SCRIVOLIBERO
Gli studenti del Liceo Classico Empedocle di Agrigento visitano il Palazzo della Provincia, la Biblioteca e l'Officina delle Tradizioni Popolari.
In programma oggi la visita degli studenti del Liceo Classico "Empedocle" di Agrigento presso il Palazzo della Provincia, la Biblioteca Provinciale e l'Officina delle Tradizioni Popolari per conoscere i luoghi del territorio.
Una iniziativa accolta dal Commissario straordinario Raffaele Sanzo con l'obiettivo di far apprezzare ai ragazzi il nostro Patrimonio culturale e condividere questa esperienza.
Alcune classi del Liceo Classico Empedocle hanno partecipato ad un tour alla scoperta dei luoghi del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
A fare gli onori di casa il Dirigente Achille Contino, delegato dal Commissario, che ha illustrato e raccontato agli studenti un pezzo di storia dell'Ente ed alcuni aspetti di carattere amministrativo e politico.
Il Palazzo della Provincia e della Prefettura di Agrigento, risalente al 1858, e' caratterizzato per un possente ingresso delimitato da due colonne e da due eleganti balconi su entrambe le facciate.
L'edificio e' uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria ed ha cambiato radicalmente l'assetto urbanistico della città.
La Biblioteca Provinciale risale al 24 ottobre 1894 ed e' intitolata a Gaspare Ambrosini, eminente giurista e padre della Costituzione repubblicana.
Il patrimonio librario è costituito da circa 6000 volumi: rappresenta uno strumento essenziale di documentazione ed informazione non solo per il personale dell'Ente ma, soprattutto, per la popolazione universitaria e studentesca.
Ed infine la visita presso l'Officina delle Tradizioni Popolari: un piccolo spazio culturale dell'arte popolare, nato da alcuni anni, dove sono raccolte, in sezioni diverse, gli attrezzi di lavoro dei contadini, dei pescatori, degli artigiani, dei costumi della tradizione folkloristica agrigentina.
Lo spazio e' divenuto, da qualche anno, luogo del cuore del Fai.
AGRIGENTONOTIZIE
Scuola, gli studenti del liceo classico alla scoperta dei beni del Libero consorzioIl percorso si è concluso appunto presso l'Officina delle tradizioni popolari, il piccolo spazio dedicato all'arte popolare
Visita didattica oggi per gli studenti del liceo classico "Empedocle" di Agrigento presso il palazzo della provincia, la biblioteca provinciale e l'Officina delle tradizioni popolari per conoscere i luoghi del territorio.
Alcune classi hanno infatti partecipato ad un tour, accolti dal dirigente Achille Contino, che ha illustrato e raccontato agli studenti un pezzo di storia dell'Ente ed alcuni aspetti di carattere amministrativo e politico.
Il percorso si è concluso appunto presso l'Officina delle tradizioni popolari, il piccolo spazio dedicato all'arte popolare, nato da alcuni anni, dove sono raccolte, in sezioni diverse, gli attrezzi di lavoro dei contadini, dei pescatori, degli artigiani, dei costumi della tradizione folkloristica agrigentina.
GRANDANGOLO
Visita degli Studenti Liceo Classico Empedocle al Palazzo della Provincia.
In programma oggi la visita degli studenti del Liceo Classico "Empedocle" di Agrigento presso il Palazzo della Provincia, la Biblioteca Provinciale e l'Officina delle Tradizioni Popolari per conoscere i luoghi del territorio. Una iniziativa accolta dal Commissario straordinario Raffaele Sanzo con l'obiettivo di far apprezzare ai ragazzi il nostro Patrimonio culturale e condividere questa esperienza. Alcune classi del Liceo Classico Empedocle hanno partecipato ad un tour alla scoperta dei luoghi del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. A fare gli onori di casa il Dirigente Achille Contino, delegato dal Commissario, che ha illustrato e raccontato agli studenti un pezzo di storia dell'Ente ed alcuni aspetti di carattere amministrativo e politico. Il Palazzo della Provincia e della Prefettura di Agrigento, risalente al 1858, e' caratterizzato per un possente ingresso delimitato da due colonne e da due eleganti balconi su entrambe le facciate. L'edificio e' uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria ed ha cambiato radicalmente l'assetto urbanistico della città. La Biblioteca Provinciale risale al 24 ottobre 1894 ed e' intitolata a Gaspare Ambrosini, eminente giurista e padre della Costituzione repubblicana. Il patrimonio librario è costituito da circa 6000 volumi: rappresenta uno strumento essenziale di documentazione ed informazione non solo per il personale dell'Ente ma, soprattutto, per la popolazione universitaria e studentesca. Ed infine la visita presso l'Officina delle Tradizioni Popolari: un piccolo spazio culturale dell'arte popolare, nato da alcuni anni, dove sono raccolte, in sezioni diverse, gli attrezzi di lavoro dei contadini, dei pescatori, degli artigiani, dei costumi della tradizione folkloristica agrigentina. Lo spazio e' divenuto, da qualche anno, luogo del cuore del Fai.
QDS
Agrigento, giovani studenti alla scoperta delle tradizioni agricole locali
Collaborazione tra Libero Consorzio comunale e Itet Sciascia per la valorizzazione del ciclo dell'olio e degli olivi custoditi all'interno del Giardino botanico di proprietà dell'Ente intermedio
Far conoscere ai giovani un importante ciclo delle produzioni agricole locali e il valore naturalistico e culturale del Giardino Botanico. Questo il messaggio che il Libero Consorzio comunale intende lanciare attraverso la campagna solidale che si realizzerà il prossimo 27 ottobre nella giornata dedicata alla raccolta delle olive, che quest'anno vedrà la piena sinergia tra l'Ente e gli studenti dell'Istituto tecnico statale economico tecnologico Luigi Sciascia di Agrigento.
Il Commissario straordinario dell'Ente intermedio, Raffaele Sanzo, d'intesa con la dirigente dell'Itet Sciascia, Milena Siracusa, ha autorizzato il coinvolgimento di alcuni alunni dell'Istituto nella giornata di raccolta delle olive, la cui data verrà stabilita nei prossimi giorni dal direttore del Giardino Botanico Giovanni Alletto. Sarà anche l'occasione per far conoscere ai ragazzi il mondo delle produzioni agricole, ben rappresentate all'interno di questa struttura dall'olivo, la specie più numerosa per esemplari, dagli agrumi e da altre essenze caratteristiche dell'agricoltura mediterranea.
Gli studenti coinvolti potranno così conoscere l'intero ciclo dell'olio (raccolta delle olive, molitura in frantoio e prodotto finale). L'olio ottenuto sarà consegnato agli operatori della Mensa della solidarietà, che con grande sacrificio riescono a garantire ogni giorno pasti completi alle famiglie con grossi problemi economici, e che anche quest'anno potranno contare sul contributo del Libero Consorzio comunale di Agrigento.
"Il coinvolgimento degli studenti di uno dei più rappresentativi istituti scolastici - hanno sottolineato dagli uffici dell'ex Provincia regionale di Agrigento - è anche un segnale rivolto al mondo della scuola per migliorare la sensibilità dei giovani verso problematiche ambientali e sociali di elevati contenuti morali".
CANICATTIWEB
Agrigento, il Libero Consorzio e Archeoclub insieme per valorizzare il Giardino Botanico Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento e la sezione "I Luoghi di Empedocle" dell'Archeoclub Italia hanno sottoscritto una convenzione per la realizzazione di iniziative culturali, sociali e didattiche all'interno del Giardino Botanico di proprietà dell'Ente. I lavori di messa in sicurezza del costone roccioso e di recupero di alcune aree precedentemente poco accessibili consentiranno, infatti, di poter restituire la suggestiva struttura di via Demetra ad una più completa fruizione da parte del pubblico.
L'Archeoclub, che ha come obiettivi di statuto la conservazione e tutela dei beni culturali ed ambientali e la fruizione turistica, anche mediante organizzazione di eventi culturali, ha messo a disposizione la propria esperienza nella partecipazione a progetti ed eventi con varie Istituzioni (Scuole, Università, Enti Locali).
L'Archeoclub metterà inoltre a disposizione guide naturalistiche qualificate a svolgere queste attività, consentendo così l'ulteriore valorizzazione del Giardino Botanico, che già la scorsa stagione, dopo lo stop imposto dalla pandemia, aveva nuovamente avviato un ciclo di visite guidate per gli alunni delle scuole della provincia. Una volta ultimati i lavori attualmente in corso sarà dunque possibile organizzare mostre, convegni ed eventi per far conoscere meglio il patrimonio ambientale e culturale dei Giardino Botanico e favorire la promozione della conoscenza e conservazione dei nostri beni naturali e culturali.
LENTE PUBBLICA
La Piattaforma Digitale Nazionale Dati, prevista dal PNRR, abilita lo scambio di informazioni tra gli Enti e la PA e favorisce l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche.
Rendere concreto il principio europeo del "once-only", cioè l'inserimento di informazioni una sola volta, permettendo così a cittadini e imprese di non dover più fornire i dati che la PA già possiede per accedere a un servizio.
È questo l'obiettivo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, il progetto, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di PagoPA S.p.A, che abilita lo scambio di informazioni tra gli Enti e la Pubblica Amministrazione e favorisce l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche.
PNRR: la Piattaforma Digitale Nazionale Dati
Grazie all'interoperabilità delle banche dati è, infatti, possibile creare un ecosistema che abilita lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra le PA attraverso una piattaforma unica, un catalogo di servizi software (API) in costante crescita e un insieme di regole condivise, al fine di incrementare l'efficienza dell'azione amministrativa, ridurre la richiesta di dati al cittadino e creare nuove opportunità di sviluppo per le imprese. Inoltre, con l'adesione al primo Avviso, i Comuni avranno l'opportunità di mettere a disposizione di altre amministrazioni i propri dati tramite la pubblicazione di nuove API nel catalogo della PDND.
Per rendere operativa la Piattaforma è stato, infatti, pubblicato il primo Avviso da 110 milioni di euro: i Comuni interessati ad aderire alla Piattaforma possono presentare la loro domanda entro il 17 febbraio 2023, su PA digitale 2026, ricevendo un voucher economico predefinito calcolato in base alla dimensione dell'Ente.
Per accedere alle risorse non è necessario presentare un progetto. Basta accedere alla propria area riservata su PA digitale 2026, e seguire il percorso guidato che permette di configurare la propria candidatura accedendo ad un voucher economico predefinito.
I Comuni sono suddivisi in sette fasce in base al numero di abitanti. A ogni fascia corrisponde un numero predefinito di API da erogare, con raccomandazione specifiche sulla modalità suggerita di erogazione (REST API o SOAP API).
LIVESICILIA
Rifiuti ed energia in Sicilia: i nuovi equilibri e l'assessoratoInvestimenti in impianti di gestione degli scarti e di produzione di energia. Ecco perché viale Campania (a breve senza dirigente generale) sarà centrale
L'emergenza rifiuti e il caro bollette si legano e bussano alla porta del nuovo governo regionale guidato da Renato Schifani. La pedina dell'assessorato all'energia e ai servizi di pubblica utilità (dove ricadono anche le competenze non tema di rifiuti) sarà centrale nel prossimo esecutivo. Nel frattempo anche l'amministrazione dovrà essere rinnovata perchè il dirigente generale Antonio Martini (titolare del dipartimento all'energia e dallo scorso settembre ad interim anche dei rifiuti) è prossimo alla pensione. Insomma il rischio è che in Viale Campania a Palermo, dove ha sede l'assessorato, ci sia una mancanza di figure apicali in un momento cruciale per la vita della regione. Perché proprio da quell'assesorato passano alcuni investimenti fondamentali. A partire dai 45 milioni promessi dal governo Musumeci per la creazione di impianti di trattamento dei rifiuti nelle città siciliane. Una delibera di marzo scorso e ancora inattuata, come ha denunciato nei giorni scorsi il deputato regionale Cateno De Luca chiedendo risposte all'attuale governo. O anche la gara per la realizzazione dei termovalorizzatori, uno nella Sicilia occidentale e uno nella Sicilia occidentale, che dovrebbero garantire una soluzione sulla crisi di raccolta. Il primo tema è quello dell'energia e della necessità di costruzione di impianti per la produzione da fonti rinnovabili. Qui le competenze sono divise tra l'assessorato all'Energia che programma e quello all'Ambiente che autorizza. E anche qui, nonostante i passi che sono stati fatti in termini di velocizzazione e razionalizzazione delle procedure, c'è ancora strada da fare. Le chiavi della commissione Via Vas le ha Aurelio Angelini, professore universitario scelto nel 2019 da Nello Musumeci per un incarico che stupì molti. "Come mettere Dracula all'Avis", ha detto in campagna elettorale l'attuale presidente della Regione, Renato Schifani commentando la posizione di Angelini. Tra i due non sembra correre buon sangue e difficilmente l'attuale presidente potrà confermare l'incarico al professore. Alcuni numeri sul fotovoltaico per comprendere la situazione: all'inizio dell'estate erano 68 mila gli impianti nell'Isola su un totale di oltre 1 milione a livello nazionale; 42 MW di nuovo installato nel primo semestre con un incremento del 109% rispetto allo scorso anno mentre le regioni più virtuose registrano incrementi anche superiori al 400% con la Basilicata che guida la classifica con un incremento di oltre l'800% (dati di Italia Solare). L'Isola potrebbe svolgere un ruolo centrale nel settore delle rinnovabili (lo ha ricordato la Von der Lyden nell'ultimo discorso sullo stato dell'Unione) non solo come terra dove vengono installati gli impianti ma anche come luogo di produzione come mostrano gli ultimi investimenti promessi da Enel a Catania (mille posti di lavoro per 600 milioni per una nuova fabbrica di pannelli attualmente tutti o quasi di produzione cinese o comunque extraeuropea).
Gli impianti di trattamento dei rifiuti.
Ma rifiuti e generazione di energia da fonti rinnovabili si incontrano anche negli impianti di trattamento dei rifiuti capaci di generare energia dagli scarti. Non solo i termovalorizzatori a cui vuole affidarsi l'amministrazione regionale ma anche gli impianti di nuova generazione per la produzione di biometano. L'unico impianto di questo tipo è stato realizzato da Caltanissetta da Enersi Sicilia e tratta 36.000 tonnellate l'anno di rifiuto organico (umido e verde) e produrrà 400 metri cubi per ora di biometano per autotrazione, da immettere nella rete nazionale del gas naturale. Ma ne servirebbe almeno uno per provincia. Tra questi c'è l'impianto già annunciato da A2a a San Filippo del Mela capace di generare 6 milioni di metri cubi di gas (il consumo di energia per riscaldamento, acqua e usi di cucina di 5.500 famiglie) trasformando frazione organica dei rifiuti derivante dalla raccolta differenziata in biometano trattando 75.000 tonnellate all'anno di frazione organica proveniente dalla provincia di Messina. Un impianto, però, bocciato dall'amministrazione perchè non rientrante tra quelli previsti nella pianificazione del Piano d'Ambito di questa SRR "Messina Area Metropolitana". Risultato? Nell' attesa da Messina i rifiuti viaggiano per l'Isola alla ricerca della discarica (o dell'impianto) più vicini.
La ricetta degli ambientalisti: impianti industriali.
A favore della realizzazione di impianti industriali di energia rinnovabile o di gestione dei rifiuti ci sono anche gli ambientalisti di Legambiente. Perchè una cosa è la raccolta differenziata, altra cosa è l'anello fondamentale per chiudere il cerchio dell'economia circolare del trattamento o riutilizzo dei rifiuti. Nei giorni scorsi lo ha ribadito proprio da Palermo il numero uno dell'Associazione, Stefano Ciafani, che ha partecipato ai lavori dell'Ecoforum organizzato da Legambiente Sicilia ai cantieri culturali della Zisa. Ciafani boccia l'idea dei termovalorizzatori "vecchia di 20 anni fa" e invita la Sicilia a seguire "quello che chiede l'Europa in tema di gestione del ciclo di rifiuti". Un settore, nel quale, ha spiegato nel corso del suo intervento "è finito il tempo delle analisi. Adesso serve la terapia e la terapia è indicata dall'Europa che tramite il Next Generation Ue non finanzia discariche o inceneritori. Noi vorremmo che questa regione risponda a quello che chiede l'Europa adesso e non quello che chiedeva venti anni fa". "Venti anni fa", spiega ancora Ciafani, "non c'erano le tecnologie complesse che oggi ci permettono di non realizzare i termovalorizzatori". Il numero uno dell'associazione ambientalista ha invitato tutti ad un aumento di responsabilità "ma alla Regione sembra di vedere lo stesso film del passato: nuovo governo, nuovo piano rifiuti, nuovo tempo perso". Stessa assunzione di responsabilità anche da parte delle associazioni ambientaliste: "servono impianti industriali che realizzano compost e biometano dai rifiuti e dagli scarti e che ci rendono anche energeticamente meno dipendenti", ha concluso Cifani, "ma servono anche impianti eolici on shore e off shore e fotovoltaico. Da parte di comitati locali e associazioni c'è un minimalismo in questo senso che a volte rasenta l'idiozia".