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Variante Delta e caos vaccini, perché lo stato d'emergenza verrà prorogato dopo il 31 luglio
Palazzo Chigi confermerà i poteri speciali e le strutture dedicate (commissario e Cts) per contrastare l'epidemia16 giugno 2021Coronavirus, i vaccinati al 16 giugno 2021Le preoccupazioni per la variante Delta che ha fatto risalire i contagi in Gran Bretagna, una campagna vaccinale ancora in corso e di nuovo alle prese con un caso Astrazeneca, il nodo approvvigionamenti e una terza dose di somministrazioni. È questa la prospettiva che il Governo deve affrontare nei prossimi mesi ed è il motivo per cui lo stato d'emergenza, in scadenza il 31 luglio, verrà prorogato.
I segnali dei ministri
Segnali diversi erano arrivati negli scorsi giorni da alcuni esponenti di Governo. Il ministro della Salute Roberto Speranza, in un'intervista alla Stampa, aveva detto: «Non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione, 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni. Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese». E anche Maria Stella Gelmini, titolare per gli Affari regionali, aveva espresso lo stesso auspicio: «Non ne abbiamo ancora parlato in Consiglio dei ministri ma credo che i tempi siano maturi per chiudere la fase emergenziale e attrezzarci con gli strumenti ordinari».
La proroga
Ma far scadere lo stato d'emergenza (in vigore dal 31 gennaio 2020 e prorogato per cinque volte) significherebbe rinunciare agli strumenti con cui è stata gestita finora la pandemia da coronavirus. Innanzitutto la possibilità di adottare Dpcm e decidere nuove eventuali restrizioni alla vita sociale nel caso si verificasse una nuova impennata dei contagi. Lo stato d'emergenza include poi le strutture straordinarie dedicate al contrasto del coronavirus: il Comitato tecnico scientifico e l'incarico del commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo.L'emergenza
Anche se mancano 45 giorni alla scadenza (prevista per il 31 luglio) a Palazzo Chigi considerano perciò scontata la proroga dello stato d'emergenza. La campagna vaccinale non ha ancora raggiunto la copertura di sicurezza: secondo le previsione di Figliuolo si arriverà alla cosiddetta "immunità di gregge", con l'80% della popolazione vaccinata, a settembre. Imprevisti sono sempre possibili, come dimostra l'ultimo caso che ha riguardato Astrazaneca, con la necessità di sostituire il richiamo per gli under 60 con un altro vaccino.
Una situazione che riporta in primo piano la questione dell'approvvigionamento delle dosi: le Regioni hanno sollecitato un rinforzo delle scorte di Pfizer e Moderna. Anche se i contagi seguono una curva discendente, resta l'allerta sulla variante Delta che ha provocato uno slittamento del rientro alla normalità della Gran Bretagna. Insomma, non è certo arrivato il tempo di dichiarare finita la pandemia. Per questo il Governo prorogherà lo stato d'emergenza che potrebbe arrivare fino a fine 2021.
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Draghi, ipotesi di proroga dello stato di emergenza oltre il 31 luglio. Salvini: "Non ci sono i presupposti per il rinnovo"
Lo stato d'emergenza non può finire il 31 luglio. Le indiscrezioni giornalistiche circolate nelle ultime ore parlano di un Mario Draghi deciso a prorogarlo fino a dicembre, nonostante le aperture di alcuni suoi ministri, da Mariastella Gelmini a Roberto Speranza, che nelle settimane passate si erano augurati un mancato rinnovo. Decidere di rinunciare allo stato d'emergenza da fine luglio, con la campagna vaccinale ancora in pieno svolgimento e un'immunità di gregge ancora lontana, significherebbe infatti togliere all'esecutivo la possibilità di prendere qualsiasi misura straordinaria in caso di un nuovo aumento dei contagi. Non solo, dovrebbero essere smantellate tutte quelle strutture e cancellate le figure ad hoc per la gestione dell'emergenza, dal Comitato tecnico scientifico a quella del commissario straordinario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, che potrebbero essere ripristinate solo attraverso soluzioni normative ad hoc. Sarebbe anche impossibile imporre alla popolazione l'uso delle mascherine e il rispetto del distanziamento che, senza stato d'emergenza, sarebbero considerate violazioni della libertà individuale. Ma la soluzione non piace alla Lega, con Matteo Salvini che ha già fatto sapere che "non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza".Da Palazzo Chigi trapela che la fuga in avanti di alcuni membri del governo non è piaciuta. Prima su tutte quella di Speranza, generalmente cauto sull'alleggerimento delle restrizioni anti-Covid, ma che nei giorni scorsi si era augurato un mancato rinnovo dello stato d'emergenza "per dare un segnale positivo al Paese". Una posizione in contrasto però con la volontà del ministro della Salute, secondo quanto scrive La Verità, di mantenere comunque in piedi strutture come il Cts o la figura del commissario Figliuolo.La polemica sullo stato d'emergenza si ripresenta quindi a 365 giorni di distanza dall'ultimo scontro tra il governo, allora guidato da Giuseppe Conte, e le opposizioni. In quell'occasione, Salvini e Meloni, all'opposizione, parlarono di "deriva liberticida", chiedendo lo stop alla proroga visto il calo dei contagi. L'allora premier decise invece per un rinnovo fino al 15 ottobre: non farlo, spiegò, provocherebbe "un arresto del sistema di protezione costruito in questi mesi difficili. Si tratta di una scelta obbligata basata su motivazioni tecniche". E aggiunse che non si doveva fare "confusione davanti alla popolazione, c'è qualcuno che è stato convinto che la proroga dello stato d'emergenza significhi il ritorno al lockdown, non è affatto così".
Resta da capire quanto andrà avanti nel tempo un'eventuale proroga da parte del governo, anche se da ciò che trapela sembra che l'intenzione sia quella di portare la scadenza a fine anno, visto che le varianti, in particolare quella Delta diffusa in Inghilterra, preoccupano, con una campagna vaccinale ancora in corso e tutt'altro che conclusa. Senza dimenticare che sarà necessario risolvere la questione dei richiami di AstraZeneca agli under 60 che potrebbero causare ulteriori ritardi, anche perché si sta ancora discutendo sull'obbligatorietà della seconda dose con un farmaco diverso.
All'interno del governo, però, non c'è unità sulla proroga dello stato d'emergenza e il primo a esporsi è stato Salvini: "Non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato", ha commentato. E ha poi giustificato la sua posizione con i dati del piano vaccinale: "Siamo al 95% di copertura vaccinale per gli over 80, i fragili sono tutti al riparo, dai 60 anni in su sono rimasti 3 milioni di italiani scoperti. Io sono per la libera scelta". Sui ragazzi sostiene infatti che "occorrono cautele prima di somministrazioni di massa e open day".Più netta la posizione di Giorgia Meloni: "Apprendiamo dalla stampa che il governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un'ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d'Italia ci vede nettamente contrari. A un anno e mezzo dallo scoppio dell'epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d'impresa possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell'emergenza. Il 2021 deve essere l'anno del ritorno alla normalità. Il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento".
SICILIAONPRESS
Aggiudicata la gara per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali
Sono previsti nuovi lavori di manutenzione straordinaria su diverse strade provinciali ed ex consortili individuate dallo staff del Settore Infrastrutture Stradali, per i quali l'Ufficio Gare del Libero Consorzio ha concluso l'iter per l'aggiudicazione della relativa gara d'appalto.
"Si tratta di interventi programmati da tempo" dice il Commissario Straordinario dr. Vincenzo Raffo "per i quali il Libero Consorzio ha incrementato ulteriormente i fondi in bilancio in modo da garantire una maggiore sicurezza per i cittadini che quotidianamente percorrono la rete di nostra competenza".
La gara è stata aggiudicata all'impresa DI PIAZZA S.R.L. con sede a Cammarata (AG) che ha offerto il ribasso del 35,783% per un importo contrattuale complessivo di 825.000,00 euro più Iva (compresi 24.750,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Seconda in graduatoria l'impresa CARAMANNO MARCO (AVV) - ITAL COMPANY COSTRUZIONI SRL (AUS) di Favara (ribasso del 34,498%). L'accordo quadro consentirà l'esecuzione di varie tipologie di interventi sulla base dei prezzi unitari di aggiudicazione. I lavori inizieranno dopo le verifiche tecniche da parte del Settore Infrastrutture Stradali e la stipula del contratto d'appalto. Previsti, tra gli altri, interventi per la risagomatura del piano viabile, la costruzione di nuove cunette, la realizzazione di gabbioni metallici con pietrame per il contenimento di terreni e detriti, la rimozione di detriti e fanghiglia dalla sede stradale a seguito di eventi atmosferici straordinari, la pulitura di banchine e cunette, e la manutenzione di segnaletica stradale e delle barriere di protezione.
SICILIATV
AGRIGENTO
ATTUALITÀ
Oltre 800.000 euro per il miglioramento delle strade agrigentine
Oltre 800.000 euro per il miglioramento delle condizioni della rete viaria interna di competenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Sono previsti infatti nuovi lavori di manutenzione straordinaria su diverse strade provinciali ed ex consortili individuate dallo staff del Settore Infrastrutture Stradali, per i quali l'Ufficio Gare del Libero Consorzio ha concluso l'iter per l'aggiudicazione della relativa gara d'appalto.
"Si tratta di interventi programmati da tempo - dice il commissario straordinario Vincenzo Raffo -, per i quali il Libero Consorzio ha incrementato ulteriormente i fondi in bilancio in modo da garantire una maggiore sicurezza per i cittadini che quotidianamente percorrono la rete di nostra competenza".
La gara è stata aggiudicata all'impresa "Di Piazza S.R.L." con sede a Cammarata che ha offerto il ribasso del 35,783% per un importo contrattuale complessivo di 825.000 euro più Iva (compresi 24.750,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Seconda in graduatoria l'impresa "Caramanno Marco - Ital company costruzioni Srl" di Favara (ribasso del 34,498%).
L'accordo quadro consentirà l'esecuzione di varie tipologie di interventi sulla base dei prezzi unitari di aggiudicazione. I lavori inizieranno dopo le verifiche tecniche da parte del Settore Infrastrutture Stradali e la stipula del contratto d'appalto. Previsti, tra gli altri, interventi per la risagomatura del piano viabile, la costruzione di nuove cunette, la realizzazione di gabbioni metallici con pietrame per il contenimento di terreni e detriti, la rimozione di detriti e fanghiglia dalla sede stradale a seguito di eventi atmosferici straordinari, la pulitura di banchine e cunette, e la manutenzione di segnaletica stradale e delle barriere di protezione.