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rassegna stampa del 17 febbraio 2022

Grandangolo Agrigento

Libero Consorzio di Agrigento, beni in vendita per oltre 5 milioni
Individuati i beni in vendita del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di beni immobili che hanno un valore totale complessivo per oltre cinque milioni di euro. Per questi beni è prevista la vendita nel corso del 2022. Il nuovo "Piano delle alienazioni e valorizzazioni", approvato dal Commissario Straordinario Raffaele Sanzo su proposta del settore "Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Patrimonio e Manutenzione", ne include cinque, non strumentali al funzionamento dell'Ente. 
Con l'adozione del Piano potranno essere venduti i seguenti immobili: un lotto di terreno adibito a villetta comunale nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di € 30 mila euro, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un edificio situato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore di € 6.394,42, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un immobile denominato "Casa Albergo per la Terza Età" sito nel territorio del Comune di Ribera, dal valore netto d'inventario di € 662.409,20, con previsione di vendita nel 2022. 
Potranno essere venduti anche il relitto stradale lungo la ex S.P. n° 37 nel tratto "Sciacca - Caltabellotta S. Carlo al Km. O+500, pari a mq. 320,00, con un valore stimato di €. 640,00 e  il Centro per la commercializzazione dei prodotti agricoli in agro nel territorio Comunale di Ribera che ha un valore netto d'inventario di 4.460.408,03 con previsione di vendita sempre nel 2022.
Il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni dell'Ente non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dovrà essere allegato al bilancio di previsione 2022. L'attuazione del Piano potrà esplicare i propri effetti gestionali nel triennio 2022/2024.

Scrivolibero

Beni Per Oltre Cinque Milioni Di Euro In Vendita Nel Nuovo Piano Delle Alienazioni E Valorizzazioni Del Libero Consorzio Di Agrigento
Individuati i beni in vendita del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di beni immobili che hanno un valore totale complessivo per oltre cinque milioni di euro. Per questi beni è prevista la vendita nel corso del 2022. Il nuovo "Piano delle alienazioni e valorizzazioni", approvato dal Commissario Straordinario Raffaele Sanzo su proposta del settore "Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Patrimonio e Manutenzione", ne include cinque, non strumentali al funzionamento dell'Ente.
Con l'adozione del Piano potranno essere venduti i seguenti immobili: un lotto di terreno adibito a villetta comunale nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di € 30 mila euro, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un edificio situato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore di € 6.394,42, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un immobile denominato "Casa Albergo per la Terza Età" sito nel territorio del Comune di Ribera, dal valore netto d'inventario di € 662.409,20, con previsione di vendita nel 2022.
Potranno essere venduti anche il relitto stradale lungo la ex S.P. n° 37 nel tratto "Sciacca - Caltabellotta S. Carlo al Km. O+500, pari a mq. 320,00, con un valore stimato di €. 640,00 e il Centro per la commercializzazione dei prodotti agricoli in agro nel territorio Comunale di Ribera che ha un valore netto d'inventario di 4.460.408,03 con previsione di vendita sempre nel 2022.
Il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni dell'Ente non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dovrà essere allegato al bilancio di previsione 2022. L'attuazione del Piano potrà esplicare i propri effetti gestionali nel triennio 2022/2024.

Rasuga oggi

Ex Province: la Lega vuole l'elezione diretta dei presidenti.
Presentato Ddl
di Redazione -Elezione diretta e a suffragio universale dei presidenti dei Liberi consorzi e dei sindaci delle Città metropolitane, con una votazione a turno unico senza ballottaggio, ed elezione diretta degli omologhi Consigli, che avranno un numero variabile tra 18 e 36 di consiglieri, in base alla popolazione residente nella provincia di riferimento, con la reintroduzione dei collegi elettorali esistenti per le precedenti elezioni provinciali. Questi gli elementi essenziali del disegno di legge che il gruppo parlamentare della Lega all'Ars, primi firmatari Marianna Caronia e Antonio Catalfamo, ha depositato al parlamento regionale.
Prevista anche l'introduzione della doppia preferenza di genere in caso di espressione di due voti di preferenza per il Consiglio. "La questione relativa all'assetto istituzionale degli organi degli enti intermedi - affermano i sette deputati leghisti all'Ars - si trascina irrisolta da ormai nove anni, ossia fin dall'entrata in vigore della legge regionale 7 del 2013 che ha previsto la soppressione delle Province regionali. Dal 2013 però - affermano Catalfamo, Caronia, Ragusa, Pullara, Figuccia, Cafeo e Sammartino - è profondamente mutato l'orientamento politico e culturale sulla questione, come confermato dal referendum del 2016 e dalla sentenza della Corte costituzionale 240 del 2021 che ha fortemente criticato l'attuale situazione di disparità fra le aree metropolitane e le altre province, i cui cittadini sono di fatto espropriati del diritto ad eleggere il proprio presidente".
"Ormai da nove anni - conclude Caronia - le ex Province sono state progressivamente svuotate di poteri e risorse, con un danno gravissimo per i territori amministrati e per i servizi ai cittadini; uno svuotamento di poteri e risorse che è coinciso con un indebolimento dei processi di partecipazione e rappresentanza dei cittadini, simboleggiati dall'assenza di elezioni democratiche e da continue nomine di commissari. Oggi è il momento di riaprire il dibattito e trovare una soluzione legislativa che permetta di restituire al più presto ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti".

giornale di sicilia

pensioni ed enti locali

Si accende il dibattito sull'introduzione di una maggiore flessibilità nell'accesso alla pensione e il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, rilancia la sua proposta di pensione in due tranche: la parte contributiva al momento dell'anticipo e la pensione totale, comprensiva della parte retributiva, al momento del raggiungimento dell'età di vecchiaia. Ma la proposta considerata «equa» e «sostenibile» sotto il profilo dei conti dal L'assegno in due tranche? «Niente affatto, importi troppi bassi» presidente dell'Inps non piace ai sindacati perché comporterebbe assegni troppo bassi al momento dell'uscita soprattutto per quei lavoratori che hanno molti anni nel sistema retributivo. In pratica, ha spiegato Tridico in u n'intervista, intorno a 64 anni, il lavoratore potrebbe decidere di lasciare il lavoro avendo un assegno basato sui contributi maturati fino a quel momento con il metodo contributivo (quindi dal 1996 in poi per chi è nel sistema misto) per poi avere a 67 anni la pensione completa. Questo sistema costerebbe circa 400 milioni l'an - no a causa del versamento anticipato dell'assegno ma sarebbe equo dal punto di vista attuariale. L'uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall'età chiesta dai sindacati e sulla quale c'è la totale indisponibilità del Governo costerebbe a regime 9,2 miliardi l'anno mentre Quota 100 ha avuto oneri accertati per 19,6 miliardi. Ma i sindacati insorgono perché questo sistema non consentirebbe l'uscita dei lavoratori con le retribuzioni (e le pensioni) più basse che si troverebbero con un assegno in alcuni casi di circa la metà di quello che si avrebbe uscendo a 67. «È una proposta che non ci piace e comunque è stata superata dal tavolo con il Governo - spiega il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli - prevede condizioni di uscita insostenibili e sarebbe discriminante per chi ha retribuzioni basse. Permetterebbe di fatto il pensionamento solo di coloro che hanno trattamenti più elevati». E comunque - conclude - «non è migliorativa rispetto al ricalcolo interamente contributivo». La proposta è «improponibile» anche per il segretario confederale della Uil Domenico Proietti perché in alcuni casi si andrebbe in pensione con la metà dell'assegno in attesa di arrivare all'età di vecchiaia. Il confronto prosegue e si intreccia con la discussione sul salario minimo e le difficoltà dei giovani ad avere retribuzioni adeguate. «Salari bassi - ha detto Tridico - comportano pensioni basse. Serve il salario minimo legale». La retribuzione minima secondo il presidente dell'Inps dovrebbe aggirarsi sui 9 euro lordi l'ora, al centro della forchetta tra i 7,5 e i 10,5 euro indicata dall'Ue. Con questa soglia sarebbero circa quattro milioni i lavoratori che potrebbero avere aumenti.

La struttura è gestita dal Libero consorzio
Diga San Giovanni di Naro, croce di polistirolo e proiettili.


Una croce di polistirolo su cui erano posizionate 6 cartucce da caccia calibro 12 e una carcassa di uccello con in bocca un bossolo calibro 357 magnum. Era così composto il messaggio intimidatorio ritrovato, martedì mattina, al cancello d'ingresso dell'area adibita alla diga San Giovanni di Naro, che è gestita dal Libero consorzio comunale di Agrigento. A fare la scoperta, durante un ordinario controllo mattutino, è stato proprio un dipendente dell'ex Provincia regionale. L'uomo, avvicinandosi al cancello d'ingresso di contrada Falsina, ha notato qualcosa di strano. Qualcosa che è appunto diventato più nitido avvicinandosi sempre di più: ed è stata scoperta la croce di polistirolo «accessoriata», che era stata incollata, con del nastro adesivo, al cancello. È scattato, quindi, l'allarme e sono stati subito avvisati i carabinieri di Naro che, coordinati dal comando compagnia di Licata, hanno sequestrato tutto quello che componeva il messaggio intimidatorio e hanno avviato le indagini. L'area non è risultata essere, purtroppo, sottoposta a videosorve g l i a n z a . È stata, naturalmente, avvisata la Procura della Repubblica di Agrigento che, con il suo sostituto di turno, ha aperto un fascicolo d'inchiesta. Fitto è il riserbo dei militari dell'Arma che, né martedì, né tantomeno ieri, hanno lasciato trapelare nessuna informazione. Non è ben chiaro - né sembrava esserlo almeno fino ad ieri - a chi l'intimidazione fosse effettivamente rivolta. Certo è che, appunto, l'area della diga San Giovanni è gestita dal Libero consorzio comunale di Agrigento. Servirà, verosimilmente, del tempo per provare a fare chiarezza. Per stabilire quale sia la giusta strada investigativa da seguire e per arrivare, se mai possibile, all'identificazione dell'a ut o re dell'anomalo - quanto pesantissimo - messaggio intimidatorio. I militari dell'Arma di Naro e quelli di Naro, con il coordinamento della Procura di Agrigento, sono però appunto già al lavoro. Nessuno, a quanto pare, avrebbe visto nulla, né avrebbe notato movimenti o passaggi sospetti. Né comunque potrebbe essere altrimenti visto che la diga "San Giova n n i " e contrada Falsina sono nell'aperta campagna di Naro. ( *C R* )

GIORNALE NISSENO

Naro, Diga San Giovanni: Misteriosa intimidazione, una croce con 6 cartucce, e una carcassa di uccello
Redazione 
Naro, Diga San Giovanni: Misteriosa intimidazione, una croce con 6 cartucce, e una carcassa di uccello
Al cancello d'ingresso dell'area della diga "San Giovanni", che è gestita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, in contrada "Falsina", a Naro, sono state rinvenute una croce di polistirolo su cui erano posizionate 6 cartucce da caccia calibro 12, e una carcassa di uccello con in bocca un bossolo calibro 357 magnum. A fare la scoperta è stato uno dei dipendenti.
Sul posto si sono precipitati i carabinieri della Stazione di Naro, e i loro colleghi della Compagnia di Licata, ed è stata avvisata la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo d'inchiesta. La Scientifica ha effettuato i rilievi. La croce, le cartucce e la carcassa di uccello che erano stati incollati, con del nastro adesivo, al cancello, sono stati sequestrati.
Si tratta di un chiaro, e misterioso, messaggio intimidatorio. L'area non risulta sottoposta a videosorveglianza. I militari dell'Arma attraverso le indagini proveranno a fare chiarezza.

SICILIAONPRESS

Beni per oltre cinque milioni di euro in vendita nel nuovo piano delle alienazioni e valorizzazioni del Libero Consorzio di Agrigento
By sop
Individuati i beni in vendita del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di beni immobili che hanno un valore totale complessivo per oltre cinque milioni di euro. Per questi beni è prevista la vendita nel corso del 2022. Il nuovo "Piano delle alienazioni e valorizzazioni", approvato dal Commissario Straordinario Raffaele Sanzo su proposta del settore "Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Patrimonio e Manutenzione", ne include cinque, non strumentali al funzionamento dell'Ente.
Con l'adozione del Piano potranno essere venduti i seguenti immobili: un lotto di terreno adibito a villetta comunale nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di € 30 mila euro, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un edificio situato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore di € 6.394,42, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un immobile denominato "Casa Albergo per la Terza Età" sito nel territorio del Comune di Ribera, dal valore netto d'inventario di € 662.409,20, con previsione di vendita nel 2022.
Potranno essere venduti anche il relitto stradale lungo la ex S.P. n° 37 nel tratto "Sciacca - Caltabellotta S. Carlo al Km. O+500, pari a mq. 320,00, con un valore stimato di €. 640,00 e  il Centro per la commercializzazione dei prodotti agricoli in agro nel territorio Comunale di Ribera che ha un valore netto d'inventario di 4.460.408,03 con previsione di vendita sempre nel 2022.
Il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni dell'Ente non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dovrà essere allegato al bilancio di previsione 2022.

QDS

Riqualificazione scuole, ok a 329 progetti in Sicilia
Michele Giuliano 
Tra gli interventi l'adeguamento sismico e le certificazioni di agibilità. Regione Sicilia vara ammissione a finanziamento, plafond di 15 mln
PALERMO - Quindici milioni di euro per 329 progetti, ammessi a finanziamento. Fondi che serviranno per la riqualificazione delle scuole dal punto di vista dell'efficientamento energetico, la sicurezza, l'accessibilità per le persone con disabilità.
Ancora, interventi mirati a innovare le strutture, attraverso la costruzione di impianti sportivi e di tutti gli impianti che permettono una migliore connettività. I finanziamenti per singolo istituto si aggirano tra i 30 mila e i 100 mila euro. In particolare, sono ammesse proposte che rientrano in alcune tipologie, fra loro cumulabili: interventi di adeguamento sismico, di nuova costruzione in sostituzione di edifici esistenti, nel solo caso in cui l'adeguamento sismico non sia conveniente, e di miglioramento sismico, nel solo caso in cui l'edificio non sia adeguabile in ragione della insistenza di vincolo di tutela; interventi finalizzati all'eliminazione di rischi per l'ottenimento della certificazione di agibilità dell'edificio ai fini dell'adeguamento alla normativa antincendio.
Possibili ampliamenti e nuove costruzioni
Potranno anche essere effettuati ampliamenti o nuove costruzioni a completamento di edifici scolastici esistenti, per soddisfare specifiche esigenze scolastiche, compresa la costruzione di mense o locali di refezione collettiva, palestre e laboratori; in ultimo, saranno finanziati tutti quegli interventi che sono finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche, in modo da permettere l'accessibilità e fruibilità delle strutture da parte di tutta la popolazione scolastica, comprendendo anche l'adeguamento di arredi e attrezzature e soluzioni innovative, in grado di adeguarsi ai modelli didattici e di apprendimento più avanzati. La fruibilità di tutti gli spazi interni ed esterni, anche finalizzati alle attività artistiche, sportive e ludico-ricreative, ha il doppio scopo di potenziare gli spazi volti a tali attività in modo da recepire le nuove esigenze del contesto territoriale.
Nel momento in cui le singole scuole verranno in possesso dei fondi disponibili, ogni scuola dovrà effettuare i lavori nel rispetto del crono programma presentato in fase di progettazione, applicando tutte le norme in materia di sicurezza, tutela dell'ambiente e rispetto di tutte le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali relative all'ammissibilità a rimborso. Tanti piccoli interventi che possono aiutare a sanare in piccola parte i problemi strutturali delle scuole siciliane, che non versano in buone condizioni nella stragrande maggioranza dei casi. Non è un caso che circa il 65% degli edifici dei comuni capoluoghi è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Un dato esemplare sullo stato di arretratezza degli istituti scolastici in Sicilia è quello della mensa. Soltanto l'8,2% delle scuole isolane è fornito di sale preposte alla refezione scolastica, contro un dato italiano che sale al 26,4%, una percentuale ancora bassa ma comunque quadrupla rispetto al dato siciliano.
Se si guarda a problemi strettamente strutturali, poco meno degli edifici scolastici possiede il certificato di collaudo statico, e quasi la stessa percentuale ha la cosiddetta agibilità o abitabilità.
Parole che sembrano rimanere semplici passaggi burocratici, ma che si traducono nelle condizioni spesso fatiscenti di moltissime strutture, in cui bambini e ragazzi trascorrono buona parte della propria giornata. Altro problema grave ancora in via di risoluzione è quello della presenza ingente di amianto in moltissimi edifici, una condizione inaccettabile, che porta grave rischio alla salute dell'intera popolazione scolastica.

SICILIATV

AGRIGENTO ATTUALITÀ
Libero Consorzio di Agrigento: in vendita beni per oltre 5 milioni di euro
Nino Ravanà
Individuati i beni in vendita del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di beni immobili che hanno un valore totale complessivo per oltre cinque milioni di euro. Per questi beni è prevista la vendita nel corso del 2022. Il nuovo "Piano delle alienazioni e valorizzazioni", approvato dal commissario straordinario Raffaele Sanzo su proposta del settore "Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Patrimonio e Manutenzione", ne include cinque, non strumentali al funzionamento dell'Ente.
Con l'adozione del Piano potranno essere venduti i seguenti immobili: un lotto di terreno adibito a villetta comunale nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di 30 mila euro, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un edificio situato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore di 6.394,42 euro, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un immobile denominato "Casa Albergo per la Terza Età" sito nel territorio del Comune di Ribera, dal valore netto d'inventario di 662.409,20 euro, con previsione di vendita nel 2022.
Potranno essere venduti anche il relitto stradale lungo la ex strada provinciale 37 nel tratto "Sciacca- Caltabellotta San Carlo al Km. O+500, pari a 320 metri quadrati, con un valore stimato di 640 euro, e il Centro per la commercializzazione dei prodotti agricoli in agro nel territorio Comunale di Ribera che ha un valore netto d'inventario di 4.460.408,03 euro con previsione di vendita sempre nel 2022. Il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni dell'Ente non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dovrà essere allegato al bilancio di previsione 2022. L'attuazione del Piano potrà esplicare i propri effetti gestionali nel triennio 2022/2024.

AGRIGENTOCRONACA

NARO
Rinvenuta una croce, 6 cartucce e una carcassa di uccello sul cancello. Inquietante intimidazione
Nino Ravanà
Qualcuno ha collocato una croce in polistirolo, su cui erano posizionati 6 cartucce da caccia calibro 12, una carcassa di uccello con in bocca un bossolo calibro 357 magnum al cancello d'ingresso dell'area della diga "San Giovanni", che è gestita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, in contrada "Falsina", a Naro.
A fare la scoperta è stato uno degli impiegati del Libero Consorzio, il quale, ha formalizzato la denuncia ai carabinieri. Le indagini mirano a fare luce sull'inquietante "messaggio", sicuramente intimidatorio. In mancanza di certezze, al momento, tutte le altre ipotesi restano valide.
Il silenzio degli investigatori dell'Arma è categorico, ma un fascicolo è stato, naturalmente, aperto dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Sul posto si sono precipitati i militari dell'Arma della Stazione di Naro, e i loro colleghi della Compagnia di Licata, ed è stata avvisata la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo d'inchiesta. La Scientifica ha effettuato i rilievi.
La croce, le cartucce e la carcassa di uccello che era stati incollati, con del nastro adesivo, al cancello, sono stati sequestrati.  L'area non risulta sottoposta a videosorveglianza. I militari dell'Arma attraverso le indagini proveranno a fare chiarezza.

CANICATTIWEB

Lavori di manutenzione stradale nella zona ovest saranno appaltati dal Libero Consorzio
Redazione Canicatti Web 
Nuovi interventi per circa un milione e mezzo di euro saranno effettuati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento sulla viabilità della zona ovest della provincia di Agrigento che va da Ribera fino a Menfi per migliorare la percorribilità delle strade di competenza dell'Ente.
Il Libero Consorzio procederà all'affidamento attraverso un'indagine di mercato, svolta in modalità telematica, per individuare i soggetti da invitare alla procedura negoziata per l'accordo quadro annuale, con un solo operatore economico, dei lavori di manutenzione straordinaria lungo le strade provinciali che interessano i territori nella parte ovest della provincia di Agrigento.
Per questi lavori, la cui progettazione è stata eseguita dal settore "Infrastrutture Stradali", è previsto un importo a base d'asta di affidamento di €. 1.436.000,00. Le istanze per l'indagine di mercato per individuare i soggetti da invitare alla procedura negoziata dovranno pervenire del entro le ore 12:00 del giorno 28/02/2022 in modalità telematica e verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il "Portale Appalti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Tra gli interventi richiesti è prevista la risagomatura dei tratti stradali deteriorati con conglomerato bituminoso a caldo; il ripristino delle opere di presidio stradale esistenti e la costruzione di nuove cunette; la realizzazione di gabbioni metallici con pietrame, per evitare lo scivolamento di terreni e detriti da monte sul piano viabile; la rimozione di materie, detriti e fanghiglia dalla sede stradale a seguito di eventi atmosferici straordinari, eseguita con mezzi meccanici a nolo e mano d'opera in economia. Inoltre è richiesta la manutenzione della segnaletica stradale e delle barriere di protezione incidentate a tutela della pubblica incolumità
L'esame delle manifestazioni di interesse e l'eventuale sorteggio verrà effettuato in seduta pubblica, tramite la Piattaforma Telematica Maggioli, il giorno 01/03/2022 alle ore 09:00 presso la sala Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sita in Via Acrone 27 - 92100 Agrigento.

SICILIA24H

Beni per oltre cinque milioni di euro in vendita nel nuovo piano delle alienazioni e valorizzazioni del Libero Consorzio di Agrigento
Redazione
Individuati i beni in vendita del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di beni immobili che hanno un valore totale complessivo per oltre cinque milioni di euro. Per questi beni è prevista la vendita nel corso del 2022. Il nuovo "Piano delle alienazioni e valorizzazioni", approvato dal Commissario Straordinario Raffaele Sanzo su proposta del settore "Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Patrimonio e Manutenzione", ne include cinque, non strumentali al funzionamento dell'Ente.
Con l'adozione del Piano potranno essere venduti i seguenti immobili: un lotto di terreno adibito a villetta comunale nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di € 30 mila euro, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un edificio situato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore di € 6.394,42, da dismettere con previsione di vendita nel 2022; un immobile denominato "Casa Albergo per la Terza Età" sito nel territorio del Comune di Ribera, dal valore netto d'inventario di € 662.409,20, con previsione di vendita nel 2022.
Potranno essere venduti anche il relitto stradale lungo la ex S.P. n° 37 nel tratto "Sciacca - Caltabellotta S. Carlo al Km. O+500, pari a mq. 320,00, con un valore stimato di €. 640,00 e  il Centro per la commercializzazione dei prodotti agricoli in agro nel territorio Comunale di Ribera che ha un valore netto d'inventario di 4.460.408,03 con previsione di vendita sempre nel 2022.
Il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni dell'Ente non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dovrà essere allegato al bilancio di previsione 2022. L'attuazione del Piano potrà esplicare i propri effetti gestionali nel triennio 2022/2024.

GRANDANGOLO

Proiettili, una croce e un uccello morto: intimidazione alla diga di Naro
Una croce con sei cartucce calibro 12 adagiate e la carcassa di un uccello morto con un proiettile in bocca 357 magnum
di Redazione
Una croce con sei cartucce calibro 12 adagiate e la carcassa di un uccello morto con un proiettile in bocca 357 magnum sono stati rinvenuti nei pressi della diga San Giovanni di Naro.
Il gesto non lascia spazio all'interpretazione e ha il sapore dell'intimidazione. La struttura è gestita dal Consorzio di Bonifica ex Agrigento 3.
A fare la scoperta uno dei dipendenti che ha rinvenuto la croce incollata con del nastro adesivo. Poi la chiamata ai carabinieri della stazione di Naro. I militari dell'Arma sono giunti sul posto e, informata la Procura di Agrigento, hanno avviato le indagini sequestrando sia la croce che i proiettili. Massimo il riserbo investigativo.

SICILIANEWS

ENTI LOCALI
Ex Province, la Lega per l'elezione diretta di Presidente e e Consiglio. Depositato Ddl all'Ars
Elezione diretta e a suffragio universale dei Presidenti dei Liberi Consorzi e dei Sindaci delle Città metropolitane, con una votazione a turno unico senza ballottaggio, ed elezione diretta degli omologhi Consigli, che avranno un numero variabile tra 18 e 36 di consiglieri, in base alla popolazione residente nella provincia di riferimento, con la reintroduzione dei collegi elettorali esistenti per le precedenti elezioni provinciali. Introduzione della doppia preferenza di genere (in caso di espressione di due voti di preferenza per il Consiglio, gli stessi devono obbligatoriamente riguardare un candidato ed una candidata).
Questi gli elementi essenziali del disegno di legge regionale che il gruppo parlamentare della Lega, primi firmatari Marianna Caronia e Antonio Catalfamo, ha depositato all'Assemblea Regionale Siciliana.
"La questione relativa all'assetto istituzionale degli organi degli enti intermedi - affermano i sette deputati leghisti all'ARS - si trascina irrisolta da ormai nove anni, ossia fin dall'entrata in vigore della legge regionale 7 del 2013 che ha previsto la soppressione delle Province regionali".
"Dal 2013  però - affermano Catalfamo, Caronia, Ragusa, Pullara, Figuccia, Cafeo e Sammartino - è profondamente mutato l'orientamento politico e culturale sulla questione, come confermato dal Referendum del 2016 e dalla sentenza della Corte Costituzionale 240 del 2021 che ha fortemente criticato l'attuale situazione di disparità fra le aree metropolitane (il cui Sindaco e automaticamente quello del capoluogo, eletto dai cittadini) e le altre province, i cui cittadini sono di fatto espropriati del diritto ad eleggere il proprio presidente."
"Ormai da nove anni - conclude Marianna Caronia - le ex province sono state progressivamente svuotate di poteri e risorse, con un danno gravissimo per i territori amministrati e per i servizi ai cittadini; uno svuotamento di poteri e risorse che è coinciso con un indebolimento dei processi di partecipazione e rappresentanza dei cittadini, simboleggiati dall'assenza di elezioni democratiche e da continue nomine di commissari. Oggi è il momento di riaprire il dibattito e trovare una soluzione legislativa che permetta di restituire al più presto ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti".












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