Giornale
di sicilia
La
grande sfida dell'arruolamento di personale
Al
via il portale della P.A
La
grande sfida dell'arruolamento di personale che presterà la sua
opera all'interno della Pubblica amministrazione è scattata
(seppur ancora in forma sperimentale): nel web, infatti, è comparso
"InPA - il Portale del Reclut amento", il "p a s s e p a r t
out "digit ale che permetterà l'accesso al lavoro nei diversi
enti statali e territoriali. E, perciò per le prossime settimane, lo
In questa prima fase si potranno inserire i "c u r r i c u l a"dei
candidati Da l l'autunno «sarà implementata la pubblicazione dei
bandi e degli avvisi di selezione» strumento, www.inpa.gov.it,
sviluppato dal Dipartimento della Funzione pubblica, in
collaborazione con Almaviva, sarà attivo, consentendo, in questa
prima fase, unicamente l'in - serimento dei "c u r r i c u l a"
dei candidati, liberi professionisti e non. Dall'autunno, fa sapere
il dicastero guidato da Renato Brunetta, «sarà implementata la
pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione del personale
necessario alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr)», dunque, a regime, entro il 2023, «il Portale
ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari, in sinergia
con la Gazzetta Ufficiale, nonché le procedure di mobilità dei
dipendenti pubblici». Lo strumento godrà, infine, pure dei vantaggi
della "part nership" av - viata con "L i n ke d i n", la più
grande piattaforma di attrazione delle professionalità presente sul
mercato (ne conta 750 milioni nel mondo e oltre 15 nello Stivale,
ndr), per amplificare le occasioni di lavoro.
scuole e covid
Il Pnrr prevede sei riforme entro il 2022. Per i docenti nuovo reclutamento, formazione, meno mobilità e possibilità di carriera
Scuola, aule meno affollate e più stimoli agli insegnanti
Ridurre il numero di alunni per
classe e «migliorare i risultati scolastici». Ma anche riformare il reclutamento dei prof, con «un nuovo modello» che metta al centro la
formazione, limiti la mobilità, introduca «requisiti più rigorosi per
l'accesso all'insegnamento» e leghi «la progressione di carriera, la
valutazione delle prestazioni e lo
sviluppo professionale continuo». Ecco le linee guida indicate
dal governo per la scuola, nell'a mbito delle riforme legate al Recovery plan.
Il ministero dell'Istruzione è
già al lavoro sia sulle riforme che
su investimenti come quelli per
asili nido (stanziati in tutto 4,6
miliardi) e l'edilizia scolastica, ma
la deadline è dicembre 2022. Entro il 2021 c'è invece l'impegno a
varare le riforme dell'universit à,
da quella delle classi di laurea con
più percorsi interdisciplinari e
professionalizzanti, a quella dei
dottorati, fino agli alloggi per gli
studenti fuorisede, per portarli da
40mila a 100mila nel 2026.
Per scuola primaria e secondaria la "road map" del Pnrr prevede
sei riforme entro il 2022. Ha già
avuto il primo via libera alla Camera ed è attesa al Senato la legge
sugli Istituti tecnici superiori. Il
ministero ha inoltre anticipato
una prima parte della riforma del
reclutamento nel decreto Sostegni bis, con la procedura per il
concorso ordinario e la riserva, a
regime, del 30% dei posti a chi abbia maturato almeno 3 anni di insegnamento, anche non continuativi, nei 10 anni precedenti.
Entro giugno dovrebbe arrivare
poi la riforma complessiva, con
un «ripensamento» della «formazione iniziale e lungo tutto l'a rco
della carriera», con semplificazione delle «attuali procedure di concorso» e «un chiaro collegamento
tra progressione di carriera, valutazione e sviluppo professionale
cont inuo».
È prevista inoltre l'ist it uzione
di una Scuola di Alta Formazione
e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo, per
«costruire un sistema di formazione di qualità», con un «organismo
qualificato» che darà linee di indirizzo «secondo standard europei» e coordinerà le iniziative formative «che saranno eventualmente collegate alle progressioni
di carriera».
Per ciascuna delle riforme il
Pnrr indica l'obiettivo di «migliorare i risultati scolastici». Si interverrà sugli istituti tecnici e professionali per allineare i curricula
«alla domanda di competenze che
proviene dal tessuto produttivo,
anche locale», e orientare «l'ist ruzione tecnica e professionale verso Industria 4.0, incardinandola
nel contesto dell'innovazione digit ale».
C'è la riforma del sistema di
orientamento, che mira a «introdurre moduli di orientamento
(almeno 30 ore annue)» per gli ultimi due anni delle superiori. Infine, c'è la riforma dell'o rg a n i z z azione del sistema scolastico, che
punta a risolvere il problema delle classi affollate fornendo «soluzioni concrete» per ridurre il numero degli alunni per classe, incrementando il numero di classi, e
rivedendo le attuali norme sulle
dimensioni degli edifici scolastici.
Record di ricoveri in terapia intensiva
Un altro triste primato per l'isola dopo quello dei contagi: aumenta il tasso di positività
La storia si ripete, con la solita, triste
cantilena: Sicilia ancora prima per
contagi quotidiani, e stavolta anche
per nuovi ingressi in terapia intensiva, ben 11 tra ieri mattina e martedì
scorso. Nel dettaglio, il ministero della Salute indica sull'Isola 868 infezioni accertate nelle ultime ore, con un
rialzo di 20 casi rispetto al bollettino
precedente e a fronte di 14.406 tamponi processati (4353 in meno) per
un tasso di positività in crescita dal
4,5 al 6%, mentre si contano nove decessi, di cui quattro, precisa però l'Osservatorio epidemiologico regionale, registrati il 10 agosto, tre il 9 agosto
e due domenica scorsa, per un totale
di 6109 dall'inizio dell'emergenza. Le
nuove guarigioni ammontano invece a 472 e gli attuali positivi, con un
aumento di 387 unità, si attestano
adesso a quota 15.584 di cui 15.066 in
isolamento domiciliare e 518 ricoverati: 459 (11 in più) in area medica e
59 (nove in più) nelle terapie intensive. Così, il tasso di saturazione dei posti letto ospedalieri raggiunge il
14,6% nei reparti ordinari e l'8% circa
nelle Rianimazioni, valori sempre
più vicini alle soglie critiche fissate da
Roma, ossia al 15% in area medica e al
10% nelle terapie intensive, superate
le quali, per decreto legge e su ordinanza ministeriale, l'Isola finirebbe
in zona gialla.
E a giudicare dalla velocità dei ricoveri rilevata ieri su base settimanale nei nosocomi siciliani, pari a +31%
nei reparti ordinari e a + 64% nelle terapie intensive, una delle due asticelle d'allerta potrebbe essere superata
già entro questa settimana, portando la regione fuori dal bianco lunedì
23 agosto. Sempre su base settimanale, l'incidenza del virus sulla popolazione sale a 121 casi ogni 100mila
abitanti, rapporto superato soltanto
dalla Sardegna e dalla Toscana, che
hanno, rispettivamente, 147 e 127
contagiati su 100mila persone. Su
questo fronte, il Nisseno resta il territorio con la cifra più alta (seconda in
Italia solo a quella rilevata nel Cagliaritano) pari a 253 casi ogni 100mila
abitanti, seguono le province di Ragusa con 213, Enna con 149, Agrigento con 145 e Trapani con 127 nuovi
positivi ogni 100mila persone, mentre il Messinese è l'unica area dell'Isola a rimanere sotto la soglia dei 50 casi.Tornando al quadro giornaliero,
questa la suddivisione delle infezioni registrate ieri in scala provinciale:
Catania 199, Palermo 164, Agrigento
133, Ragusa 129, Caltanissetta 94,
Trapani 59, Siracusa 49, Enna 33,
Messina otto. A Palermo, un uomo di
30 anni che martedì scorso aveva effettuato il tampone alla stazione centrale, risultando positivo, è stato riconosciuto ieri da un'altra passeggera
all'aeroporto, poco prima di imbarcarsi su un volo per Milano. La signora ha subito chiamato la polizia. Anche lei il giorno prima era alla stazione ferroviaria per fare il tampone e
causalmente aveva assistito alla scena in cui l'uomo aveva ricevuto l'esito
del test rapido. Il trentenne, portato
dagli agenti della polaria nell'area test-Covid e sottoposto a nuovo tampone risultato positivo, è stato multato e denunciato, ed è tornato a casa
per trascorrere la quarantena.( *A D O* )
Agrigentonotizie.it
Depuratori
malfunzionanti o senza autorizzazioni: sanzioni per oltre 90mila euro
Privi
da anni di autorizzazione al funzionamento o poco efficienti, tanto
da rilasciare un refluo carico di batteri che poi, ovviamente, finiva
nei fiumi e nel mare della nostra provincia. E' questo il racconto
dell'orrore (che però è vero e concreto) che si trae a leggere la
decina di provvedimenti di sanzione emessi dal Libero consorzio di
Agrigento a carico di sindaci e della società Girgenti Acque (tutti
omissati, inspiegabilmente) con un ammontare complessivo di oltre
90mila euro.
Come
era già avvenuto in decine di altri casi, si tratta dei
provvedimenti conclusivi di istruttorie iniziate anni fa e derivanti
dalle attività di controllo messe in campo dall'Arpa nel 2017,
quando verificò a tappeto gli impianti della provincia rintracciando
carenze di ogni tipo. L'iter alla fine ha portato oggi all'emissione
della sanzione che, nel caso di Girgenti Acque, sarà inoltrata ai
commissari liquidatori con un discreto margine di incertezza rispetto
all'effettivo soddisfacimento della richiesta di pagamento.
Del
resto le decine di multe già elevate negli ultimi anni sono state in
larghissima parte impugnate dall'ex gestore e quindi sarebbe
interessante capire, alla fine dei conti, chi pagherà cosa e quanto.
Altrettanto
interessante sarebbe capire quale sia oggi lo stato in cui versano i
depuratori del nostro territorio (prima sequestrati, poi consegnati
al gestore, poi trasferiti alla Regione, poi ancora restituiti alla
gestione commissariali senza notizia di adeguamenti realizzati) e se
questi, ancora oggi, continuino a scaricare i loro reflui senza
autorizzazioni e senza piena efficacia depurativa.E' impossibile
saperlo, almeno ai più, perché se un tempo sul sito dell'Ato idrico
venivano pubblicati periodicamente i report dei valori anomali di
scarico, dal 2018 almeno non vi è più traccia di queste
certificazioni sul sito on line dell'Ente, senza che nessuno abbia
mai saputo fornirci una risposta
Scuola
e "certificati verdi"
I
presidi: escludiamo dai controlli continui il personale vaccinato
La
gestione del Green pass per il personale scolastico, in vista del
rientro sui banchi, continua a far discutere anche a ridosso di
Ferragosto. Sono i presidi, per bocca del presidente dell'Anp
Antonello Giannelli, a chiedere che «vengano esclusi dai controlli i
vaccinati» per non ingolfare ulteriormente un settore già messo a
dura prova. Come è presto detto: «Facendo sì che il sistema
sanitario fornisca i dati degli immunizzati alle scuole», propone.
Il Ministero dell'Istruzione, «già al lavoro per dare il massimo
supporto alle scuole nella gestione del controllo del Green pass e
dell'avvio dell'anno scolastico», replica spiegando di aver
«attivato una sezione informativa sul proprio sito sul rientro a
settembre e di aver messo a disposizione delle scuole un help desk».
In merito alla banca dati dei vaccinati «sta interloquendo con le
autorità sanitarie per la gestione dei controlli». Per i presidi
«verificare di continuo il possesso del Green pass da parte di tutti
i lavoratori della scuola è molto inefficiente, in quanto gli stessi
sono in massima parte vaccinati. È necessario quindi che le scuole
possano escludere a monte, dal controllo, i dipendenti che risultino
già immunizzati - afferma Giannelli - Questo potrà agevolmente
ottenersi se il sistema sanitario comunicherà alle scuole le dovute
informazioni. La legge attribuisce al Ministero la possibilità di
intervenire attraverso una Circolare applicativa che consenta di non
aggravare di inutili controlli le scuole e i tantissimi docenti e ata
che sono già in regola». La richiesta è dunque la possibilità di
avere accesso a una banca dati informatizzata «che individui i
soggetti non vaccinati e li segnali automaticamente alle scuole con
un meccanismo simile a quello delle vaccinazioni degli alunni, ovvero
la scuola fornisce i nominativi alla Asl competente che poi le invia
l'elenco dei non vaccinati», propone il presidente. Anche la Cisl
Scuola appoggia la richiesta dei presidi ma avanza u n'ulteriore
rivendicazione: «Chiediamo al generale Figliuolo i dati reali, a
partire dai colpiti da Covid nel settore scolastico e dei vaccinati -
dice la segretaria Maddalena Gissi - . I sistemi informatici
possono comunicare alle scuole direttamente ma a noi servono i numeri
distinti per Regioni. In questo modo si potranno fare valutazioni
mirate. I tanti fragili saranno chiamati a certificare le situazioni
di rischio e questo non potrà avvenire attraverso un sistema
informativo». Due giorni fa era venuta dai presidi la richiesta di
8.000 nuovi segretari per gestire i controlli dei Green pass. Il
Ministero risponde, numeri alla mano, che il Consiglio dei Ministri
ha deliberato, di recente, l'assunzione di «112.473 docenti,
12.193 unità di personale ata, 450 dirigenti scolastici, 108
educatori, 673 insegnanti di religione cattolica. Con il decreto
sostegni bis sono stanziati anche 400 milioni per l'organico
aggiuntivo per l'e m e rge n z a , sia ata che docenti per il
recupero delle competenze». Intanto in Toscana l'U n i co b a s
annuncia un'azione legale contro l'obbligo di Green pass nelle
scuole per docenti e Ata, pena la sospensione dal servizio senza
retribuzione: «Non permetteremo - spiega il sindacato - che il
vaccino sia utilizzato come elemento risolutore di una sicurezza che
non sta a cuore a Governo e Ministero che non hanno fatto niente fino
ad ora per assicurarla».
Ilsole24ore.it
La
Pa cerca alte competenze per gestire il Pnrr
La
durata dei contratti non potrà superare fine 2026: il personale sarà
reperito tra professionisti e laureati iscritti in appositi elenchi
Con
la conversione in legge del decreto Reclutamento prende il via il
potenziamento della pubblica amministrazione a livello di risorse
umane, definito dal ministro Renato Brunetta come uno dei pilastri
per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
(Pnrr).Gli interventi si spingono in molteplici direzioni. Una prima
è rappresentata da assunzioni e incarichi a esperti di alta
specializzazione.
Gli
elenchi istituiti presso il ministero
Per
poter reperire i soggetti in questione, il dipartimento della
Funzione pubblica, attraverso il portale del reclutamento, istituisce
elenchi a cui possono accedere professionisti qualificati, iscritti
nel relativo Albo o ordinamento professionale e non già in
quiescenza, nonché personale in possesso di laurea magistrale o
specialistica e un dottorato di ricerca o master universitario di
In
alternativa a questi ultimi il candidato deve vantare un'esperienza
professionale qualificata almeno triennale maturata presso enti
pubblici nazionali, organismi internazionali o dell'Unione europea.
Per individuare i primi, le amministrazioni effettuano un colloquio
selettivo con almeno quattro professionisti iscritti nell'elenco.
Per
selezionare i lavoratori da assumere con contratto a tempo
determinato, con termine che non può superare la durata del progetto
a cui sono assegnati e comunque non oltre il 31 dicembre 2026, gli
enti interessati possono svolgere procedure digitali, decentrate e
semplificate.
Brunetta
scuote la Pa: «Carriere più premianti per sfruttare il Recovery»
Nuove
modalità per le assunzioni negli enti locali
Un
discorso a parte è riservato agli enti locali, per i quali viene
prospettata una nuova modalità per il reperimento di risorse umane,
sia a tempo determinato che indeterminato. La logica seguita risulta
essere analoga a quella sopra illustrata. In primis si ricorre alla
formazione di elenchi di idonei alla copertura di un posto di un
determinato profilo professionale. La formazione degli elenchi non
presuppone, necessariamente, la necessità di coprire il posto e,
quindi, si può procedere anche in assenza di un fabbisogno di
personale. Gli elenchi sono stilati all'esito di apposite selezioni
e aggiornati annualmente.
Nel
momento in cui sorge la necessità di procedere ad una assunzione,
l'amministrazione procede ad un interpello fra i candidati presenti
nell'elenco e dichiarati idonei. Se più persone rispondono
all'interpello, l'ente locale valuta le candidature attraverso
modalità semplificate, che si concretizzano in una prova selettiva
scritta o orale, che porterà alla formulazione di una graduatoria
dalla quale attingere per la copertura del posto.
Un
altro aspetto riguarda la dirigenza. Viene caldeggiato il ricorso a
manager esterni, con deroghe alle percentuali massime di dirigenti
assunti in base all'articolo 19, comma 6, del Dlgs 165/01. Anche in
questo caso, però, la durata dell'incarico non può superare il 31
dicembre 2026.
Per
chi è già dipendente
Infine,
non viene dimenticato il personale già dipendente della pubblica
amministrazione, per il quale vengono ridisciplinate, a primo avviso
semplificandole, sia le progressioni all'interno delle aree che fra
le aree. È prevista, altresì, con il Ccnl del triennio 2019/2021,
la ridefinizione di un nuovo ordinamento professionale, alle cui
posizioni si potrà accedere sulla base di requisiti di esperienza e
di professionalità maturate per almeno cinque anni
nell'amministrazione di appartenenza.
lasicilia.it
Zone
gialle, ecco quando la Sicilia prima per contagi potrebbe cambiare
colore
Anche
se ieri si è registrato un calo dei nuovi positivi a
livello nazionale (ma sono stati fatti pochi tamponi), la variante
Delta continua a spinge l'aumento dei contagi da coronavirus in
diverse regioni, Sicilia compresa. L'Isola è da diversi giorni ai
primi positi in Italia per nuovi casi e ieri è risultata la regione
con il più alto numero di infezioni in un giorno, 822, dovuto ai
tanti focolai sparsi nell'Isola.
Ma
mentre al livello nazionale la
maggiore trasmissibilità della variante Delta non ha causato
ancora un proporzionale aumento delle ospedalizzazioni e dei
decessi, in Sicilia
e in Sardegna -
le due regioni prese d'assalto dai turisti per il mare in questa
caldissima estate - sì che c'è stato.
Nelle
due isole la situazione è più grave, con
valori limite rispetto alle soglie fissate dal Governo per il cambio
di colore (10% di occupazione per le terapie intensive e 15% nei
reparti non critici): ad esempio, la Sardegna ha raggiunto il 11% di
occupazione delle terapie intensive e il 7% delle aree mediche non
critiche, mentre la Sicilia è al 7% delle terapie intensive e al 13%
delle aree mediche non critiche (era il 5% 20 giorni fa), ma
comunque ancora sotto la soglia del 15% indicata come uno dei nuovi
parametri principali per il cambio di colore delle regioni.
Valori
però molto vicini al
passaggio automatico in zona gialla che però secondo le proiezioni
non dovrebbe avvenire a breve ma potrebbe comunque accadere entro
agosto se non si inverte il trend dei contagi.
La
campagna vaccinale e
i controlli anti assembramento sul territorio stanno fornendo
risultati concreti anche se l'attenzione resta alta per scongiurare
possibili focolai, come quelli scoppiati negli ultimi giorni a Gela,
a Mascali o ad Aci Castello. Controlli sono stati
effettuati anche tra i 549 migranti a bordo della Ocean Viking
arrivata ieri mattina al porto di Pozzallo. Al momento, al termine
delle procedure sanitarie, sono in tutto 30 le persone risultate
positive al coronavirus. I profughi, al termine delle procedure di
identificazione di Polizia, sono stati imbarcati sulla nave
quarantena Gnv Azzurra già in banchina.