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Girgenti Acque, le accuse dei pm: "Chi non ha controllato"
Controllori che non controllavano, venendo meno alla verifica degli obblighi di prestazione in ottemperanza a quanto stabilito dalla legge. E' quanto ipotizza (e contesta) la Procura di Agrigento nell'ambito della maxi inchiesta su Girgenti Acque.
"Condotte delittuose"
Per gli inquirenti agrigentini, che hanno indagato per circa quattro anni, non c'è dubbio che il patrimonio personale e aziendale che fa riferimento al gruppo Campione è continuato a crescere nel tempo in danno ai cittadini mediante condotte delittuose. Secondo la Procura, cioè, attraverso costi calcolati su una tariffa illecitamente determinata di un servizio idrico scadente, in cui per anni non vi era neanche l'esatta contezza delle utenze allacciate, di un servizio di depurazione di fatto quasi completamente non svolto, in cui non v'era contezza degli scarichi ricadenti sugli impianti di depurazione, un'asserita attività di manutenzione straordinaria e ordinaria sugli impianti e sulle reti in realtà non svolta, o svolte in modo da inibirne comunque il normale e corretto funzionamento. Ma - scrivono ancora i magistrati - tali condotte sono state rese possibili anche "grazie al compiacente silenzio e all'inerzia degli Enti Pubblici che avevano di compiti di vigilanza e controllo sull'attività del Gestore del Servizio Idrico Integrato della Provincia di Agrigento".
Gli enti nel mirino
La Procura di Agrigento, in tal senso, traccia le responsabilità di alcuni Enti Pubblici che, sebbene avessero il compito di controllare gli standard qualitativi (e non solo) per come imposto dalla Legge, non lo avrebbero fatto. Sono tre gli Enti finiti nel "mirino" degli inquirenti: il Consorzio d'Ambito Ottimale della Provincia di Agrigento AG9 (risultano indagati per reati ambientali il direttore tecnico e il responsabile), l'Arpa ST di Agrigento (risultano indagati alcuni dirigenti e funzionari) e l'ex Provincia di Agrigento (risultano indagati alcuni dipendenti). Secondo la Procura di Agrigento, per l'ex ATO appare evidente "un coinvolgimento che va dall'inerzia perpetrata nell'attività di controllo della compagine sociale alla reiterata presentazione all'Ente Regionale di richieste di contributi e/o finanziamenti richiesti dalla Società e fondati su documenti, falsi, errati, incompleti e ancora, dalla mancata contestazione dell'evidente, dichiarata e nota a tutti inefficienza del servizio, all'assenso sul calcolo fino alla mancata attivazione dei propri poteri sostitutivi nella realizzazione del servizio e alla formulazione di veri e propri consigli nei confronti del Gestore, su come aggirare i vincoli legali e Convenzionali e i controlli istituzionali dell'andamento del Servizio".
"Una pessima gestione"
Per gli inquirenti anche l'Arpa di Agrigento avrebbe "contribuito alla pessima gestione del settore depurazione e fognature del Servizio Idrico Integrato della provincia di Agrigento venendo meno ai propri doveri di controllo su tali attività e come personale operante dell'Arpa si sia infatti limitato, nel tempo, ad effettuare sterili attività di campionamento e analisi dei reflui. registrando periodicamente i superamenti di alcuni limiti tabellari, senza approfondirne le cause e senza verificarne gli effetti sull'ambiente".
Per la Procura di Agrigento, infine, anche personale del Libero Consorzio dei Comuni (ex Provincia di Agrigento), a cui sono riconosciuti poteri di vigilanza e controllo nonché potestà sanzionatoria derivanti dalle contestazioni formulate da Arpa in materia ambientale con particolare riferimento al ciclo di gestione dei rifiuti, avrebbe potuto incidere in maniera positiva sulla corretta gestione del Servizio Idrico Integrato, anche portando all'incasso le sanzioni applicate alla Società, evitando quel disastroso stato degli impianti di depurazione che è stato accertato nell'ambio del presente procedimento penale. "Non può che ravvisarsi una condotta pienamente compiacente e accondiscendente nei confronti della Dirigenza di Girgenti Acque Spa - scrivono i magistrati - l'Ente si limita ad un atteggiamento di mera osservazione, quando non si piega ad una condotta di vera e propria agevolazione".
GrandangoloAgrigento
Girgenti Acque, chi doveva controllare? Le contestazioni della Procura
Sotto la lente di ingrandimento della Procura sono finiti in particolare tre Enti Pubblicidi Redazione
Gli Enti Pubblici preposti al controllo e alla verifica degli standard qualitativi dei servizi offerti da Girgenti Acque, così come peraltro imposto dalla legge, non sempre avrebbero fatto il loro dovere di controllori. Ne è convinta la Procura di Agrigento che, oltre a delineare le condotte illecite messe in atto dall'azienda idrica, ha anche tracciato le (presunte) responsabilità di parte delle istituzioni che, se si fossero attivate concretamente, avrebbero potuto incidere in maniera positiva sulla corretta gestione del Servizio Idrico Integrato. Sotto la lente di ingrandimento della Procura sono finiti in particolare tre Enti Pubblici, con alcuni dei loro dipendenti, a cui oggi vengono contestati un coinvolgimento che ha contribuito alla pessima gestione del servizio. Si tratta del Consorzio d'Ambito Ottimale della Provincia di Agrigento AG9 (risultano indagati per reati ambientali il direttore tecnico e il responsabile), l'Arpa ST di Agrigento (risultano indagati alcuni dirigenti e funzionari) e l'ex Provincia di Agrigento (risultano indagati alcuni dipendenti).
Per quanto riguarda l'ex Ato - scrivono i magistrati - appare evidente "un coinvolgimento che va dall'inerzia perpetrata nell'attività di controllo della compagine sociale alla reiterata presentazione all'Ente Regionale di richieste di contributi e/o finanziamenti richiesti dalla Società e fondati su documenti, falsi, errati, incompleti e ancora, dalla mancata contestazione dell'evidente, dichiarata e nota a tutti inefficienza del servizio, all'assenso sul calcolo fino alla mancata attivazione dei propri poteri sostitutivi nella realizzazione del servizio e alla formulazione di veri e propri consigli nei confronti del Gestore, su come aggirare i vincoli legali e Convenzionali e i controlli istituzionali dell'andamento del Servizio".
Anche l'Arpa (Azienda Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Sicilia) - secondo quanto emerge dall'inchiesta Waterloo - avrebbe "contribuito alla pessima gestione del settore depurazione e fognature del Servizio Idrico Integrato della provincia di Agrigento venendo meno ai propri doveri di controllo su tali attività e come personale operante dell'Arpa si sia infatti limitato, nel tempo, ad effettuare sterili attività di campionamento e analisi dei reflui. registrando periodicamente i superamenti di alcuni limiti tabellari, senza approfondirne le cause e senza verificarne gli effetti sull'ambiente."
Contestazioni mosse anche a carico di alcuni dipendenti dell'ex Provincia di Agrigento, oggi Libero Consorzio dei Comuni: "Non può che ravvisarsi una condotta pienamente compiacente e accondiscendente nei confronti della Dirigenza di Girgenti Acque Spa - scrivono i magistrati - l'Ente si limita ad un atteggiamento di mera osservazione, quando non si piega ad una condotta di vera e propria agevolazione." Secondo gli inquirenti l'Ex Provincia, a cui sono riconosciuti poteri di vigilanza e controllo nonché potestà sanzionatoria derivanti dalle contestazioni formulate da Arpa in materia ambientale con particolare riferimento al ciclo di gestione dei rifiuti, "sarebbe potuta e dovuta intervenire anche portando all'incasso le sanzioni applicate alla Società, evitando quel disastroso stato degli impianti di depurazione."
Ripost
Ribera: Emergenza acqua, il comune diffida l'Ati e il sindaco va dal prefetto
Di Redazione -
La penuria e la mancata distribuzione dell'acqua potabile diventa un'emergenza cittadina ed anche provinciale. A parte le vicende giudiziarie di questi giorni che hanno visto coinvolti tutti i vertici dell'ex Girgenti Acque, il problema interressa tutta la popolazione proprio all'inizio della stagione estiva. Si registrano lamentele, disagi ed interventi della civica amministrazione.
Già alla fine del mese di maggio il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo aveva scritto una nota alla gestione commissariale del servizio idrico ATI AG 9 e alla Corte dei Conti lamentando diversi disservizi nella distribuzione idrica, con turni di erogazione di una volta a settimana, sia a Ribera che a Seccagrande e facendo presente che, dopo il finanziamento e il rifacimento della rete idrica, il servizio idrico doveva essere assicurato con turni di H 24.
Lo stesso primo cittadino riberese nei giorni, durante un'assemblea dell'Ati a cui hanno preso parte i sindaci agrigentini, ha richiesto l'immediata istituzione di un tavolo tecnico permanente che affrontasse tutta la vicenda del servizio idrico per il quale Sicilia Acque pare non fornirebbe la quantità necessaria per soddisfare le esigenze della popolazione.
Per oggi pomeriggio il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Vincenzo Raffo, ha convocato nel salone dell'ex Provincia ad Agrigento alle ore 16 tutti i sindaci agrigentini per valutare la possibilità di portare avanti alcuni interventi strategicamente importanti per il territorio, tra cui certamente l'emergenza. acqua. Prenderà parte all'incontro il prefetto Maria Rita Cocciufa.
Teleacras
La Provincia di Agrigento ha premiato i volontari anticovid
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Angelo Ruoppolo
Ad Agrigento, nel corso di un'apposita cerimonia a cui ha partecipato anche il prefetto, Maria Rita Cocciufa, la Provincia, retta dal commissario Vincenzo Raffo, ha consegnato dei riconoscimenti ai volontari delle associazioni di Protezione civile agrigentine per il loro impegno anticovid. Sono stati premiati: Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta, Aragona e Raffadali, S.D.A.V. di Agrigento, AEOP di Porto Empedocle e di Ribera, Falchi di Palma di Montechiaro, Compagnia Giubbe Verdi di Castrofilippo e Casteltermini, ai Vigili del Fuoco in congedo di Naro e Sciacca, al GISE di Agrigento, alla Confraternita di Misericordia di Realmonte, all'associazione Grifoni di Favara, ai Finanzieri d'Italia, al Gruppo Comunale di Palma di Montechiaro, alla SERLANCE CB, alla Emergency Life, alla P.A. Procivis, e alla Croce Rossa di Agrigento.
Giornale di Sicilia
Ex Provincia e associazione Ornitologica
Al Giardino botanico inaugurata la nuova voliera
Il Giardino botanico del Liberio consorzio si arricchisce di una nuova attrazione. All'interno è stata inaugurata una voliera con oltre 30 esemplari. L'iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l'associazione Ornitologica agrigentina. La voliera è stata intitolata alla memoria di un socio, Calogero Sinaguglia, ad un anno dalla scomparsa. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il commissario del Libero consorzio Vincenzo Raffo, il colonnello dei carabinieri Vittorio Stingo, il capo di Gabinetto Maria Antonietta Testone, il responsabile del Giardino Giovanni Alletto, il residente dell'associazione Francesco Cucchiara, i familiari di Sinaguglia e alcuni soci dell'Ornitologica agrigentina. «È una iniziativa - dice Cucchiara - che abbiamo portato avanti con entusiasmo e in ricordo del ostro amico e socio Sinaguglia». Il giardino è stato riaperto al pubblico, negli orari di ufficio e con ingresso contingentato. (*GNE*-*FOTO GNE*)
La cerimonia si è svolta nell'aula Luigi Giglia del Libero consorzio
Premiati i volontari in prima linea contro il Covid
Sono stati consegnati, nel corso di una cerimonia che si è svolta nell'aula consiliare «Luigi Giglia» del libero consorzio di Agrigento, gli attestati di riconoscimento alle associazioni di protezione civile per l'impegno durante l'emergenza Covid-19. I riconoscimenti sono stati consegnati dal Prefetto Maria Rita Cocciufa, dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio, Vincenzo Raffo, e dal direttore del Settore Territorio, Ambiente e Protezione Civile Achille Contino. A fare gli onori di casa, il responsabile del servizio di protezione civile del Libero consorzio, Marzio Tuttolomondo. I riconoscimenti sono andati alle Giubbe d'Italia Aragona, alla Sdav di Agrigento, all'Aeop di Porto Empedocle, all'Aeop di Ribera, ai Falchi di Palma di Montechiaro, alla Compagnia Giubbe Verdi di Casteltermini, alle Giubbe d'It alia di Raffadali, alle Giubbe Verdi di Castrofilippo, ai Vigili del Fuoco in congedo di Naro, al Gise di Agrigento, alla Confraternita di Misericordia di Realmonte, ai Vigili del Fuoco in congedo di Sciacca, all'associazione Grifoni di Favara, ai Finanzieri d'Italia, al Gruppo Comunale di Palma di Montechiaro, alla Serlance CB, alla Emergency Life, alla Procivis, alle Giubbe d'Italia di Santa Elisabetta e alla Croce Rossa di Agrigento. (*PAPI*)