agrigentonotizie.it
Ecosistema urbano: Agrigento perde 11 posizioni nello studio di Legambiente
Buoni i risultati su qualità dell'aria e depurazione fognaria, ma c'è qualche dubbio sui dati
Il giorno dopo la diffusione della classifica sulla qualità della vita di Italia Oggi che segna un crollo di 8 posizioni della provincia, la città di Agrigento registra un positivo 58esimo posto (il primo tra le città siciliane) nell'annuale classifica delle città più "green" stilata da Legambiente e Sole 24 Ore, anche se si tratta di 11 posizioni in meno rispetto all'anno precedente.I risultati vengono elaborati analizzando le risposte fornite dagli uffici comunali ad appositi questionari riferiti a 5 aree tematiche, cioè qualità dell'aria (che però da anni non viene valutata in modo puntuale su tutto il territorio comunale, cioè da quando sono state chiuse le centraline del Libero consorzio), consumo e dispersione dell'acqua, mobilità, rifiuti, ambiente urbano, suddivise in 18 indicatori. A far impressione è il fatto che il risultato conseguito da Agrigento risenta molto proprio dall'assenza di inquinamento atmosferico che, appunto, non può essere misurato. Altro dato positivo è quello della raccolta differenziata, ormai intorno al 70%.La città ha un buon punteggio anche per quanto riguarda il consumo d'acqua pro capite (molto basso) ma segna un pessimo dato per quanto riguarda la dispersione, che si aggira intorno al 60% ma che in reatà è anche superiore.Così come i dati sull'inquinamento atmosferico richiederebbero quantomeno un'analisi più approfondita, anche il buon risultato sul fronte della depurazione lascia qualche dubbio dato che, come noto, gli impianti sono in larga parte sottodimensionati e attendono da anni investimenti e adeguamenti rispetto a criticità che portarono al sequestro da parte dell'autorità giudiziaria.Per quanto riguarda il verde pubblico, Agrigento si trova a ridosso delle primissime posizioni, esattamente decima, come metri quadrati pro capite ma scende al 61mo posto con i suoi 16,1 alberi ogni 100 abitanti.Pessimo il risultato per quanto riguarda l'uso efficiente del suolo che mette insieme il consumo di questa risorsa e il livello di urbanizzazione in rapporto ai residenti, così come il servizio di trasporto pubblico: gli agrigentini si dimostrano assai tiepidi verso l'utilizzo dei bus e preferiscono le auto, con un tasso che è di 76 mezzi ogni 100 abitanti.Una recente iniziativa, ancora in fieri, è stata però premiata dal rapporto di Legambiente: la rete ciclabile strategica di Agrigento, finanziata dalla Regione Sicilia con oltre 3 milioni di euro, è infatti citata tra le 16 buone pratiche di sostenibilità premiate.
quifinanza.it
Tutti gli aumenti in busta paga: chi riceverà di più
Non solo bonus contro il caro prezzi, con il rinnovo dei contratti sono diversi i lavoratori che hanno già visto o vedranno presto aumentare gli importi in busta paga
Non solo bonus contro il fenomeno del caro prezzi, i rinnovi contrattuali (avvenuti, promessi, in procinto di conclusione) stanno interessando diverse categorie di lavoratori, che hanno già visto o vedranno presto aumentare gli importi in busta paga. Vediamo, nello specifico, che cosa è cambiato o sta cambiando, sia nel settore pubblico che nel privato.
Rinnovo contratti Pubblica Amministrazione: a che punto siamo
Mentre pare ormai certa la sorte dei navigator, a ottobre il governo ha dato il via libera al contratto Funzioni locali, che interessa circa 430 mila dipendenti. Si tratta, nello specifico, dell'ipotesi di CCNL relativo al personale del comparto delle Funzioni locali per il triennio 2019-21, con un accordo che prevede l'incremento retributivo, sopra i 100 euro mensili, e degli arretrati, ma anche un sistema di classificazione del personale adeguandolo alle peculiari esigenze organizzative e gestionali degli enti.Inoltre è prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione.
"C'è il passaggio alla Corte dei conti e, poi, la sottoscrizione definitiva, che potrebbe avvenire entro metà novembre", ha dichiarato il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo dopo la conclusione delle trattative. "Ora occorre concentrare gli sforzi sul rinnovo del contratto dell'Istruzione e ricerca per il quale abbiamo calendarizzato quattro riunioni", ha poi aggiunto lo stesso.
siracusaoggi.it
Ex Province, Gilistro: "Intervento normativo per
risorse e servizi"
"Un intervento normativo sulle ex Province regionali che non si soffermi sul punto elezioni, dirette o di secondo livello, per
garantire poltrone, ma che parli di risorse vere e di servizi da garantire".
Così il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro affronta lo spinoso tema della riforma delle Province in
Sicilia. Il parlamentare dell'Ars parla di viabilità e scuole come di ambiti prioritari su cui intervenire subito.
"Sono andati via altri cinque anni senza novità sostanziali- fa notare l'esponente del Movimento 5 Stelle- Credo sia il caso di
prendere almeno in considerazione, dunque, la possibilità di recepire anche in Sicilia la riforma nazionale. Occorrono
risorse vere per assicurare vantaggi ai cittadini e qualità ai servizi, senza tacere della dignità così ridata anche agli uffici".
Per ripartire, dopo dieci anni di commissariamenti, secondo Gilistro non ci si può occupare del "ripristino di vecchie e nuove
poltrone, tentativo peraltro già bocciato in passato dalla Corte Costituzionale. Se si vuole, invece, normare gli assetti
economici ed operativi per recuperare enti e funzioni, pronto a contribuire ad un rapido iter di un eventuale ddl. Nel corso
dell'ultima legislatura nazionale, il M5S ha ottenuto a Roma fondi straordinari per le ex Province regionali, intervenendo
anche sugli accordi Stato-Regione e portando a casa -conclude il deputato regionale di opposizione- finanziamenti
"salvagente" per garantire stipendi agli enti siciliani in crisi".
grandangoloagrigento.it
Caro energia, duemila a manifestazione Palermo; l'Anci: "insostenibile aumento costi"Più di duemila i manifestanti che questa mattina stanno manifestando contro il caro energia
Ha preso il via da piazza Croci, a Palermo, il corteo contro il caro energia organizzato da associazioni datoriali e sindacati e alla quale partecipano anche i sindaci di diversi Comune dell'isola. La manifestazione arriverà a piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, e le associazioni consegneranno al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e al prefetto di Palermo Emanuele De Francesco un documento con alcune proposte. Una delegazione dei manifestanti sarà ricevuta dal governatore.Nel corteo aperto dallo striscione "Diamo luce alla Sicilia, stop al caro energia" e da decine di sindaci con la fascia tricolore e rappresentanti i comuni sfilano oltre duemila persone con le bandiere delle associazioni organizzatrici, Cna, Ance, Ascom, Casartigiani, Cia, Cidec, Claai, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Copagri, Legacoop, Cgil, Uil, Associazione italiana amministratori condomini, Unai e le consulte giovanili del Movimento Terra è vita e Trinacria.C'è anche chi mostra le bollette della luce quadruplicate negli ultimi mesi. Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell'Anci Sicilia, dicono che "le ragioni della manifestazione di oggi contro il caro-energia stanno particolarmente a cuore anche al sistema degli enti locali. È bene ricordare che la crisi legata all'aumento dei costi dell' elettricità e del gas colpisce doppiamente i comuni che, da un lato, stanno sopportando maggiori ed insostenibili costi che gravano sui bilanci e, dall'altro, risentono indirettamente della grave crisi che sta colpendo il mondo delle imprese e che sta impoverendo i cittadini anche in considerazione del fatto che si registra una minore riscossione dei tributi locali, in special modo della Tari". "Siamo convinti - aggiungono - che nel breve periodo occorrano interventi urgenti di sostegno a cittadini, imprese e comuni e che non potendo bastare, in prospettiva, aiuti e ristori si renda necessario favorire una strategia regionale sull'approvvigionamento energetico e su misure che incentivino investimenti che negli enti locali siano in grado di rafforzare la capacità amministrativa e favoriscano l'impiego delle risorse per investimenti".
teleacras.it
Ars e giunta, ultime scosse di assestamento
Giovedì prossimo, 10 novembre, in occasione della seduta inaugurale e di insediamento dell'Assemblea Regionale Siciliana frutto del voto del 25 settembre, si procederà all'elezione dell'Ufficio di Presidenza di Sala d'Ercole. Al più accreditato presidente, ovvero il deputato catanese di Fratelli d'Italia, Gaetano Galvagno, 37 anni, alla seconda legislatura, serviranno 47 voti alla prima votazione fissata per giovedì alle ore 11. Mentre alla seconda, prevista nel pomeriggio, saranno sufficienti 36 consensi. E poiché la maggioranza conta su 40 parlamentari, Schifani, che ha incontrato Galvagno, si sarebbe sbilanciato prevedendo che non vi saranno franchi tiratori. E ciò anche in base ad un accordo che sarebbe stato raggiunto con Gianfranco Miccichè il quale sarebbe stato rassicurato: l'assessore alla Sanità sarà scelto di comune accordo. Nel frattempo insistenti indiscrezioni indicano che Miccichè opterà per il seggio al Senato, cosicché all'Ars entri Pietro Alongi. A margine di tutto ciò, tra i papabili assessori alla Sanità vi sarebbe anche il magistrato Anna Maria Palma, già capo di gabinetto di Schifani all'epoca della presidenza del Senato.
businessonline.it
Tfs (tfr) statali, costi e tempi più lunghi nel 2023 pur con nuovo decreto ufficiale
Perché e come aumentano i costi e si allungano i tempi nel 2023 per pagamento Tfs agli statali: ecco cosa prevedono le ultime novità
Perché i costi e i tempi per pagamento del Tfs statali si allungheranno nel 2023 nonostante nuovo decreto ufficiale approvato? Raggiungere l'età della pensione significa per i lavoratori dipendenti avere diritto alla liquidazione del proprio Tfs (tfr), trattamento di fine rapporto che rappresenta una somma di denaro che viene ogni anno accantonato dal datore di lavoro e che deve essere pagato ai dipendenti al momento della cessazione del rapporto di lavoro (per qualsiasi motivo tale cessazione avvenga).
Vediamo perché nel 2023 aumentano i costi e si allungano i tempi per avere il Tfs statali. Tempi per Tfs (Tfr) statali si allungano nel 2023 nonostante nuovo decreto ufficiale approvato
Costi più alti nel 2023 per liquidazione Tfs statali e motiviTempi per Tfs (Tfr) statali si allungano nel 2023 nonostante nuovo decreto ufficiale approvatoNonostante sia stato approvato il nuovo decreto che proroga la convenzione Abi per la liquidazione dell'anticipo del Tfs ai dipendenti statali in maniera agevolata che permette ai dipendenti pubblici di avere subito il proprio Trattamento senza dover aspettare i lunghi tempi previsti dalla legge ma solo per richieste di importo massimo di 45mila euro e ad un tasso agevolato dello 0,4% e solo se si richiede alle banche convenzionate che hanno aderito all'Accordo Quadro, i tempi per la liquidazione del Tfs agli statali si allungheranno nel 2023.Il motivo è spiegato: considerando i sistemi di uscita anticipata, insieme alle uscite normali per la pensione, i tempi per avere il Tfr potrebbero allungarsi perché insieme alle vecchie domande di liquidazione anticipata del Tfs si aggiungeranno le nuove, prospettando, secondo alcuni esperti, tempi decisamente più lunghi di lavorazione delle richieste.
Secondo le leggi in vigore, sono diversi i tempi di pagamento del Tfs (Tfr) agli statali in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono:dopo 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio, per andare in pensione; dopo 24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se per dimissioni volontarie.Cambiano ancora i tempi per il pagamento del Tfs agli statali anche in base all'importo maturato durante il rapporto di lavoro e che può essere suddiviso nei seguenti modi:in un'unica soluzione se l'importo è pari o inferiore a 50mila euro; in due rate annuali se l'importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro e se l'importo lordo complessivo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro la liquidazione del Tfs avviene in due rate, la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all'importo residuo; in tre rate annuali, se l'importo da liquidare è pari o superiore a 100mila euro.Costi più alti nel 2023 per liquidazione Tfs statali e motiviI lavoratori statali che vanno in pensione e non vogliono attendere i lunghi tempi di normale pagamento del Tfs possono ricevere subito il proprio importo chiedendo l'anticipo alle banche convenzionate e che erogano la somma dovuta sotto forma di finanziamento, con tasso agevolato allo 0,40%. Non sono, dunque, particolarmente alti i costi del rimborso del finanziamento, pur se bisogna comunque considerare un costo di rimborso che attendendo la normale liquidazione del Tfs non si pagherebbero, ma i costi per avere il Tfs anticipato per gli statali aumentano nel 2023 per effetto di una tassa occulta da pagare sul Tfs che ne riduce l'importo. Si tratta del tasso di inflazione che continua a salire e che incide sul pagamento delle tasse di chi deve avere il proprio Tfs. Per esempio, per capire di quanto la nuova tassa occulta dovuta all'inflazione potrebbe ridurre l'importo di un Tfs per gli statali, considerando il caso di un Tfs di importo circa 100mila euro, chi va in pensione quest'anno, con l'inflazione all'8-10%, prenderebbe anche meno di 90mila euro.
corrierenazionale.it
Settimana corta di 4 giorni, per il ministro della Pubblica amministrazione Zangrillo "si può fare".
A Rai Radio1 parla anche di smart working e nuove assunzioniLa settimana corta di 4 giorni è fuori discussione? "Non è vero che non se ne parla proprio, ma bisogna trovare le condizioni perché in quattro giorni le persone abbiano un livello di produttività adeguato, si può fare". Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il ministro della Pubblica Amministrazione e senatore Fi Paolo Zangrillo. E alla domanda se è meglio aumentare i salari o diminuire le ore di lavoro, risponde: "Penso che dobbiamo lavorare sui salari, riconoscendo alle persone il proprio valore. I salari vanno riconosciuti in ragione delle competenze e dei risultati che le persone esprimono, questo è un tema, quello del merito, che io vorrò affrontare nella Pa". Dando dei premi a chi fa meglio? "Do dei premi alle persone meritevoli, che hanno delle performance e che raggiungono dei risultati. Se io in una squadra premio le persone più meritevoli determinare un effetto di contagio virtuoso anche verso gli altri". In questo contesto come vede il ruolo dei sindacati? "Io desidero e farò di tutto perché i sindacati siano dei compagni di viaggio".
ZANGRILLO: NUOVE ASSUNZIONI? GESTIRE TURN OVER IN MODO VIRTUOSO
In merito alle nuove assunzioni nella Pa poi, il ministro spiega: "Sicuramente noi dobbiamo gestire un turn over in modo virtuoso, avremo tante persone che nel corso del tempo maturano i requisiti per la pensione e che dovranno esser rimpiazzati dai giovani. Sicuramente l'obiettivo è dare sempre più competenza alla Pa". Sa già di quali numeri si parla? "Numeri non ne ho ancora - ha detto il ministro - stiamo facendo grandissimo lavoro per rendere più 'intelligenti' i percorsi di inserimento in azienda".PA.
ZANGRILLO: SMART WORKING? PIU' PRODUTTIVO SE ORGANIZZATO BENE
Il ministro della Pubblica Amministrazione, parla poi di smart working: "Prima della pandemia i lavoratori in smart working erano 500mila in Italia, ora sono 5 milioni e mezzo. E le aziende che hanno fatto ricorso allo smart working non sono fallite, anzi molte di queste hanno dichiarato che è aumentata la produttività. Lo smart working è uno strumento da utilizzare, con la consapevolezza che ci vuole un approccio al lavoro diverso rispetto a quello tradizionale". Zangrillo spiega inoltre che "nel lavoro tradizionale il capo controlla anche visivamente e fisicamente le persone, nello sw non agisci attraversa il controllo ma valuti i risultati". E quindi, aggiunge "io credo che se si organizza bene lo smart working è più produttivo perché crei le condizioni affinché una persona si trovi in un contesto a lui familiare e quindi ha la possibilità di esser più sereno". Alla domanda se ci sono più 'fannulloni' nella Pa oppure nelle aziende private, il ministro spiega che "i fannulloni sono dappertutto, nelle aziende pubbliche e in quelle private come anche in famiglia, dove troviamo figli che si impegnano di più e figli che lo fanno meno. Io ho imparato una cosa: per combattere il 'fannullonismo' la cosa importante è creare le condizioni affinché le persone sul lavoro siano motivate, maturino orgoglio di appartenenza". Per alcuni l'immagine della Pa è invece quella di chi al lavoro non si appassiona. "Non credo che sia colpa dei dipendenti - ha spiegato il ministro - ma probabilmente di chi li ha gestiti".PA. ZANGRILLO: TETTO STIPENDI? FOSSE PER ME LO TOGLIERE
Ilnterpellato sul tetto agli stipendi nella P.A. il ministro afferma che: "Le competenze si pagano, se vogliamo attrarre talenti dobbiamo pagarli come li paga il mercato. Se io non sono in grado di retribuire un talento, come fa il mercato, è evidente che questo verrà difficilmente da me". E sull'abolizione del tetto spiega: "Bisogna riflettere e condividere su questo tema". Fosse per lei cosa farebbe? "Fosse per me io toglierei il tetto agli stipendi".
FISCO. ZANGRILLO: TETTO? NON CREDO SARA' 10MILA MA 5MILA EURO"Il contante deve poter esser utilizzato dalle persone, do per scontato che gli italiani siano onesti, non dobbiamo penalizzare chi si guadagna onestamente da vivere per contrastare quei pochissimi che fanno delle porcate, per cui la liberalizzazione del contante è un ragionamento che si può fare tranquillamente", spiega il ministro. Il tetto di diecimila euro sembra troppo elevato. "Non credo che il tetto sarà diecimila euro, sarà un po' meno". Si dice possa essere di cinquemila euro. "Sarà cinque", ha detto Zangrillo a Rai Radio1.