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Rassegna stampa del 28 luglio 2021

grandangoloagrigento.it
Smog, completata rete di monitoraggio per qualità dell'aria

Completata la Rete regionale di monitoraggio della qualita' dell'aria in Sicilia e il relativo programma di valutazione che, attraverso 53 stazioni di rilevamento su tutto il territorio regionale, fornira' un'informazione completa sui livelli di inquinamento. Un intervento voluto dal governo Musumeci e realizzato attraverso Arpa Sicilia, che consente di superare definitivamente la procedura di infrazione europea e porre fine alla gestione frammentata delle stazioni esistenti. A gestirle adesso sara' proprio l'Arpa, secondo le procedure operative di assicurazione e controllo qualita' previste dalla normativa nazionale.Delle 53 centraline installate sette si trovano nell'agglomerato di Palermo, cinque a Catania, due a Messina, 30 nelle zone industriali e le altre nove tra Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani. "Con l'approvazione del Piano per la tutela della qualita' dell'aria - dice l'assessore regionale all'ambiente Toto Cordaro - parte in Sicilia una nuova stagione. Si completa un percorso che ci permette di chiudere il tema legato all'infrazione europea e rendiamo il futuro dei nostri giovani piu' sicuro. Adesso possiamo dire che grazie al governo Musumeci, in tema di pianificazione e tutela dell'ambiente, la Sicilia e' al passo coi tempi". "Finalmente - aggiunge il direttore di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino - siamo riusciti a realizzare questo grande progetto che ci permettera' di conoscere in tempo reale lo stato della qualita' dell'aria in Sicilia e d'informare nel modo corretto i cittadini, attraverso la pubblicazione dei dati sul nostro sito web. E' un cambio di passo importante per l'Agenzia, che mira adesso a rafforzarsi anche sotto il profilo tecnico oltre che gestionale".

giornale di sicilia
Da Girgenti ad Aica, vertice in prefettura per la nuova fase

Il passaggio di consegne tra Girgenti acque e la nuova società idrica, l'Ai - ca, costituita dai 33 comuni della provincia che hanno formalizzato l'adesione ad intero capitale pubblico, è stato al centro di un vertice che si è svolto in Prefettura. L'incontro ha avuto lo scopo di esaminare le urgenti azioni da intraprendere in vista della imminente scadenza della gestione commissariale del servizio idrico integrato, prevista per il prossimo 2 agosto e del passaggio all'Azienda Idrica Comuni Agrigentini. Alla riunione, presieduta dal Prefetto Maria Rita Cocciufa erano presenti l'Assessore Regionale delle Autonomie Locali, Marco Zambuto accompagnato dal dirigente generale Margherita Rizza e dal capo di gabinetto, nonché Sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, i vertici dell'Ati idrico e dell'Aica, il Commissario prefettizio, Gervasio Venuti e una rappresentanza dei Sindaci, tra cui Margherita La Rocca Ruvolo, che amministra Montevago nonchè presidente della Commissione Sanità all'Ars, che hanno aderito al nuovo organismo consortile di gestione dell'ac - qua pubblica. Nel corso dell'incontro, è stata condivisa dall'unanimità dei presenti la soddisfazione per l'attenzio - ne mostrata dal Governo regionale nei confronti della provincia e per il disegno di legge esitato dalla giunta regionale mercoledì scorso che permetterà di assicurare una copertura finanziaria adeguata a consentire l'avvio della nuova Società e a scongiurare lo stop della fornitura idrica. Successivamente, sono stati discussi gli aspetti tecnico - operativi della gestione del servizio idrico - con particolare riguardo all'esigen - za di utilizzare il personale e di mantenere il rapporto con le ditte che eseguono i lavori di manutenzione -, resi particolarmente complessi dalla sussistenza di una procedura di fallimento delle Società Girgenti Acque Spa e Hydortecne e dai necessari ed imprescindibili rapporti con la curatela fallimentare. In particolare, nel corso della discussione è emerso che i vertici dell'Aica e i componenti del consiglio di amministrazione sono già al lavoro per stabilire le soluzioni giuridicamente idonee per un contratto temporaneo di affitto del ramo d'azienda dalla curatela fallimentare e per il passaggio al nuovo organismo del personale che opera alle dipendenze delle società fallite. Durante la riunione, inoltre, i sindaci hanno evidenziato lo sforzo comune e l'impegno che consentirà dal 2 agosto in poi, con il ritorno alla gestione in house, di attivare tutte le potenzialità per garantire una migliore erogazione del servizio idrico in provincia. Il prefetto Cocciufa, in conclusione, si è soffermata sull'import anza dell'attuale momento storico per la provincia di Agrigento che può diventare un modello per l'intera Regione siciliana, avendo compiuto, con la costituzione dell'Azienda consortile, importanti passi avanti nella gestione pubblica del servizio i d r i co. «La riuscita di questo progetto ambizioso che costituisce una rilevante scommessa per il territorio agrigentino - ha detto il prefetto - richiede uno sforzo congiunto ad opera di tutti gli attori coinvolti, - Aica in primis chiamata ad un "cambio di passo" nella gestione del servizio idrico - dei cittadini che hanno un ruolo importante e che devono fare il proprio dovere contribuendo a sostenere i costi del servizio che si baserà, attesa la natura pubblica dello stesso, esclusivamente sugli incassi derivanti dal pagamento delle bollette». ( *PA P I * ) 

gds.it
L'aumento dei contagi rallenta, primi segnali anche in Sicilia: "Ma la quarta ondata ci sarà"
Dopo l'incremento di questo caldo luglio, la crescita dei contagi rallenta. In Sicilia l'ultimo bollettino ha fatto registrare un calo anche rispetto al giorno precedente. Che sia un segnale di una frenata della curva è presto per dirlo. I numeri giornalieri dell'epidemia, del resto, sono ancora in salita.
Secondo il bollettino quotidiano del ministero della Salute continuano a salire i ricoveri sia a livello nazionale che nell'Isola, un elemento da monitorare con attenzione perchè il numero di posti occupati negli ospedali potrebbe determinare il cambio di colore delle regioni.Il rallentamento della velocità con cui i casi stanno crescendo negli ultimi giorni potrebbe però rivelarsi importante, anche perchè un quadro analogo che induce a ipotizzare una prima eventuale inversione di trend si sta determinando anche in Gran Bretagna, dove i contagi sono in decrescita per il settimo giorno consecutivo.Rispetto alla situazione italiana, spiega l'epidemiologo Cesare Cislaghi, già presidente dell'Associazione italiana di epidemiologia, "sicuramente da 3-4 giorni il modello di sviluppo dell'epidemia non è così accelerato come lo era all'inizio. L'indicatore di replicazione diagnostica, che è un indicatore che io considero, era sempre cresciuto nell'ultimo periodo di giorno in giorno ma ora sembra essersi arrestato. Tale indicatore, che misura in pratica la crescita della crescita, era arrivato al valore di circa 2.3 mentre adesso è sceso ad un valore pari a circa 2".Quindi, sottolinea, "negli ultimi giorni possiamo dire che la crescita dei casi c'è sempre, ma si sta ora osservando un rallentamento, cioè una crescita meno veloce. Dire però adesso che questa possa essere una tendenza di medio-lungo periodo o possa indicare una inversione del trend è prematuro e bisognerà almeno aspettare la fine della settimana". Quanto ai motivi del rallentamento della crescita dei casi, ciò secondo Cislaghi può essere legato anche alle vaccinazioni, ma "non è questo il motivo primario". L'ipotesi, rileva, "è che l'ultima ondata di casi nel nostro Paese possa essere stata provocata dalle riaperture di metà giugno di attività ludiche e aggregativo-sportive che hanno fatto seguito alla fine delle scuole. C'è stata quindi una accelerazione dei casi, tendenza che adesso sta subendo una decelerazione complice anche - afferma - la paura evidentemente innescatasi e che ha spinto probabilmente ad una maggiore attenzione". Tuttavia, avverte il sottosegretario alla Salute Giampaolo Sileri, in ogni caso "avremo una quarta ondata di casi, prevalentemente nei non vaccinati, ma a parità del numero di contagi non avremo lo stesso numero di morti e di ricoveri di gennaio". Ciò in virtù delle vaccinazioni, che procedono a ritmo sostenuto.
L'immunizzazione evita infatti le conseguenze più pesanti della malattia ed i decessi. Come dimostra l'ultimo report periodico sui decessi dell'Istituto superiore di sanità, che attesta come quasi 99 deceduti per Covid su 100 dallo scorso febbraio non avevano terminato il ciclo vaccinale, e fra quelli che invece lo avevano completato si riscontra un'età media più alta e un numero di patologie pregresse maggiori rispetto alla media. Fino al 21 luglio, rileva il report, sono 423 i decessi in vaccinati con ciclo completo e rappresentano l'1,2% di tutti i decessi SARS-COV-2 positivi avvenuti dall'1 febbraio (in totale 35.776 decessi).

Ars, in Commissione bocciati i tagli del governo regionale
No ai tagli. La prima Commissione Affari istituzionali dell'Ars ha espresso parere negativo sulle parti di competenza del disegno di legge di variazioni di Bilancio con il quale il governo propone la riduzione di 10 milioni del fondo di quiescenza dei pensionati della Regione siciliana per l'anno 2021, la diminuzione di oltre dieci milioni dei trasferimenti previsti ai Comuni per la spesa corrente e quella di oltre 10 milioni per gli investimenti, oltre alla riduzione di due milioni per i trasferimenti ai Liberi consorzi e le Città metropolitane e di 550 mila euro per i trasferimenti per il personale dei Comuni in dissesto e predissesto.Lo rendono noto Giuseppe Lupo Antonello Cracolici, componenti Pd in Commissione, annunciando che "ci opporremo anche in Aula ai tagli previsti dal governo regionale che colpiscono in maniera indiscriminata i Comuni, le ex Province, i lavoratori precari ed i pensionati della regione".L'Ars, intanto, ha approvato il rendiconto dell'Assemblea regionale per il 2020. In aula è stato incardinato anche il testo sulla riforma delle Irsap che sarà discusso da domani. Votato anche un emendamento che proroga al prossimo 31 agosto la presentazione delle istanze per l'estensione delle concessioni demaniali al 2033.All'ordine del giorno della seduta odierna c'era anche il disegno di legge sul cyberbullismo rinviato, però, per la mancanza del relatore Nello Di Pasquale.

lasicilia.it
Dai cervelli in fuga agli smart workers di ritorno: così il covid "ripopola" la Sicilia

Smart e remote working sono stati per molti un'occasione per riorganizzare la propria vita, anche da un punto di vista abitativo, e tra le categorie che più hanno beneficiato di questa opportunità c'è quella dei lavoratori fuori sede; secondo l'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, nell'ultimo anno il 20% dei fuorisede, vale a dire 400.000 individui, hanno approfittato dello smart working per cambiare città.Il 75% di loro ha scelto di tornare a vivere nel luogo di origine, mentre il 25% ha preferito trasferirsi in un'altra città, diversa sia da quella in cui è nato sia da quella dove ha sede l'azienda per cui lavora.Guardando al fenomeno degli smart workers di ritornò emerge chiaramente come questo abbia assunto connotati diversi a seconda dell'area geografica. Alcune regioni, soprattutto nel Meridione, hanno visto rientrare lavoratori in misura maggiore rispetto a quelli che sono usciti: è il caso della Sardegna (+40%), ma anche della Sicilia (+27%) e della Calabria (+21%). Di contro, le regioni con città più popolose da un punto di vista demografico e lavorativo, hanno avuto un bilancio negativo, vale a dire che il numero di smart workers che hanno lasciato la regione è superiore a quello di coloro che vi hanno fatto ritorno: ad esempio Lombardia (-2%), Piemonte (-10%) e Lazio (-20%).Da notare, però, che la prima ragione per cui si è scelto di lavorare da un'altra città (42,1%) è la volontà di trovare un ritmo di vita più a misura d'uomo, qualunque cosa questo voglia dire. Analizzando le intenzioni per il futuro, sei smart workers di ritorno su dieci hanno dichiarato di non avere intenzione di tornare a fare i fuorisede con casa in affitto e di voler continuare a lavorare da remoto, dalla propria città di origine o da quella in cui si sono trasferiti dopo il lockdown. L'emigrazione dai grandi centri urbani trova conferma anche analizzando l'andamento delle richieste di mutui e delle attivazioni di linee internet casa. Il recente osservatorio di Facile.it e Mutui.it ha messo in evidenza come nel primo semestre 2021 le domande di finanziamento per immobili ubicati in comuni con meno di 250.000 abitanti siano state il 77% del totale, in aumento del 7% rispetto al 2017; anche guardando ai contratti* di attivazione o cambio operatore del servizio internet casa emerge come, tra marzo 2020 e gennaio 2021, vi sia stato un boom soprattutto in alcune delle regioni di rientro; Sardegna (+15,9%), Calabria (+9,7%), Marche (+7,1%), Puglia (+4,8%).Una tendenza emersa dall'indagine svolta per Facile.it è quello dello spostamento dai grandi centri urbani ma non verso le regioni del meridione, bensì verso comuni più piccoli siti all'interno della stessa regione dove ha sede l'azienda per cui è impiegato lo smart worker; fenomeno questo particolarmente evidente in Lombardia e Lazio. Uno degli elementi che ha spinto i fuorisede a cambiare città è quello economico.Se è vero che la retribuzione media degli smart workers di ritorno è pari a 1.840 euro, per uno su tre lo stipendio mensile è inferiore ai 1.500 euro. Cambiare città mantenendo lo stesso lavoro ha permesso quindi a molti di migliorare il proprio tenore di vita; il 28,1% ha dichiarato che la ragione principale per cui ha deciso di rimanere a lavorare da remoto è perché, pur percependo lo stesso stipendio, può permettersi cose che prima da lavoratore fuori sede non poteva.

ilsole24ore.it
Smart working, il 44% lavora più delle ore del contratto e il 56% non ha perso benefit
Il 44% dice che in smart working gli è capitato di lavorare più ore di quelle previste nel contratto e il 56% assicura che il lavoro agile non ha comportato la perdita di benefit tipo i buon pasto. Luci e ombre del lavoro da casa sono nero su bianco in un'indagine appena sfornata dalla Fim Cisl che ha preso in considerazione 4.862 questionari somministrati a lavoratori in maggioranza con qualifica di impiegato e non iscritti al sindacato.Orario di lavoro
La Cisl ha sondato i lavoratori sull'orario di lavoro in smart working. Ecco le risposte: il 54% del campione sostiene che a casa ha mantenuto lo stesso orario praticato in azienda, mentre il 38% dichiara di aver avuto maggiore flessibilità, ma nel rispetto di fasce orarie di inizio e di fine; il 9% infine dide di decidere in autonomia quando lavorare. Quanto all'orario previsto dal contratto, il 39% ha lavorato da casa le stesse ore disciplinate dal suo contratto, al 44% è capitato di lavorare più ore, al 15% è capitato di lavorare molte più ore di quelle previste nel contratto (più di 10 in una settimana) e al 2% meno ore.Disconnessione e strumenti tecnologici
Altro tema legato al lavoro da casa: il diritto alla disconnessione. La Cisl ha voluto sondare se i lavoratori lo conoscono e se le aziende hanno informato in merito i loro dipendenti. Nel 61% dei casi i lavoratori rispondono che l'azienda non ha attuato alcuna misura né li ha informati dell'esistenza di tale diritto; il 32% invece dice che l'azienda si è limitata a ricordare che il diritto esiste e che il lavoratore non è tenuto a rispondere alle mail. Quanto agli strumenti tecnologici necessari per svolgere il lavoro in smart working, la quasi totalità (l'86%) risponde che gli sono stati forniti dall'azienda. Solo il 14% fa uso di strumenti personali.Software di controllo e benefit
L'azienda ha installato strumenti e software di controllo del lavoratore? Il 39% del campione risponde di sì e dice di esserne stato informato; il 50% crede di sì, ma sostiene di non aver ricevuto nessuna informazione a riguardo; il 31% dice di no. Interessante anche la rilevazione sui benefit, con una platea spaccata a metà tra un 56% di lavoratori che risponde di non aver perso nulla rispetto alla fase in cui lavorava dall'ufficio e un 41% che dice di aver perso il buono pasta/mensa.Voto e soddisfazione personale
Quanto è stato gradito lo smart working? Molto, stando all'analisi Cis. La stragrande maggioranza degli intervistati assegna al lavoro agile un voto cha va dall'8 al 10. E alla risposta su quale è stato l'impatto dello smart working sulla propria vita personale e sul proprio lavoro, il 17% risponde che questa modalità di lavoro è stata «fonte di piacere»; il 21% dice che ha contribuito ad «una maggiore concentrazione», il 14% fa presente che ha rappresentato un'opportunità di stare più tempo con i figli. Inutile dire che la stragrande maggioranza risponde affermativamente alla domanda se vorrebbe continuare lo smart working in futuro. Risposte importanti per programmare l'organizzazione del lavoro per i prossimi mesi.

Scrivolibero
REGIONI ED ENTI LOCALIEntro Il Due Agosto Le Domande Per L'adeguamento Antisismico Dell'I.I.S.S. Francesco Crispi - I.T.C. E G. Giovanni XXIII Di RiberaNuovi interventi progettuali per l'adeguamento antisismico di istituti scolastici della provincia programmati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento riguarderanno l'I.I.S.S. Francesco Crispi - I.T.C. e G. GIOVANNI XXIII di Ribera. Per tali servizi di progettazione, inseriti nel Piano Triennale delle opere pubbliche, è previsto un importo a base d'asta di affidamento di €. 882.156,17. Le offerte per la progettazione e le domande di partecipazione dovranno pervenire del 2 agosto 2021 entro le ore 12:00, in modalità telematica e verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il "Portale Appalti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
I soggetti interessati possono consultare tutta la documentazione nella sezione gare e appalti della home page del sito internet dell'Ente www.provincia.agrigento.it .Per realizzare questi lavori l'Ente si riserva di affidare direttamente al progettista dei lavori l'incarico di direzione dei lavori e di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione. Le gare per la progettazione serviranno a richiedere al Ministero competente le somme per realizzare i lavori di adeguamento antisismico degli edifici interessati.

Quotidiano di Sicilia
Manca il personale, chiude l'infopoint turistico di AgrigentoIrene MilisendaIl servizio veniva offerto all'interno di uno dei quattro chioschi di Porta di Ponte. Era stato inaugurato nel 2016 ed era diventato un punto di riferimento per i turisti ma anche per i cittadini
AGRIGENTO - Ad Agrigento chiude per mancanza di personale l'infopoint all'interno di uno dei quattro chioschi di Porta di Ponte.
"Considerato che si è provveduto ad una riorganizzazione dell'Ente a seguito di numerosi pensionamenti - si legge nel provvedimento a firma del commissario straordinario del Libero consorzio Vincenzo Raffo - appare opportuna una migliore distribuzione delle sedi Urp ubicate nel territorio della provincia ed in particolare nel Comune di Agrigento. Sembra quindi opportuna la chiusura del chiosco di piazza Moro, anche in considerazione della vicinanza di altra sede Urp in piazza Vittorio Emanuele, per cui non vi è alcuna incidenza negativa sui servizi resi relativamente alla comunicazione ed informazione ai cittadini e/o visitatori".
Inaugurato nel 2016 l'infopoint è nato proprio come un punto di riferimento per turisti e cittadini per ricevere informazioni e notizie su Agrigento e non solo, visto che la città ha sempre subito un forte "handicap" proprio per la carenza di un centro informativo.
La decisione non è andata giù proprio all'allora Sindaco della Città dei Templi, Calogero Firetto, oggi consigliere comunale che afferma: "La riorganizzazione del personale del Libero Consorzio e altre ragioni burocratiche non possono giustificare una scelta che è totalmente priva di visione del futuro della città. Se il Comune non è in grado di gestire il punto informativo a Porta di Ponte, con i suoi 250 utenti di media al giorno, e il museo di cultura popolare intitolato a Gigi Casesa, conclude Firetto, li affidi a terzi con bando che ne ricerchi le necessarie competenze. I soldi per farlo li ha."
Fanno eco le parole di Fabrizio La Gaipa presidente del Distretto Turistico che chiede al Commissario del Libero Consorzio di rivalutare il provvedimento: "Non possiamo ridurre i servizi di informazione turistica e culturale adesso in questa fase di ripresa economica e turistica della città."

Giornale di Sicilia
Regione. Gli industriali chiedono una sessione straordinaria dell'Ars per sbloccare fondi UeLe imprese battono cassa
Armao: pagamenti in arrivo
Domani in giunta il riaccertamento dei residui dei dipartimenti
..Bocciature in Ars
Intanto all'Ars la prima Commissione Affari istituzionali ha espresso parere negativo sulle parti di competenza del disegno di legge di variazioni di Bilancio con il quale il governo propone la riduzione di 10 milioni del fondo di quiescenza dei pensionati della Regione siciliana per l'anno 2021, la diminuzione di oltre dieci milioni dei trasferimenti previsti ai Comuni perla spesa corrente e quella di oltre 10 milioni per gli investimenti, oltre alla riduzione di due milioni per i trasferimenti ai Liberi consorzi e le Città metropolitane e di 550 mila euro per i trasferimenti per il personale dei Comuni in dissesto e predissesto. «Ci opporremo anche in Aula ai tagli previsti dal governo regionale», commentano il capogruppo Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici, componenti Pd in Commissione. (*AGIO*)

Corriere di Sciacca
Adeguamento antisismico istituti Crispi e Giovanni XXIII di Ribera, le domande entro il 2 agostoRIBERA. Nuovi interventi progettuali per l'adeguamento antisismico di istituti scolastici della provincia programmati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento riguarderanno l'I.I.S.S. Francesco Crispi - I.T.C. e G. GIOVANNI XXIII di Ribera. Per tali servizi di progettazione,  inseriti nel Piano Triennale delle opere pubbliche, è previsto un importo a base d'asta di affidamento di €. 882.156,17.
Le offerte per la progettazione e le domande di partecipazione dovranno pervenire del 2 agosto 2021 entro le ore 12:00, in modalità telematica e verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il "Portale Appalti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. I soggetti interessati possono consultare tutta la documentazione nella sezione gare e appalti della home page del sito internet dell'Ente www.provincia.agrigento.it .Per realizzare questi lavori l'Ente si riserva di affidare direttamente al progettista dei lavori l'incarico di direzione dei lavori e di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione. Le gare per la progettazione serviranno a richiedere al Ministero competente le somme per realizzare i lavori di adeguamento antisismico degli edifici interessati.






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