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Ribera: Il Conservatorio Toscanini al Sicilia Jazz Festivalcon 60 musicisti
Il Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera sarà presente alla seconda edizione del Sicilia Jazz Festival
insieme a nomi di fama mondiale con oltre 60 musicisti, docenti e studenti del dipartimento di nuove
tecnologie e linguaggi musicali. Cinque band e la Toscanini Jazz Orchestra si esibiranno in splendide location
della Città di Palermo con diversi progetti speciali e solisti di eccezione come l'artista argentino Javier
Girotto. Biglietti e abbonamenti disponibili presso la Fondazione The Brass Group di Palermo.
1 di 2 27/06/2022, 10:11
Il calendario dei concerti Toscanini per SJF:
26 Giugno- Teatro Santa Cecilia - ore 18,00 - Charles Mingus Project Centennial Mingus- Gianmichele
Taormina & students.
28 Giugno - ore 19,30 - Atrio Palazzo Chiaramonte ( Steri) - Javier Girotto & Toscanini Jazz Orchestra - dir
Giacomo Tantilllo
29 Giugno- ore 22,30- Chiesa dello Spasimo- Alessandro Visco Quintet
30 Giugno -ore 18,30- Chiesa dello Spasimo - Toscanini Jazz Quintet
2 Luglio-Teatro Santa Cecilia - ore 18,00 Marco Cervello Degree Project " Tributo a Billy Strayborn"
5 Luglio - Teatro Santa Cecilia - ore 20,00 - TJDP - Toscanini Jazz Department Professors.
QDS
Crisi di liquidità e debiti Pa: ecco le soluzioniSono momenti difficili per le amministrazioni pubbliche siciliane e parlare di come risolvere le crisi di liquidità è non solo utile, ma fondamentale.
Sono momenti difficili per le amministrazioni pubbliche siciliane (Regione, enti locali e loro enti e società strumentali, enti del servizio sanitario), che negli ultimi anni hanno accumulato non pochi ritardi al momento di onorare i propri debiti commerciali. Le crisi di liquidità per le imprese sono frequenti e, con uno stock debiti in Italia che ha raggiunto la cifra record di 55,6 miliardi di euro, sapere come risolvere questo problema diventa sempre più importante.
Secondo i dati contenuti in un report redatto dall'Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, la Regione avrebbe accumulato circa 100 milioni di debiti con le imprese soltanto nel quarto trimestre del 2021. Un fenomeno che ha visto numerose imprese creditrici costrette a indebitarsi per avere liquidità a disposizione.
Pa e debiti non pagati
Pubbliche amministrazioni, pagamenti e fatture. Queste 3 parole, se dette ai siciliani, evocano immagini di interminabili attese e debiti non ripagati. Le associazioni si schierano a favore delle imprese creditrici, spesso costrette a indebitarsi per avere liquidità, e chiedono tempi di pagamento certi, affidabili e puntuali.
In Sicilia, solo nel quarto trimestre del 2021, si sono registrati debiti verso 2.224 creditori per una cifra complessiva di oltre 98 milioni di euro.
La Corte dei Conti, nella relazione sul rendiconto generale della Regione siciliana (esercizio 2019) scriveva: "Dal raffronto con gli indici delle altre regioni emerge un dato sostanzialmente positivo della Regione Siciliana rispetto ai tempi delle Regioni del Sud Italia, ma ancora il ritardo in rapporto ai risultati delle Regioni centrosettentrionali.
La sezione Amministrazione trasparente del sito della Regione ci conferma che i tempi di pagamento sono migliorati, ma i debiti commerciali continuano a esserci.
"Lo stock dei debiti commerciali di parte corrente della nostra Pubblica amministrazione - si legge in una nota della Cgia di Mestre di fine aprile - continua a crescere: nel 2021 ha toccato il record di 55,6 miliardi di euro. Una cifra che rapportata al nostro Pil nazionale è pari al 3,1 per cento: nessun altro Paese dell'Ue registra uno score così negativo".
Dati precisi su quanto ammonti attualmente il debito della Pa siciliana, però, non esistono.
I ritardi inesistenti?
"Da anni - commentano gli uffici di Aiop Sicilia - non si registrano ritardi nei pagamenti, che avvengono nei termini contrattuali. Se c'è qualche isolato ritardo non è significativo".
Un fatto inspiegabile se si pensa che, secondo le analisi condotte dalla Cgia di Mestre, "non sono poche le
imprese che negli ultimi due anni sono fallite non per debiti ma per crediti con lo Stato che non sono riuscite a riscuotere".
Comuni siciliani: una situazione drammatica
Se guardiamo ai Comuni la situazione si fa drammatica: secondo l'ultimo report dell'Osservatorio di Confartigianato Sicilia (primo trimestre 2020), infatti, la Sicilia è penultima in Italia per minor quota di Amministrazioni comunali che pagano entro i tempi previsti.
Un tempo pagamento di 63 giorni, il doppio rispetto ai tempi previsti per legge.
Crisi di liquidità: le possibili soluzioni
Con la Pa sempre più piena di debiti e il rischio crisi di liquidità per le imprese creditrici, è bene comprendere quali possano essere le soluzioni al problema.
Il nuovo sistema di contabilità impone adempimenti che dovrebbero ridurre il rischio di insolvenza e disavanzi occulti. La Corte dei Conti, però, ha scoperto come queste misure siano state adottate solo parzialmente.
In una fase di difficoltà del sistema economico produttivo, occorre quindi ampliare il perimetro e l'importo delle anticipazioni di liquidità. In più, bisogna adottare interventi strutturali che consentano di contrastare le cause di accumulo del debito, considerando anche gli squilibri determinati dalla crisi post-Covid.
La Regione Siciliana potrebbe attivare anticipazioni di liquidità parallele a quelle previste dalla legge, gestita dalle finanziarie regionali o dal sistema bancario.
In relazione ai debiti commerciali di enti pubblici, la sostituzione delle agevolazioni creditizie con anticipazioni alle amministrazioni debitrici consentirebbe, a parità di risorse pubbliche, di immettere nel sistema economico liquidità a costo zero in tempi rapidi. Questo senza necessità per la Regione di far fronte a complesse attività di riprogrammazione dei fondi europei.
Prevenire nuovi debiti
Per prevenire nuovi debiti, inoltre, serve introdurre misure efficaci di buona gestione finanziaria. Alcune di queste misure possono consistere in:
Tagli di spesa corrente per gli enti che non riducono i debiti commerciali;
Svolgimento di funzioni obbligatorie in forma associata;
Lotta all'evasione;Nuova organizzazione dei servizi e delle procedure di riscossione delle entrate;
Attuazione concreta delle regole della spending review e sulla performance dei dipendenti;
Premi per le Amministrazioni virtuose (vedi Alcamo) e sanzioni per quelle che spendono male;
Introdurre misure efficaci di buona gestione finanziaria, con controlli e standard ben precisi.
Debiti delle pubbliche amministrazioni, l'enorme peso delle norme anticovid
Sono momenti difficili per le amministrazioni pubbliche siciliane (Regione, enti locali e loro
enti e società strumentali, enti del servizio sanitario), che negli ultimi anni hanno accumulato non
pochi ritardi al momento di onorare i propri debiti commerciali.
Secondo i dati contenuti in un report redatto dall'Osservatorio economico di Confartigianato
Sicilia, la Regione avrebbe accumulato circa 100 milioni di debiti con le imprese soltanto nel
quarto trimestre del 2021.
Anche le aziende sanitarie, i consorzi tra enti territoriali e gli organismi di natura pubblica creati per
la gestione di servizi affidati alle imprese private (es. fornitura d'acqua) hanno cumulato consistenti
ritardi ed ingenti debiti nei confronti del sistema produttivo.
Anche le imprese siciliane registrano una ingente mole di crediti fiscali, che si sono sinora
rivelati di difficile monetizzazione a causa dei tempi lunghi di rimborso, dei consistenti ritardi nella
compensazione con i debiti tributari e contributivi, e delle difficoltà di cessione al sistema bancario,
che riesce ad assorbirne percentuali estremamente ridotte.
Le norme anticovid non hanno funzionato
Per far fronte alla drammatica situazione, negli scorsi anni sono stati adottati diversi decreti
"sblocca debiti" e la legge di bilancio 2020 ha previsto la possibilità per regioni ed enti locali di
ottenere anticipazioni di liquidità da destinare al pagamento dei debiti maturati entro il 2019.
E l'attivazione di questo meccanismo è stata, peraltro, subordinata alla discrezionalità delle
amministrazioni debitrici, che hanno richiesto meno di due miliardi, sufficienti per il
pagamento di circa il 10 per cento delle fatture.
Il timore di incorrere in responsabilità per violazione delle complesse e numerose regole procedurali,
l'alluvionale disciplina anti-Covid che ha introdotto una innumerevole mole di norme e
adempimenti a carico delle amministrazioni pubbliche, le difficoltà organizzative connesse alla
gestione dello smartworking e delle procedure di sicurezza sul lavoro, l'assenza di sanzioni o
penalizzazioni per il prolungato inadempimento delle obbligazioni verso le imprese e per la mancata
adesione alle anticipazioni di liquidità spiegano la scarsa adesione degli enti morosi a uno
strumento che avrebbe consentito loro di ripianare i debiti e fornire un consistente aiuto ai sistema
produttivi territoriali senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica.
Nelle prossime ore su QdS.it seguiranno ulteriori approfondimenti per meglio analizzare la delicata
situazione delle amministrazioni pubbliche siciliane.