila abitanti. Ecco, non stiamo proprio benone...". Staremo a vedere.
Il primo passaggio è la riunione degli esperti del Cts che dovranno esprimere un parere sul pass che servirà per spostarsi tra le regioni di colore diverso ma anche per accedere ad alcuni eventi, come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema. Le certezze al momento sono due: la prima è che non sarà pronto per il 26 aprile, dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le regioni rosse e arancioni con l'autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l'esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

LIVESICILIA


Due nuove zone rosse in Sicilia, nell'Agrigentino e nel Messinese
Montallegro e Longi
di Redazione
PALERMO - Altre due "zone rosse" in Sicilia in due diverse province. Sono state istituite dall'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, a causa dell'aumento dei contagi del Covid-19. Si tratta dei comuni di Montallegro, in provincia di Agrigento, e Longi, nel Messinese. Il provvedimento, richiesto dal commissario straordinario che guida Montallegro e dal sindaco di Longi e a seguito delle relazioni delle rispettive Asp provinciali, entrerà in vigore mercoledì, cesserà la sua efficacia venerdì 30 aprile.

PMI.IT

Smart working, proroga e adozione permanente
di Redazione

Smart working semplificato, verso la proroga da aprile a settembre nel Decreto Sostegni bis: adeguamento regole per un rientro in ufficio in sicurezza.
Il decreto Sostegni bis conterrà probabilmente anche la proroga dello smart working semplificato: di fatto, il Governo è intenzionato a prolungare il periodo in cui le imprese possono utilizzare il lavoro agile senza accordi individuali e, in mancanza di nuovi provvedimenti di prossima emanazione - la procedura agevolata scade a fine aprile, come previsto dall'articolo 90 del dl 34/2020 (il decreto Rilancio) - è plausibile che la sua estensione possa trovare posto nel nuovo decreto economico anti Covid.
Ricordiamo che le disposizioni del decreto Rilancio hanno permesso finora ai datori di lavoro privati di applicarlo ad ogni contratto subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 81/2017. Il Milleproroghe ne ha disposto l'applicazione fino a fine emergenza o comunque non oltre il 30 aprile. E' questo il motivo per cui la proroga dello stato d'emergenza non comporta automaticamente il prolungamento dello smart working, che necessita di una disposizione normativa specifica.
Smart working nel Decreto Sostegni bis
Tempi stretti, dunque, che costringerebbero le imprese a uno sforzo organizzativo non indifferente, visto l'alto numero di personale in smart working (peraltro, previsto anche da norme e protocolli anti Covid). Da qui l'ipotesi del decreto Sostegni bis, che dovrebbe arrivare in tempo per consentire una prosecuzione senza soluzione di continuità. Come arco temporale di riferimento, l'ipotesi è fine settembre: in questo modo, le imprese potrebbero continuare ad applicare il lavoro agile con le attuali regole semplificate fino a dopo l'estate.
Modalità semplificata in scadenza
Presso il Ministero del Lavoro è stato predisposto un team appositamente dedicato alla proroga. Fra le forze che compongono la maggioranza di Governo, sembra esserci un'intesa relativamente ampia sull'ipotesi di prolungarlo almeno fino alla fine di settembre, con una prospettiva anche più lunga rispetto a quella dello stato d'emergenza Covid, che con ogni probabilità durerà invece fino al 31 luglio. Il punto fondamentale è facile da intuire: le imprese devono poter predisporre il ritorno al lavoro in sicurezza (quindi, è importante che questo avvenga a campagna vaccinale in stato avanzato). E devono avere anche avere il tempo di organizzare eventuali nuove regole interne sul ricorso al lavoro agile, attivando gli strumenti previsti dalla legislazione ordinaria (la normativa di riferimento sono gli articoli da 18 a 23 della legge 81/2017). L'auspicio è che in autunno si possa programmare il rientro in ufficio e in azienda per tutti e in sicurezza, in considerazione dell'andamento sia della campagna vaccinale sia del parallelo canale di somministrazione dei vaccini anti Covid sui luoghi di lavoro, che dovrebbe debuttare a maggio (forniture permettendo). L'alternativa è avere il tempo di predisporre quanto meno strumenti contrattuali che consentano lo smart working anche dopo l'emergenza.

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