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rassegna stampa del 2 febbraio 2022

giornale di sicilia
scuole superiori. covid ed esami

Prima gli studenti, poi i presidi e i consigli d'istituto. Il mondo della scuola insorge contro la seconda prova scritta alla maturità. Prova che secondo l'ordinanza del ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi, si svolgerà il 23 giugno, sarà diversa per ciascun indirizzo e sarà predisposta dalle singole commissioni d'esame. Gli studenti hanno già annunciato che scenderanno in piazza per dire no alla nuova maturità. Quelli di Roma si sono dati appuntamento per venerdì con un corteo che si concluderà proprio davanti al ministero. L'Associazione Nazionale Presidi (Anp) chiede a Bianchi di «ripensarci» e senza indugi di eliminarla. Dal Coordinamento dei presidenti del Consiglio di istituto di Roma e del Lazio viene bollata come «l'ingiusta maturità», perché alla normalità, concetto espresso in più occasioni dal ministro, «si ritorna con i fatti quelli concreti, non a parole mettendo sulla carta un esame di maturità che è una beffa». Un plauso viene invece da Italia Viva: Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini, capigruppo in Commissione Cultura alla Camera e al Senato hanno espresso «soddisfazione» per «la decisione di lasciare spazio alle singole scuole e ai consigli di classe». Il fatto che la seconda prova venga elaborata direttamente dalla singole commissioni d'esame, per il ministero, consente «una maggiore aderenza a quanto effettivamente svolto dalla classe» e tiene conto «del percorso svolto dagli studenti in questi anni caratterizzati dalla pandemia». E proprio perché c'è stata la pandemia per il presidente di Anp Antonello Giannelli «il ritorno alla normalità deve essere graduale» visto che i ragazzi che quest'anno sosterranno gli esami «si sono fatti tutto il triennio» con le conseguenze derivanti dall'epidemia ovvero tanta Dad. Per Giannelli «sarebbe bastata una prova scritta e il colloquio anche strutturato con la tesina come si è fatto negli ultimi anni».

Nuove regole sul Green pass, poche criticità.

 L'entrata in vigore della normativa sull'obbligo del passaporto verde per poste, banche, uffici e esercizi commerciali, sembra non avere causato particolari disagi. Nei centri commerciali, così come nelle librerie e tabaccherie solo qualche fila e problemi contenuti anche se un quadro più chiaro dell'impatto di quanto disposto nel dl di inizio gennaio si avrà solo nei prossimi giorni. Ieri non sono, comunque, mancati alcuni episodi di protesta. La più clamorosa a Bolano, in provincia di La Spezia, dove un sacerdote rischia la denuncia per interruzione di pubblico esercizio dopo aver preteso di pagare alcune bollette alla posta senza mostrare il Pass. Don Piero Corsi si è, di fatto, "barricato" nell'ufficio postale e si è rifiutato di cedere il posto ai clienti in attesa, alcuni dei quali si sarebbero anche offerti di saldare le sue bollette. Per risolvere la situazione sono dovuti intervenire i carabinieri che sono riusciti a far uscire il prete dall'ufficio. Il sacerdote non è nuovo a gesti discutibili: nel 2013 aveva affisso alla bacheca della chiesa il post di Pontifex che attribuiva la colpa dei femminicidi alle donne. A Trieste nel pomeriggio blitz dei no vax alla posta centrale: in quaranta hanno protestato perché non gli è stato consentito di spedire raccomandate. Il direttore della filiale, per evitare il peggio, ha chiuso l'u f f i c i o. Azione simile a Torino. Con l'ingresso delle nuove regole resta il nodo legato ai controlli. I titolari o gestori degli esercizi non sono, infatti, obbligati a verificare il possesso ma verranno effettuati controlli a campione. Così è avvenuto a Firenze dove molti esercizi commerciali hanno deciso per verifiche a macchia di leopardo ma c'è anche chi, per paura di eventuali multe, ha chiesto il Green pass a tutti i clienti. Pochi disagi nelle banche, i bancomat sono accessibili senza limiti e vincoli.

Itacanotizie

Trapani - Libero Consorzio: approvato il Bilancio di Previsione
Approvato dal Libero Consorzio comunale il Bilancio di previsione 2022-2024 unitamente agli allegati previsti per legge "E' stato fatto in tempi record - afferma una nota a firma del commissario Straordinario Raimondo Cerami -, nonostante il differimento previsto per legge al 31 marzo 2022 del termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2022/2024 da parte degli enti locali.
Grazie all'approvazione dello strumento finanziario pluriennale, sarà possibile dare attuazione in tempi brevi agli atti di programmazione dell'Ente, tra cui il Piano triennale delle Opere pubbliche che prevede interventi in materia di viabilità provinciale e di edilizia scolastica attraverso l'utilizzo dei fondi nazionali e regionali, compresi i fondi del PNRR;
il Piano Triennale del Fabbisogno di Personale che prevede l'assunzione a tempo determinato di personale necessario per l'attuazione dei progetti nel PNRR e la valorizzazione delle professionalità interne all'Ente attraverso l'estensione oraria del personale a tempo parziale fino a 30 ore settimanali per l'intero bacino dei dipendenti stabilizzati con contratto part-time provenienti dal precariato storico; il Piano delle Valorizzazioni e Alienazioni che prevede una serie di interventi di valorizzazione del patrimonio immobiliare dell'Ente attraverso forme di concessione con altri Enti pubblici e/o Associazioni".






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