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Giardino botanico, presto i lavori di riqualificazione per consentire lo svolgimento di eventi culturali
A breve l'ufficio contratti e gare provvederà a fissare la data per la procedura negoziata in base all'indagine di mercato, da svolgere in modalità telematica, che darà il via alla gara d'appalto. L'importo a base d'asta è di 340.000 euro
Il giardino botanico di Agrigento presto sarà interessato da lavori di riqualificazione e messa in sicurezza.Gli interventi consentiranno lo svolgimento di spettacoli ed eventi cultuali all'interno di questo spazio verde nel cuore della città dei templi.A breve l'ufficio contratti e gare provvederà a fissare la data per la procedura negoziata in base all'indagine di mercato, da svolgere in modalità telematica, che darà il via alla gara d'appalto. L'importo a base d'asta è di 340.000 euro.Il progetto esecutivo, finanziato con risorse dell'Asse 10 del POC Sicilia 2014-2020, è stato elaborato dallo staff tecnico del Libero Consorzio e prevede in particolare il consolidamento e l'impermeabilizzazione del costone nord, la regimentazione delle acque meteoriche sulla parte sovrastante lo stesso costone, il recupero delle cavità un tempo utilizzate dall'ex colonia agricola e l'acquisto di attrezzature varie nella prospettiva di una nuova, futura utilizzazione dell'area per la realizzazione di eventi. "Il Giardino Botanico - ha detto il commissario straordinario del Libero Consorzio, Vincenzo Raffo - è oggetto della massima attenzione da parte nostra e questi interventi, unitamente a quelli già effettuati negli anni scorsi, consentiranno di valorizzare ulteriormente questa vera e propria perla del tessuto urbano di Agrigento, fino a qualche anno fa ancora poco conosciuta dai cittadini e che è stata in parte penalizzata nella fruizione e nello svolgimento di eventi culturali dai possibili distacchi di piccole porzioni del costone roccioso".
giornale di sicilia
Uffici pubblici e lotta al Covid
Le norme in vigore dal 15 ottobre
Verifiche e sanzioni
Lo stipendio in ballo
Il decreto legge 21 settembre regola le
norme che scatteranno da venerdì 15
ot t o b re .
Tamponi a prezzo calmierato
Fino al 31 dicembre, chi non può vaccinarsi potrà fare il tampone gratis
mentre per tutti gli altri il costo sarà
di 15 euro, che scende a 8 per i minori
di 18 anni. Il tampone molecolare
avrà una durata di 72 ore, gli altri di 48
ore. Le farmacie aderenti al protocollo sono tenute ad applicare i prezzi
calmierati, assicurato assicurato anche da tutte le strutture sanitarie convenzionate, autorizzate o accreditate
con il Ssn e autorizzate dalle regioni.
Lavoro privato
L'obbligo del Green pass è esteso a
chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato, anche sulla
base di contratti esterni. Come nel
pubblico, le verifiche spettano ai datori di lavoro e per chi non è in possesso del certificato ci sarà l'assenza ingiustificata e di conseguenza il blocco
dello stipendio, ma non la sospensione. Per le imprese con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro potrà sospendere il lavoratore e sostituirlo, per un periodo non superiore a 10 giorni rinnovabili per una sola
volta, dunque per un massimo di 20
giorni. Anche nel privato, chi è senza
il pass sul posto di lavoro rischia una
sanzione da 600 a 1.500 euro mentre
per i datori di lavoro la sanzione può
andare da 400 a mille euro.
Lavoro pubblico
Fino al 31 dicembre, termine di cessazione dello stato di emergenza, tutto
il personale delle amministrazioni
pubbliche, quello delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per
la società e la borsa e la Commissione
di vigilanza sui fondi pensione, della
Banca d'Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, per entrare nei
luoghi di lavoro dovrà possedere ed
esibire, su richiesta, la certificazione
verde. Il pass è obbligatorio anche
per tutti quei soggetti che, a qualsiasi
titolo, svolgono la propria attività lavorativa, di formazione o di volontariato nella pubblica amministrazione anche sulla base di contratti esterni nonché per tutti i soggetti titolari
di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice. Gli organi costituzionali, ciascuno nell'ambito della
propria autonomia, dovranno adeguare il proprio ordinamento alle disposizioni previste. Sono esentati
dall'obbligo tutti coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute.
La verifica del rispetto delle norme
spetta ai datori di lavoro sulla base
delle linee guida predisposte dal ministero della Pubblica amministrazione e della Salute: i controlli dovranno essere svolti giornalmente e
preferibilmente all'accesso in ufficio,
a campione (in misura non inferiore
al 20% e con un criterio di rotazione)
o a tappeto, con o senza l'ausilio di sistemi automatici. Il Governo renderà
disponibile una piattaforma online
per la verifica automatizzata ma sarà
anche consentito l'utilizzo dell'applicazione "Ve r i f i c a C 1 9 ". Chi non
avrà il Green pass è considerato assente ingiustificato dal lavoro: non
scatterà la sospensione ma ci sarà il
blocco dello stipendio, senza però
conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto del lavoro. Per chi viene trovato al lavoro
senza il certificato è prevista una sanzione da 600 a 1.500 euro. Per i datori
di lavoro che non controllano o che
non predispongono le misure organizzative, la sanzione va da 400 a mille euro.
Ma g i s t rat i
Il pass sarà obbligatorio per accedere
a tribunali e uffici giudiziari anche
per i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e onorari, i
componenti delle commissioni tributarie. Anche in questo caso il controllo spetta al datore di lavoro: chi è
senza pass risulta assente ingiustificato e si vedrà sospeso lo stipendio.
Per chi viene trovato senza la certificazione scatta l'illecito disciplinare,
sanzionato, per i magistrati ordinari,
ai sensi dell'articolo 12 comma 1 del
decreto 23 febbraio 2006 n. 109, ossia
con l'irrogazione di una sanzione
non inferiore alla censura, e per tutti
gli altri secondo i rispettivi ordinamenti di appartenenza. Dall'o b b l i go
sono esclusi avvocati e gli altri difensori, i consulenti, i periti e gli altri ausiliari del magistrato estranei alle
amministrazioni della giustizia, i testimoni e le parti del processo.
L'esclusione, dice la relazione illustrativa al decreto «deriva dall'esigenza di chiarire che l'intervento intende regolare solo il rapporto tra
l'amministrazione e i suoi dipendent i».
Pass ai guariti
Ai guariti dal Covid il pass sarà rilasciato subito dopo la prima dose di
vaccino e non dovrà attendere 15
giorni come era previsto fino ad oggi.
Viene anche disposto il rilascio del
certificato verde anche a coloro che,
positivi al virus passati 14 giorni dalla
prima dose o a seguito del completamento del ciclo vaccinale, siano successivamente guariti.
Covid nelle scuole pubbliche
Quarantene a scuola, nuova rotta e perplessità
Il nuovo documento che l'Istituto superiore di sanità, i ministeri della Salute e dell'Istruzione e le Regioni
stanno mettendo a punto per ridurre
l'impatto delle quarantene sull'anno
scolastico, fa storcere il naso a diversi
sindacati che parlano di «discriminazione in base alla vaccinazione» e minacciano di ricorrere alle aule dei Tribu n a l i .
In base alla nuove disposizioni che
sarebbero sul punto di essere approvate, infatti, nella scuola secondaria
di secondo grado, qualora i compagni
dell'allievo positivo risultino tutti negativi al test, continua la didattica in
presenza. Dopo cinque giorni si ripeteranno i tamponi e, nel caso in cui si
dovesse riscontare un secondo studente positivo, i compagni non vaccinati verranno mandati a casa in quarantena e quindi torneranno alla
Dad, mentre quelli vaccinati potranno restare in classe a fare lezione in
presenza. Se, invece, dovessero risultare dai temponi tre alunni positivi in
una classe, allora scatterà la quarantena per tutti: durerà dieci giorni per i
non vaccinati, mentre sarà ridotta a
sette per i vaccinati. «Non è corretto
questo modo di procedere - protesta
Marcello Pacifico che guida il sindacato Anief - gli studenti sono tutti
uguali e non si possono dividere in
categorie sulla base della vaccinazione fatta o meno. Siamo pronti a fare le
barricate e a ricorrere in Tribunale».
Anche Maddalena Gissi, che guida
la Cisl Scuola, vede rischi di violazione della privacy dal nuovo protocollo
sulle quarantene. «Il testo che abbiamo letto sulla nuova gestione delle
quarantene nelle scuole, se confermato, introduce degli elementi di
violazione della privacy da parte del
dirigente o degli addetti al controllo
negli istituti perché richiede una rilevazione del setting: non si può agire
violando la privacy in merito alla vaccinazione». Per Pino Turi, che guida la
Uil scuola, «è arrivato il momento di
incardinare nelle scuole o in gruppi
di scuole, un presidio sanitario in grado di effettuare la prevenzione».
green pass obbligatorio per contenere la pandemia
Poco meno di 350mila nuovi vaccinati con prima dose nell'ultima settimana e circa 8 milioni di non immunizzati, di cui tanti lavoratori. A pochi giorni dal 15 ottobre, data in cui
entrerà in vigore l'obbligatorietà del
Green pass per dipendenti pubblici e
privati, la "co r s a"degli indecisi al certificato verde al momento non ingrana marce veloci. In vista di quella data però il premier Mario Draghi dovrebbe firmare indicazioni generali,
sotto forma di un Dpcm, sulle modalità dei controlli per i possessori del
lasciapassare, sia nell'ambito della
pubblica amministrazione che per le
aziende. E non è escluso che una app -
dello stesso tipo di quella utilizzate
per il personale scolastico - possa essere messa a disposizione anche per
gli altri settori del lavoro. Le indicazioni - così come succederà per la Pa -
potrebbero prevedere controlli giornalieri e preferibilmente all'a cce s s o
in azienda, a campione (in misura
non inferiore al 20% e con un criterio
di rotazione) o a tappeto, con o senza
l'ausilio di sistemi automatici.
Dal Governo, però, resta la fermezza su quanto già stabilito: i tempi di
validità del passaporto verde a chi
esegue i tamponi non cambiano e restano di 48 ore con test rapido e 72
con molecolare. I nodi, spiegano soprattutto i rappresentanti delle piccole imprese, sono ancora parecchi.
Molte difficoltà potrebbero spuntate
nei cantieri o ditte in appalto, visto
che chi è privo di pass potrebbe bloccare l'andamento di una determinata catena di lavori. Così come resta
aperta la questione dei lavoratori stranieri - in particolare dell'Est - vaccinati con Sputnik, un siero non riconosciuto dall'Ema. Su quest'ult imo
aspetto ci sono più ipotesi allo studio,
una di queste è di effettuare una ulteriore dose addizionale con un vaccino a mRna in chi è vaccinato con sieri
non riconosciuti dall'Ema. «Ogni
giorno le nostre imprese dovranno
adempiere all'obbligo di controlli
sulla validità del Green pass del lavoratore» mentre «sarebbe più semplice almeno contemplare la possibilità
di una comunicazione volontaria, da
parte del lavoratore, della data di scadenza della validità del proprio
Green pass», afferma Giovanni Bozzini, presidente di Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa della Lombardia. I
dubbi della Cna riguardano in particolare quelle «categorie di lavoratori
quali trasportatori, impiantisti, venditori, operatori del settore delle imprese di pulizie, persone che per
esempio non si recano tutti i giorni
presso la sede aziendale, ma che raggiungono direttamente la clientela».
Possibili novità, chiarisce il sottosegretario Andrea Costa, potrebbero
arrivare soltanto nel 2022. «Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l'attuale applicazione del
Green pass con l'inizio del nuovo anno se i dati dell'epidemia continueranno a mostrare un trend di miglioramento». Per il suo collega, il sottosegretario Maurizio Sileri, «verranno
riviste anche le regole sull'uso della
mascherina», così come «le quarantene, gli isolamenti e altro. Il Green
pass - ha aggiunto - sarà probabilmente l'ultima cosa che sarà tolta».
A invocare chiarezza sono anche i
gestori delle discoteche, che possono
ormai ripartire al chiuso con il 50% di
presenze rispetto alla capienza (75%
all'aperto). Il 20-30% dei locali riapriranno dopo due anni di stop già venerdì prossimo, assicura Luciano
Zanchi, presidente di Assointrattenimento di Confindustria, che però avverte: «nonostante da oggi le discoteche possano ufficialmente ripartire
per decreto, c'è grandissima confusione: c'è bisogno di editare linee guida aggiornate, perché allo stato non
c'è alcun protocollo di sicurezza congruo». I proprietari dei cinema, che
tornano con la capienza al 100%, si
dicono invece «ottimisti» per il nuovo corso.
A far ben sperare sono di certo i dati sui contagi: sono 1.516 i positivi ai
test Covid individuati nelle ultime 24
ore e invece ancora 34 le vittime in un
giorno, in aumento rispetto alle 27 di
domenica mentre il tasso di positività è all'1.32%. Cifre che fanno riflettere Andrea Crisanti, direttore Dipartimento di Microbiologia Molecolare
Università di Padova: «in Italia vi è
una discrepanza tra numero di casi
registrati e decessi: prendendo infatti
come riferimento un rapporto di uno
a mille nel nostro Paese considerando tra 30 e 40 decessi giornalieri, i casi
dovrebbero essere tra i 15 e i 20mila,
mentre se ne registrano tra i 2 e i 3mila in media».
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Conto alla rovescia per il green pass obbligatorio
Nuovo Dpcm sul Green Pass in arrivo: con il certificato verde obbligatorio sul lavoro (la deadline scatterà tra tre giorni, venerdì 15 ottobre) il premier Mario Draghi sta per firmare in queste ore le linee guida messe a punto dal ministero della Pubblica amministrazione per il rientro degli statali e un Dpcm ad hoc. Dopo giorni di dubbi, appare quindi assodato che le nuove indicazioni generali arriveranno sotto forma di un Dpcm, che chiarirà le modalità dei controlli per i possessori del Green Pass, sia nell'ambito della pubblica amministrazione che per le aziende. Per i dipendenti che non esibiranno la certificazione verde all'ingresso del luogo di lavoro scatterà da subito l'assenza ingiustificata e la sospensione dello stipendio, senza perdere il loro rapporto di lavoro.
Nuovo Dpcm di Draghi in vista del 15 ottobre 2021Obiettivo dettagliare il rientro al lavoro con passaporto vaccinale, entrando nel merito dei controlli che mai come ora non possono essere lasciati al caso. Al Dpcm, in particolare, il compito di tracciare il percorso dei software e delle applicazioni necessari per la verifica del green pass ai tornelli. Il provvedimento sarebbe stato messo a punto con il supporto dei tecnici della Sogei. Il nuovo Dpcm dovrebbe recepire quindi le linee guida concordate dal governo con le Regioni, prevedendo controlli giornalieri e preferibilmente all'accesso in azienda, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l'ausilio di sistemi automatici. In attesa dell'eventuale approvazione da parte del Governo di altre modalità di controllo, per la verifica del certificato è indispensabile utilizzare l'applicazione mobile italiana denominata Verifica C19, non essendo consentite altre soluzioni.
Nel 2022 diremo addio al Green Pass?
Lo stato di emergenza scade il 31 dicembre 2021, ma non è chiaro per quanto il Green Pass farà parte della nostra vita. Possibili novità, chiarisce il sottosegretario Andrea Costa, potrebbero arrivare soltanto nel 2022. "Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l'attuale applicazione del green pass con l'inizio del nuovo anno se i dati dell'epidemia di Covid-19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento, ma una valutazione più precisa sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine".Una revisione del green pass "potrebbe significare mantenere l'attuale carta verde per alcune circostanze e non per altre. Mentre ora siamo di fronte ad una applicazione totale del green pass, si potrebbe passare ad una sua applicazione parziale", dice Costa. Dunque, "se l'andamento dell'epidemia di Covid-19 continuerà ad essere positivo, è ragionevole pensare che con l'anno nuovo ci potrà essere una revisione delle misure e anche del green pass, che potrà dunque essere ridotto nella sua applicazione". A tal fine, ha concluso, cruciale sarà proprio la valutazione dell'andamento epidemico che "dovrà essere fatta a fine anno. Davanti a noi, pertanto, abbiamo ancora due mesi che si dimostreranno decisivi".
Per il green pass "resta ovviamente la validità di 12 mesi, a partire dalla data di somministrazione della terza dose per chi la farà o della seconda dose per chi non rientra nelle categorie indicate per il richiamo. Rispetto poi alla scadenza del green pass per gran parte della popolazione, abbiamo comunque davanti un ragionevole tempo per valutare quello che sarà il quadro, augurandosi che da qui a pochi mesi il green pass magari non serva più perchè siamo usciti dalla pandemia", continua Costa. "La scadenza dei green pass, che per la gran parte avverrà a 2022 inoltrato, è cioè un problema per il quale - ha chiarito - abbiamo sufficiente tempo davanti che ci consentirà di affrontarlo ed eventualmente trovare soluzioni. Non siamo in altre parole davanti a un problema imminente".Dpcm Green Pass: venerdì mattina i nodi verranno al pettineE' certo che venerdì mattina i nodi verranno al pettine. Quanti dei 3,3 milioni di lavoratori senza vaccino riusciranno a procurarsi in tempo un Green Pass da tampone? Laboratori di analisi e farmacie segnalano già liste di attesa di giorni, segnala Repubblica. "Difficile, anche per i più volenterosi, programmare in tempo utile un tampone ogni 48 ore e questo potrebbe provocare situazioni di grande criticità in aziende, uffici privati e pubblici. Ma anche tra le forze dell'ordine proprio venerdì alle prese con una giornata tra le più impegnative sul fronte dell'ordine pubblico. Domenico Pianese, segretario del Coisp, avverte: "La Polizia di Stato conta 80 mila vaccinati e 18 mila poliziotti che non hanno potuto o voluto vaccinarsi e che saranno obbligati a fare i tamponi ogni 48 ore. La Polizia ha 1.300 siti in Italia in cui si devono organizzare i controlli: è inaccettabile che a 3 giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per i luoghi di lavoro, non siano state ancora emanate le linee guida". Molte imprese e qualche associazione territoriale chiedono la proroga e la spesa dei tamponi totalmente a carico dello Stato. Difficile che ci sia alcuna proroga però.
"Non si può azzerare lo stipendio di chi deve pagare il mutuo o l'affitto e comprare i libri per i bambini. Persino ai condannati per truffa in passato è stato garantito un minimo di stipendio" dice a Repubblica Sandro Colombi, segretario generale Uilpa, che lancia un appello per "stemperare le tensioni e ricucire le divisioni sociali. Noi chiediamo che venga salvaguardata una parte più alta possibile della retribuzione".Altro nodo: il governo non sembra aver pensato a come stimare l'impatto dell'uso del Green Pass nei luoghi di lavoro: non c'è un piano di analisi di impatto, alcun indicatore da tenere sotto controllo per un monitoraggio. C'è anche un ulteriore annotazione da fare: a norma di legge per le misure anti Covid, l'imprenditore è esentato da responsabilità solo se si adegua a protocolli e linee guida. E' grave che le linee guida non escano in tempo utile per consentire di adeguarsi.E poi come sottolinea il Corriere della Sera il rebus privacy non è stato ancora risolto: i dati sensibili su vaccinati e non devono essere protetti e decisivo in tal senso sarà il parere del Garante per la protezione dei dati personali nelle prossime ore.Fino a 7,5 milioni di tamponi ogni settimana?Numeri ufficiali non ne esistono, ma le stime più credibili indicano in circa 2,5 milioni i lavoratori che in Italia non si sono vaccinati contro il Covid. Se dal 15 ottobre dovranno tornare in ufficio in presenza o in fabbrica dovranno fare un tampone per poter esibire un green pass valido. Se si ricorrerà ai test antigenici rapidi - che valgono per 48 ore - ne serviranno anche tre a settimana e quindi a regime si arriverebbe a fare una montagna di tamponi: fino a 7,5 milioni, in pratica oltre un milione al giorno. Una domanda enorme che difficilmente la rete di farmacie e laboratori riuscirebbe a soddisfare o che le aziende da sole potrebbero organizzare per i propri dipendenti. La capacità italiana di processare tamponi - tra laboratori e farmacie - arriva al massimo a 500 mila test ogni 24 ore.I dipendenti della Pa che non si sarebbero ancora immunizzati secondo le stime della Funzione pubblica sono 250mila. Solo per loro servirebbero 750mila test ogni settimana. Più difficile capire esattamente quanti sono i lavoratori del settore privato non ancora vaccinati e dunque senza certificato verde. Anche qui stime del Governo parlano di circa 2,2 milioni di lavoratori, erano 4 milioni meno di un mese fa quando è stato introdotto l'obbligo di pass in tutti i luoghi di lavoro. In questa categoria rientrano probabilmente molti lavoratori autonomi che più facilmente potranno evitare il tampone di frequente.
Green Pass nel settore privato: chi è esentatoIl decreto legge 127/2021 stabilisce che da venerdì 15 ottobre, nel settore privato, così come nel pubblico, solo chi è in possesso della certificazione verde Covid-19 (il cosiddetto green pass) può accedere al luogo dove si svolge la sua attività lavorativa.L'obbligo riguarda tutti gli spazi nei quali viene svolta un'attività lavorativa: aziende, esercizi pubblici, negozi, studi professionali. E riguarda indistintamente tutti coloro che svolgono un'attività di lavoro, indipendentemente dalla tipologia contrattuale che regola la prestazione. Non solo i dipendenti, ma anche collaboratori autonomi (partite Iva o co.co.co che siano), appaltatori, consulenti, titolari di ditte individuali, tirocinanti, stagisti, formatori e persino volontari, come espressamente dispone il decreto, che fa riferimento anche a chi lavora "sulla base di contratti esterni".
sono esentati dal Green Pass coloro che sono esentati dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica.
Senza Green Pass la vita diventa quasi impossibileSenza Green Pass viaggiare diventa proibitivo e spostarsi difficile in Italia. Non si può salire ad esempio su un aereo o su un treno ad alta velocità, su una nave e su un bus che collega più di due regioni. Non è mai richiesto invece per il trasporto pubblico locale: autobus, treni regionali, bus locali, taxi, car sharing. Nei locali, impossibile accedere alle sale al chiuso, niente palestra, niente piscina. Se fino a oggi la presenza di tavoli all'aperto e il clima ancora estivo hanno mascherato almeno in parte i disagi per chi non è vaccinato o non si è sottoposto di recente a un tampone, da venerdì 15 ottobre la stretta sarà più evidente.
larepubblica.it
Sicilia, il voto consolida l'asse Pd-M5S nei grossi comuni. Esultanza di Letta e Cancelleri
Una settimana dopo la tornata elettorale nelle grandi città della penisola, il centrosinistra si prende qualche soddisfazione nei grossi centri anche in Sicilia, dove si è votato in 42 comuni, tredici dei quali al di sopra dei 15mila abitanti. L'alleanza tra Pd e M5S imprime una svolta a Caltagirone, grosso centro del Catanese, amministrato fino a oggi da Gino Ioppolo, fedelissimo del presidente della Regione Nello Musumeci. Nel Ragusano, si va al ballottaggio a Vittoria ma Francesco Aiello, candidato del Pd, è quasi al 40% delle preferenze. La gara potrebbe rivelarsi molto dura per lo sfidante, Salvatore Sallemi, candidato di Fratelli d'Italia, poiche' gli altri candidati sindaci provengono dal centrosinistra.Il centrodestra si consola con Adrano, ancora nel Catanese, dove è in testa Carmelo Pellegriti, sostenuto da Udc e Fratelli d'Italia, ma l'esito di questo voto spinge gli esponenti siciliani del centrodestra a restare in silenzio e a non commentare il voto. Così, se per Italia Viva, è Davide Faraone, braccio destro di Renzi, nell'isola, e sottolineare "un ottimo risultato" per il partito, è Enrico Letta, segretario del Pd, a mettere il sigillo con una dichiarazione su Twitter: "Vinciamo anche in Sicilia e Sardegna. I dati del primo turno delle elezioni tenutesi ieri e oggi in vari comuni nelle due regioni amministrate dalla destra stanno confermando e rafforzando il quadro nazionale di domenica scorsa. Avanti!". Il sottosegretario del M5s alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, afferma: "Risultati entusiasmanti per il M5sin Sicilia: ad Alcamo, Favara e Caltagirone si va verso vittoria al primo turno. San Cataldo e Lentini al ballottaggio. Questo dimostra la grande capacità di fare sinergia sui territori e rafforzare, passo dopo passo, l'asse innanzitutto con il Pd e con altre forze di sinistra e civiche"Domenico Surdi si conferma sindaco di Alcamo (Trapani). "Oggi inizia una nuova storia per Alcamo e sono entusiasta di scriverla insieme a voi", sono le prime parole del sindaco del M5S. Venerdì, l'ex premier Giuseppe Conte aveva chiuso la campagna elettorale proprio ad Alcamo.
A Favara rimane l'ipotesi secondo turno tra Antonio Palumbo (candidato del centro sinistra con l'appoggio del M5s) e Salvatore Montaperto, sostenuto da una parte del centrodestra (6256 il primo, 5617 il secondo), mentre a Porto Empedocle Calogero Martello resta saldamente al primo posto con oltre 1640 voti seguito a 1594 voti da Salvo Iacono. A Canicattì il ballottaggio sembra ormai tracciato tra Vincenzo Corbo, ex sindaco per due legislature, e il giornalista Cesare Sciabarrà.Il candidato sindaco Leonardo Cantarella, a capo di una serie di liste civiche, è in testa nello scrutinio relativo alle elezioni amministrative a Giarre, nel Catanese. I dati sono relativi a 17 sezioni su 31, provenienti dal sito del Comune: Cantarella è al 53,19%, seguito da Leonardo Patane' con il 21,97%.Sfida aperta a Lentini, in provincia di Siracusa, tra il sindaco uscente Saverio Bosco, che, quando sono state scrutinate 14 sezioni su 32, incassa il 34,76 per cento dei consensi, e Rosario Lo Faro, sostenuto dalla lista "Lentini Operosa" in cui compaiono i simboli del Pd e Articolo 1, da M5s e altre due civiche, che si ferma al 22,35 per cento. Un risultato, quello consegnato al momento dalle urne, che pare indicare la strada del ballottaggio.A Noto, con la metà delle sezioni scrutinate, è in netto vantaggio il candidato sindaco Corrado Figura, vicino al centrodestra, col 70 % dei voti. Dovrebbe essere lui il nuovo sindaco che succede a Corrado Bonfanti che non si è ricandidato, avendo già effettuato due mandati. Figura, sostenuto da sette liste civiche, si è nettamente imposto su Aldo Tiralongo sostenuto da Pd, Udc, Forza Italia e due liste civiche.Carmela Petralito è il nuovo sindaco di Pachino (Siracusa). Petralito che ha ottenuto oltre il 40 per cento dei voti è sostenuta da Fratelli d'Italia e Diventerà Bellissima. Seconda Barbara Fronterrè, sostenuta da Udc e liste civiche, che non ha raggiunto il 30 per cento. A Rosolini è un ballottaggio che si gioca per pochi voti. Il primo che sicuramente accederà è Giovanni Spadola, sostenuto da tre liste civiche, che ha acquisito poco meno del 30 per cento circa dei voti. A sfidarlo dovrebbe essere Tino Di Rosolini, medico, esponente di Centrodestra, sostenuto da due liste civiche, anche se Corrado Vaccaro, sostenuto dal Pd e da una lista civica, lo segue di pochissime preferenze.Infine a San Cataldo dovrebbe andare al ballottaggio Gioacchino Comparato, anche lui candidato dall'alleanza Pd-M5s, con Claudio Vassallo, appoggiato dalla Lega e da Fratelli d'Italia.