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rassegna stampa del 31 agosto 2022

gds.it
Il governo prorogherà lo smart working per alcune categorie di lavoratori

Si lavora alla proroga dello smart working fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e per i genitori di figli con meno di 14 anni: il ministro del Lavoro, Andrea Orlando , secondo quanto si apprende, avrebbe messo a punto un emendamento da presentare in sede di conversione del dl Aiuti bis al Senato che dia la possibilità di chiedere lo smart working anche dopo il 31 agosto senza che sia necessario l'accordo individuale.La relativa copertura per i lavoratori del settore pubblico - sempre a quanto si apprende da fonti del ministero - sarebbe stata stata reperita con fondi propri del ministero del Lavoro. In queste ore scade la fase emergenziale per il lavoro agile e dal primo settembre si torna per tutti al lavoro in presenza a meno di firma di accordi con l'azienda per mantenere almeno una parte di lavoro agile. I datori di lavoro, grazie alle nuove norme introdotte con il decreto Semplificazioni, comunque dal primo settembre avranno la possibilità di inviare in modo semplificato i nominativi per via telematica con uno snellimento delle procedure che nello stesso tempo rende l'utilizzo della modalità agile più conveniente per l'azienda e riduce il lavoro per l'amministrazione pubblica.Per i lavoratori fragili il 30 giugno è scaduto il diritto, in caso di mansioni non compatibili con il lavoro agile (per esempio la cassiera del supermercato), di equiparare il periodo di assenza dal lavoro al ricovero ospedaliero. Per i genitori di figli under 14 è invece scaduto il 31 luglio il diritto allo smart working a fronte di mansioni che possono essere svolte in modalità agile e a condizione che l'altro genitore lavori e non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito.È possibile che la nuova norma annunciata ricalchi quelle scadute questa estate, ma è chiaro che sono misure che, almeno per i fragili hanno un costo. «Per i fragili che non fanno attività che possono essere rese in modalità agile - sottolinea la segretaria confederale della Uil Ivana Veronese - va ripristinata l'indennità di ricovero ospedaliero». Per i genitori di figli under 14 c'è il tema del diritto esigibile solo da chi fa lavori che possono essere resi in smart working, ma per gli altri, obbligati all'attività in presenza, si potrebbe lavorare a un congedo da chiedere nel caso il figlio sia contagiato e sia quindi obbligato a stare a casa.



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In Italia non ci fidiamo della pubblica amministrazione
Da un rapporto VMware emerge che quando si tratta di pubblica amministrazione e dati sensibili gli italiani non sono conviti che la condivisione sia una buona soluzioneUna recente analisi ha affermato che Google traccia molti più dati privati degli utenti rispetto alle altre big tech. Secondo quanto riferito Google traccia 39 diverse tipologie di dati per utente, Apple ne traccia 12, Facebook 14, Amazon ne traccia 23 e Twitter 24. Lasciamo i nostri dati nel mondo online, ma quando si parla di Pubblica Amministrazione, la paura dei consumatori arriva a gran velocità.Sì perché il 61% dei consumatori (il 49 % in Italia) ha paura o non si sente a proprio agio nel condividere i propri dati personali quotidiani per aiutare il settore pubblico e le aziende a progettare infrastrutture più intelligenti ed ecologiche, anche se questi dati vengono anonimizzati e aggregati. E solo il 13% (il 18% degli italiani) è entusiasta della prospettiva di un'ombra digitale ("digital shadow") della città in cui vive, che potrebbe migliorare l'efficienza dell'ambiente che lo circonda. È emerso inoltre che più della metà (55%, stessa percentuale dell'Italia) dei consumatori ritiene che le Istituzioni non siano chiare nell'utilizzo della tecnologia e dei servizi digitali per i cittadini. Tanto che meno di uno su cinque (19%) si fida delle Istituzioni per migliorare il "livello personale di alfabetizzazione digitale". In Italia la percentuale addirittura diminuisce, toccando solo il 10%.Peccato che questo crei un grande ritardo nel progresso. Perché se ci si sofferma solo ai titoli negatici che si leggono sui giornali riguardo alla perdita dei dati, non si scopre che con quegli stessi dati si potrebbe migliorare in tante cose: dall'assistenza sanitaria alla creazione di reti energetiche più efficaci, dalla riduzione dei costi dei servizi pubblici allo sviluppo di un ambiente più sostenibile per tutti, i dati utilizzati in modo appropriato possono essere una forza immensamente potente per il cambiamento. 






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