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Rassegna stampa del 4 giugno 2021

Regione Siciliana

'Un termoutilizzatore per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche'
Liberarsi dalle discariche grazie a un costante aumento della raccolta differenziata e alla costruzione di un termoutilizzatore, forti del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 aprile. Questo l'obiettivo del governo regionale, in linea con le indicazioni dell'Unione europea, per «porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell'oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento». Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, che stamattina a Catania ha presentato il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti, assieme all'assessore all'Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, al dirigente generale Calogero Foti, e al consulente Giuseppe Pollicino.
«Nel 2035, secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea - ha detto Musumeci - i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l'indifferenziato non potrà più andare in discarica. Ecco perché in Sicilia, entro 10 anni, dobbiamo cancellare la cultura delle discariche. La soluzione per la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia - ha aggiunto il governatore - ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l'avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse. Nel frattempo - ha sottolineato Musumeci - non ci stancheremo di lavorare per incrementare l'impiantistica pubblica, a cui abbiamo destinato 250 milioni di euro per i prossimi anni. Alcune Srr hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l'anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea».
Nel gennaio 2018 la raccolta differenziata nei Comuni siciliani era ferma al 22 per cento, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65 per cento. «In tre anni - ha spiegato Musumeci - siamo arrivati al 42 per cento grazie all'impegno dei sindaci e al senso civico dei cittadini. Oggi saremmo oltre il 60 per cento se le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) non orbitassero su percentuali ben inferiori al 35 per cento, vanificando lo sforzo di quelle realtà in cui si arriva anche al 75 per cento. Sono 162 i Comuni siciliani ad avere raddoppiato la raccolta differenziata arrivando a oltre il 65 per cento, enti virtuosi che ci hanno permesso di ridurre del 30 per cento il conferimento dei rifiuti in discarica, ovvero 1 milione e 200 mila tonnellate in meno. In Sicilia abbiamo conteggiato 511 discariche esauste o non classificate, su cui abbiamo avviato un'indagine per la "caratterizzazione" affidata all'INGV per capire se sono potenzialmente inquinanti: stiamo avviando la procedura per la chiusura delle prime 250».
«Io e il mio dipartimento - ha aggiunto l'assessore Daniela Baglieri - stiamo lavorando senza sosta per uscire dall'emergenza rifiuti e consentire di far risparmiare i siciliani. Ogni anno un cittadino dell'Unione europea genera in media 500 chili di rifiuti, di cui più della metà viene smaltita in discarica. Numeri impressionanti che non possiamo più sostenere, sia dal punto di vista ambientale che economico. Non è - ha concluso l'assessore all'Energia - un obiettivo utopistico ma lo raggiungeremo solo con la collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti».



Repubblica Palermo

Agrigento, il museo di cultura popolare nato a costo zero

di Mario Pintagro
Il museo è impreziosito da un teatrino dell'Opera dei pupi, tradizione antichissima tramandata da  generazioni
La memoria va salvaguardata, con ogni mezzo. Con questo spirito ad Agrigento, in occasione della giornata di primavera  dei Fai, luoghi del cuore, è stato allestito un piccolo spazio espositivo, in un seminterrato, all'interno della villetta comunale dedicata alla famiglia Casesa. Si tratta dell'Officina delle tradizioni popolari un luogo di cultura compreso nell'Ecomuseo Provincia e del Comune di Agrigento, insieme ad altri beni culturali.  
Lo spazio custodisce attrezzi agricoli e di pesca e numerosi strumenti musicali etnici siciliani  e  dei diversi paesi del mondo ed è impreziosito da un teatrino dell'Opera dei pupi, tradizione antichissima tramandata da  generazioni che è stato rappresentato da alcuni giovani artisti che, per l'occasione, hanno svolto una ricerca approfondita e dettagliata sull'opera dei Pupi. Una passione insolita riscoperta da alcuni giovani che sperano, attraverso la storia dei Pupi, di regalare ai visitatori un viaggio nel tempo per rivivere un pezzo di storia dell'identità culturale della Sicilia.

Qds

Ars, affidare ex province inadempienti servizi studenti disabili

Il Dipartimento regionale della Famiglia verificherà con gli enti intermedi se stiano applicando le linee guida regionali per l'erogazione dei servizi di assistenza personale agli studenti.
La piena ed immediata applicazione della norma regionale inserita recentemente in Finanziaria e che prevede l'obbligo per le ex provincie, Città Metropolitane e Liberi consorzi, di uniformare le proprie modalità di intervento a sostegno degli studenti con disabilità delle scuole superiori.
L'ha chiesta a gran voce e all'unanimità oggi la Commissione speciale dell'ARS per il monitoraggio dell'attuazione delle leggi regionali, presieduta da Carmelo Pullara. Su proposta di Marianna Caronia, che quelle norme regionali aveva proposto a marzo, nei prossimi giorni quindi, il Dipartimento regionale della Famiglia verificherà con gli enti intermedi se stiano quindi applicando e in che modo stiano applicando le linee guida regionali per la erogazione dei servizi di assistenza personale agli studenti, procedendo ad avviare il Commissariamento se dovesse essere riscontrato che le ex Province non stanno ottemperando alla legge.
La Commissione ha quindi dato un espresso incarico al Dipartimento Regionale fissando in modo perentorio un termine di pochi giorni per avere risposte da parte delle ex Province.
"Per troppo tempo - afferma Caronia - questo settore è stato vittima di norme e interpretazioni poco chiare, di applicazioni non sempre uniformi e univoche da parte delle ex province. Incertezze di cui hanno pagato le conseguenze gli studenti, le loro famiglie e i lavoratori coinvolti nell'erogazione dei servizi che potranno però adesso finalmente avere la sicurezza di un trattamento uniforme in tutta la Sicilia e di standard qualitativi e quantitativi validi."

Province d'Italia

Semplificazioni, de Pascale UPI "Sulle Stazioni uniche ci preoccupa passo indietro"

"Ci preoccupano le notizie di stampa secondo cui nel Decreto Legge semplificazione all'esame del Governo sarebbe stata stralciata la norma che prevedeva la qualificazione di diritto delle Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane. Questo Decreto Legge è uno dei provvedimenti più urgenti e importanti per far partire nel modo migliore il percorso di attuazione degli investimenti del Recovery Fund, che ha negli enti locali, Province, Comuni e Città metropolitane, i protagonisti di alcune delle missioni chiave, dalla transizione ecologica all'inclusione sociale. Il Ministro Franco ha quantificato in oltre 80 miliardi le risorse che dovranno essere gestite dagli Enti territoriali, con una tempistica serrata. Le Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane sono strutture strategiche in questo processo, un ruolo che lo stesso Governo ha riconosciuto tanto da avere previsto da subito, nella prima versione del Decreto, la norma che le valorizzava. Comprendiamo che le scelte da fare siano complesse e che ci sia in questo momento un confronto serrato tra Governo, forze politiche, economiche e sociali, ma invitiamo tutti a considerare quanto questa norma abbia importanza per assicurare alle imprese che opereranno anche per le piccole realtà locali di avere a disposizione strutture professionali e affidabili. Tra l'altro, mentre le altre questioni su cui si sta discutendo hanno impatto sul mondo del lavoro, questa norma esula completamente dal dibattito e gli unici effetti sono positivi e di semplificazione dei procedimenti. Per questo invitiamo tutti, Governo, Parlamento e Partiti di maggioranza, a riflettere ancora prima di cancellare una norma giusta e attesa da anni dai territori".
Lo dichiara il Presidente dell'UPI Michele de Pascale a proposito delle notizie stampa secondo cui dal Decreto Legge Semplificazioni sarebbe stata stralciata la norma che qualifica di diritto le Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane.

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