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rassegna stampa del 3 maggio 2022

agrigentonotizie.it
enti locali
Elezioni amministrative, quasi ovunque definito il quadro: tutti i candidati
Solo due i centri che andranno al voto con il sistema maggioritario, Palma di Montechiaro e Sciacca
Mancano circa 40 giorni alle elezioni amministrative e in provincia si iniziano a "scaldare i motori" del voto. Un po' ovunque sono infatti definiti gli schieramenti messi in campo per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale in dieci comuni, due soli dei quali, Sciacca e Palma di Montechiaro, con il voto proporzionale (sarà quindi possibile il ballottaggio).Procediamo in ordine alfabetico, partendo da Aragona (12 consiglieri da eleggere, 14 sezioni elettorali), dove il sindaco uscente Giuseppe Pendolino si "scontrerà" con l'ex presidente del Consiglio provinciale Dino Buscemi. Entrambi sono sostenuti da liste civiche.Confronto a due ovviamente anche a Bivona (12 consiglieri da eleggere, 5 sezioni) dove l'uscente Milko Cinà si confronterà con Carola Calafiore. Entrambi hanno alle loro spalle delle liste civiche, rispettivamente di centrodestra e centrosinistra.Più complesso il quadro a Campobello di Licata, dove l'uscente Giovanni Picone non era più ricandidabile. Qui, (16 consiglieri comunali da nominare e 11 sezioni) si sfidano al momento quattro candidati: l'ex sindaco Michele Termini (civiche), Giusy Gammacurta (#DiventeràBellissima), Andrea Mariani (civiche) e Antonio Pitruzzella (Pd). A Cattolica Eraclea (12 i consiglieri da eleggere, 7 le sezioni) due i candidati certi: l'uscente Santo Borsellino e il già commissario della Camera di commercio Giuseppe Termine.A Comitini non ritenta la ricandidatura lo "storico" sindaco del più piccolo comune della nostra provincia, con Nino Contino che guarda invece verso Aragona dove sarà impegnato a sostegno di un altro candidato. Contino appoggerà in città al suo assessore Luigi Nigrelli, che si dovrebbe scontrare con Gerlando Cuffaro. Dieci i consiglieri da eleggere, solo 2 le sezioni.A Lampedusa e Linosa (12 consiglieri, 5 sezioni) è certa la ricandidatura di Salvatore Martello (centrosinistra), mentre al momento l'unico candidato avversario noto è Filippo Mannino, già 5 Stelle. Si attende, adesso, un terzo nome che potrebbe essere ufficializzato a breve.A Palma di Montechiaro (16 consiglieri comunali da eleggere 24 sezioni) è già nota da mesi la ricandidatura dell'uscente Stefano Castellino (centrodestra, liste civiche) mentre al momento il Pd non ha ancora individuato lo sfidante che dovrebbe appunto essere sostenuto dall'area di centrosinistra.La politica a Santa Margherita di Belice (12 consiglieri, 7 sezioni) non si è ancora riorganizzata dopo la certezza dell'impossibilità della ricandidatura di Franco Valenti che sembra puntare adesso verso altri lidi, politicamente parlando. Al momento qui, così come a Villafranca Sicula (10 consiglieri da eleggere, 2 sezioni) non ci sono certezze anche se in quest'ultimo caso l'uscente Mimmo Balsamo punta al terzo mandato.Passiamo adesso al più grande dei comuni chiamati al voto: Sciacca (24 consiglieri comunali e 42 sezioni).Tre al momento i candidati nella (fu) "Città delle Terme". Acquisito l'arrivederci dell'uscente Francesca Valenti, il primo aspirante sindaco ad aver ufficializzato è il già sindaco Ignazio Messina, oggi segretario nazionale di Italia dei Valori. Abbiamo poi l'oggi deputato regionale di Attiva Sicilia (ed ex M5S) Matteo Mangiacavallo, sostenuto da liste civichè in area di centrodestra. Il Partito democratico e altre liste di centrosinistra (cui si aggiunge il 5 stelle) sosterranno invece Fabio Termine, che si era già candidato cinque anni fa. 

ilsole24ore.it
Dl aiuti, Draghi: strumenti eccezionali per caro vita,bonus 200 euro per 28 milioni di italiani

Lo ha detto il premier Mario Draghi illustrando il decreto aiuti approvato in serata dal Cdm. Con il decreto aiuti arriverà un contributo una tantum da 200 euro per dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati fino a 35mila euro di reddito2 maggio 2022Dl aiuti, Sbarra: confronto struttrale per moderno patto socialeI punti chiave
«I provvedimenti di oggi valgono 14 miliardi, che si aggiungono ai circa 15,5 miliardi dei precedenti, quindi siamo a un totale di circa 30 miliardi già spesi, ovvero circa 2 punti percentuali del Pil. E vorrei far notare che lo abbiamo fatto senza ricorrere a scostamenti di bilancio». Lo ha detto il premier Mario Draghi illustrando il decreto aiuti approvato in serata dal Cdm. «I provvedimenti di oggi affrontano il caro-vita, l'accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell'energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali» ha aggiunto il premier.Draghi: bonus 200 euro per redditi fino 35 mila euro
Non a caso, con il decreto aiuti «arriverà un contributo una tantum da 200 euro per dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati fino a 35mila euro di reddito». Si tratta di un provvedimento di sostegno ai redditi di 28 milioni di italianiIl Governo ha stanziato oltre sei miliardi, diretti principalmente a finanziare il sostegno ai redditi con un "bonus" di 200 euro, con «l'aumento del prelievo straordinario» sulle aziende importatrici e produttrici di energia che hanno realizzato extra-profitti grazie ai prezzi energetici. Lo ha spiegato il ministro dell'Economia Daniele Franco, che ha aggiunto: la tassa sugli extraprofitti sale al 25%. Non solo. Tra le altre misure approvate «abbiamo esteso anche al 31 dicembre la garanzia sui prestiti bancari alle Pmi e alle imprese maggiori attraverso Sace».

giornale di sicilia
Varati 14 miliardi di aiuti (ne erano stati previsti 7) a famiglie, imprese e partite Iva.
Carovita, il governo raddoppia la posta

Un decreto da 14 miliardi di euro, più del doppio di quanto preventivato, con misure ampie che spaziano dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti all'allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette, dagli aiuti alle imprese più colpite dalla guerra a misure per adeguare i costi degli appalti pubblici, per fronte agli aumenti eccezionali dei materiali. E un bonus da 200 euro per alleggerire i redditi fino a 35 mila euro. Tutto questo anche grazie all'aumento delle tasse sugli extraprofitti realizzati dalle grandi aziende energetiche. Il nuovo maxi-intervento di aiuti del Governo lascia la maggioranza soddisfatta quasi su tutto, ma non del tutto: il Movimento 5 Stelle non vota il decreto legge perché contrario alla realizzazione di un termovalorizzatore a Ro m a . Al termine dell'incontro con i sindacati, convocati a Palazzo Chigi, il primo provvedimento a cui il Governo dà via libera è il rinnovo del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti, che durerà fino all'8 luglio e che si estende anche al metano. I sindacati, così come la maggioranza, si erano detti soddisfatti della misura ma chiedevano un intervento più corposo dei 7 miliardi che il premier aveva preventivato. Soprattutto per dare una mano ai salari dei lavoratori. Dopo la cabina di regia la dote del decreto è raddoppiata a 14 miliardi, con 6,5 miliardi - secondo le prime indiscrezioni - destinati proprio ad aiutare lavoratori e pensionati a contrastare l'infla - zione. Le nuove risorse sono state reperite grazie all'estensione della tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche, che pagheranno quindi parte del nuovo giro di aiuti. Per le famiglie diventa ad esempio retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l'Isee. Arrivano poi aiuti per gli affitti (100 milioni di euro al Fondo nazionale per il sostegno all'a cce s s o alle abitazioni in locazione) e anche per i trasporti pubblici. 

grandangoloagrigento.it
Libertà di stampa e media locali", l'iniziativa della Società Dante Alighieri Agrigento

In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, domani alle ore 18.00 in Videoconferenza, disponibile in differita sull'account facebook "ladanteagrigento", il Comitato di Agrigento della "Società Dante Alighieri", presieduto dalla Dott.ssa Enza Ierna, proporrà in collaborazione con il Comune di Agrigento, la Regione Siciliana, il Libero Consorxio Comunale di Agrigento, alcuni ordini professionali della Provincia di Agrigento, Empedocle Consorzio Università di Agrigento, il Museo Diocesano di Agrigento, l'Associazione Culturale "Il Cerchio" di Agrigento, la sezione di Agrigento dell'AIMC, l'Accademia Teatrale di Sicilia e la Casa Editrice Medinova, un incontro culturale intitolato "Libertà di stampa e media locali".
Si inizierà con i saluti di Rito della Presidente Ierna, Presidente del Comitato di Agrigento della Società Dante Alighieri, del Sindaco Francesco Miccichè, del Presidente Empedocle Consorzio Universitario AG Nenè Mangiacavallo; tra gli interventi: Don Carmelo Petrone: Direttore Settimanale "L'Amico del Popolo" di Agrigento "Il ruolo del settimanale diocesano"; Claudia Alongi: redattrice web pubblicista
"La stampa connessa" informazione e disinformazione nei media digitali; Margherita Trupiano: giornalista "Informazione televisiva"; Stelio Zaccaria: giornalista professionista "La gestione dell'informazione".

QUIFINANZA
 Mascherina sul lavoro, caos dipendenti pubblici: chi deve portarla

 La circolare emanata dal ministro Brunetta cerca di chiarire tutte le novità in vigore dal 1°maggio: rimangono i dubbi dei dipendenti degli uffici statali Come ripetuto a più riprese dai virologi, la pandemia non è ancora finita. Però sono molti i passi avanti verso la normalità, ottenuti anche grazie all'inizio della campagna della quarta dose del vaccino Covid. Questo nonostante la proroga dell'obbligo di mascherina fino al 15 giugno tramite una ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che contiene la raccomandazione all'utilizzo nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico, senza tuttavia prevedere alcun obbligo specifico. In questi giorni invece è stato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, a firmare ed emanare una circolare indirizzata a tutte le amministrazioni pubbliche in cui vengono sviscerati i dettagli della nuova normativa (in vigore dal 1° maggio) per quanto riguarda il comportamento dei dipendenti statali. Le regole per i lavoratori della Pubblica amministrazione In merito all"uso della mascherina sul lavoro "con la circolare ho fornito solo indicazioni generali, perché spetta alle singole amministrazioni impartire le necessarie misure operative. Di certo non c'è l'obbligo di mascherina, ciascuno sarà responsabile. È bene anche dire basta alle prescrizioni onnicomprensive. Facciamo riferimento al grande senso di responsabilità dimostrato da tutti gli italiani", ha spiegato il ministro di Forza Italia ai microfoni di Radio Uno. Nel testo della circolare emanata sull'uso della mascherina negli uffici pubblici da parte del suo dicastero, si legge come "l'uso delle mascherine Ffp2 negli uffici pubblici è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive". I lavoratori più esposti alle relazioni interpersonali sono dunque invitati a non abbandonare i dispositivi di protezione individuale. Dalla mensa agli ascensori, ecco dove va indossata la mascherina Ma la stessa raccomandazione vale anche "per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale fragile o con attestata immunodeficienza", ma anche "negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti". La mascherina è raccomandata - secondo quanto si legge - anche per il personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti ma anche nel corso di riunioni in presenza". Aldilà delle situazioni strettamente attinenti agli spazi e alle attività sul luogo di lavoro, la mascherina deve essere comunque indossata correttamente se si è in coda o in attesa all'interno di un locale - anche al bar o per entrare in un ufficio statale - e "in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie". Gli spazi idonei dove non servirà più I dispositivi di protezione invece non sono necessari - chiarisce la circolare - in caso di attività svolta all'aperto, in caso di disponibilità di stanza singola per il dipendente, in ambienti ampi anche comuni (vengono citati corridoi e scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua. "Ciascuna amministrazione - conclude la circolare - dovrà quindi adottare le misure che ritiene più aderenti alle esigenze di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, tenendo ovviamente conto sia dell'evoluzione del contesto epidemiologico che delle prescrizioni di carattere sanitario eventualmente adottate, anche a livello locale, dalle competenti autorità".


LEGGIOGGI
 Smart working semplificato, proroga al 31 agosto: cosa cambia
Con la fine dello stato di emergenza sarebbero dovute venire meno le deroghe all'utilizzo dello smart working, introdotte dall'inizio dell'emergenza COVID-19 al fine di incentivare il ricorso al lavoro a distanza e, in questo modo, ridurre il rischio di diffusione del virus. L'effetto principale sarebbe stato il ritorno all'obbligo dell'accordo individuale tra azienda e dipendente, come adempimento preliminare e necessario per ricorrere a questa tipologia. Con il Decreto Covid del 24 marzo la possibilità di smart working senza accordo individuale era stata prorogata al 30 giugno, ma un emendamento approvato in sede di conversione in legge lo sposta al 31 agosto. Inoltre, le tutele dei lavoratori fragili vengono prorogate fino al 30 giugno. Proseguirà ancora quindi la modalità di segnalazione semplificata dei lavoratori in smart working al Ministero del Lavoro, e l'accordo individuale è rimandato a dopo il 31 agosto. Il Ministero ha comunicato in una nota che con l'emendamento approvato in Commissione Affari Sociali alla Camera è stato prorogato anche il diritto allo smart working per i genitori di figli con fragilità. Per determinate categorie di lavoratori fragili, ove non sia possibile svolgere lavoro in modalità agile, è stata prorogata l'equiparazione al ricovero ospedaliero. Nulla cambierà per i dipendenti pubblici, per i quali dal 15 ottobre 2021 è già stato disposto il rientro in presenza e il ricorso al lavoro agile solo previo accordo individuale.

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