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Smart working e luci spente negli uffici: i piani dei comuni alle prese con il caro-energia
Da Trento a Palermo, la pubblica amministrazione cerca un modo per ridurre i consumi di elettricità. Il caso Milano
Durante i mesi più difficili della pandemia da Covid-19, lo smart working ha permesso alla pubblica amministrazione, ma anche ai privati, di poter lavorare evitando il rischio di contagiarsi in ufficio. Ora, lo strumento introdotto come misura d'emergenza potrebbe tornare utile per affrontare un'altra pandemia: quella energetica. Negli ultimi giorni, infatti, stanno aumentando i casi in cui gli uffici pubblici iniziano a prendere in seria considerazione l'idea di imporre giorni obbligatori di lavoro da remoto in modo da poter risparmiare sulle bollette. È il caso del Lazio, dove il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, ha già fatto sapere che un «piano di risparmio energetico da attuare nelle sedi di Roma e del Lazio» è già in corso di preparazione. Più concreto sembra, invece, quello che verrà adottato dal Comune di Milano.I piani di Trento, Napoli e Palermo.
L'Associazione nazionale Comuni italiani ha previsto che per il prossimo anno servirà un miliardo di euro in più per poter fronteggiare il caro bollette. Ecco allora che altre città si stanno muovendo per poter limitare le spese. Trento, per esempio, ha deciso che nei venerdì il riscaldamento verrà spento alle 13. Inoltre, sarà vietato usare fornelli e altre apparecchiature elettroniche. Cosa che potrebbe portare un risparmio del 20% dell'energia. Nel sud Italia, Napoli e Palermo si stanno attivando: il capoluogo campano sta valutando come ridurre l'illuminazione degli edifici comunali, mentre quello siciliano ha radunato un team di esperti per poter pensare a un piano efficace.
Chi paga le bollette? Se politici e sindacati sembrano d'accordo, chi si sta opponendo sono i dipendenti pubblici. Lavorare da casa vuol dire provvedere personalmente al costo dell'elettricità: il computer si attacca alla propria presa della corrente, l'energia che alimenta le lampadine del salotto e così il gas per il riscaldamento finisce a pesare sulla bolletta del lavoratore. Come se non bastasse, le amministrazioni non riconoscono i buoni pasto a chi lavora in modalità agile: ovvero a chi provvede autonomamente all'organizzazione del proprio lavoro. Questo punto, però, si potrebbe facilmente risolvere. Il nuovo contratto delle funzioni centrali, infatti, prevede una differenziazione tra lavoro agile e lavoro da remoto. Quest'ultimo prevede un vincolo di orario durante il quale il dipendente deve svolgere la propria prestazione, come se fosse in ufficio, e a questa modalità è riconosciuto il pagamento di ticket.
agrigentonotizie.it
Crisi energetica, Confcommercio pronta a scendere in piazza.
Il presidente provinciale Giuseppe Caruana: "Le nostre imprese in condizioni drammatiche, aderiremo alla manifestazione regionale"
Confcommercio Agrigento adealla mobilitazione di protesta regionale del prossimo 7 novembre. "La crisi energetica, - commenta Giuseppe Caruana, presidente di Confcommercio Agrigento - pone le nostre imprese in una situazione drammatica e l'aver promosso e organizzato una grande mobilitazione lo riteniamo indispensabile. prevediamo una partecipazione massiccia d'imprese, lavoratori e famiglie".Caruana aggiunge: "Così come scritto nel documento condiviso dalle associazioni di categoria siciliane, la manifestazione è promossa per fare sentire la voce della Sicilia che produce. Per dire no al caro bollette che ha ridotto in ginocchio le imprese e, di conseguenza, anche i lavoratori. I vertici di Confcommercio Sicilia, Cna Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Cidec, Confesercenti Sicilia, Claai Sicilia, Uiltucs Sicilia, Cgil Sicilia, Filcams Sicilia e Casartigiani Sicilia si sono riuniti in videoconferenza per decidere la data di una manifestazione che intende lasciare il segno e che si prefigge di lanciare un chiaro segnale ai Governi regionale e nazionale: così non si può più andare avanti".La giornata scelta è lunedì 7 novembre."Un lasso di tempo - aggiunge il presidente di Confcommercio - che sarà necessario per organizzare nel dettaglio l'iniziativa, coinvolgere quanti più associati e iscritti, redigere con cura la piattaforma rivendicativa e predisporre una strategia di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni. L'auspicio, tra l'altro, è che in quella data possano essere operativi entrambi gli esecutivi sia a Palermo che a Roma, così da presentare istanze specifiche rispetto a una continua escalation che non risparmia nessun tipo di attività e che ha reso l'inseguimento alla sostenibilità economica una sorta di miraggio. Molte imprese, infatti, hanno deciso di chiudere temporaneamente (qualcuna anche in via definitiva) in attesa di tempi migliori".
GRANDANGOLO
Agrigento, presentate in Prefettura iniziative per la settimana della Protezione CivileSi tratta di una serie di eventi e incontri con gli studenti volti alla sensibilizzazione alla cultura di protezione civiledi Irene Milisenda
Sono stati presentati questa mattina, in un incontro presieduta dal Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, le iniziative che si svolgeranno a partire da martedì 11 ottobre nell'ambito della settimana della protezione civile. Lo scopo è quello di coinvolgere soprattutto i giovani e sensibilizzarli alla cultura della Protezione Civile.
"Bisogna educare i giovani a seguire i corretti comportamenti", dice il Prefetto Cocciufa a margine dell'incontro. "Un piccolo passo che facciamo, anche in collaborazione con le amministrazioni e l'Ufficio scolastico, per lanciare dei messaggi precisi in caso di calamità come ad esempio, alluvioni, terremoti e incendi. Nulla può essere lasciato al caso, partiamo dai più piccoli per arrivare agli adulti", dice il prefetto Cocciufa.
Gli eventi si svolgeranno ad Agrigento e Santa Margherita di Belice, di recente colpito dal maltempo, dove fortunatamente non si sono registrati danni a persone.
Nel dettaglio:
Si parte martedì 11 ottobre presso l'aula Silvia Pellegrino di una scuola del Libero Consorzio di Agrigento dove è prevista la partecipazione da remoto di alunni delle seconde e terze elementari. Alle 11 dello stesso giorno, invece, ci sarà un incontro in presenza di una quarta e quinta elementare.
Mercoledì 12 ottobre si continua nella stessa location con lezioni su tematiche di protezione civile che coinvolgeranno gli alunni dalla prima alla terza elementare.
Giovedì 13 ottobre gli incontri formativi saranno riservati agli studenti delle scuole medie superiori sia in presenza che in modalità telematica. Il cartello di eventi proseguirà venerdì 14 ottobre alla Caserma dei Vigili del Fuoco di Santa Margherita Belice con la partecipazione in presenza delle scolaresche locali.
La giornata conclusiva è prevista invece per domenica 16 ottobre quando in piazza Cavour, ad Agrigento, verranno esposti alcuni mezzi di soccorso dei vari enti di volontariato con attività anche di esercitazione.
QDS
Libero Consorzio Agrigento e scuole: la sicurezza in primo piano
Il Libero Consorzio comunale interverrà con diverse modalità su due istituti scolastici di propria competenza, grazie alla stipula di altrettanti contratti d'appalto relativi a gare già aggiudicate nelle scorse settimane.
Il primo riguarda il servizio di progettazione di fattibilità tecnico-economica ed esecutiva per gli interventi di adeguamento antisismico, impiantistico e funzionale del Liceo scientifico Leonardo di Agrigento, aggiudicato al Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) Rpa Srl (mandataria) e Rgm Srl (mandante) con sede a Perugia, che ha offerto il ribasso del 36,1% (importo contrattuale complessivo di 288.374,83 euro più Iva) e finanziato con fondi dell'Unione europea-Next generation Ee.
Firmato anche il contratto d'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria dell'Iiss Luigi Pirandello di Bivona, aggiudicato all'impresa Sitec Srl di Capo D'Orlando (Me), che ha offerto il maggior ribasso del 28,754% per un importo contrattuale complessivo di 526.512,13 euro più Iva.
Inoltre, sempre in tema di organizzazione scolastica, gli uffici competenti dell'Ente intermedio hanno disposto il trasferimento nel plesso Foderà (ex Ragioneria) dell'Itet Sciascia delle sei classi del Liceo Politi che avevano dovuto lasciare il plesso di via Cimarra in seguito al distacco di alcuni calcinacci nelle rispettive aule.
Sul posto sono intervenuti i tecnici del Settore Manutenzione immobili scolastici del Libero Consorzio comunale di Agrigento, che hanno verificato la situazione e preso atto della relazione dei Vigili del Fuoco. Le indicazioni date dal commissario straordinario dell'ex Provincia regionale, Raffaele Sanzo, ai dirigenti scolastici dei due istituti hanno permesso di trasferire le sei classi nella struttura dell'ex Ragioneria, sempre in via Cimarra, senza compromettere lo svolgimento delle attività didattiche.
CANICATTIWEB
Libero consorzio di Agrigento, Galanti eletto presidente Commissione Bilancio e affari Finanziari.
E' Pino Galanti, sindaco di Licata, il presidente della appena costituita Commissione Bilancio e Affari Finanziari del Libero Consorzio dei Comuni della Provincia di Agrigento (Ex Provincia).
E' stato eletto venerdì sera, all'unanimità, dai sindaci agrigentini che compongono la commissione.
"Sono grato - è il commento del sindaco di Licata - ai colleghi che hanno voluto affidarmi la responsabilità di un compito così importante come quello di presiedere la Commissione Bilancio ed Affari Finanziari del Libero Consorzio dei Comuni. Questi organismi sono neonati, ma ci siamo già messi al lavoro per progettare interventi necessari per tutta la comunità della provincia di Agrigento. Sono certo del fatto che, con la collaborazione di tutti, ci sarà la possibilità di fare un buon lavoro".
LIVESICILIA
Sicilia: elezioni in sospeso, i tempi per avere nuovi governo e ArsSecondo quanto stabiliscono le norme, la proclamazione dell'elezione del presidente della Regione fa scattare due cronometri
IL POST VOTO
di Andrea Cannizzaro
PALERMO - I lunghi tempi di conclusione dello spoglio stanno ritardando, ormai da quasi quindici giorni, la proclamazione degli eletti. Mancano i dati definitivi e così Renato Schifani non può essere proclamato presidente della Regione. E non possono neanche essere ripartiti con certezza i seggi dei 70 deputati dell'Assemblea regionale siciliana.
I tempi sono sconosciuti. L'ufficio elettorale della Regione ha fatto sapere il 3 ottobre che mancano ancora 47 sezioni da scrutinare. La situazione intanto supera già l'esperienza precedente più prossima. Infatti, dopo le scorse elezioni regionali, avvenute il 5 novembre 2017, ci vollero 13 giorni per arrivare alla proclamazione di Nello Musumeci come Presidente della Regione.
Sono i tempi tecnici della democrazia, si dirà. E questo lungo interregno, iniziato il 4 agosto con le dimissioni di Nello Musumeci che intanto, con il suo governo, rimane alla guida della Regione, durerà anche dopo la dichiarazione definitiva dei risultati. Se infatti la proclamazione dell'elezione farà scattare invece l'era Schifani e la diciottesima legislatura dell'Ars ma anche lì, all'inizio ci sarà da attendere.
Secondo quanto stabiliscono lo statuto e le norme di uguale valore, la proclamazione dell'elezione del presidente della Regione fa scattare due cronometri. Quello del tempo entro cui va nominato il governo regionale e quello entro cui occorre convocare il nuovo parlamento siciliano.
Entro dieci giorni dalla nomina a governatore Schifani dovrà nominare la sua giunta. Sempre al presidente Schifani toccherà poi firmare la prima convocazione dell'Ars entro 20 giorni dal giorno della proclamazione. La convocazione dovrà essere fatta, inoltre entro 10 giorni da quello in cui si Sala d'Ercole riaprirà i battenti. Quindi il tempo massimo di attesa è di 30 giorni. Solo allora le massime istituzioni regionali saranno nuovamente costituite e nel pieno delle funzioni.
L'Ars quindi potrebbe arrivare ad essere convocata a metà novembre. Nella passata legislatura, il parlamento siciliano tenne la prima seduta il 15 dicembre, a 27 giorni dalla proclamazione del presidente della Regione.
Intanto, come detto, gli affari correnti vengono portati avanti dalla giunta targata Musumeci. Anche escludendo le numerose delibere di approvazione dei verbali, molti sono i provvedimenti che l'esecutivo dimissionario ha dovuto approvare.
Tra gli atti per una transizione ordinata, ci sono le nomine dei commissari straordinari dell'Aran Sicilia dove nell'attesa delle nuove nomine rimane alla guida l'ex presidente Accursio Gallo, c'è il rinnovo dei commissari straordinari delle Ipab e di altri enti come la Camera di Commercio Palermo ed Enna del 6 settembre. La giunta, ancora, ha dovuto nominare due dirigenti generali ad interim: Antonio Martini è andato al dipartimento Acqua e rifiuti dopo il pensionamento di Calogero Foti mentre al dipartimento Istruzione Antonio Valenti è stato sostituito da Alberto Pulizzi a causa, così si legge dalle carte, di una causa davanti al giudice del lavoro in cui un dirigente di seconda fascia contestava la nomina di Valenti appartenente invece alla terza. E ancora: è stato aggiornato il piano regionale per le attrezzature e i mezzi della protezione civile, sono state assunte numerose decisioni in materia di sanità, di lavori, formazione ed economia.
LENTEPUBBLICA
Riscaldamenti scuola: ecco tutte le indicazioni
Il caro-energia arriva anche nelle scuole: ecco le indicazioni sui riscaldamenti a scuola, secondo il nuovo decreto.
Riscaldamenti scuola: l'aumento delle bollette colpisce anche le scuole con alcune novità sui riscaldamenti nelle aule e negli edifici scolastici.
Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato un nuovo decreto, che delinea i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione, alimentati a gas, oltre alla riduzione dei valori massimi delle temperature.
Le nuove linee guida saranno applicate già nell'autunno di quest'anno, per poter contrastare il caro-energia.
Vediamo allora quali saranno i nuovi limiti sui riscaldamenti a scuola.
Riscaldamenti scuola: le nuove linee guida
Come dichiarato dal Ministero della Transizione Ecologica:
"il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un'ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione autunnale 2022/2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine".
Perciò, i riscaldamenti nelle scuole saranno ridotti di un'ora al giorno e il periodo sarà accorciato di 15 giorni totali.
Il limite delle temperature sarà fissato a 19 gradi, invece dei 20 gradi degli scorsi anni.
A fare eccezione saranno solamente gli asili nido e le scuole materne.
Riscaldamenti scuola: la mappa delle accensioni
Come stabilito dal nuovo Piano Nazionale, i riscaldamenti saranno accesi a seconda della zona in cui ci si trova. La zona di residenza delineerà anche le ore di accensione.
Le zone saranno le seguenti:
Zona A: i riscaldamenti potranno essere accesi per 5 ore al giorno dall'8 dicembre 2022 al 7 marzo 2023;
Zona B: per 7 ore al giorno dall'8 dicembre 2022 al 23 marzo 2023;
Zona C: per 9 ore al giorno dal 22 novembre 2022 al 23 marzo 2023;
Zona D: per 11 ore giornaliere dall'8 novembre 2022 al 7 aprile 2023;
Zona E: per 13 ore al giorno dal 22 ottobre 2022 al 7 aprile 2023;
Zona F: non sono previste limitazioni.