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Rassegna stampa del 16 luglio 2021

Province d'Italia

Province, UPI: "La revisione della riforma è necessaria e urgente". Apprezzamento per la disponibilità del Sottosegretario Scalfarotto

Un Disegno di Legge di modifica della riforma Delrio che dia una prospettiva di certezza alle Province sul piano istituzionale, ampliando consolidando le funzioni fondamentali, revisionando il sistema elettorale e norme di riordino della legislazione regionale. Interventi per la stabilità dei bilanci delle Province e l'autonomia finanziaria nella Legge di Bilancio 2022 per sostenere la spinta agli investimenti. 1000 assunzioni per le Province per gli uffici di progettazione, per la gestione tecnica e amministrativa delle stazioni uniche appaltanti, per la gestione dei processi di digitalizzazione nelle Province e negli enti locali e per la transizione ecologica e ambientale. Sono queste le richieste al Governo avanzate oggi dal Presidente dell'UPI Michele de Pascale, nel corso del Comitato Direttivo UPI che si è svolto in presenza e a cui è intervenuto il Sottosegretario agli interni con delega agli Enti locali, Ivan Scalfarotto.
"La revisione della Legge 56/14 deve avere come orizzonte temporale massimo il 2022 - ha detto de Pascale - e considerata l'ampia maggioranza che caratterizza questo Governo, ci sono tutte le condizioni per portare a termine questa operazione necessaria, urgente, non più rinviabile. Su queste proposte abbiamo trovato anche la piena condivisione dell'ANCI, lavorando in piena sinergia con il Presidente Decaro: insieme lavoriamo per rafforzare consolidare il sistema degli enti locali, Comuni, Province e Città metropolitane. Al Governo - ha concluso il Presidente di UPI - ed in particolare alla Ministra Lamorgese e al Sottosegretario Scalfarotto c on cui stiamo avendo un contro positivo e costruttivo, chiediamo di accelerare per quanto possibile il percorso di revisione e di inserire il Disegno di legge delega di revisione delle norme sugli enti locali come collegato alla Legge di Bilancio 2022".
Il Sottosegretario Scalfarotto: ruolo cardine delle Province
"Le Province svolgono un ruolo cardine nel nostro sistema costituzionale in quanto rappresentano enti necessari e intermedi di raccordo tra Comuni e Regioni. La loro funzione essenziale di coordinamento si esplica mediante la definizione di azioni e interventi a favore dei territori e su temi che interessano direttamente i diritti civili dei cittadini. Le varie crisi economiche e i molteplici mutamenti legislativi intervenuti nel tempo hanno determinato difficoltà in tutte le Amministrazioni locali. Accanto a questo si è aggiunto un forte ridimensionamento finanziario che ha condizionato inevitabilmente l'assetto territoriale istituzionale degli enti territoriali, tra cui in particolare, le Province.
"Ora ci troviamo di fronte alla necessità di ridisegnare il profilo dell'Amministrazione provinciale facendo ricorso, ad esempio, alle varie risorse previste dal PNNR proprio con la finalità di pensare ad un profondo rinnovamento di tutti gli enti locali. Tuttavia, non dobbiamo concentrarci solo esclusivamente sul profilo economico e finanziario, ma siamo chiamati a ridefinire e armonizzare il TUEL".
"Il ridisegno delle Province è ormai impellente e indifferibile" - aggiunge il Sottosegretario Scalfarotto con delega agli enti locali - "perché oggi ci sono incongruenze e fragilità che non permettono a queste preziose istituzioni di svolgere al meglio le funzioni e i compiti fondamentali loro assegnati.
L'impegno del Governo
Il Governo si impegna ad affrontare entro breve tempo il problema, in occasione della definizione di un disegno legge delega per la riforma organica degli Enti Locali. Insieme alla riforma del testo unico degli enti locali, l'intenzione del Governo è quella di superare le maggiori criticità che in questi anni sono emerse dalla legge n. 56 del 2014: una operazione di semplificazione che produrrebbe maggiori risparmi, qualità ed efficienza dei servizi ai cittadini".

Regione Siciliana

Energia, 40 milioni di investimenti per l'efficientamento degli edifici regionali

Un disegno di legge in arrivo per disciplinare le comunità energetiche rinnovabili, l'efficientamento degli immobili pubblici e privati su cui la Regione ha investito circa 40 milioni di euro, i progetti avviati nelle isole minori come apripista verso la transizione energetica di tutta la Sicilia. Ma anche i nuovi percorsi di studio, in partnership con gli atenei siciliani, per formare figure professionali adeguate a supportare gli enti locali. Infine, il confronto con soggetti pubblici, enti di ricerca, aziende, per definire il Pears, il Piano energetico ambientale della Regione Siciliana, ormai in dirittura d'arrivo, e sfruttare al massimo le risorse del Pnrr e della programmazione 2021-27.
Questi temi al centro della prima giornata di "Le Energie della Sicilia", l'evento organizzato dal governo Musumeci nell'ambito delle Giornate dell'Energia 2021, alle Ciminiere di Catania, che si chiuderà venerdì 16 luglio con la presentazione del "Manifesto per l'Idrogeno".
Stamattina, la prima tavola rotonda in calendario sul tema "La transizione energetica delle città e nelle isole minori siciliane", con un focus sulle "comunità energetiche rinnovabili", moderata dal professore Rosario Lanzafame dell'Università di Catania, che ha visto intervenire alcuni operatori ed esperti di settore, tra cui Sinloc - progetto "European islands facility Nesoi", Gestore servizi elettrici (Gse), Anci Sicilia, Enea, le università di Palermo e Firenze.
«Abbiamo constatato - ha sottolineato l'assessore all'Energia, Daniela Baglieri - come la tecnologia è già pronta ma occorre organizzare gli aspetti economici, sociali e regolatori, mettendo intorno allo stesso tavolo tutti gli operatori e gli attori interessati affinché si possa dare vita alle comunità energetiche. Su questo punto stiamo lavorando a un disegno di legge, perché la semplificazione va attuata nel massimo del rispetto del principio di legalità, in un settore che coinvolge ingenti risorse economiche pubbliche e private e che devono essere impiegate per massimizzare il ritorno per la collettività».
Tre i pilastri della strategia regionale per la transizione energetica, illustrati oggi. Il primo è il Pears, il Piano energetico ambientale della Regione Siciliana. «Questa tre giorni - ha ribadito il direttore generale del Dipartimento regionale dell'Energia, Antonio Martini - è l'occasione per mettere insieme istituzioni, enti scientifici e imprese, ed ascoltare quali sono i bisogni della comunità da includere nel Piano». Il secondo è proprio l'approccio dal basso, realizzato attraverso l'attuazione di una misura connessa al Patto dei sindaci, per dotare le amministrazioni comunali di un energy manager. Sono 378 le amministrazioni comunali coinvolte su 390, il 98% del totale regionale. Sulla necessità di formazione specifica, la docente dell'Università di Palermo, Eleonora Riva Sanseverino, ha annunciato che «con la Regione Siciliana stiamo elaborando dei dottorati di ricerca che consentiranno, assieme alle aziende, di sviluppare dei percorsi di formazione orientati ai bisogni del territorio, a servizio per esempio delle filiere dell'idrogeno e delle tecnologie digitali per l'energia». Terzo pilastro, è il programma di potenziamento delle reti di trasmissione, per puntare con decisione sulle rinnovabili e sostenerne la produzione.
La Regione Siciliana presta attenzione anche al processo di decarbonizzazione delle isole minori, oggetto in un apposito programma approvato dal governo Musumeci con la delibera 146 del 15 aprile 2021. L'obiettivo è accelerare verso le "Green Island", partendo dalla sostituzione dei gruppi diesel che oggi alimentano le centrali di produzione con generatori a biocombustibili. Sul fronte dell'efficientamento energetico e delle comunità energetiche, l'assessorato all'Energia ha posto in atto interventi di riqualificazione energetica degli immobili dell'amministrazione regionale con un investimento di oltre 40 milioni di euro, di cui 10 derivanti da un project financing per gli immobili del dipartimento dei Beni culturali (musei, biblioteche, aree archeologiche). Finanziati, inoltre, oltre un centinaio di interventi in favore delle amministrazioni comunali per la riqualificazione energetica di immobili e delle reti di illuminazione pubblica. Anche nel settore industriale sono stati finanziati di interventi di efficientamento dei processi produttivi. Un progetto è in corso a Favignana, nelle Egadi, e uno a Salina, nelle Eolie, entrambi presentati come esempi di buone prassi. Per Ilaria Bertini dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile (Enea), «le comunità energetiche e la rigenerazione urbana costituiscono uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi che l'Italia e l'Ue si sono dati. Il problema, più che tecnologico, è di accettabilità e conoscenza da parte dei cittadini. Su questo bisogna lavorare».
Infine, nel pomeriggio, è stato promosso un incontro di approfondimento sull'Ecobonus 110% e gli altri strumenti finanziari per l'efficientamento energetico degli immobili. L'energy manager del dipartimento regionale dell'Energia, Roberto Sannasardo, ha guidato il confronto con operatori ed esperti del settore. Oggi, giovedì 15 luglio, focus su biocombustibili e idrogeno

Infrastrutture, due ore di confronto a Roma tra Regione e Governo

È durato quasi due ore il confronto oggi pomeriggio a Roma tra il ministro delle Infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini e il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci sui temi prioritari dell'agenda politica di Palazzo Orleans. Accompagnato dall'assessore Marco Falcone e dal vicario del gabinetto Eugenio Ceglia, il governatore ha posto al tavolo ministeriale sette temi: Ponte sullo Stretto, Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'autostrada Ragusa-Catania, il Piano di riqualificazione delle strade provinciali, la trasformazione in hub del porto di Augusta, il Consorzio autostrade siciliane e la bonifica della zona Falcata di Messina.
Sul collegamento stabile dello Stretto, in particolare, il ministro ha illustrato la relazione finale della commissione tecnica, passata adesso alle competenze del parlamento per le determinazioni. Musumeci ha assicurato che chiederà alla rappresentanza parlamentare siciliana di sollecitare l'esame della relazione nelle commissioni di merito affinché si arrivi a una scelta finale in breve tempo.
Per la riqualificazione della viabilità secondaria, ministero e Regione hanno concordato di cofinanziare una serie di interventi, da affidare non alle ex Province (prive di personale tecnico) ma a un commissario straordinario nominato d'intesa tra Roma e Palermo.
Per la realizzazione dell'autostrada Ragusa-Catania, il commissario appena nominato dal governo nazionale nella persona del presidente della Regione si avvarrà di un sub-commissario tecnico e si passerà da subito alla fase operativa, definendo un cronoprogramma delle fasi di lavoro preliminare ed esecutivo.
«Abbiamo apprezzato - afferma - Nello Musumeci la dichiarata disponibilità del ministro Giovannini all'ascolto e, per alcuni temi, anche alla condivisione. Sul Pnrr abbiamo manifestato la nostra insoddisfazione per il deficit di confronto con le Regioni. Scelte calate dall'alto e non sempre prioritarie rispetto alle esigenze dell'Isola. Ora faremo lavorare i tavoli tecnici, ai quali ho delegato l'assessore Falcone e i dirigenti del gabinetto di presidenza. Per troppo tempo la Sicilia è stata colpevolmente tenuta fuori dai piani di sviluppo infrastrutturale. È giunto il momento adesso che Roma fissi tempi certi e risorse. Il nostro compito sarà quello di collaborare, naturalmente, ma anche di vigilare».

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