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rassegna stampa dell'8 febbraio 2022

gds.it
covid e scuole. da oggi le nuove regole


Oltre 600 mila studenti sono rientrati nelle loro classi grazie alle nuove norme che regolano le quarantene e che di fatto privilegiano la didattica in presenza. Qualche difficoltà è stata registrata perché il nuovo provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale venerdì sera ed è stato letto nelle scuole nella giornata di sabato, ma in molte il sabato non si fa lezione e quindi il personale di segreteria e i dirigenti scolastici hanno dovuto avvertire telefonicamente nel fine settimana le famiglie delle novità, non sempre riuscendo a farlo.Le nuove norme prevedono che alle scuole per l'infanzia, dove i bimbi non sono vaccinati, si resterà in presenza fino a quattro casi di positività. Così anche alle elementari: con cinque o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l'attività in presenza con l'utilizzo della mascherina ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni). Alle scuole medie e superiori con un caso di positività nella stessa classe l'attività didattica prosegue per tutti con l'utilizzo di mascherine ffp2. Con due o più casi di positività i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l'attività in presenza con l'utilizzo di mascherine ffp2.«Ci sono stati disagi soprattutto nelle scuole primarie, molti dei quali sono stati risolti grazie al lavoro dei dirigenti scolastici nel fine settimana», dice il presidente nazionale di Anp Antonello Giannelli. «Noi chiediamo che ci sia un'attenta regia di tutte le misure che devono essere messe in cantiere. Non possiamo fare i conti con una burocrazia che è distratta, lenta e poco efficiente», lamenta Mario Rusconi, presidente dell'Associazione presidi di Roma. Ma il fronte della scuola resta caldo per almeno altri due temi: la maturità e l'alternanza scuola lavoro. Entrambe non piacciono agli studenti che hanno manifestato in massa venerdì scorso, sono tornati a farlo oggi e promettono iniziative e sit in per tutta la settimana.Domani il ministro incontrerà le Consulte delle studentesse e degli studenti che nel frattempo hanno lanciato gli Stati generali della scuola pubblica. «Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, l'esame di maturità così come è stato previsto è privo di senso - denunciano i ragazzi - non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità. Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dello studente».

il sole 24ore.it
Over 50, dal 15 febbraio obbligo di vaccino sul lavoro: tutto quello che c'è da sapere

Assenza ingiustificata e niente stipendio per chi non sarà in regola con la vaccinazione. Multe da 600 a 1.500 euro per le violazioni2 febbraio 2022Covid, nuove misure: multe ai no vax over 50 e pass obbligatorio nei negozi
Con le regole imposte dal Governo con il decreto del 7 gennaio sono due le scadenze segnate sul calendario per il nuovo anno degli ultra 50enni: la prima è scattata il 1° febbraio con la multa di cento euro per gli over 50 che non hanno ancora rispettato l'obbligo di vaccinazione (circa 1,68 milioni di persone ancora a zero dosi); la seconda è il 15 febbraio, quando entrerà in vigore l'obbligo per tutti i lavoratori del green pass rafforzato (si ottiene solo tramite vaccinazione o per guarigione ed esclude l'effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare). Chi verrà sorpreso senza la ceritificazione verde adeguata rischia una multa dai 600 ai 1.500 euro.Vaccinati per fasce di età
L'obbligo e le esenzioni
Dal 1° febbraio tutte le persone che hanno più di 50 anni (e quelle che via via raggiungeranno questa età, fino al 15 giugno 2022) devono sottoporsi all'immunizzazione anti-Covid. Si tratta della fascia d'età maggiormente esposta a conseguenze gravi in caso di contagio (da inizio pandemia il 35,7% di casi sul totale ma il 98,7% dei decessi secondo il Report Iss aggiornato al 26 gennaio). Oltre che ai cittadini italiani, l'obbligo si applica anche agli europei residenti in Italia ed agli stranieri iscritti e non iscritti al Sistema sanitario nazionale. Chi non ha ancora iniziato il ciclo vaccinale (il 6,06% della platea, secondo l'ultimo rapporto del governo aggiornato al 28 gennaio), chi non ha rispettato i termini per la seconda dose o per il "booster" verrà sanzionato con una multa di 100 euro . L'infezione da Covid, specifica il decreto, determina «il differimento della vaccinazione fino alla prima data utile prevista sulla base delle circolari del ministero della Salute». Non rischiano, invece, le persone che non hanno fatto il vaccino per motivi di salute, salvo la presentazione di una certificazione medica.I controlli e la multa da 100 euro
I controlli sono fatti a campione e la sanzione (100 euro, per una volta soltanto) è irrogata dal ministero della Salute tramite l'Agenzia delle entrate che vi provvede «sulla base degli elenchi dei soggetti inadempienti all'obbligo vaccinale periodicamente predisposti e trasmessi dal medesimo ministero, anche acquisendo i dati resi disponibili dal sistema tessera sanitaria sui soggetti assistiti dal Servizio sanitario nazionale vaccinati per Covid-19, nonché su quelli per cui non risultano vaccinazioni comunicate dal Ministero della salute al medesimo sistema e, ove disponibili, sui soggetti che risultano esenti dalla vaccinazione».I destinatari dell'avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio hanno 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare alla Asl «l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dall'obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità». Se la Asl non conferma l'insussistenza dell'obbligo vaccinale, l'Agenzia delle entrate provvede a inviare entro centottanta giorni dalla relativa trasmissione, «un avviso di addebito, con valore di titolo esecutivo».



GRANDANGOLO

Smart Working, Confintesa: "Non demonizzarlo, investire in formazione"

ROMA (ITALPR
ESS) - In una lettera inviata al Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, la segretaria generale di Confintesa FP Claudia Ratti sottolinea che "lo smart working non è una modalità eccezionale legata alla pandemia ma una forma prevista dal nuovo Contratto Nazionale di Lavoro".
"Signor Ministro - scrive Claudia Ratti - se vuole risolvere i problemi dell'esistenza degli 'sfaccendatì nascosti dietro lo smart working la soluzione non è accusare in modo indiscriminato tutti i lavoratori che usano questo strumento, ma investire in formazione e tecnologia".
"Nel 2022 - continua la sindacalista - la tecnologia potrebbe risolvere tutti i suoi timori e, se utilizzata correttamente, potrebbe portare a una equivalenza dello smartworking con il lavoro in presenza, sia come produttività che come controllo. Invece, dopo due anni di pandemia, non si è investito un euro per introdurre procedure sicure ed efficienti per il lavoro da remoto e per la formazione dei dirigenti, spesso più lontani dalle tecnologie degli stessi loro collaboratori. Lo smart working è una modalità di lavoro che deve consentire alle Amministrazioni di essere maggiormente efficienti ed efficaci attraverso infrastrutture adeguate e dipendenti motivati e soddisfatti, capaci di contemperare le esigenze del lavoro e quelle familiari, ottimizzando i tempi di spostamento".

CANICATTIWEB

Ex Province, dopo anni e grazie al M5S si insediano le assemblee dei sindaci

 "Grazie al Movimento 5 Stelle, si sono insediate in Sicilia tutte le assemblee dei sindaci delle ex Province. Finisce così la stagione dei commissari, che rimarranno solo per ricoprire il ruolo di presidenti nei Liberi consorzi e finalmente torna la rappresentanza politica nelle negli enti sovracomunali. In questo modo si è restituita la voce ai territori, che per troppo tempo hanno dovuto elemosinare a emissari del governo ciò che gli spettava di diritto".
Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio e Salvo Siragusa,  componenti della commissione Affari istituzionali all'Ars, esprimendo soddisfazione per come la legge targata M5S stia entrando a regime e stia dando già i suoi frutti sul territorio.
"Visto che per anni non si è proceduto alle elezioni nelle ex Province - ricorda Ciancio - a dicembre, in Aula, in occasione dell'ennesimo rinvio, con un emendamento a mia firma, abbiamo proposto che in attesa dell'insediamento degli organi titolari, il ruolo di controllo e indirizzo politico spettasse ai sindaci. In questo modo abbiamo obbligato il governo a insediare subito le assemblee dei primi cittadini, che stanno cominciando a lavorare e stanno già approvando i regolamenti per il loro funzionamento", spiega la deputata M5S.
"La legge - aggiunge - ha passato anche il vaglio del Consiglio dei ministri, che nella seduta di ieri ha deciso di non impugnare la norma, contrariamente a quanto paventato in Aula dagli assessori Cordaro, Falcone e Razza, in occasione dell'approvazione dell'emendamento. Gli assessori del governo Musumeci, anziché tentare di demolire il lavoro degli altri, farebbero bene a guardarsi in casa propria in tema di impugnative, dato che detengono un record invidiabile di leggi stoppate dal governo nazionale", conclude Ciancio.

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