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rassegna stampa dal 5 all'8 agosto 2022

lasicilia.it

De Pascale, 'Mancano risorse, Governo non mantiene impegni'
 "Il Governo non rispetta impegni: mancano le risorse per coprire il crollo delle entrate. Servizi a rischio". Lo ha dichiarato il Presidente dell'UPI Michele de Pascale nel corso della Conferenza Stato Città di oggi nella quale, per evitare la mancata intesa delle Province, il Governo ha ritirato l'esame del provvedimento. "Ci auguriamo - dice de Pascale - che in queste ore il Governo trovi la soluzione: tra il 2019 e il 2021 il calo delle entrate proprie RCAuto e IPT registrato da Province e Città metropolitane è stato di 225 milioni, di cui 148 milioni in meno per le Province e 77 milioni in meno per le Città metropolitane. A fronte di questa cifra impressionante, con il primo decreto aiuti le uniche risorse a disposizione di Province e Città metropolitane per compensare il crollo delle entrate, che incide direttamente sulla possibilità di garantire i servizi, sono stati 20 milioni. Così rischiamo di non poter garantire i servizi: per questo torniamo a chiedere un impegno chiaro e certo del Governo rispetto alla effettiva volontà di fare fronte a questa situazione drammatica, assicurando le risorse necessarie in questo decreto Aiuti bis".

gds.it
Ars, come si voterà in Sicilia e quanti deputati saranno eletti in ogni provincia
Le elezioni regionali in Sicilia si svolgeranno il prossimo 25 settembre, giorno in cui tutti gli italiani saranno chiamati alle urne per le Politiche. Anche se ancora c'è chi spera in un doppio giorno di voto, i seggi in Sicilia si apriranno nella sola giornata di domenica, dalle ore 7 alle 23.La legge elettorale in Sicilia, come si vota.
Sono 70 i deputati che verranno eletti, dopo l'ultima modifica della legge avvenuta nel 2014: prima erano 90 coloro che potevano sedere sugli scranni di Palazzo dei Normanni. La legge elettorale è in gran parte proporzionale, che prevede il voto di preferenza e un premio di maggioranza di sette deputati, tra cui anche il Presidente eletto, alla lista del candidato più votato. Un seggio viene poi assegnato al secondo candidato presidente più votato. I restanti 62 deputati vengono eletti tramite le liste provinciali dove è ammesso il voto disgiunto.Regionali, il presidente elettoNon essendo previsto un ballottaggio, verrà eletto Presidente il candidato capace di prendere anche un solo voto in più dei suoi avversari. C'è la possibilità del voto disgiunto, ovvero esprimere la preferenza per il candidato presidente di uno schieramento e per un deputato di una compagine opposta.Regionali, il quorum del 5%Al partito che avrà preso il 5% in almeno 5 province scatterà il seggio. Quindi, un deputato per essere eletto dovrà far parte di uno schieramento che superi il 5% in almeno 5 province e poi aver ottenuto più voti nella lista provinciale che ha appunto superato tale sbarramento. I seggi scattano in base alla percentuale di preferenza ottenuta, più è alta più deputati vengono eletti nella stessa lista.
Regionali, quanti deputati eletti per provincia
I deputati vengono eletti su base provinciale. Ecco quanti seggi scattano: ad Agrigento 6; a Caltanissetta 3; a Catania 13; a Enna 2; a Messina 8; a Palermo 18; a Ragusa 4; a Siracusa 5 e a Trapani 5.

lastampa.it

Niente smart working per i lavoratori fragili, mancano 60 milioni e l'accordo nel governo
Il ministro Orlando aveva annunciato la misura, in Cdm non è stata trovata una sintesi: ma c'è spazio per intervenire.
Dal decreto è saltata la proroga: senza intese aziendali tornano in ufficio anche i genitori con figli under 14


È una partita da 60 milioni di euro. È lo scoglio su cui si è infranta (per ora, sostiene il ministro del Lavoro) la possibilità di prorogare lo smart working a favore dei lavoratori fragili ed i genitori di under 14. Il ministro del Lavoro in un comunicato del 29 luglio aveva fatto sapere di aver proposto la proroga in vista del varo del nuovo decreto «Aiuti», ma nel testo finale del provvedimento varato poi giovedì scorso poi non è stato previsto nulla, nonostante anche in Consiglio dei ministri Orlando avesse continuato ad insistere.L'ostacolo principale è venuto dalla Ragioneria generale dello Stato, che per una misura del genere (l'ipotesi erano tre mesi di proroga) ha stimato, appunto, un costo di 60 milioni di euro. Questo perché nel settore privato se il lavoratore fragile non può accedere al lavoro agile, perché ad esempio la mansione che svolge prevede la presenza, la sua assenza viene equiparata ad un ricovero ospedaliero, con tutti i relativi costi a carico dello Stato. Nel settore pubblico, invece, occorre quantomeno prevedere l'assunzione di supplenti nella scuola per coprire gli eventuali vuoti di organico, aumentando ulteriormente l'onere di questa misura.Ma poi c'è anche un problema di consenso, evidentemente, come sabato ha ammesso lo stesso titolare del Lavoro in un post su Facebook, perché in una manovra da 17 miliardi di euro in fin dei conti 60 milioni sono una cifra importante ma non impossibile da reperire. E giovedì scorso questi 60 milioni non son stati trovati.
In assenza della riconferma di una specifica forma di tutela per lavoratori fragili e genitori under 14 dal primo agosto torna quindi l'obbligo di presenza. Per loro l'unica ancora di salvezza restano gli accordi sullo smart working che via via in questi mesi grandi gruppi e singole aziende hanno stipulato con le rispettive rappresentanze sindacali per venire incontro non solo ai genitori di figli piccoli o in condizioni di disabilità, ma anche disabili in situazioni di gravità accertata e caregiver. Nelle aziende dove questi accordi non sono stati sottoscritti invece restano le leggi precedenti al Covid: gli spazi si stringono, si riduce il numero dei profili ammessi e si fanno più complicati i passaggi burocratici.Sempre in base agli accordi aziendali, stipulati in base al protocollo firmato nei mesi scorsi dal ministero e del Lavoro con le parti sociali, dal primo settembre tutti gli altri lavoratori che in questi mesi hanno beneficiato del regime semplificato, potranno proseguire il lavoro da casa ma con le modalità specifiche definite in ogni azienda. Anche per questi soggetti, però, in assenza di uno specifico accordo sul lavoro agile, a fine mese si dovrà tornare in presenza.Nonostante le richieste dei sindacati, infatti, anche la procedura d'emergenza applicata in tanti luoghi di lavoro a causa del Covid termina. Resta in piedi la sola modalità semplificata relativa alle comunicazioni devono effettuare al ministero.Dopo aver tanto insistito ed aver speso la propria parola, però, Orlando non cede. «In tante e tanti», come ha spiegato lo stesso ministro via Facebook, gli stanno chiedendo aggiornamenti. «Come è noto - ha risposto Orlando - ho proposto una norma per la proroga in diverse occasioni e anche nel caso del Dl Aiuti-bis», quindi «ho ripresentato una proposta e sostenuto in Consiglio dei ministri un intervento in questa direzione a tutela dei più fragili e dei genitori con figli piccoli, che fino ad oggi hanno avuto la possibilità di organizzare il lavoro con modalità agile senza conseguenze per la produttività e per le mansioni lavorative. Nel Consiglio dei ministri di giovedì purtroppo non si è trovato il necessario consenso - ha concluso Orlando - ma non demordo e continueremo a intervenire nuovamente in sede di conversione del Decreto Aiuti-bis».


grandangoloagrigento.it
Sicilia: da Regione 98,5 mln per ex province e città metropolitane
Novantotto milioni e mezzo di euro per le ex Province e le Città metropolitane siciliane. Il governo Musumeci, con un decreto a firma dell'assessore alle Autonomie locali, Marco Zambuto, di concerto con quello all'Economia, Gaetano Armao, ha ripartito le risorse relative al 2022 e destinate a garantire il corretto funzionamento degli enti locali siciliani.Alle tre Città metropolitane vanno 52,4 milioni di euro, ai sei Liberi consorzi comunali poco più di 46 milioni di euro. Per l'assegnazione proporzionale dei contributi regionali sono stati confermati anche per il 2022 i quattro criteri seguiti negli scorsi anni: numero della popolazione, superficie del territorio, lunghezza delle strade provinciali e numero delle classi scolastiche medie secondarie. Questa, nel dettaglio, la suddivisione della dotazione finanziaria tra i vari enti locali.Tra le Città metropolitane, Palermo ottiene 20,7 milioni, Catania 18 e Messina 13,7 milioni di euro. Per i Liberi consorzi comunali, invece, quello di Agrigento con 9,5 milioni si vede assegnato il contributo più consistente, seguito da Siracusa e Trapani con 8,8 milioni ciascuno, Caltanissetta con 6,8 ed Enna e Ragusa con 5,9 milioni a testa.

teleacras.it
Dall'assessorato regionale agli Enti Locali, 9,5 milioni di euro per l'ex Provincia di Agrigento
L'assessorato regionale agli Enti Locali ha destinato 98 milioni e 500mila euro alle ex Province siciliane. E alla ex Provincia di Agrigento 9 milioni e 500mila euro. L'assessore regionale agli Enti Locali, Marco Zambuto, spiega: "Di concerto con l'assessore Armao sono state ripartite le risorse relative al 2022 destinate a garantire il corretto funzionamento degli Enti locali dell'isola. Per l'assegnazione proporzionale dei contributi regionali sono stati confermati anche per il 2022 i quattro criteri seguiti negli scorsi anni: numero della popolazione, superficie del territorio, lunghezza delle strade provinciali e numero delle classi scolastiche medie secondarie".

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