/ Rassegna stampa » 2022 » Settembre » 9 » rassegna stampa dell'8 e 9 settembre 2022
 

rassegna stampa dell'8 e 9 settembre 2022

8 SETTEMBRE 2022

SCRIVOLIBERO

Insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio di Agrigento
By Redazione 
Si è insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, alla presenza del Commissario Straordinario dr. Raffaele Sanzo, del Segretario Generale dr. Pietro Amorosia, del Direttore dell'Ufficio Ragioneria dr. Fabrizio Caruana e della dott.ssa Amelia Scibetta, direttore del Settore Affari Generali.
Il nuovo Collegio dei revisori dei Conti è composto da Vincenzo Cammalleri, Francesca Maria Cangemi e Santo Ferrarello. Quest'ultimo ricoprirà l'incarico di presidente del Collegio secondo la normativa vigente, che attribuisce il ruolo al componente con il maggior numero di incarichi di revisione in altri enti locali. In tutto, sono state 255 le domande presentate entro i termini stabiliti dal bando.
Il nuovo collegio dei Revisori, che resterà in carica per i prossimi tre anni, è stato nominato con determinazione n. 125 dello scorso 25 luglio dal Commissario Straordinario Dr. Raffaele Sanzo in seguito al sorteggio effettuato con procedura informatica dei tre professionisti.
Il nuovo collegio dovrà occuparsi del bilancio di previsione e dei documenti di programmazione allegati, di variazioni e assestamenti di bilancio, dei piani economico finanziari e investimenti che comportano oneri di gestione indotti e dei programmi di opere pubbliche. Infine, sarà chiamato ad esprimere il parere obbligatorio su debiti fuori bilancio e transazioni, convenzioni tra Comuni e Liberi Consorzi, costituzione e modificazione di forme associative e tutti gli atti previsti dalla normativa in vigore

QDS
Piano gas, -15 giorni di riscaldamento e un'ora al giorno in meno: quando scattano le regole
Il Ministero della Transizione Ecologica ha reso note le norme sulla riduzione dei consumi del gas nel nostro Paese: Ecco tutte le indicazioni
Il Ministero della Transizione Ecologica ha reso note le misure contenute nel Piano per la riduzione per consumo di gas in Italia, tenuto conto anche del caro energia e delle sanzioni inflitte alla Russia per il conflitto in Ucraina.
Per quanto riguarda il riscaldamento, il piano prevede una riduzione di 15 giorni di accensione e un'ora in meno al giorno.
Piano gas, introdotti limiti di temperature
Nel documento si fa accenno anche all'introduzione "di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano".
Tali azioni "si aggiungono a quanto già attuato con l'articolo 19-quater del decreto-legge n. 17 del 1° marzo 2022 che è intervenuto sul riscaldamento degli edifici pubblici".
Piano gas, quando scatterà la riduzione dei consumi
La riduzione dei consumi per gli impianti di riscaldamento "sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell'orario di accensione invernale attraverso un decreto del ministro della Transizione Ecologica".
Il riscaldamento verrà ridotto di un grado secondo tale disposizione: "i valori indicati all'articolo 3, comma 1, del dpr n.74/2013 sono ridotti di 1°C (17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici)".
Il Piano sottolinea che "i limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione".
Piano gas, le fasce delle riduzioni in Sicilia
Sulla base della media delle temperature giornaliere, il territorio nazionale è tradizionalmente suddiviso in 6 fasce. Tra queste ricadono anche i Comuni della Sicilia. Ecco cosa cambia, quindi, per la nostra Isola in base alla classificazione:
Zona A: (Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle) ore 5 giornaliere da 8 dicembre al 7 marzo;
Zona B: (Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani) ore 7 giornaliere da 8 dicembre al 23 marzo;
Zona C: (Ragusa) ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
Zona D: (Caltanissetta) ore 11 giornaliere da 8 novembre al 7 aprile;
Zona E: (Enna) ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
Zona F: nessuna limitazione.
Viene inoltre sottolineato che "sono fatte salve le utenze sensibili (ospedali, case di ricovero, ecc...)".

GRANDANGOLO

Agrigento, si è insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio
Il nuovo Collegio dei revisori dei Conti è composto da Vincenzo Cammalleri, Francesca Maria Cangemi e Santo Ferrarello
di Redazione
Si è insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, alla presenza del Commissario Straordinario dr. Raffaele Sanzo, del Segretario Generale dr. Pietro Amorosia, del Direttore dell'Ufficio Ragioneria dr. Fabrizio Caruana e della dott.ssa Amelia Scibetta, direttore del Settore Affari Generali,
Il nuovo Collegio dei revisori dei Conti è composto da Vincenzo Cammalleri, Francesca Maria Cangemi e Santo Ferrarello. Quest'ultimo ricoprirà l'incarico di presidente del Collegio secondo la normativa vigente, che attribuisce il ruolo al componente con il maggior numero di incarichi di revisione in altri enti locali. In tutto, sono state 255 le domande presentate entro i termini stabiliti dal bando.
Il nuovo collegio dei Revisori, che resterà in carica per i prossimi tre anni, è stato nominato con determinazione n. 125 dello scorso 25 luglio dal Commissario Straordinario Dr. Raffaele Sanzo in seguito al sorteggio effettuato con procedura informatica dei tre professionisti.
Il nuovo collegio dovrà occuparsi del bilancio di previsione e dei documenti di programmazione allegati, di variazioni e assestamenti di bilancio, dei piani economico finanziari e investimenti che comportano oneri di gestione indotti e dei programmi di opere pubbliche. Infine, sarà chiamato ad esprimere il parere obbligatorio su debiti fuori bilancio e transazioni, convenzioni tra Comuni e Liberi Consorzi, costituzione e modificazione di forme associative e tutti gli atti previsti dalla normativa in vigore.

LENTEPUBBLICA

Progressioni economiche orizzontali dipendenti Enti locali: il parere dell'Aran
In un parere dell'ARAN alcuni chiarimenti sulle progressioni economiche orizzontali dei dipendenti degli Enti locali: ecco i dettagli.
All'interno del parere CFL100 dell'Aran alcune indicazioni utili in maniera di progressioni economiche orizzontali per il comparto delle Funzioni Locali.
Nello specifico il parere risponde al seguente quesito:
L'art. 16, comma 6, del CCNL 21.05.2018 prevede che "ai fini della progressione economica orizzontale, il lavoratore deve essere in possesso del requisito minimo di permanenza nella posizione economica in godimento pari a 24 mesi".
È legittimamente possibile prevedere nel Contratto integrativo aziendale - nell'ambito dei criteri per la definizione delle procedure per le progressioni economiche- che il requisito minimo di permanenza sia maggiore di 24 mesi?
Progressioni economiche orizzontali dipendenti Enti locali: il parere dell'Aran
Le Pubbliche Amministrazioni, al fine di valorizzare le professionalità interne, possono attivare procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo.
Fermo restando, però, il possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno. le Progressioni Economiche Orizzontali costituiscono dunque un sistema di avanzamento all'interno di ciascuna categoria.
Più di preciso si tratta dell'attribuzione di uno stipendio più alto a parità di prestazioni lavorative.
In buona sostanza, le progressioni economiche orizzontali sono attribuite:
nel limite delle risorse effettivamente disponibili
in modo selettivo ad una quota parziale di dipendenti
ed in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dalla metodologia di valutazione vigente.
La progressione economica orizzontale è riconosciuta sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali ed integrativi di lavoro.
Maggiori informazioni sulle progressioni orizzontali sono disponibili in questo approfondimento.
In riferimento all'interrogativo indirizzato all'Agenzia riportiamo qui di seguito la risposta.
Con riferimento alla problematica in esame, allo stato non può che doversi confermare il contenuto di precedenti orientamenti applicativi nei quali l'Agenzia, a commento dell'art.16, comma 6, del CCNL delle Funzioni Locali del 21.5.2018,  ha avuto modo di precisare che il presupposto del periodo minimo di almeno di 24 mesi di permanenza nella posizione economica in godimento non può in nessun caso essere modificato, in aumento o in diminuzione, in sede di contrattazione integrativa, atteso che in materia non può ravvisarsi alcuna delega negoziale del CCNL alla contrattazione di secondo livello.
Il testo completo del documento
Potete consultare qui di seguito il documento completo con il parere ARAN.

AGRIGENTOOGGI

Si è insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio di Agrigento
Si è insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, alla presenza del Commissario Straordinario dr. Raffaele Sanzo, del Segretario Generale dr. Pietro Amorosia, del Direttore dell'Ufficio Ragioneria dr. Fabrizio Caruana e della dott.ssa Amelia Scibetta, direttore del Settore Affari Generali, Il nuovo Collegio dei revisori dei Conti è composto da Vincenzo Cammalleri, Francesca Maria Cangemi e Santo Ferrarello. Quest'ultimo ricoprirà l'incarico di presidente del Collegio secondo la normativa vigente, che attribuisce il ruolo al componente con il maggior numero di incarichi di revisione in altri enti locali. In tutto, sono state 255 le domande presentate entro i termini stabiliti dal bando. Il nuovo collegio dei Revisori, che resterà in carica per i prossimi tre anni, è stato nominato con determinazione n. 125 dello scorso 25 luglio dal Commissario Straordinario Dr. Raffaele Sanzo in seguito al sorteggio effettuato con procedura informatica dei tre professionisti.
Il nuovo collegio dovrà occuparsi del bilancio di previsione e dei documenti di programmazione allegati, di variazioni e assestamenti di bilancio, dei piani economico finanziari e investimenti che comportano oneri di gestione indotti e dei programmi di opere pubbliche. Infine, sarà chiamato ad esprimere il parere obbligatorio su debiti fuori bilancio e transazioni, convenzioni tra Comuni e Liberi Consorzi, costituzione e modificazione di forme associative e tutti gli atti previsti dalla normativa in vigore.

SOLE 24ORE

Riforma della giustizia tributaria e responsabilità amministrativa negli enti locali
di Giuseppe Avizzano (*) e Giovanni Gentile (**) - Rubrica a cura di Anutel
La riforma della giustizia tributaria, recentemente approvata dal Parlamento, è destinata a incidere in maniera significativa anche nei rapporti tributari tra i contribuenti e gli enti locali.
A questo riguardo va innanzitutto segnalato come la nuova formulazione dell'articolo 17-bis del Dlgs 546/1992 abbia espressamente previsto come «in caso di rigetto del reclamo o di mancato accoglimento della proposta di mediazione formulata ai sensi del comma 5, la soccombenza di una delle parti, in accoglimento delle ragioni già espresse in sede di reclamo o mediazione, comporta, per la parte soccombente, la condanna al pagamento delle relative spese di giudizio. Tale condanna può rilevare ai fini dell'eventuale responsabilità amministrativa del funzionario che ha immotivatamente rigettato il reclamo o non accolto la proposta di mediazione».
Lo scopo evidente della novella è quello di deflazionare il contenzioso ponendo, a carico del funzionario responsabile dell'ente, l'onere di prestare particolare attenzione alle ragioni espresse dal contribuente già in fase di mediazione.
Difatti, sempre l'articolo 17-bis prevede che «per le controversie di valore non superiore a cinquantamila euro, il ricorso produce anche gli effetti di un reclamo e può contenere una proposta di mediazione con rideterminazione dell'ammontare della pretesa».
Come si vede, dunque, la fase della mediazione, propedeutica al deposito del ricorso in Commissione (ora Corte di Giustizia) è obbligatoria e le relative motivazioni sono le medesime del ricorso; pertanto, il mancato esame delle ragioni addotte dal contribuente o, addirittura, la mancata costituzione in giudizio dell'ente, fa nascere, in caso di soccombenza, una responsabilità diretta in capo al responsabile del servizio, dirigente o posizione organizzativa, all'uopo delegato.
Resta da comprendere, quindi, in che cosa consista questa responsabilità amministrativa.
Al riguardo va detto innanzitutto che, nel caso di specie, si tratta della responsabilità dei funzionari e dipendenti pubblici nei confronti dei terzi e nei confronti della loro amministrazione. In buona sostanza, essa è la responsabilità in cui incorre il soggetto che ha un rapporto di servizio con un ente pubblico, il quale, violando i doveri che derivano da tale rapporto, può cagionare un danno (erariale) alla Pubblica amministrazione.
Vero è che l'accusa dovrà dimostrare l'esistenza delle due componenti essenziali dell'illecito: quella oggettiva (condotta, nesso di causalità ed entità del risarcimento), e quella soggettiva (colpa, dolo, esimenti soggettive); ma è pur vero che, a fronte di una sentenza di condanna dell'ente da parte della Corte di giustizia tributaria o del giudice tributario monocratico per cause inferiori a 3.000 euro, risulterà oltremodo difficoltoso per il funzionario incaricato, o più probabilmente per il responsabile dell'ufficio tributi, argomentare a propria difesa.
É' indubbio tuttavia che l'onere di dimostrare la colpevolezza del presunto autore del "danno" nei confronti dell'"Erario", cioè delle finanze e del patrimonio dello Stato, sia in capo alla Procura della Corte dei conti la quale, però, potrà rapidamente attivarsi a seguito di segnalazione degli ispettori della Ragioneria generale dello Stato, o in capo agli stessi contribuenti ove essi si sentiranno vessati da funzionari poco diligenti o, più probabilmente, trascurati da responsabili particolarmente oberati di lavoro.
In ogni caso, tali circostanze, ove ripetute, non potranno non essere considerate, dagli Organismi Indipendenti di Valutazione o dai Nuclei di Valutazione, ai fini della valutazione della performance individuale.
Non da meno, anche il nuovo articolo 48-bis prevede ulteriori situazioni da considerare ai fini delle responsabilità. É stato difatti previsto che «per le controversie soggette a reclamo ai sensi dell'articolo 17-bis, la Corte di Giustizia Tributaria, ove possibile, può formulare alle parti una proposta conciliativa, avuto riguardo all'oggetto del giudizio e all'esistenza di questioni di facile e pronta soluzione». Ma «qualora una delle parti ovvero il giudice abbia formulato una proposta conciliativa, non accettata dall'altra parte senza giustificato motivo, restano a carico di quest'ultima le spese del giudizio maggiorate del 50 per cento, ove il riconoscimento delle sue pretese risulti inferiore al contenuto della proposta ad essa effettuata...».

(*) Giudice Tributario

(**) Dottore Commercialista


9 SETTEMBRE

AGRIGENTONOTIZIE

LA DECISIONEIstituto professionale, via al trasferimento: la zona industriale torna "vergine"
Il Libero consorzio è al lavoro per spostare all'interno dell'istituto "Foderà", svuotando il centro direzionale
C'è grande cautela, e al momento nessuno o quasi vuole entrare nel merito delle vicende. Le operazioni però sono tutte in corso, in modo quasi febbrile, per raggiungere il risultato entro l'anno scolastico: il Libero consorzio di Agrigento, infatti, sta provvedendo ad un trasferimento dell'istituto professionale "Fermi", che oggi si trova nella zona industriale di Aragona e Favara.
Una collocazione, quella tra i capannoni delle fabbriche (e, a poche decine di metri da un paio di aziende che trattano rifiuti), che fu sostanzialmente temporanea ed emergenziale, ma che trascorsi ormai alcuni anni è divenuta di fatto definitiva.
Un posizionamento, nel cuore della zona industriale, che la scuola non ha mai di fatto contestato, ma che è finito al centro di un "braccio di ferro" con un soggetto privato che ha presentato una richiesta per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti. Richiesta che è stata ovviamente sospesa fintanto che la scuola sarà presente lì, in zona Asi. 
Da allora quindi si sono susseguiti gli interventi, gli incontri, i confronti. C'è stata anche una raccolta firme degli imprenditori della zona industriale, alcuni dei quali interessati - in prospettiva - allo spostamento in altra sede della scuola. Un tema, questo, che sarebbe comunque marginale.
"Siamo al lavoro su un trasferimento perché i ragazzi oggi si trovano di fatto in una terra di nessuno - spiega il commissario Raffaele Sanzo - ed è giusto riportare questa scuola all'interno del centro urbano".
Ad oggi la prospettiva sarebbe quella di un trasferimento dell'Ipia nelle numerose aule vuote del "Foderà", al Quadrivio Spinasanta. Quando?
"Sicuramente entro quest'anno scolastico - chiosa Sanzo -, magari anche nel periodo natalizio".

AGRIGENTOOGGI

Amianto, dieci milioni di euro per la rimozione e lo smaltimento: ecco come chiedere il contributo
È stato pubblicato sul sito web della Regione Siciliana l'avviso che definisce le procedure per l'ottenimento del contributo a fondo perduto per la rimozione e smaltimento dell'amianto presente in immobili e abitazioni. La misura è finalizzata a invogliare i cittadini a eliminare i manufatti in amianto pericolosi per la salute e per l'ambiente. La dotazione finanziaria messa a disposizione dall'assessorato regionale all'Energia è di dieci milioni di euro. Il contributo sarà concesso in misura dell'80 per cento dei costi effettivamente sostenuti per un massimo di cinque mila euro; per gli interventi nei condomini l'importo massimo è di 2mila e 500euro per abitazione per un totale, quindi, di 30 mila euro per tutto l'edificio.

QDS.IT

Dispersione scolastica, dato drammatico in Sicilia: "Povertà educativa inaccettabile"
Il dato sulla dispersione scolastica in Sicilia è decisamente pessimo: mentre la media nazionale si attesta intorno al 12,7%, quello dell'isola è pari al 21,1%.
Lo ha confermato il Rapporto pubblicato da "Save The Children", che mette la Sicilia al primo posto in Italia per tasso di abbandono scolastico. A commentare il triste primato è Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia.
Dispersione scolastica in Sicilia, Rizza: "Dato drammatico"
"Il dato sulla dispersione scolastica in Sicilia è drammatico: è pari al 21.1%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale del 12.7% e ancora più lontano dal livello fissato dal Consiglio dell'Ue del 9% da raggiungere entro il 2030″, dichiara Rizza.
Tra le ragioni, per FIc Cgil, ci sarebbe anche la qualità delle scuole e dell'offerta formativa. "Come fa notare il Rapporto, se si prendono in considerazione gli indicatori delle mense, del tempo pieno, delle palestre e dei certificati di agibilità si evince che la qualità dell'offerta scolastica al Sud, in particolare in Sicilia, è molto bassa. Basti pensare che se nel Centro-Nord almeno il 50% delle scuole primarie è dotato di mensa, in Sicilia questa percentuale scende sotto il 10%. La situazione è analoga sia per la presenza delle palestre e sia per l'attivazione del tempo pieno".
"Più del 90% degli studenti siciliani non svolge le ore di educazione fisica in palestra e non accede al tempo pieno, facendo ad esempio nel corso dei 5 anni della primaria 2.5 anni di tempo scuola in meno rispetto ai bambini che hanno la possibilità di frequentarlo".
"Tutto questo genera una povertà educativa pericolosa e inaccettabile per un Paese che si definisce civile e avanzato, Purtroppo dobbiamo constatare che anche le strategie messe in campo con il Pnrr non sono sufficienti per ridurre il divario tra Nord e Sud. Chiediamo, per l'ennesima volta alle forze politiche di impegnarsi in tal senso, perché la scuola oltre a essere un diritto fondamentale è il migliore investimento per il futuro delle nuove generazioni e del nostro Paese".

TELEACRAS.COM

Provincia Agrigento, si sono insediati i nuovi revisori dei conti
Alla Provincia di Agrigento si è insediato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti. E' composto da Vincenzo Cammalleri, Francesca Maria Cangemi e Santo Ferrarello il quale è il presidente del Collegio secondo la normativa vigente che attribuisce il ruolo di presidente al componente con il maggior numero di incarichi di revisione in altri enti locali. Complessivamente sono state 255 le domande presentate entro i termini stabiliti dal bando. Il nuovo collegio dei Revisori, che sarà in carica per i prossimi tre anni, è stato nominato con determinazione del commissario Raffaele Sanzo a seguito del sorteggio effettuato con procedura informatica dei tre professionisti.
Il nuovo collegio dovrà occuparsi del bilancio di previsione e dei documenti di programmazione allegati, di variazioni e assestamenti di bilancio, dei piani economico - finanziari, di investimenti che comportano oneri di gestione indotti e dei programmi di opere pubbliche. Infine, esprimerà il parere obbligatorio su debiti fuori bilancio e transazioni, convenzioni tra Comuni e Province, costituzione e modificazione di forme associative e tutti gli atti previsti dalla normativa in vigore.

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO