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rassegna stampa del 10 febbraio 2022

Giornale di Sicilia

Messa in sicurezza delle strade
Programmati nuovi interventi

Interessate dai lavori le arterie provinciali che collegano Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro e San Biagio Platani
Giuseppe Pantano Nuovi interventi  di manutenzione straordinaria  sono  stati  programmati dal settore Infrastrutture Stradali  del  Libero  Consorzio  di  Agrigento.  Riguardano  alcune   strade provinciali che  collegano i comuni di    Santa    Elisabetta,    Sant'Angelo Muxaro e San Biagio Platani. I lavori serviranno a migliorare la viabilità   della   strada   provinciale19-A «Santa Elisabetta-Sant'Angelo Muxaro -San Biagio Platani e della provinciale 19-C dir. Sant'Angelo Muxaro» .L'importo a base d'asta dei lavori è di 665.000 euro. La gara si riferisce a quegli interventi urgenti di manutenzione  che  si  renderanno  necessari per la durata di un anno a partire dalla data di consegna dei lavori.  Il  progetto  esecutivo  dei  lavori,realizzato dal settore Infrastrutture stradali, è stato approvato lo scorso dicembre.  Il  progetto  prevede  anche il pronto intervento, la reperibilità e disponibilità di mezzi e mano-d'opera  per  le  emergenze  anche  in orari  notturni  oltre  allo  sgombero di   materiale   alluvionale   e   detriti dalla sede stradale. L'esecuzione dei lavori  è fissata  in  365 giorni  consecutivi  e  continui,  a  decorrere  dal giorno  del  verbale  della  consegna dei lavori. L'indagine di mercato per l'individuazione  dei  soggetti da  invitare alla procedura negoziata si svolgerà in modalità telematica. L'invio delle domande di  partecipazione  dovrà avvenire entro le 12 del 21 febbraio. La procedura di gara è gestita integralmente in modalità telematica e le offerte dovranno essere presentate   attraverso   il   portale   appalti. Tutta la documentazione è disponi-bile nel portale gare del sito dell'ente. L'esame  delle  manifestazioni  di interesse e l'eventuale sorteggio sarà effettuato in seduta pubblica, tramite la    Piattaforma Telematica Maggioli, il 22 febbraio alle 9 presso la  sala  Gare  del  Libero  Consorzio Comunale di Agrigento in via Acrone. Intanto  il  Libero  consorzio  comunale di Agrigento, intende intervenire,  al  più  presto,  sulle strade provinciali: 4 per la Valle dei Templi e 71 Cavaleri-Magazzeni per migliorare le condizioni di sicurezza. A tale scopo è stato predisposto un bando di gara dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio. L'ente  intende  stipulare  con  un  unico operatore  economico  un  accordo quadro per la realizzazione di tutti i lavori  che  si  renderanno  necessari dalla  data  di  consegna  all'impresa aggiudicataria,  per  un  periodo  di365 giorni. L'importo a base d'asta è di seicentomila euro. L'accordo quadro annuale prevede,  tra  l'altro  la  risagomatura  del piano viabile con conglomerato bituminoso a caldo; il ripristino delle opere di presidio stradale esistenti e costruzione   di   nuove   cunette   in conglomerato  cementizio  semplice; la realizzazione di gabbioni metallici  con  pietrame,  per  evitare  lo scivolamento di terreni e detriti da monte sul piano viabile. (*PAPI*)

Viabilità e disagi
Sollecitata l'Anas
Strade provinciali chiuse al traffico: insorge il Cartello Sociale della provincia di Agrigento di cui fanno parte l'ufficio del lavoro e comunicazioni sociali della Curia ed i sindacati, Cgil, Cisl e Uil. In questo senso il Cartello Sociale ha voluto sollecitare i vertici di Anas e il commissario del Libero Consorzio dei comuni agrigentini ad intervenire per ripristinare al più presto le condizioni per una normale e sicura mobilità. Inoltre il Cartello Sociale ritiene indispensabile che gli Enti competenti facciano una riflessione sulla fragilità delle infrastrutture viarie del territorio che si caratterizzano per la loro precarietà che spesso si traduce in pericolosità. Urgono interventi di un certo impegno sulle strade:31 Cattolica Eraclea-Cianciana e32 Ribera-Cianciana. (*PAPI*)

CANICATTIWEB

Al via gara gara per i lavori sulle strade provinciali 19A e 19C
Scritto da Redazione Canicatti Web Notizie
Nuovi interventi di manutenzione straordinaria sono stati programmati dal settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio di Agrigento. Riguardano alcune strade provinciali che collegano i comuni di Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro e San Biagio Platani.
I lavori serviranno a migliorare la viabilità della SP 19-A "S.Elisabetta - S.Angelo Muxaro - S.Biagio Platani e della SP 19-C "dir. Sant'Angelo Muxaro". L'importo a base d'asta dei lavori è di 665.000 euro.  La gara si riferisce a quegli interventi urgenti di manutenzione che si renderanno necessari per la durata di un anno a partire dalla data di consegna dei lavori. Il progetto esecutivo dei lavori, realizzato dal settore Infrastrutture stradali, è stato approvato lo scorso dicembre. Il progetto prevede anche il pronto intervento, la reperibilità e disponibilità di mezzi e manodopera per le emergenze anche in orari notturni oltre allo sgombero di materiale alluvionale e detriti dalla sede stradale. L'esecuzione dei lavori è fissata in 365 giorni consecutivi e continui, a decorrere dal giorno del verbale della consegna dei lavori.
L'indagine di mercato per l'individuazione dei soggetti da invitare alla procedura negoziata si svolgerà in modalità telematica. L'invio delle domande di partecipazione dovrà avvenire entro le ore 12:00 del 21 febbraio 2022. La procedura di gara è gestita integralmente in modalità telematica e le offerte dovranno essere presentate attraverso il portale appalti. Tutta la documentazione è disponibile nel portale gare del sito www.provincia.agrigento.it.
L'esame delle manifestazioni di interesse e l'eventuale sorteggio sarà effettuato in seduta pubblica, tramite la Piattaforma Telematica Maggioli, il giorno 22 febbraio 2022 alle ore 09:00 presso la sala Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento in Via Acrone 27 ad Agrigento.

SICILIA24H

Patrimonio culturale, intesa tra Regione, Irfis e Credito sportivo: 50 milioni per investimenti
Redazione
Un plafond da 50 milioni di euro per mutui finalizzati a investimenti di rilancio del patrimonio culturale dell'Isola. I presidenti della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dell'Irfis- Finanziaria per lo Sviluppo della Sicilia spa, Giacomo Gargano, e dell'Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per sviluppare una collaborazione che punti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale.
L'accordo rafforza l'impegno comune, nei rispettivi ruoli, per migliorare l'offerta di cultura in tutte le sue forme, attraverso interventi dedicati alle infrastrutture culturali materiali e immateriali della Sicilia. Con il "Fondo per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano" e i relativi strumenti finanziari messi a disposizione dal ministero della Cultura, infatti, anche nella Regione Siciliana aumentano le opportunità di rendere i luoghi culturali più decorosi, sicuri, sostenibili, accessibili e intelligenti, intervenendo positivamente anche sui contenuti e sulla loro digitalizzazione.
«Con un proficuo rapporto di collaborazione fra enti - sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - riusciamo a favorire l'accesso al credito a tutti coloro che desiderano investire nella tutela e nella promozione del bene più prezioso che la Sicilia possiede, quel patrimonio storico, culturale e artistico che tutto il mondo ci invidia. Questa iniziativa si inserisce a pieno titolo nell'opera di valorizzazione dei "tesori" culturali siciliani che il nostro governo sta portando avanti, anche grazie alla sinergia tra pubblico e privato».
«La convenzione siglata - aggiunge il presidente dell'Irfis, Giacomo Gargano - è uno strumento importante per lo sviluppo della nostra Isola, per il miglioramento delle condizioni di tanti immobili e beni storici vincolati. Questo intervento interesserà soggetti pubblici e privati e permetterà cospicui investimenti per interventi di salvaguardia e valorizzazione infrastrutturale».
«La firma dell'accordo con Regione Siciliana e Irfis - afferma il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi - rappresenta una linea di continuità nella collaborazione già avviata, per la quale ringrazio il presidente Musumeci e l'istituzione che guida, che si consolida dopo la sottoscrizione dell'omologo accordo sull'impiantistica sportiva. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, confidando di offrire un ulteriore strumento utile per lo sviluppo e la crescita del territorio, piccole isole comprese, e delle comunità che lo animano, attraverso la cultura. Ringrazio anche il presidente Gargano e l'Irfis che ospita nella sua sede anche gli uffici dell'Istituto per il Credito Sportivo, testimoniando concretamente il valore della collaborazione, non solo dichiarata, ma praticata quotidianamente».
La convenzione, con validità triennale, prevede:
- lo stanziamento di un primo plafond di 50 milioni di euro da parte di dell'Istituto per il Credito Sportivo, per la concessione di finanziamenti finalizzati a investimenti relativi alla tutela e alla valorizzazione di luoghi e immobili destinati ad attività culturali, o strumentali ad esse, e di beni storici vincolati. Particolare importanza sarà riservata ai temi dell'efficienza energetica, dell'abbattimento delle barriere architettoniche, della messa a norma e in sicurezza degli edifici e dell'implementazione tecnologica delle infrastrutture;
- la concessione di un contributo in conto interessi del 2 per cento, a valere sul "Fondo per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale";
- la previsione di un "Fondo regionale per contributi in conto interessi", che potrà essere costituito presso l'Istituto, con le modalità e nei limiti previsti dai provvedimenti dei competenti organi regionali.

live sicilia.it

lotta al covid. piu controlli sui luoghi di lavoro
Sicilia, 10 milioni di euro: partono le multe ai No Vax
Tutti i numeri sugli over 50 non ancora vaccinati e le somme che dovranno sborsare
Multe per quasi dieci milioni di euro agli over 50 non vaccinati: certi. E altri 15 o quasi se la vasta schiera di non immunizzati, cioè fermi alla prima dose, non effettueranno il richiamo a completamento del ciclo vaccinale: "Circostanza per fortuna improbabile", respira così il Dasoe, che conta su "rilevanti percentuali di richiami nei giorni a venire". A quest'ora - dati freschi del pomeriggio del 9 febbraio - gli over 50 non vaccinati in Sicilia sono 94.281: una percentuale del 4,42% che si va abbassando - notano i report appena elaborati dal Dasoe - anche in conseguenza della sanzioni varate dal governo e che avranno come committente il Ministero della Salute e come braccio secolare l'Agenzia delle Entrate Riscossione, che nell'Isola ha assunto le funzioni di Riscossione Sicilia. Si tratta dei non vaccinati sottoposti a obbligo che rappresentano il primo bersaglio delle multe da cento euro, cioè il primo rabbuffo sanzionatorio: la stangata, fatta di altre e più pesanti sanzioni, sarà destinata agli over 50 in obbligo vaccinale che malgrado tutto si presenteranno al lavoro privi Green pass rafforzato. Qui le multe ballano da 600 a 1.500 euro.
Multato chi si ferma alla prima doseI primi resoconti, al varo delle misure versus gli over 50 più ostinati, parlavano di un numero di non vaccinati ultracinquantenni che sfiorava quota 200 mila, con un introito virtuale di ben venti milioni di euro o giù di lì. La cifra in questione si supera di gran lunga - spiega ancora il Dasoe - se si sommano ai quasi 95 mila senza neppure una dose, i 145 mila 557 "non immunizzati", cioè quelli che, pur avendo l'obbligo, non hanno richiamato la prima dose. Questi, avverte ancora il Dipartimento delle Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico della Regione, andranno a ingrossare la fila dei "multabili" nel caso non provvedano al richiamo entro ventuno giorni. Aspettando di precisare i conti a quella data, l'ammontare delle sanzioni a quest'ora è esattamente di 9 milioni 428 mila e 100 euro. I quasi 146 mila non immunizzati, si legge nell'ultimo report, danno corpo a una percentuale del 6,92%. Realistico pensare che i numeri saranno erosi dalla corsa al richiamo dei meno ostinati.
Impennata delle vaccinazioniLe vaccinazioni, intanto, in " calo naturale a febbraio, hanno fatto registrare a gennaio un'impennata epocale, nella storia della pandemia, la più alta dell'era Covid in Sicilia: nell'analisi delle cause, il potere deterrente delle sanzioni sull'obbligo vaccinale - "certo, ha inciso", spiegano gli analisti del Dasoe - per gli over 50 scattato il 7 gennaio, si mescola e confonde con la risposta alla quarta violenta ondata di Covid 19, che accosta il paio di mesi appena trascorsi ai picchi (tanto di contagi quanto di vaccini) di maggio-giugno scorsi. Il Dasoe riferisce, infatti, di una media giornaliera domeniche comprese, il mese scorso, di 46 mila 531 dosi, davanti a una media complessiva - comprensiva quindi anche dei momenti di frenata o relativa stasi del contagio - di circa 24 mila dosi. Numeri che portano le vaccinazioni complessive in Sicilia a quota 1 milione 442 mila e 474 dosi.
Sanzioni in arrivo
Ader manderà le multe su mandato del Ministero della Salute, che è di fatto e di diritto il soggetto che reprimerà e incasserà. Le sanzioni da cento euro una botta e via, cioè una tantum salvo recidiva sul mancato completamento successivo del ciclo vaccinale, non saranno precedute né da avvisi di accertamento né da diffide di alcun genere. Arriveranno e basta, tramite facili controlli incrociati resi possibili dall'esame degli elenchi a disposizione periodicamente del Ministero o più semplicemente attraverso i dati diretto del Sistema Tessera Sanitaria, che il decreto autorizza a consultare. Arriveranno sotto forma di lettere e ci si potrà sottrarre al versamento soltanto dimostrando di avere legittime ragioni di esenzione, facendo ricorso. Ciò significa, spiegano dagli uffici di ex Riscossione Sicilia, che "è per ora in corso la verifica su base nazionale dei dati di tenera sanitaria, precedenti e necessari per l'invio delle sanzioni". L'azione esecutiva, cioè dell'invio materiale delle cartelle esattoriali, scatterà perciò in un secondo momento, nel caso di mancato pagamento o lacunosa (e respinta) giustificazione del mancato adempimento all'obbligo vaccinale. Per il ricorso il termine è di dieci giorni, inviando la documentazione che comprovi esenzione o differimento all'Azienda sanitaria competente per territorio. Sempre entro dieci giorni, sarà possibile chiedere di essere auditi e si dovrà inviare una comunicazione ad Ader sull'invio dei documenti all'autorità sanitaria, la quale nel termine di ulteriori dieci giorni darà il via libera o meno ad Ader per l'irrogazione della sanzione. 

ilsole24ore.it
Coronavirus, mascherine all'aperto e termine dell'obbligo vaccinale: il calendario del ritorno alla normalitàL'11 febbraio riaprono le discoteche con green pass rafforzato (guariti o vaccinati) e sarà eliminato in tutta Italia, non solo in zona bianca, l'obbligo di mascherina all'aperto.

Stop alle mascherine all'aperto in tutta Italia (e non solo in zona bianca)a partire dall'11 febbraio ma è obbligatorio averle con sè e utilizzarle in caso di assembramento. Restano invece obbligatorie al chiuso. Lo prevede l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Fino al 31 marzo 2022, si legge, «è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private» e «nei luoghi all'aperto è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti».Con l'ultima ordinanza dunque il superamento delle restrizioni legate al Covid, registra una accelerazione. Il nuovo step arriva dopo l'eliminazione della Dad per i ragazzi vaccinati e il dimezzamento della quarantena (da 10 a 5 giorni) per i non vaccinati. Misure che si sono andate ad aggiungere all'abolizione delle restrizioni per i vaccinati anche in zona rossa e alla durata illimitata (per ora) del Green pass per chi ha fatto la terza dose.«Mancano ancora 12-13 milioni di dosi booster. Se procediamo con questo ritmo in 30-40 giorni è facile pensare che per metà marzo avremmo completato la dose booster a 49 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni con la gradualità inizieremo l'allentamento delle misure, anche per gli stadi» ha proseguito Costa.Il 31 marzo 2022 scade la proroga dello stato di emergenza in Italia. L'orientamento del governo, se continuerà il calo dei contagi e dei ricoveri, è di non prorogarlo. Dovrebbe scadere perciò a fine marzo la possibilità di ricorrere allo smart working con modalità semplificate, cioè senza l'accordo individuale tra azienda e singolo dipendente e con notifica telematica e massiva al ministero del lavoro. E dovrebbe cessare il lavoro della struttura commissariale guidata dal commissario Figliuolo.
Obbligo di mascherina al chiuso
Con la fine dello stato d'emergenza potrebbe terminare anche l'obbligo di mascherine al chiuso. L'ordinanza firmata in data odierna dal ministro della Salute Roberto Speranza fissa infatti al 31 marzo 2022 l'obbligo «sull'intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private», anche se fonti qualificate di governo, riprese dall'Ansa, chiariscono che non c'è alcun automatismo che possa definire da ora la decadenza dell'obbligo dell'uso delle mascherine al chiuso a partire dal primo aprile, ovvero successivamente alla eventuale fine dello stato di emergenza. Tutto dipenderà, come sempre, dall'andamento del quadro epidemiologico.Incognita green pass
La fine dello stato di emergenza, ad ogni modo, non comporterà la fine del Green pass. È probabile infatti che l'obbligo di esibire il green pass rafforzato (che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione dal Covid) per la vita ludico-sociale e anche per il lavoro - obbligo quest'ultimo in vigore dal 15 febbraio per gli over 50 - sarà prolungato almeno fino all'estate.Il 15 giugno termina l'obbligo vaccinale
L'ultima data prevista per ora è quella del 15 giugno, quando scade l'obbligo di vaccinazione per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia. È estesa fino a questa data anche la vaccinazione obbligatoria per medici, infermieri, personale delle Rsa, personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, nonché della polizia locale.

corriere.it
Smart working e stato di emergenza, cosa cambia dal 31 marzo senza la proroga

Lo smart working è destinato a cambiare da qui a qualche mese. Almeno rispetto alla forma in cui l'abbiamo conosciuto durante l'emergenza sanitaria che si appresta ad essere archiviata alla fine di marzo. La legge dice che in tempi normali, quando terminerà lo stato di emergenza dovuto al Covid (oggi in vigore fino al 31 marzo, ma ragionevolmente stavolta non sarà prorogato), tornerà a essere necessario un accordo individuale tra lavoratore e impresa.
Nell'ultimo protocollo le parti sociali — aziende e sindacati — hanno auspicato una semplificazione delle comunicazioni obbligatorie relative agli accordi individuali per favorire una nuova via "ibrida" al lavoro che si appresta a diventare prevalente. Non più solo lavoro in presenza, non solo lavoro da remoto. Nel pubblico impiego la transizione è già realtà. Dopo l'intervento delle linee guida del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta in realtà nel pubblico impiego gli accordi individuali sullo smart working hanno già cominciato a farsi, nonostante sia ancora in vigore lo stato di emergenza.
Il punto fermo del protocollo sul lavoro agile firmato il 7 dicembre, ha scritto Rita Querzé sul Corriere, è che la legge che disciplina la materia - la numero 81 del 2017, resta la base di riferimento e non sarà modificata. La legge dice che in tempi normali, quando terminerà lo stato di emergenza, tornerà a essere necessario un accordo individuale tra lavoratore e impresa. La norma lascia la possibilità nell'accordo di stabilire che il lavoro da casa venga svolto con pc e attrezzatura del lavoratore (a differenza di quanto stabilito per la pa).
DA APRILE
Non ci sono obblighi per la scelta del luogo del lavoro e dell'orario: si può organizzare la giornata in funzione degli obiettivi (ma l'orario complessivo resta quello stabilito dal contratti). Non sono previsti gli straordinari. Il protocollo inoltre intende promuovere le intese aziendali e di categoria sul lavoro agile. Per incentivare la contrattazione aziendale le parti sociali auspicano l'introduzione di incentivi per le aziende che fanno accordi con il sindacato sul lavoro agile in un'ottica di pari opportunità e di sostenibilità ambientale e sociale. Oggi secondo i dati raccolti dalla Cgil gli accordi aziendali sullo smart working sono circa 200, pari al 29% degli accordi aziendali censiti (erano il 6% prima della pandemia). Tredici contratti nazionali di categoria hanno normato il lavoro agile.

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