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Rassegna stampa del 29/30/31 ottobre 2022

LIVE SICILIA
 
Il rendiconto all'esame della Corte dei conti: disavanzo e non solo.La cassa, il disavanzo da ripianare e quei dubbi di incostituzionalità che rischiano di fare saltare la Parifica.

Ventuno documenti e 855 pagine
È questa l'estensione degli allegati all'ordinanza emessa dal presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti Salvatore Pilato che sta curando l'istruttoria che porterà al giudizio di Parifica sul Rendiconto 2020 della Regione Siciliana. Tanti i punti oggetto dell'analisi. Il punto cruciale è il ripiano del disavanzo 2019. I giudici passano in rassegna il ciclo del bilancio, il risultato di amministrazione ma anche i dossier sanità, enti locali, spesa per il personale e fondi comunitari. Si tratta di una lettura complessa e lunga di un diario degli errori in cui spesso torna la parola anomalia e in cui i segni positivi sono accompagnati da quelli negativi.
Nel focus che si occupa delle "Risultanze generali del rendiconto per l'esercizio 2020", i magistrati istruttori Tatiana Calvitto, Antonio Tea e Massimo Giuseppe Urso sollevano tante osservazioni. Tra queste c'è quello sul valore della cassa che pur essendo cresciuto del 117,26 per cento rispetto all'anno prima (il valore è pari a 3,09 miliardi) è comunque inferiore a quello che sarebbe dovuto essere (6,13 miliardi, valore della cassa vincolata) per 3,03 miliardi.
Tutto inizia nel 2019 quando dalla parifica del rendiconto 2018 emerge un maggiore disavanzo per oltre un miliardo. A questo si sommavano 916 milioni di disavanzo da recuperare dagli anni precedenti. Allora l'unica soluzione, secondo le norme vigenti, era il ripiano triennale. Per la Regione sarebbe stato un salasso e per evitarlo il 27dicembre il governo riuscì a strappare il ripiano decennale a patto che entro 90 giorni dalla firma entri in vigore un accordo tra lo Stato e la Regione in cui si fissino le azioni per il risanamento. L'accordo fu siglato oltre un anno dopo: il 14 gennaio 2021. Come si legge nella relazione, già l'anno scorso, "le Sezioni riunite, in forza del principio "tempus regit actum" , hanno affermato che il ripiano decennale non avrebbe potuto trovare applicazione negli esercizi 2019 e 2020".
In altre parole, l'accordo per il ripiano decennale e una norma nazionale a esso collegato non possono avere effetti per il passato. E ciò perché, in assenza della loro entrata in vigore, valevano altre regole a cui la Regione avrebbe dovuto uniformarsi: quelle del ripiano triennale. Numericamente, in quei due anni sono rimasti da spalmare, così, 866milioni di euro. Che succede adesso?
Per quanto la relazione sia un atto istruttorio e le conseguenze definitive saranno fissate con il giudizio di Parifica, è la Corte dei conti stessa a indicare la strada che a suo avviso andrebbe seguita. "Devono essere ricordate - si legge nella relazione - le essenziali regole che impongono il ribaltamento all'esercizio successivo del mancato rientro dal disavanzo programmato, salva la possibilità di un suo recupero, 'negli esercizi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della legislatura regionale'".
Il vecchio disavanzo andrebbe così ripianato (sempre che il giudizio di parifica sia emesso entro l'anno) nel triennio 2022-2024, i primi dell'era Schifani.
Ora la Palazzo d'Orleans dovrà preparare le sue contromosse. Negli scorsi mesi lo scontro tra Regione e Corte dei conti è arrivato fino alla Corte costituzionale. Già in questo documento, la Corte dei conti stessa riconosce come la Regione ha basato la sua azione su delle norme ma ne segnala la non corretta applicazione.
La Corte si spinge però oltre e getta sul Rendiconto 2020 ulteriori ombre sui conti.
La relazione avanza, infatti, dubbi di incostituzionalità verso la norma del decreto legislativo di attuazione dello Statuto del 27 dicembre che consente il ripiano decennale e sull'art. 4 della legge regionale 30 del 2019, l'articolo con cui si spalmava il disavanzo.
Con estrema semplificazione, secondo i magistrati, in particolare, non sarebbe possibile, per contrasto con la Carta, recuperare in dieci anni i 916 milioni di disavanzo vecchio non recuperato.
"Occorre accertare - affermano - se l'atto di imputazione al bilancio previsionale del quantum di disavanzo pregresso sia compatibile con l'attuale assetto costituzionale, potendo condizionare - aggiungono , in tutto o in parte, il giudizio finale sul Rendiconto generale all'esame". Tutto è ancora da decidere.
Certo, se la questione dovesse essere rimessa alla Consulta i tempi si dilaterebbero mala posta sarebbe altissima: eventuali esiti negativi porterebbero infatti sul bilancio della Regione un'ulteriore scure.



COMUNICALO
Presentato il Piano strategico per le Infrastrutture in Sicilia

In Sicilia avere l'Alta velocità ferroviaria, la chiusura dell'anello autostradale e l'attraversamento stabile del Ponte sullo Stretto di Messina non sarebbe sufficiente a superare il gap di mobilità, se poi le aree produttive dell'Isola nel loro complesso non venissero connesse agli assi principali e le merci non potessero raggiungere rapidamente e agevolmente porti, aeroporti e terminal intermodali. E questo comporterebbe anche il fallimento delle Zone economiche speciali, nate per convincere imprenditori nazionali ed esteri a investire in Sicilia usufruendo di incentivi per ridurre i costi di produzione e gestione.
Ecco perché il Piano strategico per le Infrastrutture, realizzato da Unioncamere Sicilia in sinergia con il sistema delle Camere di commercio isolane grazie a fondi di Unioncamere nazionale (Programma Infrastrutture del fondo perequativo 2019/2020), individua 13 aree sulle quali, velocemente e con poca spesa, secondo la proposta messa a disposizione dei nuovi governi nazionale e regionale e dei capitali privati, si possono realizzare nodi logistici interconnessi che, anche recuperando siti dismessi o sottoutilizzati, consentano a qualsiasi azienda ovunque si trovi di collegarsi ai punti di destinazione dei propri prodotti. Ci sono disponibili i fondi del "Pnrr".
Il Piano, costruito sotto forma di una App, mostra le caratteristiche di queste aree, che si trovano a Termini Imerese, Xirbi, Dittaino, Porto Empedocle, Aragona-Favara, Trapani porto, Trapani Via Libica, Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala, Gela, Vittoria e Pozzallo.
"Sono nodi - spiega Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia - equamente connessi alla rete ferroviaria e stradale, hanno distanze simili fra loro e, con le adeguate attrezzature logistiche, diventano strategici anche per il carico e scarico dei mezzi gommati sgravando il traffico commerciale e riducendo i tempi di trasporto. Sono aree connesse fisicamente, virtualmente e digitalmente tra loro. Il nostro Piano punta a valorizzare piattaforme già esistenti e spesso in disuso e propone la realizzazione di infrastrutture di movimentazione di non complessa progettazione e realizzazione. Il fine del programma - conclude Pace - è di rendere efficiente il sistema di trasporto per le realtà imprenditoriali presenti sul nostro territorio, in particolare per le realtà difficilmente raggiungibili, ed offrire loro pari opportunità. La presenza di una app certificata permetterà, inoltre, di fornire contenuti esclusivi e personalizzabili in modo da mantenere alto il livello di affidabilità, accrescerne la fedeltà e facilitare la fidelizzazione".
L'ing. Marco Calì della MC2 Innovations che, con i colleghi Vincenzo Garofalo e Mauro Ballotta, ha realizzato il "Piano strategico" per Unioncamere Sicilia, aggiunge: "Un sistema infrastrutturale esteso e sicuro, assieme ad una mobilità dei passeggeri e delle merci efficiente e fluida, rappresenta un elemento prioritario per lo sviluppo economico dei territori e per la competitività delle imprese. Il Piano strategico connette spazi, sistemi di trasporto, sistemi di comunicazione, prodotti, necessità, imprese e persone. Abbiamo così trasformato un progetto strategico per le infrastrutture in un progetto strategico di logistica e di connessioni che porterà grandi risultati se saggiamente condiviso col territorio. Questi nuovi 'Nodi logistici interconnessi' dovranno formare una nuova rete efficiente e produttiva al servizio di tutte le realtà territoriali, concentrando e selezionando tutto il Pil siciliano per garantire una maggiore offerta commerciale, compatta ed immediata, pronta a proporsi e diffondersi nei maggiori mercati internazionali".
Alessandro Albanese, vicepresidente di Unioncamere Sicilia, sostiene che "Il Ponte è la madre di tutte le infrastrutture, va fatto perché senza non si possono completare l'alta velocità ferroviaria e l'anello autostradale. Il Sud e la Sicilia devono essere al centro dell'agenda del nuovo governo perché se funzionano se ne avvantaggia tutto il Nord e il Paese, in quanto i porti e i nodi logistici del Nord e del Centro sono congestionati. Ma la Sicilia deve presentarsi unita e compatta. Continuare con i veti e con il derby Palermo-Catania, per il quale si è fatto l'interporto di Catania e non si fa quello di Termini Imerese, oppure i due aeroporti rivali non decollano abbastanza, non ci fa andare da nessuna parte. All'estero ci si deve presentare come destinazione unica Sicilia, non come Palermo o Catania o Trapani o Comiso. L'hub aeroportuale si fa se si sta nel mercato, se si fanno parlare gli operatori, se si fanno le privatizzazioni e se si tratta con le compagnie low cost. Unioncamere Sicilia presenta oggi questo Piano strategico, facile e di poco costo, e chiede al governo nazionale e a quello regionale di finanziarlo in tempi brevi. E Unioncamere Sicilia si presenta come soggetto che vuole favorire una "pacificazione" in Sicilia, mettendo d'accordo tutti i soggetti, politica e parti sociali".
Gian Franco Messina, project manager della Zes Sicilia occidentale, annuncia che "molte imprese estere hanno fatto domanda di autorizzazione a insediamenti in aree Zes, le prime sono state autorizzate in meno di un mese. Quanto alle infrastrutture, abbiamo individuato l'asse viario principale, quello fra Termini Imerese e Marsala, che passa da tre porti, due aeroporti e incrocia tutte le aree industriali di nostra competenza in 24 Comuni. A Termini probabilmente realizzeremo la Zona franca doganale. Si stanno realizzando le infrastrutture di prossimità e di ultimo miglio. Stiamo lavorando con Anas per l'asse viario di Porto Empedocle e la prossima settimana partirà la gara di Invitalia per la viabilità di accesso diretto al porto di Trapani".
Michele D'Amico, direttore di Port Italia, riferisce poi che "la prossima settimana partiranno i lavori per il dragaggio del porto di Termini Imerese ed entro sei mesi sarà pronto il nuovo terminal per il gommato, più vicino al nodo autostradale".
Santa Vaccaro, segretaria generale di Unioncamere Sicilia, conclude: "Unioncamere Sicilia e le Camere di commercio giocano un ruolo fondamentale nell'economia siciliana e contribuiscono a definire strategie di intervento e indicazioni sullo sviluppo infrastrutturale ed ecosostenibile. L'obiettivo del Piano strategico - che segue una serie di webinar e tavoli di confronto con istituzioni e imprese che hanno prodotto un 'Libro bianco' sui fabbisogni presentato a Messina - è quello di fornire analisi, ipotesi di intervento e contributi operativi allo sviluppo delle reti materiali ed immateriali, per supportare una più efficace pianificazione ed una veloce realizzazione degli interventi infrastrutturali e manutentivi su strade, ferrovie, porti, aeroporti, città, fiere, interporti e connessioni digitali. Unioncamere Sicilia nel panorama della Sicilia è un attore che cerca di recuperare e rilanciare una visione di politica economica, svolgendo un ruolo di stimolo e raccordo, per una migliore strategia sulle infrastrutture. Adesso è il momento di aggregazione, nonché di ripresa della bussola".



LENTEPUBBLICA
Tetto ai contanti alzato fino a 10 mila euro: la proposta

Un progetto di legge depositato alla Camera prevede un innalzamento del tetto ai contanti pari a cinque volte il limite attualmente in vigore, fino a 10 mila euro: ecco la proposta. Sta facendo molto discutere la proposta di legge che la maggioranza sta portando avanti, vale a dire l'idea di elevare il tetto massimo ai contanti. Alcuni la vedono come un "favore" agli evasori, altri invece come un utilizzo più libero e legittimo dei propri risparmi. Alzare il tetto per l'uso del contante, già innalzato nel febbraio scorso a 2mila euro, fino a 10mila euro: questo è quanto prevede il progetto di legge depositato dalla Lega alla Camera, primo firmatario l'onorevole Alberto Bagnai. Si ricorda che l'Italia è uno dei pochi paesi in Unione europea ad averlo, assieme ad altre 11 nazioni. Tra gli altri ad aver posto un limite, sui nostri livelli, si trovano Portogallo, Spagna, Francia e Grecia. Mentre in altri paesi, come Polonia e Repubblica Ceca, il tetto è attorno ai 10mila euro, in linea con la proposta avanzata dalla Commissione europea nel 2021, per contrastare il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo "Una proposta di buonsenso, in linea con il programma del centrodestra e con altri Paesi europei: meno burocrazia, più libertà", ha commentato su Facebook il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini. La conferma è arrivata anche dalla premier Giorgia  Meloni in Senato, che ha aggiunto: "sul tema del tetto al contante negli anni abbiamo assistito ad una discussione molto ideologica, non c'è correlazione tra intensità del limite del contante e la diffusione dell'economia sommersa ".Tra i pareri favorevoli alla proposta c'è quello dell'associazione delle Imprese Confcommercio "Nell'attuale quadro economico, caratterizzato da forte instabilità e da una perdurante stagnazione dei consumi, non appare congruo porre ulteriori limitazioni alle forme di pagamento". "Il forte incremento della diffusione della moneta elettronica registrato negli ultimi anni, non può infatti prescindere dal legittimo uso del contante: in assenza di interventi normativi, dal primo gennaio 2023 il limite per l'utilizzo del denaro contante in Italia scenderà da duemila a mille euro, confermando la forte asimmetria rispetto a molti altri Paesi europei in cui vigono limiti ben più elevati o addirittura non sono previste soglie. Nell'attesa che si pervenga finalmente alla definizione di un limite comune a livello europeo, è dunque auspicabile che in ambito nazionale questo venga elevato in misura significativa ".Sempre sugli strumenti dei pagamenti, Confcommercio ha ribadito la necessità " di ridurre costi e commissioni a carico di imprese e professionisti per l'accettazione delle carte di pagamento".



COMUNICALO
Molitura olive, fiume Naro diventa nero

Il fiume Naro, che sfocia nel mare di Cannatello ad Agrigento, è diventato nero. A devastare le acque è lo scarto della molitura delle olive. Il monitoraggio, e le segnalazioni, come ogni anno, vengono fatte dall'associazione MareAmico. "Le acque di vegetazione sono 200 volte più inquinanti delle fogne, poiché sottraendo l'ossigeno alle acque, provocano la morte di tutte le specie viventi in quel luogo - scrivono . Il fiume Naro è il più inquinato perché nel suo bacino d'utenza ci sono diversi comuni come Canicattì, Naro, Camastra e Favara, che hanno parecchi frantoi  in attività".


SCRIVOLIBERO
Genio civile: completati i lavori di manutenzione ordinaria della strada ospedale-contrada Consolida-SP15

Completati, dal Genio Civile, i lavori di manutenzione ordinaria della strada di collegamento del centro urbano di Agrigento all'Ospedale San Giovanni di Dio ed alla SP15, in contrada Consolida. La strada è stata ripavimentata e sono state dunque eliminate una serie di buche pericolose per gli automobilisti e soprattutto per i motociclisti in transito, lungo l'importante arteria, per raggiungere l'Ospedale dal centro abitato di Agrigento o da altri Comuni della Provincia, attraverso la SP15. I lavori hanno interessato la realizzazione di gabbionate di contenimento a protezione della sede stradale, la scarifica della vecchia pavimentazione bituminosa oramai deteriorata, la ripavimentazione con tappetino bituminoso ed il rifacimento della segnaletica stradale orizzontale. Gli automobilisti adesso potranno transitare su una strada comoda, senza buche e con evidente restyling della segnaletica stradale, che ha conferito al nastro stradale un aspetto perso da tempo. "E' la quindicesima strada, afferma il Capo del Genio Civile Rino La Mendola, in cui siamo intervenuti con lavori di manutenzione, nel corso degli ultimi due anni. Ci rendiamo conto che il percorso per superare il gap infrastrutturale della nostra terra è ancora lungo, ma siamo orgogliosi di essere riusciti, negli ultimi anni, a dare il nostro contributo tecnico per migliorare la viabilità interna del nostro territorio provinciale, da troppo tempo abbandonata al degrado. Tutto ciò, continua La Mendola, grazie alle risorse stanziate dal Governo Regionale e grazie alla professionalità ed all'impegno dei funzionari del Genio Civile". I lavori sono stati finanziati, per un importo di 1,2 milioni di euro, dalla Giunta Regionale uscente, presieduta da Nello Musumeci, su proposta dell'Assessore al ramo Marco Falcone, a seguito di apposita segnalazione del Sindaco di Agrigento Franco Micciché, il quale nel corso di un incontro al Genio Civile, ha manifestato la sua soddisfazione per la realizzazione dei lavori. "Ringrazio l'Assessore Falcone e l'architetto La Mendola, ha detto il Sindaco Micciché, per la sensibilità mostrata alle mie sollecitazioni sulla necessità di mettere in sicurezza un'arteria importante per il collegamento dell'Ospedale San Giovanni di Dio con il centro urbano della città e con la SP15".A supporto dei lavori eseguiti dal Genio Civile, le maestranze del Comune di Agrigento e dell'AICA hanno proceduto a liberare alcune condotte di acque bianche che erano intasate di detriti, al fine di impedire il ristagno di acque meteoriche sulla sede stradale, garantendone il regolare deflusso nei locali ricettori idrografici. I lavori sono stati eseguiti dall'impresa aggiudicataria Caruso Appalti di Modica, mentre i dipendenti dell'Ufficio impegnati negli stessi lavori sono i funzionari direttivi Salvatore Alessi (RUP), Angelo Cimino (progettista e direttore dei lavori, Gaspare Patti (progettista e direttore operativo), Franco Mirabelli (supporto al RUP), Giovanni Conti e Claudio Nocera (ispettori di cantiere) ed il collaboratore Isidoro Curaba (supporto alla direzione lavori).

CANICATTIWEB 
Ridotto il servizio igienico personale per gli studenti disabili: la Cgil diffida il Consorzio dei liberi comuni

La riduzione delle ore previste dal PEI per  il servizio igienico personale degli studenti disabili gravissimi ha scatenato l'ira del sindacato Cgil che ha diffidato il Consorzio dei liberi comuni. "A seguito della riduzione illegittima, da parte di codesta amministrazione, delle ore inerenti il servizio igienico personale rivolto agli studenti disabili non autosufficienti (servizi integrativi aggiuntivi e migliorativi) previsti nel PEI - si legge - avevamo inoltrato, per posta elettronica certificata, la richiesta di un incontro urgente per affrontare e risolvere la problematica. Non avendo ad oggi ricevuto alcun riscontro, è indispensabile reintegrare con urgenza, per consentire agli studenti disabili gravissimi non autosufficienti la frequenza delle lezioni, le ore previste dal PEI illegittimamente tolte. L'atto amministrativo posto in essere dal Consorzio si configura come palese negazione del diritto allo studio sancito dall'articolo 34 della Carta costituzionale. In mancanza di atti tangibili, si legge a conclusione, il sindacato si rivolgerà all'autorità giudiziaria competente affinché sia demandato ad essa il compito di stabilire se le normative vigenti in materia sono state applicate correttamente o meno e se taluni atti siano conformi alle leggi da cui promanano o siano invece contro legge".

SICILIAONPRESS
Completati i lavori sulla strada di collegamento con l'ospedale San Giovanni di Dio ed alla SP15.

La Mendola: "E' la quindicesima strada oggetto dei nostri interventi di manutenzione, nel corso degli ultimi due anni"​Completati, dal Genio Civile, i lavori di manutenzione ordinaria della strada di collegamento del centro urbano di Agrigento all'Ospedale San Giovanni di Dio ed alla SP15, in contrada Consolida. La strada è stata ripavimentata e sono state dunque eliminate una serie di buche pericolose per gli automobilisti e soprattutto per i motociclisti in transito, lungo l'importante arteria, per raggiungere l'Ospedale dal centro abitato di Agrigento o da altri Comuni della Provincia, attraverso la SP15.​I lavori hanno interessato la realizzazione di gabbionate di contenimento a protezione della sede stradale, la scarifica della vecchia pavimentazione bituminosa oramai deteriorata, la ripavimentazione con tappetino bituminoso ed il rifacimento della segnaletica stradale orizzontale. Gli automobilisti adesso​ potranno​ transitare su una strada​ comoda, senza buche e con evidente restyling della segnaletica​ stradale, che ha conferito al nastro stradale un aspetto perso da tempo. "E' la quindicesima strada, afferma il Capo del Genio Civile Rino La Mendola, in cui siamo intervenuti con lavori di manutenzione, nel corso degli ultimi due anni. Ci rendiamo conto che il percorso per superare il gap infrastrutturale della nostra terra è ancora lungo, ma siamo orgogliosi di essere riusciti, negli ultimi anni, a dare il nostro contributo tecnico per migliorare la viabilità interna del nostro territorio provinciale, da troppo tempo abbandonata al degrado.​ Tutto ciò, continua La Mendola, grazie alle risorse stanziate dal Governo Regionale e grazie alla professionalità ed all'impegno dei funzionari del Genio Civile". I lavori sono stati finanziati, per un importo di 1,2 milioni di euro, dalla Giunta Regionale uscente, presieduta da Nello Musumeci, su proposta dell'Assessore al ramo Marco Falcone, a seguito di apposita segnalazione del Sindaco di Agrigento Franco Micciché, il quale nel corso di un incontro al Genio Civile, ha manifestato la sua soddisfazione per la realizzazione dei lavori. "Ringrazio l'Assessore Falcone e l'architetto La Mendola, ha detto il Sindaco Micciché, ​ per la sensibilità mostrata alle mie sollecitazioni sulla necessità di mettere in sicurezza un'arteria importante per il collegamento dell'Ospedale San Giovanni di Dio con il centro urbano della città e con la SP15".A supporto dei lavori eseguiti dal Genio Civile, le maestranze del Comune di Agrigento e dell'AICA hanno proceduto a liberare alcune condotte di acque bianche che erano intasate di detriti, al fine di impedire il ristagno di acque meteoriche sulla sede stradale, garantendone il regolare deflusso nei locali ricettori idrografici. I lavori sono stati eseguiti dall'impresa aggiudicataria Caruso Appalti di Modica, mentre i dipendenti dell'Ufficio impegnati negli stessi lavori sono i funzionari direttivi Salvatore Alessi (RUP), Angelo Cimino (progettista e direttore dei lavori, Gaspare Patti (progettista e direttore operativo), Franco Mirabelli (supporto al RUP), Giovanni Conti e Claudio Nocera (ispettori di cantiere) ed il collaboratore Isidoro Curaba (supporto alla direzione lavori).

AGRIGENTONOTIZIE 
Scarti dei frantoi sui fiumi, la denuncia di Mareamico: "Così uccidono il nostro mare"

L'associazione punta l'indice sugli imprenditori che danneggerebbero l'ambiente: "Inquinano 200 volte più delle fogne "Via via che la campagna oliaria va avanti, contemporaneamente cambia il colore di parecchi fiumi. Questo accade perché diversi imprenditori disonesti abbandonano in natura lo scarto della molitura delle olive: l'acqua di vegetazione". La denuncia è dell'associazione Mareamico che documenta lo scempio con foto e video. "Questo rifiuto, quando finisce nei corsi d'acqua o in mare, distrugge tutto. Le acque di vegetazione - aggiunge - sono 200 volte più inquinanti delle fogne, poiché sottraendo l'ossigeno alle acque, provocano la morte di tutte le specie viventi in quel luogo. Anche quest'anno - prosegue l'associazione - il corso d'acqua più inquinato nell'agrigentino è il fiume Naro che sfocia nel mare di Cannatello ad Agrigento. Questo perché nel suo bacino d'utenza ci sono diversi comuni come Canicattì, Naro, Camastra e Favara, che hanno parecchi frantoi in attività".Mareamico conclude: "Tutto ciò accade nonostante l'intensa attività dei carabinieri del nucleo forestale, che ogni anno sono impegnati nell'attività di contrasto di questa follia collettiva".



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