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Ffp2 raccomandata in ufficio e fabbrica dove non c'è il metro di distanza fino al 31 ottobreIl dispositivo «rimane un presidio importante» soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro
L'uso della mascherina resta «un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio» soprattutto nelle fabbriche e negli uffici al chiuso condividi da più lavoratori e magari aperti al pubblico o dove comunque «non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative». Così recita la bozza del protocollo di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covd negli ambienti di lavoro che sarà discusso oggi da sindacati e associazioni di datori di lavoro insieme al ministero del Lavoro e della Salute.Forte raccomandazione della Ffp2, non più obbligo
Si va dunque, se il protocollo verrà confermato in questa formulazione, verso una forte raccomandazione al ricorso alla mascherina Ffp2 - non anche dunque la mascherina chirurgica - e non più l'obbligo della mascherina come prevedeva il precedente protocollo. «L'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2 - avverte la bozza del protocollo che sarà valido fino al 31 ottobre - rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative». Il vecchio protocollo prevedeva che «in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all'aperto è comunque obbligatorio l'uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore»."In tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all'aperto, è comunque obbligatorio l'uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore".
Buoni pasto, dopo la protesta in arrivo un tetto alle commissioniIl viceministro all'Economia Castelli: limite al 5% e poi la riforma del settore«No ticket day»: bar e supermercati il 15 giugno non accettano i buoni pasto
Si sbroglia la matassa dei buoni pasto, che aveva portato alla protesta tutte le sigle del settore del commercio alimentare e dei supermercati. È in arrivo una nuova normativa che sgancia le commissioni pagate dagli esercenti dalle gare al ribasso realizzate dalle amministrazioni pubbliche: questo consentirà di mettere un tetto del 5% sulle commissioni e a porre le basi per realizzare una riforma del settore dei servizi sostitutivi delle mense entro la fine dell'anno. A sbloccare la situazione è stato un incontro al ministero dell'Economia del viceministro, Laura Castelli con le molte sigle (ANCD Conad, ANCC Coop, FIEPeT Confesercenti, Federdistribuzione, FIDA e FIPE-Confcommercio) che il 15 giugno avevano deciso di rifiutare i pagamenti in ticket.«Nel primo provvedimento utile - ha assicurato il viceministro - inseriremo una norma che ristabilisce equità, ed evita le storture di un settore che, di fatto, penalizzavano solo gli esercenti. In un momento di particolare crisi del settore, dovuto anche agli effetti negativi della Pandemia e della Guerra in Ucraina, assicuriamo un sostegno concreto con minori commissioni, a carico degli esercenti, che si possono stimare in quasi 150 milioni di euro, per le sole gare di prossima emanazione. Risorse che rimarranno quindi agli esercenti».
Una recente modifica aveva legato il meccanismo del prezzo applicato agli esercenti alle gare al ribasso bandite da Consip per la Pubblica amministrazione. Il problema che questo aveva un impatto deciso sugli esercenti, sui quali si scaricava di fatto lo sconto. «Prima dell'introduzione della norma - aggiunge Castelli - su cui interveniamo, il meccanismo delle gare pubbliche registrava valori della commissione applicata agli esercenti non superiori al 5%, negli ultimi anni invece hanno visto lievitare notevolmente questa commissione».
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Somme erogate ai dipendenti a seguito di accordo transattivo: la tassazione è separata solo se sussistono determinate condizioni
L'Agenzia delle Entrate, con la Risposta all'Istanza di Interpello n. 344 del 23 giugno 2022, ha fornito chiarimenti in ordine al regime fiscale cui assoggettare, ai fini delle Imposte dirette, le somme erogate a seguito di accordo transattivo. Nel caso di specie, l'Ente istante ha in corso un contenzioso con diversi dipendenti transitati nel 2012 nell'Ente a seguito dell'incorporazione con altro Ente, contenzioso che ha ad oggetto i compensi per le perizie tecniche immobiliari svolte dai dipendenti, su cui l'Ente istante intende proporre un accordo transattivo.Chiede pertanto se debba assoggettare a tassazione separata l'importo da erogare.
Revisori Enti Locali: stop alla procedura di estrazione da remoto adottata nel corso dell'emergenza epidemiologica
Sul sito del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, è stata pubblicata la Circolare n. 69 del 16 giugno 2022 relativa alla procedura di estrazione dei Revisori dall'Elenco in relazione all'entrata in vigore del Dl. 24 marzo 2022, n. 24, recante "Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da 'Covid-19', in conseguenza della cessazione dello Stato di emergenza, e altre disposizioni in materia sanitaria". In merito a quanto indicato nel Decreto, il predetto Dipartimento precisa che le operazioni di estrazione dei nominativi dall'Elenco dei Revisori degli Enti Locali possono tornare ad effettuarsi in seduta pubblica e in presenza. In caso di motivate esigenze, la seduta potrà essere svolta da remoto, garantendo sempre la partecipazione di tutti i soggetti interessati.