AGRIGENTOOGGI.IT
Libero Consorzio e risparmio energetico. "Più controlli dei dispositivi elettronici e degli impianti di illuminazione"
Il Libero Consorzio comunale di Agrigento, comincia a mettere a punto una serie di atti in ottemperanza alle linee guida contenute nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas e delle azioni necessarie per la promozione di un uso intelligente e razionale dell'energia, diffuso in data 6 settembre dal Ministero per la transizione ecologica. Il Segretario generale dell'Ente, Pietro Amorosia, ha infatti inviato una direttiva a tutti gli uffici del Libero Consorzio, invitando i dipendenti a verificare lo spegnimento dei dispositivi elettronici, degli impianti di illuminazione e di condizionamento autonomi al termine di ogni giornata di lavoro. "E' intendimento di questo Ente - scrive il Segretario generale - adottare misure immediate di contenimento dei consumi negli immobili in uso all'Amministrazione, sia per contribuire a fronteggiare l'aumento dei prezzi dei vettori energetici che per favorire il processo di razionalizzazione degli approvvigionamenti. Ciò in linea con il quadro di azioni concrete elaborato dalla Funzione Pubblica diretto ad incentivare comportamenti consapevoli per l'efficientamento e la razionalizzazione dell'uso dell'energia nella PA, nonché con le indicazioni contenute nella pubblicazione "Risparmio ed Efficienza energetica in Ufficio - Guida operativa per i Dipendenti" predisposta da Enea, l'Agenzia nazionale per l'energia".
SCRIVOLIBERO
Libero Consorzio e risparmio energetico: "Più controlli dei dispositivi elettronici e degli impianti di illuminazione"
Il Libero Consorzio comunale di Agrigento, comincia a mettere a punto una serie di atti in ottemperanza alle linee guida contenute nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas e delle azioni necessarie per la promozione di un uso intelligente e razionale dell'energia, diffuso in data 6 settembre dal Ministero per la transizione ecologica.
Il Segretario generale dell'Ente, dott. Pietro Amorosia, ha infatti inviato una direttiva a tutti gli uffici del Libero Consorzio, invitando i dipendenti a verificare lo spegnimento dei dispositivi elettronici, degli impianti di illuminazione e di condizionamento autonomi al termine di ogni giornata di lavoro.
ILSOLE24ORE.COM
Riforma delle pensioni, legge Fornero al bivio. Tutte le proroghe possibili e i canali aperti
Si avvicina la scadenza, fissata al 31 dicembre, di Quota 102, Opzione donna e Ape sociale, ma sull'assetto del sistema previdenziale nel 2023 regna l'incertezza più assoluta
Il bivio si avvicina. Ma sul ritorno o meno alla legge Fornero in versione integrale regna l'incertezza più assoluta. E anche l'esito della tornata elettorale del 25 settembre rischia di non essere sufficiente per garantire maggiore chiarezza.
Nella migliore delle ipotesi per formare il governo sarà necessario quasi un mese e a quel punto l'esecutivo dovrà scegliere in poco tempo la strada da percorrere sulle pensioni districandosi tra le urgenze del caro-bollette e di una legge di bilancio da allestire in fretta e furia facendo anche fronte ai costi esorbitanti dell'adeguamento degli assegni pensionistici all'inflazione.
Un cammino irto di ostacoli con una sola certezza: lo stop al 31 dicembre di Quota 102. E alcune opzioni di scorta: la proroga annuale della stessa Quota 102 insieme a quella di Ape sociale e Opzione donna, in scadenza sempre a fine anno, che si andrebbero ad aggiungere ai canali di uscita anticipata "convenzionali". Ma nulla è scontato. Non a caso il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha lanciato un nuovo allarme: «non c'è un piano B, la riforma delle pensioni va varata entro dicembre».
A fine anno scade Quota 102
Il 31 dicembre si esaurirà l'esperienza annuale di Quota 102, la possibilità di uscita con almeno 64 anni e 38 di contributi introdotta dal governo Draghi con l'ultima legge di bilancio dopo la fine del triennio sperimentale di Quota 100. In assenza di nuove misure, dal 1° gennaio 2003 verrà ripristinata la legge Fornero in versione integrale. Sono in scadenza anche Ape sociale e Opzione donna.
Tranne la Lega partiti prudenti
In una campagna elettorale ormai giunta all'ultimo miglio, l'unica forza politica a trasformare le pensioni in un cavallo di battaglia è la Lega. Che ribadisce la necessità di superare la legge Fornero puntando su Quota 41: la possibilità di uscita alla maturazione di 41 anni di versamenti a prescindere dall'età anagrafica. Una soluzione gradita ai sindacati e, di fatto, anche a Si-Verdi, alleati del Pd in questa tornata elettorale, anche se, stando alle simulazioni elaborate a suo tempo dall'Inps, il costo di questa misura sarebbe tutt'altro che trascurabile: non meno di 4 miliardi il primo anno per arrivare a circa 10 miliardi a regime.
Proprio il problema costi potrebbe aver indotto gli altri partiti a mantenere un atteggiamento prudente su un delicato capitolo come quello della previdenza. Fdi, così come il programma comune del centrodestra, evoca solo il ricorso a forme di flessibilità in uscita, che secondo il Terzo polo dovrebbero essere previste prevalentemente per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti, mentre il Pd considera possibili i pensionamenti a 63 anni ma soltanto se ancorati al metodo di calcolo contributivo.
L'allarme della Cisl
L'esiguo tempo che avrà a disposizione il governo che uscirà dalla tornata elettorale del 25 settembre non dovrà diventare un alibi per il ritorno in toto alla riforma Fornero: a lasciarlo intendere è stato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Che considera indispensabile il varo di una nuova riforma delle pensioni entro il 31 dicembre 2022 con due misure chiave: via dal lavoro a 62 anni di età ma anche con 41 anni di contributi. Una posizione sostanzialmente condivisa da Cgil e Uil.
Le proroghe per Ape sociale, Opzione donna e Quota 102
La maggior parte dei partiti è comunque d'accordo sulla necessità di prolungare Opzione donna e Ape sociale a tutto il 2023. La proroga in questo caso appare quindi quasi scontata e, se non ci fossero tempo e risorse per adottare subito altre misure, potrebbe diventare possibile anche quella di Quota 102.
Gli altri canali aperti per l'uscita anticipata
Al di là di come evolverà il quadro previdenziale di qui al 31 dicembre, resteranno comunque aperti altri canali di uscita anticipata. Primo fra tutti quello che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall'età anagrafica e senza adeguamenti all'aspettativa di vita fino al 2026.
Potranno poi continuare a uscire con 41 anni di versamenti, indipendentemente dalla soglia anagrafica, i cosiddetti lavoratori "precoci", ovvero quelli in possesso di 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19esimo anno d'età e che si trovano in condizioni sostanzialmente simili a quelle previste per accedere all'Ape sociale.
QDS.IT
Capitale della cultura, dossier di Agrigento per la candidatura
AGRIGENTO- Il Comune ha presentato il dossier per la candidatura di Agrigento a Capitale italiana della cultura per il 2025. Dopo mesi d'incontri curati dal sindaco Franco Miccichè e dal presidente del Consorzio Universitario Empedocle Nenè Mangiacavallo, lo staff di progettisti guidati da Roberto Albergoni ha fatto pervenire al ministero della Cultura il ricco elaborato dal titolo "Il sé, l'altro e la natura. relazioni e trasformazioni culturali".
Un progetto culturale tra Agrigento, Lampedusa e i Comuni del territorio, che esplora l'armonia e i conflitti tra i 4 elementi di Empedocle (acqua, aria, terra e fuoco). 44 progetti di cui 17 internazionali per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura.
Al tema dell'acqua sono dedicati 9 progetti di cui 6 internazionali. Questo comprende al suo interno progetti che hanno una forte connessione con il mare: dalla creazione di due nuove sale espositive del "Museo del Corallo", all'opportunità di scoprire in immersione l'isola Ferdinandea - sito straordinario noto per la singolare vicenda legata alla sua origine ed alla sua repentina scomparsa; dalla candidatura Unesco dei gesti dell'accoglienza, alla realizzazione di un laboratorio europeo per l'accoglienza dell'altro.
Al tema della terra sono dedicati 9 progetti, 3 internazionali. I progetti legati alla terra hanno un forte legame con il territorio, ci raccontano gli aromi, i profumi, le coltivazioni e i sapori; ci raccontano i minerali, i giardini e le produzioni di vino e olio; ma anche i frastuoni della terra e gli interventi artistici per contrastarli, il network delle città speciali del mondo e la ri-educazione al riciclo dei rifiuti.
Al tema dell'Aria sono dedicati 12 progetti, 3 internazionali. L'elemento dell'aria si rappresenta attraverso il network e le connessioni, siano esse fisiche, come la ripresa del treno storico, siano esse digitali, come la creazione di videogiochi tematici o come la necessità sempre più impellente della digitalizzazione degli archivi storici per conservare e non disperdere un enorme patrimonio.
Al tema del fuoco sono dedicati 14 progetti, di cui 5 internazionali. Il fuoco è il collante tra le generazioni, ci racconta di progetti sul confronto con il passato e sulle prospettive del futuro, ci racconta delle ceneri come forze di rinascita, ci racconta del fuoco dei forni di cottura di molti prodotti artigianali, come di quello delle fucine di pensiero di musicisti, scrittori e letterati contemporanei. Preparare questo lavoro non è stato semplice. Ha fatto seguito a mesi e mesi di incontri con esponenti del mondo della cultura, della scuola, dell'imprenditoria, delle associazioni di categoria, della chiesa, delle istituzioni e dei sindaci da parte dello staff guidato dall'onorevole Mangiacavallo al quale il sindaco Miccichè ha delegato il compito di organizzare la candidatura di Agrigento a Capitale italiana della cultura per il 2025. Riunioni in presenza e via Web continue, anche con la partecipazione dei progettisti, che hanno convinto la migliore parte del territorio ad aderire al progetto.
Adesso, come si diceva, questo lavoro è arrivato alla commissione del ministero della Cultura che lo esaminerà nei prossimi mesi. Ma come si affrettano a chiarire subito il primo cittadino Miccichè e l'onorevole Mangiacavallo, il lavoro non è finito. Ci sono ancora importanti traguardi da superare per arrivare nel prossimo mese di gennaio 2023, a far proclamare finalmente Agrigento Capitale italiana della cultura per il 2025.