agrigentonotizie.it
Indagini geognostiche e manutenzione straordinaria di istituti scolastici: ecco quali
Gli interventi consentiranno di accertare le condizioni di sicurezza ed eliminare i pericoli
Previsti nuovi interventi da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento su alcuni degli istituti scolastici di propria competenza. Sono stati infatti stipulati due nuovi contratti d'appalto per quanto riguarda gli affidamenti del servizio per l'esecuzione di indagini diagnostiche ed effettuazione delle verifiche tecniche per la valutazione del rischio sismico, e dell'accordo quadro per la manutenzione straordinaria degli immobili scolastici per la cosiddetta zona sette.Le scuole interessate dai lavori di manutenzione straordinaria sono le seguenti: Liceo Scientifico "Leonardo" Agrigento; I.T.C.E.T. "L. Sciascia" Agrigento; I.I.S."G. Galilei" Canicattì; I.I.S.- Liceo Classico "Ugo Foscolo" Canicattì; Liceo Scientifico "Sciascia" associato all' I.I.S. "Ugo Foscolo" Canicattì; Liceo Classico "Linares" Licata; I.I.S. "Re Capriata" Licata; I.I.S. "E. Fermi" Licata; Itceg "Curella" I.I.S. "E. Fermi" Licata; I.T.C."Federico II" Naro; I.I.S -I.P.C. sezione staccata "N. Gallo" di Agrigento; I.T.C.E.T. sezione staccata "Sciascia" di Agrigento a Porto Empedocle; I.P.I.A.M."Miraglia"-I.I.S "Don Michele Arena"- Sciacca; I.I.S "Don Michele Arena"-I.P.C. "Friscia" Sciacca; Liceo Classico "Empedocle" Agrigento; Istituto Magistrale Liceo Scientifico e Scienze Umane "Politi" Agrigento; Istituto Magistrale "M. L. King " Favara; Liceo Scientifico "E. Majorana" Lampedusa.
siciliaonpress.it
Enti locali, dal 20 ottobre le domande per l'iscrizione nell'elenco dei commissari straordinari
Al via le iscrizioni nell'elenco dei commissari straordinari degli Enti locali. Dalle ore 12 di giovedì 20 ottobre (fino a domenica 20 novembre) sarà possibile presentare le domande attraverso l'apposita piattaforma telematica messa a disposizione dalla Regione che ha pubblicato l'avviso.
Le iscrizioni sono aperte ai dirigenti dell'amministrazione regionale o statale (con professionalità amministrative), ai segretari comunali e provinciali, con qualifica dirigenziale, e ai funzionari direttivi del dipartimento delle Autonomie locali con almeno cinque anni di anzianità (anche non continuativa) e che abbiano svolto attività ispettive, di vigilanza, di controllo amministrativo o contabile nei confronti degli enti locali. La piattaforma per le iscrizioni è raggiungibile al seguente link: https://commissarieell.regione.sicilia.it
laleggepertutti.it
La mancata fruizione delle ferie nel pubblico impiego
Se non si è potuto godere delle ferie, la monetizzazione spetta solo quando la cessazione del rapporto di lavoro avviene in modo anomalo e non per colpa del dipendente. Così come nel settore privato, anche nel pubblico impiego, la mancata fruizione delle ferie non può essere in generale sostituita da un'indennità in denaro. In altri termini, il lavoratore non può barattare la rinuncia al riposo annuale in cambio di un pagamento extra. Tuttavia, la Cassazione [1] ha di recente detto che se la mancata fruizione non dipende da colpa del dipendente allora è legittima la liquidazione di un'indennità sostitutiva. Monetizzazione delle ferie nel pubblico impiego: la leggeLa pronuncia parte dal dato oggettivo: la legge. In particolare l'art. 5, comma 8, d.l. n. 95/2012 (convertito in legge n. 135/2012) stabilisce che, nell'ambito del lavoro pubblico, le ferie, i riposi e i permessi «sono obbligatoriamente fruiti secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti». Pertanto - così come anche argomentato dalla giurisprudenza comunitaria [2] e dalla nostra stessa Corte Costituzionale [3] - non è possibile corrispondere «in nessun caso» trattamenti economici sostitutivi.
Quando non spetta la monetizzazione delle ferie nel pubblico impiego.
La Corte di Appello di Roma ha precisato che «nel rapporto di impiego alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, il mero fatto del mancato godimento delle ferie non dà titolo ad un corrispondente ristoro economico: vige, cioè, il divieto di monetizzazione delle ferie maturate e non godute, anche nei casi di cessazione del rapporto di lavoro, con conseguente disapplicazione delle clausole contrattuali più favorevoli per il dipendente» [6].
Tuttavia, sottolinea la Cassazione, «la perdita del diritto alla monetizzazione non può aversi allorquando il mancato godimento delle ferie sia incolpevole» ossia non dipenda da un comportamento del dipendente. Pertanto, non è possibile monetizzare le ferie quando la cessazione del rapporto di lavoro è riconducibile a una scelta del lavoratore come per dimissioni, licenziamento disciplinare, mancato superamento del periodo di prova, o eventi (mobilità, pensionamento, raggiungimento dei limiti di età) che comunque consentano di pianificare per tempo la fruizione delle ferie residue e di attuare il necessario contemperamento delle scelte organizzative del datore di lavoro con le preferenze manifestate dal lavoratore in merito al periodo di godimento delle ferie.Quando spetta la monetizzazione delle ferie nel pubblico impiegoAbbiamo detto sopra che, secondo la Cassazione, si possono monetizzare le ferie solo se la mancata fruizione dei riposi non dipende da colpa del lavoratore. Quali sono le ipotesi di "incolpevolezza" in cui il dipendente, pur non avendo fruito delle ferie, ha comunque diritto all'indennità? La Corte si riferisce innanzitutto ad eventi imprevedibili non dovuti alla volontà del lavoratore, come ad esempio il licenziamento per giustificato motivo oggettivo o la chiusura per fallimento.
grandangoloagrigento.it
Previsti nuovi interventi da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento su alcuni istituti scolastici di propria competenza.
L'Ufficio Contratti e Gare ha stipulato, infatti, due nuovi contratti d'appalto relativi agli affidamenti, rispettivamente, del servizio per l'esecuzione di indagini diagnostiche ed effettuazione delle verifiche tecniche per la valutazione del rischio sismico, e dell'accordo quadro per la manutenzione straordinaria degli immobili scolastici (zona 7).Il primo contratto è stato sottoscritto con il Raggruppamento Temporaneo di Professionisti (RTP) Giuseppe Marotta (Capogruppo) - G. Molinario, M. Iannarone, A. Nocifora, L. Palmeri e A. Collovà (Mandanti) con sede a Sant'Agata di Militello (ME), aggiudicatario della relativa gara (punteggio complessivo riparametrato 96,154 punti) per un importo contrattuale di 230.000,00 euro più Iva e oneri previdenziali. Il contratto relativo alla manutenzione straordinaria degli immobili scolastici è stato stipulato invece con l'impresa SURIANO MICHELANGELO con sede a Borgetto (PA) che ha offerto il ribasso del 28,899% sui prezzi unitari per un importo contrattuale complessivo di 255.066,01 euro più Iva. Entrambe le gare sono state effettuate con procedura telematica.
Le scuole interessate dai lavori di manutenzione straordinaria sono le seguenti:Liceo Scientifico "Leonardo" AgrigentoI.T.C.E.T. "L. Sciascia" AgrigentoI.I.S."G. Galilei" CanicattìI.I.S.- Liceo Classico "Ugo Foscolo" CanicattìLiceo Scientifico "Sciascia" associato all' I.I.S. "Ugo Foscolo" CanicattìLiceo Classico "Linares" LicataI.I.S. "Re Capriata" LicataI.I.S. "E. Fermi" LicataI.T.C.eG. "Curella" I.I.S. "E. Fermi" LicataI.T.C."Federico II" NaroI.I.S -I.P.C. sezione staccata "N. Gallo" di AgrigentoI.T.C.E.T. sezione staccata "Sciascia" di Agrigento a Porto EmpedocleI.P.I.A.M."Miraglia"-I.I.S "Don Michele Arena"- SciaccaI.I.S "Don Michele Arena"-I.P.C. "Friscia" SciaccaLiceo Classico "Empedocle" AgrigentoIstituto Magistrale Liceo Scientifico e Scienze Umane "Politi" AgrigentoIstituto Magistrale "M. L. King " FavaraLiceo Scientifico "E. Majorana" Lampedusa.
teleacras.it
servizio idrico provinciale
Agrigento, annullata la gara d'appalto per la rete idrica
L'Azienda idrica dei Comuni agrigentini ha annullato la gara d'appalto per l'affidamento dei lavori di ristrutturazione della rete idrica nella città di Agrigento. Ecco il perché.
E' accaduto, in sintesi, che l'Aica, l'Azienda idrica dei Comuni agrigentini, nel giugno scorso ha bandito la milionaria gara d'appalto per l'affidamento dei lavori di ristrutturazione della rete idrica nella città di Agrigento, e non ha inserito l'obbligatoria clausola di revisione dei prezzi con l'aggiornamento del prezzario. L'Ance, l'Associazione dei costruttori edili di Sicilia, se ne è accorta e ha segnalato l'omissione all'Anac, l'Autorita nazionale anti-corruzione, che è intervenuta, e, di conseguenza, l'Aica ha annullato e revocato il bando per procedere alle correzioni.Giuseppe BusiaIl presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, così ha rimproverato l'Aica: "Invitiamo ad un maggiore rigore nell'indizione delle gare d'appalto per assicurare la corretta applicazione delle norme sulla revisione dei prezzi approvate nell'ultimo periodo a fronte degli aumenti eccezionali dei costi dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni". E poi, l'Anac, ancora rivolgendosi all'Azienda idrica dei Comuni agrigentini, sottolinea: "Per le procedure di affidamento dei contratti pubblici indette fino al 31 dicembre del 2023 le stazioni appaltanti sono tenute all'inserimento della clausola di revisione dei prezzi prevista dal decreto 'Sostegni ter'. Inoltre, per le gare avviate successivamente alla data di entrata in vigore del 'Decreto aiuti', il 15 luglio 2022, per determinare il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni, le stazioni appaltanti utilizzano i prezzari regionali aggiornati al 31 dicembre 2021 incrementati fino al 20%". Punto. Dunque: l'Aica, stazione appaltante, non ha applicato il prezzario regionale aggiornato né previsto la clausola di revisione dei prezzi. E quindi, a seguito dei rilievi dell'Ance, all'intervento del Dipartimento regionale Controllo contratti pubblici, e all'avvio dell'istruttoria dell'Anac, l'Azienda idrica agrigentina ha deciso di annullare la gara. E l'Anac ha scritto in una successiva nota ufficiale: "L'Anac prende atto dell'annullamento ma conferma i profili di illegittimità. In primo luogo per l'assenza della clausola di revisione dei prezzi, già in vigore alla data di indizione della gara di appalto. Poi per il mancato aggiornamento dei prezzi previsto dal 'Decreto aiuti' secondo cui la stazione appaltante avrebbe dovuto applicare il prezzario aggiornato al 31 dicembre 2021 con l'incremento fino al 20%. Il tempestivo intervento dell'Anac ha contribuito a procedere in tempo utile all'annullamento dell'intera procedura di gara evitando il protrarsi delle irregolarità e l'acquisizione di offerte non congrue foriere di possibili contenziosi".
scrivolibero.it
Nuovi Contratti D'appalto Sottoscritti Dal Libero Consorzio Di Agrigento Per Indagini Geognostiche E Manutenzione Straordinaria Di Istituti Scolastici
Previsti nuovi interventi da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento su alcuni istituti scolastici di propria competenza. L'Ufficio Contratti e Gare ha stipulato, infatti, due nuovi contratti d'appalto relativi agli affidamenti, rispettivamente, del servizio per l'esecuzione di indagini diagnostiche ed effettuazione delle verifiche tecniche per la valutazione del rischio sismico, e dell'accordo quadro per la manutenzione straordinaria degli immobili scolastici (zona 7).Il primo contratto è stato sottoscritto con il Raggruppamento Temporaneo di Professionisti (RTP) Giuseppe Marotta (Capogruppo) - G. Molinario, M. Iannarone, A. Nocifora, L. Palmeri e A. Collovà (Mandanti) con sede a Sant'Agata di Militello (ME), aggiudicatario della relativa gara (punteggio complessivo riparametrato 96,154 punti) per un importo contrattuale di 230.000,00 euro più Iva e oneri previdenziali. Il contratto relativo alla manutenzione straordinaria degli immobili scolastici è stato stipulato invece con l'impresa SURIANO MICHELANGELO con sede a Borgetto (PA) che ha offerto il ribasso del 28,899% sui prezzi unitari per un importo contrattuale complessivo di 255.066,01 euro più Iva. Entrambe le gare sono state effettuate con procedura telematica.
FUNZIONEPUBBLICA.GOV.IT
Parità di genere, Brunetta e Bonetti firmano le linee guida per la Pa
"Con le linee guida che oggi sottoscrivo con l'amica e collega Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità, vogliamo offrire indicazioni concrete e percorribili per supportare le Pa a realizzare una migliore organizzazione lavorativa più inclusiva e rispettosa della parità di genere.
Il Pnrr è attraversato dal filo rosso della prospettiva di genere e la Pa non può fare eccezione, rappresentando il cuore pulsante della vita del Paese e delle sue istituzioni. Il superamento delle disparità e degli stereotipi culturali è dunque una guida verso l'eliminazione di "politiche di genere", pensate in modo frammentario e occasionale. Abbiamo bisogno di interventi mirati, modulabili rispetto al contesto, in grado di agire a livello strutturale. È questo l'obiettivo delle linee guida, le prime pensate come uno strumento scientifico, culturale e operativo che si sviluppa a partire dalla misurazione del fenomeno dello squilibrio di genere. Essere madre e avere la possibilità di diventarlo non deve più essere fattore di discriminazione per le progressioni di carriera. Pari opportunità significano reali opportunità per il Paese", sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
"Con l'elaborazione delle linee guida sulla parità di genere - spiega la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti - aggiungiamo un altro tassello di quel percorso che abbiamo voluto promuovere nel Pnrr, dove la parità è asse traversale del Piano, e in applicazione della Strategia nazionale per la parità di genere, la prima di cui abbiamo dotato il Paese. Una scelta chiara del governo e che, con questa ulteriore iniziativa, continuiamo a portare avanti con l'obiettivo di valorizzare concretamente e pienamente, anche nella Pubblica amministrazione, le competenze e i talenti delle donne, scardinando quegli stereotipi che ancora troppo spesso sono un ostacolo per tante. Investire sulle donne significa promuovere qualità e favorire quell'accesso davvero paritario a una selezione di merito, in grado di garantire le pari opportunità".
II provvedimento in dettaglio
Le linee guida sono state elaborate in linea con i contenuti dell'articolo 5 del decreto-legge 36/2022 ("Pnrr 2"), su cui è arrivato il plauso della Commissione Ue, e riportano gli obiettivi prioritari che le amministrazioni devono perseguire nell'individuare misure che attribuiscano vantaggi specifici, evitino o compensino svantaggi nelle carriere al genere meno rappresentato, collocandoli nel contesto dei principi già acquisiti dall'Unione europea, nonché del quadro ordinamentale nazionale, normativo e programmatico.
L'impianto delle linee guida è volutamente aperto e modulabile sulla base delle diverse realtà che debbono confrontarsi con il tema. L'invito che si evince con chiarezza è puntare a obiettivi concreti e percorribili, lavorando con una nuova consapevolezza, identificando le criticità e affrontare gradualmente il rinnovamento di scelte organizzative e il ridisegno di processi di lavoro con un'attenzione costante all'equilibrio di genere.
Il documento di indirizzo elaborato dal Dipartimento della Funzione pubblica di concerto con il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri, si articola in due parti e un'appendice con il glossario dei principali termini riferiti al tema dell'equilibrio di genere.
La prima parte individua lo scenario di contesto - con specifico riferimento all'ambito della Pubblica amministrazione - in cui si inseriscono le azioni promosse, con lo scopo di capitalizzare esperienze pregresse e di individuare i punti di sinergia e i comuni obiettivi con gli interventi a livello globale, europeo e nazionale. La seconda parte si rivolge direttamente alle amministrazioni, in particolare agli uffici di vertice o a quelli incaricati della gestione delle risorse umane, ed entra nel merito delle azioni utili a migliorare la parità di genere nella Pubblica amministrazione.
Il cuore delle indicazioni contenute nelle linee-guida, che muove da alcune evidenze empiriche quali la misurazione di una presenza prevalentemente femminile nei ruoli impiegatizi della Pa che va, poi, assottigliandosi nelle posizioni apicali è costituito da una check-list che, nelle mani delle amministrazioni, deve ispirare le scelte in merito agli strumenti operativi che quotidianamente interessano la gestione del capitale umano in termini di accesso alle posizioni di maggiore responsabilità e di sviluppo dell'intera carriera lavorativa.
L'elencazione delle misure muove dalla necessità di conoscere e misurare il fenomeno dello squilibrio di genere nell'ambito di ciascuna organizzazione, adottando degli indicatori che diano evidenza, ad esempio, del ricorso analizzato "per genere" agli strumenti di flessibilità e di conciliazione vita-lavoro offerti dalle norme e dai contratti collettivi.
Altro punto di attenzione è quello legato alla pesatura delle esperienze nell'ambito delle opportunità di carriera, soprattutto dirigenziale. Nel testo si suggeriscono misure per evitare che, tra concorrenti di diverso sesso, possa determinarsi una discriminazione indiretta per effetto di periodi di assenza legati a fenomeni come la maternità.
Le linee guida operano anche sul piano della cultura organizzativa, prevedendo per esempio che l'amministrazione si organizzi per svolgere riunioni non oltre un certo orario, più facilmente confliggente con la necessità di gestire carichi familiari, e che si preveda comunque una modalità di svolgimento ibrida, prevedendo di default un collegamento in videoconferenza anche se vi sono partecipanti in presenza.
Un ruolo rilevante è rivestito anche dall'accountability dell'amministrazione, che deve abituarsi a esporre i dati che riguardano la propria organizzazione offrendo sempre anche la chiave di lettura di "genere", a partire dagli obblighi di trasparenza ad esempio sulle retribuzioni, dove si ritiene necessario far comparire anche i compensi connessi agli incarichi aggiuntivi, per non lasciare sottotraccia fenomeni di gender pay gap reali, ma striscianti in quanto non legati agli stipendi contrattuali, che sono necessariamente gli stessi per uomini e donne, ma a opportunità di guadagni aggiuntivi che si riconducono alla maggiore disponibilità di tempo extra-lavoro.
QUIFINANZA
Pensioni, a rischio le forme di anticipo scelte da milioni di italiani
Il nuovo Governo dovrà fare i conti (letteralmente) col ritorno alla Legge Fornero e col più che probabile addio a Quota 102, Opzione donna e Ape sociale
Uno dei temi caldi sul quale dovrà misurarsi il futuro nuovo Governo di centrodestra a guida Fratelli d'Italia sarà sicuramente quello delle pensioni (ecco come cambieranno con la Meloni premier). Dopo il giuramento e l'insediamento, però, l'Esecutivo avrà il fiato sul collo per arrivare preparato all'appuntamento previdenziale di fine anno.
I sindacati temono un nuovo "scalone", determinato da due fattori nefastamente coincidenti: l'inevitabile ritorno integrale a gennaio 2023 della Legge Fornero e la necessità di adeguare i trattamenti pensionistici al tasso dell'inflazione (con conseguente pianto greco dei conti pubblici). E il rischio di stop per tre modalità d'uscita anticipata si fanno più concreti.
Gli scenari e i rischi sull'uscita anticipata
La previsione degli esperti non è decisamente delle migliori. Senza nuovi interventi entro dicembre, quando cioè scadranno le "opzioni" in vigore, con l'arrivo del nuovo anno diremo addio in un colpo solo a tre canali d'uscita anticipata: Quota 102, Opzione donna e Ape sociale. Con sullo sfondo l'incubo, sopra citato, della rivalutazione obbligata delle pensioni che farà impennare la spesa previdenziale del 7,9%.
Secondo Cgil, Cisl e Uil, il triplo stop contemporaneo delle forme di previdenza causerà un aumento deciso della soglia di pensionamento dai 62 anni di quella che era Quota 100 (poi diventati 64 con Quota 102) ai 67 anni del requisito di vecchiaia. È il tanto temuto "scalone", che però dovrà prendere a riferimento i vincoli d'età stabiliti dalla riforma Fornero (intanto arriva lo sconto che aumenta l'importo: la nuova circolare INPS).
L'allarme (e la ricetta) dei sindacati
I sindacati non ci stanno e rilanciano la loro posizione. Secondo il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, è necessario "costruire un'intesa con il nuovo Governo entro dicembre, perché sappiamo che scade Quota 102 e dal 1° gennaio si presenta uno scalone di 5 anni che porta l'età di vecchiaia a 67 anni".
Da qui nascono le due alternative proposte dalle sigle sindacali riunite nella stessa battaglia:
la richiesta di dare il semaforo verde a Quota 41, cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini;
garantire per tutti uscite con 62 anni.
Conti pubblici in rosso
Si tratta di "ricette", va sottolineato, difficilmente compatibili con l'attuale stato dei conti pubblici italiani, messi in forte difficoltà dalla crisi internazionale (qui invece abbiamo parlato dell'incubo pignoramento per migliaia di anziani). Una situazione che sembra destinata a peggiorare, visto che la spesa pensionistica salirà certamente nel 2023 di circa 24 miliardi di euro. Senza contare l'adozione di Quota 41 e le proroghe di Opzione donna e Ape sociale, che portano il conto totale a quasi 30 miliardi.
Secondo le stime dell'INPS, per garantire le uscite con 41 anni di versamenti a prescindere dall'età anagrafica servirebbero il solo primo anno ben 4 miliardi di euro. Stando ai calcoli di sindacati e Lega, che vedono i beneficiari effettivi inferiori di numero rispetto a quelli potenziali, il costo non sarebbe superiore a 1,3-1,4 miliardi. Resta tuttavia il problema delle coperture finanziarie, da reperire in breve tempo e con estrema precisione.
COMUNICALO
Fondi Ue, centro La Torre: "Sicilia spende poco e male"
La Sicilia spende poco e male i fondi Ue: così i soldi saranno dirottati alle regioni del Nord. Lo dice il centro Pio La Torre. Non solo la Regione è in ritardo nei programmi di investimento che stanno per scadere, ma la qualità dei progetti realizzati è scarsa: 441 milioni di fondi Fse sono serviti per coinvolgere solo 10 mila giovani a rischio (i cosiddetti Neet) e poco più di 3 mila disabili. E non si sa con quali risultati. Peggiore la situazione del fondo per lo sviluppo rurale e dei fondi Fesr destinati alle infrastrutture. Con il meccanismo detto N+3 (la spesa va certificata entro il terzo anno dalla conclusione del ciclo di programmazione) ci sarà tempo fino al dicembre 2023 per evitare di restituire a Bruxelles le somme non spese, spiega il vicepresidente del Centro Studi Pio La Torre, Franco Garufi che ha verificata sul portale Cohesion data della Commissione europea la distribuzione della spesa già certificata in Sicilia. Per il FSE essa ammonta a conclusione del primo semestre dell'anno in corso a 441.345.601 di euro su un totale di poco più di 615 milioni di euro di risorse europee (il totale del programma compreso il cofinanziamento nazionale è di circa 820 milioni); siamo cioè, compresi finanziamento iniziale e e prefinanziamento annuale, al 72% dei pagamenti. "Se ne parla di rado, perché la nostra informazione è ossessionata dalle percentuali di spesa, ma il portale contiene una voce che esplicita i risultati (achievements) conseguiti dai programmi - continua Garufi - e qui arrivano le note veramente stonate". Delle 125.977 persone coinvolte nelle varie attività, 60.302 sono tra il 25 ed i 54 anni, 52.269 sono al disotto dei 25 anni, 13,406 oltre i 54.
Tuttavia, appena 10.492 NEET (giovani che non studiano e non lavorano) sono stati presi in carico; per rendersi conto della limitatezza della misura, basti citare il piano nazionale NEET 2022 che comprende nella definizione ben il 30,4% della popolazione siciliana della fascia d'età corrispondente, il tasso più alto in Italia. Tra le persone prese in carico, 31.995 hanno partecipato a progetti di formazione professionale, 42.265 sono stati coinvolti in attività di inclusione sociale, 50.926 in progetti tesi a migliorare la qualità e la sostenibilità del lavoro. I disabili implementati (implemented) sono stati 3329 ed appena 348 gli homeless. Un solo progetto ha riguardato partners sociali o organizzazioni non governative. I partecipanti svantaggiati impegnati nel mercato del lavoro sono stati 25. "Vi sarebbe ampio spazio per una discussione sugli effetti concreti delle politiche di inclusione sociale e delle politiche attive del lavoro nella realtà siciliana, ove si riuscisse per una volta a spostare l'attenzione da quanto si spende a come si spende", sottolinea Garufi segnalando che la situazione peggiora con il fondo per lo sviluppo rurale che su 1. 792.683.751 euro di contributo europeo ha spesa certificata per 994.674.817 euro pari al 55%. Molto indietro anche le opere stradali: su 178 chilometri pianificati, solo 21 realizzati. Il vero problema arriva con la decisione del governo di combattere i disagi del caro bollette con il tesoretto dei soldi europei inutilizzati. Un decisione che colpirà quasi esclusivamente Sicilia e Campania, le più ritardatarie, chiamate a fare solidarietà alle ben più ricche regioni del Centro Nord. "La solidarietà è sempre encomiabile, ma quella derivante dall'incapacità di utilizzare le risorse europee qualche rimorso, in chi ha governato in questi anni la Sicilia, dovrebbe pur provocarlo - conclude Garufi -. Rimorsi che dovrebbero creare maggiore angoscia in chi magari si appresta a qualche incarico di governo in un Esecutivo che ha tra le sue priorità l'introduzione dell'autonomia differenziata che non farà certamente del bene al Sud ed alla Sicilia". (ANSA)
QDS
Ipotesi Gaetano Miccichè ministro dell'Economia: ecco i siciliani in corsa per un posto nel governo
Il presidente della divisione Imi di Banca Intesa, palermitano, potrebbe essere scelto come tecnico. L'alternativa politica sarebbe Giorgetti. Ecco tutti i nomi
"Lavoreremo per procedere spediti partendo dalle urgenze dell'Italia, come caro bollette, approvvigionamento energetico e legge di bilancio. Non possiamo e non vogliamo perdere tempo. È una sfida di cui sentiamo la responsabilità e intendiamo affrontarla con serietà e capacità". Da una parte ci sono queste parole di Giorgia Meloni, dall'altra c'è una trattativa per la nuova squadra di governo non ancora completata.
La leader di FdI comincia a essere un po' irritata per i tempi che si allungano e la quadra che non si trova. L'obiettivo, adesso è arrivare a mercoledì, vigilia della prima riunione delle due Camere, con una bozza. Un elenco di ministri con portafoglio, con i presidenti di Camera e Senato, i tre sottosegretari alla presidenza del Consiglio. Molte caselle sono già ormai occupate. Altri tasselli mancano.
Per l'Economia l'ipotesi Gaetano Miccichè
Non c'è ancora accordo sui tecnici che, sebbene quello che verrà sarà un governo politico, dovrebbero essere presenti nel nuovo esecutivo. Vuota la casella dei vicepremier, che Meloni non gradirebbe avere. Ancora senza un nome certo è anche il ministero dell'Economia. E in queste ore circola il nome del presidente della divisione Imi di Banca Intesa Gaetano Miccichè, palermitano, fratello di Gianfranco, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Giorgia Meloni, però, avrebbe chiesto la disponibilità anche ad altre figure tecniche tra cui l'ex direttore di Bankitalia Fabio Panetta. Se la scelta sarà invece politica non si esclude che Salvini possa proporre Giancarlo Giorgetti, che ha finora guidato il ministero allo Sviluppo economico. E così il leader della Lega avrebbe un ministero di primo piano che ha richiesto.
Dubbi sui presidenti di Camera e Senato. Se alla Lega spettasse la Camera, in ballo ci sarebbero i nomi dello stesso Giorgetti e del capogruppo Riccardo Molinari. Per il Senato l'ipotesi più plausibile è quella di Ignazio La Russa. Da definire anche il nome per il Viminale. Il più gettonato al momento è quello del prefetto di Roma Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto con Salvini.
Giulia Bongiorno, un'altra palermitana tra i candidati ministro
C'è poi la questione quote rosa da affrontare. Dalle file di FdI potrebbero scaturire un ruolo di governo per Daniela Santanchè e Isabella Rauti, mentre per la Lega potrebbero ambire a un incarico Giulia Bongiorno, Vannia Gava, Erika Stefani, Lucia Borgonzoni e Alessandra Locatelli.
Proprio la Bongiorno potrebbe andare ad occupare uno degli spazi ancora vuoti, ovvero la poltrona di ministro della Giustizia. Sarebbe un'altra palermitana tra i ministri (qualora andasse in porto l'ipotesi Miccichè). Ma tra i nomi in corsa come guardasigilli c'è anche l'ex procuratore Carlo Nordio. Un punto interrogativo anche il ministero degli Esteri, che dovrebbero andare all'azzurro Antonio Tajani.
CANICATTIWEB
Fitch conferma rating della Sicilia, economia isolana "con profilo di rischio basso"
L'Agenzia internazionale Fitch conferma il rating a lungo termine della Sicilia a 'BBB' con prospettiva stabile.
La valutazione dell'economia siciliana risulta in linea con quella nazionale, riflettendo l'aspettativa che i parametri del debito regionale rimangano commisurati ai rating, anche nel caso in cui la spesa operativa riprenda a crescere, dopo il rallentamento derivato dalla pandemia nel 2020-21, ma occorre proseguire nel controllo dell'andamento della spesa.
Fitch sottolinea il miglioramento della solidità finanziaria e della liquidità in quanto la Regione Siciliana "presenta un profilo di rischio basso. La composizione del debito è cambiata dopo che la regione ha rimborsato 1,5 miliardi di euro al Ministero delle Finanze per contrarre un prestito di pari importo con la Cassa Depositi e Prestiti beneficiando della possibilità di tassi d'interesse più bassi. La principale controparte del debito è ora CDP (56%), seguita dal governo centrale (40%) e dalla Banca Europea per gli investimenti". Giova ricordare che l'operazione di rifinanziamento del 2021 ha consentito di conseguire un risparmio per interessi di 633 milioni sino al 2044.
L'indebitamento della Regione siciliana è sceso
Per l'Agenzia di rating "le passività potenziali rappresentano quindi un rischio trascurabile per la Sicilia che, nell'ottobre 2021, ha sostituito l'agenzia regionale Riscossione Sicilia SpA con quella nazionale e il governo centrale si è fatto carico di circa 300 milioni , compreso il debito residuo di 245 milioni a fine 2020. Pertanto, l'indebitamento finanziario delle Regione è sceso a circa 100 milioni nel 2021, allo 0,6% del bilancio regionale, da circa 350 milioni a fine 2020", sicché "La solidità del quadro di indebitamento della regione è sostenuta".
In evidenza nel report il costante miglioramento della liquidità della Regione Siciliana per far fronte ai pagamenti e la previsione che la stessa consolidi il contenimento della spesa già avviato, anche a seguito dell'accordo di finanza pubblica concluso con il governo centrale, coprendo gradualmente il "deficit di bilancio di 2 miliardi di euro (stima Fitch per il 2021) entro il 2029, subordinatamente a una diminuzione strutturale dei costi finanziati con risorse autonome regionali (esclusa la sanità). Inoltre, la riduzione strutturale di 800 milioni di euro del contributo annuale della regione al bilancio statale aiuterà a controllare dinamica dei costi operativi".
Riduzione dell'imposizione fiscale
Sul fronte tributario Fitch rileva la riduzione dell'imposizione fiscale: "le entrate operative della regione, pari a quasi 17 miliardi di euro, compensano gli indicatori economici creando lo spazio per aumentare del 3% il gettito fiscale, avendo gradualmente rimosso tutti gli aumenti delle aliquote attuati negli ultimi 10 anni tra il 2018 e il 2019. In questo modo l'aliquota dell'imposta sulle imprese è scesa al livello standard del 3,9% e l'aliquota della sovrattassa PIT al minimo dell'1,23%".
Il 60% dei costi dedicato alla sanità
Nel suo report l'Agenzia osserva anche che "oltre il 90% dei costi siciliani non è legato al ciclo economico o lo è solo moderatamente, e circa il 60% è dedicato alla sanità. Questo dovrebbe aiutare la regione a monitorare la spesa in un contesto inflazionistico permettendo di mantenere la crescita delle spese operative vicina alla crescita delle entrate operative negli ultimi cinque anni." Si ritiene, infine, che "il 40% del debito della regione provenga per il 40% dal governo nazionale (2,7 miliardi nel 2021), il che comporta un payback di circa 12 volte in media nel 2024-26, e il suo rimborso può essere subordinato a quello del debito di mercato, in caso di necessità, come è avvenuto nel 2020 durante la pandemia".
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Piove un miliardo sulla Sicilia, via libera da Roma all'ultima manovra di Musumeci, ecco cosa prevedele norme presentate e approvate
Era stata una maratona notturna quella dell'Ars nello scorso mese di agosto. Adesso la manovra di variazioni di bilancio, l'ultima del governo Musumeci, passa indenne dal controllo del Consiglio dei Ministri e può considerarsi definitiva e operativa. Certo le norme regionali sono legge fin dalla loro approvazione e entrano in vigore, ma le decine di impugnativa degli ultimi anni hanno tenuto col fiato sospeso la Sicilia fino a ieri.
Di fatto la norma di variazione mette il sigillo anche alla finanziaria di maggio che vale, nel complesso, circa 20 miliardi di euro solo nel 2022, e 56,4 miliardi di euro nel triennio
Tante le norme approvate ad agosto che adesso sono libere anche dal rischio di ogni eventuale impugnativa. Si va dalle norme di semplificazione normativa a quelle di spesa. Ecco quali sono
Le semplificazioni per gli eventi dal vivo
Per tutti gli eventi di carattere culturale che si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 23.00 e che coinvolgono massimo 1.000 persone sarà necessaria solo la SCIA, in luogo di tutte le certificazioni di requisiti formali. La tematica è stata posta da Re.A.C.T.S. - Rete Assessori alla Cultura, Turismo e Spettacolo, e include circa 150 Comuni siciliani. La normativa nazionale è valida fino al 31 dicembre 2022.
Le cooperative di comunità
E' stata autorizzata per l'anno 2022 la spesa di 100mila euro a favore delle cooperative di comunità. Le cooperative perseguono lo scopo di soddisfare i bisogni della comunità locale, e con lo stanziamento autorizzato avranno anche una somma a disposizione per valorizzare le competenze della popolazione residente, le tradizioni culturali e le risorse territoriali.
Sette milioni per l'agricoltura siciliana
Sette milioni di euro per l'agricoltura siciliana, per andare incontro alle necessità di un comparto messo a dura prova dagli aumenti del carburante e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Un contributo per far fronte all'aumento del costo del carburante agricolo.
La stabilizzazione dei Pip
Nella manovra di bilancio è stata approvata una norma che consente il passaggio dei Pip nel bacino dei dipendenti delle società partecipate della Regione.
Fondi per la riqualificazione dei lavoratori
C'è la conferma per i fondi per la revisione dell'ordinamento professionale dei regionali ma anche il trattamento pensionistico integrativo con i relativi trattamenti di reversibilità.
L'internazionalizzazione delle imprese siciliane
Proroga per le aziende che hanno interesse a partecipare alle fiere e ai programmi di internazionalizzazione della Regione nell'ambito del programma operativo FESR Sicilia 14-20. Ci sarà tempo fino al 30 giugno 2023.
L'Irca e i corsi Ifp
Approvata anche una semplificazione per il travagliato completamento del CDA dell'Irca e l'inizio dei corsi IFP per la formazione dei giovani che scelgono percorsi formativi professionalizzanti in contemporanea all'anno scolastico.
Il settore apistico
Salgono a 500mila euro le somme destinate al rimborso delle spese sostenute in tutto il 2021 per l'acquisto di prodotti adeguati all'alimentazione di soccorso delle api.
La dieta mediterranea
Stanziati 50mila euro per le attività di promozione e tutela della dieta mediterranea.
I consorzi di bonifica e il comparto vitivinicolo
Sono state sbloccate le assunzioni dei dipendenti dei consorzi di bonifica. Una importante risposta alle esigenze provenienti dal comparto dell'agricoltura
Attenzione anche al comparto viticolo e della ricerca attraverso l'aumento delle giornate lavorative per gli operai specializzati del vivaio regionale Paulsen.
I pescherecci siciliani
L'aula ha anche apprezzato la proposta di prevedere dei benefici economici per i pescherecci siciliani che intervengono nelle operazioni di soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo.
Aree demaniali aperte ai cittadini
La Regione ai fini della promozione del turismo all'aria aperta, favorisce il ripristino, lo sviluppo e la fruizione delle aree attrezzate e dei rifugi del demanio forestale, anche ai fini del controllo del territorio in materia di prevenzione degli incendi.
Cinquecento mila euro per il Teatro Massimo
Una boccata d'ossigeno per le casse, asfittiche del teatro Massimo di Palermo. Arrivano 500 mila euro per l'anno 2022.
Incrementato il Furs, ammonta ad oltre 6 milioni di euro
Scongiurato il taglio al Fondo Unico Regionale per la Spettacolo, che non solo ha mantenuto lo stanziamento dell'anno scorso, ma è stato addirittura incrementato di 300 mila euro, per una disponibilità totale di 6 milioni e 800 Mila euro.
Centomila euro per le produzioni televisive nel Ragusano
Centomila mila euro come contributo al libero consorzio comunale di Ragusa per finanziare la produzione e realizzazione di docufiction che raccontino la storia delle comunità montane iblee, ovvero quelle di Chiaramonte Gulfi, Giarratana e Monterosso Almo, affinché se ne valorizzi il patrimonio storico, architettonico e antropico.
Le donne vittime di violenza
Anche le donne vittime di violenza vengano inserite nei percorsi di protezione attivati dai servizi sociali. Si tratta di un provvedimento che consentirà a queste donne di poter rientrare nei benefici di una legge regionale del 2000 che prevede l'inserimento lavorativo dei soggetti utilizzati nei lavori socialmente utili. Un segnale concreto di aiuto verso le donne che hanno subito violenza.
Istituita borsa di studio in memoria di Lorena Quaranta
Sala d'Ercole ha anche approvato una norma che istituisce una borsa di studio in favore degli studenti meritevoli delle facoltà di Medicina di Messina in ricordo di Lorena Quaranta, la studentessa favarese specializzanda al policlinico di Messina, vittima di femminicidio.
Mezzo milione di euro per la rimozione dell'amianto
Mezzo milione di euro per la rimozione e lo smaltimento dell'amianto dai siti di archeologia industriale riconosciuti come beni culturali e dotati di decreto di vincolo.
Istituita la Fondazione Calogero Marrone
L'Assemblea regionale siciliana ha anche istituito la fondazione culturale "Calogero Marrone", l'eroe di origine favarese che, da funzionario del Comune di Varese, salvò la vita a centinaia di ebrei fornendo loro dei documenti d'identità falsi. L'uomo, deceduto nel lager nazista di Dachau e insignito anche del titolo di "Giusto tra le nazioni" sarà ora ricordato anche in Sicilia.
Dalla data di pubblicazione della norma approvata all'Ars, il consiglio comunale di Favara avrà adesso 180 giorni di tempo per approvare lo statuto della fondazione. Secondo quanto previsto, l'ente dovrà essere presieduto dal sindaco pro-tempore della città dell'Agnello pasquale e dovrà avere sede a Favara.
Fra le attività della fondazione ci saranno quelle di ricerca, catalogazione e promozione della figura dell'eroe Calogero Marrone.
ENTILOCALIONLINE
Finanza locale: pubblicato il Decreto con le risorse destinate agli Enti Locali in relazione alla spesa per utenze di Energia elettrica e Gas
Sul sito del Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, la Direzione centrale per le Finanza locale ha pubblicato il Comunicato 6 ottobre 2022.
Il Comunicato informa che è in corso di pubblicazione il Decreto del Ministro dell'Interno, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze e con il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, 27 settembre 2022, con i relativi Allegati, recante "Criteri e modalità di riparto dell'ulteriore incremento di Euro 400 milioni, per l'anno 2022, del 'Fondo' da destinare a Comuni, Città metropolitane e Province, in relazione alla spesa per utenze di Energia elettrica e Gas".
L'ulteriore incremento di Euro 400 milioni del "Fondo", da destinare per Euro 350 milioni in favore dei Comuni e per Euro 50 milioni in favore delle Città metropolitane e delle Province, è previsto dall'art. 16, comma 1, del Dl. 9 agosto 2022, n. 115, convertito con modificazioni dalla Legge 21 settembre 2022, n. 142.
Per l'anno 2022, l'ulteriore incremento del "Fondo" è ripartito sulla base dei criteri e delle modalità definite dall'Allegato "A - Nota metodologica". Le risorse attribuite a ciascun Comune sono riportate nell'Allegato "B".
Le risorse attribuite a Città metropolitane e Province sono invece riportate nell'Allegato "C".