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rassegna stampa 10, 11 e 12 agosto 2021

Giornale di sicilia
La grande sfida dell'arruolamento di personale
 Al via il portale della P.A

 La grande sfida dell'arruolamento di personale che presterà la sua opera all'interno della Pubblica amministrazione è scattata (seppur ancora in forma sperimentale): nel web, infatti, è comparso "InPA - il Portale del Reclut amento", il "p a s s e p a r t out "digit ale che permetterà l'accesso al lavoro nei diversi enti statali e territoriali. E, perciò per le prossime settimane, lo In questa prima fase si potranno inserire i "c u r r i c u l a"dei candidati Da l l'autunno «sarà implementata la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione» strumento, www.inpa.gov.it, sviluppato dal Dipartimento della Funzione pubblica, in collaborazione con Almaviva, sarà attivo, consentendo, in questa prima fase, unicamente l'in - serimento dei "c u r r i c u l a" dei candidati, liberi professionisti e non. Dall'autunno, fa sapere il dicastero guidato da Renato Brunetta, «sarà implementata la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione del personale necessario alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)», dunque, a regime, entro il 2023, «il Portale ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari, in sinergia con la Gazzetta Ufficiale, nonché le procedure di mobilità dei dipendenti pubblici». Lo strumento godrà, infine, pure dei vantaggi della "part nership" av - viata con "L i n ke d i n", la più grande piattaforma di attrazione delle professionalità presente sul mercato (ne conta 750 milioni nel mondo e oltre 15 nello Stivale, ndr), per amplificare le occasioni di lavoro.


scuole e covid 
Il Pnrr prevede sei riforme entro il 2022. Per i docenti nuovo reclutamento, formazione, meno mobilità e possibilità di carriera
Scuola, aule meno affollate e più stimoli agli insegnanti

Ridurre il numero di alunni per classe e «migliorare i risultati scolastici». Ma anche riformare il reclutamento dei prof, con «un nuovo modello» che metta al centro la formazione, limiti la mobilità, introduca «requisiti più rigorosi per l'accesso all'insegnamento» e leghi «la progressione di carriera, la valutazione delle prestazioni e lo sviluppo professionale continuo». Ecco le linee guida indicate dal governo per la scuola, nell'a mbito delle riforme legate al Recovery plan. Il ministero dell'Istruzione è già al lavoro sia sulle riforme che su investimenti come quelli per asili nido (stanziati in tutto 4,6 miliardi) e l'edilizia scolastica, ma la deadline è dicembre 2022. Entro il 2021 c'è invece l'impegno a varare le riforme dell'universit à, da quella delle classi di laurea con più percorsi interdisciplinari e professionalizzanti, a quella dei dottorati, fino agli alloggi per gli studenti fuorisede, per portarli da 40mila a 100mila nel 2026. Per scuola primaria e secondaria la "road map" del Pnrr prevede sei riforme entro il 2022. Ha già avuto il primo via libera alla Camera ed è attesa al Senato la legge sugli Istituti tecnici superiori. Il ministero ha inoltre anticipato una prima parte della riforma del reclutamento nel decreto Sostegni bis, con la procedura per il concorso ordinario e la riserva, a regime, del 30% dei posti a chi abbia maturato almeno 3 anni di insegnamento, anche non continuativi, nei 10 anni precedenti. Entro giugno dovrebbe arrivare poi la riforma complessiva, con un «ripensamento» della «formazione iniziale e lungo tutto l'a rco della carriera», con semplificazione delle «attuali procedure di concorso» e «un chiaro collegamento tra progressione di carriera, valutazione e sviluppo professionale cont inuo». È prevista inoltre l'ist it uzione di una Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo, per «costruire un sistema di formazione di qualità», con un «organismo qualificato» che darà linee di indirizzo «secondo standard europei» e coordinerà le iniziative formative «che saranno eventualmente collegate alle progressioni di carriera». Per ciascuna delle riforme il Pnrr indica l'obiettivo di «migliorare i risultati scolastici». Si interverrà sugli istituti tecnici e professionali per allineare i curricula «alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo, anche locale», e orientare «l'ist ruzione tecnica e professionale verso Industria 4.0, incardinandola nel contesto dell'innovazione digit ale». C'è la riforma del sistema di orientamento, che mira a «introdurre moduli di orientamento (almeno 30 ore annue)» per gli ultimi due anni delle superiori. Infine, c'è la riforma dell'o rg a n i z z azione del sistema scolastico, che punta a risolvere il problema delle classi affollate fornendo «soluzioni concrete» per ridurre il numero degli alunni per classe, incrementando il numero di classi, e rivedendo le attuali norme sulle dimensioni degli edifici scolastici.


Record di ricoveri in terapia intensiva Un altro triste primato per l'isola dopo quello dei contagi: aumenta il tasso di positività

La storia si ripete, con la solita, triste cantilena: Sicilia ancora prima per contagi quotidiani, e stavolta anche per nuovi ingressi in terapia intensiva, ben 11 tra ieri mattina e martedì scorso. Nel dettaglio, il ministero della Salute indica sull'Isola 868 infezioni accertate nelle ultime ore, con un rialzo di 20 casi rispetto al bollettino precedente e a fronte di 14.406 tamponi processati (4353 in meno) per un tasso di positività in crescita dal 4,5 al 6%, mentre si contano nove decessi, di cui quattro, precisa però l'Osservatorio epidemiologico regionale, registrati il 10 agosto, tre il 9 agosto e due domenica scorsa, per un totale di 6109 dall'inizio dell'emergenza. Le nuove guarigioni ammontano invece a 472 e gli attuali positivi, con un aumento di 387 unità, si attestano adesso a quota 15.584 di cui 15.066 in isolamento domiciliare e 518 ricoverati: 459 (11 in più) in area medica e 59 (nove in più) nelle terapie intensive. Così, il tasso di saturazione dei posti letto ospedalieri raggiunge il 14,6% nei reparti ordinari e l'8% circa nelle Rianimazioni, valori sempre più vicini alle soglie critiche fissate da Roma, ossia al 15% in area medica e al 10% nelle terapie intensive, superate le quali, per decreto legge e su ordinanza ministeriale, l'Isola finirebbe in zona gialla. E a giudicare dalla velocità dei ricoveri rilevata ieri su base settimanale nei nosocomi siciliani, pari a +31% nei reparti ordinari e a + 64% nelle terapie intensive, una delle due asticelle d'allerta potrebbe essere superata già entro questa settimana, portando la regione fuori dal bianco lunedì 23 agosto. Sempre su base settimanale, l'incidenza del virus sulla popolazione sale a 121 casi ogni 100mila abitanti, rapporto superato soltanto dalla Sardegna e dalla Toscana, che hanno, rispettivamente, 147 e 127 contagiati su 100mila persone. Su questo fronte, il Nisseno resta il territorio con la cifra più alta (seconda in Italia solo a quella rilevata nel Cagliaritano) pari a 253 casi ogni 100mila abitanti, seguono le province di Ragusa con 213, Enna con 149, Agrigento con 145 e Trapani con 127 nuovi positivi ogni 100mila persone, mentre il Messinese è l'unica area dell'Isola a rimanere sotto la soglia dei 50 casi.Tornando al quadro giornaliero, questa la suddivisione delle infezioni registrate ieri in scala provinciale: Catania 199, Palermo 164, Agrigento 133, Ragusa 129, Caltanissetta 94, Trapani 59, Siracusa 49, Enna 33, Messina otto. A Palermo, un uomo di 30 anni che martedì scorso aveva effettuato il tampone alla stazione centrale, risultando positivo, è stato riconosciuto ieri da un'altra passeggera all'aeroporto, poco prima di imbarcarsi su un volo per Milano. La signora ha subito chiamato la polizia. Anche lei il giorno prima era alla stazione ferroviaria per fare il tampone e causalmente aveva assistito alla scena in cui l'uomo aveva ricevuto l'esito del test rapido. Il trentenne, portato dagli agenti della polaria nell'area test-Covid e sottoposto a nuovo tampone risultato positivo, è stato multato e denunciato, ed è tornato a casa per trascorrere la quarantena.( *A D O* )

 Agrigentonotizie.it
 Depuratori malfunzionanti o senza autorizzazioni: sanzioni per oltre 90mila euro

 Privi da anni di autorizzazione al funzionamento o poco efficienti, tanto da rilasciare un refluo carico di batteri che poi, ovviamente, finiva nei fiumi e nel mare della nostra provincia. E' questo il racconto dell'orrore (che però è vero e concreto) che si trae a leggere la decina di provvedimenti di sanzione emessi dal Libero consorzio di Agrigento a carico di sindaci e della società Girgenti Acque (tutti omissati, inspiegabilmente) con un ammontare complessivo di oltre 90mila euro. Come era già avvenuto in decine di altri casi, si tratta dei provvedimenti conclusivi di istruttorie iniziate anni fa e derivanti dalle attività di controllo messe in campo dall'Arpa nel 2017, quando verificò a tappeto gli impianti della provincia rintracciando carenze di ogni tipo. L'iter alla fine ha portato oggi all'emissione della sanzione che, nel caso di Girgenti Acque, sarà inoltrata ai commissari liquidatori con un discreto margine di incertezza rispetto all'effettivo soddisfacimento della richiesta di pagamento. Del resto le decine di multe già elevate negli ultimi anni sono state in larghissima parte impugnate dall'ex gestore e quindi sarebbe interessante capire, alla fine dei conti, chi pagherà cosa e quanto. Altrettanto interessante sarebbe capire quale sia oggi lo stato in cui versano i depuratori del nostro territorio (prima sequestrati, poi consegnati al gestore, poi trasferiti alla Regione, poi ancora restituiti alla gestione commissariali senza notizia di adeguamenti realizzati) e se questi, ancora oggi, continuino a scaricare i loro reflui senza autorizzazioni e senza piena efficacia depurativa.E' impossibile saperlo, almeno ai più, perché se un tempo sul sito dell'Ato idrico venivano pubblicati periodicamente i report dei valori anomali di scarico, dal 2018 almeno non vi è più traccia di queste certificazioni sul sito on line dell'Ente, senza che nessuno abbia mai saputo fornirci una risposta



Scuola e "certificati verdi"
 I presidi: escludiamo dai controlli continui il personale vaccinato

 La gestione del Green pass per il personale scolastico, in vista del rientro sui banchi, continua a far discutere anche a ridosso di Ferragosto. Sono i presidi, per bocca del presidente dell'Anp Antonello Giannelli, a chiedere che «vengano esclusi dai controlli i vaccinati» per non ingolfare ulteriormente un settore già messo a dura prova. Come è presto detto: «Facendo sì che il sistema sanitario fornisca i dati degli immunizzati alle scuole», propone. Il Ministero dell'Istruzione, «già al lavoro per dare il massimo supporto alle scuole nella gestione del controllo del Green pass e dell'avvio dell'anno scolastico», replica spiegando di aver «attivato una sezione informativa sul proprio sito sul rientro a settembre e di aver messo a disposizione delle scuole un help desk». In merito alla banca dati dei vaccinati «sta interloquendo con le autorità sanitarie per la gestione dei controlli». Per i presidi «verificare di continuo il possesso del Green pass da parte di tutti i lavoratori della scuola è molto inefficiente, in quanto gli stessi sono in massima parte vaccinati. È necessario quindi che le scuole possano escludere a monte, dal controllo, i dipendenti che risultino già immunizzati - afferma Giannelli - Questo potrà agevolmente ottenersi se il sistema sanitario comunicherà alle scuole le dovute informazioni. La legge attribuisce al Ministero la possibilità di intervenire attraverso una Circolare applicativa che consenta di non aggravare di inutili controlli le scuole e i tantissimi docenti e ata che sono già in regola». La richiesta è dunque la possibilità di avere accesso a una banca dati informatizzata «che individui i soggetti non vaccinati e li segnali automaticamente alle scuole con un meccanismo simile a quello delle vaccinazioni degli alunni, ovvero la scuola fornisce i nominativi alla Asl competente che poi le invia l'elenco dei non vaccinati», propone il presidente. Anche la Cisl Scuola appoggia la richiesta dei presidi ma avanza u n'ulteriore rivendicazione: «Chiediamo al generale Figliuolo i dati reali, a partire dai colpiti da Covid nel settore scolastico e dei vaccinati - dice la segretaria Maddalena Gissi - . I sistemi informatici possono comunicare alle scuole direttamente ma a noi servono i numeri distinti per Regioni. In questo modo si potranno fare valutazioni mirate. I tanti fragili saranno chiamati a certificare le situazioni di rischio e questo non potrà avvenire attraverso un sistema informativo». Due giorni fa era venuta dai presidi la richiesta di 8.000 nuovi segretari per gestire i controlli dei Green pass. Il Ministero risponde, numeri alla mano, che il Consiglio dei Ministri ha deliberato, di recente, l'assunzione di «112.473 docenti, 12.193 unità di personale ata, 450 dirigenti scolastici, 108 educatori, 673 insegnanti di religione cattolica. Con il decreto sostegni bis sono stanziati anche 400 milioni per l'organico aggiuntivo per l'e m e rge n z a , sia ata che docenti per il recupero delle competenze». Intanto in Toscana l'U n i co b a s annuncia un'azione legale contro l'obbligo di Green pass nelle scuole per docenti e Ata, pena la sospensione dal servizio senza retribuzione: «Non permetteremo - spiega il sindacato - che il vaccino sia utilizzato come elemento risolutore di una sicurezza che non sta a cuore a Governo e Ministero che non hanno fatto niente fino ad ora per assicurarla».


 Ilsole24ore.it
 La Pa cerca alte competenze per gestire il Pnrr

 La durata dei contratti non potrà superare fine 2026: il personale sarà reperito tra professionisti e laureati iscritti in appositi elenchi Con la conversione in legge del decreto Reclutamento prende il via il potenziamento della pubblica amministrazione a livello di risorse umane, definito dal ministro Renato Brunetta come uno dei pilastri per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).Gli interventi si spingono in molteplici direzioni. Una prima è rappresentata da assunzioni e incarichi a esperti di alta specializzazione. Gli elenchi istituiti presso il ministero Per poter reperire i soggetti in questione, il dipartimento della Funzione pubblica, attraverso il portale del reclutamento, istituisce elenchi a cui possono accedere professionisti qualificati, iscritti nel relativo Albo o ordinamento professionale e non già in quiescenza, nonché personale in possesso di laurea magistrale o specialistica e un dottorato di ricerca o master universitario di In alternativa a questi ultimi il candidato deve vantare un'esperienza professionale qualificata almeno triennale maturata presso enti pubblici nazionali, organismi internazionali o dell'Unione europea. Per individuare i primi, le amministrazioni effettuano un colloquio selettivo con almeno quattro professionisti iscritti nell'elenco. Per selezionare i lavoratori da assumere con contratto a tempo determinato, con termine che non può superare la durata del progetto a cui sono assegnati e comunque non oltre il 31 dicembre 2026, gli enti interessati possono svolgere procedure digitali, decentrate e semplificate. Brunetta scuote la Pa: «Carriere più premianti per sfruttare il Recovery» Nuove modalità per le assunzioni negli enti locali Un discorso a parte è riservato agli enti locali, per i quali viene prospettata una nuova modalità per il reperimento di risorse umane, sia a tempo determinato che indeterminato. La logica seguita risulta essere analoga a quella sopra illustrata. In primis si ricorre alla formazione di elenchi di idonei alla copertura di un posto di un determinato profilo professionale. La formazione degli elenchi non presuppone, necessariamente, la necessità di coprire il posto e, quindi, si può procedere anche in assenza di un fabbisogno di personale. Gli elenchi sono stilati all'esito di apposite selezioni e aggiornati annualmente. Nel momento in cui sorge la necessità di procedere ad una assunzione, l'amministrazione procede ad un interpello fra i candidati presenti nell'elenco e dichiarati idonei. Se più persone rispondono all'interpello, l'ente locale valuta le candidature attraverso modalità semplificate, che si concretizzano in una prova selettiva scritta o orale, che porterà alla formulazione di una graduatoria dalla quale attingere per la copertura del posto. Un altro aspetto riguarda la dirigenza. Viene caldeggiato il ricorso a manager esterni, con deroghe alle percentuali massime di dirigenti assunti in base all'articolo 19, comma 6, del Dlgs 165/01. Anche in questo caso, però, la durata dell'incarico non può superare il 31 dicembre 2026. Per chi è già dipendente Infine, non viene dimenticato il personale già dipendente della pubblica amministrazione, per il quale vengono ridisciplinate, a primo avviso semplificandole, sia le progressioni all'interno delle aree che fra le aree. È prevista, altresì, con il Ccnl del triennio 2019/2021, la ridefinizione di un nuovo ordinamento professionale, alle cui posizioni si potrà accedere sulla base di requisiti di esperienza e di professionalità maturate per almeno cinque anni nell'amministrazione di appartenenza.

lasicilia.it
Zone gialle, ecco quando la Sicilia prima per contagi potrebbe cambiare colore
Anche se ieri si è registrato un calo dei nuovi positivi a livello nazionale (ma sono stati fatti pochi tamponi), la variante Delta continua a spinge l'aumento dei contagi da coronavirus in diverse regioni, Sicilia compresa. L'Isola è da diversi giorni ai primi positi in Italia per nuovi casi e ieri è risultata la regione con il più alto numero di infezioni in un giorno, 822, dovuto ai tanti focolai sparsi nell'Isola. Ma mentre al livello nazionale la maggiore trasmissibilità della variante Delta non ha causato ancora un proporzionale aumento delle ospedalizzazioni e dei decessi, in Sicilia e in Sardegna - le due regioni prese d'assalto dai turisti per il mare in questa caldissima estate - sì che c'è stato. Nelle due isole la situazione è più grave, con valori limite rispetto alle soglie fissate dal Governo per il cambio di colore (10% di occupazione per le terapie intensive e 15% nei reparti non critici): ad esempio, la Sardegna ha raggiunto il 11% di occupazione delle terapie intensive e il 7% delle aree mediche non critiche, mentre la Sicilia è al 7% delle terapie intensive e al 13% delle aree mediche non critiche (era il 5% 20 giorni fa), ma  comunque ancora sotto la soglia del 15% indicata come uno dei nuovi parametri principali per il cambio di colore delle regioni.  Valori però molto vicini al passaggio automatico in zona gialla che però secondo le proiezioni non dovrebbe avvenire a breve ma potrebbe comunque accadere entro agosto se non si inverte il trend dei contagi.   La campagna vaccinale e i controlli anti assembramento sul territorio stanno fornendo risultati concreti anche se l'attenzione resta alta per scongiurare possibili focolai, come quelli scoppiati negli ultimi giorni a Gela, a Mascali o ad Aci Castello.  Controlli sono stati effettuati anche tra i 549 migranti a bordo della Ocean Viking arrivata ieri mattina al porto di Pozzallo. Al momento, al termine delle procedure sanitarie, sono in tutto 30 le persone risultate positive al coronavirus. I profughi, al termine delle procedure di identificazione di Polizia, sono stati imbarcati sulla nave quarantena Gnv Azzurra già in banchina.

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