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rassegna stampa del 21 luglio 2022

sicilia24h.it
Pullara: La pubblicazione degli elenchi dei dipendenti delle società che svolgono servizio per le pubbliche amministrazioni è un obbligo di legge. 
Presentata apposita istanza di accesso agli atti per capire se comuni e liberi consorzi hanno ottemperato

Esiste una precisa norma  - spiega Pullara - che è descritta nell'Art. 34, legge regionale, 21 Maggio 2019, n 7 e che prevede l'obbligo, per gli enti locali, aziende sanitarie o enti pubblici in generale, di provvedere alla pubblicazione, in un'apposita sezione del portale web dedicata alla trasparenza, dell'elenco aggiornato di tutte le aziende erogatrici di beni e servizi presso l'ente medesimo.Detto elenco  deve riportare il numero, i nominativi, le mansioni e la tipologia contrattuale per il personale assunto da ciascuna azienda, anche partecipata.E'il commento del Presidente della Commissione Speciale di Indagine e Monitoraggio delle leggi l'onorevole di "Prima l'Italia" Carmelo Pullara.Già circa un anno fa avevo posto all'attenzione la questione audendo, nella commissione che presiedo, il governo, invitandolo ad emanare apposita direttiva per porre in essere l'adempimento, evidenziando nel contesto dell'audizione, che i due ambiti maggiormente nevralgici, ai fini della permeabilità alle assunzioni cosiddette di favore, risultano essere due: quello relativo alla gestione del servizio idrico e quello relativo alla gestione dei rifiuti.Successivamente a fine maggio ho ritenuto necessario ritornare sull'argomento con una apposita interrogazione per sapere quali azioni il Governo regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica
avessero posto in essere per garantire il rispetto della norma.A questo punto, vista l'importanza del tema e i ritardi nelle risposte ho reputato necessario andare direttamente alla fonte attraverso una richiesta di accesso agli atti presso i liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani e presso i comuni di Agrigento, Canicattì, Palma di  Montechiaro e Sciacca per sapere se gli enti abbiano ottemperato alla norma. In un periodo nel quale ci avviciniamo alla campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Regionale il tema risulta quanto mai attuale e di primaria importanza.

entilocali
Prosegue la trattativa per il rinnovo del contratto delle Funzioni Locali, oggi nuovo confronto in Aran.
Prossimo appuntamento il 27 luglio

In data 20 luglio 2022 è proseguito il negoziato per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali per il triennio 2019-2021. L'Aran ha presentato un testo che, da una parte aggiorna parzialmente la parte normativa accogliendo alcune delle osservazioni emerse nell'incontro del 14 scorso, dall'altra presenta delle tabelle con i valori economici che riguardano gli aumenti tabellari previsti e il conglobamento dell'elemento perequativo. Sulla parte normativa segnaliamo in particolare, tra le altre, le seguenti modifiche: a) l'inserimento delle linee generali per l'adozione di misure per la prevenzione delle aggressioni tra le materie oggetto di confronto; b) l'impossibilità per l'amministrazione di procedere ad atti unilaterali durante le procedure di confronto; c) l'ampliamento delle materie sindacali a tutte quelle che le sezioni professionali qualificheranno come tali; d) l'estensione dei tempi di vestizione a tutti i profili sanitari, socio sanitari e socio assistenziali; e) la previsione esplicita di poter fruire dei permessi per motivi personali senza giustificazione. L'Aran ha inoltre integrato il testo chiarendo la disciplina delle progressioni economiche in godimento al momento del passaggio ai nuovi "differenziali economici" e proponendo l'aggiornamento della base di calcolo dell'1,2% di alimentazione del fondo del salario accessorio dal 1997 al 2018 (in quel caso però la percentuale scenderebbe al 1,1%).

informazioneoggi.it
Aumento busta paga per questi dipendenti da subito? I sindacati ci sperano e restano in attesa, controlla se sei tra i fortunati

Rinnovo contratti enti locali entro fine mese. Questo è ciò che sperano i sindacati che si sono incontrati in questi giorni con l'ARAN. Invece, mercoledì 20 luglio 2022 potrebbe esserci la decisione finale e quindi la chiusura dell'accordo. Compreso anche l'aumento ai dipendenti pubblici del 4,84%.CanvaQuindi, dopo il rinnovo dei contratti di lavoro dei ministeri e del comparto Sanità è la volta degli Enti locali: poco più di 500mila persone.Enti locali: rinnovo del contratto entro fine mese? I sindacati ci sperano e restano in attesaMa le trattative tra i sindacati e l'ARAN (l'agenzia che si occupa in nome del governo del rinnovo dei contratti) non hanno sciolto tutti i nodi. Infatti, è proprio quest'ultima che ha iniziato a esaminare il contratto articolo per articolo. Tante sono le decisioni da prendere. E potrebbe essere mercoledì 20 luglio il giorno in cui le parti decideranno tutto.Tra i nodi da sciogliere c'è l'inquadramento del personale scolastico alle dipendenze dei Comuni. In pratica, le maestre dei nidi e degli asili comunali. I sindacati spingono affinché siano inserite nella vecchia area "D", ovvero «funzionari e delle elevate qualificazioni».preoccupati invece i sindaci dei Comuni (soprattutto quelli più grandi) perché inquadrare tutte le maestre in area "D" potrebbe comportare un problema sul bilancio.Un altro nodo da sciogliere è proprio il nuovo inquadramento. Questa nel contratto delle Funzioni centrali è stata inserita accanto alle tre già esistenti. Invece, negli Enti locali le aree di inquadramento sono già quattro, per la parte "elevate qualificazioni" è stata inserita nell'area Funzionari.Il nuovo contratto degli Enti locali dovrà occupare anche della polizia municipale e di alcune norme specifiche. Tra queste la destinazione al Fondo di previdenza Sirio-Perseo (che serve a finanziare le pensioni) di una parte della quota multe per la violazione del codice della strada.Per legge la quota multe è destinata al miglioramento della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade comunali, alla manutenzione o messa a norma delle barriere stradali.Meccanismo di progressioni economiche orizzontali.
Inoltre, come per il contratto Funzioni centrali e Sanità, anche per gli Enti locali sarà previsto un meccanismo di scatti di stipendio in base all'anzianità di servizio e alle valutazioni ricevute. Inoltre, ogni scatto avrà come conseguenza un aumento progressivo dello stipendio.Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, preme affinché il contratto del pubblico impiego giunga a una conclusione poiché è in ritardo di tre anni sul periodo di riferimento 2019-2021.Tra l'altro alcuni giorni fa aveva manifestato la volontà di accelerare il rinnovo degli altri contratti impegnandosi a inserire, nella prossima legge di bilancio, le risorse necessarie per farlo. Poi è arrivata la crisi di governo e le tante incertezze che potrebbe portare.


sussidiario.net
Manca uno statale su 3: Pa in affanno/ Ne servono 900mila, sblocco turnover non basta
Pubblica amministrazione (Pa) in affanno: manca uno statale su 3. Ne servono 900mila, sblocco turnover e assunzioni non bastano a colmare il gap che si è creato a causa dei tagli
Dovrebbero essere 44mila i dipendenti impegnati nel Fisco italiano, in realtà a timbrare il cartellino sono solo 29mila persone. I 15mila statali che mancano sono frutto del taglio decennale della spending review. «È come scegliere allegramente di segare il ramo sul quale siamo seduti», il commento sarcastico di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Quello del Fisco non è un caso isolato, lo dimostrano i Piao, i piani integrati delle amministrazioni (Pa) voluti dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. Come evidenziato da Il Messaggero, in quasi tutti quelli pubblicati la carenza media degli organici è del 30%. Tenuto conto del fatto che la Pubblica amministrazione (Pa) ha poco più di 3 milioni di dipendenti, vuol dire che mancano tra 900mila e un milione di statali.
Infatti, Renato Brunetta aveva spiegato in un'audizione in Parlamento che alla fine di questo decennio vedeva una Pubblica amministrazione (Pa) con 4 milioni di dipendenti, non tre. Anche per questo ha rilanciato le assunzioni, sbloccando il turnover. Ma la macchina resta in affanno. Ad esempio, la dotazione organica attuale dell'amministrazione giudiziaria «risulta appena sufficiente, se non proprio inadeguata, per poter assicurare i rilevanti compiti istituzionali e i servizi all'utenza che alla stessa fanno carico», è scritto nel Piano del ministero della Giustizia. Questa carenza si ripercuote non solo sull'efficienza del sistema, ma anche sulla vita reale. Basti pensare al caso di Stefano Leo, ucciso a coltellate due anni fa a Torino da Said Mechaquat, che doveva essere da tempo in carcere. Ci sono 40mila sentenze passate in giudicato non ancora eseguite, avverte infatti Massimo Battaglia (Unsa-Confsal). Nei tribunali sono stati inseriti 16.500 dipendenti a termine, di cui 8.125 già in servizio, ma le cose non stanno funzionando. «Molti sono nelle cancellerie, molti altri messi a non fare nulla per carenze organizzative». Secondo il Piao del ministero della Giustizia, dovrebbero esserci 43mila dipendenti, ma in servizio ce ne sono 34mila.Quindi, lo sblocco del turnover voluto fortemente da Brunetta non basta a recuperare assunzioni congelate per un decennio. L'Agenzia delle Dogane, ad esempio, dovrebbe avere 12.500 dipendenti, ma ce ne sono solo 9mila. Neppure la ripresa dei concorsi basterà a colmare il gap. Secondo le previsioni, arriveranno a poco più di 10.600 dipendenti nel 2024. All'Inps invece sono 6mila i posti scoperti. Alle carenze si aggiunge l'anzianità del personale in servizio. Il Pnrr prova a dare una mano, ma le amministrazioni sempre più spesso non riescono a trovare le persone di cui hanno bisogno e i concorsi non riescono a coprire i posti messi a bando.


lavoce.it
Pubblica amministrazione: manca un dipendente su tre, lo Stato è a corto di personale e non basta il turnover
È possibile far funzionare un'azienda con la metà dei dipendenti? Questo è quello che prova a fare tutti i giorni lo Stato italiano che, nei suoi vari settori, si trova spesso a lavorare sottonumero a causa della spending review. Questo è il caso, ad esempio, del Fisco italiano che conta 44 mila dipendenti ma soltanto 29 mila effettivi. "È come scegliere allegramente di segare il ramo sul quale siamo seduti", ha dichiarato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate. In quasi tutti i settori la carenza degli organici è di circa il 30%: questo vuol dire che, essendo l'organico della PA di circa 3 milioni, mancano tra i 900 mila e il milione di addetti. Siamo perciò decisamente lontani dall'obiettivo posto dal ministro della PA Renato Brunetta, in audizione al Parlamento qualche tempo fa, che pronosticava un aumento di personale fino a 4 milioni. Questo comporta spesso ritardi e mancate esecuzioni, come denuncia Massimo Battaglia, segretario generale di Unsa-Confsal, il più grande sindacato della giustizia. "Ci sono quarantamila sentenze passate in giudicato che attendono di essere ancora eseguite: la carenza di personale di cancelleria è drammatica", ha dichiarato. Il ministero della Giustizia dovrebbe avere una dotazione organica di 43 mila persone, ma in servizio ce ne sono solo 34 mila. Lo sblocco del turnover voluto dal ministro Brunetta non sembra essere sufficiente: molti settori evidenziano l'età ormai avanzata del suo personale. Un problema di cui soffre l'Agenzia delle Dogane il cui Piao, il Piano integrato di Attività e Organizzazione, evidenzia un personale ridotto del 28%. Stessa cosa per quanto riguarda l'Inps, che ha a disposizione solo 6 mila su 24 mila addetti. "All'agenzia delle Entrate manca un terzo del personale e all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che tra le altre cose è deputata alla protezione del Made in Italy dalle contraffazioni, siamo nelle medesime condizioni", ha sottolineato Marco Carlomagno, segretario generale della Flp.

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