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rassegna stampa dal 20 al 23 agosto 2021

giornale di sicilia

Il sottosegretario Andrea Costa «Obbligo di Green pass negli uffici pubblici»

Tornare in presenza negli uffici del pubblico impiego, ampliando l'obbligo del Green pass «perché il Paese ritorna alla normalità quando la fetta di smartworking si riduce». È la proposta del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che propone di estendere l'introduzione del certificato verde per altre categorie lavorative così come è già previsto per il personale scolastico. E, come ultima ratio, il vaccino tassativo allo stesso modo degli operatori sanitari. Riflessioni che arrivano in vista dell'inizio del processo di conversione del decreto legge sul Green pass a settembre: il primo del prossimo mese si parte in Commissione S a l ut e . Costa ritiene che vada resa necessaria l'obbligatorietà del passaporto verde «per tutte quelle attività dove c'è da garantire la continuità di un servizio, per esempio gli operatori del Trasporto pubblico locale, i dipendenti dei supermarket e dei servizi essenziali ovvero quelli sono stati operativi durante il lockdown. Ma - insiste - anche i dipendenti degli uffici comunali e pubblici dovranno tornare alla normalità e in presenza: hanno la responsabilità di garantire un servizio al Paese e a contatto con il pubblico. Non è possibile che in alcuni territori siano ancora chiusi e in smartworking». Il sottosegretario alla Salute pone l'accento sul fatto che non è un caso se Sicilia, Sardegna e Calabria abbiano i numeri più alti sui ricoveri per Covid: «Sono regioni dove c'è la più bassa percentuale di vaccinati rispetto al resto d'Italia e non è un caso», dice. Ma in generale «nel mese di agosto era fisiologico che ci fosse stato un periodo di calo delle vaccinazioni, a causa delle ferie degli italiani. Settembre sarà un mese decisivo, per dare un'ulteriore impulso alla campagna vaccinale, dove l'incognita è riferita a chi non si vuole vaccinare. Da questo punto di vista oggi non siamo nelle condizioni di dire qual è la quota dei No vax e quale quella dei cittadini che si possono ancora convincere. I dati emergeranno a settembre e allora faremo riflessioni su questo». E laddove per alcune categorie sarà necessaria l'immunizzazione ma non si riesca a risolvere il problema con un messaggio di fiducia, «va introdotto l'obbligo, così come è successo per medici infermieri». In vista di settembre un altro imperativo resta la didattica in presenza, «basta con quella a distanza». Da estendere anche ai lavoratori del trasporto e ai servizi essenziali Andrea Costa.


lotta al covid-19
Insegnanti e operatori scolastici senza green pass verso la sospensione

Green pass per prof e operatori scolastici. Lo ha annunciato senza mezzi termini mi ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
Insegnanti e altri operatori scolastici senza green pass verso la sospensione. Lo ha annunciato senza mezzi termini mi ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi.Sul fronte scolastico per quanto riguarda il personale, insegnanti e operatori "abbiamo un set di regole chiare - ha detto Bianchi a margine di un convegno al Meeting di Cl -, che abbiamo ovviamente dato seguendo le indicazioni del Cts; indicazioni che dicono in maniera molto evidente che tutti coloro che hanno un Green pass sono dentro la scuola, saranno presenti all'inizio della scuola a settembre, invece coloro che non hanno un Green pass, come dice la norma attuale, ovviamente saranno sospesi".A settembre ritorno a scuola in presenzaA giudizio del ministro dell'Istruzione, ancora, "è un set chiaro, preciso, un sistema che è facilmente controllabile grazie al green pass. Quindi stiamo operando per questo: i bambini e i ragazzi nuovamente a scuola. Questo però - ha aggiunto - si fa solo con la partecipazione di tutti, non è solo una questione del governo: è tutto il Paese che si rimette in movimento partendo dalla sua scuola. Questo - ha concluso Bianchi - è il significato della mia presenza qui a Rimini: avere coraggio, il coraggio di un Paese, il coraggio di tutta la scuola".Green pass a scuola, Bianchi: misura di tutela non punitivaReplicando a chi gli chiedeva un commento su come si procederà, dal punto di vista scolastico nelle regioni che risultano più indietro nelle vaccinazioni., Bianchi si è limitato a sottolineare: "Parlo continuamente con gli assessori regionali. Stanno recuperando e verificando quanti tra i 50enni e 60enni si sono già vaccinati ma non si sono registrati come insegnanti. Però - ha aggiunto - stiamo lavorando con Figliuolo proprio per intensificare in quelle regioni il massimo del nostro sforzo".


Uffici pubblici, Costa: "Obbligo di green pass per impiegati e meno smartworking"

Tornare in presenza negli uffici del pubblico impiego, ampliando l'obbligo del Green pass «perché il Paese ritorna alla normalità quando la fetta di smartworking si riduce». E' la proposta del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che all'Ansa propone di estendere l'introduzione del certificato verde per altre categorie lavorative così come è già previsto per il personale scolastico. E, come ultima ratio, il vaccino tassativo allo stesso modo degli operatori sanitari.Riflessioni che arrivano in vista dell'inizio del processo di conversione del decreto legge sul Green pass a settembre: il primo del prossimo mese si parte in Commissione Salute. Costa ritiene che vada resa necessaria l'obbligatorietà del passaporto verde «per tutte quelle attività dove c'è da garantire la continuità di un servizio, per esempio gli operatori del Trasporto pubblico locale, i dipendenti dei supermarket e dei servizi essenziali ovvero quelli sono stati operativi durante il lockdown. Ma - insiste - anche i dipendenti degli uffici comunali e pubblici dovranno tornare alla normalità e in presenza: hanno la responsabilità di garantire un servizio al Paese e a contatto con il pubblico. Non è possibile che in alcuni territori siano ancora chiusi e in smartworking».Il sottosegretario alla Salute pone l'accento sul fatto che non è un caso se Sicilia, Sardegna e Calabria abbiano i numeri più alti sui ricoveri per Covid: «sono regioni dove c'è la più bassa percentuale di vaccinati rispetto al resto d'Italia e non è un caso», dice. Ma in generale «nel mese di agosto era fisiologico che ci fosse stato un periodo di calo delle vaccinazioni, a causa delle ferie degli italiani. Settembre sarà un mese decisivo, per dare un'ulteriore impulso alla campagna vaccinale, dove l'incognita è riferita a chi non si vuole vaccinare. Da questo punto di vista oggi non siamo nelle condizioni di dire qual è la quota dei No vax e quale quella dei cittadini che si possono ancora convincere. I dati emergeranno a settembre e allora faremo riflessioni su questo». E laddove per alcune categorie sarà necessaria l'immunizzazione ma non si riesca a risolvere il problema con un messaggio di fiducia, «va introdotto l'obbligo, così come è successo per medici infermieri».In vista di settembre un altro imperativo resta la didattica in presenza, «basta con quella a distanza. Del resto - aggiunge - la quota di ragazzi vaccinati nella fascia 12-19 anni in questi giorni sarà destinata a crescere, abbiamo previsto screening nelle scuole per verificare eventuali positivi asintomatici». E sui trasporti «gli stessi territori valuteranno le criticità in base alle risorse messe in campo dal Governo: ogni Regione o ente deve cercare di mettere in atto delle strategie in base alle esigenze del proprio territorio, che sono variabili, con interventi puntuali. Stesso discorso vale per gli edifici scolastici: ci sono edifici dove gli spazi ci sono e altri no».


Da domani 53 comuni siciliani in giallo e 2 in arancione, ma altri 100 a rischio: ecco l'ordinanza di Musumeci

La nuova ordinanza del presidente della Regione Musumeci impone restrizioni a 55 comuni siciliani da domani fino al 6 settembre. 
in realtà un avviso ai naviganti, perché a rischio c'è almeno un altro un centinaio di paesi in cui se non aumenterà la percentuale di vaccinati scatteranno nuove misure dalla prossima settimana. Lo scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia oggi in edicola.
Sul tavolo dell'assessore alla Salute Ruggero Razza c'è da giorni un report che individua almeno altri 100 comuni che sono sotto la soglia minima del 70% di vaccinati e che per ora sono sfuggiti al «giallo» solo perché non hanno numeri di contagi elevati. Lì potrebbe arrivare nei prossimi 10 giorni una ordinanza che impone limiti anche alle attività economiche. In questo limbo si trovano nel Palermitano grandi centri e zone turistiche come Bagheria, Balestrate, Monreale, Corleone, San Giuseppe Jato, Trabia, Trappeto, Villabate. Nel Trapanese c'è San Vito Lo Capo, nel Messinese ci sono Lipari e Taormina. Tutti centri che ieri sono sfuggiti al primo giro di vite e che hanno salvato così fino a fine mese la stagione turistica.
ilsole24ore.com
Green pass sì, no o ni? Obbligo per 3,4 milioni ma la platea può crescere
Ritorno al lavoro: dal 1° settembre scuola e atenei si aggiungono alla sanità. Dai ristoranti ai trasporti i settori nel limbo: vincolati gli utenti, non gli addetti
Green pass: ecco controlli e sanzioni per clienti ed esercentiL'obbligo di green pass per accedere alle mense aziendali, scattato dopo la Faq del Governo pubblicata il 15 agosto, ha scoperchiato il vaso di Pandora delle criticità legate all'uso della certificazione verde anti-Covid nei luoghi di lavoro. La situazione, infatti, alla vigilia delle riaperture di settembre, è variegata in base ai settori. Le regole sono state dettate in momenti diversi e con provvedimenti diversi, per singole categorie. Oppure, è stato introdotto l'obbligo di green pass per accedere a determinati luoghi, ad esempio ristoranti e palestre, ma senza obbligare esplicitamente i lavoratori di questi settori a dotarsi anche loro del documento.
Lavoratori obbligati
Ci sono 3,4 milioni di lavoratori già obbligati al vaccino anti-Covid o ad avere il green pass, fino al 31 dicembre 2021. Sono, innanzitutto, 1,9 milioni di lavoratori della sanità: chi esercita professioni sanitarie e gli operatori che lavorano in strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, in farmacie, parafarmacie e negli studi professionali. L'obbligo vale dal 1° aprile al 31 dicembre; per chi non si allinea c'è la sospensione dal servizio e, se non è possibile destinare il lavoratore a mansioni diverse, scatta anche lo stop alla retribuzione.Poi ci sono 1,4 milioni di lavoratori della scuola, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, per i quali l'obbligo del green pass parte dal 1° settembre. Chi non si adegua, sarà considerato assente ingiustificato, e a partire dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso, senza retribuzione. In base all'ultimo report del Governo sulla situazione vaccinale del personale scolastico e universitario, aggiornato al 20 agosto, i non vaccinati sono oltre 186mila. Il che potrebbe causare grosse criticità alla riapertura delle scuole. Intanto, il Governo ha già dovuto mettere in conto una spesa di 358 milioni per pagare i supplenti con i quali sostituire il personale senza green pass.
Lavoratori non obbligati
C'è poi una vasta platea di lavoratori che si trova in una sorta di limbo normativo. Il Dl 105/2021 ha previsto infatti l'obbligo del green pass, dal 6 agosto, per accedere a ristoranti al chiuso, musei, palestre, piscine, centri benessere, sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sale gioco, concorsi pubblici. L'obbligo è per chi accede in queste strutture: non è specificato in maniera chiara, però, se coloro che ci lavorano debbano ugualmente essere muniti del green pass per svolgere la loro attività. Una situazione singolare, se si considera il vincolo per chi mangia nel ristorante ma il mancato obbligo per chi ci lavora diverse ore al giorno.

agrigentonotizie.it
Positivi al Covid e ricoverati, la provincia è messa male: sono scomparsi coloro che devono essere vaccinati

L'allarme del commissario straordinario dell'Asp, Mario Zappia: "Ci sono stati giorni, in cui in tutto l'Agrigentino, ci sono state solo 300 vaccinazioni. Ad esempio, appena 24 all'hub di Sciacca"
"Agrigento è una delle province messe peggio, sia per il numero di positivi che dei ricoverati. Chi deve sottoporsi a vaccinazione è però scomparso". Lo ha detto il commissario straordinario dell'Asp Mario Zappia che, ancora una volta, s'è detto preoccupato. "Se la gente non si fa vaccinare, da questa situazione non se ne uscirà mai. Continuo a ripetere che l'unica salvezza per non ammalarsi in maniera grave è la vaccinazione. Chi è vaccinato può positivizzarsi al Covid, ma non si aggrava". I dati delle vaccinazioni, o per meglio dire delle non vaccinazioni, sono allarmanti: ci sono stati giorni in cui in tutta la provincia sono stati solo 300 coloro che si sono vaccinati. Ad esempio, appena 24 nel solo hub di Sciacca. "I positivi hanno superato la soglia dei 1.800 e il pachiderma è diventato spropositato - ha spiegato Zappia, nel "classico" punto settimanale, - . A Ribera abbiamo 16 pazienti a Medicina su 30 posti disponibili, quindi ci sono 14 posti liberi. Ma ad Agrigento su 30 posti attivabili, abbiamo 29 ricoverati. Quindi un solo posto libero. Siamo al limite. Su input della Regione, i distretti si sono organizzati con i medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta per inviare una notifica formale per fare in modo di sensibilizzare chi non è ancora vaccinato". Una sorta di "battaglia" ad personam dunque per convincere anche i più scettici. 


scrivolibero.it
Agrigento, sicurezza viabilità e parcheggi Valle dei Templi. Spataro: "arrivati dei segnali positivi, ma sono ancora insufficienti"

 "Sono arrivati dei segnali positivi. Ma sono ancora insufficienti, oltre che tardivi". Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, torna sulla delicata questione legata alla circolazione negli snodi viari, attorno alla valle dei templi, uno dei quali prepotentemente di attualità per il grave fatto di cronaca del piccolo turista tedesco. "Senza volere entrare nel merito dell'incidente - afferma Spataro - era evidente però che il rischio di episodi spiacevoli fosse dietro l'angolo e la mia denuncia, di qualche giorno fa, era finalizzata proprio ad evitare ciò che è poi drammaticamente accaduto. Adesso qualcosa sembra muoversi - aggiunge Spataro - due componenti della polizia provinciale sono stati destinati a decongestionare il traffico. Ma non basta, lo scenario che si presenta è tutt'ora preoccupante e caotico: auto sul ciglio della strada che invadono la corsia, macchine che tagliano la carreggiata salendo dal Villaggio Mosè per entrare nel parcheggio, mezzi incolonnati per l'ingresso nel posteggio gestito dal Parco. Non ci siamo, assolutamente no". Quindi Spataro si pone e pone a chi di competenza degli interrogativi: "perché non vengono elevate le multe? L'Ente Parco Archeologico, che introita tutti questi soldi di parcheggi e sbigliettamento, cosa ha fatto per evitare tutto ciò? Le risposte sono il nulla. Ma ovviamente non è possibile, pretendo, come consigliere comunale, che si faccia chiarezza e che ci sia pieno riscontro rispetto ai quesiti posti. Il Parco è patrimonio degli agrigentini, i quali non possono solo accollarsi tutti i disservizi lasciando i ricavi agli altri. Esigo che il Parco organizzi, con i soldi ricavati, una migliore gestione dell'afflusso ai parcheggi ed eviti queste continue violazioni che giornalmente, soprattutto nelle ore serali, producono caos totale. Questo è inconcepibile ed inaccettabile". E in merito al al parcheggio di Cugno Vela, chiamato in causa da qualche consigliere comunale come soluzione al problema, Spataro chiarisce: "con le emergenze rilevate non c'entra nulla, per non dire che l'area è ridotta in condizioni vergognose dopo cinque anni di gestione alquanto discutibile del Parco e riconsegnata al comune di Agrigento che aveva investito decine di migliaia di euro degli agrigentini". Tornado al vicenda dei parcheggi selvaggi, con relativi disagi e rischi legati alla sicurezza stradale, Spataro invita il Commissario straordinario della ex Provincia "a sguinzagliare le proprie pattuglie per sanzionare le auto in sosta vietata, a rafforzare i controlli anche in termini numerici. Non basta il timido intervento fatto in questi giorni, troppo poco. L'Ente Parco organizzi un apposito servizio di navetta gratuito per i turisti in modo da evitare situazioni non più tollerabili. I soldi introitati vanno spesi anche per migliorare i servizi del nostro territorio. Il Sindaco ed il suo Assessore alla Polizia Municipale battano un colpo e mettano fine a questo scempio che ogni giorno si verifica. Ricordo che siamo in pieno territorio comunale e nessuno - conclude Spataro - ha preso una netta e concreta posizione per rimuovere queste forti e gravi criticità che riguardano la mobilità nei due punti nevralgici, Passeggiata Archeologica e Porta Aurea, in direzione di San Leone e Villaggio Mosè".

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