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rassegna stampa del 19 luglio 2022

il sole24ore.it

ambiente e Rifiuti, il programma nazionale: rotta puntata sull'autosufficienza delle Regioni. il ruolo delle Province. 

La sottosegretaria Gava: «Così costruiremo nuovi impianti moderni e sicuri»
Pnrr, la sfida dell'economia circolare
Il messaggio è chiarissimo: ogni Regione dovrà garantire la piena autonomia per la gestione dei rifiuti urbani non differenziati e per la frazione derivante dal trattamento di quelli destinati allo smaltimento. Un principio generale che potrà però essere derogato spostando l'asse su un territorio più ampio - da individuare come macroarea e sulla base di un meccanismo di prossimità -, solo a determinate condizioni e in modo da minimizzare l'impatto relativo al trasporto dei rifiuti stessi.È questa la rotta indicata dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (Pngr), già previsto dal Testo unico ambientale e inserito dal Recovery Plan tra le riforme abilitanti da centrare entro fine giugno per il ministero della Transizione ecologica. Che, nei giorni scorsi, ha dato il via al decreto di recepimento di questo strumento di indirizzo e supporto della pianificazione regionale facendo così partire il conto alla rovescia per i piani territoriali con gli enti locali chiamati ad adottare le proprie strategie operative entro 18 mesi dalla pubblicazione definitiva del Pngr.Gli obiettivi
«Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti è lo strumento di indirizzo per le Regioni e Province autonome - spiega al Sole 24 Ore la sottosegretaria al Mite, Vannia Gava, che ha la delega per l'economia circolare e il ciclo dei rifiuti -. L'obiettivo è colmare il gap impiantistico, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio e anche di contribuire alla transizione energetica». L'Italia, sottolinea ancora l'esponente della Lega, «continua a pagare delle sanzioni pesantissime: troppi rifiuti, più di 1,3 milioni di tonnellate finiscono fuori Regione o all'estero a causa dell'assenza di una rete integrata di impianti funzionale. Grazie al Pngr e a una corretta pianificazione abbiamo finalmente l'occasione di promuovere e costruire nuovi impianti, moderni e sicuri, tecnologicamente avanzati, per il trattamento dei rifiuti dove serve».Criteri per identificare le macroaree
Va detto che il Programma nazionale non contiene una puntuale ricognizione delle localizzazioni e degli impianti necessari a recuperare ritardi e inefficienze su questo versante, poiché il boccino viene lasciato in mano alle Regioni. Il documento stabilisce però, sulla base delle risultanze di uno studio commissionato dal Mite all'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)- che ha analizzato i flussi di sistemi dei rifiuti urbani e del ciclo di vita (focalizzando l'attenzione su 8 Regioni rappresentative di tutto il territorio nazionale) - i criteri generali da considerare per identificare le macroaree (dalla contiguità territoriale al contributo quantificabile alla decarbonizzazione in termini di riduzione della CO2) e per assicurare il progressivo riequilibrio tra le aree del territorio nazionale. Superando anche il ricorso alla discarica (con la previsione di step intermedi a partire dal 2023 per centrare l'asticella al 10% al 2035) e riducendo altresì il trasporto di rifiuti all'estero.Il Green Book 2022
Un fronte, quest'ultimo, che vede, come documenta il Green Book 2022, promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, con il supporto quest'anno dell'Ispra, la Germania in testa ai Paesi che ricevono la maggior quantità di rifiuti italiani (con il 20,5% delle esportazioni) e al primo posto tra quelli che inviano nella penisola il quantitativo più rilevante (29% delle importazioni).«Tra gli elementi positivi del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti - osserva il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini - vi è sicuramente la scelta di non essersi limitati ai dati sulla produzione, ma di aver allargato il campo agli interi flussi gestionali, tenendo conto dei viaggi dei rifiuti all'interno del nostro Paese e verso l'estero». Brandolini torna poi sulla situazione complessiva del comparto e sulle esigenze a livello impiantistico. «Secondo le nostre stime - continua Brandolini - per raggiungere gli obiettivi Ue al 2035 il fabbisogno impiantistico italiano ammonta a 5,8 milioni di tonnellate: servono altri impianti per il trattamento dell'organico, su cui sappiamo esserci molte iniziative in corso di sviluppo, e per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili. Al ritmo attuale di conferimento saremo obbligati a scegliere se costruire nuovi impianti o continuare a portare i rifiuti in discarica, sottoponendo il nostro Paese a nuove procedure di infrazione».

agrigentonotizie.
LIBERO CONSORZIO COMUNALE
Vigilanza antincendio lungo le strade provinciali: ecco dove è attivo il servizio
A mobilitarsi la Protezione civile e i volontari dell'associazione Aeop di Ribera che ha dato la propria disponibilità

E'attivoi il servizio di vigilanza antincendio lungo alcune strade provinciali ed ex consortili ed alcune statali predisposto dal gruppo di Protezione civile del Libero consorzio comunale di Agrigento. Il commissario straordinario Raffaele Sanzo ha inviato una nota a Prefettura, comando dei vigili del fuoco, Ispettorato ripartimentale delle Foreste, dipartimento regionale della Protezione civile, ai comandi delle varie forze dell'ordine e ai sindaci dei Comuni interessati, comunicando l'avvio del servizio che da diversi anni supporta l'attività degli enti ai quali sono demandati prevenzione e contrasto degli incendi boschivi.L'impegno del Libero consorzio di Agrigento sarà sostenuto dal personale dell'ufficio di Protezione civile e dai volontari dell'associazione Aeop di Ribera che ha dato la propria disponibilità. Il servizio si concluderà il 31 agosto e sarà svolto, nelle giornate a maggiore rischio incendio, con dichiarazione del livello di allerta "Alto" (da parte del Centro funzionale della Regione Siciliana) dalle ore 12 alle ore 20 con squadre composte da due dipendenti dell'ufficio di Protezione civile e due volontari della Aeop Ribera. Le postazioni dinamiche di vigilanza si trovano sulle seguenti strade provinciali e su alcune statali limitrofe alle aree boscate: 
-    SP n.34 - SP n.35 nei comuni di Bivona, Lucca Sicula e Villafranca Sicula;
-     SP n. 20 - SPC n.29 e SPC n.30 nel comune di Casteltermini;
-    SP n. 28, SP n. 29 A e SP n.30 nei comuni di Cattolica Eraclea e Montallegro;
-    SP n.63 A - SP n.05 B - SPC n.67 e SPC n.68 nei comuni di Palma di Montechiaro e  di Licata;
-    SP n.69 - SP n.70 - SP n.44A - e SP n. 43 nei comuni di Sambuca e Santa Margherita Belice;
-    SP n.34 - SP n.3 5A - SP n.36-- SP n.47-- SP n.48-- SP n.86 e SS115 nei comuni di Burgio, Calamonaci, Lucca Sicula, Ribera e Villafranca Sicula;
-    SP.n.75 - SP n. 87  nei comuni di Siculiana e di Montallegro;
-    SP.n.47 - SP n.36 e SP n.37,comuni di Sciacca, Caltabellotta e Villafranca Sicula.


qds.it
Agrigento, a breve gli interventi per la bonifica delle strade
Risanamento ambientale programmato dal Libero Consorzio comunale e affidato per un importo contrattuale da 315 mila euro per due anni. Prevista la raccolta e il conferimento in discarica
AGRIGENTO - Quello dell'abbandono indiscriminato dei rifiuti lungo le strade extraurbane continua a essere un problema in tutta la Sicilia. Un guaio non soltanto per il decoro dei territori interessati, deturpati da immondizia di ogni genere, ma anche un pericolo dal punto di vista sanitario, visto che sovente vengono abbandonati lungo le strade materiali pericolosi e nocivi per la salute. Adesso, si cerca di porre rimedio.Il Libero Consorzio comunale ha annunciato che inizieranno a breve gli interventi di risanamento ambientale programmati dall'Ente intermedio sul territorio.
Con apposita determinazione diramata dall'Ufficio Contratti e Gare è stato infatti aggiudicato l'appalto relativo all'Accordo Quadro biennale per gli interventi di bonifica dai rifiuti abbandonati nel territorio provinciale, con raccolta e conferimento in discarica e/o impianti autorizzati al recupero dei rifiuti, in particolare sulle strade di competenza del Libero Consorzio (provinciali, ex consortili ed ex regionali).
Le operazioni di bonifica saranno eseguite dall'impresa M.D. Srl con sede a Trapani, che ha offerto un ribasso del 49,787%, per un importo contrattuale complessivo di 315.000,00 euro più Iva, per due anni.Il progetto, elaborato dai tecnici del Settore Ambiente, prevede la rimozione di qualsiasi tipologia di rifiuti, in particolare di quelli speciali pericolosi e non pericolosi, per un'efficace azione di risanamento ambientale delegata alle ex Province regionali da oltre 25 anni (art. 160 della Legge regionale n. 25 del 1993).
"Il servizio - hanno sottolineato dagli uffici dell'Ente intermedio - è stato finanziato con fondi di bilancio del Libero Consorzio, confermando le somme stanziate nell'ultimo biennio nonostante le note difficoltà economiche che purtroppo affliggono i Liberi Consorzi siciliani".

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