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Smart Working nella PA: primo contratto entro un mese, le anticipazioni
Il Ministro della PA, Renato Brunetta, annuncia entro un mese il rinnovo del contratto per i lavoratori statali: le regole in presenza e in Smart Working,
Tra circa un mese sarà pronto il primo contratto che regolerà lo Smart Working nella Pubblica Amministrazione: lo ha annunciato il Ministro Renato Brunetta nel corso del Festival dell'Innovazione, confermando il ritorno graduale al lavoro in presenza a partire dal 15 ottobre per tutti i dipendenti statali. Il lavoro in remoto è destinato dunque a proseguire, coinvolgendo però una quota ridotta (non più del 15% dei lavoratori) di statali, che dovranno sottoscrivere un accordo individuale e fare riferimento a una piattaforma informatica dedicata.
Per la prima volta ci sarà un vero contratto per il lavoro agile: ci vorrà un pacchetto organizzativo, parallelo al lavoro in presenza, sul lavoro da remoto.
Ritorno in presenza e lavoro agile: le tappe previsteDal 15 ottobre tutta la PA torna in presenza, ma lo farà gradualmente. Prima chi lavora agli sportelli e poi chi sta nel back office, in parallelo alle amministrazioni centrali e periferiche. Anche i dipendenti che lavorano all'estero dovranno recarsi in sede.Nel frattempo, entro un mese sarà pronto il contratto dei funzionari centrali, che regolerà anche il lavoro agile.Da gennaio, invece, saranno definite le condizioni per lo smart working vero e proprio, che partirà da gennaio 2022, momento in cui ogni amministrazione potrà organizzarsi sulla base del contratto e della volontà individuale dei lavoratori.Rinnovo contratto PA: in presenza e in remoto1Il nuovo contratto, che all'inizio coinvolgerà solo i lavoratori delle Funzioni centrali, riguarderà la parte normativa e tiene fuori per il momento i dipendenti della PA che fanno uso di strumentazioni non remotizzabili oppure in turno. Lo schema di contratto è la bozza presentata dall'ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni). Per il 22 settembre è previsto un tavolo di confronto con i sindacati proprio per analizzarlo.
Tra i contenuti previsti compaiono regole precise per quanto concerne la modalità di recesso, le fasce orarie di operabilità, di contattabilità e di inoperabilità, oltre ai tempi di disconnessione e alla normativa relativa al controllo del datore di lavoro. Con alcuni chiarimenti importanti: il lavoro a distanza, ad esempio, potrà essere svolto entro i confini della nazione (a meno che la sede di lavoro sia all'estero). La bozza di rinnovo contratto ARAN prevede agevolazioni per i genitori con figli di età inferiore ai 3 anni, i disabili ed i loro caregiver familiari.
Il nuovo contratto per il lavoro agile nella PAA regime, è previsto il ricorso ad una piattaforma informatica dedicata, la definizione di obiettivi per smaltire il lavoro arrretrato, strumenti di valutazione della soddisfazione del dipendenre e di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro. Nello schema di contratto, infatti, è previsto un accordo individuale tramite il quale definire durata, numero di giornate di lavoro da remoto da svolgere e luogo dal quale si svolgeranno i propri compiti, che non potrà essere diverso dal territorio italiano. Tre le fasce in cui sarà diviso il lavoro: operatività, durante la quale il lavoratore dovrà prestare servizio, contattabilità durante la quale il lavoratore può essere contattato per emergenze, inoperabilità, durante la quale il lavoratore avrà diritto alla disconnessione completaNelle giornate di lavoro agile non si potranno fare straordinari né trasferte. Per esigenze di sevizio il lavoratore potrà essere richiamato in sede ma con preavviso almeno il giorno prima.
CORRIERE DELLA SERA
smart working nella pubblica amministrazione. le nuove regole
1. Come è regolato oggi il lavoro agile nella Pubblica amministrazione?Lo smart working semplificato (cioè senza alcun accordo tra datore di lavoro e lavoratore) è possibile fino alla fine dellostato di emergenza fissato al 31 dicembre 2021. Fino a fine anno ogni amministrazione pubblica può chiedere ai propri dipendenti di lavorare da remoto per alcuni giorni alla settimana.2. C'è un limite all'impiego di dipendenti pubblici in smart working?No. Il decreto Proroghe dello scorso aprile ha eliminato il limite del 50%. Fino al 31 dicembre 2021 ogni amministrazione è libera di decidere quanti dipendenti possono lavorare da remoto e quanti giorni in base alle proprie specificità. L'importante è garantire che «l'erogazione dei servizi rivolti a cittadini e imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza, nonché nel rigoroso rispetto dei tempi previsti dalla normativa vigente», come spiegò allora il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Oggi l'uso del lavoro agile è ancora massiccio nella maggior parte degli uffici, con punte che superano il 50%. Ma dal 1° gennaio 2022 il limite massimo sarà al 15%.3. È previsto un rientro negli uffici entro la fine dell'anno?Sì. A partire dal 15 ottobre, con il green pass obbligatorio per accedere al luogo di lavoro, il governo decreterà che il lavoro in ufficio dei dipendenti pubblici torna ad essere la modalità ordinaria. Un provvedimento del ministro Brunetta definirà i piani di rientro che sarà comunque graduale: prima i lavoratori agli sportelli, poi via via i lavoratori del back office, sia nelle amministrazioni centrali che in quelle periferiche.
4. Cosa succede dal primo gennaio 2022?Le norme attualmente in vigore prevedono che ogni amministrazione con più di 50 dipendenti entro il 31 gennaio di ogni anno rediga il Piano integrato attività e organizzazione (Piao) con gli obiettivi programmatici e strategici della performance e la strategia di gestione del capitale umano, quindi anche il ricorso al lavoro agile definito nel Pola, il piano organizzativo di lavoro agile con la quota minima del 15% di dipendenti da remoto (prima era al 60%). Per le amministrazioni che non presenteranno il Pola, la quota di lavoro agile sarà comunque del 15%.
5. Quali sono le regole di lavoro agile per i dipendenti pubblici?Nell'ambito della contrattazione sul rinnovo del contratto del pubblico impiego, Aran e sindacati stanno lavorando alla definizione del lavoro agile per i dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici che sia «finalizzato a conseguire il miglioramento dei servizi pubblici e l'innovazione organizzativa garantendo, al contempo, l'equilibrio tra vita professionale e vita lavorativa». Mercoledì ci sarà un nuovo incontro. Il ministro Brunetta ha assicurato che entro un mese il contratto ci sarà. Il ministro del lavoro Andrea Orlando ha auspicato un accordo con le parti sociali che convocherà al più presto: «Se ci arriveremo insieme bene, altrimenti ci si dovrà arrivare attraverso la legge».
6. Chi potrà usufruire del lavoro agile?
Secondo la prima bozza della trattativa Aran-sindacati, sono esclusi i lavori in turno e e quelli che richiedono l'uso costante di strumentazioni non remotizzabili. Sarà necessario un accordo individuale scritto con orari, giornate in smart working e in ufficio, sede remota (non all'estero). Il contratto prevede inoltre 3 fasce di lavoro da remoto: operatività, contattabilità, inoperabilità. Durante quest'ultima fascia il lavoratore non è tenuto a leggere mail, rispondere a telefonate e messaggi, a collegarsi al sistema. È facilitato l'accesso allo smart working a genitori con figli minori di 3 anni o disabili e ai dipendenti con disabilità.
gds.it
Uffici pubblici, tre fasce orarie di smart working: operatività, contattabilità e inoperabilità
Il ministro Brunetta prevede entro un mese il nuovo contratto con le regole per svolgere le proprie funzioni da casa
Se il green pass funziona «la crescita italiana può sfiorare il 7%» e tra un mese arriverà il contratto sullo smart working nella pubblica amministrazione al di fuori dell'emergenza. Lo ha annunciato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, dicendosi convinto che entro un mese possa arrivare il contratto delle funzioni centrali del lavoro pubblico (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici) che dovrebbe contenere anche le regole sul nuovo lavoro agile e fare da apripista al resto delle amministrazioni che dovrebbero regolarlo entro l'anno. Dell'importanza della regolazione del nuovo lavoro agile, una volta che si sarà fuori dall'emergenza, pandemica ha parlato anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando che ha sottolineato che in assenza di un accordo con le parti sociali bisognerà intervenire con una legge. Sui tempi il sindacato è più prudente .«Non so come faccia Brunetta a dire che in un mese si fa il contratto - dice il segretario nazionale della Fp-Cgil Florindo Oliverio - siamo ancora indietro».Le prossime tappeIl 22 è previsto un incontro tra Aran e sindacati che dovrebbe affrontare il trattamento economico dei dipendenti delle Funzioni centrali mentre il 23 si dovrebbero discutere gli altri temi a partire dal lavoro agile al di fuori dal periodo emergenziale. L'aumento salariale medio dei dipendenti pubblici sulla base delle risorse stanziate dovrebbe essere di 107 euro lordi (+4,07% compresa la stabilizzazione dell'elemento perequativo) mentre per i dipendenti delle funzioni centrali l'aumento dovrebbe essere di circa 90 euro lordi. Il costo complessivo dei rinnovi per il periodo 2019-2021 è di 6,8 miliardi (3,775 dei quali per i settori statali).Le assunzioniInsieme al rinnovo dei contratti pubblici le amministrazioni potranno, grazie alla ripresa dei concorsi e il ripristino del turn over al 100%, assumere tra i 100.000 e i 110.000 lavoratori all'anno. «C'è una tale domanda di lavoro - ha spiegato Brunetta - che avremo il problema opposto, cioè quello di trovare i lavoratore». Insomma ci sarà una richiesta sostanziosa di lavoratori «skillati» (ovvero dotato di abilità specifiche) che non è detto sarà possibile facilmente coprire. Tra un mese ci sarà il primo contratto sul lavoro agile - ha detto Brunetta - in cui ci saranno diritti e doveri, come si farà, chi lo farà, la disconnessione, la produttività. Il contratto ci sarà, stiamo lavorando all'organizzazione sul lavoro da remoto, obiettivi, metodi, premi, formazione. Poi ci deve essere la sicurezza informatica. Stiamo lavorando sull'interoperabilità delle banche dati con il Pnrr».Le regole del lavoro da remotoL'accordo sarà individuale tra l'amministrazione e il lavoratore. Ma ci deve essere la soddisfazione dei cittadini». A queste condizioni - ha spiegato - le amministrazioni possono fare tutto lo smart working che vogliono». Secondo l'ultima bozza presentata dall'Aran il lavoro agile non potrà essere fatto dall'estero a meno che la sede di lavoro sia fuori dai confini nazionali. Nel contratto in cui amministrazione e dipendente si accordano sul lavoro agile dovranno essere chiarite la durata dell'accordo, le giornate da svolgere in smart working e definiti gli orari delle tre fasce di lavoro da remoto (operatività, contattabilità e inoperabilità). Una volta che sarà definita l'organizzazione del lavoro e una piattaforma dedicata è previsto che possa avere il lavoro agile almeno il 15% del personale impegnato in attività smartabili.
arigentonotizie.it
acqua pubblica. no a Venuti direttore generale
Alla fine è stato un "No" secco. L'Assemblea dei sindaci dell'Aica, con in testa la dirigenza della nuova Consortile idrica, hanno già bocciato l'idea che l'ex commissario della Girgenti Acque Geravasio Venuti possa diventare nuovo direttore generale della società pubblica.Una candidatura sostenuta con forza dal Cda di Aica e che invece non ha trovato affatto d'accordo i primi cittadini, che ritengono questa individuazione inopportuna (soprattutto perché potenzialmente foriera di polemiche per una percepita continuità con la gestione commissariale precedente) e che chiedono adesso una nuova procedura pubblica, più aperta e che possa individuare una rosa da cui scegliere più ampia.Più comfort con Decathlon! Scopri le tute da ginnastica Decathlon per i tuoi bambini...perfette per lo sport!Clicca quiContenuto SponsorTutto sarà in tal senso deciso e formalizzato il prossimo 21 settembre, quando i sindaci dovrebbero individuare anche i componenti della consulta delle associazioni dei consumatori e dei fronti a tutela dell'acqua pubblica che svolgeranno un'azione di indirizzo e controllo all'interno di Aica.
GRANDANGOLOAGRIGENTO.IT
Incapacità di amministrare, maglia nera per Agrigento.
La classifica redatta da Fondazione Etica e pubblicata dal Corriere della Sera
Incapaci di amministrare la cosa pubblica e quantomeno distratti sulla digitalizzazione per la quale si spende tanto al Sud anche perché è fra gli obiettivi del Pnrr, ma con risultati ancora insufficienti. Sono i comuni siciliani che appaiono tutti in fondo alla classifica redatta da Fondazione Etica e pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera.A fronte di Reggio Emilia e Bologna che guidano la classifica italiana seguite da altre città del Nord e anche dell'Emilia, Agrigento ultima in classifica con soli 14 punti su 100 è , secondo le valutazioni di Fondazione Etica, a teorico rischio fallimento in tutti i settori.La classifica del 'fallimento' delle amministrazioni siciliane continua con i 28 punti di Catania, 32 punti di Siracusa, i 33 di Caltanissetta, i 34 di Trapani ed Enna, Palermo con 38 punti ma pur sempre nell'area critica della 'disamministrazione'. Solo Ragusa riesce ad entrare nella classifica delle migliori restando sotto i 50 punti.